domenica 22 agosto 2021

La battaglia continua 5 - IL VATICANO II S’È SBAGLIATO?

 


È da una cinquantina d’anni che la Chiesa sta vivendo una terribile crisi. Vediamo in breve se il Vaticano II sia stato sbagliato. È sicuramente la Riforma liturgica la principale manifestazione che abbia cambiato religione, col rompere con il passato, col privare di un patrimonio spirituale inestimabile, col danno che ha fatto della Fede cattolica con un suo falso irenismo, e con tanti altri rivolgimenti che hanno turbato e scandalizzato i fedeli.

 In questi cinquant’anni, più di 100 mila preti hanno lasciato il sacerdozio e più di 200 mila Suore si sono secolarizzate; la pratica religiosa scesa a un livello impressionante di calo nelle Messe domenicali e Sacramenti; i Seminari e i Conventi quasi vuoti; il calo continuo di vocazioni, l’immoralità crescente (edonismo, contracettivi, aborti, divorzi, pornografia, droghe...); le divisioni tra cattolici progressisti e tradizionalisti, ecc..

Certo, la crisi non è uguale in ogni Paese, ma è nei Paesi cristiani, come l’Italia, la Francia, l’Olanda, il Belgio, la Germania, il Canada, gli Stati Uniti… Paolo VI parlò di “auto-distruzione” della Chiesa, e parlò di “fumo di Satana” nella città di Dio. Molti scrittori scrissero di “apostasia immanente”, di decomposizione del cattolicesimo, di Chiesa occu pata, di una Chiesa stracciata, di Cavallo di Troia nella Città di Dio, di vigna devastata, di complesso anti-romano, di vittoria della Massoneria, e via via!.. 

Per questo osiamo dire: ma la Chiesa del Vaticano II si è sbagliata? Bisogna, però, domandarci per primo: ma la Chiesa può sbagliare? Non è più infallibile quando insegna le verità della Fede e della Morale?.. È una questione di principio che ci permette di chiederci: ma ci sono degli “errori” nel Vaticano II? È una questione di fatto. Chiediamoci: il Vaticano II ha commesso dei fatti, preso delle iniziative imprudenti, inopportune, pericolose, o delle decisioni dannose, come una rottura con la Tradizione, con termini equivoci, con alcune dottrine che sembrano in contrasto con l’insegnamento costante della Chiesa di sempre?.. 

Per questo, cercherò di vedere chiaro in questa confusione che ha prodotto questa crisi della Chiesa, appoggiandomi sulle decisioni del Magistero della Chiesa e sulla dottrina di San Tommaso.

 Certo è una questione importante, ma anche difficile per la sua profonda crisi religiosa di fede, di morale, di disciplina. È una crisi, infatti, che tocca il fondamento stesso della religione, perché mette in questione tutte le verità del Credo. Ed è nata non dall’esterno, ma dall’interno stesso della Chiesa, e non da parte dei fedeli, ma addirittura della Gerarchia: preti, Vescovi, Vaticano II e sommerge non una parte della Chiesa, ma si estende a tutta la Chiesa. È anche una questione difficile, carica d’imbrogli, che pone, necessariamente, queste domande: la Chiesa può sbagliarsi? Non è sempre infallibile nel suo magistero e non è sempre assistita dallo Spirito Santo per proteggerla dagli errori? 

Quale confusione! Se la Chiesa può sbagliarsi, come possiamo sapere ancora con certezza ciò che dobbiamo credere e fare per salvarci l’anima?.. Quasi tutte le verità della Fede, da molti teologi, son messe in questione. Su molti punti di dottrina si sentono diverse opinioni, anche contraddittorie, per cui bisogna distinguere vari punti il Magistero della Chiesa e il suo potere di governo; un errore dottrinale e un errore d’ordine pratico o disciplinare; una dottrina vera o falsa, o equivoca (e quindi pericolosa!). Ma anche nello stesso Magistero bisogna distinguere l’oggetto di quel Magistero e il modo di esporre la dottrina, che può essere imperfetta, imprudente e dannosa. Inoltre, bisogna distinguere anche tra i Documenti del Vaticano II e le riforme che sono stare fatte nel postconcilio. Bisogna anche saper distinguere tra i 16 Documenti del Concilio, perché non hanno tutti la medesima importanza. Ora, permettersi di criticare la Chiesa non si cade nel “libero esame” del protestantesimo? San Tommaso d’Aquino insegna che anche un inferiore può fare una rimostranza, una osservazione, una “correzione fraterna”, anche a un suo Superiore, purché fatta con retta intenzione, con rispetto e umiltà, per il bene del Superiore o della comunità ecclesiale, sopratutto se l’errore o “errori” in questione implicano un grave danno per la Fede (Somma theologica,11-11,33,4). Ricordiamo, qui, gli esempi di Santa Caterina da Siena che ebbe il coraggio cristiano di chiamare “dei demoni incarnati” certi Prelati indegni! Ma attenti! L’orgoglio rende ciechi e ci impedisce di vedere la ve rità! Si pensi alle differenti confessioni religiose, quali la cattolica, l’ortodossa, la protestante, l’anglicana, che pensano di aver ragione e gli altri torto. Ciascuno, insomma, è convinto di avere ragione! Ma se “errare humanum est, perseverare diabolicum”; cioè: se è umano sbagliare, è diabolico, però, perseverare nell’errore! 

Quindi, se il Vaticano II si è sbagliato, contiene degli “errori”, è necessario domandarsi se il Concilio Vaticano II ha commesso degli “errori” durante il Concilio e dopo il periodo post conciliare, è doveroso riconoscere i gravi errori che continuano a esistere nel dominio della Chiesa per esaminarli seriamente, con umiltà e coraggio, senza paure. Gesù ha detto: «la Verità vi farà liberi». 

E il detto: “Amicus Plato, magis amica veritas”, cioè: prima di ogni amore, bisogna amare la verità. È la verità, infatti, che ci fa liberi, anche quando la verità ci è sgradevole. La Chiesa è composta di uomini, e ogni uomo può sbagliare, ma si può vedere più chiaro anche in questa crisi della Chiesa, mediante una formazione filosofica e teologica profonda, fondata sul vero Magistero della Chiesa e con l’aiuto della dottrina di San Tommaso d’Aquino.

sac. dott. Luigi Villa

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