lunedì 11 novembre 2024

In cammino verso l'eternità

 


"Cari fratelli e sorelle,

Come essere vivente hai un corpo di carne, che nel tempo si altera e muore. Questo è il caso di tutta la Creazione. Un fatto è certo, tutti gli uomini si uniscono all'Aldilà, ognuno a turno. Pensano che sia per molto tempo dopo e questo pensiero li rassicura. Ma quando lasci questo mondo, dopo questa vita ne hai un'altra, così magnifica e straordinaria, che i tuoi sensi non possono immaginare.

Prendete un libro, considerate che la prefazione rappresenta la vostra vita attuale sulla terra e che tutti i testi evocano l'eternità. Quindi per te, c'è ancora tempo per prepararti a questa eternità rompendo tutto ciò che è orgoglio, avarizia, impurità, invidia, rabbia, golosità e quella pigrizia che ti trattiene e ti fa sprofondare nel peccato.

Quando ti presenterai davanti al Signore Dio, entrerai nella Sua intimità, nel Suo Amore, confesserai la tua vita, tutto il tempo perduto, e avrai l'infinito rimpianto di non aver sempre portato speranza e felicità al tuo prossimoSarete compensati per questo dal fuoco di un amore purificatore, perché non potete rifiutare il Purgatorio per entrare pienamente nell'amore di Dio.
Tra l'eternità e la vostra vita presente non c'è paragone possibile. A differenza dell'eternità, nella vostra vita presente, accanto alle gioie, soffrite anche sofferenze, d'altra parte, nell'Aldilà, sarà una felicità sublime sempre rinnovata, ma dopo un tempo di necessaria purificazione.
  Quando trovi qualcuno che ami, che gioia! Ebbene, quella persona che ami è il Signore Dio. A tal fine, è molto logico che vi sforziate di vivere il più possibile in sua compagnia, con la preghiera, con la Santa Eucaristia e con un comportamento buono ed esemplare verso gli altri.

Nella vita eterna non ci si sposa e non ci si sposa, l'amore esclusivo cede il passo ad un altro amore. In questo amore puro gioirai della bellezza degli esseri. Il loro amore reciproco è più grande dell'amore più intenso della terra. Tutta la dimensione del possesso lascerà il posto alla contemplazione. Vi dico tutto questo perché non abbiate paura di annoiarvi in Cielo, e anche, attraverso ciò che state vivendo oggi, impariate ad amare in modo veramente eterno. Potremmo anche iniziare ora, è più promettente.

Medita sul grande comandamento che il Signore Gesù ti dà: "Ama Dio con tutto il tuo cuore e il prossimo tuo come te stesso". Comprendete che la felicità del Cielo sarà una felicità profonda e insondabile, la felicità di amare e di essere amati molto intensamente. Sulla terra, vi sembra che il culmine dell'amore sia l'unione dell'uomo e della donna, che vi dà la grazia di avere figli, ma in Paradiso non vi sposate perché sarete paragonabili agli Angeli del Cielo.

Con tutta la vostra famiglia in Cielo, sotto la luce dell'Eterno Padre e tutto l'amore del Signore Gesù e della Beata Vergine Maria, vi benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Giovanni, tuo messaggero di speranza"

02.09.2012 

Il menzogniero è all'opera

 


23 ottobre 2024

Madre di Dio: Figlia Mia. Vi attendono tempi di grande confusione, l'umanità non è più in grado di vedere chiaramente non sa a cosa deve o può o dovrebbe credere.

 

Giovanni: Colui che crea confusione è all'opera amati figli e la confusione nel vostro mondo aumenta sempre più cioè: I figli sono confusi perché IN OGNI AMBITO DELLA VOSTRA VITA ANCHE NELLA CHIESA CATTOLICA ROMANA(!) SI È INFILTRATO colui che crea confusione e i figli fedeli non sanno più a chi devono, possono prestare ascolto quando invece la via è così semplice(!) amati figli: dovete seguire Gesù, agire e vivere la Sua Parola!

 

Giovanni e Maria Maddalena: Dovete rispettare e onorare i Comandamenti del Padre , dovete pregare ogni giorno lo Spirito Santo e supplicarLo per ricevere chiarezza e lucidità,  conoscenza e comprensione in modo che possiate essere preservati dalle menzogne del maligno e dei suoi seguaci che voi trovate in ogni angolo e ambito della vostra terra e della vostra vita quotidiana e non cadiate nella confusione che porterà alla rovina la vostra anima tanto sono grandi, camuffate insidiose  e pericolose le menzogne e le trappole del diavolo e del suo anticristo!

 

Un Angelo del Signore: Figli vi avverto perché Giovanni è venuto per rivelarvi l'ultima parte del “Suo” libro.

 

l'Angelo di Giovanni: Il tempo è maturo, amati figli, il tempo è maturo! Dovete decidervi per Gesù altrimenti la vostra anima vivrà un tempo doloroso. Non saprà dove andare quando sarà giunta la sua ora e questa viene velocemente!

 

Maria Maddalena: La vostra anima è immortale quindi proteggetela dal nemico malvagio!

 

Pregate i vostri Arcangeli affinché vi proteggano!

 

Pregate il vostro Santo Angelo Custode OGNI MATTINA E OGNI SERA affinché protegga la vostra anima!

 

Lo Spirito Santo del Padre vi donerà la chiarezza se voi Lo pregate per questo. PregateLo quindi ogni giorno, amati figli, pregateLo giornalmente.

 

Io, la vostra Santa Maria Maddalena, sono venuta per avvertirvi perché il tempo vi sfugge di mano ed è in gioco la salvezza della vostra anima!

 

Maria Alacoque: figli Miei. Il tempo è giunto. Siate pronti per Gesù, il vostro Salvatore e ascoltate ciò che c'è scritto in questi messaggi. É la Parola del Padre donata ai Suoi figli -a voi- in modo che essi- voi- non vi perdiate e possiate ricevere la vita nel Nuovo Regno per l’eternità.

 

Preparatevi!

 

Madre di Dio: Figlia Mia, vai ora. Hanno parlato: l'Angelo del Signore, l'Angelo di Giovanni, Giovanni, Maria Maddalena e Maria Alacoque.

 

Giovanni e Maria Alacoque: il tempo è maturo, amati figli. Il tempo è giunto. Dovete trovare Gesù non avete altra possibilità. Amen.

 

Soltanto Gesù è la via, amati figli, soltanto Gesù. Amen

 

Antoni: La decadenza è grande sulla vostra terra. La confusione aumenta di giorno in giorno.

 

Dovete essere con Gesù, per non andare perduti, perché alla vostra vita terrena attendono tempi oscuri e SOLTANTO GESÙ E LA VOSTRA SALVEZZA!

 

Il tuo Antoni (Antonio Maria Claret), il tuo Giovanni, la tua Maria Maddalena e Maria Alacoque insieme alla Madre di Dio, a Gesù e al Padre e anche ai santi Angeli che sono presenti. Amen.

 

Nota: è Maria Alacoque è la Santa Margherita Maria Alacoque.

Rinnoviamo la preghiera del messaggio ricevuto in data 4 marzo 2013

 


Carbonia 11.11.2024

Rinnoviamo la preghiera del messaggio ricevuto in data 4 marzo 2013

Carbonia 04 marzo 2013

Parlatemi, o uomini. Ditemi il vostro amore.
Celebratemi nel vostro cuore.

Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’Universo, Re d’Israele! Le sue gesta nell’Amore sono all’Universo conosciute! Parlatemi, o uomini. Ditemi il vostro amore. Inneggiate canti di gloria al mio Santo Nome e celebratemi nel vostro cuore. Grida Israele la sua rovina, gridano i suoi figli la loro disperazione: “Dov’è il nostro Dio?”.

Dove sei Tu o Dio d’Israele? Tu che ci hai salvati?
Torna, o Dio, a liberarci da questa situazione infernale!
Noi ti attendiamo Signore Gesù, non tardare!
La nebbia già si fa fitta e il nostro cuore entra nella debolezza,
l’inganno è di fronte al tuo popolo;
o Dio, non tardare a dare giustizia ai tuoi figli!

Mostraci o Dio, il tuo Amore, intervieni presto, o Re delle genti!
Mandaci dal tuo Cielo un raggio della tua Luce,
perché noi possiamo attingere forza.
Mandaci, o Dio, nostro Padre, il tuo Unigenito,
a rischiarare la tenebra che già avvinghia tutta la Terra.
Facci sperare nella tua misericordia, o Padre,
e dacci un segno del tuo Amore infinito
per noi che siamo nell’angoscia.

Illuminaci, o Signore Iddio, la via, perché anche noi, i tuoi figli,
non ci perdiamo nell’attesa che tutto si compia,
e il nuovo giorno venga a risplendere su questo mondo oscuro di peccato.
Benedici il tuo popolo, o Dio! Benedici i tuoi figli fedeli,
e dona loro la forza di giungere alla fine di questa missione terrena,
fermi nella fede in Te!

Gradisci, o Signore, le nostre piccole offerte,
che nella nostra miseria umana ci sforziamo di donarti.
Amaci, o Signore, amaci sempre. Non stancarti mai di donarci di Te!
La nostra anima anela a Te.
Sì, Signore, come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così la nostra anima anela a Te, o Dio! Brama Te, unico e vero Bene.
Sì, abbiamo sete di Te o Dio dell’Amore, della pace, della gioia, della vita:
vieni a dissetarci di Te! Amaci, o Dio, amaci sempre!

Grazie per la tua Bontà, grazie per la tua pazienza,
grazie o Dio, grazie di Te!
Vieni, o Signore, vieni, il tempo è ormai maturo,
non farci attendere ancora!
Il nostro cuore ansima la tua Bellezza, e le nostre membra parlano di Te,
bramano Te Sommo Bene, solo Te eterno Amore!
Volgi, o Signore, il tuo sguardo benigno sui tuoi figli,
e liberali dalle catene oscure del nemico infernale!
Sia per noi oggi la tua Benedizione e la tua Grazia! Amen

Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

La guerra Europea e le Profezie



Profezia di una religiosa di Belley morta nel 1820.

« Guai ! Guai alla città dell’ eresia ! Guai alla città del delitto! « I malvagi vogliono tutto distruggere ; i loro libri, le loro dottrine inondano la terra. « Il giorno della giustizia è venuto. Io veggo il mondo piegarsi e cadere alla presenza di Colui che ha misconosciuto. « Una donna, che segue (Colui che è stato misconosciuto) ha salvato (il mondo). « Un ministro dell’ Altissimo lo sostiene (il mondo). Questo ministro è unto con l’olio santo. Dio l’accompagna. Ecco il vostro Re! 
< Egli apparisce in mezzo della confusione e dell’uragano. « Quale momento spaventoso ! I buoni, i malvagi cadono; Babilonia è ridotta in cenere . Guai a te, città maledetta! « Vidi allora le chiavi luminose apparire verso settentrione. Un santo solleva al cielo le mani, egli placa la collera divina; egli ascende sul trono di San Pietro, ed il grande monarca su quello de’ suoi padri. « Il trono è situato a mezzogiorno. « Tutto s’accheta alle loro parole; gli altari si rialzano; i malvagi sono distrutti e confusi; le ingiustizie si riparano; il grande monarca con la sua mano guidata da giustizia, ha tutto salvato ». 

domenica 10 novembre 2024

“CON GIOIA PER VOI IN SACRIFICIO”

 


1. Sì, o Miei cari figlioli, Io sono con gioia pronto a qualsiasi sacrificio, come pure accolgo qualsiasi offerta o sacrificio che voi porgete a Me, vostro Dio e Signore, ovvero, ciò che è la stessa cosa, qualsiasi sacrificio od offerta che voi fate a vantaggio degli altri Miei figlioli.

2. Chi fa il bene, od anche si dispone a voler fare il bene, sarà da Me ricompensato settantasette volte settantasette volte, affinché gli venga rifuso in misura abbondante tutto quello che avrà fatto per Me e per i Miei. Io vedo tutto, e perciò leggo anche nei vostri cuori. Io so tutto, e benedico tutto quello che fate.

3. Ed ora voglio infine descrivervi singolarmente quali oggetti dovete prender con voi quando avrete da lasciare la vostra dimora attuale. La prima cosa che nomino è: occhiali di ogni specie e qualità. Dico questo perché ciascuno sia munito di occhiali per il viaggio. E adesso indicherò quello che dovete prendere nella vostra valigia, perché possiate farvi un concetto del come essa dovrà essere grande. Al trasporto della stessa provvederanno i vostri angeli, i Miei angeli.

4. I disegnatori e pittori che si trovano fra di voi, che si muniscano di un quaderno da schizzi, di matita, di colori e di una piccola sedia portatile. I suonatori, che portino il loro strumento con sé, sempre che non sia troppo grande o disadatto al trasporto. I più anziani tra di voi che si procurino dei panni o giacche grosse, ed i più giovani di una giacca di lana per ciascuno. Queste vesti calde staranno a puntino quando dovremo pernottare all’aperto in giornate fresche. Le donne faranno bene a prendersi uno scialle leggero od un fazzoletto da testa, oppure un velo, perché i capelli lunghi delle femmine soffrono facilmente se esposti all’aria della sera; gli uomini, invece, portino un leggero cappello o un berretto. Guanti non sono necessari, tutt’al più si prendano quelli di filo o di seta che le donne approntano da sé.

5. L’uomo, però, non deve in generale portare guanti, se non nel caso che occorrano per difendersi dai grandi freddi; dunque, egli non ne ha bisogno. Di biancheria, quanto l’uomo, la donna ed il fanciullo, si porti due camicie per ciascuno nella valigia, ed una pulita sul corpo, altrettanto dicasi delle mutande. I colletti degli uomini devono essere attaccati alle camicie. Le camicie degli uomini possono essere colorate, quelle delle donne devono essere di tessuto bianco. Un fazzoletto da collo di seta può certo prenderselo ciascuna donna; gli uomini abbiano un comune vestito completo, e così pure le donne, il tutto di colore cupo, e ciò anche per quanto riguarda le gonne delle donne che dovranno pure essere confezionate di stoffa scura, poiché durante il viaggio mancherà il tempo per il lavaggio delle stoffe bianche. Di calze, saranno da porre cinque paia nella valigia mentre un paio sarà da calzarsi.

6. Le scarpe, che siano buone, però leggere affinché non vi siano d’aggravio nel camminare. Le donne faranno bene a prendersi a sufficienza del filo, aghi e bottoni, e dei nastri, affinché se agli uomini viene a mancare qualcosa possano e debbano rivolgersi a loro. Con ciò viene cementata l’unione tra i familiari. Invece pettini, spazzole e sapone, non occorre che ne portiate con voi, perché queste cose vi verranno date dai Miei servitori. Nella valigia dovranno trovar posto anche due asciugamani e così anche dodici fazzoletti affinché anche in questo riguardo non vi sia penuria e se ne possa sempre prendere di freschi. In quanto ai libri, portate con voi possibilmente la “Storia della Mia fanciullezza” e “L’apocalisse”.

(16 - febbraio)

7. Ciascuno si prenda un cappello secondo il proprio gusto, però che non sia adorno né di penne, né di fiori; basterà semplicemente un nastro. Un robusto ombrello, non troppo chiaro di colore, che possa contemporaneamente servirvi di appoggio, e completi il vostro equipaggiamento. E vedete di non dimenticarvi di prendere anche una ciotola e un bicchiere, a seconda che ne siete forniti.

8. Ma specialmente, ciò che è il più necessario di tutto, portate Me nel vostro cuore, affinché non andiate in perdizione o non deviate dal buon sentiero.

9. O cari figlioli! Quale non sarà mai la gioia quando ci vedremo là, nel luogo della pace! Con quanta gioia allora si saluteranno là i conoscenti e gli amici!


15 - febbraio 1888

AMORE PER IL PROSSIMO, SEGNO DELL'AMORE PER DIO (Estasi)

 


«Saprò il tuo amore per me, quando tu amerai il tuo prossimo. Ma se tu non ami il tuo prossimo, io saprò che tu non mi ami».

Ogni volta che tu vedi nel tuo prossimo la creatura senza Gesù, tu cadi molto in basso.

Beata Mirjam di Gesù Crocifisso


Il Corpo Mistico di Nostro Signore Gesù Cristo vivrà ore di angoscia per la propria purificazione.

 


Messaggio di Sua Santità Papa Benedetto XVI

Dato a Henri, Mistico dell'Ordine Romano di Maria Regina di Francia

Venerdì 14 luglio 2023


Il Fondatore: Le ferite di entrambe le mie mani trasudano olio da diverse ore. Ho iniziato la mia Ora Santa, pregando mentre pensavo al giardino del Getshémani, per fare compagnia al mio Gesù, così abbandonato da tutti. Le lacrime mi scendevano sulle guance: sentivo tutta la solitudine che Nostro Signore stava vivendo in quell'ora. Davanti a me, in mezzo al fumo denso, ho visto la Scala Santa di Roma in rovina, gli italiani riuniti davanti a questo edificio sinistro; poi in Piazza Venezia, gli italiani che si combattevano e si uccidevano; poi in Piazza San Pietro, i musulmani che correvano verso l'interno della Basilica, uccidendo tutti. La piazza esterna era rossa di sangue.

Cardinali, vescovi e sacerdoti, religiosi e religiose che si rifiutavano di togliersi la tonaca o l'abito religioso, furono decapitati. I musulmani andarono in molte chiese e le incendiarono. Non potevo sopportare tutte queste scene che si ripetevano e baciai la terra in segno di riparazione per gli odiosi crimini di questi barbari. Ho visto Sua Santità Papa Benedetto XVI con la tonaca e lo zucchetto bianco, seduto su un seggio di legno grezzo. Mi sono firmato. Mi sono avvicinata a lui per baciargli l'anello. Mentre piangevo, mi mise la mano sulle guance. Non osavo posare la testa sulle sue ginocchia.


Nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito Santo + Amen

Sua Santità Papa Benedetto XVI: Mio caro figlio, vera anima oblativa sempre incompresa, devi ancora imparare dallo spirito di immolazione. Lasciare, attaccare e diventare: questo è ciò che devi applicare affinché, attraverso la tua offerta, le Nazioni lascino il cammino dell'ateismo e dell'eresia e si santifichino. Accettando il Piano divino, diventerete vassalli del Re dell'Universo. La Santa Chiesa ha abbandonato il sentiero della Dottrina e con lei si stanno perdendo le anime. Una grande confusione religiosa ricopre la sfera dei cattolici romani. Il Corpo Mistico di Nostro Signore Gesù Cristo vivrà ore di angoscia per la propria purificazione. Il serpente in veste religiosa ha lanciato il suo assalto: si prospettano giorni bui di lutto. Ha preso il suo posto a capo delle istituzioni per perdere il gregge di Pietro. Prima che Russia, Inghilterra, Turchia e Cina si convertano, scenderanno fuoco e ferro.

Dalla parte del Sol Levante, un braccio armato perseguiterà l'umanità, distruggendo il sacro. Gli appelli del Cielo non vengono ascoltati. E poiché non vengono ascoltati, la più grande guerra soffierà come un vento violento su tutto il mondo. Per tutte le atrocità commesse: il sole si oscurerà e le stelle cadranno, la terra tremerà, le case e gli uomini cadranno nell'abisso. O Pietro, prima di lasciare il timone, calpesterai ancora il gregge, conducendolo nei rovi della morte. O Pietro, il vecchio modernismo, come erba secca, non può essere un pascolo sicuro. O Pietro, l'intossicazione del mondo porterà alla distruzione di Roma. Cuori crudeli divoreranno la Santa Chiesa. O Pietro, tu non puoi cambiare la Dottrina e vuoi che il Santo Sacrificio perpetuato sugli altari scompaia. O Pietro, stai costruendo pietra su pietra una Chiesa eterodossa nelle tenebre e nella tiepidezza. O Pietro, che cosa hai fatto?

La Santa Chiesa ora non assomiglia ad altro che a un covo di banditi. Figlio mio, quando vedrai finire questo pontificato, preparati a quello che verrà, il più doloroso prima dell'ora in cui la Santa Chiesa diventerà solo una povera vedova. I cardinali e i vescovi si uniranno e si coalizzeranno contro il nuovo Vicario. Egli sarà rinnegato, legato e spinto fuori dalle mura. Ma voi gli dovrete obbedienza totale. D'ora in poi, diventate uno dei suoi apostoli più devoti. Questo pontefice non sarà ancora il “pastore angelico” che, con l'aiuto del Giglio Reale, riporterà gli uomini alla fonte primitiva. Sarà il Papa della profezia e della promessa. Sotto questo imminente Pontificato, sarò pregato da tutta la Chiesa, dato come modello e intercessore. La mia tomba aperta darà un segno che conferma che ho scelto un figlio spirituale, un degno erede attraverso il quale parlo al Piccolo resto. Figlio mio, ti guiderò, ti mostrerò coloro che ti indicheranno la strada verso questo nuovo Sommo Pontefice.

In attesa di questo lieto evento, a tempo debito le file si ingrosseranno per alleviare le vostre sofferenze e permettere agli assetati e agli smarriti, ai disperati e agli esclusi di trovare il sostentamento spirituale in questo Luogo di Riparazione. Alcuni del clero riusciranno ad aprire gli occhi su questa Missione Divina e la difenderanno, perché in questo Luogo Santo sono approdati i Piedi Vergini della Regina Augusta. Lo zucchetto rosso e viola camminerà al vostro fianco. Caro figlio, sappi che se il Grande Messaggio di Riparazione non diventa una fortezza in questi tempi terribili, ogni essere vivente sulla terra subirà grandi danni. Tutta l'umanità sta morendo nell'Orto degli Ulivi.

I Sacri Cuori sono circondati da spine crudeli, e se siete soli non riuscirete a toccarne nemmeno una. Per toglierle: una preghiera unanime di guarigione! Per toglierle: baciate la terra in espiazione dei vostri peccati. In tutte le parti del mondo, i figli si solleveranno contro i padri e le madri, le sorelle contro i fratelli, le nuore contro le suocere e le suocere contro le nuore, finché si ostineranno nei piaceri e nelle vanità terrene. Gli uomini rimangono sordi anche se vedono la realtà dei segni. Parlate al mondo intero dei Santi Cuori Uniti che sanguinano prima dell'ora in cui si berrà l'amaro calice della Croce dei Dolori: il pericolo più grande che minaccia è inevitabile. Selvagge forze straniere invaderanno questa Europa senza Dio, che sarà oppressa, martirizzata e assediata.

L'acquazzone sta iniziando, figlio mio, e si gonfierà fino a portare piogge torrenziali e dolorose afflizioni. Il serpente ha stretto un patto di guerra e di massacro con le Nazioni. Prima di conquistare Roma, si infiltrerà nei conventi, nei seminari e negli ordini religiosi. L'umanità perduta deve essere portata alla redenzione. La Madonna è pronta a stendere il suo mantello decorato di rose se i cuori cedono, se gli uomini pregano in ginocchio per la conversione, la riparazione e l'unità. A coloro che sono afflitti, nella Casa di Nostra Signora della Riparazione dell'Ordine Romano di Maria Regina di Francia è stata affidata un'arma spirituale che dà la vittoria più sfolgorante. Quando sorgono le tenebre, quando tutto è buio intorno a voi, la piccola fonte di luce sarà apprezzata. Figlio mio, continuerò a parlare a te e, attraverso di te, a tutta la Santa Chiesa, fedele a Cristo Redentore e alla Gloriosa Vergine Corredentrice. Ti dirò quando e come divulgare questi Messaggi decisivi agli uomini.


Il Fondatore: Dopo alcune parole personali e la recita di un Padre Nostro, 10 Ave Maria e un Gloria, Sua Santità Papa Benedetto XVI ha benedetto il mondo intero. L'intera visione svanisce. Questo è il momento della Passione.


Nel Nome del Padre + del Figlio + e dello Spirito Santo + Amen

Gesù al pozzo di Giacobbe - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE

(Dalla fine della prima Pasqua alla prigionia di San Giovanni Battista)


Gesù al pozzo di Giacobbe


Il giorno dopo Gesù passò il torrente, lasciando il monte Garizim sulla destra, verso la città di Sichar. Solo Andrea, Giacomo il Maggiore e Saturnino erano con lui; gli altri avevano preso altre direzioni. Gesù si recò al pozzo di Giacobbe a nord del monte Garizim e a sud di Ebal, nell'eredità di Giuseppe, su una piccola collina, da dove Sichar si trova a un quarto d'ora a ovest in una valle che si estende intorno alla città. Da Sichar a nord, Samaria si trova a un'ora di distanza, su una montagna. Diversi sentieri aperti nella roccia e tra le pietre salgono da varie parti fino alla cima della collina, dove si trova un edificio ottagonale circondato da alberi e sedute di verde che racchiude il cosiddetto pozzo di Giacobbe. Questo edificio è circondato da un arco aperto, sotto il quale possono stare comodamente circa venti uomini. Di fronte alla strada per Sichar c'è una porta, solitamente chiusa, che conduce sotto la galleria al pozzo di Giacobbe, che ha un tetto con un'apertura a volte chiusa da una cupola. L'interno di questo edificio è talmente spazioso che è facile girarci intorno. Il pozzo è chiuso da un coperchio di legno. Quando viene aperto, davanti all'ingresso è visibile un pesante cilindro, sul lato opposto, sul bordo del pozzo, in posizione trasversale, al quale, per mezzo di una manovella, è attaccato il secchio per attingere l'acqua. Davanti alla porta c'è una pompa per mezzo della quale l'acqua del pozzo può essere sollevata fino al muro della casa, che esce attraverso tre canali a est, ovest e nord, e in piccole fontane fatte all'esterno, per lavare i piedi dei viaggiatori, per pulire i loro vestiti e per abbeverare i loro animali. Era mezzogiorno quando Gesù arrivò con i suoi tre discepoli sulla collina. Li mandò a Sichar a comprare del cibo e salì da solo sulla collina per aspettarli. Era una giornata molto calda; Gesù era esausto e aveva molta sete. Si sedette sul ciglio della strada vicino al pozzo che saliva da Sichar; sembrava che, appoggiando la testa sulla mano, aspettasse che qualcuno aprisse il pozzo e gli desse da bere. Poi vidi una donna samaritana, di circa trent'anni, con l'otre appeso al braccio, uscire e salire al pozzo per attingere acqua. Aveva un aspetto bellissimo. Camminava con disinvoltura e vigore, a grandi passi, su per la collina fino al pozzo. I suoi abiti erano più distinti di quelli comuni e un po' troppo eleganti. Indossava un abito blu e colorato, con grandi frange gialle; le maniche, nella parte superiore e inferiore del braccio con bracciali gialli, sembravano arricciarsi sui gomiti. Aveva un pettorale ornato di nastri e cordoni gialli; il collo era coperto da un panno di lana giallo ornato di abbondanti perle e coralli. Il velo, di costosa e raffinata fattura, che pendeva verso il basso, poteva essere raccolto e legato al mio fianco del corpo.

Quando il velo era raccolto sul retro, finiva in un mantello, formando due pieghe ai lati del corpo in cui le braccia e i gomiti potevano riposare comodamente. Se il velo veniva tenuto sul petto con entrambe le mani, tutto il corpo veniva coperto come un mantello. La testa era coperta in modo che i capelli non fossero visibili; dalla fronte partiva un ornamento che raccoglieva la parte anteriore del velo, che poteva essere abbassato sul viso fino al petto. La donna indossava una specie di grembiule di colore più scuro, che sembrava di pelo di cammello o di capra, con tasche nella parte superiore: lo portava sul braccio, in modo che coprisse in parte l'otre di cuoio che pendeva dal suo braccio. Sembrava fatto apposta per attingere acqua e proteggere i vestiti. L'otre era fatto di cuoio come un sacco senza cuciture; in due parti era a cupola come se fosse rivestito di assi di legno; le altre due parti erano ripiegate come una sacca vuota. Alle due parti irrigidite erano attaccati due manici e una cinghia di cuoio con cui la donna teneva l'otre legato al braccio. L'apertura dell'otre era stretta; quando era pieno formava un imbuto e si chiudeva come una camicia da lavoro. Quando era vuoto, l'otre pendeva piatto sul braccio, mentre quando era pieno occupava lo spazio di un secchio pieno.

Questa donna camminava agilmente sulla collina per andare a prendere l'acqua dal pozzo di Giacobbe per sé e per gli altri.

Sono affezionato a lei: mi sembra gentile, spiritosa e sincera. Si chiama Dinah è figlia di un matrimonio misto e della setta dei Samaritani. Vive a Sichar, anche se non è nata lì. Passa la sua vita da straniera con il nome di Salomè. Lei e suo marito sono tollerati in questa città per la loro naturale buona natura, sincera, amichevole e disponibile.

A causa delle curve del carmine, Dinah non ha potuto vedere Gesù fino a quando non si è trovata di fronte a Lui. La sua presenza qui, dove era così solo e assetato sulla strada del pozzo, aveva qualcosa di sorprendente.  Gesù era vestito con una lunga veste bianca di lana fine, con un'ampia cintura, come un'alba. Era la veste indossata dai profeti. I discepoli la indossavano durante i viaggi. Lui la indossava quando si presentava in luoghi pubblici e nelle solennità, per insegnare o profetizzare. Quando, improvvisamente e inaspettatamente, Dinah lasciò cadere il velo sul viso e rimase esitante senza andare avanti, perché il Signore stava restringendo la strada. Potevo vedere il suo pensiero più intimo: “Un uomo! Che cosa vuole qui? È una tentazione?”.

Gesù, che lei riconobbe come ebreo, la guardò con uno sguardo amichevole e luminoso e, mentre lei ritirava i piedi, perché il sentiero era molto stretto, le disse: “Vieni avanti e dammi da bere”. La donna ne rimase stupita, perché Giudei e Samaritani non erano abituati a ricevere l'uno dall'altro altro solo complimenti sprezzanti. Rimase in sospeso e disse: “Perché sei qui da solo a quest'ora? Se mi vedessero con te, sarebbe uno scandalo”.

Gesù rispose che i suoi compagni erano andati in città per comprare del cibo. Dinah rispose: “Ho visto tre uomini sulla strada, ma a quest'ora avranno poco. Quello che i Sichemiti hanno preparato oggi, lo hanno bisogno per loro stessi”. Disse questo perché a Sichar c'era un giorno di festa o di digiuno e nominò un altro luogo dove avrebbero potuto procurarsi del cibo. Gesù disse di nuovo: “Vieni avanti e dammi da bere”.

Così Dinah andò avanti. Gesù si alzò e la seguì fino al pozzo, che le fu aperto. Mentre camminava, Dinah disse: “Come puoi tu, giudeo, chiedere da bere a me, samaritana?” Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti chiede da bere, gli avresti chiesto da bere ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Allora Dinah scoperchiò il pozzo, tirò fuori il secchio e parlò a Gesù, che era seduto sul bordo del pozzo: “Signore, tu non hai un recipiente da cui attingere l'acqua e il pozzo è molto profondo. Da dove attingerai l'acqua viva?  .... Sei forse più grande di nostro padre Giacobbe, che ci ha dato questo pozzo e ne ha bevuto lui stesso, i suoi figli e i suoi animali?” Mentre diceva queste cose, ho visto nelle immagini come Giacobbe ha scavato questo pozzo e come l'acqua gli è saltata addosso.

La donna capì che si trattava di fonti d'acqua naturali. Lasciò cadere il secchio, che cadde pesantemente, e poi lo raccolse. Si sollevò le maniche, che si gonfiavano in alto, e con le braccia scoperte riempì l'otre con il secchio, poi riempì un piccolo contenitore di corteccia che aveva e porse l'acqua a Gesù, che bevve e disse: “Chiunque beve di quest'acqua ha di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua viva che io gli darò da bere non avrà mai più sete in eterno. Perché l'acqua che io gli darò sarà per lui una sorgente che salirà alla vita eterna”. Dinah disse contenta a Gesù: “Signore, dammi quest'acqua viva, così non avrò più sete e non dovrò più venire qui ad attingere acqua con tanta fatica”. L'espressione dell'acqua viva l'aveva già commossa: senza capire bene cosa Gesù volesse dirle, aveva già intuito che Gesù si riferiva al compimento della promessa della tavola. Quando chiese l'acqua viva aveva già sperimentato un movimento profetico nel suo cuore. Ho sempre sentito e saputo che le persone con cui Gesù aveva a che fare non erano persone particolari, ma rappresentavano l'intera figura di una totalità di persone o di una classe di persone con tali sentimenti. E poiché si trattava di persone, questo esprimeva già il compimento dei tempi. 

In Dinah, la donna samaritana, c'era tutta la setta samaritana, separata dalla vera religione degli Ebrei, e una setta separata dalla fonte dell'acqua viva, il Salvatore. Gesù aveva sete della salute del popolo samaritano e desiderava dargli l'acqua viva da cui si era allontanato. Qui c'era la parte salvabile della setta di Samaria che desiderava l'acqua della vita e che tendeva la mano aperta per riceverla. Samaria parlò dunque attraverso Dinah: “Dammi, Signore, la benedizione della promessa, estingui la mia antica sete, aiutami a procurarmi quell'acqua viva, affinché io sia confortato, più che con questo pozzo di Giacobbe, che è l'unica cosa che ancora ci unisce al popolo ebraico”.

Quando Dinah disse quelle parole. Gesù disse: “Vai a casa, chiama tuo marito e torna qui”. Naturalmente le disse questo due volte, perché non era lì per istruirla da solo. Era come se dicesse alla setta: Samaria, chiama colui al quale appartieni, colui al quale sei unita in santa unione. Dinah rispose: “Non ho marito”. Con questo Samaria confessò allo Sposo delle anime che lei (la setta) non aveva nessuno a cui appartenere. Gesù rispose: “Dici bene: hai avuto sei uomini e quello con cui vivi ora non è tuo marito. In questo hai parlato bene”. È come se Gesù dicesse alla setta: “Samaria, tu dici la verità; sei stata impigliata con i figli di cinque nazioni e la tua attuale unione con Dio non è un'unione matrimoniale”. A questo Dinah rispose, abbassando gli occhi e chinando il capo: “Signore, vedo che sei un profeta”. Poi abbassò di nuovo il velo, dando alla setta samaritana l'impressione di aver compreso la missione divina del Signore e di aver confessato la propria colpa. Come se Dinah avesse compreso le parole di Gesù: “L'uomo con cui vivi ora non è tuo marito”; cioè, la tua attuale unione con il vero Dio non è lecita; il culto di Dio dei Samaritani è stato, per il peccato e l'amor proprio, separato dall'alleanza di Dio con Giacobbe.

Come se avesse intuito il significato di queste parole, si riferì ai peccati del vicino monte Garizim e disse, cercando istruzioni: “I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che Gerusalemme è il luogo da adorare”. Allora Gesù disse: “Donna, credimi, viene l'ora in cui né a Garizim né a Gerusalemme adorerete il Padre”. Con questo intendeva dire: Samaria, viene l'ora in cui né qui né nel tempio, nel Santo dei Santi, si adorerà, perché è tra voi. E disse ancora: “Voi non sapete che cosa adorate, ma noi sappiamo che cosa adoriamo, perché la salute viene dai Giudei”. Qui raccontò una parabola dei germogli infruttuosi e selvatici degli alberi che sono tutti spogli di legno e foglie e non portano frutto. Con questo intendeva dire alla setta: “Samaria, tu non hai la sicurezza del culto, non hai un'ordinanza, non hai un sacramento, non hai un pegno di alleanza, non hai un'area di alleanza, non hai frutti. Ma i Giudei hanno tutte queste cose e da loro è nato Messfa”. E Gesù continuò: “Ma viene l'ora, ed è ora, in cui i veri adoratori di Giosuè adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre vuole tali adoratori. Dio è spirito e coloro che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Con “questo intendeva dire: Samaria, l'ora viene ed è adesso in cui il Padre deve essere adorato dai veri adoratori nello Spirito Santo e nel Figlio, che è la via e la verità”.

Dinah rispose al Signore: “So che il Messia sta arrivando. Quando verrà, ci insegnerà ogni cosa”. Con queste parole parlò quella parte della Samaria e della setta che poteva essere riconosciuta come partecipe della promessa al pozzo di Giacobbe: “Spero e credo nella venuta del Messia, Egli ci aiuterà”. Gesù rispose: “Io sono Colui che vi parla”. Questo era come dire a tutti coloro che in Samaria desideravano convertirsi: Samaria, sono venuto al pozzo di Giacobbe. Sono venuto al pozzo di Giacobbe e ho avuto sete di te, l'acqua di questo pozzo, e poiché mi hai dato da bere, ti ho promesso acque vive perché tu non abbia sete; e tu hai dimostrato di credere e sperare in queste acque vive. Guarda, io ricompenso la tua benevolenza perché hai placato la mia sete di te, con il tuo desiderio di Mf. Samaria Io sono la sorgente delle acque vive. Io sono il Messia che vi parla ora. 

Quando Gesù disse: “Io sono colui che vi parla”, Dina lo guardò ammirata, tremando di santa gioia. Si decise subito: lasciò lì il suo otre e il pozzo aperto e si precipitò giù per la collina fino a Sichar, per annunciare a suo marito e a tutti quello che le era successo. Era severamente vietato lasciare aperto il pozzo di Giacobbe; ma a lei cosa importava del pozzo di Giacobbe più che del suo otre terreno? Aveva ricevuto acque vive e il suo cuore, pieno di amore e di gioia, voleva riempirle tutte. Uscendo in fretta dalla porta aperta della casa del pozzo, passò accanto ai tre discepoli che avevano portato del cibo e che erano arrivati pochi istanti prima e aspettavano a distanza dalla porta del pozzo, stupiti che avesse parlato così a lungo con la Samaritana. Tuttavia, per rispetto, non le fecero alcuna domanda. Dinah disse con grande entusiasmo a suo marito e agli altri presenti in strada: “Salite al pozzo di Giacobbe; lì vedrete un uomo che mi ha raccontato tutti i segreti della mia vita. Venite, deve essere il Cristo”.

I discepoli si avvicinarono a Gesù e gli offrirono pane e miele dalle loro ceste, dicendo: “Maestro, mangia”. Gesù si alzò, uscì dal pozzo e disse: “Ho un cibo che voi non conoscete”. I discepoli si chiedevano se qualcuno gli avesse portato da mangiare e pensavano segretamente: “La Samaritana non gli ha forse portato da mangiare? Scese dalla montagna verso Sichar e, mentre i discepoli lo seguivano mangiando, parlò dicendo: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, compiere la sua opera”. Intendeva dire: convertire gli abitanti di Sichar, perché la sua anima aveva sete della loro salute.

Nelle vicinanze della città, Dina, la samaritana, stava già venendo incontro a Gesù. Bena si avvicinò a lui con umiltà e sincerità. Gesù continuò a parlare con lei, a volte in piedi, a volte camminando. Le rivelò tutte le sue peregrinazioni e tutti i suoi sentimenti. Lei si commosse e promise al suo pane e a suo marito di lasciare tutto e di seguire Gesù, che le suggerì vari modi per espiare le sue colpe personali e cancellare i suoi peccati. 

Dinah era una donna franca... nata da un matrimonio misto, poiché sua madre era ebrea e suo padre pagano, e nacque in una località di Damasco. Perse i genitori molto presto e fu allevata da una balia malvagia, dalla quale assorbì anche inclinazioni malvagie. Aveva già avuto cinque uomini: questi avevano ceduto in parte ai suoi dispiaceri e in parte erano stati soppiantati dai suoi amanti. Aveva tre figlie e due figli, ormai adulti, che erano rimasti tra i parenti dei genitori quando Dinah aveva lasciato la città di Damasco. L'uomo con cui ora viveva era parente di un altro suo antenato, un ricco mercante. Era venuto con lui a Sichar perché apparteneva alla setta dei Samaritani; teneva l'ordine in casa e viveva con lui, ma non erano sposati, anche se in città erano considerati sposati. L'uomo era di forte muscolatura, di circa 36 anni, con un viso di fuoco e una carnagione rossastra. Dinah assomigliava molto a Maddalena nella sua vita, anche se aveva bevuto più profondamente nella colpa. Ho anche visto che all'inizio della cattiva vita di Maddalena una rivale era stata uccisa dalla rabbia di un'altra. Dinah aveva un carattere molto franco, generoso, gentile e disponibile, e sebbene fosse allegra e molto vivace, in coscienza non era felice. Ora viveva più onestamente in compagnia della sua presunta madre, ma in un appartamento separato, in una casa circondata da un canale, vicino alla porta del pozzo di Sichar. La gente, pur non trattando molto con loro, non li disprezzava affatto. Aveva abitudini un po' diverse dalle altre e i suoi abiti erano più eleganti di quelli delle altre donne del luogo, cosa che le veniva perdonata per il fatto di essere straniera.

Mentre Gesù parlava con la donna, i discepoli lo seguivano a distanza, pensando: “Che cosa farà ora con quella donna?... Ho comprato il cibo con tanto lavoro e ora perché non mangio?

Vicino a Sichar, la donna lasciò Gesù e si precipitò a incontrare suo marito e molti altri che erano usciti alla porta per vedere Gesù. Quando si avvicinò, Dinah, che era a capo di tutte, indicò loro Gesù, e le donne furono felicissime e si accalcarono alla sua vista e lo accolsero. Anche in questa conversazione egli fu molto cordiale e gentile, il suo sguardo era così indagatore e impressionante che tutti i cuori si commossero e furono attratti da lui. Con molte richieste lo pregavano di venire nella loro città per insegnare loro. Egli promise di farlo, ma per il momento passò oltre. Tutto questo avvenne tra le tre e le quattro del pomeriggio.


Voi non mi pregate, ma io vi imploro.

 


Sono venute tre suore della parrocchia di Naju, altre tre suore della città di Kwangju (=Gwangju) e cinque laici. Mentre pregavo con loro, sono caduto a causa dei dolori. Ho partecipato ai dolori che la Madonna stava soffrendo. La voce amorevole della Beata Madre proveniva dalla sua statua.


LA BEATA MADRE:
Questo mondo sta decadendo con i peccati. Anche con il Sacro Sangue di mio Figlio Gesù, è difficile placare la giusta ira di Dio Padre. Lascia che io prenda in prestito il tuo corpo e la tua bocca.
Sto tremando di freddo. Chi può confortarmi? Chi può consolare il mio Cuore che trema di freddo? Ora, voi non mi pregate, ma io vi implore. Pregate per i sacerdoti, figli miei. Continuano ad essere tentati. Per proteggerli, è necessario dare vestiti, cibo e acqua a quelle persone la cui anima è nuda, affamata e assetata. Attraverso queste anime, i diavoli stanno diventando più forti e più violenti. Per prevenirli, dovete offrire preghiere combinate con sacrifici e abnegazione, e anche offrire con grazia la povertà e la penitenza.
Torna al mio Cuore Immacolato . . . Oggi vi chiamo per uno scopo speciale. Rinuncia al tuo ego e abbandona l'egoismo. Io sarò il tuo scudo. Nemmeno le frecce di fuoco lanciate dai diavoli vi faranno del male. Pregate molto senza preoccuparvi. Voglio che stiate dalla mia parte e diventiate guide coraggiose per salvare questo mondo permeato di male.
20 ottobre 1986