LIBRO DELLE LAMENTAZIONI
8 Gerusalemme ha peccato gravemente ed è divenuta un abominio. Quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità. Anch’essa sospira e si volge per nasconderla.
Nuovamente il profeta rivela la causa del disonore della città santa. Gerusalemme ha peccato gravemente ed è divenuta un abominio.
L’abominio è peccato gravissimo contro il Signore. È il peccato più grande. Esso è il peccato dell’idolatria, albero di ogni immoralità.
I frutti di questo peccato sono amari. Quanti la onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità, cioè la sua prostituzione.
La prostituzione è l’idolatria. Gerusalemme ha tradito il suo Signore concedendosi agli idoli delle genti. È questo il suo grave peccato.
Anche Gerusalemme inizia a riconoscere il suo peccato. Anch’essa sospira e si volge per nasconderla. L’infedeltà non si può nascondere.
Essa va solamente abbandonata, ritornando alla più pura fedeltà verso il Signore. È questa la conversione: ritornare al Signore.
Ma come si ritorna al Signore? Rientrando nella purezza dell’alleanza. Riconoscendo che il Signore è il solo ed unico Signore, il vero ed unico Dio.
Finché Gerusalemme non ritorna nella purezza della sua fede, non c’è conversione e senza conversione il suo peccato è sempre dentro di sé.
Il peccato esce dal cuore nel momento in cui ritorna Dio in esso con la purezza della sua verità e della sua Legge. Dio e il peccato non possono mai convivere.
Gerusalemme sospira, vuole nascondere la sua prostituzione. Può, purché ritorni al suo Dio e Signore. Si ritorna a Dio facendo ritornare la Legge di Dio.
Dio e Legge, Dio e Parola, Dio e Comandamento, Dio e obbedienza alla sua voce sono una cosa sola. Non vi è Dio senza obbedienza alla sua voce.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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