VENERDI' SANTO 1950.
Sulla banchina di un porto francese un giovane sindacalista militante dice ai suoi colleghi: « Oggi è Venerdì Santo, le tre pomeridiane, anniversario della morte di Gesù in Croce, vittima della cattiveria e del peccato degli uomini ». E li invita a interrompere lo scarico della nave per un minuto di silenzio e di preghiera. Brevemente tutti rivolsero il pensiero e l'affetto al loro. Redentore.
Lo stesso giorno, un giovane operaio, mentre lavora in un arsenale, perde la Crocetta che abitualmente porta al collo, appesa ad una catenina. Un suo compagno, la scorge per terra, esclama beffardamente: « Guarda! »... e la getta sotto il maglio che, abbassandosi tosto, la schiaccia insieme al lingotto di ferro rovente. Il giovane, con semplice . fierezza, afferra il suo compasso di acciaio e con la punta si scolpisce in petto una Croce di sangue, dicendo al profanatore: «Questa, no, non me la strapperai! ». (Rivista: Via Verità e Vita - Paolini, Roma, 1954).
Le masse degli operai, influenzate dalle varie e volubili opinioni delle filosofie politiche, sono divise tra loro e in antagonismo. L'unità - e quindi la forza e il benessere dell'operaio - non può venire che dall'Unità Eterna. Il Crocifisso predica inces santemente questa Unità Eterna, cioè, un solo Dio, una sola Religione, una sola Filosofia, una sola Morale. Fuori di questa «Unità», le masse operaie combattono inconsciamente contro i propri interessi, turbando la pace sociale.
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