martedì 30 agosto 2022

GENESI BIBLICA EVOLUZIONE O CREAZIONE? CAINO E’ LA CHIAVE DEL MISTERO

 


La nascita della Donna 

L’‘OMEGA’


Anche don Guido, come ibrido,  è passato sotto quel ‘ponte’  

§ 98 Tuttavia, assecondando il discorso allegorico, che però non capivo, dissi con  tono quasi scherzoso: – Il ponte oscilla, è sgangherato. Chi vi passa sopra? –  

– L’UOMO È PASSATO DI LÌ. TUTTI GLI UOMINI... LI HO VISTI: HO VISTO  ANCHE TE.  – – Eeeh! Signore!, non passerei sopra quel ponte...!  – 

– NON SOPRA. SOTTO.  – 

– Allora lasciatemi vedere dove qualcuno lo muove.  –

Speravo di vedere al di sopra dell’archetto che ho descritto, ma non fu così. Quel  ponticello mi fu avvicinato in primo piano. Lo vedevo dal di sotto, non dal di sopra.  

Lo fissavo, sperando ancora di vedere sopra di esso chi lo muoveva. Invece mi venne  fatto vedere quel che vi era sotto quel ponticello come se mi stessi inoltrando dentro un  cunicolo buio.  

 

(Nota della curatrice) Abbiamo visto che i Figli di Dio, benché ‘derivino’ dalla specie  estinta degli ancestri, non ‘discendono’ geneticamente da essa in quanto nuova creazione.   Come mai allora il Signore dice a don Guido che anche lui è passato di lì? Proprio perché  don Guido, a differenza del primo Uomo e della prima Donna, ‘discende realmente’ da  quella femmina per il fatto che, per la disobbedienza dell’Uomo, essa è poi diventata  ‘ponte’. In altre parole il Signore dice a Don Guido che anche lui è ibrido, cioè  ‘discendente naturale’ di quella femmina ancestre. Attualmente tutti gli uomini della Terra  sono ibridi perché la specie umana pura si è estinta con la morte di Noè, ultimo Figlio di  Dio, mentre tutti gli ibridi allora esistenti scomparvero per il diluvio così detto universale.  Rimase in vita solo Noè, geneticamente puro, e sua moglie che necessariamente era ibrida,  se ha dato origine a una discendenza ibrida. Dai loro figli ibridi, già meno inquinati di quelli  precedenti, discende tutta l’umanità.  

 

Stavo ancora seduto di traverso sulla sedia a capo del tavolo, rivolto verso la portiera  delle scale che scendono in cantina, sul cui vano mi aveva inseguito per l’ottava volta  quel quadro visivo.  

Tenevo il braccio sinistro sul tavolo e la mano destra sulla Bibbia appoggiata sul  ginocchio. Mi protesi innanzi: distavo dalla scena un metro e mezzo o due.  

Ciò che vidi potrà sembrare effetto di autosuggestione, ma posso assicurare che non  ho mai perduto l’autocontrollo.  

 

(Nota della curatrice) Da questo punto in poi don Guido viene immerso lui stesso nella  visione allegorica in cui si alternano, come in precedenza, immagini simboliche e, allo  stesso tempo, realistiche. Alla nascita della Donna, a cui don Guido sta assistendo, si  sovrappone all’improvviso l’esperienza (virtuale) della propria nascita, come se fosse  avvenuta pure essa dal ventre di questa ancestre. Aveva detto il Signore: “l’uomo è  passato di lì... tutti gli uomini... li ho visti... anche te...” Il Signore vuol fargli presente in  questo modo che non solo la prima Donna è passata di lì, ma anche il primo Uomo e,  disgraziatamente a causa del peccato originale, l’umanità intera, in quanto ibrida, rappresentata in questo caso da don Guido. Egli perciò, nel brano che segue, da spettatore  diventa protagonista.  Non si fatica a capire che don Guido subisce questa esperienza come  una violenza. Contrariato, descrive solo per obbedienza, attimo per attimo, ciò che vede e  che non capisce, ma ad un lettore attento non sfuggono i riferimenti anatomici se pur  espressi in chiave allegorica.  


§ 99 Ebbi l’impressione che quel ‘ponte’ fosse diventato molto grande, e che passandovi sotto io entrassi in un antro buio .  


30 Occorre fare una precisazione: per don Guido questa è la quinta rivelazione e quindi è già al corrente che  la specie umana pura è stata inquinata dal ‘peccato originale’ e che questo peccato è stato un atto di  ibridazione della specie. 

 

Dentro era tutto pieno di brandelli di tele di ragno, bianche, grigie e nere, tutte gocciolanti come ciuffi di pelo bagnato . Fuori di esso non c’era parete. C’era luce, ma non vedevo niente là fuori . L’antro era stretto presso l’ingresso, ma più addentro si allargava . Non vi erano pareti laterali per sostenere il soffitto. Tutto il  peso sembrava poggiare su due tronchi grigi e pelosi che vedevo ai miei fianchi.  

Fui esortato sommessamente, cioè a livello intellettivo, ad osservare il soffitto.  Esaminai il soffitto. Era alto circa m 2,10. Per toccarlo bastava la mano di una  persona normale. Questo non era diritto e orizzontale, se non al centro. Ai lati era  storto e ondulato e voltava all’insù fuori dell’ombra,  


31 L’immagine allegorica del ponte si trasforma in una vera angoscia. Il Signore conduce don Guido a passare  sotto l’arco di quel ponte dal quale si accede ad un antro buio, il ventre della partoriente. Il simbolo è chiaro:  anche don Guido, come tutta l’umanità ibrida, avendo perso la sua perfezione originaria, ha imboccato una  via buia. Tutte le descrizioni sono lugubri e tristi perché devono raffigurare la tristezza della condizione  umana dopo aver perduto la luce dello Spirito che avevano i Figli puri di Dio. È come se il suo  disagioesprimesse lo smarrimento dell’anima che è diventata un ambiente abbandonato e fatiscente, cioè  destinato alla rovina. È chiaro che alla perdita dell’integrità fisica e psichica, che fece retrocedere l’Uomo  perfetto allo stato di ominide, seguì anche la perdita della Vita spirituale perché l’uomo ibrido, animalesco,  non poteva più essere degno tempio dello Spirito Santo. Il buio, è simbolo della morte spirituale. La morte di  cui parla la Bibbia come conseguenza naturale del ‘peccato originale’ è il ritiro, o la perdita, dello Spirito, e  non va confusa con la morte fisica.  

32 Quei Figli puri di Dio che non furono contaminati dal ‘peccato originale’ perché non erano discendenti  dalla bestia-ponte, rimasero fuori dell’antro dove c’era la luce, lo Spirito di Dio. Vedremo poi che le due  discendenze dell’Uomo, quella pura e legittima e quella contaminata, crebbero parallele per un certo numero  di generazioni fino all’estinzione della specie pura.  33 

Un’interpretazione potrebbe essere che l’umanità ibrida, all’inizio esigua (l’antro stretto), col tempo  divenne sempre più numerosa (l’antro più vasto) e oggi coinvolge la totalità dell’umanità. Senza il peccato  originale l’umanità non sarebbe passata di lì perché, geneticamente parlando, non sarebbe discendente  naturale, come si è detto, di questa femmina ancestre.  

 

perché i margini laterali erano illuminati dal sole. Non vedevo come fosse attaccato.  Le sue dimensioni, come se lo osservassi attraverso una lente di ingrandimento, mi parvero di m 2 per 1,50.  

Al centro del soffitto squallido scorgevo una piccola sbavatura di calcestruzzo fatto  cadere dal di sopra del soffitto per otturare un foro non livellato al di sotto. “Quello è  il posto dove doveva esserci un punto luce – pensai – e quando questo ambiente è stato  abbandonato perché fatiscente è stato tolto il filo elettrico e turato il foro dal di  sopra con un materiale molle che è venuto a sporgere anche di sotto dove non è stato  levigato!”34 .  

 

34 Sappiamo che lo Spirito e la Grazia vengono da Dio. Quindi Dio ha ritirato il Suo Spirito (la luce)  dall’uomo ibrido che ha perso così ogni diritto (all’eredità spirituale). Dice la Genesi (6,3): “Il mio Spirito  non rimarrà sempre nell’uomo perché egli è (solo) carne” (ovvero solo istinti animali). Ne rimase solo una  traccia di ciò che era un allegorico filo elettrico tagliato dal di sopra e il segno di un buco chiuso con un po’  di gesso non spatolato.  

Don Guido Bortoluzzi  

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