venerdì 25 giugno 2021

Le Profezie e le Rivelazioni di Santa Brigida di Svezia

 


Le parole di Cristo alla sua sposa sul metodo e la venerazione che deve mantenere nella preghiera, e sui tre tipi di persone che servono Dio in questomondo.

 

Capitolo 14

"Io sono il vostro Dio che è stato crocifisso sulla croce; vero Dio e vero uomo in una sola persona che è presente ogni giorno nelle mani del sacerdote. Quando mi rivolgi una qualsiasi preghiera, termina sempre la tua preghiera con l'intenzione che sia sempre fatta la mia volontà e non la tua. Perché quando pregate per i già condannati, io non vi ascolto. A volte pregate anche per alcune cose che sono contro il vostro benessere ed è per questo che è necessario che affidiate la vostra volontà a me, perché io conosco tutte le cose e non vi fornisco altro che ciò che è benefico. Molti pregano senza la giusta intenzione e per questo non meritano di essere ascoltati.

Ci sono tre tipi di persone che mi servono in questo mondo: I primi sono quelli che mi credono Dio, il Creatore e datore di tutte le cose e potente sovrano su tutto. Mi servono con l'intenzione di guadagnare onore e cose mondane, ma le cose del cielo sono considerate come niente per loro, così che ne farebbero volentieri a meno se potessero invece guadagnare le cose deperibili e presenti.  Secondo il loro desiderio, il piacere mondano cade su di loro in ogni cosa e così perdono le cose eterne, ma io li ricompenso con benefici mondani per tutte le cose buone che hanno fatto per amor mio fino all'ultimo centesimo e all'ultimo momento.

I secondi sono quelli che mi credono Dio onnipotente e un giudice severo, e questi mi servono per paura del castigo ma non per amore della gloria celeste. Se non avessero paura della sofferenza, non mi servirebbero.

Il terzo sono quelli che mi credono il Creatore di tutte le cose e vero Dio e che mi credono giusto e misericordioso. Questi non mi servono per paura del castigo, ma per amore e carità divina. Piuttosto, preferirebbero e sopporterebbero ogni punizione, se potessero sopportarla, piuttosto che provocarmi anche solo una volta all'ira. Questi meritano veramente di essere ascoltati nelle loro preghiere, perché la loro volontà è secondo la mia volontà.

Ma quelli che appartengono al primo tipo non usciranno mai dal luogo del castigo e del tormento né potranno vedere il mio volto. Coloro che appartengono al secondo tipo non saranno puniti e tormentati tanto, ma non potranno comunque vedere il mio volto, a meno che non correggano la loro paura attraverso la penitenza e l'emendamento. 


LA PIA PRATICA DELLA GRANDE PROMESSA TUTTI IN PARADISO

 


Il Supplicante  

Ottavo Venerdì 

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La S. Comunione in unione agli Angeli  (Comunione del Supplicante) 

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Considera, anima mia, come gli Angeli, non sono soltanto i messaggeri ordinari di Dio, che annunziano i divini messaggi di minor entità, mentre i messaggi di maggior rilievo sono riservati agli Arcangeli, ma essi sono anche i custodi degli uomini, e come tali oppongono la loro santa e benefica attività a quella, nefasta dei loro antichi compagni di gloria, gli angeli ribelli, i demoni, che ci tentano.  

Fra questi angeli beati c'è anche il nostro, [184] Angelo Custode; perché il Signore ci ha rivelato e la santa Chiesa insegna, che ognuno ha il suo angelo custode, che vigila sopra di lui; lo accompagna dalla culla alla tomba e dalla tomba al Purgatorio, non abbandonandolo, colle sue cure, che in cielo, dove da suo custode diventa suo compagno di felicità e di gloria, oppure, pieno di mestizia, alle porte dell'inferno, piangendo su quella rovina.  

Gli angeli non solo custodiscono gli uomini e suggeriscono loro il bene, ma pregano anche molto per i loro protetti; ed oh! quante grazie non c'implorano colle loro preghiere! Essi sono pieni di carità e di amore verso di noi, e ci amano assai più della più dolce tra le madri, perché la madre terrena ama di un amore naturale, mentre gli angeli amano in Dio.  

Preghiamo gli angeli custodi che c'implorino da Gesù la grazia dell'umiltà; siamo, perché umili, docili ai loro insegnamenti e lasciamoci guidare da loro; c'implorino pure le virtù della carità verso il prossimo, al quale noi, che crediamo nel Cuore adorabile di Gesù e lo amiamo, dobbiamo essere veri angeli custodi, coll'esercizio della carità, ed elevando da veri supplicanti le nostre preghiere per loro.  

[185] Preghiamo molto per il prossimo; la preghiera giova moltissimo; finché Mosè pregava sul monte Horeb vinceva il popolo di Dio;. quand'egli stanco cessava di pregare, vincevano i nemici. Allo stesso modo finché aiuteremo i nostri fratelli colla preghiera, essi riporteranno trionfo e vittoria del demonio e degli altri nemici della loro anima; e facciamo atti di carità, perché chi aiuta un bambino povero aiuta Gesù; chi dà da mangiare a Gesù, lo veste, l'aiuta, e a queste persone benefiche il Signore ha promesso il premio eterno.  


Preparazione 

PREGHIERA AL SACRO CUORE DI GESÙ 

Gesù, che avete detto: «Imitate me che sono mite ed umile di Cuore», concedetemi, per i meriti del vostro Corpo piagato e del vostro Sangue prezioso che vado ora a ricevere, la grazia dell'umiltà, perché pensi bassamente di me stesso e sia sempre docile alla guida angelica che mi avete dato. Essa mi conduca spesso alla vostra Mensa eucaristica e un giorno al Banchetto eterno, alle vostre nozze colla Chiesa trionfante nel cielo.  

Signor mio Gesù Cristo, il cui Cuore è una fornace ardente di carità e di amore, infiammate, ve ne prego, il mio cuore di un amore [186] intenso ed efficace verso il mio prossimo e specialmente verso coloro che versano in necessità spirituali o corporali. Esaudite le suppliche che vi rivolgo per la loro salvezza eterna; concedete loro le grazie spirituali e temporali che sono loro necessarie per il raggiungimento del loro fine, e datemi un cuore pieno di carità, simile al vostro, perché come Voi, per aiutarci, avete dato il sangue e la vita, così io mostri la mia carità e il mio amore con atti speciali di carità e coll'esercizio delle opere di misericordia, secondo la mia possibilità e il loro bisogno, per onorare così il Vostro Cuore amoroso e rendere a Voi, divino, nei vostri figli bisognosi, una piccola parte di quel gran bene che avete fatto a me.  

Gesù, che nel santissimo Sacramento dell'Altare vi siete tanto umiliato per mio amore, fatemi umile. Gesù, vittima di carità e di amore nel Sacramento dell'Amore, fate che il mio cuore arda di carità come il vostro.  


AGLI ANGELI 

Angeli del cielo, e in modo speciale voi, mio buon Angelo Custode, aiutatemi a ricevere degnamente Gesù nel mio cuore. Voi, o caro Angelo Custode, che mi avete portato in questa chiesa, conducetemi anche alla [187] santa Mensa eucaristica, e come uno dei vostri compagni di gloria ha sfiorato le labbra del profeta Isaia con un carbone infuocato, tolto dall'altare dei profumi che arde avanti al trono di Dio, e lo rese in tal modo eloquente, così voi prendete dal Cuore adorabile di Gesù una scintilla di carità, accostatela al mio cuore e incendiatelo; perché senta un forte amore per il mio Gesù; arda, in questa santa Comunione, di amore di lui e del prossimo in lui; dalle mie labbra escano infuocate suppliche per la salvezza delle anime ed io mi senta invogliato di amare Gesù nel mio prossimo ed il prossimo in Gesù.  

Angelo mio custode, fate che questa mia Comunione sia ben fatta e mi sia caparra di quella gloria che voglio godere con voi, amico mio dolcissimo, nella magione beata del cielo.  

Le altre preghiere come a pagina 120.  


RINGRAZIAMENTO 

Sii pieno di riconoscente affetto verso il Re degli, Angeli che, accompagnato dalla sua corte celeste è venuto a te. Osserva come avanti a te sono prostrate schiere di angeli, e tra questi anche, in un modo specialissimo, il tuo Angelo Custode, per adorare il loro Creatore e Signore che alberga nel tuo petto. Unisciti loro nella sua adorazione; inginocchiati presso il tuo fedele custode, la tua santa guida, e adora con lui Gesù. [188] 


IL SUPPLICANTE A GESÙ 

Accettate, caro Gesù, i miei ringraziamenti e il mio amore riconoscente! Quanto vi sono grato per la vostra indicibile degnazione e per il favore grande che mi avete fatto col venir ad abitare nella povera anima mia! Non vi posso ringraziare come meritate, o Signore; sono così meschino nella virtù, che non so parlare, non so dirvi quello che sento e che pur vorrei manifestarvi in un modo meno indegno di Voi. Accettate, caro Gesù, per me gl'infuocati ringraziamenti che vi rende l'angelo buono che mi avete dato come custode. Vi ringrazio che me lo avete dato. Egli vi ringrazi per me; io unisco le mie preghiere alle sue e come un anello, anche di ignobile ferro, acquista un grande valore se in esso è incastonato un diamante, così i suoi ringraziamenti diano un valore speciale ai miei.  

Gesù mio, esaudite le preghiere che innalzo a Voi in questa santa Comunione, per coloro ii quali sono unito dai vincoli della stessa fede; siate a tutti largo di grazie e di benedizioni. Non badate ai loro meriti, ma beneficateli secondo gli abissi infiniti della vostra misericordia.  

Vi supplico in modo speciale per coloro [189] che hanno maggior bisogno del vostro aiuto, hanno. abbandonato la via del bene e si trovano sulla via dell'errore, della colpa e del peccato.  

Cuore adorabile di Gesù, vittima divina per la nostra salvezza; Voi che amate tanto i poveri peccatori, esaudite le mie preghiere ed abbiate pietà di loro!  

Dolce e caro Gesù, speranza e conforto di chi vi ama; che avete passato la vostra vita terrena facendo del bene a tutti, siete stato prodigo di aiuti materiali e spirituali alle turbe che vi seguivano e avete beneficato anche coloro che vi odiavano, facendo un miracolo in favore dello stesso Malco, servo del vostro nemico Caifa, che era venuto per catturarvi, deh! aiutatemi, perché anch'io, che voglio imitare il vostro Cuore divino nella ricchezza della carità e dell'amore, sia largo di misericordia con quanti hanno bisogno di aiuto e di misericordia. Rendete le mie labbra eloquenti nel dare consigli e ammonimenti a chi ne ha bisogno e aprite le mie mani, perché possa aiutare, secondo le mie forze, chi è bisognoso di aiuto. Benedite, caro Gesù, questo vostro povero supplicante, che si vuole garantire anche con questa Comunione la realizzazione della vostra Grande Promessa. [190] 


AGLI ANGELI 

Angeli del Paradiso, adorate con me Gesù. Angelo mio custode, insegnatemi ad adorare Gesù. Celeste mia guida, consigliatemi bene! Celeste mio custode, vegliate sopra di me; Angelo di Dio, che siete il mio custode, illuminate, custodite, reggete e governate oggi e poi ogni giorno, fino alla morte, me umile vostro servo e cliente, che vi sono stato affidato dall'amoroso mio Dio.  

Guidatemi spesso al Sacramento dell'Amore; tenetemi nella dovuta umiltà; spingetemi ad aiutare chi ha bisogno di aiuto; conducetemi a confortare chi soffre, ad illuminare i dubbiosi, istruire gli ignoranti, portare pane al poverello; conducetemi spesso in chiesa a supplicare Gesù per me e per i miei fratelli erranti, perché voglio santificarmi. Il mio e vostro Gesù ci ha detto: Siate santi come è santo il vostro Padre celeste. Io voglio esaudire questo voto del suo Cuore adorabile.  

Santo Angelo mio custode, aiutatemi a farmi santo.  

Le altre preghiere come a pagina 128. [191] 

BENEDETTO XVI È IN ATTESA DEL MIO VERDETTO.

 


Carbonia 23bis-06-2021  –  ore 16.45   – seconda locuzione

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Cristo è Risorto dai morti, Egli è Vivo e viene in mezzo a voi, anticiperà il suo ritorno per i suoi figli.

Tutto il Creato geme nella condizione di peccato, ma presto il Signore rinnoverà ogni cosa, il Nuovo Mondo sarà nelle bellezze del suo Tutto.

Il suo Amore è infinito, la sua Misericordia è grande. Abbandonatevi a Colui che tanto vi ama, …abbandonatevi a Colui che vi ha salvati,  tornate a Gesù, il Cristo Signore.

Chiedete a Lui la grazia della conversionechiedete a Lui l’aiuto! Entrate nella dimensione dell’Amore, … abbandonate il mondo! Questo mondo è pieno di miseria, è gestito da Satana, …tornate a Colui che tutto vi renderà nell’amore più grande.

Avanti, il Cielo festeggia il ritorno di molti figli ma ancora attende un rimanente; siate voi coloro che porteranno a Dio quei figli che si sono persi nell’oscurità.

Pregate figli miei e digiunate, non guardate più le cose di questo mondo, percorrete le sue vie indicando il Cielo a tutti i passanti.

Amati figli di Dio, con voi, oggi in questo Colle,
festeggio l’inizio di una Nuova Storia,
l’inizio di una Nuova Era!

Il Cielo è in attesa del miserabile patto che l’uomo deve stipulare con Satana, e, all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, si scatenerà l’Inferno sulla Terra. Pregate figli miei, pregate.

Benedetto XVI è in attesa del mio verdetto, egli attende il via dal Padre suo che è nei Cieli, …egli ascolta la Voce di Dio e geme per i peccati di questa Umanità, offre il suo sacrificio, vuole essere imitazione di Cristo Signore, ama il suo Dio e attende con ansia il momento di pronunciare le fatidiche parole: …”Ed ecco che Egli viene!”.

Rumori di guerra, situazioni infernali sono sulla Terra! Questa Umanità è nella miseria infinita di Satana. L’uomo non vuole convertirsi, vuole gioire delle cose di questo mondo, …rinuncia alla Vita!

L’anima di molti uomini è nera come la pece, Lucifero vive in queste anime: …uomini raccolti con falsi prodigi e messi in condizioni di essere preda di Satana.

In queste poche ore che restano a questo mondo da vivere in queste condizioni di peccato, richiamo i miei figli, richiamo i dispersi, …non c’è più tempo figli miei benedetti, come ve lo devo dire?

Non avrete futuro su questo Pianeta, il Male ha imperato! Voi l’avete aiutato con il vostro sì: … avete rinunciato a Me per seguire il Male. Vi siete abbeverati del suo veleno, avete preso le sue sembianze, vi siete messi definitivamente nelle sue mani, procedete nella sua miseria infinita, non vi degnate di fermarvi nemmeno per un istante ad ascoltare la voce di Dio, del vostro Dio Creatore: siete ormai finiti, il vostro tempo finisce qui con queste mie ultime parole a voi. Passerò in ogni luogo e benedirò dove troverò conforto, dove troverò la fede, e maledirò i luoghi dove Satana impera.

Come Giovanni Battista urla nel deserto, il Figlio di Dio come Uomo disceso dal Cielo oggi vi annuncia l’avvertimento.

Oggi è disceso il Cielo sulla Terra, ma in molti non vi accorgete di nulla, preferite stare nel buio, non volete vedere la Luce.

Tutto procede secondo i piani del Cielo, ancora un poco, il tempo è già chiuso! Maledizione a voi, o uomini, che vi siete donati a Satana! …Benedizioni a voi, figli miei, voi che avete preferito il vostro Dio Creatore a Satana.

Dio Padre con voi.

Le grandezze di Gesù

 


Intima essenza e midollo del mistero della Incarnazione


c) L’albero trapiantato

Secondo la legge, un albero trapiantato da un luogo in un altro, quando in questo abbia gettate le radici, più non appartiene al padrone del primo fondo, ma al padrone del secondo; perché per il nutrimento preso nel nuovo terreno, è diventato in certo qual modo un altro albero, benché sia ancora lo stesso fusto, la stessa sostanza, la stessa anima vegetativa, la stessa pianta nel suo genere, nella sua specie ed anche nella sua natura individuale e in tal modo carica delle stesse foglie e degli stessi frutti.

Quanto più dobbiamo dire lo stesso di quella natura umana assunta dal Verbo, la quale è una pianta celeste e nella sua specie un albero rovesciato, secondo una parola di Platone1, ma in un senso ben più elevato, sconosciuto a quel grande filosofo e conosciuto solo dai cristiani? Quanto più dobbiamo dire che quella Umanità, levata dal fondo sterile dell’essere comune e ordinario alla sua natura specifica, e trapiantata felicemente nel fondo proprio dell’essere divino, quanto più dobbiamo dire che essa non è più nel potere e possesso suo naturale, ma nel potere e possesso della grazia divina e increata? È questa il nuovo fondo nel quale è stata come trapiantata, per la unione personale con Colui che è la Grazia essenziale e sostanziale, con Colui che, presso gli antichi Padri e nelle scritture, porta in modo assoluto il nome di Grazia. Il Verbo, infatti, è veramente la Grazia sostanziale ed ipostatica; San Paolo, secondo tutti gli antichi Commentatori latini ed una parte dei codici greci, lo chiama con quel nome: La Grazia di Dio ha gustato la morte per tutti (Eb 2, 9), vale a dire, il Figlio di Dio, che è l’autore, l’Essenza e la fonte della grazia.


1  L’uomo, per la sua natura spirituale, ha le radici in cielo, mentre la pianta le ha nella terra. Se non erriamo, l’autore allude al seguente passo di Platone, nel Timeo: "La gentilissima specie di anima che è dentro di noi, abita in su la sommità del corpo e leva noi da terra, per la parentela ch’ella ha con il cielo: imperocchè non siamo piante terrene, ma sì celesti, e ciò noi diciamo molto dirittamente. E per fermo là (in cielo) sospese Iddio il nostro capo o radice, e drizzò tutto il corpo, di dove trasse 1’anima suo principio». Platone, Dialoghi volgarizzati da Francesco Acri, 3a edizione Milano, pag. 585. (N. d. T.).

Card. Pietro de Bérulle


La testimone viene nascosta e messa a tacere

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

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Circostanza sospetta #4: non viene fornita alcuna trascrizione o registrazione dell’intervista.

Perché non venne fornita alcuna trascrizione audio e video  dell’intervista, né una qualsiasi registrazione indipendente di essa, in  modo da far conoscere con precisione le domande poste da Bertone,  le risposte complete di Suor Lucia, l’intera sequenza di domande e  risposte, nonché ogni eventuale commento che Monsignor Bertone o  altri potessero aver fatto durante quell’incontro durato “più di due ore”,  mentre si trovavano assieme nella stessa stanza? Dov’era il normale  scambio tra due persone, che si può leggere tranquillamente in qualsiasi  intervista pubblicata da un giornale?

Inoltre, perché servirono più di due ore a Monsignor Bertone per  scucire a Suor Lucia la bellezza di quaranta parole sull’argomento  principale del colloquio? Presumendo che Suor Lucia abbia  pronunciato queste 40 parole in 1 minuto, cosa dissero Monsignor  Bertone, Padre Kondor e la Madre Superiora durante i rimanenti 119  minuti dell’incontro? Fu forse ricordato a Suor Lucia il suo dovere  all’“obbedienza”? Le fu forse fatto intendere che la Chiesa dipendeva  interamente da lei e dalle sue risposte per concludere finalmente questa  controversia che causava così tanta divisione e discordia? Le fu forse  suggerito che la lealtà “al Santo Padre” le imponeva di accettare la Linea  del Partito, anche se la sua presunta lettera al Papa del 1982 affermava  il contrario? Le fu forse detto quanto importante sarebbe stato per la  Chiesa che lei assicurasse tutti che la Russia era stata già consacrata,  malgrado tutto quello che aveva detto in passato in contraddizione  con una simile affermazione? Le venne forse data l’impressione che se  avesse detto altrimenti, avrebbe contraddetto addirittura il Papa?

O forse Suor Lucia fornì molte risposte che risultarono sgradite a  chi poneva le domande, solo per sentirsele porre di nuovo, riformulate  in maniera diversa, fino a trovare la risposta “giusta”? A quali insistenti  pressioni, implicite od esplicite, fu soggetta Lucia da parte dei suoi  superiori che la circondavano durante quell’intervista a porte chiuse? Sicuramente, se non ci fosse stato niente da nascondere, Monsignor  Bertone avrebbe fatto in modo che un‘intervista così importante  all’unico testimone vivente delle apparizioni di Fatima, all’epoca  novantaquattrenne, venisse ripresa su video o al limite registrata letteralmente da uno stenografo, affinché la testimonianza potesse  essere preservata in caso di morte – che alla sua età era certamente vicina (morì il 13 febbraio 2005). Ma siamo pronti a scommettere che  di quell’intervista di Bertone non venne fatta alcuna registrazione,  indipendente o meno, né alcuna trascrizione. È ormai chiaro che negli  ultimi 45 anni di vita di Suor Lucia, attorno a lei si fosse creato un vero  e proprio clima di terrore all’idea che potesse parlare di persona in  maniera spontanea, con parole sue, in risposta ad una serie di domande  semplici e dirette. Ciascuna delle quaranta parole di “Suor Lucia” che  appaiono nel comunicato di Bertone sembrano essere state misurate  con grande cautela, quasi col contagocce.

Non v’è dubbio che fare una registrazione di quell’intervista sarebbe  stato assai rischioso. Cosa sarebbe successo se Suor Lucia avesse fornito  ripetutamente le “risposte sbagliate”? Cosa sarebbe successo se le risposte  fossero state in realtà estorte da domande fuorvianti, o dalla sottile  persuasione delle altre persone che partecipavano a quell’incontro? Che  danni avrebbe potuto arrecare una simile trascrizione, con tutto ciò  che comportava? Come la si sarebbe potuta nascondere all’opinione  pubblica o anche modificarla parzialmente? Come la si sarebbe potuta  distruggere del tutto, dopo averla creata?

Ci piacerebbe avere torto: forse un nastro o una trascrizione  dell’intero incontro esiste davvero. Ma se c’è, allora è piuttosto  significativo il fatto che il Vaticano non l’abbia mai pubblicato (ad oggi,  dicembre 2009, quella registrazione non è stata ancora fornita).


Circostanza sospetta #5: il comunicato in italiano risulta essere  firmato congiuntamente da Monsignor Bertone e da Suor Lucia, mentre  la versione inglese non riporta la “firma” della suora.

In primo luogo, perché Suor Lucia avrebbe dovuto firmare il  documento di Monsignor Bertone in italiano, quando ella aveva parlato  in portoghese? Perché Suor Lucia non firmò i suoi interventi pronunciati  nella sua lingua, il portoghese? Se Suor Lucia aveva realmente parlato  con Monsignor Bertone per più di 2 ore, perché non venne fornita una  semplice e fedele trascrizione delle sue parole in portoghese, per poi  fargliela firmare, invece di farle firmare quel comunicato che serviva gli  interessi di Monsignor Bertone? 

Inoltre, perché la “firma” di Suor Lucia non era presente nella traduzione inglese del comunicato? In effetti, in quale documento era  originariamente presente la sua “firma”? Quello italiano, o un originale  in portoghese che non è stato mai pubblicato fino ad ora? 

Che valore può avere una “firma” di Suor Lucia su di un documento  scritto in un linguaggio che la suora non parlava, in cui viene riportata  la sua testimonianza solo in modo parziale, e anche così solo nella  traduzione in italiano (Suor Lucia non parlava l’italiano) e senza  produrre tutte le domande che le erano state poste o le risposte complete  da lei fornite?

L’unica conclusione è che Monsignor Bertone e l’apparato Vaticano  non avevano alcuna intenzione di dare a Suor Lucia la possibilità di  parlare a lungo, interamente e liberamente, sui grandi dilemmi che  rimangono tuttora riguardo al Messaggio di Fatima. Tutto questo viene  chiarito dalla seguente circostanza sospetta: 

***

Padre Paul Kramer

 


I FIGLI DI DIO SARANNO TRASFIGURATI IN DIO!

 


Carbonia 23-06-2021  –  ore 16.07       prima locuzione

Maria Santissima: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo vi benedico tutti figli miei, apro il mio Manto e vi custodisco in Me.

Sono Colei che presto vi raggiungerà, vi prenderà per mano e vi condurrà alla battaglia finale contro Satana.
Sono Colei che verrà a voi di Persona, in carne ed ossa, per portare a compimento il disegno di salvezza designato dal Padre.

Figli miei, ora attraverserete tanto dolore su questa Terra, perché le catastrofi verranno una dietro l’altra a causa dei peccati dell’uomo, a causa della non conversione dell’uomo, che ha deciso di stare su questo mondo e di seguire il dio infernale, …pensando di avere da lui, molteplici doni.

Figli miei non avete capito nulla! …avete perduto la strada! Perderete la vita, se non vi ravvederete “ORA” in questa ora che Gesù sta per manifestare al mondo la sua Potenza.

Gridano gli uomini dalla Terra! …gridano l’intervento Divino!…gridano la Misericordia del Padre per coloro che stanno piangendo, che stanno nella sofferenza, che nulla più hanno perché l’uomo iniquo sta mettendo questa Umanità in ginocchio, la sta affamando, …la sta uccidendo!

Figli miei, piccoli bambini miei, oh voi che oggi siete qui ad ascoltare la mia voce, e voi che Mi ascoltate attraverso i messaggi che vengono divulgati nel mondo, … dico a voi tutti figli miei:

Abbiate amore per Gesù, state al suo fianco,
non vacillate nella fede,
tutto ormai è finito, la Terra sta per cambiare aspetto,
i figli di Dio saranno trasfigurati in Dio!

Avanti con coraggio figli miei! Congiungo le mie Mani alle vostre mani, vi tengo tutti nel mio Cuore Immacolato e, …con la forza di un leone vi difenderò dagli attacchi del Maligno. Amen

Andiamo avanti con amore a Gesù, nella certezza della nostra vittoria in Lui.                                                      Amen.


 

giovedì 24 giugno 2021

PREPARATI O UOMO, PREPARA IL TUO CUORE.

 


Carbonia 22.06.2021  – ore 17.15

Volgi il tuo sguardo verso di Me, o uomo, non cercare sulla Terra quello che mai troverai perché, …tutto è in Me!

Io possiedo ogni bene, nel mio Cielo è la vostra Casa, il vostro tutto è in Me. In Me e solo in Me avrete la felicità e ogni bene prezioso perché Io sono il Creatore, il vostro unico Bene, il solo Dio! Io sono L’Amore Perfetto.

Vigilate o uomini, il temporale è in arrivo, …tutto sarà nel dolore se non sarete con Me, …senon avrete fatto la giusta scelta di tornare a Colui che vi ha creati.

Gesù è al suo ritorno,
molto presto vedrete manifestarsi nel cielo i segni!

Vigilate o uomini, state fermi nella fede in Cristo Gesù, non sciupate la vostra vita, non buttate le perle ai porci.

Ravvedetevi in fretta figli miei, tornate a Colui che vi ha creati, fatevi abbracciare dall’Amore, fatevi cullare sulle sue braccia.

Amati figli, apro a voi il mio Giardino pieno di frutti succulenti, dove i prati sono sempre verdi, l’acqua fresca, trasparente, zampillante da sorgente, dove l’aria profuma d’amore, dove tutto è nella bellezza del Dio Creatore.

Figli di Gerusalemme, gridate il vostro sì al vostro Dio Amore, corretegli incontro prima che tutto si perda nell’oscurità.

Figlio mio, abbi il coraggio di tornare alla Vita, proteggiti in Lui. O uomo, dirigiti verso la Nuova Era dove tutto è nella Sapienza e Conoscenza di Dio Creatore.

Prepara il tuo bagaglio figlio mio, metti nel tuo cuore la purezza e la fedeltà al tuo Dio. Prepara il tuo cuore, sia pronto all’incontro con il tuo Creatore!
Sorgi bello, o uomo! …Torna alla purezza! …Torna all’innocenza e al desiderio di essere figlio di Dio!

Il Padre tuona il suo Perfetto Amore, non mancargli di rispetto o uomo, tutto è per te buono in Lui, l’Eccelso Dio!

Oh, uomo! …tu che ancora non credi in Me, abbandonati a Me, sii tutto mio perché Io possa donarti di Me. Aprimi il tuo cuore.
Oh, uomo! …il tuo Sole è in Me, tutto avrai in abbondanza se solo Mi dirai il tuo sì sincero nell’amore.

Oh, uomo! …tu sei stato creato da Dio per essere suo figlio, per usufruire dei suoi santi doni, di tutto il suo potere, non privarti della carità e dell’amore del tuo Creatore. Ravvediti, questa è l’ora del tuo ritorno a Lui.

Preparati, o uomo, prepara il tuo cuore. All’improvviso il tuo Dio si manifesterà a te, sii pronto, con il cuore puro, per non restare spiazzato … per non perdere l’occasione di tornare a Casa con Lui.

Dio Padre, l’Unico e Vero Dio!

 


mercoledì 23 giugno 2021

CHIESA



Voi siete la generazione che dovrà testimoniare la Crocifissione finale della Mia Chiesa. 

Mia amata figlia prediletta, i Miei amati servitori, meno della metà di loro, si raccoglieranno in unione con Me, e la loro fedeltà a Me aiuterà il Mio Esercito a sopravvivere e crescere per diffondere il Vangelo durante l’oscurità globale che sarà percepita nel corso della più grande apostasia di tutti i tempi.

La mancanza di rispetto per Me, Gesù Cristo, sta diventando evidente in tutte le nazioni, nei luoghi pubblici e nelle Mie Chiese. Il Mio desiderio è ora quello di preparare il Mio Esercito come si deve.  Miei amati discepoli, non dovete lasciare che queste cose vi turbino, perché esse vi distrarranno solamente quando avrò bisogno che voi siate forti nella fede. Proprio come le porte furono sbattute in faccia a Mia Madre, mentre lei tentava di trovare un rifugio poco prima della Mia nascita, così le porte saranno sbattute in faccia anche a voi. Sappiate che quando queste porte vi vengono sbattute in faccia da quei servi ingannati della Mia Chiesa, allora voi vi dovrete rivolgere solo a Me. Sappiate anche che coloro che affermano di essere persone sante, esperte in Sacra Scrittura e negli insegnamenti della Mia Chiesa, faranno la fila per essere i primi a condannarvi, perché state seguendo la Verità. Mi riferisco a tutte le anime nel mondo che Mi amano e che conoscono la Verità e non necessariamente a coloro che seguono questi Miei Messaggi dati al mondo intero. 

Il Dono dello Spirito Santo scenderà solo su quelli degni di ricevere questo prezioso Dono di Dio. Quelli privi di Spirito Santo urleranno oscenità e cercheranno di convincervi a seguire le eresie che presto diventeranno dilaganti in tutte le chiese Cristiane. Quanto più essi mostreranno la loro paura per questi messaggi, tanto più vi colpiranno. Dovete ignorare il loro odioso veleno e rimanere in silenzio. Questi giorni sono quasi giunti. Alcuni di voi avranno già intravisto la severa opposizione che dovrete sopportare a causa Mia. 

Voi siete la generazione che dovrà testimoniare la Crocifissione finale della Mia Chiesa, ma sappiate questo. Dalle sue ceneri risorgerà il Mio Corpo Glorioso, la Nuova Gerusalemme e voi sarete scelti per regnare tra le dodici nazioni. Se voi rimanete fedeli a Me, vi farò risorgere nella gloria e, nel mondo futuro, il Cielo e la Terra saranno vostri. Dovete semplicemente restare fissi su di Me, durante la desolazione dell‟abominio, perché essa sarà breve. E poi, niente potrà mai più separarvi da Me. 

Il vostro Gesù. 

22 Ottobre 2013

L E 24 ORE DELLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO

 


DODICESIMA ORA 

Dalle 4 alle 5 del mattino Gesù in mezzo ai soldati


Vita mia dolcissima, Gesù, mentre dormivo stretta al tuo Cuore, spesso mi sentivo pungere dalle spine che pungono il tuo santissimo Cuore. E volendo svegliarmi perché Tu abbia una almeno che noti tutte le tue pene e Ti compatisca, mi stringo più forte al tuo Cuore, e, sentendo più al vivo le tue punture, mi sveglio. Ma che vedo? Che sento? Vorrei nasconderti nel mio cuore per espormi in vece tua e ricevere su di me pene così dolorose, insulti ed umiliazioni così indicibili. Ma solo il tuo amore poteva sostenere tanti oltraggi. Mio pazientissimo Gesù, che cosa potevi sperare da gente così inumana?  

Già vedo che si prendono gioco di Te. Ti coprono il Volto di densi sputi, la luce dei tuoi begli occhi resta coperta di sputi; e Tu, mandando fiumi di lacrime per la nostra salvezza, spingi dai tuoi occhi quegli sputi. E i tuoi nemici, non essendo il loro cuore capace di vedere la luce dei tuoi occhi, tornano di nuovo a coprirli di sputi. Altri, facendosi più bravi nel male, Ti aprono la dolcissima bocca e Te la riempiono di sputi fetenti, tanto che loro stessi ne sentono la nausea. 

E siccome quegli sputi scendono e mostrano in parte la maestà del tuo Volto e la tua sovrumana dolcezza, si sentono rabbrividire e si vergognano di sé stessi; e per essere più liberi Ti bendano gli occhi con uno straccio vilissimo, in modo da potersi del tutto sfrenare sulla tua adorabile Persona. Sicché Ti battono senza pietà, Ti trascinano, Ti pestano sotto i piedi e ripe- tono i pugni, gli schiaffi sul tuo Volto e sulla Testa, graffiandoti e tirandoti per i capelli, e Ti sbalzano da un punto all ’altro. 

Gesù, Amor mio, il cuore non regge vedendoti in tante pene. Tu vuoi che noti tutto, ma io mi sento che vorrei coprirmi gli occhi per non vedere scene così dolorose che fanno strappare il cuore da ogni petto, ma l’amore per Te mi costringe a guardare che ne è di Te. E vedo che non fiati, che non dici una parola per difenderti, che stai in mano a questi soldati come uno straccio e possono fare di Te quello che vogliono, e, vedendoli saltare sopra di Te, temo che Tu muoia sotto i loro piedi. 

Mio Bene e mio Tutto, è tanto il dolore che sento per le tue pene, che vorrei dare grida così forti da farmi sentire su nel Cielo, e chiamare il Padre, lo Spirito Santo e gli Angeli tutti, e qui in terra, da un punto all’altro, chiamare per prima la dolce Mamma e tutte le anime che Ti amano, in modo che, formando cerchio attorno a Te, impediamo a questi insolenti soldati di avvicinarsi a Te per insultarti e tormentarti ancora. Ed insieme con Te ripariamo tutte le specie di peccati notturni, soprattutto quelli commessi dai settari sulla tua sacramentale persona durante la notte, e tutte le offese delle anime che non si mantengono fedeli nella notte della prova. 

Ma vedo, insultato mio Bene, che i soldati, stanchi e ubriachi, vorrebbero riposarsi; ed il povero mio cuore, oppresso e lacerato da tante tue pene, non vuol restare solo insieme con Te, sente il bisogno di un’altra compagnia. Deh! Dolce Mamma mia, sii Tu la mia inseparabile compagnia, abbracciamo insieme Gesù per consolarlo. O Gesù, insieme con la Mamma Ti bacio e benedico, e con Lei prenderò il sonno dell’amore sul tuo adorabile Cuore. 

 

Riflessioni e Pratiche 

Gesù in quest ’ora è in mezzo ai soldati con animo imperturbabile, con costanza ferrea. Da quel Dio che è, soffre tutti gli strapazzi che i soldati Gli fanno, e li guarda con tanto amore, da sembrare che li inviti a dargli più pene. E noi, nelle ripetute sofferenze, siamo costanti, oppure ci lamentiamo, c’infastidiamo, perdiamo la pace, quella pace del cuore necessaria per fare che Gesù possa trovare in noi una felice dimora?  

La fermezza è quella virtù che fa conoscere se Dio regna veramente in noi. Se è vera virtù la nostra, saremo fermi nella prova con una fermezza, non a periodi, ma sempre eguale a sé stessa, ed è questa sola fermezza che ci dà la pace. 

Come più ci rendiamo fermi nel bene, nel patire e nell ’operare, così veniamo ad allargare il campo intorno a noi, dove Gesù allargherà le sue grazie . 

Sicché, se noi saremo incostanti, piccolo sarà il nostro campo, e Gesù poco o nulla potrà spaziarsi. Se invece noi saremo fermi e costanti, trovando Gesù il campo molto esteso, troverà in noi il suo appoggio e sostegno, e dove distendere le sue grazie. 

Se vogliamo che il nostro amato Gesù riposi in noi, circondiamolo della stessa fermezza con cui operava per la salvezza delle anime nostre. Egli così difeso starà nel nostro cuore in dolce riposo. Gesù guardava con amore quelli che lo maltrattavano. E noi, guardiamo con lo stesso amore quelli che ci offendono? E l’amore che mostriamo loro è tanto, da far che sia voce così potente per i loro cuori da convertirli a Gesù? 

 * 

Mio Gesù, Amore senza confine, dammi questo amore e fa ’ 

che ogni pena chiami anime a Te. 


Gesù, nell ’oscurità della prigione 

 ( Dal Volume 13 - 29 Ottobre 1921 ) 

 [ Scrive Luisa:] 

Questa notte l ’ho passata in veglia e la mia mente spesso volava al mio Gesù, legato nella prigione. “Figlia, i nemici Mi lasciarono solo in prigione, legato orribilmente e all ’oscuro, sicché d’intorno tutto era fitte tenebre. Oh, come Mi affliggeva questa oscurità! Avevo le vesti bagnate dalle acque sporche del torrente, sentivo la puzza della prigione e degli sputi di cui ero imbrattato; avevo i capelli in disordine, senza una mano pietosa che Me li togliesse davanti agli occhi e alla bocca; le mani avvinte dalle catene e l ’oscurità non Mi permetteva di vedere il mio stato, ahimè, troppo doloroso ed umiliante. Oh, quante cose diceva questo mio stato sì doloroso in questa prigione!” 

Soffrirete e soffrirete molto e la stragrande maggioranza di voi sarà eliminata dalla vita.

 


Messaggio di Dio Padre a JV


24 maggio 2021

Rosario del Mattino - Messaggio SINGOLO


Primo Mistero. Dio Padre parla.

Figlioli, io sono il vostro Dio, sono il vostro Creatore. Vi ho preparato e avvertito del cambiamento molto forte che dovrete subire.

Vi ho dato un mondo perché possiate godere, perché possiate agire come fratelli, perché possiate vivere come mio Figlio vi ha insegnato. Vi ho dato il Dono della vita perché possiate agire nella Verità e nell'Amore, ma avete vissuto come nemici, avete posto dei limiti tra di voi, non vi prendete cura gli uni degli altri, vi comportate peggio degli animali, che non uccidono se non per necessità di cibo, e vi divertite a fare del male ai vostri fratelli. Vi mentite a vicenda, non vivete nella Verità e non volete crescere nella Saggezza e nell'Amore. La freddezza nei vostri cuori è così grande che sono diventati come il ghiaccio! Non trasmettete valori, ma mentite per approfittare dei vostri fratelli.

Vi ho dato tutto, miei piccoli, e mi sono preso cura di voi come figli, eppure voi non rispondete a quella grande Grazia che vi è stata data. Come volete che Io, il vostro Dio, agisca nei confronti del vostro comportamento negativo e malsano? Ricordatevi del Diluvio, anche la gente di allora ha agito contro le Mie Leggi, e voi state peggio ora in questi tempi, poiché avete conosciuto le Mie Leggi, avete conosciuto il Mio Amore attraverso Mio Figlio, avete avuto cure straordinarie dal Cielo e avete gettato tutto via.

Se questo è il vostro modo di agire, rinnegandomi, tradendomi, gettando via tutto il bene che vi ho dato per potervi prendere e considerarvi veramente come miei figli, allora non posso agire come vostro Padre.

Siete stati creati per essere coccolati, finché avete rispettato i miei comandamenti, le mie leggi, i miei precetti. Vi sono stati dati dei Comandamenti affinché li rispettiate e vi lasciate guidare da essi, raggiungendo così la perfezione nelle vostre azioni.

Vi ho avvertito di ciò che verrà e vi ho chiesto di pentirvi, che nel momento in cui vi inginocchierete e chiederete perdono, vi solleverò, vi abbraccerò e piangeremo insieme nell'Amore per il vostro pentimento, ma vedo che non c'è nessun desiderio in voi di pentirvi, di essere giusti con Me, il vostro Dio, il vostro Padre, il vostro Creatore, voi volete continuare a fare le vostre cose e nella maggior parte dei casi, avete preferito seguire Satana.

Te l'ho ripetuto tante volte, e tu non rispondi! Vi ho annunciato la Purificazione Universale e l'eliminazione di tutte quelle anime che non hanno risposto alla missione che ho affidato loro e alla mia chiamata d'amore. Ho dato a ciascuno di voi una missione piena d'Amore, che avreste dovuto svolgere, sia per il vostro bene che per quello dei vostri fratelli, per dare a Me, vostro Dio, il piacere di vedere l'amore tra voi. Ma io non lo vedo e voi continuate a tradirMi, continuate a bestemmiare, continuate a rinnegarMi, continuate a voltarMi le spalle; non lo sopporto più, miei piccoli, vi ho dato tanto e voi non avete risposto.

Allora, ripeto ancora: il dolore verrà su di voi, mio Figlio si è dato per voi, ha sofferto immensamente per espiare i vostri mali, i vostri peccati, ora, i suoi dolori sofferti per il vostro bene, per espiare la vostra cattiveria, torneranno su di voi. Soffrirete e soffrirete molto e la grande maggioranza di voi sarà tagliata fuori dalla vita. La vita è stata un grande dono per voi per servire Me, il vostro Dio, e non avete voluto approfittarne, perché vi sarà tolta e tolta e data a quelle anime che ne approfitteranno meglio di voi, quelle che saranno tolte da questo mondo e da tutti quei mondi che hanno la vita, come voi.

Satana ha fortemente ingannato, come sa fare, coloro che vivono nel male, coloro che sono diventati suoi servi, coloro che si sono satanizzati, ha fatto loro credere che saranno gli abitanti dei nuovi tempi, delle nuove terre che io vi darò.

La malvagità di Satana fa loro credere che avranno un grande premio, perché hanno seguito il maligno. Poveri figli miei! Non vi rendete conto che la cattiveria, che il dolore che avete causato a tanti miei figli, non sarà ricompensato con una futura vita piacevole. No, miei piccoli! Sono un Dio giusto, sono un Dio d'amore. Sarete eliminati, sarete gettati nella Fornace Eterna, avete causato molto male ai vostri fratelli, li avete trattati con molta severità nel dolore e quello stesso dolore lo soffrirete in eterno. Satana vi ha ingannato, e nella malvagità che avete nel cuore vi fa credere che sarete ricompensati da colui che è pura menzogna e malvagità. Riceverete il prezzo della vostra punizione, della vostra cattiveria, dei vostri errori.

Le anime scelte da Me, il vostro Dio, le anime che hanno cercato il Bene, che hanno cercato di riempirsi del Mio Amore, che hanno rispettato le Mie Leggi, i Precetti, i Comandamenti, sì, saranno premiate. Queste anime hanno cercato la Verità, hanno cercato Me, Io sono il vostro Dio, il vostro Unico Vero Dio, e vi vizierò, mi avrete in pienezza e grandi Benedizioni cadranno su di voi, coloro che Mi hanno cercato. Hai già trovato il regalo per la tua buona vita. Vi riempirò di Virtù, di doni che non potete immaginare, sarete ricompensati nella vita e nella morte ed eternamente sarete con Me, dopo aver vissuto questo bellissimo tempo, in cui sarete scelti per iniziare una nuova generazione.

Non hai chiuso le orecchie, non mi hai lasciato uscire dal tuo cuore, nonostante gli inganni di Satana che ti tentano. Siete stati messi alla prova e ne siete usciti a pieni voti.

Io sono un Dio giusto e amorevole, e coccolo coloro che Mi amano, ma che Mi amano di cuore, che hanno dato la loro vita per il Mio Amore, che hanno sopportato grandi prove, e che sono con Me.

Vi amo, miei piccoli, e vi chiedo di pregare per quelli che possono ancora essere salvati. Insisto e insisto su tutto questo, miei piccoli, perché vi amo, nonostante la vostra cattiveria, vi amo, voi che sarete eliminati dalla terra. Ancora, la vostra preghiera, Miei piccoli, può salvare molte anime, non sprecate questa opportunità di compiacerMi, Miei piccoli, "datemi delle anime", vi ripeto, come vi chiese Mio Figlio sulla Croce: "datemi delle anime e riceverete grandi benedizioni da Me, il vostro Dio.

Vi amo, ricevete la Mia Benedizione, il Mio Amore rimane con voi.

Grazie, miei piccoli.

Un vescovo parla



Il colpo magistrale di Satana è stato di riuscire a far disubbidire, per ubbidienza, a tutta la Tradizione.


I. LETTERA AI MEMBRI DELLA CONGREGAZIONE DELLO SPIRITO SANTO SULL'USO DELL'ABITO TALARE


Miei cari confratelli, le misure adottate in diversi paesi da un certo numero di vescovi riguardo all'abbigliamento degli ecclesiastici meritano riflessione, potendo avere conseguenze che non ci sono indifferenti. In sé, il portare la veste talare o il clergyman ha un significato solamente nella misura in cui quest'abito sottolinea una distinzione dall'abito laico. La considerazione del decoro non è prevalente, anche se il panciotto accollato del clergyman e, a maggior ragione, l'abito talare manifestino indubbiamente una certa austerità e discrezione. Si tratta quindi maggiormente di una designazione del chierico o del religioso attraverso il suo abito. Va da sé che questa indicazione debba essere orientata nel senso della modestia, della discrezione, della povertà e non in senso opposto. È evidente che la particolarità dell'abito deve incutere rispetto e far pensare al distacco dalle vanità del mondo. È bene insistere soprattutto sulla principale qualità che caratterizza il chierico, il sacerdote, o il religioso, analogamente al militare, all'agente di polizia o stradale. Questa idea si manifesta in tutte le religioni. Il capo religioso è facilmente riconoscibile dal suo vestiario, spesso dai suoi accompagnatori. Il popolo fedele annette grande importanza a questi segni distintivi. Si fa presto a distinguere un capo musulmano. I segni distintivi sono molteplici: gli abiti di qualità, gli anelli, le collane, il seguito danno a vedere che si tratta di una persona particolarmente onorata e rispettata. Lo stesso accade nella religione buddista e in tutto l'Oriente cristiano, cattolico o non. Il sentimento più che legittimo del popolo fedele è soprattutto il rispetto del sacro e inoltre il desiderio di ricevere le benedizioni del cielo, in ogni occasione legittima, da parte di coloro che ne sono i ministri. In effetti, il clergyman sembrava essere finora la tenuta che designava una persona consacrata a Dio, ma col minimo di segni apparenti, soprattutto nei paesi ove la giacca ecclesiastica corrisponde esattamente alla giacca del laico. In certi paesi, come in Portogallo e fino a poco tempo fa in Germania, la giacca è lunga e scende fino alle ginocchia. I sacerdoti abituati a portare il clergyman in quei paesi lo considerano come un abito per uscire e non come un abito da casa. Spesso, d'altronde, questo abito è stato reso obbligatorio fuori casa dalle leggi dello Stato contro il cattolicesimo romano; il che spiega il desiderio di riprendere la talare non appena ci si trovi all'interno dei locali ecclesiastici: presbitèri e chiese. Vi è dunque una grande distanza tra lo spirito con il quale si porta il clergyman in quei paesi e lo spirito che si constata oggi in certi sacerdoti nei riguardi dell'abito ecclesiastico. Bisogna leggere le motivazioni date dai vescovi per aver chiaro il senso della misura presa. Poiché l'abito laico era portato senza più nulla che lo distinguesse in senso clericale, e al fine di vietarlo più sicuramente, è stata concessa l'autorizzazione a portare il clergyman, senza alcun incoraggiamento né tanto meno alcun obbligo. Ora, bisogna constatare che dopo queste prescrizioni l'uso dell'abito laico ha enormemente progredito dappertutto, anche dove prima non esisteva. Praticamente, la norma adottata in molte diocesi ha rappresentato l'occasione di abbandonare ogni segno distintivo di chiericato. Le prescrizioni sono state completamente scavalcate. E non si parla più di abito talare nel presbiterio e spesso nemmeno di tunica nera in parrocchia. È dunque importante porsi la domanda: è opportuno o no che il sacerdote si possa distinguere e riconoscere in mezzo ai fedeli e ai laici, o, al contrario, oggi è auspicabile, in vista dell'efficacia dell'apostolato, che il sacerdote non si distingua più dai laici? A questa domanda risponderemo richiamando il concetto di sacerdote secondo Nostro Signore e gli Apostoli e considerando i motivi avanzati dal Vangelo, al fine di sapere se sono, oggi, ancora validi. In san Giovanni, c. 15, in particolare v. 19: «Se voi foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; invece, poiché non siete del mondo, bensì io vi ho scelto dal mondo, per questo il mondo vi odia»; v. 21: «Non conoscono colui che mi ha mandato»; v. 27: «E voi pure mi renderete testimonianza perché siete stati con me fin dal principio». In san Paolo agli Ebrei, c. 5, v. 1: «Ogni gran sacerdote, infatti, scelto di fra gli uomini, è eletto per intervenire in favore degli uomini nelle loro relazioni con Dio». È chiaro che il sacerdote è un uomo che è stato scelto e distinto dagli altri. Di Nostro Signore, san Paolo (Ebr. 7, 26) dice che è «separato dai peccatori». Così dev'essere il sacerdote che da parte di Dio è stato oggetto di una scelta particolare. A questa prima considerazione bisognerebbe aggiungere quella della testimonianza che il sacerdote deve rendere di Dio, di Nostro Signore, davanti al mondo: «Sarete allora miei testimoni» (Atti, 1, 8). La testimonianza è una nozione che torna spesso sulle labbra di Nostro Signore. Come lui rende testimonianza del Padre suo, anche noi dobbiamo rendere testimonianza di lui. Tale testimonianza dev'essere vista e compresa senza difficoltà da tutti. «Non si mette una luce sotto il moggio ma sul candelabro e così fa lume a tutti quelli che sono nella casa» (Mt. 5, 15). La veste talare raggiunge questi due fini in maniera chiara e inequivoca: il sacerdote è nel mondo senza essere del mondo, se ne distingue pur vivendoci, ed è in tal modo protetto dal male. «Non chiedo che tu li tolga dal mondo ma che tu li custodisca dal male. Essi non sono del mondo, come neppure io sono del mondo» (Gv. 17, 15-16). La testimonianza della parola, che è certo più essenziale al sacerdote della testimonianza dell'abito, è tuttavia notevolmente facilitata da quella manifestazione nettissima del sacerdozio, che è l'uso dell'abito talare. Il clergyman, benché sufficiente, è tuttavia già più equivoco. Non indica chiaramente il sacerdote cattolico. Quanto all'abito laico, esso sopprime ogni distinzione e rende la testimonianza molto più difficile e la preservazione dal male meno efficace. Questa scomparsa di ogni testimonianza nell'abito appare chiaramente come una mancanza di fede nel sacerdozio, una disistima del senso religioso del prossimo, nonché una vigliaccheria, una mancanza di coraggio delle proprie convinzioni. 

MANCANZA DI FEDE NEL SACERDOZIO 

Da quasi cent'anni i papi non cessano di deplorare la secolarizzazione progressiva della società. Il modernismo e il sillonismo 1 hanno diffuso gli errori circa i doveri delle società civili nei confronti di Dio e della Chiesa. La separazione della Chiesa dallo Stato, accettata, stimata talvolta come il migliore degli statuti, ha fatto penetrare a poco a poco l'ateismo in tutti i campi dell'attività dello Stato e in particolare nelle scuole. Quest'influsso deleterio continua, e siamo costretti a constatare che un buon numero di cattolici e persino di sacerdoti non hanno più un'idea esatta del posto della religione, e della religione cattolica, nella società civile e in tutte le sue attività. Il laicismo ha invaso tutto, anche le nostre scuole libere e i nostri seminari minori. In queste istituzioni la pratica religiosa è in netta diminuzione. La frequenza alla Comunione è sempre più esigua.

Il sacerdote che vive in una società di questo genere ha l'impressione crescente di essere estraneo ad essa, poi di essere molesto, testimone di un passato superato e definitivamente estinto. La sua presenza è tollerata. È almeno un'impressione frequente nei giovani preti. Donde quel desiderio di allinearsi sul mondo secolarizzato, decristianizzato, che si traduce oggi nell'abbandono della veste talare. Questi sacerdoti non hanno più la nozione esatta del posto del sacerdote nel mondo e di fronte al mondo. Hanno viaggiato poco e giudicano superficialmente questi concetti. Se fossero rimasti per qualche tempo in paesi meno atei, li avrebbe edificati constatare che la fede nel sacerdozio è, grazie a Dio, ancora molto viva nella maggior parte dei paesi del mondo. 

DISISTIMA DEL SENSO RELIGIOSO DEL PROSSIMO 

Il laicismo, diciamo l'ateismo ufficiale, ha simultaneamente soppresso in molte relazioni sociali gli argomenti di conversazione riguardanti la religione. La religione è divenuta un fatto del tutto personale e un falso rispetto umano l'ha relegata nel rango delle questioni intime, delle questioni di coscienza. Esiste pertanto in tutto l'ambiente umano così laicizzato un falso pudore che ha per conseguenza di evitare questo argomento di conversazione. Si suppone perciò gratuitamente che quelli che ci circondano, nelle relazioni d'affari o nelle relazioni fortuite, siano areligiosi. Ora se è vero, purtroppo, che molte persone in certi paesi ignorano tutto della religione, è pur tuttavia un errore pensare che tali persone non abbiano più alcun sentimento religioso, ed è soprattutto un errore credere che da questo punto di vista tutti i paesi del mondo si somiglino. Anche in questo campo i viaggi ci insegnano molte cose, mostrandoci che gli uomini in generale sono ancora, grazie a Dio, molto preoccupati dal problema religioso. Ritenere l'anima umana indifferente alle cose dello spirito e al desiderio delle cose celesti significa conoscerla male. È vero il contrario. Questi princìpi sono essenziali nell'esercizio quotidiano dell'apostolato. 

UNA VIGLIACCHERIA 

Davanti al laicismo e all'ateismo, allinearsi interamente vuol dire capitolare e rimuovere gli ultimi ostacoli alla loro diffusione. Il sacerdote è una predicazione vivente grazie alla sua veste, grazie alla sua fede. L'assenza apparente di sacerdoti, soprattutto in una grande città, costituisce un grave regresso nella predicazione del Vangelo. È la continuazione dell'opera nefasta della Rivoluzione che ha saccheggiato le chiese, delle leggi di separazione che hanno scacciato religiosi e religiose, che hanno laicizzato le scuole. È rinnegare lo spirito del Vangelo, che ci ha predetto le difficoltà che verranno dal mondo al sacerdote e ai discepoli di Nostro Signore. Queste tre constatazioni hanno conseguenze gravissime nell'anima del sacerdote, che si secolarizza, e trascinano le anime dei fedeli verso una rapida laicizzazione. Il sacerdote è il sale della terra. «Se il sale diventa insipido con che gli si renderà sapore? A null'altro è buono che a essere buttato via e calpestato dagli uomini» (Mt. 5, 13). Ahimè, non è forse ciò che aspetta al varco in ogni momento questi sacerdoti che non vogliono più apparire tali? Il mondo non li amerà per questo, bensì li disprezzerà. Quanto ai fedeli, saranno dolorosamente colpiti dal fatto di non saper più con chi hanno a che fare. La veste era una garanzia di autenticità del sacerdozio cattolico.

Considerati il contesto storico, le circostanze, i motivi, le intenzioni, il nostro problema non è perciò irrilevante, una pura questione, molto secondaria, di moda ecclesiastica. Si tratta della funzione stessa del sacerdote come tale, nel mondo e nei confronti del mondo. Ed è proprio su di essa che intendono prendere posizione quei sacerdoti e religiosi che portano l'abito civile nonostante le proibizioni episcopali. Ed è per questo che la norma che autorizza il clergyman non ha mai avuto alcun effetto restrittivo nei confronti dell'uso dell'abito laico, anzi ha assunto il significato di un incoraggiamento a portarlo. Il problema non è più se il sacerdote dovrà mantenere la talare oppure portare il clergyman fuori e la talare in chiesa o in canonica; ci domandiamo se il sacerdote manterrà o no un qualunque abito ecclesiastico. Noi, in queste circostanze, abbiamo scelto di mantenere l'abito ecclesiastico, cioè la veste talare nelle nostre Province dov'è stata in uso fino a ora, e il clergyman nelle Province là dov'è usato, sempre portando la veste nelle comunità e in chiesa. Diciamo «in queste circostanze» giacché va da sé che, se fossero prese nei confronti dell'abito ecclesiastico nuove misure che salvaguardassero i due princìpi sopra enunciati - il segno esteriore del sacerdozio e la testimonianza evangelica - e questo in modo decoroso e discreto ma evidente, non esiteremmo ad adottarle. Possano, miei cari confratelli, queste considerazioni farci aderire con tutta l'anima nostra al nostro sacerdozio e alla nostra missione in questo mondo. Con Nostro Signore speriamo di poter dire alla fine della nostra vita: «Padre, ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato traendoli dal mondo… Ti ho reso gloria sulla terra, ho compiuto l'opera che mi hai affidato» (Gv. 17, 3, 6). 

Parigi, festa di Nostra Signora di Lourdes, 11 febbraio 1963

 Marcel Lefèbvre