lunedì 15 agosto 2022

Aspetto degli uomini in generale - I giganti Alcuni patriarchi - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


VECCHIO TESTAMENTO 

Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


Aspetto degli uomini in generale - I giganti  Alcuni patriarchi


La configurazione della terra prima del diluvio era molto diversa da quella che è ora. Ad esempio, la Terra Santa non era piena di grotte, fessure e valli come al presente. Le pianure erano molto più estese e le montagne con pendii molto dolci e facili da scalare. Il Giardino degli Ulivi era solo una piccola altezza. La grotta di Betlemme era già, come grotta naturale, ma i dintorni erano molto diversi da quello che sono ora. 

Gli uomini erano più alti di adesso, ma non deformi. Li avremmo visti ora con ammirazione, senza paura o dispiacere. Erano più perfetti nel loro corpo. Tra alcune statue di marmo che vedo in abbondanza giacere in abbondanza in luoghi sotterranei, trovo questi esemplari. 

Caino condusse i suoi figli e i figli dei suoi figli nella regione che gli era stata assegnata e da lì si divisero di nuovo e si separarono in altre regioni. Su Caino poi non ho visto nulla di riprovevole; la sua punizione consisteva nel doversi affaticare molto e nulla gli andava bene. L'ho visto poco stimato dei suoi stessi figli e dei figli dei suoi figli; a volte disprezzato, mai ben trattato. Nonostante ciò, gli obbedivano come capo e autista, ma come uno maledetto da Dio. Ho saputo che Caino non è condannato;  solo severamente punito5. 

Uno dei discendenti di Caino fu Tubalcain; da questo provengono varie industrie e anche da lui provengono i giganti. Ho visto molte volte che nella caduta degli angeli, un certo numero di loro ha avuto un momento di pentimento6, o di dubbio, e che non sono caduti così profondamente come gli altri. Questi angeli ricevettero dimora su una montagna solitaria, alta e inaccessibile, che nel diluvio universale fu distrutta e divenne un mare d'acqua, credo il Mar Morto. Questi angeli avevano la facoltà di agire sugli uomini, non appena questi si allontanavano da Dio. Dopo il diluvio sono scomparsi da quel luogo e sono stati dispersi nel regno dell'aria. Solo nel giudizio finale saranno gettati all'inferno. Ho visto i discendenti di Caino diventare sempre più empi e sensuali. Si diressero sempre più verso quei luoghi, e gli angeli caduti si impossessarono di molte di quelle donne cattive e le dirigevano, insegnando loro ogni sorta di industrie e seduzioni. I figli di questi miscugli erano di grande statura; erano pieni di ogni sorta di astuzie e di artifici e divennero strumenti degli spiriti e degli angeli caduti. Così si formò su quella montagna e intorno a sé una razza di gente che con la forza e la seduzione cercò di pervertire i discendenti del giusto Set. Fu allora che Dio annunciò a Noè il diluvio, e il patriarca ebbe molto da soffrire a causa di questo popolo empio e perverso. 

Ho visto molte cose di questa città di giganti. Con estrema facilità portavano enormi pietre sulle alte montagne; diventavano più audaci, e facevano opere interamente meravigliose. Li ho visti salire dritti sui tronchi degli alberi e sui muri degli edifici, come fanno oggi i posseduti dal demonio. Potevano tutto, anche le cose che sembravano più straordinarie; ma il più erano fantasmagorie e artifici che facevano per l'arte diabolica. Per questo ho concepito grande avversione a tutti i giochi di magia, di prestigio e di divinazione. Facevano tutti i tipi di figure e lavorazioni di metallo e di pietra. Della scienza di Dio non avevano e non avevano alcuna traccia e si facevano ogni sorta di idoli per adorarli. Ho visto che improvvisamente facevano di una pietra qualsiasi un'immagine perfetta, e la adoravano, o qualche animale spaventoso o altro oggetto di abominio. Sapevano tutto; vedevano tutto; preparavano veleni; esercitavano la magia e si abbandonavano a ogni sorta di peccati.  Le donne inventarono la musica. Le ho viste andare avanti e indietro per sedurre le razze migliori e portarle ai disordini che praticavano.  Non costruivano case come le nostre, ma costruivano torri rotonde,  molto spesse, di pietre scintillanti, alle cui basi si appoggiavano piccole abitazioni, che portavano a vaste grotte, dove si abbandonavano ai loro orribili disordini e peccati. Sui tetti di questi edifici si poteva camminare intorno. Salivano sulle torri e guardavano attraverso certi telescopi a grandissima distanza; ma non per la perfezione di questi strumenti, ma per arte satanica. Vedevano dove c'erano altri paesi e città;  andavano là, e li sconfiggevano, e introducevano i loro costumi di dissolutezza: ovunque introducevano questa falsa libertà. Li ho visti offrire sacrifici di bambini, che venivano sepolti vivi. Dio affondò questa montagna con i suoi abitanti profondamente nel diluvio universale. 

Henoch, antenato di Noè, predicava contro questo popolo malvagio. Ha anche scritto molto; era un uomo estremamente buono e molto grato a Dio. In molti luoghi dei campi innalzava altari di pietra, e dove il suolo produceva frutti, offriva sacrifici a Dio, e riconosceva i benefici ricevuti. Così mantenne la religione nella famiglia di Noè. Fu trasferito al Paradiso terrestre e riposato accanto alla porta d'uscita, e con lui un altro (Elia). Da quel luogo del Paradiso deve ritornare sulla terra prima del giudizio finale. 

I figli di Cam e i loro discendenti ebbero anche, dopo il diluvio,  rapporti con spiriti maligni; e per questo ci furono tra loro tanti posseduti, tanti dediti alla magia, e potenti secondo il mondo, ed ugualmente uomini grandi, audaci e sfrenati. Semíramis proveniva dall'unione di questi influenzati dagli spiriti maligni. Lei poteva tutto;  ignorava solo l'arte di salvarsi per sempre. Da questi giganti uscirono anche uomini potenti, tenuti più tardi dagli dei nei popoli pagani. Le prime donne che si sono fatte possedere da questi demoni sapevano quello che facevano; le altre non lo sapevano, ma lo avevano già messo nella carne e nel sangue come un'altra colpa di origine.  


Coloro che sono stati istruiti da Dio non hanno bisogno di nessun ulteriore sapere dall’esterno

 


Chi si trova nella straordinaria Grazia, di venire istruito da Me Stesso, chi riceve ed accoglie questo bene d’insegnamento trasmesso direttamente ad un uomo, non dipende davvero più dal fatto, di procurarsi le conoscenze da altre parti, perché viene saziato pienamente da Me con il Pane della Vita, non ha più bisogno di accogliere il Cibo spirituale da altrove, non ha bisogno di attingere da una cisterna, quando gli affluisce l’Acqua più limpida dalla Fonte, che è davvero di molto più pura e migliore. Ma dove c’è bisogno di Acqua fresca dalla Fonte, là gli uomini si devono servire con gratitudine dell’Acqua che è a loro disposizione, e proteggerla con cura dal venire resa impura.

Comprendete ciò che vi voglio dire con questo? Che non voglio per nulla rendere spregevole ciò che vi è sacro sin dall’antichità, il Libro dei padri, che non perderà mai e poi mai di valore per gli uomini che sono nella buona fede in Me e vi cercano di attingere il sapere per l’amore per Me. Perché in questo è celato un profondo sapere, ma riconoscibile soltanto a colui il cui spirito è diventato attivo. Quando Io Stesso vi istruisco, vi fornisco anche la Dottrina e la Spiegazione perché Io adeguo tutti gli insegnamenti al vostro grado di maturità, Io vi do così com’è comprensibile per voi. Per prima cosa vi faccio conoscere la Mia Volontà, che è vostro compito terreno di adempiere. Ma Mi do anche a riconoscere come Dio e Padre, come Creatore dell’intero Infinito e come il Padre più amorevole dei Miei figli, che devono raggiungere sulla Terra la figliolanza e per questo hanno bisogno di Aiuto e di Sostegno. Per voi uomini il Senso della Mia Parola è diventato incomprensibile, e perciò vi voglio spiegare il loro senso in modo semplice e schietto, per questo guido il Mio Vangelo di nuovo giù sulla Terra, come Io l’ho annunciato una volta durante il Mio cammino terreno. Io non voglio essere presente nel vostro intelletto come Dio, Io voglio dimorare nel vostro cuore, Io voglio che crediate vivamente in Me, e vi voglio ammaestrare, come potete conquistare questa viva fede, non tramite il molto sapere, che vi procurate intellettualmente, persino quando lo apprendete nel libro dei padri, ma soltanto tramite una vita d’amore nel pienissimo disinteresse. Quando adempite questo Mio Comandamento dell’amore per Dio ed il prossimo, il vostro sapere sarà più profondo e molto più vivente la vostra fede. Allora siete saggi ed anche intimamente legati con Me e poi pure capaci di istruire a vostra volta i vostri prossimi e di dare loro l’annuncio dell’effetto di un giusto cammino di vita. Ed allora siete i Miei veri rappresentati su questa Terra, siete i predicatori della Mia Volontà, perché allora attingete tutto il sapere da voi stessi, allora il Mio Spirito vi guida nell’eterna Verità e disponete di un sapere, che non avete ricevuto dall’esterno, ma che ricevete costantemente tramite la Mia Grazia. Ed allora si è aperta per voi la Fonte della Vita, allora scorre dalla Fonte del Mio Amore l’Acqua viva, nella quale tutti voi dovete ristorare e porgere anche ai prossimi un sorso rinfrescante, affinché gustino la pura chiara Acqua e non ne vorranno più fare a meno. Tutti gli uomini potrebbero ristorarsi alla Fonte della Vita, ma soltanto pochi la trovano, soltanto coloro che non si accontentano con qualcosa per loro incomprensibile e perciò inseguono la Verità. E dato che costoro chiedono a Me Stesso un Cibo ristoratore, Io non glielo nego. Attingete dalla Fonte della Vita, accogliete con cuore grato ciò che vi offre il Mio Amore, e stimate la grande Grazia di essere istruiti da Me Stesso. Perché avrete ancora bisogno di molta Forza, che potete sempre soltanto trarre dalla Mia Parola che vi giunge dall’Alto. Perché Io ho benedetto la Mia Parola con la Mia Forza.

Amen

13 giugno 1951

Come Gilles Bouhours fu lo strumento della Vergine Maria per rivelare la sua Assunzione a Pio XII

 


La testimonianza della Vergine Maria a Pio XII sulla sua Assunzione al Cielo.

C'è un fatto miracoloso che è poco conosciuto.

Un bambino di 6 anni fu incaricato dalla Vergine Maria di comunicare un segreto a Pio XII, che gli permise di dichiarare il dogma dell'Assunzione di Maria nel 1950.

Pio XII aveva già iniziato lo studio teologico, per promulgare che Maria era stata assunta in cielo in corpo e anima.

E pregava che Dio gli mandasse un segnale sul fatto che fosse sua volontà promulgare o meno il dogma.

E il segreto che il ragazzo gli portò gli diede la certezza di ciò che il cielo voleva.

Qui parleremo di chi era il bambino che portò il segreto a Pio XII, di come la Vergine Maria comunicava con lui e lo addestrava per la missione, di come era il suo incontro con il Papa per comunicare il segreto e cosa era della sua vita successiva.

Sappiamo che Maria fu portata dall'apostolo Giovanni a vivere a Efeso dopo la crocifissione di Gesù.

E c'è qualche polemica su dove sia finita la sua vita, forse a Gerusalemme, forse da qualche altra parte.

Ma c'è una tradizione che dice che nella valle del Kidron, a Gerusalemme, c'è la tomba temporanea di Maria, anche se i suoi resti non ci sono né altrove.

Era la tomba nuova, la quale la tradizione dice che gli apostoli disposero del corpo di Maria, dopo la sua dormizione.

Per tre giorni si udirono canti celesti intorno alla tomba e quando aprirono la bara ne uscì un piacevole profumo di fiori, ma era vuota.

Questo racconto, che può essere considerato pio, conferma il motivo per cui nessuno afferma di avere le ossa di Maria, anche se altre reliquie tessili di Lei lo fanno.

Nei primi secoli le ossa dei santi erano molto apprezzate, gelosamente custodite ed esposte alle loro feste.

C'era una grande competizione tra le chiese per le reliquie dei santi, un intenso commercio in esse e molte esagerazioni.

Ma non c'è alcuna pretesa sulle ossa di Maria in nessun momento perché non c'erano ossa da rivendicare, e la gente lo sapeva fin dall'inizio.

La tradizione popolare fin dai primi secoli era che la Beata Vergine fosse stata assunta in cielo in corpo e anima.

Ma ci sono voluti più di 1000 anni perché la Chiesa definisse l'Assunzione come un dogma di fede.

Anche se questo era stato suggerito da San Giovanni nel Libro dell'Apocalisse, così era nella Bibbia.

Ricordiamo che la divisione dei libri della Bibbia in capitoli non fa parte dei testi originali, sono stati aggiunti in seguito.

Così troviamo alla fine del capitolo 11 del libro dell'Apocalisse, che il tempio di Dio fu aperto in cielo, e l'Arca dell'Alleanza fu vista nel suo tempio, c'erano fulmini, voci, tuoni, un terremoto.

L'Arca richiesta era stata finalmente trovata in Cielo, anche se sulla Terra gli Ebrei non la trovarono mai più.

E subito, all'inizio del capitolo 12, apparve nel cielo un grande segno: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi, e una corona di dodici stelle sul capo.

Era incinta e diede alla luce un figlio, che doveva governare tutte le nazioni con una verga di ferro.

Così a San Giovanni fu mostrato che l'Arca dell'Alleanza era ora in cielo come una donna vestita di sole.

Così la Vergine Maria è la nuova Arca dell'Alleanza, ed era già arrivata in Cielo in Corpo e Anima.

Gli antichi Israeliti credevano che l'arca originale fosse fatta di legno incorruttibile, che prefigura l'incorruttibilità corporea data a Maria dal suo Figlio risorto.

Tutto questo parla dell'Assunzione della Vergine Maria in corpo e anima in cielo.

Ma perché la Chiesa arrivasse a definire il dogma dell'Assunzione era necessario definire altre verità teologiche precedenti.

Essere fermi sul fatto che il salario del peccato è la morte, che deriva da un'attenta lettura della Genesi.

E tra le altre cose, definire il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria, che dice che è stata preservata dal peccato originale per i meriti della passione di suo Figlio.

Il dogma dell'Assunzione di Maria amplificava la buona notizia.

Non solo Cristo è risorto, ma proprio Lui sta portando tutto il suo corpo mistico sulla terra, per unirsi a Lui nella gloria.

Il segno di questa speranza per tutta la Chiesa è che il cuore più vicino al suo cuore amorevole è già stato risuscitato alla gloria insieme a Lui.

Ciò che il popolo aveva già saputo per molti secoli, la Chiesa doveva ora dargli una forma teologica.

E nel 1950 Papa Pio XII si apprestava a promulgare il dogma dell'Assunzione di Maria, che finalmente dichiarò il 1° novembre 1950.

Affermando che "l'Immacolata Madre di Dio, Maria sempre Vergine, terminata il corso della sua vita sulla terra, fu portata anima e corpo alla gloria del cielo".

Pio XII stava pregando per un segno nei mesi precedenti che gli permettesse di confermare che il dogma era la volontà di Dio.

E il precedente 1 ° maggio, aveva un segnale di conferma molto poco noto al grande pubblico.

Il cardinale Montini, futuro papa Paolo VI, presentò Pio XII a Gilles Bouhours, un bambino di sei anni.

Che è stato ricevuto in udienza privata dal Sommo Pontefice per affidargli un segreto che la Beata Vergine gli ha ordinato di dire.

Gilles Bouhours è nato il 27 novembre 1944 in Francia.

All'età di nove mesi gli fu diagnosticata la meningoencefalite, una malattia spesso fatale all'epoca.

Ma fu miracolosamente guarito per intercessione di Santa Teresa di Lisieux.

Una suora delle Piccole Sorelle dei Poveri, un'amica di famiglia, le diede un biglietto con reliquie da mettere sotto il cuscino del piccolo Gilles, mentre pregavano per la sua guarigione.

E tre giorni dopo è guarito senza alcuna spiegazione medica.

E un arrossamento a forma di croce apparve visibile su ciascuna delle sue guance.

Dall'età di due anni Gilles ricevette le visite della Beata Vergine e divenne noto per le cose soprannaturali che accadevano intorno a lui e per i dialoghi che aveva con Maria.

Molti dei messaggi che ho ricevuto sono stati il 13, specialmente il 13 maggio, che è stata la prima apparizione di Fatima, e il 15, specialmente il 15 agosto, che in seguito sarebbe stata la festa dell'Assunzione di Maria.

Ad esempio, il 15 agosto 1948, il bambino di quasi 4 anni ebbe la visione di quello che chiamava un grande bottone, che era la terra e, sopra di esso, una grande bestia simile a una lucertola con una grande coda e lunghe zampe che lo avvolgevano.

E non lontano da lì, c'era un signore con le piume sulla schiena.

Inconsapevolmente, Gilles stava descrivendo in modo originale, il demone che prende il controllo della Terra e l'arcangelo Michael per entrare in azione.

Il 13 dicembre 1948, Maria gli affidò un segreto che avrebbe dovuto comunicare solo al Papa.

Gilles non lo rivelò ai suoi genitori e insistette per andare a Roma, dove disse che "chi sostituisce Gesù sulla terra" vive.

Il 13 novembre 1949 la Madonna gli ripeté di nuovo: "Piccolo Gilles, devi andare a Roma per vedere il Papa".

E poi viene organizzato un primo viaggio a Roma.

Il 12 dicembre 1949 fu la prima udienza con Pio XII.

Ma il bambino non parla perché non è solo con il Papa, come gli aveva chiesto la Vergine.

Pertanto, dovrebbe essere organizzato un secondo viaggio.

Questa volta Pio XII accettò di ricevere il bambino in udienza privata e segreta il 1° maggio 1950, 6 mesi prima che il Papa dichiarasse il dogma dell'Assunzione.

E dopo la rivelazione del segreto al Papa, Gilles lo avrebbe detto pubblicamente.

Il segreto era "la Beata Vergine non è morta, è ascesa al cielo in corpo e anima".

Dopo questo Gilles continuò a ricevere visite dalla Beata Vergine fino al 15 agosto 1958, quando le apparve per l'ultima volta.

E un anno e mezzo dopo Gilles morì, il 26 febbraio 1960.

Aveva 15 anni, morì dopo una breve malattia nel giro di 48 ore.

E in quel momento accadde una cosa notevole, uno stormo di uccelli volò sopra la finestra della sua stanza, suonando una bella melodia.

Ma anche Pio XII ebbe anche un'altra conferma prima della definizione del dogma dell'Assunta, vide quattro volte la danza del sole nei giardini vaticani.

Tre volte è stato prima della promulgazione del dogma, il 30 e 31 ottobre e il 1 ° novembre 1950, il giorno della definizione del dogma dell'Assunzione.

E la quarta volta l'8 novembre dello stesso anno.

E dopo di che mai più, secondo quello che ha espresso.

Ebbene, finora quello che volevamo parlare di come il cielo usasse un bambino piccolo per confermare a Pio XII che la promulgazione del dogma dell'Assunzione era la volontà di Dio.

VITA FERVIDA E NASCOSTA

 


COLUI CHE PARLA DAL FUOCO 


Dimmi: che cosa hai da offrirmi per le anime?  

(N. Signore a Josefa - 20 febbraio 1921).  


VITA FERVIDA E NASCOSTA

La Quaresima si avvicina e i giorni delle Quarantore chiamano la comunità dei Feuillants ad un raddoppiamento di amore e di riparazione. Era l'orizzonte che si apriva sempre più davanti all'anima di Josefa. Fino a quel momento Gesù non aveva cessato di ripeterle:   

«Sei la vittima del mio Cuore».  

Ora sta per provarglielo. Il primo venerdì del mese, 4 febbraio, anniversario della sua entrata ai Feuillants, Gesù le appare e mostrandole il Cuore infiammato:  

«Tutti i venerdì - dice, - e soprattutto il primo venerdì del mese, ti farò partecipe dell'amarezza del mio Cuore e soffrirai in maniera speciale i tormenti della mia passione».  

Quindi soggiunge:  

«In questi giorni in cui l'inferno si apre per travolgere tante anime, voglio che ti offra a mio Padre come vittima, per salvarne il più gran numero possibile».  

Dopo essere rimasto qualche istante in silenzio, scompare. La domenica delle quarant'ore, 6 febbraio, Egli rinnova quello stesso invito. Fin dal mattino Josefa si è offerta per riparare le offese dei peccatori. Verso le tre del pomeriggio, mentre si trova in Cappella, Gesù la raggiunge:  

«Faceva compassione - scrive; - il volto, le braccia, il petto erano coperti di contusioni e di polvere e il capo grondava sangue, mentre il Cuore risplendeva di luce e di bellezza!».  

«- Sono ridotto così dalla mancanza d'amore, - Egli dice, - e dal disprezzo degli uomini che corrono come pazzi verso la perdizione».  

«Perché dunque, Signore, malgrado i peccati del mondo il tuo Cuore è oggi così bello e ardente?».  

Egli rispose: «- Il mio Cuore non viene ferito se non dalle anime consacrate!».  

Questa parola colpisce profondamente Josefa e le scopre il dolore più intenso che Gesù spesso le chiederà di condividere con Lui, per consolarlo. Ma in quei giorni, ella deve riparare davanti alla giustizia di Dio le colpe del mondo leggero e insensato. Perciò trascorre davanti al Santissimo esposto tutti gli istanti liberi e tiene il pensiero costantemente fisso alle tante offese che si commettono contro la Maestà divina. Gesù, che la carica di questo peso, viene però anche a rianimare il suo coraggio e le appare il martedì 8 febbraio alle otto di sera in Cappella, in atto di chi è oppresso da un pesante fardello.  

«- I peccati che si commettono, - dice, - sono tanti e così gravi che la collera divina traboccherebbe se non fosse trattenuta dalla riparazione e dall'amore delle mie anime scelte. Quante anime si perdono! Ma un'anima fedele può riparare e ottenere misericordia per molte anime ingrate».  

Così la riconduce al pensiero della missione redentrice a cui l'ha chiamata fino dalle sue prime visite. Ma un altro disegno divino si svela a poco a poco, e il 9 febbraio, mercoledì delle ceneri, ella ne riceve il primo cenno rivelatore.

Quella mattina, per la prima volta, Gesù le confida i suoi piani:  

«- L'Amore mio per le anime e specialmente per la tua è così grande - dice, - che non posso più contenere le fiamme della mia ardente carità. Nonostante la tua indegnità e la tua miseria, mi servirò di te per effettuare i miei disegni». 

Quest'invito andrà determinandosi un poco alla volta, e farà intravedere a Josefa l'entità del dono e dell'abbandono con cui dovrà corrispondere. Ma già fin da oggi il Maestro vuole che ella acconsenta e che un segno tangibile suggelli il suo consenso.  

«- Vuoi darmi il tuo cuore? le domanda».  

«Sì, o Signore, e più che il mio cuore...».  

«Gesù me lo strappò, - scrive, - lo prese e l'accostò al Suo... Come era piccolo accanto a quel Cuore! Quindi me lo rese, ardente come una fiamma. Da quel momento sento in me un intensissimo fuoco e bisogna che mi sforzi molto per contenermi affinché nessuno si accorga di nulla...».  

Josefa si propone di tener segreta questa grazia insigne, raccontata con tanta semplicità. Ma Gesù non vuole segreti, e il giovedì 10 febbraio, le appare dicendole:  

«- Senti Josefa, voglio che tu non nasconda niente alla Madre tua: essa ha ragione: devi scrivere». Due giorni dopo, 12 febbraio, Gesù rivela di nuovo l'importanza che dà a questa assoluta dipendenza.  

«- Di' sempre tutto alla Madre tua» insiste. Siccome ella teme anche la minima ombra di compiacenza segreta a parlare di queste cose, Egli la interrompe con forza: «- Il tuo silenzio sarebbe orgoglio: la tua semplicità e la tua fiducia invece sono umiltà. Sappi dunque che se Io ti chiedessi una cosa e la Madre un'altra, preferirei che tu obbedissi a lei piuttosto che a Me».   

A questa data, sabato 12 febbraio, troviamo scritto di sua mano, in una larga parentesi, l'ingenua spiegazione del suo atteggiamento in ogni visita di Nostro Signore.  

«Per obbedire, Madre mia, le scriverò ciò che provo ogni volta che Gesù viene. Prima di tutto sento un gran bisogno di umiliarmi e comincio sempre col domandargli perdono di tutti i miei peccati, poiché vedo l'anima mia piena di colpe, e se non fosse per un movimento irresistibile che mi spinge verso di Lui; non ardirei avvicinarmi né parlargli quando mi trovo alla Sua divina Presenza. Ma un certo non so che mi attira... l'anima mia si riposa... Più mi umilio e più credo che Egli si compiaccia. Qualche volta non posso dirgli nulla, sentendomi annientata nell'adorazione. Talvolta mi trovo in un torrente di consolazioni, anche quando mi fa soffrire con Lui. Mi sembra che il mio cuore si dilati e si inabissi in Dio. Altre volte provo come se, dentro di me, ardesse un fuoco divorante: Gesù mi brucia nel fuoco del suo Cuore. Nello stesso tempo mi fa conoscere a tal segno la mia piccolezza, che non arrivo a capire come un Dio possa amarmi in questa maniera!  

Ciò accresce sempre di più il mio desiderio di amarlo e di guadagnargli molte anime. Egli mi infonde un tale orrore di me stessa che non so che farei per sradicare le mie cattive inclinazioni e riparare i miei peccati e le mie ingratitudini. L'anima mia è come strappata a forza da questa terra e dopo, quanto mi costa occuparmi delle cose di quaggiù!... Se sapesse che pena è per me di trovarmi ancora nel mio povero corpo! poiché spesso, quando sono con Gesù, credo di esserci per sempre».   

In seguito e sempre per obbedienza ella spiega come si è abituata a far tutto con Nostro Signore e a confidargli tutto.  

«A mezzogiorno - scrive, - del lunedì 14 febbraio servivo in refettorio come al solito. Venne a mancare la prima portata e andai in cucina per prenderne: ma non ce n'era più! Non sapevo che fare, e siccome ho l'abitudine di dirgli tutto, esclamai:  

«Mio Gesù! Non c'è più niente da mangiare!».  

«Uscendo una seconda volta dal refettorio, Lo vidi ad un tratto che stava davanti alla fontana, presso la cucina, con le braccia stese, e mi disse sorridendo: É colpa mia, Josefa, se non c’è più niente?».  

«Disparve subito e non so come potei continuare a servire a tavola. Era così buono, così bello, che si sarebbe detto il cielo stesso!  

«In questo modo Gli racconto tutto quello che mi accade. Se, spazzando, lascio cadere qualcosa, subito dico: "O Gesù, ti ho svegliato con questo rumore!". Se smarrisco un oggetto, Gli chiedo: "Signore, dove l'ho lasciato?... andiamo a cercarlo insieme". Se mi sento stanca, io lo confido a Lui. Se sono in ritardo nel mio lavoro (cosa che mi accade spesso per le corse che devo fare in cerca di ciò che ho dimenticato) Gli dico: "Presto, Signore, dobbiamo affrettarci quest'oggi, perché è già tardi e c'è tanto da fare!". Soprattutto il sabato, con i pacchi di biancheria e le scarpe da distribuire nei dormitori delle alunne. Insomma, Gli racconto tutti i miei piccoli crucci. Spesso non Lo vedo, ma Gli parlo ugualmente, sicura che è lì con me. Alle volte Gli dico tutto quello che mi passa per la testa, e ogni tanto mi chiedo se non sia una mancanza di rispetto; ma credo di no, perché l'anima mia si sente così felice, e allora ricomincio i miei discorsetti.  

«Spesso invoco anche la Madonna, specialmente quando mi siedo per cucire: "Vieni, Madre mia, con noi due. Gesù è qui, e ci devi stare anche Tu". Così trascorrono le mie giornate: le ho narrato tutto, Madre mia, meglio che ho potuto».  

Questi intimi colloqui, così spontanei, non impedivano a Josefa di condurre con le consorelle una vita del tutto semplice e operosa. Dopo il postulato che passò come aiutante in cucina, ella diede tutta la sua attività al guardaroba delle alunne. Là si dedicò da mattina a sera al lavoro, sistemata in modo molto primitivo, poiché si era appena usciti dalla guerra e i locali del convento dei Feuillants che erano stati occupati da un ospedale militare, soltanto in parte avevano potuto essere rimessi in ordine. Parecchie altre occupazioni riempivano le giornate di Josefa, senza che nulla trapelasse al di fuori dell'intervento di Dio nella sua vita vera, celata sotto il dono e la dimenticanza di sé. Continuiamo dunque a seguirla nell'oscurità della vita comune e del lavoro quotidiano.  

Non possiamo tacere un piccolo episodio che si riferisce a quel tempo e che ha il suo valore. Josefa lo narra così:   

«Stavo davanti al Tabernacolo pregando per la mamma e mia sorella. Mi sentivo triste a loro riguardo e avrei voluto poterle consolare; pensavo a quello che avrei fatto se fossi stata con loro, e in quel momento non contavo abbastanza su Gesù. Improvvisamente Egli mi apparve col Cuore tutto infiammato e con voce grave e piena di maestà, mi disse:  

"- Da sola, che potresti fare per loro?".  

«E mostrandomi il Cuore: "- Fissa qui il tuo sguardo!". «E disparve».  

La domenica 20 febbraio, seconda di Quaresima, ella scrive:  

«Durante la santa Messa, dopo la Consacrazione, Gesù è venuto, bellissimo! "hermosissimo!" - superlativo intraducibile che ella impiega spesso per descrivere quella beltà che la rapisce.  

«Dimmi, Josefa, che cosa hai da offrirmi per le anime che ti ho affidate. Metti tutto nella piaga del mio Cuore, per dare alla tua offerta un valore infinito".  

«Gli ho detto di prendere tutto, poiché quello che ho è per le anime». «- Dimmelo nei particolari».  

«Allora Gli ho tutto enumerato: l'ora santa, le mie piccole penitenze e mortificazioni, la sofferenza della corona di spine, i miei respiri, il mio lavoro, i miei timori, la mia debolezza e miseria, tutto quello che faccio e che penso... Tutto è per amor Tuo e per le anime, Signore, ma è ben poca cosa!...  

«Alla Messa delle nove è ricomparso con il Cuore infiammato. "Guarda, - disse, - queste anime... ora stanno proprio in fondo al mio Cuore"».  

L'indomani, 21 febbraio, dopo la Comunione Gesù le si mostrò e, guardandola, con infinita bontà, - ella scrive, - le ripeté le Sue esigenze:  

«- Ti voglio così dimentica di te e abbandonata alla mia Volontà, che non lascerò passare la minima imperfezione senza avvertirtene. Devi tenere sempre presente da una parte il tuo nulla e dall'altra la mia Misericordia. Non dimenticare che dal tuo niente sgorgheranno i Miei tesori».  

Nella mattinata del lunedì, mentre ella nel dormitorio delle educande metteva in ordine le uniformi della festa, Nostro Signore le apparve con le mani legate e la corona di spine sul capo insanguinato.   

«- Mi ami?», le chiede con ardore. «Non so ciò che ho risposto... mille cose... Egli sa che Lo amo!..». «- Voglio che la tua sete aumenti, che tu mi salvi molte anime, e che questo desiderio ti consumi!...».  

Josefa Menéndez

PREGHIERA PER RICEVERE INCORAGGIAMENTO


 

VITA PRIMA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI

 


ULTIME PAROLE E ATTI PRIMA DELLA MORTE

508 109. Erano ormai trascorsi vent'anni dalla sua conversione e, come gli era stato comunicato per divina rivelazione, la sua ultima ora stava per scadere. Era avvenuto così. Mentre il beato Francesco e frate Elia dimoravano insieme a Foligno, una notte apparve in sogno a frate Elia un sacerdote biancovestito, di aspetto grave e venerando, che gli disse: "Va, fratello, e avverti Francesco che, essendosi compiuti diciott'anni da quando rinunciò al mondo per seguire Cristo, gli rimangono solo due anni e poi il Signore lo chiamerà a sé nell'altra vita ".

509 Così dunque stava per compiersi esattamente quanto la parola di Dio aveva annunciato due anni prima. Da pochi giorni riposava in quel luogo tanto bramato, e sentendo che l'ora della morte era ormai imminente, chiamò a sé due suoi frati e figli prediletti, perché a piena voce cantassero le Lodi al Signore con animo gioioso per l'approssimarsi della morte, anzi della vera vita. Egli poi, come poté intonò il salmo di David: Con la mia voce al Signore grido aiuto, con la mia voce supplico il Signore(Sal 141,1).

510 Uno dei frati che lo assistevano, molto caro al Santo e molto sollecito di tutti i frati, vedendo questo e conoscendo che la fine era vicina, gli disse: "Padre amato, già i tuoi figli stanno per rimanere orfani e privi della luce dei loro occhi! Ricordati dei figli che lasci orfani, perdona tutte le loro colpe e dona ai presenti e agli assenti il conforto della tua benedizione". E Francesco: " Ecco, Dio mi chiama, figlio. Ai miei frati presenti e assenti, perdono tutte le offese e i peccati e tutti li assolvo, per quanto posso, e tu, annunciando questo, benedicili da parte mia ".

511 110. Poi si fece portare il libro dei Vangeli, pregando che gli fosse letto il brano del Vangelo secondo Giovanni, che inizia con le parole: Sei giorni prima della Pasqua, sapendo Gesù ch'era giunta l'ora di passare da questo mondo al Padre(Gv 12,1; 13,1). Questo stesso passo si era proposto di leggergli il ministro, ancora prima di averne l'ordine, e lo stesso si presentò alla prima apertura del libro, sebbene quel volume contenesse tutta intera la Bibbia.

512 E dato che presto sarebbe diventato terra e cenere, volle che gli si mettesse indosso il cilicio e venisse cosparso di cenere. E mentre molti frati, di cui era padre e guida, stavano ivi raccolti con riverenza e attendevano il beato "transito" e la benedetta fine, quell'anima santissima si sciolse dalla carne, per salire nell'eterna luce, e il corpo s'addormentò nel Signore.

513 Uno dei suoi frati e discepoli, molto celebre, del quale non dico il nome, perché essendo tuttora vivente non vuole trarre gloria da un sì grande privilegio, vide l'anima del santissimo padre salire dritta al cielo al di sopra di molte acque; ed era come una stella, grande come la luna, splendente come il sole e trasportata da una candida nuvoletta.

514 111. Mi si lasci, dunque, esclamare così: "Quanto glorioso è questo Santo, di cui un discepolo contemplò l'anima ascendere in cielo. Bella come la luna, splendente come il sole (Ct 6,9), mentre ascendeva raggiava di gloria in mezzo ad una nube candida. O vera luce del mondo, che rifulgi più del sole nella Chiesa di Cristo, già ci hai nascosto i tuoi raggi e, ritirandoti nella splendida patria celeste, hai scambiato la nostra compagnia di miseri mortali con quella degli angeli e dei beati! O insigne specchio della nostra religione, non deporre con la tua carne mortale la cura dei tuoi figli. Tu sai bene in quali pericoli li hai lasciati, ora che nelle innumerevoli fatiche e nelle frequenti prove non ci sei più tu che con la tua benevola presenza in ogni momento li confortavi e li rianimavi. O padre santissimo, veramente misericordioso, sempre pronto alla compassione e al perdono per i tuoi figli erranti! Ti benediciamo, dunque, padre amoroso, unendo la nostra alla benedizione dell'Altissimo, il quale è sempre Dio benedetto su tutte le cose. Amen.


È tempo di purificazione e di ritorno alla Presenza di Dio. È tempo di vincere il mio avversario, che avanza furiosamente contro tutti i miei figli.



Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (la protettrice degli afflitti)


08 agosto 2022

"Cari bambini,

Ecco la Serva del Signore!

Sono venuto dal cielo per benedirvi con le grazie di Dio e per chiedere umilmente a tutti una vera conversione, perché vivete in un tempo di molte sofferenze, di molte lotte e di molti conflitti. È tempo di purificazione e di ritorno alla Presenza di Dio. È tempo di vincere il mio avversario, che avanza furiosamente contro tutti i miei figli. L'umanità ha fame e sete della Parola di Dio. Vivete con gioia i messaggi che vi ho già trasmesso in questi anni.

Che Dio vi benedica e vi conceda la Sua pace!

Ti amo! Rimanete tutti nel nome della Santissima Trinità".


L’ASSUNTA - Tutte le cose create camminano verso l’uomo.

 


Nel Volume 18, Agosto 15, 1925, leggiamo:

Tutte le cose create camminano verso l’uomo.


La Festa dell’Assunta si dovrebbe chiamare: ‘la Festa della Divina Volontà’.

Continuavo a fondermi nel Santo Voler Divino, per ricambiare il mio Gesù col mio piccolo amore di tutto ciò che ha fatto per l’uman genere nella Creazione, ed il mio amato Gesù, muovendosi nel mio interno, per dare più valore al mio piccolo amore, faceva insieme con me ciò che io facevo; ed in questo mentre mi ha detto: “Figlia mia, tutte le cose create furono fatte per l’uomo, e tutte corrono verso dell’uomo; non hanno piedi, ma tutte camminano, tutte hanno un moto, o per trovarlo o per farsi trovare. La luce del sole si parte dall’altezza dei cieli per trovare la creatura, illuminarla e riscaldarla; l’acqua cammina per giungere fin nelle viscere umane per dissetarla e rinfrescarla; la pianta, il seme, cammina, squarcia la terra, forma il suo frutto per darsi all’uomo. Non c’è cosa creata che non abbia un passo, un moto, verso chi l’Eterno Fattore l’aveva diretta nella loro creazione. La mia Volontà mantiene l’ordine, l’armonia, e le tiene tutte in via verso le creature, sicché è la mia Volontà che cammina sempre nelle cose create verso la creatura, non si ferma mai, è tutta moto verso chi tanto ama. Eppure, chi dice un grazie alla mia Volontà che le porta la luce del sole, l’acqua da bere per dissetarlo, il pane per sfamarlo, il frutto, il fiore per ricrearlo, e tante altre cose che le porta per renderlo felice? Non è giusto che facendo tutto la mia Volontà per lui, l’uomo facesse tutto per compiere la mia Volontà?

Oh, se tu sapessi la festa che fa la mia Volontà nelle cose create quando cammina e serve a chi compie la mia Volontà! La mia Volontà operante e compita nella creatura e quella operante nelle cose create, mentre s’incontrano insieme si baciano, si armonizzano, si amano e formano l’inno, l’adorazione al loro Creatore ed il portento più grande di tutta la Creazione. Le cose create si sentono onorate quando servono alla creatura che è animata da quella stessa Volontà che forma la loro stessa vita. Invece, la mia Volontà si atteggia a dolore nelle stesse cose create quando deve servire a chi non compie la mia Volontà. Ecco perciò ne avviene che molte volte le cose create si mettono contro dell’uomo, lo colpiscono, lo castigano, perché loro si rendono superiori all’uomo, conservando integra in loro quella Volontà Divina di cui furono animate fin dal principio della loro creazione, e l’uomo è sceso nel basso, non conservando in lui la Volontà del suo Creatore”.

Dopo di ciò mi son messa a pensare alla Festa della mia Celeste Mamma Assunta in Cielo, ed il mio dolce Gesù, con un accento tenero e commovente ha soggiunto: “Figlia mia, il vero nome di questa Festa, dovrebbe chiamarsi: ‘La Festa della Divina Volontà’. Fu la volontà umana che chiuse il Cielo, che spezzò i vincoli col suo Creatore, che fece uscire in campo le miserie, il dolore e che mise un termine alle feste che la creatura doveva godere nel Cielo. Ora, questa creatura, Regina di tutti, col fare sempre ed in tutto la Volontà dell’Eterno - anzi, si può dire che la sua vita fu la sola Volontà Divina - aprì il Cielo, si vincolò con l’Eterno e fece ritornare le feste nel Cielo con la creatura. Ogni atto che compiva nella Volontà Suprema, era una festa che iniziava in Cielo, erano soli che formava come ornamento di questa festa, erano musiche che spediva per allietare la Celeste Gerusalemme. Sicché la vera causa di questa Festa è la Volontà Eterna operante e compita nella mia Mamma Celeste, che operò tali prodigi in Lei, che stupì Cieli e terra, incatenò l’Eterno coi vincoli indissolubili d’amore, rapì il Verbo fin nel suo seno; gli stessi Angeli, rapiti, ripetevano tra loro: ‘Donde tanta gloria, tanto onore, tanta grandezza e prodigi non mai visti in questa eccelsa Creatura? Eppure, è dall’esilio che viene!’ E attoniti riconoscevano la Volontà del loro Creatore come Vita e operante in Lei, e tremebondi dicevano: ‘Santa, Santa, Santa, onore e gloria alla Volontà del nostro Sovrano Signore, e gloria e tre volte Santa Colei che ha fatto operare questa Suprema Volontà!’

Sicché è la mia Volontà che più che tutto fu ed è festeggiata nel giorno dell’Assunzione in Cielo della mia Madre Santissima. Fu la sola mia Volontà che la fece ascendere tanto in alto, che la distinse fra tutti; tutto il resto sarebbe stato come nulla se non avesse posseduto il prodigio del mio Volere. Fu la mia Volontà che le diede la Fecondità Divina e la fece Madre del Verbo; fu la mia Volontà che le fece veder ed abbracciare tutte le creature insieme, facendosi Madre di tutti e amando tutti con un amore di Maternità Divina, e facendola Regina di tutti la faceva imperare e dominare. Onde, in quel giorno la mia Volontà ricevette i primi onori, la gloria ed il frutto abbondante del suo lavoro nella Creazione, ed incominciò la sua Festa che mai interrompe per la glorificazione del suo operato nella mia diletta Madre. E sebbene il Cielo fu aperto da Me, e molti Santi stavano già in possesso della Patria Celeste quando la Regina Celeste fu assunta in Cielo, ma però come causa primaria era proprio Lei, che aveva compito in tutto la Suprema Volontà, e perciò si aspettò Colei che tanto l’aveva onorata, e conteneva il vero prodigio della Santissima Volontà per fare la prima Festa al Supremo Volere. Oh, come tutto il Cielo magnificava, benediva, lodava l’Eterna Volontà, quando vedeva questa sublime Regina entrare nell’Empireo, in mezzo alla corte celeste, tutta circonfusa dal Sole Eterno del Voler Supremo! La vedevano tutta tempestata dalla potenza del Fiat Supremo, non c’era stato in Lei neppure un palpito che non aveva impresso questo Fiat, e attoniti la guardavano e le dicevano: ‘Ascendi, ascendi più in alto! E’ giusto che Colei che tanto ha onorato il Fiat Supremo, e che per mezzo suo ci troviamo noi nella Patria Celeste, abbia il trono più alto e che sia la nostra Regina!’ Ed il più grande onore che ricevette la mia Mamma, fu il vedere glorificata la Divina Volontà”.

Seguendo gli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta la PFDV


I demoni intendono impossessarsi dell'intera razza umana, solo un piccolo resto rimarrà; l'inferno inonda l'intero globo,

 


SHEMÁ ISRAELE 

16 maggio 2017 Messaggio dato a lorena 


DIO PADRE PARLA: 

Abitanti della terra appartenente alle dodici tribù di Israele, la mia Ira è stata scatenata e presto si diffonderà con potenza in tutto il globo portando sofferenza e desolazione, purificando le nazioni scelte e annientando quelle malvagie. 

Le trombe che suonano alle estremità della terra annunceranno gli eventi uno per uno. 

Non c'è più tempo per il pentimento come nell'Anno della Misericordia; dovrà essere un pentimento rapido con un cuore contrito e vergognoso per tante offese e peccati. 

Il cosmo sarà scosso e tutto sarà rinnovato, ma prima cadrà la purificazione più severa, che ha già iniziato a cadere sugli abitanti della terra. 

Tribù d'Israele, cantate un canto; shema Israel, voglio sentire la vostra voce che sale al cielo con forza da tutte le estremità della terra e si unisce all'ondeggiare delle trombe e dei cori angelici annunciando la mia opera di redenzione che finalmente, dopo molti anni, sarà compiuta.  

Grandi catastrofi, sia umane che naturali, puniranno gli abitanti della terra; i demoni sono stati liberati dagli abissi, acquisendo forme umane; entità perverse si aggirano per i confini del mondo, volano nell'aria e si manifestano; si impossessano delle anime deboli e prive di grazia e umiltà.  

L'orgoglio è il loro migliore alleato, perché attraverso l'orgoglio si apre una porta e per il nemico è più facile possedere le anime orgogliose e peccatrici. 

Coloro che praticano l'occultismo, la magia e la divinazione sono facili prede di questi spiriti; hanno lasciato la porta spalancata.  

Sigillate le vostre anime, affinché il nemico non possa entrare, con il Sangue di mio Figlio; sforzatevi di avere un cuore puro e innocente, affinché questa purezza possa fluire ed essere uno specchio che respinga le forze del male e serva da protezione per voi e le vostre famiglie.  

Voi, per i vostri legami di sangue e le vostre catene generazionali, se possedete un cuore puro, sarete in grado di proteggere le vostre famiglie e i vostri parenti; le Consacrazioni sono importantissime, perché proteggono molto le vostre famiglie e i vostri parenti. 

I demoni intendono impossessarsi dell'intera razza umana, solo un piccolo resto rimarrà; l'inferno inonda l'intero globo, ma il mio Spirito Santo non abbandonerà il mio popolo.  

Shema Israele, proteggiti e sigillati; sigilla la tua casa, i tuoi beni e le tue proprietà, le tue famiglie e la tua discendenza con il sangue di mio Figlio.  

L'atmosfera è tesa e i figli della Luce stanno combattendo una battaglia implacabile con i figli delle tenebre; l'intera battaglia si sta svolgendo sulla terra, ogni demone è già stato sguinzagliato dalle profondità dell'inferno e viene pronto a eseguire i suoi ordini: distruggere l'umanità, abbatterla e ostacolare il mio piano di redenzione. 

Popolo di Israele, sigillatevi, proteggetevi e chiedete l'aiuto di San Michele Arcangelo, dei Cori Angelici, della Vergine Maria, l'aiuto di mio Figlio e la potente Unzione dello Spirito Santo.  

La terra è una bomba ad orologeria, la natura sta per fare una pericolosa esplosione; se ci fate caso, si è risvegliata dal suo letargo e da mesi si sta manifestando, ma presto si scatenerà con tutta la sua forza e non ci sarà più nessun luogo sicuro sul pianeta, solo le Case che sono state sigillate con il Sangue di mio Figlio e la protezione della Vergine saranno preservate da ogni calamità. 

Mi chiedi, mia amata figlia, come sigillare una casa con il Sangue di mio Figlio; ti darò una potente preghiera sigillante, con la quale potrai sigillare tutto, anche i tuoi animali domestici e i tuoi beni materiali, ma soprattutto le tue anime e le tue menti, in modo che gli spiriti non possano prendere possesso di te.  

Il mio sigillo, annunciato nell'Apocalisse come protezione per i miei figli, è già stato impresso in precedenza sulla fronte dei miei eletti, e ciò è avvenuto quando i loro cuori hanno accettato e dato il loro sì a mio Figlio come Re della loro vita, indipendentemente dalla loro nazionalità o religione; ma questo sigillo speciale darà loro una protezione più ampia.  

Voglio diffondere questo messaggio a tutti i miei figli e raggiungere tutti i confini della terra con l'aiuto della tecnologia, che può essere utilizzata anche per il mio lavoro.  

Questa preghiera di suggellamento proteggerà tutto il vostro essere, anche le vostre famiglie e i vostri parenti lontani da Me; il Sangue e le eredità generazionali sono molto forti, sia per le maledizioni che per le benedizioni, ecco perché questa preghiera di suggellamento e protezione è importante.  

Shema Israel, prima che la Mia Giusta Ira cada con pieno rigore sulla terra, voglio proteggere il Mio amato popolo con questa preghiera: 


"Io, indegno figlio del Padre, in questo tempo della fine rivendico di appartenere alla stirpe di Davide, ed essendo erede del Regno dei Cieli e appartenente al Santo popolo di Israele, grido dall'interno del mio cuore, la protezione del Dio Vivente e sigillo la mia mente, il mio corpo e la mia anima, la mia famiglia, i miei parenti e i miei beni ai piedi della Santa Croce di Gesù.  

Con il potere del suo sangue mi copro da ogni minaccia alla mia integrità fisica e spirituale.  

Affermo di essere figlio del Padre e quindi degno di tutta la Sua protezione; mi nascondo nelle Piaghe del Figlio, mi ungo con la forza dello Spirito Santo e mi rifugio nel luogo più sicuro e caldo del mondo: il grembo della mia amata Madre, Regina di tutti i Cieli.  

Con il potere che tutti loro mi conferiscono, sono sigillato e protetto in questo tempo finale, sia io che i miei discendenti e, per i legami di sangue, tutti i miei parenti sono protetti; con questa preghiera siamo sigillati e protetti.  

L'Angelo della Giustizia preserverà le nostre case, perché come popolo di Dio saremo riconosciuti davanti alla Giustizia divina. 

Ci rifugiamo nelle mani giuste del Padre, donando il nostro Fiat alla Santa Trinità e attendiamo, sigillati e protetti, che il Leone della Tribù di Giuda venga a giudicare le nazioni. Amen. "  


Con questa preghiera sarete riconosciuti come miei figli e mio popolo prediletto; ricordatelo ogni giorno, le forze del male sono molto forti e solo essendo protetti potrete affrontarle.  

Voglio che questa preghiera di suggellamento raggiunga tutti i miei figli sparsi nel mondo prima che la mia ira si scateni completamente sulla terra.  

Mia figlia sarà la portavoce di questo messaggio e l'incaricata di diffonderlo, in modo che tutti i miei amati figli siano in totale protezione, sia fisica che spirituale. 

Popolo mio, non ti abbandonerò, ti farò risorgere dalle ceneri e ti preserverò dalle catastrofi perché tu possa andare in pellegrinaggio insieme all'amata Vergine Maria verso i Cieli e le Terre Nuove; Lei sarà la tua guida principale e la Luce che ti illuminerà nelle tenebre.  

Pregate il Rosario il più possibile, è l'arma contro il male per eccellenza. Popolo mio, non temete, vi aspettiamo alle Nozze di mio Figlio.