Gli addii di Gesù. - “Or presso la croce di Gesù stavano sua Madre, la sorella di sua Madre, Maria di Cleofe e Maria Maddalena. Avendo Gesù veduta sua Madre e lì presente il discepolo prediletto, disse a sua Madre: Donna, ecco tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco tua Madre. E da quel punto la prese con sé” (Giov. XIX, 25-28). Tali sono le brevi parole di addio di Gesù agonizzante alla sua Santa Madre. Non le troviamo che in S. Giovanni e bisogna meditarle a lungo per scoprirne tutta l'intensità e il significato. Non è azzardato il dire che la scena del Calvario divide la vita di Maria nel senso che essa limita decisamente una fine ed un principio. Per ogni altra donna, specie se si tratta di una vedova, la morte di un figlio unico significa il crollo di tutta l'esistenza.
Una madre che conosce una disgrazia simile non può vivere d'altro che del passato. Gesù aveva incontrato una volta una madre colpita da questo dolore e ne aveva sentito pietà. E risuscitò il figlio della vedova di Naim.
Ma morendo intende dare a sua Madre un compito nuovo. Dandole un figlio, un altro Se stesso, Egli non si limita ad offrirle una specie di consolazione. Secondo Bossuet, anzi, le parole di Gesù esprimono precisamente l'opposto. Si può anche dissentire da questo parere, ma si ingannerebbe chi non vedesse altro che l'attenzione di un buon figlio, il quale non vuole abbandonare sua madre senza appoggio, senza risorse e senza affetto sulla terra.
Raccogliamo anzitutto l'interpretazione di Bossuet; si trova nel sermone 1660, per la festa dell'Assunzione. Bossuet afferma che autore dell'idea è S. Paolino; ma egli deve aver fatto molte aggiunte al testo dello scrittore patristico.
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Can. Leon Cristiani
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