lunedì 23 agosto 2021

l'Anima riconosce e manifesta volentieri che tutto è pura grazia di Dio

 


EPISTOLARIO

Le grazie di predilezioni, che ininterrottamente si riversano sull'anima,  sviluppano in essa un senso profondo di gratitudine e di umiltà. Ad una maggiore  e più limpida conoscenza di Dio, che suscita sentimenti di lode e di  ammirazione, corrisponde una visione sempre più chiara e penetrante del proprio  io, con tutte le sue limitatezze e indegnità. Quindi, anziché attribuire a sé  qualche merito o compiacersi di questo stato, l'anima riconosce e manifesta  volentieri che tutto è pura grazia di Dio, il quale si è compiaciuto, nonostante  la indegnità della creatura, di elevarla a sé e renderla oggetto di tanto amore  e di tanta benevolenza:  

"Io riconosco benissimo di non aver in me niente che sia stato capace di  attirare gli sguardi di questo nostro dolcissimo Gesù. La sola sua bontà ha  colmato l'anima mia di tanti beni" (14 10 1912; cf. anche 3 12 1912).  

"Ahimè! che sono inutile a tutto. Il Signore prenda compassione di me e mi renda  capace d'adoprarmi, da che tanto mi ama, anch'io a gloria sua" (26 6 1913).  

"Per lo innanzi provavo confusione che altri sapessero quello che il Signore  opera in me, ma da alcun tempo in qua non la sento più questa confusione, perché  vedo che non per questi favori io son migliore, vedendomi anzi peggiore e che  poco profitto io fo con tutte queste grazie. Tal è il concetto che ho di me, che  non so se vi siano altri peggiori" (1 11 1913).  

"Iddio poi si va sempre più ingrandendo all'occhio della mia mente e lo veggo  sempre nel cielo dell'anima mia, che si va circondando di densa nebbia. Lo sento  vicino e pur lo veggo lontano lontano. Ed al crescere di queste brame Dio si fa  più intimo a me e lo sento, ma pure queste brame me lo fanno vedere sempre più  lontano. Dio mio! che cosa strana!" (16 7-1917).  

"La mia mostruosità apparisce ributtante ai miei occhi istessi, come a quelli di  Dio purezza e di ogni uomo; io mi aborro e mi odio, specialmente dal non saperne  il modo come uscire da questa mostruosità, Padre! sono indegno di proferire  questo nome e dirigere a voi la mia povera parola. Sono ridotto al punto da  sembrarmi che la tentazione di disperazione di me stesso si sia già incorporata  e che io già disperi" (13 11 1918; cf. anche 17 10 1918).  

PADRE PIO DA PIETRELCINA

 


Presto, sentirete e vedrete guerriglie ovunque, i terremoti si susseguiranno uno dietro l’altro fino a quando arriverà quello peggiore.

 


Trevignano Romano, 21 agosto

Figli miei amati, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, questi sono i tempi predetti e voi siete stati scelti come testimoni. Presto, sentirete e vedrete guerriglie ovunque, i terremoti si susseguiranno uno dietro l’altro fino a quando arriverà quello peggiore. Figli miei, abbiate fede, pregate, pregate, pregate molto, solo così riuscirete a proteggervi, ormai ciò chi arriverà non potrà essere mitigato, ma voi non dovete temere nulla, amate Dio, continuate i cenacoli di preghiera affidandovi solo a Lui e alla sua infinita misericordia. Non arretrate mai, ma andate avanti con forza nell’unica verità. Vi chiedo figli: consacratevi a me tutti i giorni, vostra Madre, ed Io metterò il mio manto intorno a voi per proteggervi sempre. Non abbiate mai paura. Pregate per la Chiesa perché la confusione dilaga.  Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.

 


I MIEI MARTIRI SONO MORTI PER QUESTO?

 


DIO PADRE


NONA LETTERA


Figlio del mio Cuore Immacolato,

Ascolto, sono attento.

Credete che i miei martiri sono morti per darvi la Santa Chiesa che avete, così come l'avete: Pieno di mediocrità da tutte le parti, di irriverenza, di compromessi da frequentare; e vuoto di vera resa, di Amore, di Cuori traboccanti di gratitudine e di Amore per Dio?

Potete immaginare i Miei Martiri che sono morti solo per dare la loro vita per lasciarvi una Chiesa mediocre come quella che formate ora? C'è qualcuno tra voi - anche uno solo - che prenderà la sua croce e Mi seguirà? O siete tutti conformisti e credete che la Santa Chiesa di Gesù Cristo sia stata fatta da uomini mediocri come voi dimostrate di essere quando si tratta di difenderla? Con quale triste leggerezza vi giudicate l'un l'altro come membri del Mio Santo Corpo! Con quale poco vi conformate per chiamarvi cristiani! Dov'è il vostro Santo Amore, il vostro impegno verso il vostro Dio?

Siete pieni di giudizio per criticarvi a vicenda. Voi tutti avete la misura con cui misurate gli altri, mentre voi siete così tiepidi che non dovreste nemmeno chiamarvi cristiani perché svergognate il nome dei Miei Fedeli Seguaci.

Quando la mia Chiesa viene attaccata, voi vi nascondete e non date la vostra opinione né la difendete. Quando si tratta di aiutare un fratello, se questo ti mette a disagio, o se ti distoglie dal tuo cammino, passi sopra i tuoi fratelli senza nemmeno voltarti a guardare colui che ha bisogno?

Chiedete ai miei sacerdoti di cosa hanno bisogno, vi mettete al loro servizio per chiedere cosa potete fare per la parrocchia della vostra colonia o per i membri della Chiesa?

Vi accontentate di andare la domenica e i giorni di festa a piangere per qualche momento e con questo vi sentite santi? Vi dico che dovrete leggere le memorie e le storie dei Miei Martiri, quelli che hanno dato la loro vita per Amore e sono quelli che formano le colonne della Mia Chiesa che voi svergognate con le vostre mode, con la vostra impudenza, con la vostra irriverenza dentro le Mie Sante Case.

Credete veramente che i Miei martiri hanno dato la loro vita e sono morti fedeli in mezzo a mille tormenti perché voi siate una generazione che, non peccando "troppo", pensiate di essere migliori di loro? Lo pensate?

Ti sbagli di grosso! Perché ve l'ho detto e lo ripeto: vi giudicherò dall'amore che avete nel cuore, e cosa mi direte?

Cosa mi dirai della vedova, del vecchio, del mendicante, del bambino abbandonato, del piccolo che viene ucciso nel grembo di sua madre (che dovrebbe essere il tabernacolo della sua anima santa e un recinto chiuso e sacro)?

Impedite alle madri di uccidere i loro piccoli, siete indifferenti a questo atto aberrante in questa festa della mamma, vi chiedo.

Dovreste esaminare la vostra coscienza ed essere onesti e sinceri con voi stessi ed esaminarvi nell'amore in modo da poter fare ammenda prima che l'avvertimento e il giudizio finale vengano a voi. Hai ancora un po' di tempo per farlo e con questo, con onestà, fai un esame di coscienza e con contrizione e umiltà vai dai Miei Sacerdoti e riconosci la tua tiepidezza, la tua indifferenza, la tua grandissima omissione prima che il Giudice Giusto ti esamini e ti trovi indegno di appartenerLe.

Siamo, figli miei, alla fine dei tempi finali e voi continuate a perdere tempo e a disprezzare il Signore e verrà il tempo della raccolta e ve ne andrete con la zizzania perché non avete buoni frutti da presentare?

Volete cominciare a purificarvi dalle molte pietre che circondano il vostro cuore (con la Confessione), affinché la Mia Santa e Sacra Parola porti frutto e voi abbiate frutti da presentare davanti al vostro Signore?

I martiri che hanno dato la loro vita per amore hanno detto: "è sufficiente quello che abbiamo fatto, non facciamo altro! Vi danno l'esempio dell'Amore, della Santità e se poteste leggere le loro vite e confrontarvi con loro per vedere quanto poco siete, che non fate niente, con quale assurdo modo vi conformate e vi chiamate cattolici o cristiani non essendo altro che mediocri, convincenti e conformisti per portare una religiosità pastosa e superficiale.

Ripeto, è questo l'esempio che vi hanno lasciato, che vi hanno lasciato in eredità? È questa la testimonianza che vi hanno lasciato i miei santi?

Sono i vostri fratelli maggiori. Conosceteli, imitateli, emulateli, se potete; ma non confrontatevi tra di voi, perché il bastone con cui misurate è così corto.

(Vedo pali di bambù alti 10 metri e un uomo con un piccolo pezzo di un palo di bambù che è lungo la metà di un dito, circa 5 centimetri). Così va meglio. Allora siate onesti e rivolgetevi al Cielo per vedere quanto in alto sono saliti i Miei Santi e Martiri e poi confrontatevi, voi che vi chiamate - con la bocca piena - cattolici e cristiani e confrontatevi con loro e se siete sinceri vi vergognerete.

Ma, miei piccoli, come potete voler migliorare se vi sentite già così bene? È meglio che tu ti vergogni di riconoscere la tua vera dimensione in modo da inginocchiarti, riconoscerla e chiedermi di aiutarti a crescere nella santità. Capisci quello che ti stiamo dicendo?

Figli, in questo giorno in cui festeggiate le vostre madri, vi chiedo di lasciarmi essere la vostra Madre Celeste e di affidarmi le vostre anime affinché io, come Madre Santissima dell'Umanità, sappia portarvi al Sacratissimo Cuore del Mio Figlio Prediletto. Non sono stata io a guidare i Santi Apostoli del Mio Figlio Prediletto quando è partito? Il Mio Figlio Prediletto non vi ha affidato tutti a me come uno dei suoi ultimi pensieri, desideri e volontà ai piedi della Sua Santa Croce?

Vi supplico: non rifiutate questa Madre che vi chiede in questo giorno in cui celebrate le vostre madri terrene in cui non neghereste loro nulla, lasciate che Io vi guidi, vi consoli, vi insegni; lasciate che Io sia la vostra Maestra degli Apostoli di questi Ultimi Tempi! Che tante tenebre incombono su di te e puoi ancora vedere la Mia Santissima Mano davanti a te, non aspettare più fino a quando non potrai più vederla.

Prendi la Mia Santissima Mano ora.

Consacratevi a Me in questo giorno.

Vi chiedo, come Me lo chiese il Mio Figlio diletto ai piedi della Sua Santa Croce, che così come siete, miei piccoli figli (vedo delle pecorelle in una pozza di fango, immerse nel fango), come posso presentarvi davanti al Mio Figlio diletto? Lasciatevi purificare prima da Me; per farlo, venite a Me, vi prego.

La tua Santissima Madre Maria Regina del Cielo.

In questo 10 maggio dell'anno del Signore 2014


San Michele dice:

Siete voi che formate questa Chiesa degli ultimi tempi, ma come potete aspettarvi che sia santa se ognuno di voi è così? Purificatevi (lasciandovi guidare da Maria Santissima) perché la vostra presenza sia luce nelle tenebre che entrano per dividere e distruggere la Santa Chiesa, ma SEMPRE dal seme del vecchio nasce il nuovo, capite? Non cercate di capire gli eventi storici che vi sorpassano e vi sorpasseranno molto. Siate contenti di essere pecore sante del Signore. Lasciatevi purificare da Maria Santissima, che è quello che dovete fare ora.

Leggete i vostri fratelli maggiori affinché non vi paragoniate alle rovine, ma allo splendore e nella rettitudine vediate voi stessi, avete capito?


I miei bambini, i miei amici....

Mio Signore+.

Gli eventi che vi aspettano non dipendono più da voi*, ma dipende da voi come siete come cattolici, come cristiani e come siete nella vostra parrocchia e nella vostra comunità. Chiedetevi come siete, lotterete contro voi stessi, contro la vostra mediocrità, o resterete sporchi perché rifiutate la Mia Santa Madre? Questo dipende da ognuno di voi. Sii onesto. Esaminatevi e ditemi: siete degni di essere il mio fedele e santo resto, quello che nella fine degli ultimi tempi manterrà alta la fede e viva la speranza? Siete fari di luce per i vostri fratelli? Lo siete o non lo siete? Rispondetemi affinché possiate cambiare ciò che dovete cambiare ed essere miei.

Stanno arrivando tempi in cui essere miei richiederà un grande amore, un grande coraggio, un'incrollabile fedeltà e lealtà. Ce l'avete, come ce l'avevano i miei martiri e santi? Se no, cosa aspettate a lasciarvi preparare da Mia Madre, perché da soli, miei cari, senza il suo aiuto, ve lo garantisco: non ci riuscirete.

Vi amo e vi aspetto alle porte del cielo. Ma sarà la Mia Santissima Madre che condurrà il Mio Fedele e Santo Resto a una buona fine.

Vi chiedo: decidete per questo. Deciditi per la Mia Santissima Madre, Maestra degli Apostoli degli ultimi tempi, come Lei fu per quelli di un tempo.

Seguitela e non staccatevi da lei neanche per un istante.

Tutto ciò che è profetizzato si realizzerà, non dubitatene! Nel frattempo, fai le tue cose e lascia che Mia Madre lavori in te come una guida fedele e perfetta per Me.

Maria Santissima è il Cammino della Via: ve lo ricordo. Non attraversate la foresta da soli, perché vi assicuro che non ci arriverete.

Ti amo

Il tuo amabilissimo Gesù Cristo di Nazareth, tuo Signore e Re in questo tempo della fine.

* Penso che intendano le preghiere collettive, le consacrazioni di massa... Perché il Tempo della Rettitudine sta arrivando e Dio opererà mentre noi siamo il suo fedele resto.

(Maggio, 10)

Anno del Signore 2014

E Maria del Getsemani

 

Preghiera di protezione con la nostra Madre Celeste Il mio amorevole guerriero


  Vieni, Vergine pura e benedetta! Venite! Vergine Maria, Madre mia. Potente guerriero contro Satana e gli spiriti immondi che vogliono attaccarmi e sconfiggermi.

 Guerriero della preghiera, guerriero sostenuto dalla Corte degli Angeli celesti, guerriero sostenuto dallo Spirito di Dio. Dalla Santa Trinità innalzata alla vittoria contro il male.

Vieni, Vergine pura e benedetta, Potente Madre dell'Universo, vieni a fare la guerra con me, perché mi sento debole e fragile.

 Mio sostegno, o Vergine Regina del Cielo, ecco, sono attaccato, perseguitato e spaventato dalle cose di questo mondo. Proteggimi da me stesso, dalle mie tendenze a peccare, a cadere per l'insidia del maligno.

Combatti con me! Potente Vergine Immacolata, Vergine Pura e Benedetta. Mettiti in ogni angolo della mia casa, del mio lavoro, dei miei luoghi di studio o di riposo, ovunque io sia, proteggimi, sii la mia fortezza, il mio muro e rifugio. Veglia sulla mia anima e sul mio corpo, cullami e circondami con il tuo Santo Rosario, potente e vittorioso.

Combatti al mio fianco per coloro che vogliono farmi del male; che il tuo seno verginale sia il mio scudo, le tue mani fontane di acqua pura fermino i miei nemici, i tuoi occhi luci potenti li allontanino, le tue parole amorevoli paralizzino ogni opera malvagia contro di me e la mia famiglia. Il tuo Cuore Immacolato mi sostiene, i tuoi piedi benedetti sconfiggono il nemico che mi perseguita.

Di giorno, di sera e di notte, sii Tu, o Maria, la mia guerriera, la mia protezione; alza il Tuo Manto possente, o Madre mia, e avvolgimi in esso. Perché lì sono al centro del Sì. Nel centro dell'Incarnazione, nel Tuo Cuore Immacolato.

 Lì non avrò paura, o Regina del Cielo, da lì avvolto mi porti nelle mani di Gesù.

 Confido che hai sentito le mie preghiere, grande Intercessore, resta con me, guerriero della mia anima, resta con me finché Dio mi chiami e accompagnami in quella trance, dalla tua mano non lasciarmi andare e deliziarmi sorridendo.

Madre qui, Madre là, Madre infinita del Verbo Incarnato, che io non mi allontani mai da te, sempre tenuta per mano, sempre protetta dalla tua mano.

Madre amata della mia anima, io ti venero, Velo purissimo del cielo, o Vergine gloriosa e benedetta, desiderio dei mortali, mio Guerriero amoroso.

Amen.

Hilda Soto Jimenez

domenica 22 agosto 2021

"La Chiesa del silenzio"

 


Venerdì 31 Marzo 2006 – Messaggio della Madonna


Giuseppe Auricchia: "E' la sera del 31 Marzo 2006, sono alla Santa Messa. Dopo la Comunione ho visto la Madre di Dio che così dice:"

"Caro figlio ascolta la Regina dei Cielo. Sono venuta per dirvi. non disperdetevi durante la spaventosa bufera diabolica, cercate il sicuro rifugio per le vostre anime e nel'umiltà potete vi paragonare come un granello di polvere nascosto sotto i piedi di Dio e dell'augusta Sua Madre. Il nostro peso non vi schiaccerà, servirà a non farvi strappare via dalla bufera dell'orgoglio che ha già divelto tante anime.
Nell’impetuosa furia del vento per travolgere nel suo turbinio il granello di polvere giacente sotto i piedi del Re dell'universo e dell’augusta Regina, la furia del vento dovrebbe abbattere tutto l'essere divino, lo stesso Dio, questo è impossibile. L'umiltà è l'antitesi dell'orgoglio e fu proprio l’orgoglio a fare lucifero che era l’angelo più splendente del cielo.
Oggi è proprio (per) l'orgoglio che la Chiesa del silenzio è sotto la persecuzione più viva, dove lucifero sta distruggendo la famiglia. Non illudetevi se vedrete la folla che gremisce le piazze, e sale sino sopra i tetti per acclamare il Papa o un alto prelato della Chiesa.
Ricordati che questa generazione attuale salva solo l'apparenza, tutti sembrano persone rispettabili, oneste sposate con la fede al dito, non importa se è divorziato per la prima o la seconda volta.
O Umanità non è lecito convivere con persone sposate. Non è lecito uccidere specie chi non può difendersi. Non è lecito trasgredire la legge di Dio e poi mettersi in fila senza nemmeno confessarsi per mangiare e bere la propria condanna divina.
La Chiesa del silenzio tutte queste cose le sa e non le fa perché è la Chiesa del silenzio e vive come quella delle catacombe. Ricordati uomo, le potenze diaboliche sono scatenate perché hanno più libertà e cercano di avvilire la vostra generazione, la corruzione ha favorito totalmente il male che attira il diavolo che sono gli ispiratori e provocatori.
Oggi vengo a voi Io, Maria, fonte della purezza per irradiare il mondo di questo unico lavabo di redenzione e di vita. Per questo sempre vi invito alla preghiera del cuore, sappiate che l'acqua benedetta è il sacramentale ed è pratica riparatrice al Mio cuore Immacolato. Benedicendoti, La Madre di Dio".


GESU’ OSTIA

 


All’incredulo perché sia meno scettico, e al sacerdote perché sia meno tiepido.


Santa Margherita Maria Alacoque: un cuore umano nel Cuore divino

Come suggerisce il suo nome, può essere accostata all'umile e fragile fiore dei campi, dai candidi petali e dal cuore d'oro, accarezzata da quel 'vento' che proviene dal cielo, illuminata e baciata da quel 'sole' ch'è la sorgente della vita.

Con questa creatura, che per tutta la vita mantiene il desiderio di rimanere nascosta, sconosciuta e addirittura disprezzata come Gesù, Iddio ci mostra che ama servirsi, nei suoi progetti, dei più deboli per confondere i forti.

Gesù stesso si prende cura di istruirla e di formarla ai disegni divini fin da bambina. Le cose della terra poco l'attirano. La sua anima obbedisce a un richiamo che ancora non può comprendere. Basti pensare che senza conoscerne il valore, si sente continuamente spinta a dire: «Mio Dio, ti consacro la mia purezza e a te faccio voto di perpetua castità». E, una volta, pronuncia queste parole durante le due elevazioni della Santa Messa. Non capisce l'importanza dell'atto compiuto, né il significato delle parole 'voto' e 'castità': ha appena quattro anni. Ma Dio vuole prevenirla dalle influenze del male e conservare l'innocenza della sua anima.

Già a quest'età si sente fortemente attratta a rimanere in chiesa, e non prova altra gioia nella vita se non quella di restarci a lungo. Trascorre ore e ore in ginocchio, con le mani giunte, davanti al tabernacolo, senza avere nella mente altre cose se non i primi elementi della dottrina cristiana che si insegnano ai bambini come lei.

È il Cuore di Cristo, nascosto nell'Eucaristia, che l'attira a sé, ma la piccola Margherita ne ignora ancora tutto il mistero. Non sa che il sacro Cuore di Gesù, nei disegni della misericordia di Dio, vuole chiamare tutti gli uomini sulla via della salvezza, e ha già designato lei per questa missione, dapprima come fedele discepola, poi come instancabile e coraggiosa apostola.

La giovinetta non delude le aspettative divine: il suo cuore è trepidante d'amore per il SS. Sacramento; lei stessa racconta: «Vi avrei trascorsi giorni e notti intere, senza bere né mangiare, e senza sapere cosa facessi, se non consumarmi in sua presenza come un cero ardente, per rendergli amore per amore». Ha un «desiderio inestinguibile della santa comunione», e prova invidia di quelle persone che «potevano comunicarsi spesso e avevano la libertà di poter rimanere davanti al Santissimo Sacramento». E il fatto di non poterlo fare, per l'assistenza alla madre sola e ammalata e per l'obbedienza alle persone a cui è sottoposta, lo concepisce come punizione dei suoi peccati. Ma Gesù, suo maestro e sua guida, la onora con parole profuse d'amore: «Ti ho scelta per mia sposa e ci siamo promessi fedeltà...», «Se tu mi sarai fedele, io non ti lascerò mai e dovrai a me la vittoria contro i nemici».

I nemici sono coloro che vogliono avviarla al matrimonio: la madre, i parenti, le lusinghe dei pretendenti. Ma, con accanto il suo Sposo divino, vince la tenerezza dei suoi cari e le suggestioni del mondo. Scrive: «[ ...] quand'anche mi fosse costato mille volte la vita, sarei stata religiosa e lo proclamai a chiare note». Le dà grande gioia il solo pensiero che, entrando in un monastero, avrebbe potuto comunicarsi frequentemente, e trascorrere le notti, sola, davanti al Sacramento: «in quel luogo delle più care delizie», ed «essere la più felice dell'universo».

Il monastero di Paray-le-Monial, dell'Ordine della Visitazione, segna l'inizio della sua nuova vita. Qui Gesù le manifesta, per la prima volta, le «meraviglie» e i «segreti» del suo sacro Cuore: è il 27 dicembre 1673, festa di S. Giovanni evangelista.

La giovane visitandina, mentre si trova davanti al SS. Sacramento, si sente «investita dalla divina presenza», e cade in estasi. Un lungo e amoroso dialogo s'instaura, allora, tra Gesù e lei. Vede il Cuore del Risorto, vivente nell'Eucaristia, «come un sole scintillante di una luce sfolgorante - racconta -, i cui raggi ardenti mi cadevano perpendicolarmente sul cuore. Me lo sentivo dapprima incendiato di un fuoco così ardente che mi sembrava di stare per esser ridotta in cenere».

Gesù stesso ne spiega il significato col dire: «Il mio divin Cuore è così appassionato d'amore per gli uomini, e per te in particolare, che non può più contenere in se stesso le fiamme dell'ardente carità, e bisogna che le diffonda per mezzo tuo».

Santa Margherita, colei che Gesù chiama «Discepola diletta del mio sacro Cuore», ci fa così conoscere la passione d'amore che il cuore di Dio nutre per l'uomo. È un richiamo a quanto scrive l'autore del Cantico dei Cantici, che canta il casto amore tra Dio e la Chiesa, sua Sposa.

Da quel 27 dicembre 1673, questa giovane riceve la missione di far adorare il sacro Cuore di Gesù. Ma non basta. E racconta: «Dopo mi chiese il cuore; io supplicai lo prendesse, come fece, e lo mise nel suo adorabile; in esso me lo fece vedere come un atomo che si consumava in quell'ardente fornace e da qui ritirandolo come una fiamma ardente in forma di cuore, lo rimise dove l'aveva preso».

Avviene quello 'scambio di cuori' che produce una donazione completa al Signore: è la condizione di perfetta unione raggiunta da creature privilegiate sostenute dalla divina grazia. Egli, infatti, fa entrare la sua «diletta» in una dimensione spirituale suggellata dal dono del cuore nuovo, per condurla alla 'consacrazione' al suo Cuore e farla adempiere in modo totale al comandamento: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore" (Dt 6,5).

Il messaggio centrale delle rivelazioni a Paray-le-Monial è il celebre lamento di Gesù che Santa Margherita ascolta nel giugno del 1675, sempre davanti al SS. Sacramento: «Ecco il Cuore che ha tanto ama o gli uomini, che non ha risparmiato nulla fino a esaurirsi e a consumarsi, per testimoniare loro il suo amore; e per riconoscenza ricevo dalla maggior parte ingratitudine a causa delle irriverenze e dei sacrilegi e a causa della freddezza e del disprezzo che hanno per me in questo Sacramento d'amore... Per questa ragione ti chiedo che il primo venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore... per riparare le indegnità che egli ha ricevute durante il tempo in cui è stato esposto sugli altari». Il Salvatore, rivolgendosi a lei, è come se si rivolgesse a ogni uomo, alla Chiesa stessa.

Solo chi conosce il dolore di un innamorato ingiustamente respinto, può riuscire a comprendere la sofferenza straziante di Colui che, dopo aver dato la propria vita per la salvezza dell'uomo, ancora viene umiliato, oltraggiato, respinto e abbandonato. Eppure chiede solo di essere amato, null'altro. Per tale motivo sceglie il cuore di Santa Margherita, ch'è «come un altare consacrato [...] per offrire all'eterno Padre sacrifici ardenti, per calmare la sua giustizia e rendergli una gloria infinita».

Da allora in poi questo «fuoco così ardente», la Santa vorrebbe «comunicarlo a tutte le creature, affinché Iddio fosse amato» come da sempre desidera. E lo fa, con l'esemplarità della sua vita e con i suoi vivificanti insegnamenti.

Non ci sono parole per qualificare il tipo di amore che lega questa creatura all'Eucaristia. Quando una volta la desidera ardentemente e non può comunicarsi, Gesù le dice: «Figlia mia, ho visto i tuoi gemiti, e i desideri del tuo cuore mi sono così graditi che se non avessi istituito il divin Sacramento d'amore, lo istituirei per amor tuo, per aver il piacere di essere nella tua anima e di prendere un riposo d'amore nel tuo cuore».

Lei stessa confessa: «Dio mi dà un così gran desiderio della santa Comunione che niente è capace di procurarmi gioia così sensibile come questo pane di amore».

Amarlo con tutta l'anima e con tutto il cuore, senza limiti. Per questo motivo Santa Margherita Maria Alacoque assume e propone, come modello da imitare, la vita di Gesù Eucaristico, illustrandone i molteplici aspetti:

 

VITA DI OBBEDIENZA:

«Chi è più ubbidiente di Gesù nella santa Eucaristia? Là egli si trova nell'istante in cui le parole sacramentali sono pronunciate, sia il prete buono o cattivo, o qualsiasi uso voglia farne, permettendo di essere portato in cuori macchiati di peccati di cui egli ha tanto orrore. [...] Voglio, dunque, ubbidire fino all'ultimo respiro, per rendere omaggio all'ubbidienza' di Gesù nell'ostia, il cui candore m'insegna che bisogna essere una vittima pura per essergli immolata, senza macchia per possederlo, pura di corpo, di cuore, d'intenzione, di affetto».

 

VITA NASCOSTA:

«La sua vita è completamente nascosta agli occhi delle creature, che arrivano a scorgere solo le povere specie del pane e del vino. Analogamente [...] mi terrò sempre nascosta sotto la cenere dell'umiltà, con il rifiuto e il disprezzo delle creature, per consolare Gesù nei disprezzi, offese, sacrilegi, profanazioni e altre indegnità che riceve in questa vita nascosta, senza che mai se ne lamenti».

 

VITA SOLITARIA:

«Gesù è sempre solitario nel SS. Sacramento; conversa soltanto con Dio. Per essere conforme a lui, cercherò dovunque di essere solitaria, conversando interiormente solo con Gesù. La mia mente avrà una curiosità sola: conoscere lui, affinché la mia anima sia sempre pronta ad adorarlo, e il mio cuore tutto in fiamme per amarlo».

 

VITA SACRIFICATA:

«Egli sta lì come in uno stato di morte, rispetto alla vita dei sensi. Occorre, dunque, che il mio piacere consista nel non gustarne mai, rinunciando a tutto quanto me ne potrebbe procurare, cercando di evitare tutto quanto potrebbe appagare i miei sensi».

 

VITA DI POVERTA:

«Gesù si fa povero nel SS. Sacramento, poiché dà a noi tutto quanto possiede, senza serbare niente per sé, per possedere il nostro cuore e arricchirlo di se stesso. Per imitarlo e attirare l'amabilissimo suo Cuore, occorre che abbandoni e disprezzi me stessa e sia ben lieta che gli altri non abbiano riguardo per me».

A proposito del voto di povertà, ribadisce: «Io non devo solo venir spogliata dei beni e delle comodità della vita, ma ancora di ogni piacere, consolazione, desiderio e affetto del proprio interesse, lasciandomi togliere e dare come se fossi morta o insensibile a tutto».

 

VITA DI SILENZIO:

«Gesù conserva nel SS. Sacramento un silenzio ininterrotto, che io voglio imitare con il silenzio interno ed esterno parlando solo quando lo esige la regola e la carità. [...] Consacrerò ogni parola al Verbo divino affinché non permetta che ne pronunci qualcuna che non sia a sua gloria».

Per onorare e far onorare il silenzio di Gesù nell'Eucaristia, Santa Margherita fa anche memoria del silenzio di Gesù «nella stalla di Bethlem», «nel deserto», «nell'Orto degli Ulivi», «davanti a Erode», «davanti a Pilato», «tra le ingiurie che subì durante la Passione», «in croce».

Per un tal Gesù (obbediente, nascosto solitario, sacrificato, povero e silenzioso), bisogna «essere come un cero acceso che desidera solo consumarsi per fargli onore», abbandonarsi «come una statua nelle mani dello scultore», disporsi «come un'alunna alla presenza del maestro», «come una tela in attesa davanti al pittore», e diventare così «una vera e perfetta copia dell'effigie di Gesù crocifisso».

 

L'ADORAZIONE

davanti al SS. Sacramento permette a chi la pratica di «riposare a lungo sul suo petto divino», imitando l'atteggiamento dell'apostolo Giovanni nell'Ultima Cena: sentire gli amorosi battiti di Gesù, quasi a confonderli con i propri, all'unisono. È un immergere il proprio cuore nel Cuore divino, per riaverlo ripieno del suo stesso amore; è come ritrovarsi un cuore nuovo: ecco la CONSACRAZIONE. Da questo stato di "tutto per Lui" scaturisce la cosiddetta RIPARAZIONE, cioè consolare l'Amato dall'altrui abbandono, col fervore senza fine di un cuore rinnovato, seppure nella consapevolezza - come ammette, in piena umiltà, Santa Margherita - di essere nell'incapacità di rimarginare tutte le ferite che il sacro Cuore riceve.

Adorazione, consacrazione e riparazione sono, dunque, gli aspetti della spiritualità tutta eucaristica di Santa Margherita Maria Alacoque: accesa e alimentata con le fiamme che si sprigionano dalla «fornace ardente del puro amore».


IMPORTANTI INFORMAZIONI SPIRITUALI CHE DEVI SAPERE PER ESSERE SALVATI

 


In generale, non si può sapere se un film, un documentario o uno spettacolo che si guarda o che si desidera guardare avrà delle immagini o scene cattive, prima di averlo già visto. (Ci sono alcuni siti che offrono avvertimenti di immodestia, cattivo linguaggio, nudità ecc., ma i loro avvertimenti probabilmente non sono sufficienti, né includeranno, con tutta probabilità, un avvertimento contro la cosiddetta moda femminile moderna in cui le donne mostrano la loro figura femminile con pantaloni o abiti rivelatori e stretti, poiché questo è il modo in cui tutti si vestono oggi (che di per sé sarebbe abbastanza brutto da proibire di guardare questi spettacoli interamente), e naturalmente, il moderno standard "cattolico" o "cristiano" di modestia non è sufficiente e in molti casi è persino malvagio). Quindi, è giocare con il fuoco guardare immagini mobili e rischiare la propria anima; e come abbiamo visto, Dio alla fine abbandonerà una persona che volontariamente si mette in pericolo di cadere. Di nuovo, ricordate ciò che disse Sant'Alfonso:

  "QUANDO GLI UOMINI EVITANO LE OCCASIONI DI PECCATO, DIO LI PRESERVA; MA QUANDO SI ESPONGONO AL PERICOLO, SONO GIUSTAMENTE ABBANDONATI DAL SIGNORE, E FACILMENTE CADONO IN QUALCHE GRAVE TRASGRESSIONE". 

E il Serafico Padre, San Francesco, in uno dei suoi detti preferiti conferma che "Queste sono le armi con cui si vince l'anima casta: sguardi, discorsi, tocchi, abbracci." (San Francesco d'Assisi, Opere del Serafico Padre San Francesco d'Assisi, p. 146) 

Sant'Alfonso, Sull'evitare le occasioni di peccato: "Alcuni credono anche che sia solo un peccato veniale esporsi all'occasione prossima di peccato. 

Il catechista deve spiegare che coloro che non si astengono dalle occasioni prossime volontarie di peccato grave sono colpevoli di un peccato mortale, anche se hanno l'intenzione di non commettere l'atto cattivo, al cui pericolo si espongono. ... È necessario inculcare frequentemente la necessità di evitare le occasioni pericolose; perché, se non si evitano le occasioni prossime, specialmente i peccati carnali, tutti gli altri mezzi saranno inutili per la nostra salvezza." (Le opere ascetiche complete di Sant'Alfonso, vol. 15, pp. 351-355)

Considerando le citazioni di Sant'Alfonso sull'evitare le occasioni di peccato e su come Dio esige di più da certe anime che ha dato più grazie: è molto importante per la propria salvezza non guardare i media o esporsi a occasioni pericolose (come navigare in internet con le immagini accese).

Papa Innocenzo XI, Errori vari in materia morale #61, 4 marzo 1679: 

"Può talvolta essere assolto colui che rimane in un'occasione prossima al peccato, che non può e non vuole omettere, ma anzi direttamente e professatamente cerca o vi entra". - Dichiarazione condannata di Papa Innocenzo XI.

Papa Innocenzo XI, Various Errors on Moral Matters #62, 4 marzo 1679:  "L'occasione prossima al peccato non deve essere evitata quando si verifica qualche causa utile e onorevole per non evitarla". - Dichiarazione condannata da Papa Innocenzo XI.

Papa Innocenzo XI, Various Errors on Moral Matters #63, 4 marzo 1679: "È permesso cercare direttamente l'occasione prossima al peccato per un bene spirituale o temporale proprio o del prossimo". - Dichiarazione condannata da Papa Innocenzo XI.

Sant'Alfonso Maria de Liguori descrive nel suo libro capolavoro "La vera sposa di Gesù Cristo" come la modestia degli occhi sia assolutamente cruciale per tutte le persone per salvare le loro anime. 

Sant'Alfonso: "Sulla mortificazione degli occhi, e sulla modestia in generale. Quasi tutte le nostre passioni ribelli nascono da sguardi ingenui; perché, in generale, è dalla vista che vengono eccitati tutti gli affetti e i desideri smodati. Perciò il santo Giobbe "fece un patto con i suoi occhi, che non avrebbe mai pensato ad una vergine". (Giobbe xxxi. 1) Perché ha detto che non avrebbe mai pensato ad una vergine? Non avrebbe dovuto dire che aveva fatto un patto con i suoi occhi di non guardare una vergine? No; disse molto correttamente che non avrebbe pensato ad una vergine; perché i pensieri sono così connessi con gli sguardi, che i primi non possono essere separati dai secondi, e quindi, per sfuggire alla molestia delle immaginazioni malvagie, decise di non fissare mai i suoi occhi su una donna.

"Sant'Agostino dice: "Il pensiero segue lo sguardo; il piacere viene dopo il pensiero; e il consenso dopo il piacere". Dallo sguardo procede il pensiero; dal pensiero il desiderio; perché, come dice San Francesco di Sales, ciò che non si vede non si desidera, e al desiderio segue il consenso.

"Se Eva non avesse guardato la mela proibita, non sarebbe caduta; ma poiché "vide che era buona da mangiare, e bella da vedere, prese il suo frutto e ne mangiò". (Gen. iii. 6) Il diavolo ci tenta prima a guardare, poi a desiderare, e dopo ad acconsentire.

"San Girolamo dice che Satana richiede "solo un inizio da parte nostra". Se cominciamo, egli completerà la nostra distruzione. Uno sguardo deliberato a una persona di sesso diverso spesso accende una scintilla infernale, che consuma l'anima. "Attraverso gli occhi", dice San Bernardo, "entrano le frecce mortali dell'amore". Il primo dardo che ferisce e spesso deruba le anime caste della vita trova ingresso attraverso gli occhi. Da essi cadde Davide, l'amato da Dio. Da essi Salomone, un tempo ispirato dallo Spirito Santo, fu trascinato nelle più grandi abominazioni. Oh! Quanti si perdono assecondando la loro vista!

"Gli occhi devono essere attentamente sorvegliati da tutti coloro che si aspettano di non essere obbligati a unirsi al lamento di Geremia: "Il mio occhio ha sciupato la mia anima". (Ger. iii. 51) Con l'introduzione di affetti peccaminosi i miei occhi hanno distrutto la mia anima.  Quindi San Gregorio dice che "gli occhi, poiché ci attirano al peccato, devono essere depressi". Se non sono frenati, diventeranno strumenti dell'inferno, per costringere l'anima a peccare quasi contro la sua volontà.  "Chi guarda un oggetto pericoloso", continua il santo, "comincia a volere ciò che non vuole". Era questo che lo scrittore ispirato intendeva esprimere quando disse di Oloferne, che "la bellezza di Giuditta rese la sua anima prigioniera". (Jud. xvi 11)

"Seneca dice che "la cecità è parte dell'innocenza"; e Tertulliano riferisce che un certo filosofo pagano, per liberarsi dall'impurità, si cavò gli occhi. Un tale atto sarebbe illegale in noi: ma chi desidera conservare la castità deve evitare la vista di oggetti che sono atti ad eccitare pensieri impuri. "Non guardare", dice lo Spirito Santo, "la bellezza di un altro; . . . qui la lussuria si accende come un fuoco". (Ecc. ix. 8, 9) Non guardare la bellezza di un altro; perché dagli sguardi nascono immaginazioni malvagie, dalle quali si accende un fuoco impuro. Perciò San Francesco di Sales diceva che "chi vuole escludere un nemico dalla città deve tenere chiuse le porte".


Preghiera Contro Ogni Male

 


Spirito del Signore, Spirito di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, 

SS.Trinità, Vergine Immacolata, angeli, arcangeli e santi del paradiso, 

scendete su di me: Fondimi, Signore, plasmami, riempimi di te, usami.  

Caccia via da me le forze del male, annientale, distruggile, perchè io possa 

stare bene e operare il bene. Caccia via da me i malefici, le stregonerie, 

la magia nera, le messe nere, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio;  

l'infestazione diabolica, la possessione diabolica, l'ossessione diabolica;  

tutto ciò che è male, peccato, invidia, gelosia, perfidia; la malattia fisica,  

psichica, spirituale, diabolica. Brucia tutti questi mali nell'inferno, perchè 

non abbiano mai più a toccare me e nessun'altra creatura al mondo. 

Ordino e comando: con la forza di Dio onnipotente, 

nel nome di Gesù Cristo Salvatore, per intercessione della Vergine Immacolata:  

A tutti gli spiriti immondi, a tutte le presenze che mi molestano, di lasciarmi  

immediatamente, di lasciarmi definitivamente, e di andare nell'inferno eterno,  

incatenati da S.Michele arcangelo, da S.Gabriele, da S.Raffaele, dai nostri 

angeli custodi, schiacciati sotto il calcagno della Vergine Santissima.  

Amen.  

SE MI APRI LA PORTA...

 


Panorami meravigliosi

Se vuoi essere veramente tutta mia, spogliati di tutto. È questa la prima condizione per farsi santa. I Santi hanno fatto tutti così: vennero a Me completamente spogli e lo allora li ho lavorati e son divenuti quelle meraviglie che voi vedete.

Il puro amore e la genuina spiritualità non si ottengono che con l'assoluto distacco da tutto e da tutti.

Innalzati sopra la bassezza di questa terra, elevandoti verso il Cielo. È necessario che tu sorvoli quanto appartiene al tuo "io" e ti attacca alle cose di quaggiù.

Il minimo attacco ti può essere di inciampo fatale. Il fango non può sollevarsi da terra; così l'anima aderente alle materialità della vita non può cibarsi che di beni grossolani.

Io invece vado apparecchiando all'anima, dimentica di tutto per seguire Me, banchetti celestiali così deliziosi, che ne resta davvero saziata.

La rinunzia a te stessa ha soltanto l'apparenza del sacrificio; in seguito scopri meravigliosi panorami, che confortano l'animo più che se ascoltassi te stessa.

Medita spesso su tutto quello che ho fatto per voi in vita, e crescerà nell'anima tua la comprensione del mio amore e dei miei dolori. Non ti riuscirà difficile allora l'imitazione e la corrispondenza.

I benefici ricevuti stimolano un cuore ben fatto alla riconoscenza. Se vuoi amarmi - e lo merito tutto il tuo amore! - me lo puoi dimostrare con i tuoi piccoli sacrifici, con le tue volontarie rinunzie, con la privazione affettuosa di tante soddisfazioni anche lecite. Come gradisco questa immolazione di te stessa!

Voglio anime mortificate, come morte al loro egoismo. Prendi le occasioni che ti mando, piega la tua testa con il cedere sempre, col rinnegarti sempre. Non negarmi niente, ma dammi subito quanto ti chiedo!...

DON RENZO DEL FANTE


La battaglia continua 5 - IL VATICANO II S’È SBAGLIATO?

 


È da una cinquantina d’anni che la Chiesa sta vivendo una terribile crisi. Vediamo in breve se il Vaticano II sia stato sbagliato. È sicuramente la Riforma liturgica la principale manifestazione che abbia cambiato religione, col rompere con il passato, col privare di un patrimonio spirituale inestimabile, col danno che ha fatto della Fede cattolica con un suo falso irenismo, e con tanti altri rivolgimenti che hanno turbato e scandalizzato i fedeli.

 In questi cinquant’anni, più di 100 mila preti hanno lasciato il sacerdozio e più di 200 mila Suore si sono secolarizzate; la pratica religiosa scesa a un livello impressionante di calo nelle Messe domenicali e Sacramenti; i Seminari e i Conventi quasi vuoti; il calo continuo di vocazioni, l’immoralità crescente (edonismo, contracettivi, aborti, divorzi, pornografia, droghe...); le divisioni tra cattolici progressisti e tradizionalisti, ecc..

Certo, la crisi non è uguale in ogni Paese, ma è nei Paesi cristiani, come l’Italia, la Francia, l’Olanda, il Belgio, la Germania, il Canada, gli Stati Uniti… Paolo VI parlò di “auto-distruzione” della Chiesa, e parlò di “fumo di Satana” nella città di Dio. Molti scrittori scrissero di “apostasia immanente”, di decomposizione del cattolicesimo, di Chiesa occu pata, di una Chiesa stracciata, di Cavallo di Troia nella Città di Dio, di vigna devastata, di complesso anti-romano, di vittoria della Massoneria, e via via!.. 

Per questo osiamo dire: ma la Chiesa del Vaticano II si è sbagliata? Bisogna, però, domandarci per primo: ma la Chiesa può sbagliare? Non è più infallibile quando insegna le verità della Fede e della Morale?.. È una questione di principio che ci permette di chiederci: ma ci sono degli “errori” nel Vaticano II? È una questione di fatto. Chiediamoci: il Vaticano II ha commesso dei fatti, preso delle iniziative imprudenti, inopportune, pericolose, o delle decisioni dannose, come una rottura con la Tradizione, con termini equivoci, con alcune dottrine che sembrano in contrasto con l’insegnamento costante della Chiesa di sempre?.. 

Per questo, cercherò di vedere chiaro in questa confusione che ha prodotto questa crisi della Chiesa, appoggiandomi sulle decisioni del Magistero della Chiesa e sulla dottrina di San Tommaso.

 Certo è una questione importante, ma anche difficile per la sua profonda crisi religiosa di fede, di morale, di disciplina. È una crisi, infatti, che tocca il fondamento stesso della religione, perché mette in questione tutte le verità del Credo. Ed è nata non dall’esterno, ma dall’interno stesso della Chiesa, e non da parte dei fedeli, ma addirittura della Gerarchia: preti, Vescovi, Vaticano II e sommerge non una parte della Chiesa, ma si estende a tutta la Chiesa. È anche una questione difficile, carica d’imbrogli, che pone, necessariamente, queste domande: la Chiesa può sbagliarsi? Non è sempre infallibile nel suo magistero e non è sempre assistita dallo Spirito Santo per proteggerla dagli errori? 

Quale confusione! Se la Chiesa può sbagliarsi, come possiamo sapere ancora con certezza ciò che dobbiamo credere e fare per salvarci l’anima?.. Quasi tutte le verità della Fede, da molti teologi, son messe in questione. Su molti punti di dottrina si sentono diverse opinioni, anche contraddittorie, per cui bisogna distinguere vari punti il Magistero della Chiesa e il suo potere di governo; un errore dottrinale e un errore d’ordine pratico o disciplinare; una dottrina vera o falsa, o equivoca (e quindi pericolosa!). Ma anche nello stesso Magistero bisogna distinguere l’oggetto di quel Magistero e il modo di esporre la dottrina, che può essere imperfetta, imprudente e dannosa. Inoltre, bisogna distinguere anche tra i Documenti del Vaticano II e le riforme che sono stare fatte nel postconcilio. Bisogna anche saper distinguere tra i 16 Documenti del Concilio, perché non hanno tutti la medesima importanza. Ora, permettersi di criticare la Chiesa non si cade nel “libero esame” del protestantesimo? San Tommaso d’Aquino insegna che anche un inferiore può fare una rimostranza, una osservazione, una “correzione fraterna”, anche a un suo Superiore, purché fatta con retta intenzione, con rispetto e umiltà, per il bene del Superiore o della comunità ecclesiale, sopratutto se l’errore o “errori” in questione implicano un grave danno per la Fede (Somma theologica,11-11,33,4). Ricordiamo, qui, gli esempi di Santa Caterina da Siena che ebbe il coraggio cristiano di chiamare “dei demoni incarnati” certi Prelati indegni! Ma attenti! L’orgoglio rende ciechi e ci impedisce di vedere la ve rità! Si pensi alle differenti confessioni religiose, quali la cattolica, l’ortodossa, la protestante, l’anglicana, che pensano di aver ragione e gli altri torto. Ciascuno, insomma, è convinto di avere ragione! Ma se “errare humanum est, perseverare diabolicum”; cioè: se è umano sbagliare, è diabolico, però, perseverare nell’errore! 

Quindi, se il Vaticano II si è sbagliato, contiene degli “errori”, è necessario domandarsi se il Concilio Vaticano II ha commesso degli “errori” durante il Concilio e dopo il periodo post conciliare, è doveroso riconoscere i gravi errori che continuano a esistere nel dominio della Chiesa per esaminarli seriamente, con umiltà e coraggio, senza paure. Gesù ha detto: «la Verità vi farà liberi». 

E il detto: “Amicus Plato, magis amica veritas”, cioè: prima di ogni amore, bisogna amare la verità. È la verità, infatti, che ci fa liberi, anche quando la verità ci è sgradevole. La Chiesa è composta di uomini, e ogni uomo può sbagliare, ma si può vedere più chiaro anche in questa crisi della Chiesa, mediante una formazione filosofica e teologica profonda, fondata sul vero Magistero della Chiesa e con l’aiuto della dottrina di San Tommaso d’Aquino.

sac. dott. Luigi Villa

Guardate quello che accade in cielo e vedete che la fine si avvicina!

 


Figlia Mia. Mia cara figlia. Eccoti qui. Comunica oggi, per favore, quanto segue ai figli della terra:

Guardate ciò che accade nel cielo e vedete che la fine si avvicina! Il maligno compie scelleratezze ovunque e vi attacca persino dalle” sfere celesti”, infatti egli da tempo ha piazzato “mezzi di controllo”, la dove è praticata la scienza e la ricerca, per essere “Signore” sulla terra e su tutti i figli di Dio, ma ciò non gli riuscirà mai!

Il “controllo” su di voi, sulla terra è ormai “totalitario”. Anche se alcuni pochi ancora, si rifiutano di accettare tutte le nuove tecnologie, la NASA e simili hanno già diffuso e attivato la loro rete di controllo su tutto il mondo. Il controllo su di voi quindi non avviene soltanto per vie terrene, ma anche attraverso “l’aria” e “dall’universo” in più esiste la manipolazione che subite a causa di ultrasuoni e pressione atmosferica, di suoni lievemente o non  percepibili dall’udito umano e della bassa pressione (!)prodotta artificialmente che vi causa mal di testa, malessere, capogiri, malattie dei nervi e altre conseguenze negative.

Figli Miei. Il diavolo è intelligente e i vostri governi e i leader di tutte le più “importanti e segrete” organizzazioni lavorano per lui. Avvicinatevi quindi a Mio Figlio così da poter sopportare ciò che ancora verrà e da poter ricevere forza, perseveranza e diventare pronti per il Suo Nuovo Regno, le cui porte saranno aperte alla fine dei tre giorni di buio, che si avvicinano sempre di più.

Figli Miei. Con Gesù sarete al sicuro! Senza di LUI invece “soffocherete” nella palude del maligno e morirete. Se non vi dichiarate per Gesù, che è il vostro Salvatore, andrete perduti nelle grinfie del diavolo.

Figli Miei. Regalate a Gesù il vostro SÌ e siate pronti per LUI e per la fine. Chi non si è preparato non raggiungerà il Nuovo Regno.

Pregate figli Miei, perché con la vostra preghiera potete evitare ancora molto male.

Con amore,

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza.

Fai conoscere quanto ho detto. È molto importante. Amen.

4 novembre 2014

OGGI SONO STATO SULLA SOGLIA DELL'INFERNO

 


Oggi sono stato negli abissi dell'inferno, guidato da un angelo. È un luogo di grandi tormenti, come è spaventosamente grande la sua estensione! I tipi di tormenti che ho visto: il primo tormento che costituisce l'inferno è la perdita di Dio; il secondo, il rimorso continuo della coscienza; il terzo, che il destino non cambierà mai; il quarto tormento è il fuoco che penetrerà nell'anima, ma non la annienterà, è un tormento terribile, è un fuoco puramente spirituale, acceso dall'ira divina; il quinto tormento è l'oscurità permanente, un odore orribile, soffocante; e nonostante l'oscurità i demoni e le anime dannate vedono il male dell'altro e il proprio; il sesto tormento è la continua compagnia di Satana; il settimo tormento è una disperazione tremenda, odio verso Dio, imprecazioni, maledizioni, bestemmie.

Questi sono i tormenti che tutti i dannati soffrono insieme, ma non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le diverse anime, che sono i tormenti dei sensi: ogni anima è tormentata in modo tremendo e indescrivibile con ciò che ha peccato.

Ci sono prigioni orribili, abissi di tormenti dove un tormento è diverso dall'altro. Sarei morto alla vista di quelle terribili torture, se l'onnipotenza di Dio non mi avesse sostenuto.

Che il peccatore sappia: con il senso che pecca, con quello sarà tormentato per tutta l'eternità. Scrivo questo per ordine di Dio affinché nessuna anima possa giustificarsi dicendo che l'inferno non esiste o che nessuno ci è mai stato o sa com'è.

Io, Suor Faustina, per ordine di Dio, ero negli abissi dell'inferno per parlare alle anime e per testimoniare che l'inferno esiste. Ora non posso parlarne, ho l'ordine di lasciarlo per iscritto. I demoni avevano un grande odio per me, ma per ordine di Dio dovevano obbedirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto.

Ho osservato una cosa: la maggior parte delle anime che sono lì sono quelle che non credevano all'esistenza dell'inferno.

Quando mi sono ripreso, non riuscivo a riprendermi dall'orrore, da quanto terribilmente soffrono le anime lì. Per questo prego tanto più ardentemente per la conversione dei peccatori, invoco la misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferirei agonizzare nei più grandi tormenti fino alla fine del mondo, che offenderti con il minimo peccato.

LA POVERTÀ

 


RELIGIOSA DELLA VISITAZIONE  

SANTA MARIA DI CHAMBERY 


Nessuna parola potrebbe tradurre meglio i sentimenti della nostra antica Terziaria di S. Francesco d'Assisi; la povertà evangelica fu realmente la virtù prediletta di Suor M. Marta e - come l'umiltà, - formò la santa passione dell'anima sua. 

Certo, la sua entrata in Monastero non le costò gran sacrificio materiale: nata da famiglia modestissima, non dové rinunciare alle ricchezze, con il loro corteggio di lusso e di comodità. Perciò, certe privazioni, così dure per le novizie di differente condizione, non le costarono troppo. Ciò non toglie però che essa acquistasse nel Chiostro il vero spirito di povertà, praticando questa virtù in grado eroico, in tutta la sua estensione e nei modi più svariati.  

Qui, come ovunque, gli esempi di N. Signore ebbero il primo posto nella sua formazione.   

Ricordiamo i lumi che le vennero nei primi anni della sua vita religiosa, sull'eccellenza e la bellezza del voto di povertà contemplando l'immagine del SALVATORE NASCENTE: “Nessun bambino venne mai al mondo in maggior povertà”, le fu dichiarato. Essa vedeva il Divin Bambinello ravvolto nelle fasce, avendo per riscaldarsi le sole braccia di Maria e il fiato degli animali... 

Spogliamento, sofferenze, privazioni, umiliazioni del Salvatore e della sua Santa Madre, voi siete una predica per le sue Spose.  

Un giorno, Suor M. Marta faceva la Via Crucis. Alla decima stazione N. Signore le fece capire che lo spogliamento da Lui subìto aveva meritato molte grazie alle anime chiamate a seguirlo nella povertà. Le richiese di offrire le Sante Piaghe per le Sue Spose che hanno ancora bisogno di rinunce, affinché esse sappiano rivestirlo mediante una pratica più diligente del loro voto di povertà.   

Continuando a istruire la sua fedele discepola, il DIVIN CROCEFISSO le presenta in questa austera virtù, il coltello sacrificatore che taglia, non solo gli attacchi a gli oggetti esteriori e sensibili, ma si interna senza pietà fino all'intimo dell'anima, per distaccarla da tutto ciò: “Non vi sono che le anime religiose che possano partecipare veramente al mio spogliamento sulla Croce, lasciandosi togliere tutto, per mezzo delle pene che sopraggiungono secondo la volontà di Dio”.   

Da GESÙ SACRAMENTATO la stessa lezione, la stessa richiesta: “Osserva Colui che è qui: quanto è povero!..... Conformati a questo modello. Un cuore non può possedermi interamente, se non è spoglio di sé e delle creature. In questa povertà vi è ogni ricchezza. Nel Tabernacolo, come sulla Croce, Figlia mia, Io sono spogliato di tutto... Voglio che l'anima Religiosa sia anch'essa così: essa deve perdere il proprio spirito e prendere quello di Gesù. 

“Per guadagnare il mio Cuore, occorre esser povero e avere il puro necessario. Il superfluo mi appartiene, bisogna donarmelo”.   

Suor M. Marta, si capisce facilmente, non ebbe mai il superfluo e si ridusse sempre allo stretto necessario.  

Povera, essa lo fu effettivamente in tutto. Lo fu nei suoi vestimenti logori e rattoppati fino all'estremo.  

Lo fu nel cibo, riservandosi, con le debite licenze, i rifiuti delle altre, e le frutta completamente guaste, che essa sola poteva mangiare.   

Lo fu nel suo impiego, “avendo cura d'ogni cosa, non rompendo quasi nulla in questo ufficio di refettoriera dell'educandato, dove le occasioni di fare dei guasti erano frequenti; nelle sue mani gli oggetti più fragili si conservavano indefinitamente e quasi senza deteriorarsi”. (Manoscritto)   

Essa fu povera nel buon uso del tempo, poiché è questa una delle esigenze della povertà religiosa.   

Suor M. Marta era naturalmente attivissima, ed è sorprendente che le grazie più segnalate e il più profondo raccoglimento non ostacolassero mai il suo lavoro. “Essa s'avvantaggiava sempre molto”, dicono tutte le sue compagne, e non vi era nessuna che sapesse come lei “cavarsi d'imbarazzo”. “È chiaro e provato, - attesta la O. M. Teresa Eugenia Revel - che essa faceva giornalmente il lavoro di due persone” - Iddio, senza dubbio, gliene somministrava le forze. Ma le dava pure l'intelligenza del voto e della virtù di povertà, e la convinzione che non aveva diritto di perdere un sol minuto di tempo. “Figliuola - le aveva detto Gesù - non bisogna perdere tempo. Tutti i vostri minuti mi appartengono; se voi ne perdete, commettete un furto a me e al prossimo”. “Io voglio che tu serva il prossimo, tanto le educande quanto le Sorelle, senza mai rifiutar la fatica, ma tenendoti per molto onorata che vogliano servirsi di te”.   

Era ugualmente per spirito di povertà, che la cara Conversa raccoglieva con tanto zelo frutta e legumi, facendo attenzione che nulla andasse perduto. Per spirito di povertà, essa raccoglieva uno ad uno i chicchi d'uva caduti a terra durante la vendemmia... E, quando ne ritorna la stagione, noi non manchiamo mai di evocare il ricordo di Suor M. Marta, nell'atto in cui, diligentemente, disimpegnava questo lavoro. Per spirito di povertà, essa mescolava agli ortaggi le lattughine selvatiche raccolte nei prati... e, nel colmo dell'inverno, trovava ancora nella terra, sotto la neve, dei legumi freschi, che portava come un tesoro alla Sorella addetta alla cucina.   

Essa aveva capito che i beni del Monastero appartengono a Dio; come tali ne teneva di conto e soffriva quando scorgeva un po' di negligenza a questo riguardo.   

“Suor M. Marta non dava lezioni, - dice una sua compagna già più volte citata; - era così umile! notava solo le mancanze di povertà”. 

Questa austero spirito di povertà non era sempre compreso dalle giovani Sorelle, che agivano un po' alla sventata... e l'accusavano talvolta di avarizia, o di pensare solo al materiale.   

Cosa commovente e che ci dimostra quale umiltà sincera accompagnava il suo spirito di povertà; questi rimproveri la gettavano sovente in un mare di pene, perché, diceva: “Ciò deve essere vero certamente, poiché il mio prossimo parla così”.   

Verso la fine della sua vita, essa confidava ancora questa “spina” alla sua aiutante spirituale: “Alcune Sorelle mi dicono che sono attaccata ai cavoli e agli spinaci... Oh! no. Solamente mi fa pena quando vedo andare a male qualche cosa, perché si tratta di beni appartenenti al buon Dio, Lui che ce ne fa dono... eppoi abbiamo fatto voto di povertà!...”   

La nostra cara Sorella, passò forse talvolta la misura? La cosa non sarebbe tale da sorprendere: e così - intolleranti che siamo - ci accade di tacciare di esagerazione il suo zelo nel far condividere dalle altre una povertà molto austera! Ma, dopo di aver rievocati sorridendo questi ricordi, - fiduciose che la nostra caritatevole Sorella ci sorrida di Lassù, - ci è altresì dolcissimo rileggere nei manoscritti, queste parole così consolanti del Divin Maestro, il Quale conosceva, Egli, il cuore della sua Serva: “Figlia mia, ti credono avarissima per la grande cura che tu metti a raccogliere i minimi frutti e conservare ogni cosa. Io ti giudico ben diversamente. So quanto il tuo cuore è distaccato dalle cose della terra!...” Ecco il giusto apprezzamento.   

Si, povera, la nostra Sorella lo fu grazie a questo distacco da tutto il creato, a questo spogliamento interiore, assoluto...   

Essa era realmente spoglia, veramente sciolta, libera da ogni impaccio e molto vicina al grado sovraeminente in cui la povertà e la castità si uniscono con bacio fraterno, in modo che, povera di tutto, l'anima è ricca di Dio solo. Ricordiamoci della candida risposta segnalata altrove: “Ho il cuore libero... Lui è tutto: Io non tengo a nulla, a nulla, io non desidero nulla... il mio cuore è libero”.