venerdì 22 febbraio 2019

DIVERSI ASPETTI DELLA CRISI DEMONIACA



Per quanto possa sembrare strana la cosa, è accertato, per la stessa confessione dei demoni interrogati dall’esorcista, che essi ritengono come un castigo il dover risiedere nei corpo degli uomini. Secondo il nostro modo di pensare la dimora dei demoni nel corpo degli ossessi dovrebbe essere per loro un sollievo e un riposo. Lontani dal luogo abituale della loro pena, l’inferno, e liberi in certo senso di spadroneggiare sul corpo nel quale sono entrati, dovrebbero sentirsi più a loro agio,desiderare di restare a lungo nel nuovo stato e far di tutto per lasciarlo il più tardi possibile.

E invece non è così. Essi, anche se momentaneamente lontani dal luogo abituale della loro pena, non si sentono liberi, ma continuamente oppressi da un’autorità dispotica che determina e delimita ogni loro movimento senza lasciare spazio alcuno all’iniziativa personale. D’altra parte, il doversi servire del corpo di un uomo, creatura inferiore a quella angelica, da essi odiata e disprezzata, è per loro un motivo continuo di umiliazione, di tormento e di rabbia, alla quale però non si possono sottrarre né ribellare per l’imposizione di Dio che tale situazione ha voluto e permesso.

Abbiamo ricordato sopra i due aspetti della possessione diabolica che abbiamo chiamato fase di crisi e fase di calma. Della fase di calma c’è poco da dire. In quello stato il paziente non presenta nulla di particolare. La sua vita e il suo comportamento si presentano del tutto normali, il demonio tace, non si fa sentire, sembra assente e lontano dal corpo della sua vittima.

Diversa invece è la fase di crisi che è il fenomeno centrale, più impressionante e più spettacolare della possessione diabolica. Un indemoniato qualunque può restare nascosto e ignorato finché la crisi non manifesta quello che egli veramente è. E la crisi, anche se leggera, che fa vedere apertamente la presenza del diavolo e spiega le stranezze del comportamento che avvengono nel soggetto colpito.

Queste crisi possono scoppiare in qualunque tempo o in qualunque luogo, di giorno o di notte, in luoghi sacri o in luoghi profani, davanti a testimoni o senza, ma generalmente avvengono a contatto di cose o di persone sacre, quando il discorso verte su temi religiosi, o nella preparazione e amministrazione dei sacramenti da ricevere (confessione, comunione), o durante la preghiera, specialmente durante gli esorcismi.

La crisi può scoppiare improvvisamente senza nessun segno esterno che la preannunci, oppure può essere preceduta da uno stato di stordimento generale che attenua le facoltà sensitive e percettive del paziente, diventato quasi assente a se stesso e incapace di capire quanto avviene dentro di lui e intorno a lui.
La crisi, arrivata allo stadio di massima violenza, crea dei fenomeni particolari nella persona, nel corpo e nell’anima del paziente, che vogliamo brevemente analizzare e descrivere.

Il primo fenomeno che si avvera nella persona dell’indemoniato durante la crisi è la contraffazione del volto e dell’aspetto, che prende la forma del demonio o dei diversi demoni che ne occupano il corpo, o comunque un aspetto demoniaco spaventoso e inconfondibile. Gli occhi diventano strabici,la pupilla scompare quasi del tutto, la lingua sporge il più possibile fuori dalla bocca, la bellezza delvolto è cambiata in una bruttezza ributtante e schifosa, la voce che inizialmente assomiglia a un gemito doloroso a poco a poco diventa come un grugnito e le parole pronunziate sono il massimo dell’oscenità e dell’empietà. Il titolo più frequente rivolto agli astanti, e specialmente all’esorcista e ai suoi assistenti, è di «cane», di «birbante», di «porco», di «fariseo», o anche di più volgari. Il confessore è chiamato il «raccoglitore di stracci» perché raccoglie «gli stracci», cioè i peccati dei penitenti. La voce stessa non è più quella della persona ma dei demonio, una voce rauca, cavernosa,sibilante, sempre maschile anche quando proviene da una indemoniata.

A questa contraffazione del volto e della voce si accompagna l’aggressività che si manifesta violenta e improvvisa con tentativi di assalire e di ferire gli astanti, di graffiarli e di sputare loro in faccia, il tutto portato a termine con inganni, astuzia e bugie, tanto più numerose e frequenti quanto più la crisi è profonda e violenta.

Caratteristica dell'indemoniato è, durante la crisi, l’amnesia e l’insensibilità, cioè l’assenza completa di conoscenza di quanto avviene in lui e intorno a lui, di cui all’uscire dalla crisi nulla ricorda, e la mancanza di reazione ai toccamenti della pelle, fatti eventualmente con spilli o altri oggetti, come se fossero praticati su un corpo morto.

Questa insensibilità fisica si riflette talvolta anche sulla volontà e sull’intelligenza, non però sempre e non nella stessa misura.

In conclusione, la crisi dell'indemoniato potrebbe sotto certi aspetti paragonarsi — come abbiamo già accennato precedentemente — alla narcosi o all’ipnosi o all’isteria, che attenuano o distruggononel soggetto la piena comprensione di ciò che fa e lo portano a uno stato di dormiveglia o di semicoscienza, però l’analogia non è del tutto esatta e non riesce a dare un’idea chiara di ciò che effettivamente avviene durante la crisi diabolica. Essa supera di gran lunga tutti questi stati d’animo. La violenza e la variabilità dei fenomeni diabolici danno origine a un meccanismo parapsicologico del tutto differenziato da quello che possono presentare l’ipnosi, la narcosi o l’isteria.

Per rendere più visibile lo stato di crisi in cui spesso si viene a trovare il posseduto dal demonio, trascrivo la descrizione che ne fa una dottoressa obbligata ad assistere a un esorcismo di una paziente da lei curata:

«Lo svolgersi dell’esorcismo prese a un certo momento l’aspetto di una lotta drammatica. La paziente cominciò a impennarsi rabbiosamente, a sputare in faccia al sacerdote, a offenderlo con espressioni oscene e orribili, a gettarsi per terra e a rotolare su se stessa come un verme. Il volto era contraffatto da smorfie e boccacce spaventose, gli occhi quasi scoppiavano dalla testa, la lingua usciva dalla bocca arrivando fin sotto il mento. Cinque persone la dovevano tener ferma perché non fosse di pericolo a se stessa e agli altri, mentre essa con tutta la sua forza, una forza sovrumana e non comune, cercava di svincolarsi da esse. La crisi durò circa due ore e mezzo, poi, recitata la Salve Regina, la povera ossessa cadde come in uno stato di stordimento e di prostrazione. A quel punto l’esorcista posò una medaglia della Madonna sulla sua testa senza che essa se ne accorgesse, e dopo di allora si calmò del tutto. Altre volte, accorgendosi di essere avvicinata o toccata da oggettisacri o benedetti, diventava subito furiosa e usciva in invettive e bestemmie da inorridire»22.

I fenomeni che la crisi diabolica produce nel corpo di un ossesso si manifestano prima di tutto e soprattutto nell’assopimento e nell’alterazione delle principali facoltà di espressione dell’uomo, la parola, l’udito, la vista, il gusto, il tatto, in misura superiore e in forma diversa da quella dell’infestazione diabolica di cui si è parlato sopra. La mutolezza non è di solito costante ma limitata a certi tempi e a certe circostanze e a seconda dell’arbitrio del demonio. Lo stesso si dica 
della sordità e della cecità. L’una e l’altra hannomanifestazioni parziali e non sempre identiche in tutti gli indemoniati.

Più frequenti invece e più gravi sono gli interventi diabolici contro il corpo con percosse, battiture, ferite, schiaffi, fino a lasciare visibili tracce di questi interventi con lividure e striscie sulle spalle e sulle braccia. Questi interventi diabolici sono i più frequenti e i più impressionanti di tutti.

In alcuni casi troviamo anche bruciature su diverse parti del corpo con gonfiore della pelle e pustole, o apparizioni e visioni di animali diversi, cani, gatti, serpenti, nei momenti più impensati, e generalmente di notte. Ne vedremo più avanti alcuni casi concreti.

Basti per ora aver accennato in generale a queste diverse manifestazioni della crisi diabolica senza citare episodi particolari a conferma, per non uscire dai limiti che ci siamo imposti con questa trattazione. Per il tema trattato in questo e in altri capitoli ci sarà una conveniente conferma nei fatti riportati nella seconda parte di questo lavoro. Nella terza parte invece insisteremo maggiormente sulla spiegazione e «interpretazione» dei fatti stessi.

Paolo Calliari

LE ANIME DEL PURGATORIO MI HANNO DETTO…



Quali sono i peccati più severamente puniti, in purgatorio?

I peccati contro la carità: maldicenza, calunnia, rancore; le querele, provocate dalla cupidigia e l'invidia, sono severamente punite nell'altro mondo. Ecco, per esempio, un buono a nulla potrebbe essere un uomo come si deve, se fosse trattato con bontà e carità. Facciamo attenzione a non criticare o ridere di certa gente: ciò nuoce gravemente alla nostra anima. Quante volte delle persone sole si lamentano che non le si aiuti un poco, mentre nelle vicinanze, forse a dieci metri di distanza, ci sono dei giovani. Ma a loro non verrebbe mai in mente di aiutare il loro vicino bisognoso di soccorso e di fare un sentiero nello spesso strato di neve. E tuttavia, le opere di carità hanno la maggiore ricompensa in cielo. Quante volte si pecca con le parole e con i giudizi sprovvisti di carità! Si potrebbe scrivere tutto un libro a questo proposito. Se seguissimo la consegna che ci dà la Madre di Dio: "Siate caritatevoli e buoni con tutti", noi potremmo convertire la maggior parte degli uomini e non avremmo da temere il comunismo. Una parola può uccidere, una parola può guarire. L'amore copre la moltitudine dei peccati. Andiamo dunque con carità soprattutto davanti ai nostri nemici. Essere buoni con coloro che ci fanno del bene è una cosa che fanno anche i pagani, dice Cristo. Ma fare del bene a coloro che hanno verso di noi dei sentimenti ostili, ecco la vera attitudine cristiana; ecco ciò che il Salvatore ci domanda; così noi ci faremo un amico da un nemico, e potremo risparmiarci una gran parte del purgatorio. 

MARIA SIMMA 

La Madre della Salvezza: Gesù Cristo, non è più amato dall‟umanità come Lo era una volta



Miei cari figli, mio Figlio, Gesù Cristo, non è più amato dall‟umanità come Lo era una volta. 
L‟indifferenza alla Sua Esistenza si è trasformata in un disgusto per tutto ciò che Egli è, per 
tutto ciò che Egli personifica e per tutto ciò che Egli ha promesso. Questo mi ha provocato 
molto dolore e pena. 

Man mano che l‟apostasia crescerà e si diffonderà, Egli, Gesù Cristo, sarà 
denunciato da ogni nazione, fino a quando, coloro che lo amano e seguono i Suoi 
Insegnamenti, non potranno più dichiarare la loro fedeltà a Lui, senza dover subire 
il ridicolo, lo scherno e la calunnia. Coloro che Gli sono leali non saranno in grado di 
proclamare la Verità, a meno che essi non trascorrano del tempo in preghiera, supplicandoLo 
di aiutarli a resistere all‟opposizione che dovranno affrontare ogni giorno. 

Per rimanere leali a Gesù Cristo, dovete amarlo incondizionatamente. Amarlo 
veramente è una grande benedizione ed è anche un Dono di Dio. Coloro ai quali si è 
indebolito l‟amore per mio Figlio, io chiedo che recitino questa Preghiera: 

Crociata di Preghiera (160) Aiutami ad amarTi di più 

Oh Gesù Mio, Salvatore del mondo, aiutami ad amarTi di più. Aiutami a crescere 
nel mio amore per Te. Riempi il mio cuore con il Tuo Amore e la Tua Compassione, 
affinché io possa conseguire le Grazie per amarTi come Tu mi ami. 

 Riempi la mia anima ingrata con un amore profondo e costante per Te e per tutto ciò 
che Tu personifichi. Con la potenza delle Tue Grazie aiutami ad amare il mio 
prossimo come Tu ami ogni figlio di Dio e a mostrare compassione verso coloro che 
hanno bisogno del Tuo Amore e che non hanno la fede. 

Uniscimi a Te, affinché io possa vivere un’esistenza cristiana, come ci hai insegnato 
con il Tuo esempio durante la Tua Vita sulla terra.  

Amen. 

Amate mio Figlio, figlioli, ed Egli diffonderà il Suo Amore, in modo che ogni figlio di Dio venga 
attratto dalla Sua Grande Misericordia. 

La vostra amata Madre 

La Madre della Salvezza 

22 Luglio 2014 
 

GESU’ OSTIA



‘Dentro’ il mistero

Come possono il pane e il vino diventare il corpo e il sangue di Cristo?
A questa domanda, S. Ambrogio risponde: «Per mezzo della Consacrazione. La Consacrazione con quali parole viene effettuata? Con le parole del Signore Gesù... Venuto il momento di compiere il santo mistero, il prete cessa di parlare a nome proprio, parla nel nome di Cristo. Qual è la parola di Cristo? Quella stessa che ha creato tutte le cose. Il Signore parlò e fu fatto il cielo; il Signore parlò e fu fatta la terra; il Signore parlò e apparvero i mari; il Signore parlò e balzarono dal nulla tutte le creature. Se dunque è tanta la potenza delle parole di Gesù Cristo, che le cose che non esistevano incominciarono ad essere, quanto più efficaci saranno per far sì che le cose che già esistevano si convertano in altre».
Nelle Sacre Scritture si legge che: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. [...] E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,1 ss).
'Verbo', di derivazione latina, significa 'parola'. Parlare è manifestare agli altri il proprio pensiero, è rivelarsi. San Paolo c'insegna: "Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1,1-2). Gesù Cristo, perciò, è la voce di Dio, porta le parole di Dio, è la Parola di Dio: la stessa Parola che crea l'universo, che ispira i profeti, che trasforma i cuori e la materia.
Con le sue parole, infatti, Gesù compie le meraviglie raccontate nei Vangeli: scaccia i demoni, risuscita i morti, comanda le acque e il vento, opera guarigioni, muta la natura stessa delle cose.
Questo accade perché le sue parole sono le stesse parole dello Spirito Santo, che non solo ammaestrano ma producono ciò che significano, come quando "Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu" (Gn 1,3).
La stessa cosa avviene nell'Ultima Cena. Con le parole: "Questo è il mio corpo" e "questo è il mio sangue", Gesù ci dà il suo corpo e il suo sangue, ma soltanto per opera dello Spirito Santo il pane e il vino diventano cibo e bevanda di salvezza.
«Infatti - insegna, con le "Catechesi", S. Cirillo di Gerusalemme - tutto ciò che lo Spirito Santo tocca è santificato e trasformato».
S. Giovanni Damasceno sintetizza sull'argomento il pensiero dei Padri della Chiesa: «Il cambiamento del pane nel corpo di Cristo si effettua per la sola potenza dello Spirito Santo» ("De fide orthodoxa").
Per designare questo misterioso 'passaggio' del pane e del vino nel corpo e sangue di Cristo, vengono coniati molti vocaboli: conversione, transelementazione, traslazione, trasformazione, trasmutazione. Verso la metà del secolo XII si usa il termine 'transustanziazione' (da: transubstantiatio), che viene accolto dai documenti ufficiali della Chiesa, e il suo contenuto viene precisato dal Concilio di Trento con la definizione: «conversione singolare e mirabile di tutta la sostanza del pane nel Corpo e di tutta la sostanza del vino nel Sangue di Cristo, rimanendo immutate solamente le apparenze esterne».
Questa conversione è «singolare» poiché non esiste in natura un fenomeno simile, ed è «mirabile», cioè misteriosa, in quanto non può essere indagata dall'intelletto se non per dimostrarne la non impossibilità da parte di Dio.
Il miracolo eucaristico, quindi, avviene nella sostanza del pane e del vino, cioè in quella dimensione del profondo ch'è l'essenza delle cose. Non cambiano la quantità, l'odore, il sapore, il colore... del pane e del vino, ma la loro sostanza. È il Cristo che diventa una realtà sacramentale, cioè realmente presente, non più con le proprie apparenze umane, ma con quelle di due elementi della creazione.
I Vangeli presentano alcuni fatti che possono aiutarci a comprendere meglio tale mistero.
Gesù è nato da una vergine; cammina sulle acque; "Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti" (Lc 6,19); dopo tre giorni dalla morte, risorge. E da risorto scompare allo sguardo dei due discepoli di Emmaus quando viene riconosciuto, come pure entra a porte chiuse nel cenacolo.
Quello di Gesù Cristo è un corpo che non obbedisce alle leggi naturali, ma a quelle leggi superiori che sfuggono a qualunque indagine umana.
Del resto sono sue le parole: "Ogni potere mi è stato dato in cielo e in terra" (Mt 28,18). Anche l'arcangelo Gabriele, per rassicurare Maria sul suo divino concepimento, le dice: "nulla è impossibile a Dio" (Lc 1,37).
Quanti uomini d'ingegno non hanno o perdono la fede, pretendendo di capire tutto quello che sta sopra di loro, e dimenticando che Dio si rivela ai piccoli, ai semplici, agli umili, ai puri di cuore!
Ecco un esempio offertoci da un dialogo tra la mistica Marta Robin e un bambino di sette anni, andato a farle visita con i genitori:
«Lui aveva detto davanti a Marta:
- Non posso credere che Gesù bambino è nell'ostia... (Confusione dei genitori ... avrebbe potuto venirsene fuori con questa storia da qualche altra parte!). Allora Marta:
- Ma Gesù bambino è il buon Dio. - Sì, annuisce il piccolo.
- Il buon Dio ha fatto tutto, ha creato tutto, ha fatto la terra, il cielo, il sole, il tuo papà, la tua mamma, te; ha fatto tutto. - Sì, dice il bambino.
- Egli è potente.
- Ah! Sì, dice il bambino.
- Se egli è potente, può farsi piccolo.
- Ah!, esclama il bambino, ho capito»'.
Un altro esempio, di squisita genuinità, lo racconta Padre Dario Betancourt:
«Quando ero ancora molto piccolo, un giorno di Natale, al momento della consacrazione, mio padre si avvicinò al mio orecchio e mi disse:
- Figliolo, ripeti: "Signore mio e Dio mio". Guardando mio padre gli dissi:
- Papino, chi è questo Signore?
- Il Bambino Gesù che è nato ieri notte e per il quale abbiamo cantato inni, rispose mio padre.
- Dov'è?
- Il sacerdote lo ha fra le mani, là sull'altare.
Lasciando mio padre da una parte, in un attimo mi avvicinai all'altare cercando il Bambino Gesù. Malgrado i miei desideri non potei vederlo. Tornai dai miei genitori e dissi loro:
- Il Bambino Gesù dev'essere più monello di me perché è già scappato dalle mani del sacerdote!».
Rifiutare questo mistero è come privare Dio del suo attributo essenziale: l'onnipotenza. Ma, allora, che Dio sarebbe? A Santa Caterina da Siena, la divina voce rivela:
«[ ...] il sacerdote giunse alla consacrazione, e all'atto della consacrazione tu alzasti gli occhi su di lui. E mentre egli pronunciava le parole della consacrazione, lo mi manifestai a te; e tu vedesti uscire dal mio petto un lume, come il raggio che esce dal disco del sole senza tuttavia staccarsene. Entro quel raggio di luce, strettamente ad esso unita, scendeva una colomba, e veniva a colpire l'ostia in virtù delle parole della consacrazione pronunciate dal sacerdote. Di fronte a ciò il tuo occhio corporeo non bastò a sopportare la luce, ma ti rimase solo l'occhio dell'intelletto, con il quale vedesti e gustasti l'abisso della Trinità, tutto me, Dio e uomo, nascosto sotto il velo di quella bianchezza. Tuttavia la luce e la presenza del Verbo, che tu vedevi mentalmente sotto quella specie, non cancellavano la bianchezza del pane, e l'uno non impediva l'altro: né il vedere me, Dio e uomo, in quel pane, né quel pane era cancellato da me, perché non gli veniva tolta la bianchezza, né il poterlo toccare e gustare. [...] Vedi dunque come i sensi corporei vengono ingannati, ma non è ingannato il sentimento dell'anima: questa viene assicurata e illuminata in se stessa, perché l'occhio dell'intelletto ha visto con la pupilla della santissima fede. E poiché vide, conobbe, e perciò lo tocca anche con la mano dell'amore, poiché ciò che ha visto ora tocca per amore, con fede. E con il gusto dell'anima, unito all'ardente desiderio, assapora la mia infuocata carità, l'amore ineffabile con il quale l'ho fatta degna di ricevere il grande mistero di questo sacramento e la grazia che in esso vi viene data».
Se l'Eucaristia non fosse una realtà divina, quanti cuori avrebbero amato invano!
Dinanzi al mistero i nostri sensi fisici non servono, anzi spesso traggono in inganno. Dice il prof. Enrico Medi: «Se ci fosse una mente capace di comprendere il Mistero Eucaristico, questa mente sarebbe capace di comprendere tutti i misteri dell'universo: dalle creature materiali, terrene e astrali, alle creature viventi, al mondo degli spiriti e su su fino al mistero di Dio».
Imitiamo la Vergine di Nazareth, scelta per diventare la madre del Figlio di Dio. A lei bastano le parole dell'angelo del Signore per credere al mistero dell'Incarnazione; noi abbiamo le parole di Gesù per credere al mistero dell'Eucaristia.
All'Eccomi di Maria, deve fare eco il nostro «Amen» pronunciato al momento della Comunione, dove Gesù è come se si incarnasse di nuovo in tutti coloro che lo ricevono.

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 20 FEBBRAIO 2019



Amati di Dio:

VI INVITO A DISPORVI AD AGIRE NEL BENE, CON IL LIBERO ARBITRIO RIVOLTO A DIO.

L’umanità viene sempre più massificata e grazie a questa tendenza, il male sta dominando la grande maggioranza delle persone.
Per il male è difficile attaccare l’uomo separatamente, quindi vi unisce con i medesimi gusti indebiti e con il medesimo agire peccaminoso ed in questo modo riesce a far sì che l’umanità consideri quanto è indebito come giusto.

Popolo di Dio, l’uomo ha in sé il bisogno di unirsi ed il male ne approfitta, convincendovi che per essere accettati dovete continuare a far parte della maggioranza. L’uomo in questo processo, convinto dai leaders del mondo, si perde ed agisce offendendo gravemente la Trinità Sacrosanta e la nostra Regina e Madre.

QUANDO L’ESSERE UMANO SI ADDENTRA SULLE AMPIE STRADE DEI PIACERI MONDANI, QUESTI LO COINVOLGONO E LO PORTANO AD IGNORARE GLI APPELLI DIVINI.

Umanità, prima che giunga la notte entrate in relazione con Dio, ricorrete alla protezione di Dio, non allontanatevi dalla Regina e Madre, il male vigila continuamente per farvi perdere.

Questi sono momenti in cui il demonio sta importunando gli esseri umani per avvicinarli a lui, li satura di stanchezza spirituale per fare in modo che si consegnino alla perversione, non solo corrompendo loro stessi, ma corrompendo anche i loro fratelli.

Figli di Dio, non distraetevi e non siate poco saggi, voi siete benedetti con la conoscenza delle Rivelazioni che il nostro Re e Signore Gesù Cristo e la nostra Regina e Madre, la Santissima Vergine Maria, hanno dato all’umanità e questo è l’Amore del Cielo per fare in modo che il Popolo di Dio non si perda. 
La pazienza dell’uomo viene messa alla prova e la Regina e Madre dell’umanità ha sostenuto il Braccio Divino affinché abbiate l’opportunità di convertirvi e si salvi un maggior numero di anime.

IL MALE, CHE LO SA, PARLA ALL’UOMO DICENDOGLI CHE È PASSATO MOLTO TEMPO E NON È SUCCESSO NIENTE, CHE TUTTO È UNA MENZOGNA ED UN INGANNO, PER FARVI PERDERE. VOI STATE VEDENDO COMPIERSI DAVANTI AI VOSTRI OCCHI QUELLO CHE È STATO PREDETTO DAL CIELO E QUELLO CHE ANCORA MANCA, SAREBBE MEGLIO NON DESIDERARE DI VEDERLO SUCCEDERE, SE NON SIETE PREPARATI.

La nostra Regina e Madre e anche Madre dell’umanità, ha chiesto davanti alla Trinità Sacrosanta che la Misericordia Divina fluisse sull’umanità e come state rispondendo? Ribellandovi. Non vi pentite di tanta malvagità, ma ve ne compiacete.

I Sacri Cuori vengono costantemente offesi, la freddezza umana nei confronti di Dio limita l’ascesa spirituale ed i demoni che si accaniscono nel far perdere il Popolo di Dio, non stanno perdendo tempo ed invadono la mente delle persone che sono permeabili al demonio, in quanto non rispettano la Legge Divina, scambiano il male per il bene, sono dissennati, presuntuosi e godono nel poter passare per i migliori davanti ai loro fratelli, sono persone superbe, orgogliose, invidiose, ed in loro prevale l’ego, l’ego, l’ego…

Per questo vengo ad allertarvi, voi siete a conoscenza di quello che succederà nella natura e dei drastici cambiamenti che ci saranno, tali come non se ne sono mai visti prima.

La terra sarà in costante pericolo, le relazioni tra l’Occidente e l’Oriente si inaspriranno, la provocazione è reciproca e alla fine si giungerà a quegli atti deplorevoli per tutto il genere umano.

La Chiesa di Cristo non sta andando avanti, ma sta retrocedendo e tremerà.
Un grande terremoto farà tremare gran parte dell’America e questo solleciterà altre faglie, i movimenti della terra aumenteranno e dove prima la terra non tremava, tremerà.

Questo avverrà per risvegliare gli uomini che rimangono irremovibili!

Pregate figli di Dio, pregate per gli Stati Uniti, la terra tremerà e 
la natura non darà tregua.

Pregate figli di Dio, pregate per la Francia, il terrorismo la colpirà.

Pregate figli di Dio, pregate per il Messico, tremerà ed i suoi vulcani si risveglieranno.

Pregate figli di Dio, pregate, l’economia imboccherà la direzione annunciata. (1)

Noi, quali messaggeri di Dio, se ci viene permesso, accorriamo in aiuto dell’uomo, stiamo costantemente attenti.

I vostri Angeli Custodi vi supplicano di convertirvi prima che il male vi confonda totalmente e vi dia pietre al posto del pane.

Voi vi trovate coinvolti in piani che sono tracciati umanamente, piani separati da Dio, piani con sentimenti umani e con un’apparente coscienza di quello che si crede sia la cosa giusta, all’interno dei concetti di massa che voi state seguendo. 
Non tutto quello che fa l’uomo è disdicevole, però… PER LA MAGGIORANZA C’È UN MODO DI COMPORTARSI E DI AGIRE CHE È MECCANICO, QUASI NON SONO IN GRADO DI DISTINGUERE UN PIEDE DALL’ALTRO E QUESTO PERCHÉ NON SI FERMANO A RIFLETTERE PER POTER DISCERNERE E QUINDI CADONO NELLA MISERIA.

Il Piano Divino è perfetto: e l’uomo? 
Coloro che si definiscono figli di Dio, stanno collaborando al Piano Divino o lo hanno distrutto?

Voi, per cooperare al Piano Divino, dovete attrarre benedizione ed essere benedizione, invece i vostri interessi sono diversi da quelli di Dio, il male è penetrato nell’uomo e l’ha portato ad essere oggetto del proprio piano, gli interessi personali stanno avendo il sopravvento, ma non porteranno alla felicità.

PURIFICATEVI, SIATE BENEDIZIONE NELLA VOSTRA VITA ED IN QUELLA DEI VOSTRI FRATELLI, NON DESIDERATE DI IMPORRE I VOSTRI GUSTI E LE VOSTRE PRETESE, MA COMPORTATEVI CON COMPRENSIONE IN OGNI AMBITO DELLA VITA, PERCHÉ LA VITA È UN REGALO DI DIO.

Alcune persone fanno vedere di avere grandi conoscenze, però cadono continuamente nell’ego umano ed è satana che li porta a questo, cadono di continuo sui piccoli dettagli, dove l’ego ha il sopravvento, così come il desiderio di dominio e questo non è gradito a Dio…

Chi offre umilmente le sue opere e le sue azioni per il bene dei propri fratelli, per il bene di chi gli sta vicino, per il bene dell’umanità, è colui che riesce ad unirsi sempre di più al Piano Divino. Chi è carente di questa meta, si impone, il suo ego prende il sopravvento e gli è più difficile crescere spiritualmente.

Siate benedizione!   

Pregate per i veri strumenti, che Io proteggo, non siate pietra d’inciampo, 
ma siate una benedizione ed un ausilio per loro.

VI STATE PREPARANDO PER L’AVVERTIMENTO? (2)

Vi benedico, vi proteggo.

CHI È COME DIO? Apoc. 12,7

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Ancora una volta San Michele Arcangelo ci parla affinché l’umanità si renda conto che si troverà ad affrontare gravi pericoli che non si potranno eludere perché non solo avranno un impatto a livello fisico, ma anche a livello spirituale: modificheranno l’uomo sia nel suo corpo che nella sua anima.

Ci troviamo in un momento molto delicato, in cui si sono persi i valori e la fede è entrata in una situazione decadente e complessa; come ci dice San Michele Arcangelo, i Piani di Dio sono Perfetti, ma l’uomo li ha distorti, è andato fuori strada e considera Cristo lontano ed indifferente.

Nel messaggio viene ribadito che ora si sta vivendo quella massificazione che era stata prevista per poter dominare il mondo, l’uomo e tutto quello che è relazionato con la vita umana, si tratta infatti della realizzazione, dell’attuazione di questo tentacolo fondamentale per l’anticristo, ma l’umanità anche se lo sta vivendo, non riesce a capirlo.

La spersonalizzazione dell’uomo e l’assenza dell’Amore Divino sono i risultati delle norme che hanno preso piede nella società al fine di soppiantare Dio, tramite grandi mali e i più gravi peccati.

Dio ci sta aspettando, sì “aspetta”, ma l’uomo deve cercarlo, deve andargli incontro e non ci riuscirà se non si allontanerà dalla mondanità e se non si disporrà a mettersi in cammino verso questo incontro.  

Sono molti quelli che considerano la Fede come una parte della storia dell’uomo e non come l’Eterno presente dell’uomo! 

Noi veniamo chiamati ad essere Amore, che però non può crescere se non si conosce l’Amore di Dio per le Sue creature.

Fratelli, facciamo parte di quel Popolo di Dio che cammina nella consapevolezza di non essere perfetti, ma nella convinzione di dover essere autentici.

Amen.  

giovedì 21 febbraio 2019

LA SANTISSIMA VERGINE MARIA




LOTTATE PER LA CONVERSIONE, LOTTATE SENZA CONDIVIDERE QUELLO CHE NON È VOLONTA’ DI MIO FIGLIO, NON CONTAMINATE I SENSI, PERCHÈ DAL CORPO PASSANO ALL’ANIMA, CONTAMINANDOLA COSI’ CHE ACCAREZZIATE IL PECCATO E SOCCOMBIATE.

PRECETTI GENERALI DELLA CHIESA



EGO TE ABSOLVO 

«Non può avere Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per Madre» 


I precetti generali della Chiesa sono leggi con le quali essa, applicando i comandamenti 
di Dio, prescrive ai fedeli alcuni atti di religione e determina astinenze. 

La Chiesa ha autorità di far leggi e precetti perché l'ha ricevuta nella persona degli 
Apostoli da Gesù Cristo l'UomoDio; e perciò chi disubbidisce alla Chiesa, disubbidisce a 
Dio medesimo. Hanno questo potere il Papa, i vescovi, come successori degli Apostoli i 
quali possono fare leggi. Ad essi Gesù Cristo disse: « Chi ascolta voi, ascolta me: e chi 
disprezza voi, disprezza Me » (S. Luc. X. 1,) 

I. Udir la Messa la domenica e le altre feste comandate 

Il primo precetto ci ordina di assistere con devozione alla S. Messa festiva. 

GIORNI FESTIVI DI PRECETTO SONO: Tutte le domeniche. In esse cadono 
alcune delle maggiori solennità: Pasqua di Resurrezione, Pentecoste, Santissima Trinità. 
Circoncisione (1 gennaio), Epifania (6 gennaio), S. Giuseppe (19 marzo) Ascensione 
(giovedì dopo la 5a domenica di Pasqua) Corpus Domini (giovedì dopo la domenica di 
Pentecoste) SS. Apostoli Pietro e Paolo (29 di giugno) Assunzione, (15 di Agosto) 
Ognissanti, (1° novembre) Immacolata Concezione, (8 dicembre) Natale (25 dicembre). 

Pecca ogni adulto e fanciullo che abbia compiuto i sette anni (uso di ragione) che per 
mera negligenza lasciano di adempirlo a questo importante precetto. I genitori che senza 
legittima causa fanno trasgredire questa legge ai loro figli, i padroni, negozianti, capi di 
casa che impediscono l'adempimento del precetto, commettono grave peccato e più il 
peccato dello scandalo, moltiplicato secondo il numero dei trasgredienti. 

Perchè la Messa sia valida si richiedono tre cose: 1. Che si ascolta intera dal principio 
alla fine celebrata dal medesimo sacerdote. 

2. PRESENZA MORALE, seguirla attivamente col sacerdote e realmente pregare con 
Lui. Chi parla, ride, e sta presente con distrazioni volontarie è come se alla Messa non 
fosse venuto, cioè commette peccato grave. 

3. LA PRESENZA FORMALE richiede un contegno devoto e raccolto. Chi coltiva 
pensieri di affari, di faccende domestiche, o famigliari, peggio affetti peccaminosi, non 
adempie il precetto. 

Chi con atteggiamento scomposto, sempre seduto e accavalla le gambe come fosse in un 
teatro, senza mostrar il dovuto rispetto alla Casa di Dio: « Domus mea inde gloriam 
meam » e assente con lo Spirito dal dramma sanguinoso che si svolge all'altare, cioè il 
rinnovamento vero e proprio della Crocifissione di Gesù, la crocifissione di un Dio, per 
riparare i peccati del mondo, e non sa esclamare con il buon ladrone: « Signore, ricordati 
di me! » o con il centurione non batte il petto: « Questo è veramente il Figlio di Dio » 
rinnovando la fiamma della sua fede, chi resta insensibile al dolore della lancia che 
trapassa il Cuore adorabile di Gesù per effondere sui presenti la Sua Divina Misericordia 
e con Longino non viene guarito dalla cecità e dalle tenebre del peccato e chi non sente 

la gratitudine per un dono di una Madre come Maria, non ha assistito alla messa. 

« Assistiamo alla Santa Messa perché è il Calvario stesso, in cui Gesù compì la 
redenzione nostra dinanzi al Padre Suo, e nè scendiamo da questo monte se non quando 
è finita la Messa, quasi spensierati, come avessimo assistito ad uno spettacolo qualsiasi. 

Imitiamo le pie Donne, come è scritto nel Vangelo, che dopo spirato Gesù scendevano 
dal monte percuotendosi il petto. Ma sia questa una vera compunzione di spirito, di 
dolore per i nostri peccati, ma nel tempo stesso la confidenza nella Divina Giustizia 
placata dal Figlio Suo, » 
  
II Non mangiar carne venerdì e negli altri giorni proibiti 

Il precetto vieta di mangiar carne i venerdì, Venerdì Santo ed alcuni giorni di digiugno 
come: Mercoledì delle Ceneri, Il Mercoledì, Venerdì, e Sabato delle Quattro Tempora: 
(1a settimana di quaresima,o primavera) (In settimana di Pentecoste; estate) (3a 
settimana di settembre, autunno). (3a settimana dell'Avvento; inverno.) 

Le vigilie di Natale, 24 dicembre, di Pentecoste, dell'Assunzione di Maria Vergine 14 
agosto, Ogni Santi, 31 ottobre. 

IL DIGIUNO ECCLESIASTICO obbliga all'astinenza da determinati cibi, consente 
tre pasti al giorno di cui una volta ci si può saziare, gli altri due pasti devono essere 
meno del consueto. Al digiuno ecclesiastico è obbligato ogni fedele dai ventun anni 
compiuti, ai sessanta incominciati, se non sia scusato per infermità) per lavori gravosi o 
per altra giusta ragione. 

LA LEGGE DI ASTINENZA delle carni invece obbliga tutti i fedeli anche i bambini 
giunti all'età dell'uso di ragione, da sette anni circa. 

Sono dispensati solo i malati che non possono prender altro cibo senza grave disturbo 
alla salute. E' un obbligo grave e violando la legge del digiuno, si commette sempre un 
peccato mortale. 

Il digiuno congiunto coll'orazione è un mezzo potente per ottenere da Dio tutte le grazie 
necessarie per noi e per la nostra famiglia. Espia la pena temporanea dovuta per i nostri 
peccati. 

Il Card. Stanislao Osio diceva: « Dio mio Padre, vuole che mi mortifichi e digiuni, mia 
madre la Chiesa, mi prescrive i giorni in cui debbo farlo. Obbedendo a tutti e due, spero 
che Dio non mancherà alla parola ». 
  
III Confessarsi almeno una volta l'anno, e comunicarsi almeno a pasqua 

La Chiesa, imponendo di confessarsi una volta l'anno, aggiunge la parola « almeno », 
per ricordarci l'utilità, anzi il bisogno di ricevere spesso, come è suo desiderio, questi 
Sacramenti. 

I primi cristiani sfidavano persecuzioni e morte per poter cibarsi ogni giorno con il Pane 
Vivo Gesù, disceso dal Cielo. Attraverso i secoli questo fervore diminuì tanto che il 
Concilio Lateranense nel 1215 decretò che tutti i fedeli giunti all'uso di ragione devono 
confessarsi una volta all'anno e comunicarsi alla Pasqua. Chi fa la prima Comunione 
dopo i sette anni ha l'obbligo di coscienza di esaminarsi anche su questo punto. 

La Confessione annuale deve essere ben fatta, con fermo proposito serio, è la 
Comunione in stato di grazia. Chi facesse una Confessione e Comunione sacrilega, non 
soddisferebbe al Precetto, e rimarrebbe di riparare il sacrilegio. 

Questo precetto obbliga ogni cristiano e deve esser osservato con fedeltà, con amore, con 
devozione, vincendo con generosità ogni rispetto umano che è il più forte ostacolo. 
Rifletti bene chi vacilla, che il mondo e il sua giudizio domani non esisterà, rimarrà salo 
Dio e l'anima, che loro due devono incontrarsi a faccia a faccia e render conto di ogni 
pensiero, parola, opera « Chi si vergogna di Me davanti agli uomini, io mi vergognerò di 
lui davanti al Mio Padre Celeste ». 

IV Sovvenire alle necessità della Chiesa contribuendo secondo le leggi e le usanze 

Questo Precetto ci ordina di fare offerte (non solo le 5 lire) stabilite dall'autorità o 
dall'usanza, per il conveniente esercizio del culto e per l'onesto sostentamento dei 
ministri di Dio. 

« Quelli che servono all'altare devono vivere dell'altare » (S. Paolo) Pagare il contributo 
è un obbligo grave, come ogni altro obbligo di giustizia, e chi non lo adempie pecca 
come colui che non paga i suoi debiti o ritiene la roba d'altri. Egli nega ai ministri della 
Chiesa ciò che è loro dovuto come giusta mercede delle loro fatiche. Ogni cristiano saprà 
regolarsi secondo l'usanza del suo paese, la sua famiglia. « Onorate Dio colle vostre 
sostanze. » (Prov. III. 8) Vale anche per le offerte del culto. 
  
V. Non celebrar solennemente le nozze nei tempi proibiti 

Tanto l'Avvento quanto la Quaresima sono tempi di penitenza, di raccoglimento, di 
preghiere. La Chiesa desidera che ogni buon cristiano si eserciti nelle opere della 
mortificazione che è tanto necessaria per espiare le colpe e le pene dovute, e per 
procurare il bene dell'anima lontano da tutte le dissipazioni. La Chiesa perciò proibisce 
in questo tempo di celebrare la Messa solenne degli sposi con la benedizione speciale 
degli sposi, dall'Avvento a tutto il giorno di Natale e dal primo giorno di Quaresima a 
tutto il giorno di Pasqua. 

Cristiani coscenziosi non si mettono mai in condizione di dover celebrare il matrimonio 
nei tempi proibiti. 


G. Crux