sabato 27 agosto 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 



La ‘testimone di Geova’, la fotosintesi clorofilliana … e Dio. 


Una Testimone di Geova ha dato tempo addietro a mia moglie una rivista: 'Svegliatevi' (gennaio 97) dove fra qualche articoletto di attualità che attira l'attenzione, viene poi con una certa intelligenza 'infilato' il 'messaggio' religioso che 'loro' vogliono far conoscere.  

Non mi trovo d'accordo con la 'dottrina' di questa setta, fondata nell'Ottocento, né con la traduzione ed interpretazione che i suoi fondatori hanno ritenuto di dare al testo biblico.  

Devo però ammettere che se i fedeli 'cattolico-romani' facessero opera di proselitismo mettendoci solo il 50% della 'voglia' che questi ci mettono, il mondo sarebbe già tutto 'cattolicamente' e soprattutto 'autenticamente' evangelizzato. 

Dicevo dunque che, fra i vari articoletti, ve ne è uno che attira la mia attenzione, dal titolo: ' Perché l'erba è verde: i segreti della fotosintesi'. 

Avevo già letto in passato di quella autentica meraviglia che è il processo di fotosintesi, al quale verrebbe fatta addirittura risalire l'origine della vita sul globo terrestre, ma era una spiegazione molto sintetica che quindi 'non rendeva l'idea' - come invece fa l'articolista in questione - di questo autentico miracolo della 'Natura', o meglio, mi correggo: di Dio. 

L'erba - si spiega- è verde non perché sia 'verde' ma perché essa, nel ricevere la luce solare per trasformarla in energia, mentre assorbe le varie lunghezze d'onda di cui la stessa luce solare è composta, non assorbe, e cioè respinge, la lunghezza d’onda che corrisponde al colore 'verde' per cui questa 'onda' viene riflessa indietro, colpisce la nostra rètina ed appare all'occhio della nostra mente - dopo la rielaborazione fatta dal nostro cervello - sotto forma di colore 'verde', il colore appunto dell'erba che vediamo. 

Non c'è che dire, mi è già passata la poesia della campagna … dove peraltro vivo.  

L'articolista spiega poi gli incredibili processi biochimici che consentono ad un'esile pianta di immagazzinare la luce solare, produrre carboidrati, cioè energia necessaria a produrre riserve alimentari e cellulosa, in sostanza a crescere, e diventare da semino una gigantesca sequoia.  

Ogni pianta è quindi una sorta di fabbrica alimentata dalla luce solare. Essa infatti - attraverso complesse reazioni chimiche - utilizza i fotoni della luce per ottenere idrogeno dall'acqua che è nel terreno (H2O) e legare quindi l'idrogeno alle molecole di anidride carbonica che diventano così carboidrati, cioè zuccheri.  

Tutti questi processi avvengono all'interno di piccole catene di montaggio situate nelle foglie, i 'citoplasti', nei quali ci sono dei 'tilacoidi' dove vi sono a loro volta delle molecole di clorofilla che 'catturano' la luce.  

I processi chimici di fotosintesi (reazioni di fotoni, combinazioni di elettroni, atomi, ecc.) avvengono con una velocità impressionante di migliaia e persino milioni di cicli produttivi al secondo e tutto ciò - conclude l'articolista - ci fa intravvedere la mente di un progettista e ingegnere senza pari: il nostro Creatore, 'Geova-Dio'... 

Giusto! Sul 'Creatore' sono d' accordo, solo che io lo chiamo 'Dio'. 

Quando però leggo queste cose così complesse, queste autentiche meraviglie nella natura, ne trovo conforto perché vedo in questa complessità - che è nello stesso tempo 'semplice' - regolata da leggi perfette, la prova inoppugnabile dell'esistenza di Dio.  

Vedo in questi processi vitali, nelle leggi che li governano, una 'Intelligenza' che - con tutta la buona volontà non riesco ad immaginare come possa essere attribuita ad una 'Autogenesi', cioè in pratica ad un insieme di fattori casuali che nascono e si danno delle 'leggi' intelligenti da soli.  

Eppure persone che credono nell'Autogenesi dell’universo – come l’amico Isaac Asimov - ne ho conosciute... ma secondo me non avevano riflettuto a sufficienza...  

Bisognerebbe farle ragionare portando esempi come questo, quello della fotosintesi.  

Provo allora a ripetermi mentalmente tutti i numerosi 'passaggi' che caratterizzano, in migliaia e migliaia di cicli al secondo, i processi bio-chimici che dalla cattura della luce portano alla sintesi clorofilliana, ma c'è da perderci la testa ...Bisognerebbe trovare un modo più semplice per spiegarla. 

 

Luce: 

 Perché ti complichi la vita? Non ti basta sapere che l'erba è verde, la pianta cresce, produce ossigeno e frutta e tutto questo, insieme alla legna, serve all'uomo? 

La scienza non rende felici, soddisfa la curiosità, migliora il benessere fisico, ma non rende felici, come non rende felici la ricchezza, che può far star meglio, fisicamente, anche moralmente, ma non spiritualmente. 

L'esame dell'universo fa solo perdere la ragione, perché si scopre che c'è sempre un qualcosa 'dietro' a quel qualcosa precedente, e quel qualcosa non è mai bello come quello che invece appare ai vostri occhi. 

Come è bello dire che l'erba è 'verde', che la frutta è 'buona' e che il mangiarla appaga lo stimolo dell'appetito. 

E così Dio. Inutile domandarsi chi è, come è, come opera... 

Basta sapere che è Padre e che voi siete figli, che vi ha creati lui e che vi rivuole con sé dopo questa esperienza terrena, che questa vita è dura, è 'prova', ma ha come fine - con un po' di buona volontà - la felicità eterna, con Dio, in Dio.  

Guido Landolina

Derketo - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


VECCHIO TESTAMENTO 

Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


Derketo

Da Derketo a Semiramide ho visto passare tre generazioni, una figlia che succede all'altra. Ho visto Derketo come una donna grande e forte, vestita di pellicce, con molti ornamenti pendenti di pelli e una specie di coda di animale. Aveva in testa un cappello di piume d'uccello ed era accompagnata nel suo peregrinare da molte altre donne e uomini. Erano venuti da Babilonia. Derketo era sempre in preda a visioni diaboliche; profetizzava questo o quello, fondava villaggi, offriva sacrifici e faceva continue incursioni nelle contee circostanti e anche in quelle più lontane. A volte portava con sé una razza di persone, con il loro bestiame e i loro beni; profetizzava un buon soggiorno in un luogo. Essi ponevano grandi pietre come souvenir, offrivano sacrifici e si abbandonavano a orge con le persone che portavano con sé. Queste pietre erano talvolta straordinariamente grandi. Tutti si sono sottomessi a lei. La si trovava ovunque, era venerata come una dea e in età avanzata ebbe una figlia che seguì tutte le sue vie. Ho visto tutte queste cose in una pianura, da cui ha avuto origine tutto questo disordine. Più tardi la vidi, una donna anziana, dall'aspetto feroce, in una città vicino al mare, impegnata in opere di magia, e come in un'estasi diabolica disse alle persone lì riunite che doveva morire per tutti loro e sacrificarsi. Ha aggiunto che non poteva più stare con loro, ma che voleva trasformarsi in un pesce per essere sempre vicina a loro. Indicò la venerazione e il culto che dovevano tributarle e, alla presenza di tutto il popolo, si gettò nelle acque del mare. Ho visto che immediatamente un grande pesce è stato sollevato dalle onde e che il popolo lo ha salutato con ogni tipo di manifestazione di venerazione, sacrificio e disordine. Da tutte le cose che erano appartenute a Derketo si originarono una serie di superstizioni e culti idolatri. Ho anche visto che le profezie, i misteri e le allucinazioni esercitate da Derketo erano in gran parte legate all'acqua e al suo significato. 

Ho visto un'altra figlia di Kerketo emergere da una piccola montagna. Ben presto avrebbe acquisito influenza e potere. Questo era ancora il caso ai tempi di Nemrod; erano della stessa razza. Questa figlia di Derketo l'ho vista comportarsi in tutto e per tutto come sua madre, e anche in modo più sfrenato. Spesso intraprendeva lunghe battute di caccia con una grande compagnia di persone, a volte a centinaia di chilometri in regioni lontane. Nel frattempo, offriva sacrifici, praticava la magia e indovinava il futuro. Fondò villaggi in vari luoghi e istituì ovunque il culto idolatrico. L'ho vista gettarsi nelle acque per combattere un grosso ippopotamo. 

Sua figlia, Semiramide, l'ho vista su un'alta montagna, circondata dalle ricchezze e dai tesori del mondo, come se il diavolo glieli avesse mostrati per darglieli, e poi l'ho vista completare la corruzione della sua razza nella città di Babilonia. Nei primi tempi questi stati di possessione diabolica erano, in molti, generalmente tranquilli, senza rumore; in seguito divennero molto più manifesti e violenti. Queste persone divennero così leader e conduttori e furono considerate come divinità. Introdussero ogni tipo di pratica di culto, secondo le loro false visioni. Esteriormente facevano ogni genere di grandi imprese con arte, usando la violenza; essendo pieni di scienza diabolica, inventavano cose meravigliose. Da questo stato nacque, in un primo momento, una casta di signori e sacerdoti; in seguito solo sacerdoti.  Nei primi tempi ho visto più donne che uomini con queste influenze maligne, che agivano di comune accordo nella scienza e nell'azione. Molte cose che si raccontano di queste persone sono distorsioni dei loro stati estatici, magnetici e diabolici, e mentre parlavano, divinavano e insegnavano come verità le allucinazioni di cui soffrivano per arte del diavolo. 

Molte di queste arti occulte erano praticate anche dagli ebrei in Egitto.  Mosè li ha sradicati ed è stato il vero veggente di Dio. Tra i rabbini rimase una parte di questo insegnamento segreto, che era privilegio dei loro saggi. Questo degenerava col tempo, tra il popolo ignorante, in pratiche di base che sfociavano nella stregoneria e in varie superstizioni. Tutto ciò proviene da un'unica fonte diabolica, dall'albero del male e dal regno delle tenebre. Queste rappresentazioni le vedo come nuvole scure sopra la terra, spesso sotto la terra stessa. Nel magnetismo c'è un elemento di questo potere occulto.  


Un branco di bugiardi! Usano il mio nome per arricchirsi; non sono mai stato venduto da tanti Giuda come ora.

 


Un branco di bugiardi! Usano il mio nome per arricchirsi; non sono mai stato venduto da tanti Giuda come ora.


          Benedetto, mio amato figlio, grande è il cuore che si apre a Me. Beato chi riconosce i propri errori e mi chiede aiuto. Li ricevo con grande gioia. Gli regalo la felicità che non hanno mai avuto, perché io sono la felicità. Non c'è nulla che non possa trasformare. Solo i cuori duri non lo riconoscono. Questi li lascio al loro re, quello della menzogna, l'ingiusto, che non ha pietà di nessuno. Ma io, mio caro figlio, sono mite, misericordioso, sono tutto ciò di cui un figlio ha bisogno. Le mie benedizioni sono piene di grazia, penetrano in profondità nel cuore dell'uomo e puliscono tutto lo sporco che esiste. È come una pianta che cresce senza che nessuno sappia come cresce. Così è il mio Amore: nessuno lo vede, lo sa solo quando sarà guarito da ogni malattia, allora vedrà la mia infinita Potenza. Io, Gesù, ora farò questo per te, figlio mio: ovunque tu metta le mani, chiunque mi onori, io lo libererò da ogni male.

          Benedetto, figlio mio, nell'ora in cui parli nel mio nome, della mia potenza, la potenza del mio Spirito Santo cresce in te. Si comporta come un raggio di sole. Sulla vostra testa poggiano i miei raggi di luce che, passando attraverso le vostre mani, vanno dritti alla persona che vi chiede una benedizione. Lei, la Mia energia è la fontana che si riversa sul malato che Le chiede aiuto; dove non c'è più speranza, Io uso la Mia Misericordia. In questo momento, coloro che sono partiti da qui racconteranno agli altri ciò che hanno visto qui. Ricevere gratuitamente ciò che i medici volevano far pagare, solo che io, Gesù, lo faccio gratuitamente, senza ricorrere alla chirurgia.

          Benedetto, Mio amato Figlio, c'è chi può dire che qualcosa sta accadendo, perché prima non era così, ora è cambiato. Ogni cosa ha il suo tempo, e il tempo è breve ora. È giunto il giorno di avvicinare a Me coloro che sono stati sfruttati. La forza di molti si esaurirà. Hanno ingannato il mio popolo dicendo che ero io, Gesù, ad agire in sette che sono diaboliche, in culti che usano il mio nome per ingannare i meno illuminati. Questi sono già stati pagati. Si sono fatti strada a forza nelle loro chiese leggendo la Bibbia per dire che sono con Me, ma Io dirò che non li conosco. Li metterò tutti fuori dalla Mia strada. Le piaghe hanno già iniziato ad agire contro di loro. Si sentiranno scoraggiati tra di loro, vedranno che si sono ingannati. L'ora è adesso. Ovunque ci sia un falso profeta, non ce ne sarà più nessuno. Le loro case cadranno come in un terremoto; gli edifici oscilleranno e cadranno in rovina; i loro tesori si seppelliranno insieme al loro spirito immondo. Solo io farò giustizia. L'ora che ci attende provocherà lo stupore di milioni di persone sulla terra; è spaventosa, perché i miei nemici vedranno che è stato inutile piantare per raccogliere. Non rimarrà nulla.

          Ora, figlio mio, le cose stanno così: gli eventi cambieranno sempre di più. Coloro che hanno fatto, pagheranno per il male che hanno fatto. Non ho intenzione di lasciare spazio a nessuno. Chi pensa di essere libero si sbaglia. Nessuno Mi inganna, nessuno può essere nessuno; chi ha scavalcato le mie leggi, pagherà. Oggi il mondo è così: è chi può correre di più dietro al denaro, dove io, Gesù, sono dimenticato. È triste ma vero, la mia presenza è valida solo per i problemi difficili. Io, Gesù, non posso più sopportare questo. Non avreste dovuto provocarmi. Getterò via tutta la sporcizia che mi hanno fatto, perché il posto dei malvagi è all'inferno, ed è lì che andranno tutte queste persone. Un branco di bugiardi! Usano il mio nome per arricchirsi; non sono mai stato venduto da tanti Giuda come ora. Le case che usano il mio nome senza il permesso del Papa sono pietre senza valore e fondamenta senza resistenza. Si sgretoleranno, ogni giorno. Non ci sarà una pietra sopra l'altra. La mia Chiesa è una, non due o più chiese. Chi ha litigato con il Mio Vicario, ha litigato con Me. E io, Gesù, il Salvatore, farò solo giustizia, niente di più.

          È così, mio amato figlio, che tu sei la prova della mia bontà. Vi ho usato senza che doveste cambiare religione. Oggi date la vostra testimonianza del mio amore, insieme al mio Vicario. Ovunque tu vada, figlio mio, la mia benedizione ti accompagna giorno e notte, perché tu sei solo mio.

          Vai in pace figlio mio, parla a tutti di questi miei messaggi.  Io, Gesù, vi benedico in ogni momento. 

GESU'

29/01/1995


La concretezza della Parola di Dio - La vera lotta contro il diavolo

 


La vera lotta contro il diavolo 

 

"Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". (Gen. 3,15) 

 

[1]Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo.  

[2]E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame.  

[3]Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: <<Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane>>.  

[4]Ma egli rispose: <<Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio>>.  

[5]Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio  

[6]e gli disse: <<Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede>>.  

[7]Gesù gli rispose: <<Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo>>.  

[8]Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse:  

[9]<<Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai>>.  

[10]Ma Gesù gli rispose: <<Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto>>.  

[11]Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. (Mt. 4,1 seg.) 

"Ed egli disse loro: - Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera". (Mc. 9,29) 

 

Il film "Giorni contati" di Schwarzenegger è balzato in classifica dopo pochi giorni. Grazie agli effetti speciali ed alla notorietà del protagonista molti giovani si recano nei cinema per vedere l'affascinante lotta "tra il bene ed il diavolo" in cui si mescolano passi biblici con "libere interpretazioni". Se da un lato però la proposizione filmica della figura del demonio può essere utile per rinfrescare la memoria alla nostra incredula generazione giovanile (ma anche agli adulti!) sull'esistenza del demonio (come del resto ricordato più volte dai papi Paolo VI e Giovanni Paolo II), dall'altro lato tale film storna, diabolicamente, l'attenzione degli spettatori dai veri rimedi per vincere il nemico biblico dell'umanità e vanifica, nei fatti, i messaggi della Madonna di Medjugorje. Come c'insegna la Sacra Scrittura, confermato dalla vita dei santi (basti pensare a San Padre Pio), il diavolo si sconfigge con la preghiera (in particolare il Santo Rosario ed i Salmi), con i Sacramenti (frequenza all'Eucarestia e alla confessione), e con la meditazione della Parola di Dio; indispensabili mezzi per vivere in comunione con Dio che ha assicurato ai Suoi veri discepoli quanto segue "Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dell'Onnipotente, dì al Signore: - Mio rifugio e mia fortezza, mio Dio, in cui confido -. Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dalla peste che distrugge. Ti coprirà con le sue penne sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza; non temerai i terrori della notte né la freccia che vola di giorno, la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminio che devasta a mezzogiorno. Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tua destra; ma nulla ti potrà colpire…" (Sal. 91,1 e seg.). Lo stesso demonio, costretto da Dio, in diversi esorcismi che ho riportato nel mio libro "Storie di esorcismi- la fossa del leone" ha confermato l'esclusiva efficacia di tali rimedi ed in particolare il risolutivo intervento della Madonna (Gen. 3,15). Il film, al contrario, propone una lotta che si basa esclusivamente sull'intervento umano che non può nulla contro il principe di questo mondo, senza l'aiuto di Dio ed in particolare della Madonna che il Signore ha incaricato di schiacciare la testa all'antico serpente. Ne sanno qualcosa quegli esorcisti che, poco esperti in Sacra Scrittura, con mille difficoltà utilizzano la forza umana per tenere fermi gli indemoniati; diversamente dai loro colleghi che ottengono obbedienza dai diavoli soltanto mediante i comandi in nome di Dio (At. 16,18) e le preghiere "Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!" (Mc. 1,27). Infatti lo Spirito Santo, per bocca di S. Paolo, insegna: "Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi…" (Ef. 6,10 seg.). 

Nulla di tutto ciò traspare dal film; anzi, per impedire il proposito malvagio del diavolo teso a far nascere l'anticristo, il protagonista "è costretto" ad uccidersi, contraddicendo sia il dettato biblico, sia la testimonianza di migliaia di santi e sia gli stessi esorcismi. Diversamente dal finale del film, nei fatti, il vero vincitore pare sia proprio il diavolo che è riuscito a stornare l'attenzione degli spettatori dall'utilizzo dell'arma letale che la Madonna diffonde da Medjugorje quale rimedio principe contro di lui: il Santo Rosario!  

Clotilde Bersone, che in vita ha servito Lucifero al punto da diventarne un'eletta, ha confermato il potere risolutivo del Rosario nelle sue memorie autobiografiche http://www.chiesaviva.com/eletta.htm (con imprimatur della Chiesa) che molti farebbero bene a leggere, anche come antidoto a certi film che, volenti o nolenti, fanno gli interessi del principe di questo mondo.  

Arrigo Muscio


PREGHIERA A GESU' CRISTO DI INTERVENIRE IN VOSTRO FAVORE

 


IL MIO ARRIVO SARÀ UNA SORPRESA PER I BAMBINI INGRATI

 


IL MIO ARRIVO SARÀ UNA SORPRESA PER I BAMBINI INGRATI


          Io, Gesù della Misericordia, vi do la mia pace.

          Voglio darvi il benvenuto. Ero già qui ad aspettarti.

          Figlio mio, ti amo così tanto che voglio stare sempre con te. Sono stato e sono solo con voi. Quello che vi avevo promesso si è avverato: nessuno vi avrebbe disturbato durante il viaggio a Foz do Iguaçu. Non è vero?

          Sì, Signore, è stato così! Grazie, Gesù.

          Benedetto, Mio caro figlio, ovunque tu vada, la Mia Pace ti illuminerà sempre sulle strade.


          Oggi, figlio mio, voglio che tu conosca il modo in cui sta avvenendo il mio ritorno sulla terra. È in corso di realizzazione con tutti i preparativi. Quelli che sono sulla Terra sono chiamati. Oggi, per esempio, in tutti i luoghi del mondo, i miei figli continuano a capire che è necessario avere, in ogni momento che si avvicina, un cambiamento di vita. Consiste in: fede, dedizione, amore e rispetto per ciò che è Mio. C'è chi dice che non è ancora il momento. In nessun caso io, Gesù, vi ho lasciato questo avvertimento, perché chi pensa così si sbaglia. Alla mia seconda venuta, ho detto che il diavolo avrebbe preso il mio posto e, quando ciò sarebbe accaduto, sarei tornato per non permettere al mio nemico di sedere al mio posto. Non si siede solo perché la Mia sedia è solo Mia, ma che il diavolo avrebbe fatto di tutto per possederla.

          Benedetto, figlio Mio, ora continua la Mia preparazione, da parte dei Miei Angeli qui in Cielo. Ognuno di loro sta preparando i posti per i miei eletti. La Terra si sta riformando. Gli occhi di coloro che sono qui non possono vedere nulla, perché l'ora non è ancora giunta; ma ciò che è stato fatto è tutto ciò che ho promesso. I miei ordini vengono evasi. Darò a ciascuno ciò che deve essere fatto. Saranno fatte nel modo in cui io, Gesù, ho parlato. Nulla può essere lasciato indietro. Il Mio arrivo, figlio Mio, sarà una sorpresa per i bambini ingrati. Non credevano che sarebbe successo. Coloro che pensano di avere tutto non avranno più nulla; coloro che hanno dubitato di Me si accorgeranno di essersi sbagliati; coloro che hanno manipolato i miei diritti piangeranno di dolore per aver violato la mia Legge. I nemici del Papa dovranno cadere, perché hanno rifiutato la Mia Pietra. Coloro che sono cresciuti al di fuori di Me avranno le loro radici tagliate, perderanno la loro forza. Dietro di loro seguiranno le loro ricchezze che sono servite a infangare il Mio Nome. Oro rubato; nient'altro va bene. La punizione su di loro sarà costante d'ora in poi. Le terre che mi hanno sottratto saranno tutte portate via. Dove hanno piantato ciò che non ho comandato, il loro frutto non mi servirà. Le pietre che hanno scagliato contro di Me saranno scagliate contro di loro. I segni rimarranno ovunque sul loro corpo. Non avrò pietà. Sul loro corpo si formano ferite e le macchie si diffondono rapidamente. La Croce che io ho portato, loro dovranno portarla secondo le loro piume. Nell'ora della separazione, le loro grida saranno orribili invocazioni di misericordia, ma io non risponderò, perché sono stato giusto con tutti, ma loro non sono stati giusti con Me. Hanno dato ai cani ciò che i Miei figli non avevano. Ho visto i loro banchetti in cui i poveri non potevano entrare. Nelle loro dimore i servi sono trattati come poveri; non possono essere trattati con pari diritti. Loro, quelli che servono, entrano solo per servire la tavola. Loro, i ricchi, nascondevano la loro sfacciataggine agli occhi dei Miei figli, e alcuni di loro a volte vendevano anche il loro onore per avere più soldi.

          Ora Benedetto, figlio mio, le loro leggi sono state gettate sulla bilancia e questa è scesa, mostrando il peso dei loro peccati, che mi hanno causato tanto dolore. Io, figlio mio, piango, perché non ho voluto questo, ma il diavolo sì, non ha mai pensato al male che ha fatto e fa. La sua vendetta consiste nel rubare le anime e portarle all'inferno, dove solo lui comanda. Lì, figlio mio, la morte è come un incubo, non vivono l'uno per l'altro. Il loro tormento è divorare ciò che l'altro ha; le ore per loro non hanno fine, tra un diavolo e l'altro non si sa chi sia il più brutto; le pene, è una follia; le porte non si aprono mai; la prigione è un fuoco eterno; gli angeli del diavolo servono solo a tormentare; i morsi reciproci sono continui. Il loro re sa solo divertirsi, perché tutto è stato consumato, sapendo che nessuno esce più da lì. La rivolta è terribile, finché i Miei figli di fede non passerà nulla di tutto questo. Ci sarà solo gioia.

          Io, Gesù, sono seduto in mezzo, in tutto il mio splendore, per servire i miei piccoli. La gloria dell'uno è gloria per l'altro. Il mio Regno è Pace, è Luce, è Amore, è tutto ciò che un figlio non ha avuto sulla terra. Quello che ho promesso, in esso c'è tutta la risposta.

          Il paradiso è così, figlio mio, nessuno muore, nessuno soffre la sete e la fame non ci sarà più, perché ci sarà sempre cibo per tutti. E il Mio mondo si completa con ciò che avevo promesso.

 Benedetto, Mio amato figlio, a volte viene in mente ad alcuni dei Miei: "Succederà questo?". Così è anche scritto: Solo a suo tempo crederanno, ma io li perdono, perché non hanno avuto l'illuminazione come avrebbero dovuto. Per questo li perdono.

          Sii con la mia pace, figlio mio. Il nostro lavoro deve continuare.

          Io, Gesù, vi benedico ancora una volta.

GESU'

27/01/1995


Le voci di Dio e il libro della Vita.

 



Dice ancora Gesù:

«In Cielo è un libro chiuso. Solo Dio può leggerlo. In esso sono tutte le verità. Ma Dio talora leva i sigilli e risveglia le verità già dette agli uomini costringendo un uomo, eletto a tale sorte, a conoscere passato, presente e futuro quale il misterioso libro lo contiene. Avete mai visto un figlio, il più buono della famiglia, od uno scolaro, il più buono della scuola, essere chiamato dal padre o dal maestro a leggere in un libro di adulti e ad averne spiegazione? Sta a fianco del padre o del maestro, circondato da un loro braccio, mentre l'altra mano del padre o del maestro segna con l'indice le righe che vuole lette e conosciute dal prediletto. Così fa Dio con i suoi consacrati a tal sorte. Li attira e li tiene col suo braccio, e li forza a leggere ciò che Egli vuole, e a saperne il significato, e a dirlo poi, e averne scherno e dolore. Io, l'Uomo, sono il Capostipite di coloro che dicono le Verità del libro celeste, e ne ho scherno, dolore e morte. Ma il Padre già prepara la mia Gloria. Ed Io, salito ad essa, preparerò la gloria di quelli che avrò forzato a leggere nel libro chiuso i punti che ho voluto, e al cospetto di tutta l'Umanità risorta e dei cori angelici Io li indicherò per quello che furono, chiamandoli presso di Me mentre aprirò i sigilli del Libro che ormai sarà inutile tenere chiuso, ed essi sorrideranno rivedendo scritte, rileggendo le parole che già furono loro illuminate quando soffrivano sulla Terra». «E gli altri?», chiede Giovanni, attentissimo alla lezione. «Quali altri?». «Gli altri, che come me non hanno letto sulla Terra quel libro, non conosceranno mai ciò che dice?» «In Cielo ai beati tutto sarà noto. Essi conosceranno, assorbiti nella Sapienza infinita». «Subito? Appena morti?». «Subito, appena entrati nella Vita». «Ma allora perché all'Ultimo Giorno Tu farai vedere che li chiami a conoscere il Libro?». «Perché non ci saranno solo i beati a vedere questo. Ma tutta l'Umanità. E nella parte dei dannati molti saranno di coloro che hanno deriso le voci di Dio come quelle di folli e di indemoniati, e li avranno tormentati per quel loro dono. Lunga ma doverosa rivincita concessa a questi martiri della ottusità malvagia del mondo». «Come sarà bello vedere ciò!», esclama Giovanni rapito. «Sì. E vedere tutti i farisei arrotare i denti di rabbia», dice Pietro e si sfrega le mani. «Oh! io penso che guarderò soltanto Gesù e i benedetti che leggeranno con Lui il Libro...», risponde Giovanni, sognante quell'ora, gli occhi spersi in chissà che visione di luce, fatti più lucidi da un'onda di pianto emotivo che non sgorga ma fa splendida l'iride celeste, un sorriso di fanciullo sulle labbra rosse. Lo Zelote lo guarda, anche Gesù lo guarda. Ma Gesù non dice niente. Lo Zelote invece dice: «Tu guarderai te stesso, allora! Perché, se fra noi ve ne è uno che sarà "voce di Dio" sulla Terra e sarà chiamato a leggere i punti del Libro sigillato, quello sei tu, Giovanni, prediletto di Gesù e amico di Dio». 

DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO


VITA ETERNA - 2. GIUDIZIO PARTICOLARE

 


VITA ETERNA 


2. GIUDIZIO PARTICOLARE 

"Spesso e in molti modi Dio ha parlato in passato ai nostri padri per mezzo dei profeti; ma in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del suo Figlio" (Eb 1,1-2). Dio ci ha parlato e noi dobbiamo ascoltarlo. Riferendosi ai Giudei, Gesù disse: "Se non fossi venuto e non vi avessi parlato, non avreste avuto peccato; ma ora non avete scusa per il vostro peccato" (Gv 15,22). Per questo, "chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole ha chi lo giudica: la parola che ho pronunciato lo giudicherà nell'ultimo giorno" (Gv 12,47). Dietro la morte c'è un giudizio particolare per ciascuno, in cui le azioni compiute saranno confrontate in un istante con le parole di Gesù. 

L'inizio della predicazione di Gesù è iniziato con l'esposizione di quello che potremmo definire il suo programma: le Beatitudini. Sembra che sia stato lo stesso giorno, perché San Matteo lo riporta più tardi, in cui diede norme e raccomandazioni morali, terminando il suo discorso con una considerazione conclusiva: "Perciò chiunque ascolta le mie parole e le mette in pratica è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia". La pioggia cadde, le inondazioni vennero, i venti soffiarono e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde perché era costruita sulla roccia. Chiunque ascolta le mie parole e non le mette in pratica è come un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, vennero le inondazioni, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e grande fu la sua caduta" (Mt 7,24-27). Il giudizio consisterà nel confronto delle opere fatte e non fatte con ciò che Dio ci ha detto. Dopo che l'apparenza della vita è passata, la morte rivela ciò che rimane veramente, ciò che è vero: la parola di Dio. Parole che non passano (Mc 13,31), perché sono spirito e vita (Gv 6,64). Ciò che è costruito su quella roccia non sarà distrutto. Pertanto, la grande realtà della nostra vita, il punto fermo, consiste nel vivere secondo la Sua volontà. 

Poiché non ci saranno scuse nel giorno del giudizio, non ha senso cercare scuse con Dio in questa vita per non fare ciò che Lui vuole. Per questo è molto importante non ingannarsi in questa vita pensando che nessuno Lo veda, anche oscurando la propria coscienza per non pungerla. Perché in fondo ci si rende conto se si sta costruendo sulla verità o meno, anche se poi, ingannando se stessi, si finisce per credere di stare bene quando non è così. La formazione della coscienza è un obbligo serio, cercare la verità di Dio, non la mia verità, e una volta ascoltata, farla vivere. Non basta avere un atteggiamento superficiale di conformità a Dio, o fare qualche pratica pia per andare avanti, come i farisei, che facevano bene le cose, ma il loro cuore era lontano da Dio; occorre un atteggiamento profondo di ascolto e obbedienza a Dio. Pertanto, il giudizio particolare non sarà il semplice conteggio delle opere, come una sottrazione tra debiti e crediti; è un atteggiamento di giustizia: "In verità, in verità vi dico: se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli" (Mt 5,20). 

Infatti, chi muore in peccato mortale impenitente va all'inferno - è un dogma di fede - perché implica un allontanamento volontario da Dio; ma anche le persone che non vogliono prendere sul serio il cristianesimo - e che quindi sono uno scandalo per i non cristiani - non entreranno nel regno dei cieli. Persone che si accontentano di conformarsi alla Chiesa, ma il cui cuore è lontano da Dio. Con il battesimo noi cristiani siamo stati chiamati a una vita soprannaturale matura. La tiepidezza è una malattia dell'anima che deve essere sradicata. E si sa in coscienza se ci si sforza di corrispondere alla grazia di Dio o meno. 

Un uomo distribuì cinque talenti a uno, tre a un altro e uno a un terzo per commerciare. Quando furono chiamati a rendere conto, il primo ne restituì altri cinque, il secondo altri tre, ma quello che ne aveva ricevuto uno lo aveva nascosto, e il suo padrone lo mandò nelle tenebre esterne, tra pianto e stridore di denti, dicendo che era "malvagio e pigro" (Mt 25,26). Non prendere sul serio il cristianesimo non è solo pigrizia, è malizia; è non voler servire, non restituire. Quell'uomo era inutile, quando il suo padrone si aspettava un frutto da lui. Per questo Dio giudicherà ciascuno anche per le omissioni: perché è necessario pregare sempre, perché è necessario fare penitenza e apostolato, vivere la sobrietà e le altre virtù. Un cristiano non va in Paradiso essendo esclusivamente una persona buona (non ho ucciso, non ho rubato...), perché Dio dà la sua grazia e si aspetta molti frutti; frutti della libertà che è fare il bene. Uno è liberissimo di dire di no quando Dio gli propone una vocazione alla santità, ma è anche vero che chiederà conto di tutto il bene che si aspettava per i talenti che gli ha dato, e che altri forse non hanno ricevuto. Per questo non ha senso giustificarsi di fronte alle richieste di Dio sostenendo che anche gli altri non si sforzano, perché ognuno ha ricevuto i suoi talenti, chi più e chi meno, e da ognuno si aspetta il frutto corrispondente. 

Nei Vangeli il Signore parla di questo giudizio come di una sentenza di condanna per chi si è rifiutato di ascoltarlo, ma per chi gli è stato fedele non sarà un giudizio da temere: "Chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha mandato ha la vita eterna e non è giudicato, ma è passato dalla morte alla vita". In verità vi dico che viene l'ora (...) in cui tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la sua voce e quelli che hanno fatto il bene verranno alla risurrezione della vita e quelli che hanno fatto il male alla risurrezione del giudizio" (Gv 5, 24-29). Dies irae, dies illa canta la liturgia parlando di quel giorno di giudizio per coloro che si condannano, perché Dio "parlerà loro nella sua ira" (Sal 2,5). Ma chi muore nella grazia di Dio non deve temere, non sarà un giorno d'ira ma di gioia, perché la salvezza è vicina, così come chi conosce la lezione che gli verrà chiesta non teme un esame. 

Uno studente che aveva solo sfogliato il libro di quella materia stava sostenendo l'esame di Terapeutica. Quando il professore gli chiese quali fossero i rimedi per la sudorazione, lo studente rispose che a questo servivano i fiori cordiali, l'acqua calda e le coperte di Palencia. 

-Supponiamo", ha aggiunto l'esaminatore, "che non si riesca a far sudare il malato con questi rimedi. 

L'esaminando, che già sudava perché non sapeva altro, rispose: 

-Se non fossi riuscito a farlo sudare, gli avrei ordinato di venire qui, di sedersi su questa panchina e di farsi esaminare. 

Il giudizio particolare sarà il momento della sincerità personale con se stessi davanti a Dio: confrontarsi con le proprie opere e omissioni - conoscendo i talenti ricevuti - e con le parole del Signore. Perciò, quanto è importante che ciascuno esamini se stesso in questa vita per vedere se la sua condotta è conforme alla volontà di Dio e, se necessario, correggerla e andare al giudizio di Dio su questa terra: il sacramento del perdono. 

Jesús Martínez García 

Il Mio grazie sia riferito ai figli!

 


Figlia Mia. Mia amatissima schiera di figli. Vi ringrazio molto per aver celebrato la Mia festa e gioisco per tutte i vostri omaggi, preghiere, pellegrinaggi e processioni in Mio onore, la vostra amorevole Mamma Celeste.

Figlia Mia. Comunica ai figli che Mi preghino perché là dove si prega a Me, giunge aiuto e salvezza. Là dove, si pregano il Miei rosari con amore e completa profonda fiducia in Me e in Mio Figlio, giunge pace.

Per questo pregate molto, amati figli, e non permettete che la vostra preghiera si interrompa! Pregate il vostro Santo Angelo custode di concludere e continuare a pregare con voi e per voi tutte le vostre preghiere(!) in modo che la vostra preghiera porti frutto anche quando siete distratti o impegnati in altro!

Figli Miei. La preghiera del rosario fatta a Me, la vostra Mamma Celeste, è così importante al giorno d’ oggi e per ognuno di voi singolarmente! Se solo sapeste tutti i miracoli che ottenete con la preghiera del Mio Santo rosario, preghereste, preghereste, preghereste!

Gioisco moltissimo per la celebrazione della Mia festa e ringrazio dal profondo del Mio santissimo cuore materno tutti i Miei amatissimi figli. Mio Figlio permetterà il realizzarsi di miracoli là dove si prega la preghiera del Mio rosario e Io la vostra Mamma Celeste vengo onorata!

Vi amo molto. Mio Figlio vi ama molto. Le vostre preghiere sono importanti, per voi, per i vostri cari, per l’umanità e per tutto il mondo.

Pregate per la pace e la conversione dei peccatori.

Vi amo molto.

La vostra Mamma Celeste.

Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

Figlia Mia. Fai conoscere quanto ho detto. Il Mio grazie deve giungere ai figli. Amen.

15 agosto 2022

La nostra VITA nella DIVINA VOLONTÀ deve essere PERFETTA

 


La finezza e l’astuzia del Vero Amore

La Divina Volontà dovrebbe essere come la nostra Sposa che non vuol imporsi in casa nostra, che viene in punta di piedi per delicatezza di Amore, ma che viene perché sa che il nostro vero bene è la sua Volontà non la nostra. E quindi noi, se veramente abbiamo capito, testardi per amore, cedere per primi e farla comandare a tutti i costi, a casa nostra: questa è la finezza del vero Amore! Come dice Gesù nell’Apocalisse: “Ecco, Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.

E Gesù è contento quando facciamo tutti gli sforzi per essere attenti a questa Divina Volontà, per andarla a cercare con tutte le nostre forze, e ad esempio tutti i ritiri che ci sono sulla Divina Volontà andarceli a fare, quando cerchiamo veramente di viverla, di amarla, di conoscerla, di farla conoscere… E Gesù è contento perché c’è finalmente qualcuno sulla terra che si accorge che anche Lui ha una Volontà e Vuole qualcosa…

Perché questa Volontà Divina da secoli deve servire i servi, Lei che è Regina. Solo una Volontà Divina poteva avere una pazienza così invitta di secoli di servire l’uomo, e di non essere neppure conosciuta e considerata, e continuare a porgergli il respiro, il palpito, il moto la parola…

 Certo c’è da pensare come la Pazienza di Dio è davvero infinita, la Pazienza della Divina Volontà! Soltanto ora si sta facendo conoscere perché è il nostro vero bene, il nostro vero Paradiso.

Insomma rendiamocene conto che anche Dio ha una Volontà, perché finora l’abbiamo ignorata! Anche nelle nostre preghiere finora quando ci siamo rivolti a Lui, ci siamo rivolti con una bella lista di richieste e di grazie che volevamo che Lui ci concedesse, e anche i nostri progetti li conducesse Lui a buon porto, a buon termine. E ora abbiamo scoperto anche che con l’aiuto della Madonna, Dio si convince meglio e ci fa le grazie che vogliamo… Insomma tutto il problema è piegare Dio a noi, alla nostra volontà, anche nella preghiera, cioè far diventare Dio a nostra immagine e somiglianza, a nostro servizio, come se Dio non fosse più Dio. E invece è tutto al contrario! altrimenti che Dio è, che Regno di Dio è se non è Lui a comandare? Abbiamo invertito così quello che diciamo nel Padre Nostro: “Sia fatta la Tua Volontà, come in Cielo così in terra.”

In questo senso la Divina Volontà è come un nuovo Vangelo, nel senso che è il coronamento del Vangelo, la conseguenza più logica e naturale del Vangelo!

Qualcuno faceva notare: “Ma c’è il Vangelo!...” E noi che cosa stiamo predicando, qualcos’altro? Dove si trova scritto: “Sia fatta la tua Volontà, come in cielo così in terra”? Nel Padre Nostro! E il Padre Nostro dove si trova se non nel Vangelo? E chi l’ha inventato il Padre Nostro se non proprio Gesù, il Figlio di Dio?

Allora se questo è il coronamento del Vangelo, vivendo questa Divina Volontà metteremo una bella corona a Gesù che è il vero Vangelo, che è “Vangelo Vivente”, e lo faremo finalmente regnare e comandare, e metteremo una bella corona anche a Maria che è la Regina di questo Regno di Dio, e farla essere finalmente la vera Regina di questo Regno.

È tutto lì, perché tutta la finezza dell’Amore è nell’accorgersi dell’altro, della volontà dell’altro, e in questo caso di accorgerci della Volontà dell’Altro con la “A” maiuscola! Che poi è la nostra vera felicità e la nostra vera libertà, e che inoltre ci sono degli effetti meravigliosi che ci vengono descritti in questi libri di questa Vita nella Divina Volontà, se sarà veramente Vita Vissuta in noi.

Come dice Gesù a Luisa: “Brava, brava alla figlia mia! Finalmente ho trovato una che non vuole niente! Tutti vogliono qualche cosa da Me, ma non il Tutto, cioè Me solo; mentre tu col non voler niente, hai voluto tutto e, qui sta tutta la finezza e l’astuzia del vero amore.”

Quindi tutta la finezza e l’astuzia del Vero Amore è cedere all’Altro, accorgersi dell’Altro, volere L’Altro, accorgersi e volere la Volontà dell’Altro.

Bisogna dire anche la distanza abissale che passa tra il fare la Volontà di Dio e il vivere nella Divina Volontà. È davvero una differenza così grande, grandissima? No, è ancora più grande e ancora più abissale di quanto possiamo immaginare! Perché tutti i santi hanno fatto finora la Volontà di Dio, con la loro volontà però! E questo a Dio non ha dato perfetta gloria, ma solo un barlume di gloria! Dio ha semplicemente nausea di questa volontà umana anche santa, anche quando vuole farlo contento facendo la Sua Volontà, però non a modo di Dio ma a modo nostro, perché è una volontà che è uscita dall’Ordine.

A questo proposito, per semplificare, racconto sempre di quella ragazza che si era fidanzata con un ragazzo svizzero e che alla fine lo lasciò. Era un ottimo ragazzo, di ottima famiglia, educatissimo, bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri… insomma perfetto! (potremmo dire un orologio svizzero!) Tanto perfetto che aveva deciso e pianificato tutto: il lavoro che avrebbe dovuto fare lei, la data del matrimonio, i mobili che avrebbe dovuto comprare… tutto, tutto! Lei insomma ci rimase male perché almeno i mobili avrebbe voluto sceglierli lei, avrebbe voluto almeno che le chiedesse se le piacevano o no, e alla fine lo ha lasciato.

Così anche noi con Dio, forse lo vogliamo far contento a modo nostro. Invece dobbiamo rinunciare a questa smania di fare, fare… organizzare questo, programmare quello, progettare quell’altro!… quanti programmi e programmazioni, anche pastorali!... E Gesù ci dice: “I miei Programmi non sono i vostri programmi, i miei Pensieri non sono i vostri pensieri, le Mie Vie non sono le vostre vie, le Mie Parole non sono le vostre chiacchiere!... - oracolo del Signore.

Vi dico la verità, comunicandovi la mia esperienza personale: in un primo momento ho stentato a fare questo passaggio dal fare al vivere nella Volontà di Dio (ho impiegato ben 4 anni da quando avevo conosciuto Luisa per capirne la differenza). Poi ho fatto il “salto” dicendo: non devo chiedere più al Signore di fare la Volontà di Dio con la mia volontà, ma con la Sua Volontà. Perché tutto il problema di questa spiritualità-santità non è tanto di cambiare azioni esteriori, di fare qualcosa di diverso da quello che già si fa, soprattutto se le nostre azioni, se i nostri atti esterni sono già nel Progetto di Dio e già siamo in una vita morale e cristiana perfetta, quanto di cambiare volontà, dando a Gesù la nostra volontà e a Lui chiedere la Volontà del Padre in noi, che venga ad agire, operare, per essere veramente trasformati in modo Divino in tutta la nostra vita, in tutte le nostre azioni-atti.

Poi un’altra cosa importante: non mescolare, non mescolare questa, con altre spiritualità quasi che fosse indifferente o la stessa cosa o fosse piccola la differenza. In questa santità non si chiede di cambiare stato di vita a tutti i costi, tranne che non vi sia una vera e propria vocazione come per esempio nel mio caso. Non si tratta di fare una santità qualsiasi, perché finora ce ne sono state diverse: c’è stata ad esempio la santità della povertà di S. Francesco, la santità dell’ubbidienza, dell’umiltà… e quindi seguiamo questa santità tra le altre, questa magari un po’ migliore delle altre… Però se tu non sai scegliere questa santità allora accontentati magari di qualche altra devozione o spiritualità, di tutte le tue pratiche di pietà, dei tuoi direttori spirituali… No, no! Non è soltanto questo!

Sì, già aver capito questo, cioè che è una spiritualità-santità e una devozione nuova e più perfetta tra tante, è già un grande passo in avanti, è già una cosa importante, ma non basta perché dice Gesù a Luisa: “La tua missione è grande perché non si tratta della sola santità personale, ma si tratta di abbracciare tutto e tutti e preparare il Regno alla Mia Volontà alle umane generazioni.”

E poi dice anche: “Non si tratta di una cosa qualsiasi, di formare una santità, ma si tratta di formare un Regno alla mia Volontà adorabile e Divina.”

Quindi non si tratta di formare una nuova santità tra le altre, ma di fare un salto di qualità, iniziare una nuova era, una nuova epoca, di iniziare l’unica santità che ci sarà nel futuro, l’unico modo di vivere in modo più concreto, conseguenziale e autentico il Vangelo… Si tratta quasi quasi di cambiare, non religione, ma di portare a compimento il tutto della religione, di andare fino alle estreme conseguenze, di essere finalmente cristiani al cento per cento, di dare finalmente a Dio quella gloria piena che finora nessun santo e nessun atto di virtù gli aveva dato, né saputo né potuto dare.

Quindi entrare in questa Nuova Epoca, come quando i Giudei furono chiamati a entrare nell’Epoca del Nuovo Testamento lasciando il Vecchio! entrare in questa Nuova Dimensione, considerando che questa è la terza Opera ad extra di Dio, il Terzo Fiat, l’Era dello Spirito Santo Santificatore, un’Era Nuova di Pace e d’Amore!

Ormai gli atti fatti nella Divina Volontà, anzi anche un solo atto fatto nella Divina Volontà, fatto da Maria ad esempio, ricompensa Dio di tutti gli atti di virtù che sono stati fatti finora anche da parte tutti i santi, che non hanno dato gloria piena e perfetta a Dio. E Dio stesso potrebbe dire: “uno finalmente che l’ha fatto così come Volevo Io; uno che finalmente facendo quell’atto, si è messo al suo ordine, al suo posto, nello scopo per cui l’avevo creato e da cui l’uomo era uscito.”

Accorgersi di tutto questo è vero Amore, è vivere finalmente il Vangelo come Gesù e come Maria, è rinnegare se stessi, rinunziare a sé, alla propria volontà umana per dar vita finalmente a Quella di Dio.

Posso portare anche la mia testimonianza ed esperienza personale, che sono arrivato alla Divina Volontà almeno dieci anni prima di conoscere Luisa, riflettendo e meditando il Vangelo, la Santa Scrittura e tutto ciò che riguarda la nostra santa religione, e cercando di comprendere soprattutto il Vangelo nella sua essenza e radicalità.

Seguendo gli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta la PFDV

di Luigi Maria Provito


La malattia più grande non è quella del corpo, ma quella dell’anima.

 


Messaggio ricevuto da Marilda Santana a Piedade dos Gerais domenica 14.08.2022


Festa del papà
 (in Brasile si festeggia la seconda domenica di agosto)


Cari figli,
oggi è una domenica speciale, piena di pace, di amore e di gioia per questo momento, per ogni padre qui presente, soprattutto per il Padre dei Cieli, il Divino Padre Eterno.

Oggi chiediamo in modo molto speciale la grazia dell’amore nel cuore dei padri. Che i padri possano riflettere l’amore di Dio nelle loro anime, nei loro cuori, in ogni atto, in ogni opera. La missione che Gesù ha affidato all’uomo è importantissima: avere zelo, attenzione e affetto per la famiglia, che è e deve essere per i padri il dono più grande nella vita. Felice il padre e felice il figlio che lodano il Divino Padre Eterno per questo amore che si riflette così vivamente e grandemente in noi.

Oggi in modo speciale vogliamo anche invocare il Divino Padre Eterno, il nostro Padre Creatore, per la pace in Brasile e nel mondo. C’è tanta sofferenza sulla Terra, c’è tanta mancanza di gioia nel cuore dei figli, di perdono, di unione. In quest’anno che sta passando così in fretta, anno dedicato alla fraternità, l’umanità ha tanto bisogno di essere fraterna. Questo è un appello di Gesù Misericordioso per il mondo: la fraternità, l’unità tra i popoli, l’unione per vincere ogni sorta di disuguaglianza. Ed è per questo che oggi facciamo questa supplica al Padre del Cielo per la pace, per la guarigione dei cuori.

La malattia più grande non è quella del corpo, ma quella dell’anima. E l’uomo non si rende conto della grandezza di questa malattia sulla Terra. Non si rende conto di quanto il suo cuore stia male, di quanto la sua anima sia inferma. Solo Dio – Padre Amorevole – può alleviare questa sofferenza dell’umanità, questo dolore che è invisibile agli occhi ma che ha devastato nel mondo tanti e tanti figli. Dunque supplichiamo questa guarigione interiore, questo esorcismo del quale tutti oggi hanno bisogno.

Ci sono tante contaminazioni, il peccato ha distrutto tanti cuori, anche di padri. I padri devono amare di più, essere più presenti, guidare i propri figli essendo per loro segno dell’amore di Dio. Oggi purtroppo sentiamo la carenza dell’affetto paterno, della paternità vera. Ed è per questo che chiediamo a Dio questo esorcismo, questa liberazione, questa guarigione.

Questo mondo oggi è tanto diviso, l’umanità non ha solidarietà verso il prossimo, non sa essere solidale con il suo simile. La fraternità è ciò che porta l’uomo ad essere caritatevole e solidale, ad avere una carità che è maggiore di un pezzo di pane, una carità che è amore e perdono. C’è tanta difficoltà nell’uomo a perdonare. Ci sono tanti figli che non perdonano i propri genitori e ci sono tanti genitori che non perdonano i propri figli. Allora ci vuole questa fraternità solidale, questa campagna solidale della fraternità cristiana, di Cristo Gesù in noi, che mette nelle nostre mani il profumo della misericordia, il profumo della redenzione, della passione e della resurrezione. Quanta liberazione Gesù ha portato al mondo! E quanta liberazione oggi la misericordia divina porterà all’umanità, soprattutto allontanando dall’umanità il pericolo della guerra, delle divisioni, delle infermità del corpo, dell’anima, della mancanza di perdono, di condivisione.

Che gli uomini si uniscano di più al Sacro e Misericordioso Cuore di Gesù, chiedendo sempre perdono. Perdono per le debolezze, perdono per le mancanze, perdono per i momenti di turbamento. L’umanità non ha mai vissuto così tanti forti turbamenti. Quanta tristezza sta vivendo l’umanità! Quanta sofferenza soffrono oggi i figli di Dio! In questo momento invocate il Padre per i genitori, per le famiglie, per la Santa Chiesa, per tutto il clero, affinché ci sia un’evangelizzazione sapiente. L’uomo oggi ha tanto bisogno della sapienza, questa sapienza che è lo Spirito Santo che scende su di noi, che parla in noi, che guida ciascuno di noi, proteggendo, portando forza in un momento di tanta fragilità, in cui l’umanità così freddamente permette che il male domini, che il male regni, che il male si prenda gioco di tante famiglie, di tanti cuori.

Ed è per questo che invochiamo questo Padre Celeste, questo Padre che ha creato tutto per amore. Se chiudiamo gli occhi al mondo e apriamo il nostro cuore a Dio, vediamo che questo Padre ha creato tutto per amore e sempre per amore fece all’uomo il dono di essere padre. Per amore! Un padre è amore di Dio, un padre è grazia di Dio, è benedizione di Dio. Questo mondo è il lievito delle mani divine, del Creatore, di questo Divino Padre Creatore. E questo Divino Padre Creatore ha portato al mondo lievito che è la famiglia, il lievito della moltiplicazione, il lievito della fraternità, il lievito della solidarietà, coltivando nei cuori la grazia dell’amore più puro, più profondo e vero, che è la famiglia.

Oggi quello che chiedo a San Giuseppe – che anch’egli in una forma così sublime è padre, padre di tutti, protettore della Santa Chiesa – è di portare molto discernimento ai padri qui sulla Terra, affinché possano essere suoi imitatori. Che i padri imitino San Giuseppe: nel lavoro, nell’educazione, nella religiosità, nell’amore, nel perdono, nella carità. In un certo senso Dio, nello scegliere San Giuseppe, permise che Dio stesso, il Bambino Gesù, avesse sulla Terra la protezione di un padre. E questo padre oggi è scelto da Gesù per essere il protettore dei padri qui sulla Terra. È così bello guardare alla radice della religiosità, cercare l’essenza di questa radice: dal Padre Creatore a tutti i padri qui sulla Terra.

Vogliamo crescere in questo amore che fortificherà, guiderà, evangelizzerà. I padri oggi sono invitati ad essere anche padri evangelizzatori. Ecco perché tanti padri oggi diventano diaconi, missionari, ministri, ferventi evangelizzatori. È una grande grazia di Dio, un dono che Dio ha dato alla paternità del cuore di un uomo: questa grazia dello zelo, principalmente religioso, verso la sua famiglia. E noi qui oggi abbiamo tanti padri che sono presenti, padri che sono un esempio per i loro figli: esempio di amore e di lavoro.

Tanti padri in questo momento hanno bisogno dell’affetto dei figli. Siate più pazienti con i vostri padri! Soprattutto nel momento della vecchiaia. Non siate figli ribelli, ma figli docili, perché i vostri padri meritano ogni amore. Essi un giorno dedicarono tutto affinché voi cresceste forti e foste vittoriosi nella vita. Allora siate più pazienti con i vostri padri.

Per i padri che sono nella fase di edificazione della famiglia: siate più pazienti con i vostri figli, comprendete di più i vostri figli, perché attraversano momenti di forti tribolazioni. Oggi il mondo è pieno di tempeste forti, di sfide innumerevoli. Più grande è la conoscenza dell’uomo, più egli si allontana da Dio e più ha bisogno di Dio. Allora siate pazienti con i vostri figli nella formazione, soprattutto religiosa. Ma siate anche perseveranti e saldi, non permettete che i vostri figli divengano dominatori, perché raccoglieranno il vostro esempio. Allora siate padri esemplari, corrispondendo in modo sapiente all’edificazione della vostra famiglia.

E ci sono molti padri che non sono più qui. Ci sono tanti figli che oggi vorrebbero abbracciare i propri padri. Tanti figli qui presenti vorrebbero abbracciare i propri padri! Abbracciate con il cuore i vostri padri che oggi sono già nella pace e nella gloria, e chiedete sempre al Padre di farvi camminare nella luce qui sulla Terra. Perché i buoni padri vogliono sempre che i loro figli qui sulla Terra camminino nella luce, che siano illuminati, perseveranti, che non si perdano mai d’animo e che anche davanti ai momenti più difficili della vita trovino la forza per proseguire. Abbiamo la testimonianza viva di padri che non sono più presenti fisicamente ma che sono presenti nel cuore dei figli e non cesseranno mai di esservi. Un padre non muore mai, vivrà per sempre nel cuore di un figlio.

La vita è soltanto un passaggio e molti non sono più nel passaggio. Per questo valorizza ogni giorno, ringrazia Dio in ogni momento. Oggi, in modo speciale, rivolgi lo sguardo al Cielo e ringrazia perché hai un Padre che ti ama e questo Padre è un Padre Eterno. È un Padre Creatore. Allora ringrazia per tutte le bellezze materiali, spirituali e temporali che Egli ha creato per te. La cosa più bella che Egli ha creato sei stato tu, a sua immagine e somiglianza. Allora abbi la volontà di essere immagine e somiglianza di Dio, guarda questo santuario e vedi la semplicità, ma vedi anche la mano di Dio su di noi e sappi che Dio ti ha creato perché ti ama, oggi ti evangelizza perché ti ama, e se diede il proprio Figlio per salvarti è perché ti ama. Gesù ti ama infinitamente.

Con grande affetto, in questa domenica di gioia e di pace per i padri, voglio benedire anche le madri, i figli, i giovani, i bambini, i nonni, tutta la Santa Chiesa, i sacerdoti – che sono padri spirituali del loro gregge – e voglio chiedere in questo momento a Gesù, a San Giuseppe e alla Santissima Trinità di dimorare nei nostri cuori.

in questo momento la Madonna benedice tutti

Cari figli,
benedire voi, benedire i padri, significa anche sentire quanto siamo – io Maria, insieme ai figli e ai padri – benedetti da Dio, dal grande Padre Creatore.

Che benedizione avere la gioia di vivere, in questo pomeriggio di oggi, un incontro con questo Padre nei nostri cuori! Un Padre che riempie la nostra vita di grazia, di benedizioni, di pace, che riempie la nostra vita di luce affinché possiamo camminare in questa misericordia e ottenere il Trionfo del mio Cuore Immacolato. Sono certa che questo è il desiderio del Padre Creatore per i figli qui sulla Terra: il Trionfo del mio Cuore Immacolato! Ed è per questo che desidero per voi la pace, la pace di Dio che è Padre, la pace di Dio che è Figlio e la pace di Dio che è lo Spirito Santo su di noi.

Chiedo sempre a Gesù di benedire i fiori – soprattutto quelli che oggi sono stati offerti al Divino Padre Eterno – gli chiedo di benedirli per la guarigione, la liberazione e l’esorcismo dei cuori bisognosi di questa grazia. Ricevete questa grazia, questi fiori benedetti da Gesù.

Vi auguro molta pace.

Ho benedetto tutti i missionari, la vostra missione, il vostro cammino, perché tutti voi avete un dono di Dio e questo dono di Dio dev’essere vissuto per la gloria e vittoria della Santissima Trinità in mezzo a noi.

Vivete questo dono, abbracciate questo dono e siate felici dei vostri padri, perché i vostri padri sono un dono di Dio per la vostra vita. Come San Giuseppe è stato un dono di Dio per Gesù, il padre che hai qui oggi è un dono di Dio per te. E il padre che non è più qui è stato e sempre sarà un dono di Dio per te.

Rimanete tutti nella gioia di sapere che Dio è Padre. Per questo esistono tanti padri che sono benedizione di Dio qui sulla Terra.

Ecco la Serva di Dio, la Madre della Pietà, l’Immacolata Concezione. Il Signore mi chiama.