lunedì 13 maggio 2019

Ritorno a casa



Cristiani, atei ed ebrei
convertiti alla fede cattolica


La Vergine Maria

I Padri della tradizione orientale chiamano Maria La tutta Santa (panagia). Nel IV secolo, molto prima che esistessero i protestanti e le altre chiese cristiane, i Padri della Chiesa già parlano di Maria come madre di Dio (Concilio di Efeso, anno 431). Lei è Vergine e Madre. In Isaia 7, 14 si profetizza che una vergine darà alla luce il Messia  e così lo testimonia Matteo 1, 23. Così insegna la tradizione apostolica e così hanno detto e affermato tutti i grandi Padri dei primi secoli. Per questo, un buon modo per valutare se la nostra fede è la stessa di quella degli apostoli, è conoscere ciò che dicono i Santi Padri, nelle loro lotte contro le eresie dei loro tempi e che sono simili a molte comparse nei nostri giorni. Se la nostra fede coincide con quella di questi santi Padri, significa che siamo nella verità; ma se è differente, possiamo essere nell’errore. Nelle questioni di fede, non basta la buona volontà, né l’accettazione di ciò che senza malizia dice un teologo o un pastore.
Che dire dei fratelli di Gesù? La parola fratello (ah, ahot) in ebraico e aramaico ha un significato ampio, indica i parenti prossimi, poiché in queste lingue non esiste la parola zio, cugino, nipote e cognato. Per questo Abramo è zio di Lot (Gn 11, 27) e si chiamano fratelli. San Paolo chiama fratelli Tito e Epafrodito (2 Co 2, 13; Fl 2, 25), benché siano solamente suoi fratelli spirituali. 
Davide radunò i figli di Aronne ed i leviti, 120, (1 Cr 15, 4), ma si riferiva ai suoi parenti. In quei giorni Pietro levatosi in mezzo ai fratelli, riuniti insieme in circa 120 persone (At 1, 15). Erano fratelli spirituali. 
Possiamo vedere altri testi di fratelli, che non sono dello stesso padre e madre: Gn 14, 14-16; 29, 15; Gs 17, 4; Lv 10, 4; 2 Sam 19, 12-13; 1 Co 2, 1; Mt 18, 21-35.
Gesù stesso parla dei suoi fratelli, riferendosi ai suoi discepoli: Va piuttosto dai miei fratelli e dì loro... E Maria  Maddalena andò ad annunciare ai discepoli (Gv 20, 17-18). D’altra parte colui che maggiormente è nominato come fratello di Gesù è l’apostolo Giacomo (Ga 1, 19). Ma secondo Mt 10, 2-4 dei due apostoli di nome Giacomo uno è figlio di Alfeo, l’altro di Zebedeo. D’altra parte la stessa Bibbia in Gv 19, 25 dice che Maria aveva una sorella (parente) sposata con Cleofa, non potrebbero essere i suoi figli i supposti fratelli di Gesù di cui si parla in Mt 13, 55?
In ogni caso se Gesù avesse avuto altri fratelli non sarebbe stato normale che questi fossero incaricati di aver cura di Maria dopo la morte di Gesù? Per questo mai si troverà nella Bibbia la parola figli di Maria, il che sarebbe un prova innegabile. Gesù è (l’unico) figlio di Maria (Mc 6, 3). Lo stesso Lutero difese sempre la verginità di Maria.
Si suole nominare quattro fratelli di Gesù: Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simone (Mc 6, 3). Ma si dichiara in Mt 27, 56 che c’era una tal Maria, madre di Giacomo (il minore) e di Giuseppe, che non era la madre di Gesù. E bisogna notare come l’apostolo Giuda e san Giacomo (il minore) si considerano servitori di Gesù e non suoi fratelli. Si veda (Gc 1, 1 e Gd 1, 1). 
Relativamente a questo tema possiamo citare san Gerolamo, il grande traduttore della Bibbia in latino (la famosa Vulgata), che divenne la traduzione ufficiale della Chiesa. San Gerolamo sapeva il greco, l’ebraico, l’aramaico e il latino. E, studiando la Bibbia, comprese che si parlava della verginità perpetua di Maria. Per questo, scrisse nell’anno 383 un libello contro Elvidio, in cui parla della verginità di Maria. 
Alcuni fratelli separati dicono che i cattolici si sono inventati il dogma dell’Assunzione e della Immacolata Concezione, perché di essi la Bibbia non parla. Ma Elia e Enoc salirono al cielo corpo e anima (Gn 5, 24; Eb 11, 5; 2 Re 2, 11). Se con la morte di Gesù molti morti risuscitarono e se apparvero in Gerusalemme (Mt 27, 53) non possiamo credere che Gesù condusse sua madre in cielo corpo e anima, risuscitandola immediatamente dopo la sua morte di modo che il suo corpo non si corrompesse nel sepolcro? Gli esegeti citano alcuni testi biblici: Chi è costei che sale da deserto, appoggiata al suo diletto? (Ct 8, 5). Si riferisce a Maria che sale dal deserto di questo mondo, appoggiata al suo amato Gesù. E soprattutto, Ap 12, dove si vede Maria già assunta in cielo, gloriosa, come una regina coronata da dodici stelle. 
A questo proposito, in una lettera del IV secolo di Dionigi l’egizio (o il mistico) a Tibo, vescovo di Creta, gli parla dell’Assunzione di Maria al cielo. Questa lettera fu pubblicata per la prima volta in tedesco dal dottor Weter della facoltà di Tubinga nel 1887. Anche san Giovanni Damasceno, nel 754, in una omelia parla dell’Assunzione e cita l’opera Storia Eutichiana, libro II, capitolo 40, dove si riferisce che già nel secolo V si parla di questo a Costantinopoli. 
E riguardo all’Immacolata Concezione non dice la Gn 3, 15 che lei schiaccerà la testa del serpente (il diavolo), come se su di lei non potesse esser esercitato il minimo potere perché non commise il minimo peccato? Forse il Vangelo non parla di lei come piena di grazia, ovvero, totalmente piena di grazia, senza la minima ombra di peccato, neppure del peccato originale? 
E la stessa Bibbia dice: Tutta bella sei tu, amica mia, e nessuna macchia è in te. (Ct 4, 7). è irradiazione della luce eterna, specchio tersissimo dell’attività di Dio e immagine della sua bontà. ... essa è più bella del sole e supera ogni costellazione; paragonata alla luce, risulta più splendida. (Sp 7, 26-29). Ella appare nell’Apocalisse, cap 12: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e una corona di dodici stelle sul suo capo (Ap 12). 
Che Maria sia immacolata fa parte della tradizione apostolica. I Padri Orientali la chiamano “panagia” (tutta santa), senza ombra di peccato. Sant’Agostino, parlando del fatto che tutti nasciamo con il peccato originale, dice: eccezion fatta per la Vergine Maria la quale, per l’onore del Signore, metto in un luogo a parte, quando parlo del peccato (De nat et gr I, 37, 47). E sant’Efrem, nel IV secolo, dice che lei è molto più pura dei raggi del sole. 
Sant’Ireneo imparò dalle labbra di san Policarpo e questi dallo stesso apostolo san Giovanni che Maria, essendo obbediente, si fece carico della salvezza nostra e di tutto il genere umano... Per questo la disobbedienza di Eva fu annullata dall’obbedienza di Maria. Forse la Tradizione non vale nulla? Perché gli evangelici accettano la tradizione cattolica di Natale, Pasqua, i libri della Bibbia e non le altre cose?
I cattolici non adorano Maria, bensì le danno onore, ovvero la venerano. Nella Bibbia, Dio ci comanda di onorare il padre e la madre (Es 20, 12). Nell’originale ebraico si usava la parola “Kaboda”, che vuol dire onorare, glorificare. Noi possiamo dar onore e gloria a Maria come dobbiamo farlo con i nostri genitori. Quando recitiamo il rosario, non la adoriamo, ma bensì le diamo onore e gloria come ad una madre, a cui rivolgiamo le parole più belle, che Dio stesso ci insegna nella prima parte dell’Ave Maria. L’angelo, inviato da Dio, le dice: Rallegrati piena di grazia, il Signore è con te. E Elisabetta, piena di Spirito Santo, le dice: Benedetta sei tu tra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo ventre (Lc 1). Così possiamo amare e onorare Maria, perché è nostra madre, come Cristo affermò dalla croce, dicendo a ciascuno: Ecco tua madre (Gv 19, 27). 
Invitiamo i fratelli separati ad amar Maria con le parole bibliche che Dio ci insegna: Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te. Benedetta sei tu tra tutte le donne e benedetto è il frutto del tuo ventre (Gesù).
Solo così si compirà la profezia biblica: Tutte le generazioni mi chiameranno beata (Lc 1, 48).

Padre ángel Peña

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