giovedì 22 febbraio 2024

QUESTA UMANITÀ HA VOLUTO ERIGERSI A DIO: HA RINNEGATO IL BENE ASSOLUTO.

 


Carbonia 20.02.2024

Questa Umanità ha voluto erigersi a dio:

ha rinnegato il Bene Assoluto.

Gesù e Maria sono con te piccolo fiore.

  • Ama sempre!
  • Vivi secondo il santo Vangelo,
  • le cose del mondo passeranno ma … mai passerà la Parola di Dio!
  • Custodisci i dettami ricevuti, stai serena!
  • Tutto è compiuto: “le cose del mondo” si perderanno …
  • mentre “quelle del Cielo” si spalancheranno ai Figli di Dio.

Amati Figli:

  • è giunta l’ora di ricoverarvi nel Cuore Immacolato di Maria: consacratevi a Lei,
  • State uniti a Lei perché attraverso Lei potrete essere guidati alla Vita.
  • Dio ha preparato per i suoi Figli un mondo delizioso:
  • il suo Giardino è nella bellezza del suo Amore.
  • Dio attende deliziarlo ancora dei suoi fiori più belli: i suoi Figli!
  • Attende di aprire loro le porte della nuova vita!
  • Attende per far festa con i Suoi amori: … quelli ritrovati, … quelli tornati a Lui.

Amati Figli:

  • è tempo di cose nuove,
  • vibreranno d’amore immenso i vostri cuori quando Mi vedrete!

Amati miei:

  • desidero ardentemente riabbracciarvi a Me … unirvi a Me per sempre.
  • Le Cose di Dio attendono di essere vissute in armonia e pace,
  • nell’abbondanza del suo infinito Bene.
  • Aprirò al mio Popolo un mondo meraviglioso:
  • essi godranno di ciò che Io, Dioho preparato con amore per loro;
  • saranno gli eletti del Signore e saranno benedetti in eterno.
  • Viva in voi la pace, Figli miei,
  • accostatevi al mio richiamo di salvezza …
  • venite a Me, per essere degni di Me e abitarmi!

Sono tutto “vostro” Figli miei:

  • Io vi amo di un amore a voi ancora sconosciuto,
  • un amore che presto vi sarà rivelato, perché abiterete in Me;
  • conoscerete tutto di Me, vi sazierete di Me
  • e vedrete attraverso di Me la mia grandezza di Dio Creatore e Amore perfetto!
  • Luce soave Io sono!
  • Sono Amore infinito e gioia immensa.
  • Sono Colui che tutto ha creato per amore, …
  • e tutto tornerà in amore a Me.

Presto si chiuderanno le porte dell’Arca:

  • non tardate a convertirvi …
  • il mondo è al suo precipizio.
  • Satana ha giocato bene le sue carte facendo presa sui deboli …
  • su coloro che Mi hanno rinnegato per vivere il dio che hanno creato in essi.

Questa Umanità ha voluto erigersi a dio:

  • ha rinnegato il Bene Assoluto, ha abbracciato il Male!

Dio Padre è alla sua Giustizia! Non lascerà che Satana banchetti ancora sui suoi Figli!

  • Il tempo è giunto!
  • Pianto e stridore di denti per chi avrà scelto di vivere secondo il proprio ego perdendo la grazia del Cielo!
  • Tanta gioia per chi ha abbracciato il santo Vangelo.

Maria, Madre di tutti i popoli, vi abbraccia a Sé, e vi conduce “quale Corredentrice nell’Opera di salvezza” alla vera Vita in Dio. Amen.

LA VOLONTÀ DI DIO O STRADA REALE E BREVE PER ACQUISTAR LA PERFEZIONE - Del conformarsi in tutto alla volontà divina.

 


Del conformarsi in tutto alla volontà divina. 


Perché l'adempimento perfetto della volontà di Dio non consiste solamente nel fare tutte le cose per Dio, ma in patire ancora con contento e gusto tutto quello che ci succederà di avverso, poiché tutto viene ordinato dalla sua pietosa mano per nostro bene e profitto, io proporrò qui più particolarmente la pratica di questa conformità, con un caso di grande ammaestramento, che racconta il Taulero, in un ragionamento cioè che ebbe un teologo con un poveretto, che Dio gli mandò innanzi, per insegnargli questa divina teologia. Epperò io narrerò qui tutto quel dialogo, che insieme ebbero; perché, oltre insegnarci un perfetto esercizio di conformarci alla volontà divina, ci dichiara ancora il gran bene che in questo si ritrova. 

   Un teologo molto insigne, non assicurandosi del suo sapere per servire a Dio, desiderava con umile cuore di ritrovare alcun servo di Dio esercitato che gli insegnasse la strada della verità: dopo d'aver domandato ciò a Dio, per otto anni continui, finalmente un giorno udì una voce che gli disse: «Esci fuori sulle scalinate del tempio e troverai qui vi un uomo che ti insegnerà la strada della verità.» E uscendo il teologo, ritrovò un povero mendico, i cui panni vecchi e stracciati non valevano tre quattrini, coi piedi nudi e tutti infangati, di tale aspetto, che mostrava necessità di ogni corporale bisogno. Era però sì ricco di celeste sapienza, che diede a quel teologo un tanto spirituale rimedio e tanto eccellente e tanto ammirabile dottrina, quanto egli l'aveva desiderata e meritata, con quelle orazioni ripiene di buoni e umili desideri, come si vedrà nel dialogo, che ebbero insieme. 

Eccolo : 

   Teologo: Dio ti dia il buon giorno, fratello. 

   Mendico: Io ti ringrazio del saluto, che mi dai: ma ti faccio insieme sapere che non mi ricordo di aver giammai avuta giornata cattiva, né principio di giorno, che non sia stato buono. 

   Teologo: Sia come tu dici; e coi giorni buoni, che sempre hai, Iddio ti aggiunga buona fortuna e prosperosa sorte. 

   Mendico: Buone cose tu mi desideri (sia per amor di Dio) ; ma sappi una verità: che io non fui mai sfortunato, né mai patii disgrazia alcuna. 

   Teologo: Prego Dio, fratel mio, che con l' altre buone sorti che hai, sii insieme beato lo confesso la verità, che il mio intelletto non capisce bene quello che significhino le tue cosi assolute parole. 

   Mendico: Ti faccio sapere, perché tu ti meravigli, che a me non è mancata, né manca la beatitudine. 

   Teologo: Cosi Iddio ti salvi!... Parlami più chiaro, perché il tuo linguaggio è per me troppo oscuro. 

   Mendico: Son contento, e di buona voglia lo farò. Ti ricordi con quante maniere mi hai salutato? 

   Teologo: Ben me ne ricordo, con tre: col buon giorno, con la buona fortuna, col desiderio della beatitudine. 

   Mendico: Ti sovvengono le mie risposte? 

   Teologo: Eccole: mi hai risposto che non hai mai avuto giorno cattivo, che non sei mai stato sventurato e che non ti è mancata mai la beatitudine. Queste sono le tue risposte, e queste ho confessato di non intendere; epperò ti prego che me le dichiari. 

   Mendico: Sappi, frate  mio, che sono buoni per noi quei giorni, i quali impegniamo nelle lodi di Dio, il quale per questo stesso ci concede la vita; e cattivi sono per noi, quando in essi ci allontaniamo dal dare a Dio la gloria, che gli dobbiamo. Siano prosperi o avversi gli accidenti che alla giornata succedono; saranno tutti buoni i giorni, se noi lodiamo il Signore nella nostra volontà. 

lo, come tu vedi, sono mendico e molto bisognoso, vado pellegrinando per il mondo, non ho rifugio, né luogo dove ricoverarmi, e nei viaggi incontrai gravi travagli: che se, per non trovare chi mi dia limosina, patisco fame, lodo di ciò Dio; e se mi piove addosso, o mi percuote la grandine, lodo di ciò Dio; se gli uomini mi disprezzano come miserabile, lodo pure Dio; e se, per andar mal vestito, patisco freddo, lodo Dio; in una parola tutto quello che mi si offre di avverso, mi è materia di divine lodi. E in questa maniera il giorno per me è buono. E quando mi fanno alcun piacere o dispiacere, ne lodo Dio, e tengo la mia volontà soggetta a lui, dandogli in tutto somme lodi; perché le avversità non fanno il giorno avverso, ma piuttosto lo fa la nostra impazienza, che nasce dal non tenere la nostra volontà soggetta a Dio, né esercitata nelle divine lodi in ogni tempo. 

   Teologo: Veramente, fratello, tu hai grande ragione in ciò che dici dei giorni buoni: già ho adesso inteso che sono buoni quei giorni che passiamo lodando Dio. 

   Mendico: Ho detto che non fui mai sfortunato, né ho patito sventura, e ho detto la verità, perché tutti teniamo per buona sorte quando ci avvengono cose tanto buone e prospere che non ci è più che desiderare, né migliorare. Ed essendo verissimo che quello che Dio ci dà e ordina che ci succeda, è per noi il meglio, ne segue che, non solo io, ma qualsivoglia altro uomo, che abbia aperti gli occhi dell'anima e che consideri le cose come cristiano, deve tenersi per fortunato in qualsiasi cosa, che gli succeda o che Dio gli dà e ordina che gli uomini gli facciano, perché allora nessuna cosa le può accadere che sia meglio per lui. 

   Teologo: Dimmi, fratello; come eserciti questa dottrina tanto buona e questa verità tanto certa, e come da essa cavi tanto frutto che ti faccia tanto avventurato, quanto tu dici che sei? 

   Mendico: lo so vivere con Dio, come figliuolo che vive con suo padre; e considero che Iddio é un buon padre, che ama i suoi figliuoli; ed essendo lui potente e saggio, sa e può dare e provvedere a' suoi figliuoli quello che ha ad essere meglio per loro. E così se vuole che quello che mi accade, sia gustoso all'uomo, o no, se vuole sia dolce o amaro, se vuole sia onorevole o disonore vale secondo il mondo, se vuole sia salutifero o contrario alla salute, questo tengo per meglio, e con esso mi reputo molto più bene, che con qualsivoglia altra cosa. E in questa maniera tengo per buona sorte tutto quello che mi avviene e di tutto rendo grazie a Dio. 

   Teologo: Resta la terza risposta, che mi hai dato, dicendo che non hai mai giorno senza beatitudine. Questa mi sembra molto difficile ad intendere; ma mi persuado che me la renderai tanto chiara, come le altre due. 

   Mendico: Così farò con la grazia di Dio, ma sta attento. Per beatitudine intendiamo tra gli uomini quella di colui che ha ciò che desidera; che in tutto riesce e la cui volontà sempre si adempie senza l'esistenza. Non v'ha uomo nel mondo, che, vivendo secondo quello che vuole, arrivi ad avere questa beatitudine intera: e ciò è manifesto. Nel cielo l'hanno interamente i beati; e la ragione è, perché non vogliono più di quello che vuole Dio. Lo stesso avviene tra gli uomini mortali, quando uno ha mortificati i suoi appetiti ed ha interamente rassegnata la sua volontà a quella di Dio, rallegrandosi di quello che Dio fa, così circa del medesimo uomo, come circa degli altri uomini. 

Questi lo possiamo chiamare beato in terra, perché ha gusti celestiali, vedendo che in tutto si fa la sua volontà, la quale è conforme a quella di Dio. 

   Teologo: Dimmi: come tu poni in opera questo divino insegnamento? 

   Mendico: lo ho determinato di dipendere dalla volontà di Dio in tal maniera che la mia non trapassi mai la sua, e conformandomi tanto intieramente ad essa, che non mi rimanga alcun volere: e in questo modo vivo contento e mi tengo beato, perché quanto fa Dio, mi dà molto particolar gusto, e assai più dolce e soave di quello che ha l'uomo, il quale fa quanto i suoi appetiti desiderano. 

   Teologo: Io ho molto bene inteso in che consiste la tua beatitudine, e mi pare molto grande verità quello che mi dici. Ho però un dubbio intorno alla rassegnazione, che convien fare a Dio della nostra propria volontà; dimmi: Che cosa faresti e diresti se Dio ti volesse gettare nei profondi abissi dell'inferno? 

   Mendico: lo ho due braccia spirituali: l'uno é l'umiltà, che tengo soggetta a Gesù Cristo, con la quale sto unito alla sua sacratissima umanità, e questo braccio é il sinistro: l'altro destro é l'amore, con il quale sto unito e abbracciato con la divinità del medesimo Gesù Cristo, e con questo braccio lo tengo abbracciato tanto stretto, che cadendo io all'inferno senza peccato, non lascerei di stare con Dio: e in questo caso io terrei per cosa migliore andar coll'amicizia di Dio all'inferno, che stare senza la sua grazia nel luogo più delizioso che si possa immaginare. 

Teologo: Già intendo che vuoi dire due cose: la prima é che la profonda umiltà é una scorciatoia divina per andare a Dio. La seconda é, che avendoci Dio obbligati col suo comandamento ad amarlo, non ci comanderà mai altra cosa in contrario. Onde dobbiamo dire a Dio: Signore, purché io ti ami, purché stia in tua grazia, purché non sia privo di lodarti, gettami dove ti piace, perché ogni luogo mi riuscirà buono, stando in tua compagnia. 

   Mendico: Mi. hai inteso bene. Orsù, hai ora alcun altro dubbio? 

   Teologo: Dimmi, fratel mio: giacché stai tanto unito con Dio, dove lo troverò io adesso per unirmi con lui? Perché nessun altro luogo sarà meglio per me, che quel medesimo dove tu lo hai trovato. 

   Mendico: Né tu lo troverai in alcun luogo, né io, né altri, se non dove lasceremo le creature per lui. 

   Teologo: Dove ora hai lasciato Dio? 

   Mendico: Nei cuori puri e negli uomini di buona volontà: in questi l' ho lasciato, e in questi sono per ritrovarlo. 

   Teologo: Non posso non domandarti, chi tu sei, perché vorrei conoscerti e che restasse nella mia memoria il tuo nome, in riguardo dei benefici, che in questo giorno ho da te ricevuti. 

   Mendico: Non ti posso dar più certa risposta, con la quale ti discuopra chi sono, che dirti: io sono realmente re. 

   Teologo: Come è possibile, che tu sii re? Dunque tu hai regno? 

   Mendico: Il regno lo tengo nell'anima mia, perché so reggere tutti i miei sentimenti e potenze interiori ed esteriori, e tengo soggetti alla ragione tutti gli affetti e le potenze dell'anima mia. E veramente, fratello, sopra tutti i regni del mondo, questo è unico, e nessuno ne dubiti. Quindi intendi con quanta ragione mi chiamo re, avendo io per la divina grazia questo regno. 

   Teologo : Vedo che te ne vuoi andare. Ma dove sei per inviarti? Lo vorrei sapere. 

   Mendico : Vado là, donde vengo.  

   Teologo: E donde vieni? 

    Mendico : Vengo da Dio, e però il mio viaggio è da Dio e a Dio, e quegli che viene meco è il medesimo Dio. E se non intendi questo che ti dico, te lo spiego. Essendo Dio presente in ogni luogo, e stando la sua essenza in tutte le creature, ancorché io muti luogo, e siano varie le creature, che vedo e con le quali mi trattengo e parlo, ritrovo in tutto Dio e più lui che quelle, e più vado tra lui che tra quelle. Anzi se esse mi avessero a nascondere Dio o disturbarmi che in esse non lo ritrovassi, fuggirei da esse, come da nemici mortali. 

   Teologo: Fratel mio, come sei arrivato a tanto grande perfezione? 

   Mendico: Con tre cose: continuo silenzio, alti pensieri, unione con Dio, perché in nessuna cosa, che sia sotto di Dio, ho potuto ritrovar riposo, né quiete. Perciò adesso riposo e riposerò nel mio Dio in somma pace, perché l'ho ritrovato. E però, se tu vuoi farti un tesoro di perfezione e avere vero riposo, non lo cercare nelle altre creature, né portar loro rispetto, quando t'impediscano l'avvicinarti a Dio. Esercitati molto di proposito in quelle tre cose sopradette: osserva perfetto silenzio, fuggi la conversazione degli uomini, che impedisce per lo più la pace e l'allegrezza, che con Dio guadagna il silenzio; i tuoi pensieri non siano bassi, ma alti, non di cose temporali, ma eterne, non umane, ma divine, non di carne, ma di spirito, non della terra, ma del cielo; l'unione con Dio sia la tua vita: distaccati da tutto il creato, come se non fossero creature nel mondo, procura di tenere il mondo per morto, rimiralo come una casa, nella quale è acceso il fuoco e si abbrucia, dalla quale fuggono quelli che non vogliono perire in essa. E in questa maniera ti hai a sbrigare dal mondo e ti ritroverai più disposto per unirti con Dio, per aver pace e riposo con lui, il quale supplico che ti dia la sua grazia e ti disponga a far così come ti ho insegnato. 


P. EUSEBIO NIEREMBERG, S. J. 

Donaci di cercare con tutto il cuore i tuoi comandamenti

 


O Dio che salutarmente assisti i tuoi fedeli, affinchè camminino nella tua legge, studino le tue testimonianze e osservino i tuoi precetti, donaci di cercare con tutto il cuore i tuoi comandamenti, d'intendere i tuoi discorsi, di annunziare le tue meraviglie, affinché noi, sino al presente simili a pecorelle randagie, ci rallegriamo d'essere riportati nel Paradiso sulle tue pietose spalle. (Lib. Turon.).


IL MIO AMATO ANGELO DI PACE, IL MIO AMATO INVIATO, VERRÀ IN VOSTRO AIUTO.

 


MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
A LUZ DE MARIA

19 FEBBRAIO 2024


Amati figli, ricevete la Mia Benedizione.


Amati figli:

 

PROSEGUITE NEL CAMBIAMENTO INTERIORE VERSO LA CONVERSIONE. AFFIDATEVI A ME E ALLA MIA MADRE SANTISSIMA, CHE VI PROTEGGE IN OGNI MOMENTO.

 

Siate persone del bene e di benedizione per tutti i vostri fratelli, irradiando il Mio Amore in questo momento in cui il disamore si annida nei cuori come un parassita.

 

Figli Miei, dovete prepararvi affinché nei momenti assillanti che dovrete vivere a causa della disobbedienza dell'umanità, possiate allontanare da voi le insidie e le paure e possiate affrontare quanto succederà, con Fede. 
Aiutate i vostri simili a non cadere nella disperazione e a non agire avventatamente.

 

Il Cielo sembrerà ardere, avanzando di paese in paese e poi si oscurerà; quando succederà non muovetevi, rimanete dove siete e offritevi a Me, riconoscete le vostre mancanze e pregate, pregate. (cfr. Mt. 26,41; cfr. Lc.21,36)

 

Amati, il Mio Corpo Mistico soffrirà, per amarmi in "Spirito e Verità" (Gv. 4,23), subirete non solo la persecuzione, ma il dolore di vivere il disprezzo che Mi infliggono i Miei figli e quei Miei figli di altre credenze che entrano nelle Mie Chiese per profanarmi.

 

IO SOFFRO FIGLI MIEI, MI ADDOLORANO TANTE OFFESE, TANTA PROFANAZIONE DI QUELLO CHE È SACRO!

 

Miei amati figli:

 

IL MIO AMATO ANGELO DI PACE (1), IL MIO AMATO INVIATO, VERRÀ   IN VOSTRO AIUTO. Questa creatura della Mia Casa, verrà da voi per mostrarvi il vero Amore, il Mio Amore, che lui ha bevuto e con il quale ha nutrito il suo spirito, per darlo all'umanità, che non lo riconoscerà, lo odierà e non lo riconoscerà.

 

Vi faranno passare attraverso grandi prove, vi feriranno e vi perseguiteranno, per ordine dell'Anticristo.
Il Mio amato San Michele Arcangelo vi proteggerà e vi difenderà con il Suo Scudo. 
Il Mio Angelo di Pace, il Mio Inviato, verrà per donarsi a tutti coloro che desiderano ascoltarlo e che desiderano ritrovare la via verso la Mia Casa.

 

Il Mio Messaggero l'Ho anticipato in un Rappresentazione Mariana molto conosciuta, ma voi non l'avete ancora scoperto, perché mancate di apertura alle rivelazioni. Lo seguiranno donne di fede e un gruppo dei Miei figli di fede che vedranno portenti e che lo rispetteranno e lo ameranno.

 

La Sua Parola è quella della Mia Casa, il Suo distintivo, il Mio Amore.

 

Figli:

 

MATURATE SPIRITUALMENTE!

 

L'apostasia nella Mia Chiesa è imminente. Il demonio sa che non gli rimane molto tempo e si sta sforzando nel presentare ai Miei figli l'idolatria, la menzogna, la falsità, per confonderli e così aumentare il suo bottino di anime.

 

È TEMPO DI PREPARAZIONE, NEL DOLORE DI QUESTA QUARESIMA.
È UN MOMENTO DI FORZA SPIRITUALE, PER MEZZO DELLA FEDE, DELLA SPERANZA E DELLA CARITÀ.

 

Non dimenticate che dovete riempire le vostre mani di buone opere, quindi non dimenticatevi di compiere queste buone opere, illuminate dal Mio Spirito Santo e dalla fede di coloro che Mi amano.
Vi chiedo di essere saggi spiritualmente e di conoscere la Mia Parola (cfr. Gv. 5,39), perché Io non desidero una sapienza pagana, ma centrata sulla Mia Parola, che è e rimarrà tale nei secoli dei secoli (cfr. Mt. 24,35).


Pregate figli Miei, pregate per i paesi che subiranno terremoti, tra i quali: l'Argentina, la Bassa California, il Costa Rica, il Brasile, l'Inghilterra, il Messico, il Nicaragua.


Pregate figli Miei, pregate per i vostri fratelli, per coloro che, essendo innocenti, verranno portati in guerra.


Pregate figli Miei, pregate per chi cadrà nei Balcani e che farà costernare l'umanità.


Pregate figli Miei, pregate gli uni per gli altri.


Trovandovi in Quaresima, mantenetevi in allerta spirituale:

Uno sia la spalla del fratello...
L'altro sia la mano del fratello...
L’altro sia la carità...
L’altro sia l'amore per il prossimo...
L’altro sia la parola che dà forza...
L’altro sia la mano che rialza chi è caduto...

 

Pregate in ogni momento.

 

Il male non si ferma e i Miei figli si perdono in sciocchezze. 
Accogliete le prove con amore e continuate sul vostro cammino, prima che il demonio vi fermi.

 

Miei amati, voi non siete soli, non temete, ma temete di fare il male.

 

Voi siete i Miei amati figli e Io vi guardo con Amore, con un Amore Eterno.

 

Vi benedico.

 

Il vostro Gesù

 

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO

 

(1) Riguardo all’Angelo di Pace, leggere…



COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


Nel corso della storia dell'umanità, il Cielo ha sempre inviato una Creatura Speciale, per risvegliare i Suoi figli dal letargo spirituale nel quale si sono sempre adagiati, per volontà umana. 
Anche quando l'uomo disobbedisce, il Cielo si riversa con la sua Misericordia, preoccupandosi che l'umanità, nella sua maggioranza, si converta e raggiunga la Salvezza Eterna.

 

Questo momento non è diverso. La Trinità Sacrosanta manderà una Creatura ricolma dello Spirito Santo ad aiutare questa generazione, particolarmente nella crescita spirituale e nella comprensione che noi non possiamo ottenere senza Dio e davanti all'Onnipotenza Divina rimarremo stupefatti.

 

L'Inviato arriverà dopo la presentazione mondiale dell'Anticristo, cosicché non venga confuso con lui. Per questo arriverà nei momenti più cruenti che l'umanità vivrà; la sua missione è quella di salvare il maggior numero possibile di anime e di affrontare l'Anticristo, per smascherarlo.

 

L'Inviato, ricolmo dell'Amore Materno della Nostra Madre Santissima e degli Eserciti Celesti, condurrà la cruentissima battaglia spirituale degli ultimi tempi, comandata dalla Nostra Regina e Madre, la quale schiaccerà la testa a Satana e alla fine il Cuore Immacolato di Maria trionferà.


NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
24.02.2013


Figli, non temete, non temete. Manderò dall'Alto le Mie Legioni a difendere la Mia Chiesa e assieme ad esse manderò un Difensore che combatterà contro il male e contro l'Anticristo e lo vincerà.

Amen.

La Madonna è apparsa nel momento in cui il parroco stava per consacrare l’Ostia santa. Posava i piedi su una nuvola, proprio sopra padre Pablo e teneva le mani aperte verso il basso.



Ecco come Fabio Gregori racconta la prima volta che vide la Madonna: «Era il 2 luglio 1995. Mi trovavo alla Messa pomeridiana. Saranno state le 18 e 30 circa. La Madonna è apparsa nel momento in cui il parroco stava per consacrare l’Ostia santa. Posava i piedi su una nuvola, proprio sopra padre Pablo e teneva le mani aperte verso il basso. Poi è rimasta silenziosa in adorazione fino alla Comunione. Dal suo atteggiamento si faceva evidente che suo figlio Gesù, il Salvatore, è realmente presente, vivo, nell’Eucaristia». È dunque chiaro che Maria, anche a Civitavecchia, voglia subito mettere in luce la natura e la funzione cristocentrica delle sue apparizioni.


È a Jessica, invece, che dobbiamo un racconto più dettagliato su come la Madonna appare a Pantano: “La Madonnina si presenta a casa, a scuola, al lavoro di papà, e nella chiesa parrocchiale. Anche se la maggior parte delle volte è apparsa nel giardino. È una ragazza di 16 anni, con i capelli castani mossi, coperti da un velo bianco. Porta un vestito bianco lungo, con il cordone come quello dei frati. Il manto celeste e in genere viene con le mani aperte con il Rosario nella mano. (…) Sì, la Madonna può essere toccata».


L’ODIO DI SATANA PER FAMIGLIA E CHIESA


Una delle particolarità che più caratterizzano le apparizioni di Civitavecchia sta nel fatto che la Madonna, pur in momenti e circostanze diverse, appare ad un intero nucleo famigliare. Il fulcro è proprio l’unità della famiglia intesa come «piccola Chiesa domestica», secondo la definizione di san Paolo VI. E infatti, sia nella lacrimazione della statuina, sia nei «segni» e «messaggi», è tutta la famiglia che viene coinvolta.

Tanto è vero che la Mamma celeste appare persino a Manuel Maria, l’ultimo figlio dei Gregori, nato nel 2001, quando ormai le apparizioni pubbliche sono terminate. Maria “si lascia convincere” dal piccolo che tanto la invocava, proprio nel giorno in cui, a casa Gregori, si viene a conoscenza del grave tumore che ha colpito mamma Annamaria. Questo a dire, appunto, del cuore materno della Madonna, che sceglie di mostrarsi proprio nel momento più difficile, affinché la sua presenza possa consolare e far tornare la pace, persino nei momenti più bui.

Detto questo, la vera domanda rimane: perché a Civitavecchia la Madonna appare ad un’intera famiglia?

A rispondere è lo stesso Fabio Gregori: «La Madonna si è rivolta da qui all’umanità intera, alla Chiesa e a quella porzione di Chiesa che è la famiglia, ponendo questo suo intervento nel solco del massaggio di Fatima. Ci ha messo in guardia che satana è potente e vuole scatenare l’odio, quindi la guerra per distruggere l’umanità. E per raggiungere questo scopo vuole abbattere la Chiesa di Dio, incominciando dalla piccola Chiesa domestica che è la famiglia, che è culla della società, e, nel solco della Famiglia di Nazaret, tanto più della comunità cristiana».


E, infatti, nel messaggio di Civitavecchia le sorti della famiglia sono quantomai legate alle sorti della Chiesa stessa, nella cui crisi vicendevolmente si rispecchiano e patiscono: «La Madonna ha aggiunto che satana avrebbe fatto di tutto per minare l’unità della famiglia cristiana fondata sul matrimonio e che, senza una nuova conversione, molti pastori avrebbero tradito la propria vocazione, anche con grave scandalo, e che la Chiesa avrebbe conosciuto una nuova grande apostasia, cioè il rinnegamento delle verità cristiane fondamentali riaffermate nei secoli nella tradizione e nella dottrina».

IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERÀ

Le apparizioni di Fatima e quelle di Civitavecchia sono strettamente collegate. La piccola Jessica, a soli 6 anni, fu infatti l’unica persona al mondo, al di fuori dei pastorelli di Cova d’Iria, a conoscere il Terzo segreto di Fatima prima ancora che esso venisse reso pubblico nel 2000 dal cardinal Joseph Ratzinger. Ma come lo poteva conoscere? Se ciò non era il frutto di una fantasia, le sue parole non potevano che provenire dall’unica fonte comune: la Madonna stessa.

La prova che la piccola non mentisse si ha nel 1996 quando Jessica incontra la veggente di Fatima nel monastero di Coimbra: “Io e suor Lucia ci siamo incontrate – ammetterà Jessica anni più tardi in un’intervista – e abbiamo parlato del Terzo Segreto e tutto quanto… e ci siamo passate il messaggio a vicenda. Abbiamo pregato insieme e ci siamo passate quello che voleva la Madonnina».



Nessuno può sapere il contenuto segreto di quella conversazione, anche se diversi mariologi esperti hanno fatto notare come il “passaggio di consegne” tra le due veggenti sia avvenuto poco prima della morte di suor Lucia. Quasi come se il Cielo avesse bisogno di un giovanissimo testimone a garanzia di qualcosa che ancora non è compiuto, ma che presto si dovrà compiere.

Ebbene, al di là di tutte le teorie che comunque rimangono nel campo delle ipotesi, vi è una cosa che merita di essere affermata con certezza: la strada di salvezza tracciata dalla Madonna per tutti i suoi figli. Così a Fatima, come a Civitavecchia, e in tutte le altre tappe mariane nel mondo.

Dice Maria a Civitavecchia: «Io, vostra Madre Celeste, Madonna delle rose, Regina del Cielo, Madre delle famiglie, portatrice di pace nei vostri cuori, se mi ascoltate con vero amore, ed esaudite le mie richieste camminando nella strada che io vi traccio nella mente e nel cuore, per mezzo di voi io posso realizzare il grande Disegno Divino del grande trionfo del mio Cuore Immacolato. Vi amo tutti. Amate tutti. Perdonate sempre tutti, come fece sempre Gesù, anche quando lo crocifissero». E ancora: «Pregate, pregate, pregate! Verrà il tempo della vera Pace, della gioia, dell’Amore, della fratellanza e della Santità e della vittoria dell’Amore Divino di Dio fra voi tutti, dolci figli». E infine: «Consacratevi al Mio Cuore Immacolato! Pregate e non stancatevi mai di pregare. Amatevi perché l’amore in Cristo Mio Figlio è la vostra chiave per entrare in quella porta piccola che conduce al Regno di Dio».

mercoledì 21 febbraio 2024

Apparizioni all'Inferno

 


Apparizioni all'Inferno


Vari prodigi accaduti dopo che la Divina Volontà si è impossessata di lei.

« ... Da allora non ha mai potuto ricevere la comunione, nonostante tutti gli sforzi che molti esorcisti e persone di grande pietà di ogni genere hanno fatto per farlo. Infatti, anche se vuole e è disposta a farlo, quando arriva al punto ed è pronta a ricevere la comunione, gli spiriti maligni la impediscono. Ed è così da dodici anni, o giù di lì. (...)

Fin dall'inizio del suo possesso, compì diversi atti di carità verso il prossimo e anche verso i suoi nemici, cioè verso gli stregoni che erano la causa dei mali che soffriva. Così eroica che non ho mai visto nulla di simile, perché, come in conseguenza dell'incantesimo che era stato gettato su di lei da questo giovane che la perseguitava, si era trovata fortemente tentata di accondiscendere ai suoi desideri e in grande pericolo della sua castità, dalla quale tuttavia era stata liberata dalla misericordia di Dio e per l'azione della Beata Vergine, Come si dirà in seguito, considerando quante povere fanciulle erano state ingannate e perdute da tali incantesimi, e vedendosi nelle mani della Chiesa, che l'aveva liberata per mezzo degli esorcismi e delle preghiere che erano state fatte per lei da tutti gli incantesimi che le erano stati lanciati, pregò Dio che tutti gli incantesimi che tutti gli stregoni gettassero sugli altri cadessero su di lei. affinché possano essere preservati. Circa due mesi dopo questa preghiera, quando non ricordava più di averla recitata, Nostro Signore le parlò in questo modo:

"Qui ci sono molti che ti portano doni e che si impoveriscono per arricchirti.

"Non mi interessano i loro regali", disse, "tu mi basti". Finché ho Te, è abbastanza. Prendete questi doni per pagare i loro debiti.

Ma non è così, dice nostro Signore, perché hanno meritato la punizione eterna.

Perché queste persone erano stregoni che venivano a gettare i loro incantesimi su di lei.

«Ebbene», rispose lei, «mi offro a te per soffrire a tempo le cosiddette pene eterne, affinché ne siano liberati».

"Non è abbastanza", disse nostro Signore, "hanno meritato l'ira di Dio".

"Anch'io mi offro", aggiunse, "per soffrire l'ira di Dio per causa loro".

"Tu non sai quello che chiedi", disse Nostro Signore,

«Oh», disse con la sua semplicità, «se tu sapessi il grande desiderio che ho di soffrire, non lo diresti. »

Per quell'ora non gli fu detto nulla al riguardo.

È da notare che in quel tempo in cui era afflitta da incantesimi, e il giorno in cui discese agli inferi, in quel tempo era otto giorni in grande consolazione. Dopodiché, continuò per due anni a pregare che Egli le facesse soffrire le punizioni dell'inferno e l'ira di Dio in tempo, per liberare gli stregoni e i maghi da loro nell'eternità. »


La terribile sentenza che fu pronunciata su di lui, e dell'inizio del suo inferno:

"Questi due anni passarono, un giorno, mentre mangiava il suo pezzetto di pane, molto annoiata e desolata, disse a se stessa: 'Ancora, se mi fosse permesso di avere un po' di ristoro con il mio pane!' Sentì una voce che le diceva in uno spirito con un tono e un accento terribili e formidabili: "C'è qualcos'altro. Dobbiamo morire oggi e scendere all'Inferno. Questo la spaventò stranamente, perché in quel momento non ricordava affatto ciò che aveva chiesto a Dio su quell'argomento.

Raccontò ciò che aveva udito agli ecclesiastici che la prendevano in carico, e che erano presenti, che volevano consolarla, dicendole che non sarebbe stato così. «Sì», rispose lei, «lo sarà. Dobbiamo morire oggi e scendere all'Inferno. Perché mi è stato detto in modo così forte e in un modo così certo che non posso dubitarne. Tuttavia, aiutami a pregare Dio che mi dia un po' di tempo per fare penitenza. Allora cominciarono a pregare, e anche lei fece.

Alla fine della sua preghiera, gli parve che si fosse tirata via una tenda nera e scura, che nascondeva Colui che gli aveva pronunciato addosso quella terribile sentenza, che gli disse con voce tanto dolce quanto terribile era la precedente: "Vai! Sono io che vi mando là. »

A queste parole, fu riempita di tale coraggio e forza che le sembrò di essere capace di sopportare i tormenti di mille inferni. Nello stesso tempo, le sembrò che la sua anima fosse separata dal suo corpo e che fosse scesa nell'inferno, dove vide un numero incalcolabile di dannati, che soffrivano vari tipi di tormenti, tutti spaventosi. Ma per i primi tre giorni non soffrì nulla, ma andò avanti e indietro dalla terra all'inferno e dall'inferno alla terra. E quando fu all'inferno, udì i dannati che si dicevano l'un l'altro: "Chi è quest'anima che va e va così? Non avevamo mai visto niente di simile! E allora vomitò mille maledizioni contro di lei. »

Marie des Vallées 


Coloro che interferiscono con la Volontà di Dio, nel Suo Piano per salvare le anime, incorreranno nell‟Ira del Padre Mio.

 


AMORE DI DIO 


Mia dilettissima figlia, Io desidero far sapere che coloro che interferiscono con la Volontà di Dio, nel Suo Piano per salvare le anime, incorreranno nell‟Ira del Padre Mio. 

Quando all‟uomo viene concesso un grande dono, grazie alla Divina Volontà del Mio Eterno Padre, ed egli lo rifiuta, Mio Padre piange. Se un uomo cerca di fermare, danneggiare o intervenire contro il Mio Piano, elaborato per completare il Patto di Mio Padre, al fine di portare la salvezza al mondo, egli soffrirà molto per questo. Se un uomo crederà che il suo potere sia superiore a quello di Dio, sarà reso impotente, ed inoltre, se un uomo Mi abbraccia, proprio come fece Giuda, dice che Mi ama, Mi bacia sulla guancia e poi Mi tradisce, egli non è meglio di colui che Mi ha consegnato ai Miei carnefici. 

Io porto all‟umanità grandi grazie, in questi tempi; Io porto all‟uomo dei grandi Doni attraverso questa missione, ed egli cosa fa? Mi sputa in Volto, poiché é pieno di gelosia, dispetto e odio nella sua anima. Coloro che agiscono così verranno sopraffatti da un profondo dolore, generato da una tale solitudine, che non avrebbero mai immaginato prima di allora. Essi subiranno il dolore della separazione da Dio nel corso di questa vita sulla terra, e quando ciò accadrà, sapranno che questo è stato causato dal fatto che hanno tradito Me, Gesù Cristo, il loro unico e solo Salvatore. Essi, tuttavia, comprenderanno anche l‟enorme intensità della Mia Grande Misericordia; permettendo questa sofferenza sulla terra, Io do loro la possibilità di pentirsi e di ridiventare integri. Se accetteranno la Mia Volontà con dignità, Io donerò loro la vita nel Mio Nuovo Regno. 

Svegliatevi, tutti voi, e cercate di capire che il Mio unico desiderio è quello di estasiarvi tra le Mie Amorevoli Braccia. Io non sono il vostro nemico: vi amo e vi voglio con un desiderio tale che non siete in grado di comprendere. Io invio dei profeti non per spaventarvi, ma per divulgare la Verità, al fine di portare la Salvezza Eterna a tutti voi, soprattutto a coloro che sono i meno meritevoli di tutti. 

Venite! Ascoltate la Mia Chiamata: il Mio Piano sarà realizzato, non importa quanto voi vi opponiate. Al più presto, sarà resa nota la completa verità di ciò che vi è necessario, per rivendicare il diritto Divino alla vostra eredità. Quando Io verrò con questa notizia, dovrete accettarla o perderete la vostra anima. 

Il vostro Amato Gesù. 

14 Agosto 2014 

DIO PUÒ FAR TUTTO? Dio può far tutto ciò che vuole: Egli è l'Onnipotente.

 


SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X 


Gesù, come Dio, può fare tutto quello che vuole e compiere qualsiasi prodigio, perché è onnipotente (cfr. per es. Mc.1, 40-43).  

 I re della terra possono fare molte cose impossibili per noi. Però sono infinitamente di più quelle che non possono fare di quelle che sono in loro potere. L'uomo è tanto limitato nel suo potere, che nulla può contro molte malattie, nulla può contro la morte che continuamente gl'insidia la vita, nulla può contro i cataclismi della natura, i temporali e i terremoti.  

Dio solo è onnipotente e può fare tutto quello che vuole.  

Solo non può fare ciò che non può volere. Dio non può volere, ad esempio, non esistere, non essere perfetto, santo, giusto, perché è assurdo che Egli non sia giusto, che non sia santo e perfetto. Dio non può volere le cose assurde, appunto perché sono, assurde, vale a dire, contradditorie nei termini. Se Dio potesse volere l'assurdo non sarebbe più Dio e non sarebbe, per ciò stesso, onnipotente.  

 Dio, come essere infinitamente perfetto, possiede la perfezione dell'onnipotenza, la quale si identifica con la sua infinita volontà.  

 Nel Credo noi esprimiamo chiaramente la nostra fede nell'onnipotenza divina: Credo in Dio ... onnipotente. Lo Spirito Santo nella Sacra Scrittura parla ripetutamente ed esplicitamente della divina onnipotenza: Vi è forse qualcosa di difficile per Iddio? (Gn.18,14). Egli ha parlato e le cose sono state fatte; ha comandato e le cose sono state create (Sal.32, 9).  

 Riflessione. - Umiliatevi dunque. sotto la potente mano di Dio, affinché Egli vi esalti nel tempo della sua visita (1Pt 5,6). Riconoscere la infinita potenza di Dio e starcene umili e confidenti alla sua presenza, è il sentimento che scaturisce genuino in noi alla considerazione dell'onnipotenza di Dio.  

 ESEMPI. - 1. Gesù caccia i demoni dagli ossessi (cfr. Mc 1, 23-28).  

 2. - La creazione è opera dell'onnipotenza di Dio (cfr. Gn.1,1-13).  

Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P.