La finezza e l’astuzia del Vero Amore
La Divina Volontà dovrebbe essere come la nostra Sposa che non vuol imporsi in casa nostra, che viene in punta di piedi per delicatezza di Amore, ma che viene perché sa che il nostro vero bene è la sua Volontà non la nostra. E quindi noi, se veramente abbiamo capito, testardi per amore, cedere per primi e farla comandare a tutti i costi, a casa nostra: questa è la finezza del vero Amore! Come dice Gesù nell’Apocalisse: “Ecco, Io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.”
E Gesù è contento quando facciamo tutti gli sforzi per essere attenti a questa Divina Volontà, per andarla a cercare con tutte le nostre forze, e ad esempio tutti i ritiri che ci sono sulla Divina Volontà andarceli a fare, quando cerchiamo veramente di viverla, di amarla, di conoscerla, di farla conoscere… E Gesù è contento perché c’è finalmente qualcuno sulla terra che si accorge che anche Lui ha una Volontà e Vuole qualcosa…
Perché questa Volontà Divina da secoli deve servire i servi, Lei che è Regina. Solo una Volontà Divina poteva avere una pazienza così invitta di secoli di servire l’uomo, e di non essere neppure conosciuta e considerata, e continuare a porgergli il respiro, il palpito, il moto la parola…
Certo c’è da pensare come la Pazienza di Dio è davvero infinita, la Pazienza della Divina Volontà! Soltanto ora si sta facendo conoscere perché è il nostro vero bene, il nostro vero Paradiso.
Insomma rendiamocene conto che anche Dio ha una Volontà, perché finora l’abbiamo ignorata! Anche nelle nostre preghiere finora quando ci siamo rivolti a Lui, ci siamo rivolti con una bella lista di richieste e di grazie che volevamo che Lui ci concedesse, e anche i nostri progetti li conducesse Lui a buon porto, a buon termine. E ora abbiamo scoperto anche che con l’aiuto della Madonna, Dio si convince meglio e ci fa le grazie che vogliamo… Insomma tutto il problema è piegare Dio a noi, alla nostra volontà, anche nella preghiera, cioè far diventare Dio a nostra immagine e somiglianza, a nostro servizio, come se Dio non fosse più Dio. E invece è tutto al contrario! altrimenti che Dio è, che Regno di Dio è se non è Lui a comandare? Abbiamo invertito così quello che diciamo nel Padre Nostro: “Sia fatta la Tua Volontà, come in Cielo così in terra.”
In questo senso la Divina Volontà è come un nuovo Vangelo, nel senso che è il coronamento del Vangelo, la conseguenza più logica e naturale del Vangelo!
Qualcuno faceva notare: “Ma c’è il Vangelo!...” E noi che cosa stiamo predicando, qualcos’altro? Dove si trova scritto: “Sia fatta la tua Volontà, come in cielo così in terra”? Nel Padre Nostro! E il Padre Nostro dove si trova se non nel Vangelo? E chi l’ha inventato il Padre Nostro se non proprio Gesù, il Figlio di Dio?
Allora se questo è il coronamento del Vangelo, vivendo questa Divina Volontà metteremo una bella corona a Gesù che è il vero Vangelo, che è “Vangelo Vivente”, e lo faremo finalmente regnare e comandare, e metteremo una bella corona anche a Maria che è la Regina di questo Regno di Dio, e farla essere finalmente la vera Regina di questo Regno.
È tutto lì, perché tutta la finezza dell’Amore è nell’accorgersi dell’altro, della volontà dell’altro, e in questo caso di accorgerci della Volontà dell’Altro con la “A” maiuscola! Che poi è la nostra vera felicità e la nostra vera libertà, e che inoltre ci sono degli effetti meravigliosi che ci vengono descritti in questi libri di questa Vita nella Divina Volontà, se sarà veramente Vita Vissuta in noi.
Come dice Gesù a Luisa: “Brava, brava alla figlia mia! Finalmente ho trovato una che non vuole niente! Tutti vogliono qualche cosa da Me, ma non il Tutto, cioè Me solo; mentre tu col non voler niente, hai voluto tutto e, qui sta tutta la finezza e l’astuzia del vero amore.”
Quindi tutta la finezza e l’astuzia del Vero Amore è cedere all’Altro, accorgersi dell’Altro, volere L’Altro, accorgersi e volere la Volontà dell’Altro.
Bisogna dire anche la distanza abissale che passa tra il fare la Volontà di Dio e il vivere nella Divina Volontà. È davvero una differenza così grande, grandissima? No, è ancora più grande e ancora più abissale di quanto possiamo immaginare! Perché tutti i santi hanno fatto finora la Volontà di Dio, con la loro volontà però! E questo a Dio non ha dato perfetta gloria, ma solo un barlume di gloria! Dio ha semplicemente nausea di questa volontà umana anche santa, anche quando vuole farlo contento facendo la Sua Volontà, però non a modo di Dio ma a modo nostro, perché è una volontà che è uscita dall’Ordine.
A questo proposito, per semplificare, racconto sempre di quella ragazza che si era fidanzata con un ragazzo svizzero e che alla fine lo lasciò. Era un ottimo ragazzo, di ottima famiglia, educatissimo, bello, alto, biondo, con gli occhi azzurri… insomma perfetto! (potremmo dire un orologio svizzero!) Tanto perfetto che aveva deciso e pianificato tutto: il lavoro che avrebbe dovuto fare lei, la data del matrimonio, i mobili che avrebbe dovuto comprare… tutto, tutto! Lei insomma ci rimase male perché almeno i mobili avrebbe voluto sceglierli lei, avrebbe voluto almeno che le chiedesse se le piacevano o no, e alla fine lo ha lasciato.
Così anche noi con Dio, forse lo vogliamo far contento a modo nostro. Invece dobbiamo rinunciare a questa smania di fare, fare… organizzare questo, programmare quello, progettare quell’altro!… quanti programmi e programmazioni, anche pastorali!... E Gesù ci dice: “I miei Programmi non sono i vostri programmi, i miei Pensieri non sono i vostri pensieri, le Mie Vie non sono le vostre vie, le Mie Parole non sono le vostre chiacchiere!... - oracolo del Signore.”
Vi dico la verità, comunicandovi la mia esperienza personale: in un primo momento ho stentato a fare questo passaggio dal fare al vivere nella Volontà di Dio (ho impiegato ben 4 anni da quando avevo conosciuto Luisa per capirne la differenza). Poi ho fatto il “salto” dicendo: non devo chiedere più al Signore di fare la Volontà di Dio con la mia volontà, ma con la Sua Volontà. Perché tutto il problema di questa spiritualità-santità non è tanto di cambiare azioni esteriori, di fare qualcosa di diverso da quello che già si fa, soprattutto se le nostre azioni, se i nostri atti esterni sono già nel Progetto di Dio e già siamo in una vita morale e cristiana perfetta, quanto di cambiare volontà, dando a Gesù la nostra volontà e a Lui chiedere la Volontà del Padre in noi, che venga ad agire, operare, per essere veramente trasformati in modo Divino in tutta la nostra vita, in tutte le nostre azioni-atti.
Poi un’altra cosa importante: non mescolare, non mescolare questa, con altre spiritualità quasi che fosse indifferente o la stessa cosa o fosse piccola la differenza. In questa santità non si chiede di cambiare stato di vita a tutti i costi, tranne che non vi sia una vera e propria vocazione come per esempio nel mio caso. Non si tratta di fare una santità qualsiasi, perché finora ce ne sono state diverse: c’è stata ad esempio la santità della povertà di S. Francesco, la santità dell’ubbidienza, dell’umiltà… e quindi seguiamo questa santità tra le altre, questa magari un po’ migliore delle altre… Però se tu non sai scegliere questa santità allora accontentati magari di qualche altra devozione o spiritualità, di tutte le tue pratiche di pietà, dei tuoi direttori spirituali… No, no! Non è soltanto questo!
Sì, già aver capito questo, cioè che è una spiritualità-santità e una devozione nuova e più perfetta tra tante, è già un grande passo in avanti, è già una cosa importante, ma non basta perché dice Gesù a Luisa: “La tua missione è grande perché non si tratta della sola santità personale, ma si tratta di abbracciare tutto e tutti e preparare il Regno alla Mia Volontà alle umane generazioni.”
E poi dice anche: “Non si tratta di una cosa qualsiasi, di formare una santità, ma si tratta di formare un Regno alla mia Volontà adorabile e Divina.”
Quindi non si tratta di formare una nuova santità tra le altre, ma di fare un salto di qualità, iniziare una nuova era, una nuova epoca, di iniziare l’unica santità che ci sarà nel futuro, l’unico modo di vivere in modo più concreto, conseguenziale e autentico il Vangelo… Si tratta quasi quasi di cambiare, non religione, ma di portare a compimento il tutto della religione, di andare fino alle estreme conseguenze, di essere finalmente cristiani al cento per cento, di dare finalmente a Dio quella gloria piena che finora nessun santo e nessun atto di virtù gli aveva dato, né saputo né potuto dare.
Quindi entrare in questa Nuova Epoca, come quando i Giudei furono chiamati a entrare nell’Epoca del Nuovo Testamento lasciando il Vecchio! entrare in questa Nuova Dimensione, considerando che questa è la terza Opera ad extra di Dio, il Terzo Fiat, l’Era dello Spirito Santo Santificatore, un’Era Nuova di Pace e d’Amore!
Ormai gli atti fatti nella Divina Volontà, anzi anche un solo atto fatto nella Divina Volontà, fatto da Maria ad esempio, ricompensa Dio di tutti gli atti di virtù che sono stati fatti finora anche da parte tutti i santi, che non hanno dato gloria piena e perfetta a Dio. E Dio stesso potrebbe dire: “uno finalmente che l’ha fatto così come Volevo Io; uno che finalmente facendo quell’atto, si è messo al suo ordine, al suo posto, nello scopo per cui l’avevo creato e da cui l’uomo era uscito.”
Accorgersi di tutto questo è vero Amore, è vivere finalmente il Vangelo come Gesù e come Maria, è rinnegare se stessi, rinunziare a sé, alla propria volontà umana per dar vita finalmente a Quella di Dio.
Posso portare anche la mia testimonianza ed esperienza personale, che sono arrivato alla Divina Volontà almeno dieci anni prima di conoscere Luisa, riflettendo e meditando il Vangelo, la Santa Scrittura e tutto ciò che riguarda la nostra santa religione, e cercando di comprendere soprattutto il Vangelo nella sua essenza e radicalità.
Seguendo gli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta la PFDV
di Luigi Maria Provito
Nessun commento:
Posta un commento