venerdì 5 novembre 2021

Com'è l'intervento misericordioso di Dio per liquidare il male [6° sigillo dell'apocalisse]

 


I martiri gridano e avviene l'Avvertimento all'umanità.

L'avvertimento che Dio darà ai peccatori è l'intervento più misericordioso che farà, dopo quello che fece quando si verificò l'incarnazione di Gesù Cristo 2000 anni fa.

Questo è chiaramente nel libro dell'Apocalisse, che mostra come il cielo dà segnali uno dopo l'altro per noi di diventare, fino a raggiungere l'evento di avvertimento o illuminazione della coscienza, progettato per porre fine al male sulla Terra.

Non c'è niente di più ottimistico di questo, perché mostra un Dio che fa ogni sforzo per riportare i peccatori a Lui, smettendo di disturbare il bene.

Va a cercare coloro che non credono in Lui, entra nella loro mente per dire loro che Egli esiste, mostra loro quali sono stati i loro peccati, dice loro che li perdona tutti, e li invita a ricevere le sue grazie dopo la conversione.

E ci mostra il suo potere, ci dice che alla fine distruggerà i piani del maligno e dei suoi servitori, che vogliono schiavizzare l'umanità e liquidarne una buona parte.

Qui parleremo di qual è la tabella di marcia che Dio ci ha lasciato nell'Apocalisse per porre fine al male e ai malvagi, e dove l'Avvertimento per la conversione dei peccatori è chiaramente espresso.

Qualcosa che porti all'ottimismo e che tutti i cristiani dovrebbero conoscere.

Il libro dell'Apocalisse della Bibbia è la tabella di marcia che Dio ci ha dato, per conoscere gli eventi che porteranno alla fine del male e al regno di Dio sulla terra.

Mentre gli eventi specifici sezione per sezione ci saranno dati dai veggenti scelti da Dio.

E oggi sembra che siamo in prossimità di un cambiamento trascendentale nel mondo.

In un video precedente, che analizza le chiavi nascoste dell'apocalisse diciamo che siamo nell'epoca dominata dall'estinzione della fede e dall'egemonia del materialismo, ma vicini a fare il passo verso la fase successiva, che è la conversione del mondo.

ciò avverrà dopo una battaglia che spezzerà il dominio del maligno sul mondo, dove trionferà il Cuore Immacolato di Maria, e ci condurrà ad un'Età di Pace, con il regno della Divina Volontà, come dice Luisa Piccarreta.

La chiave biblica di questo è nei capitoli da 6 a 8 dell'Apocalisse, quando l'Agnello, cioè Gesù, apre i 7 sigilli e segna l'inizio della giustizia di Dio sul peccato e sui peccatori.

Abbiamo detto in diversi video che i primi 4 sigilli, che contengono gli eventi prodotti dai cavalli dell'apocalisse, sono avvertimenti per le persone a riconsiderare e tornare a poco a poco a Dio.

Questi cavalli vagano per la terra per mostrare alla gente che senza Dio tutto è disastro e confusione.

Il primo cavallo rappresenta i falsi profeti e le false dottrine che stanno imponendo, portando un cambiamento di morale nel mondo, deteriorando la fede e creando confusione.

Il secondo cavallo rappresenta le guerre e le correnti dittatoriali che soffocano la libertà.

Il terzo cavallo è la fame, che va di pari passo con unacrisi economica, produttiva e distributiva mondiale.

E il quarto cavallo è la peste,che possiamo simboleggiare con la pandemia iniziata nel 2020.

I 4 cavalieri lavorano insieme e vagano per la terra andando e venendo sempre più frequentemente in questi tempi.

E poi si apre il quinto sigillo.

In Apocalisse 6:9, quando il quinto sigillo è aperto, le anime dei martiri uccisi dalla testimonianza della verità apparvero sotto l'altare del cielo.

E chiedono a Dio agonizzante di intervenire, di non lasciare più passare il male.

Questo quinto sigillo simboleggia la persecuzione, che si sta già accumulando come nuvole nella tempesta, soffocando la libertà di espressione, danneggiando la Chiesa e il clero.

E che continuerà a crescere fino al consolidamento dell'anticristo.

E poi arriva l'apertura del sesto sigillo, che è l'intervento esplicito di Dio e il punto di partenza perché gli eventi più straordinari comincino a verificarsi.

È quando si verifica l'avvertimento o l'illuminazione della coscienza,a lungo profetizzato in tutta la storia cattolica.

Che accadrà nel momento in cui sembra che il male sia più forte che mai.

Le ragazze di Garabandal dicono che prima dell'avvertimento ci sarà stata un'invasione e sembrerà che i comunisti abbiano conquistato il mondo intero.

Sarà molto difficile praticare la religione, molti cristiani avranno lasciato la fede.

E l'Avvertimento verrà quando sembrerà che la Chiesa sia scomparsa.

Mentre il Papa non sarebbe stato a Roma ma nascosto da qualche parte.

Quando si apre il sesto sigillo c'è una commozione generalizzata:la Bibbia dice che si verifica un grande terremoto, il sole si oscura, la luna assume un colore rossastro come il sangue, i corpi siderali cadono sulla terra, il cielo svanisce, si arrotola, ogni montagna e ogni isola viene rimossa.

E soprattutto, dice che i potenti della terra temono.

Non prendere questi eventi al valore nominale, perché come sappiamo la Bibbia usa metafore, può significare che il mondo intero è scioccato.

Anche se, tuttavia, Conchita de Garabandal dice che l'avvertimento inizierà come uno scontro di due stelle, che produrrà molto rumore e luce.

Fino al momento dell'apertura del sesto sigillo, Satana aveva preso il controllo assoluto della vita sulla terra attraverso i suoi servitori, ai quali aveva dato potere e fortune.

Ma al momento dell'Avvertimento, sarà rivelato ad ogni persona che Dio esiste, e che è molto più potente del diavolo, perché gli eventi stessi lo dimostrano, che è determinato a prendere il controllo e che la sua misericordia non ha fine.

E tutti saranno invitati a decidere se seguirlo o meno, usando il suo libero arbitrio.

Quello che le ragazze di Garabandal hanno detto è che l'Avvertimento sarà visto per primo nell'aria, in tutto il mondo.

Sarà come se due stelle si scontrassero l'una con l'altra e emettendo un enorme rumore e emettendo una grande luce, ma non cadono.

Dicono che non produrrà danni fisici, ma alcuni avranno paura.

Tutto si fermerà, anche gli aerei che volano nell'aria.

Sarà immediatamente trasmesso all'interno delle nostre anime e durerà pochi minuti, ma sembrerà molto lungo, perché vedremo tutti i nostri peccati e ciò che hanno causato, così come il bene che abbiamo smesso di fare.

Tutte le persone del mondo saranno completamente sole con la loro coscienza davanti a Dio e sapranno com'è.

Questa Illuminazione universale è un'opportunità progettata da Dio per le anime di immergersi nella luce della verità, scegliere Dio e seguire la Sua Divina Volontà, o rifiutarla.

E un'altra espressione della Sua misericordia è che Satana sarà tenuto a bada per un breve periodo dopo l'Avvertimento, in modo che le persone possano prendere una decisione completamente libera dalla Sua tentazione.

Ed entro i prossimi 12 mesi arriverà il miracolo, che lascerà un segno soprannaturale permanente sui luoghi delle vere apparizioni e servirà a convincere coloro che dubitano che l'avvertimento non fosse un'illusione, come il maligno vorrà diffondere.

Da qui si tracciano le linee.

E poi si apre il settimo sigillo.

Quando si apre c'era silenzio nel cielo per circa mezz'ora, di attesa.

il testo mostra i santi in cielo che fanno offerte per la conversione del mondo.

Un'altra grande misericordia,tutti i santi che sono esistiti facendo sacrifici per la conversione dei peccatori.

subito dopo 7 trombe vengono date a 7 angeli per fare annunci delle grandi tribolazioni, che dipenderanno dal grado di risposta alla chiamata della conversione.

Se il mondo non esce dall'apostasia, altre punizioni cresceranno di intensità, culminando nei 3 giorni di oscurità.

Mala misericordia di Dio non è il comando agli angeli esecutori di proteggere gli eletti e la natura.

Allora l'apertura del sesto sigillo, cioè l'avvertimento, è il momento in cui Dio farà il suo intervento decisivo per purificare la Terra.

È il punto in cui Egli risponde ai Suoi seguaci sofferenti eliminando il male e i malvagi.

Culminerà nella sconfitta dell'anticristo e dei suoi servitori e nell'incatenamento di satana per lungo tempo, che è simboleggiato in 1000 anni.

Dopo di che sarà rilasciato di nuovo perché deve passare attraverso il giudizio finale che porterà alla fine della storia.

Bene, finora quello di cui volevamo parlare dove si trova l'avviso nella tabella di marcia che Dio ci ha lasciato nel libro dell'Apocalisse.

E come tutto questo processo di purificazione del mondo dal male e dai malvagi, è la massima espressione della misericordia di Dio.

Di Cristo o del mondo - Il mondo malvagio

 


Il mondo malvagio  

"Sappiate che il mondo mi ha odiato" (Gv 15,18), dice Cristo, e aggiunge, e mi ha odiato "senza motivo" (15,25). Il mondo non sempre odia le conseguenze etiche e sociali del cristianesimo, e a volte, che lo riconosca o no, le apprezza. Il mondo odia proprio Cristo, l'autorità assoluta del Signore, la grazia di Cristo, la salvezza dell'uomo come dono di Dio. O quello che viene a In altre parole, il mondo odia Cristo perché "mentre era uomo, è diventato Dio" (Gv 10,33). Questo è ciò che odia in Cristo.  

In effetti, il mondo si dimostra un nemico implacabile del Salvatore, e dopo tre anni della sua vita pubblica, non lo assimila in alcun modo, e finisce per vomitarlo sulla croce con disgusto. In realtà il mondo odia Cristo e la Sua Parola perché il Salvatore "testimonia contro di lui che le sue opere sono malvagie" (7,7). Lo odia perché non gli è sottomesso, ma sfugge al suo dominio: "Io non sono del mondo" (17,9), e per le stesse ragioni odia anche i cristiani: "per questo il mondo vi odia" (15,19; +15,18-20).  

Di conseguenza, noi cristiani dobbiamo sempre accettare la persecuzione del mondo senza alcun imbarazzo, ma piuttosto come un segno inequivocabile che Cristo rimane in noi, e come qualcosa di già annunciato da lui, cioè come qualcosa inerente alla nostra condizione di suoi discepoli. Inoltre, dobbiamo ricevere la persecuzione del mondo come la più alta delle beatitudini (Mt 5,10-12). E se il mondo si mostra favorevole a noi, dobbiamo considerare il fatto con grande sospetto: o questa benevolenza è falsa o siamo diventati complici del mondo, tradendo il Vangelo.  

Cristo e i cristiani sanno bene che dietro l'odio del mondo c'è il diavolo, il Principe di questo mondo, sconfitto dal Salvatore (Gv 12,31), il Padre della menzogna, il Potere delle tenebre, smascherato e spaventato da Colui che è "la Luce del mondo" (Gv 1,9; 9,5). 

L'ultimo Vangelo confronta continuamente Cristo con "Satana", "il Diavolo", "il Maligno", al quale San Giovanni dà anche un quarto nome, "il Principe di questo mondo": con lui vuole esprimere che "tutto il mondo è messo sotto il potere del Maligno" (1Gv 5,19; +Rev 13,1-8). 

PADRE JOSE MARIA IRABURU

Elisabetta della Trinità

 


Non essere più che uno con il buon Dio significa possedere il cielo nella fede, aspettando la visione faccia a faccia.

Preghiera di Liberazione

 


Signore, Dio onnipotente e misericordioso, Padre, Figlio e Spirito Santo, espelli da me ogni influsso  diabolico di qualsiasi spirito maligno. 

O Dio, nel nome di Gesù Cristo ti chiedo di spezzare ogni legame occulto e maligno che il diavolo abbia su  di me. 

Versa su di me il preziosissimo Sangue di tuo Figlio Gesù. 

Fa che il suo Sangue immacolato e redentore rompa ogni legame sul mio corpo e sulla mia mente. 

O Santissima Vergine Maria Immacolata, o San Michele arcangelo, mi consacro totalmente a voi,  intercedete per me e venite presto in mio aiuto. 

Nel nome di Gesù Cristo mio unico Dio e Signore ordino a ogni demonio che possa avere alcuna influenza  su di me di lasciarmi immediatamente e per sempre. 

Per la flagellazione, la corona di spine, la croce, il sangue e la resurrezione di Gesù Cristo, per il Dio vero, per il Dio santo, per il Dio che può tutto, ordino ad ogni demonio e anima dannata che possa avere influenza  su di me e nella mia casa di allontanarsi per sempre nel nome di Gesù Cristo, mio unico Signore e Salvatore.  


Pochissimi di voi respingeranno la nuova chiesa mondiale e così il Mio Intervento sarà rapido.

 


SECONDA VENUTA


Figlia mia carissima, quando ho mandato Mio Figlio per redimere l‟umanità, il mondo Lo ha respinto, proprio come fece con i profeti che avevo mandato prima di Lui. 

Mentre Mi preparo ora a mandare Mio Figlio, la seconda e ultima volta, per riunire i Miei figli e dare loro la Vita Eterna, essi rifiuteranno ancora questo Grande Atto di Misericordia. Attraverso la Mia Parola, ho dato agli uomini la Verità e tuttavia essi la respingono. Come dimenticano facilmente! Come sono ciechi, perché Io ho detto al mondo che avrei portato loro il Mio Regno – un Nuovo Mondo, senza fine – ma essi non capiscono assolutamente ciò che significa la loro eredità. Non tutti accetteranno la Misericordia di Mio Figlio e così ricordo al mondo ciò che sta per giungere, affinché essi vengano e accettino il Mio Regno. 

I Miei figli faranno grande resistenza ai molti miracoli che Io mostrerò al mondo prima della Venuta di Mio Figlio. Se ne farà un gran parlare, ma i Miei nemici faranno in modo che i Miei figli siano ingannati, così che non preparino le loro anime per la Vita Gloriosa che ho preparato a ciascuno di voi. 

Proprio come Mio Figlio è risorto dai morti il terzo giorno, così Egli rivelerà Sé stesso il terzo giorno, dopo i tre giorni di buio, alla Sua Seconda Venuta. Io desidero che siate consapevoli di questi tre giorni di buio, in modo che voi non li temiate. Le candele benedette forniranno l‟unica luce consentita da Me, per permettere a coloro che Mi amano di vedere e attendere con gioia, la Venuta di Mio Figlio. 

Non abbiate paura del Mio Amore per voi o del Potere che Io esercito, poiché è per il vostro bene che Io permetto tutti gli eventi che si verificheranno nei giorni che precedono il Grande Giorno. Io permetto che i Mei nemici vaghino sulla Terra. Permetto ai distruttori di ingannare l‟uomo, perché è così che metterò alla prova la fede di coloro che sono stati benedetti con la Verità. Ma sappiate questo. Coloro che tradiscono la Parola di Dio, saranno gettati nel deserto. Coloro che feriscono e puniscono i Miei sacri servitori, che amano Mio Figlio, saranno castigati duramente. Permetterò che i deboli e coloro che si lasciano ingannare facilmente, si pentano e Mi cerchino, quando le Mie Profezie, date a te, figlia mia, saranno passate. 

Figli, vi sto preparando in modo che la Mia Volontà sia fatta e che voi viviate nel Mio Regno, cosa per la quale siete nati. Il mondo in cui vivete è sporco a causa del maligno e della sua influenza. La Terra è afflitta dal peccato, in questo momento più che mai, e il peccato ora si intensificherà molto e ciascuno di voi, che possiede una vera fede, ne renderà testimonianza. Avrete bisogno che vi sia ricordata la Verità ogni giorno a partire da oggi – la Domenica di Pasqua – perché senza di essa, andrete vagando e vi perderete. 

Pochissimi di voi rifiuteranno la nuova chiesa mondiale e così il Mio Intervento sarà rapido. Io vi attirerò verso di Me, vi solleverò quando il dolore dell‟apostasia diventerà insopportabile, e Io salverò le vostre anime con qualsiasi mezzo, piuttosto che perdervi lasciandovi ai Miei nemici. Io desidero che guardiate con benevolenza coloro che combattono contro Mio Figlio a causa di questa Sua Missione per preparare il mondo alla Sua Seconda Venuta. Vi chiedo di pregare Me, il vostro Padre Eterno, di mostrare misericordia a tutti coloro che cercano di interferire con la Mia Mano, la Mia Generosità, il Mio Potere e la Mia Divinità, mediante questa speciale Crociata di Preghiera: 


Crociata di Preghiera (147) Dio Padre, mostra Misericordia a coloro che negano Tuo Figlio 

O Dio, mio  Eterno Padre, ti chiedo di mostrare Misericordia a coloro che negano Tuo Figlio. Ti supplico per le anime di coloro che cercano di distruggere i Tuoi profeti. Ti prego per la conversione delle anime che si allontanano da Te e Ti chiedo di aiutare tutti i Tuoi figli a preparare le loro anime e a cambiare le loro vite, secondo la Tua Divina Volontà, nell’attesa della Seconda Venuta del tuo Figlio diletto, Gesù Cristo. Amen. 


Andate, figli Miei, e preparare tutti quelli che conoscete, offrendo preghiere speciali a Me, il vostro Eterno Padre, per la Mia grande Misericordia. 

Io amo tutti voi. Io sono Tutto-Amore, Tutto-Pazienza e attendo la vostra risposta. Non crediate che Io non ascolti le vostre preghiere, perché le vostre voci sono dolci alle Mie Orecchie e il vostro amore per Me Mi procura grande gioia. Non c‟è niente che non farò per i Miei figli. Niente. 

Andate nell‟amore e nella gioia, perché voi potete essere sicuri che Io Sono Misericordioso. 

Il vostro amato Padre, 

Dio L‟Altissimo. 

20 Aprile 2014

Questo è il frutto del peccato. L’albero del male questo produce e questo l’uomo è costretto ad ingoiare. Egli produce veleno e veleno dovrà bere.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Mi scoppia il cuore in petto, mi batte forte; non riesco più a tacere, perché ho udito il suono del corno, il grido di guerra.

Geremia è come se stesse vedendo la caduta di Gerusalemme, la sua distruzione e mentre la vede la descrive. La sua è profezia per visione.

Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Mi scoppia il cuore in petto, mi batte forte. Tutto questo lo dice, lo vede il profeta.

È come se il profeta stesse assistendo alla distruzione della sua stessa vita. Per questo le immagini sono forti, le espressioni drammatiche e intense.

Non riesco più a tacere, perché ho udito il suono del corno, il grido di guerra. È il suono del corno che invita alla battaglia. È l’urlo di guerra contro la città.

Geremia in visione assiste, vede, è testimone di questo grande esercito che sta espugnando Gerusalemme per votarla a ferro e fuoco.

I profeti non soltanto ascoltano, ma anche vedono. Vedono e descrivono. Vedono e a volte è come se fossero essi stessi testimoni degli eventi.

Geremia vive tutto il dolore di Gerusalemme nel suo corpo. È come se fosse assediato il suo corpo, saccheggiata la sua vita, distrutta la sua anima.

20Si annuncia un disastro dopo l’altro: tutta la terra è devastata. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni.

L’esercito avanza, devasta, distrugge, annienta. Nulla resta al suo passaggio. In un attimo tende e padiglioni sono distrutti. È come se fosse passato un turbine.

Si annuncia un disastro dopo l’altro. Tutta la terra è devastata. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni. La potenza è inarrestabile.

Geremia vede questa potenza devastatrice e la descrive. Dinanzi a sé tutto è una meraviglia. Dietro di sé tutto è macerie, polvere, cenere.

Questo è il frutto del peccato. L’albero del male questo produce e questo l’uomo è costretto ad ingoiare. Egli produce veleno e veleno dovrà bere.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


SULLA CURA DOVUTA AI MORTI

 

La Chiesa ha l’antica usanza di pregare per i defunti all’interno della  Messa. 

1. 3. Per quello che mi hai domandato potrebbe bastare questa mia  risposta, per quanto breve, Ma prestami ancora un po’ di attenzione  su alcuni problemi che ne derivano e a cui mi par giusto di dare una  risposta. Nei libri dei Maccabei si legge che venne offerto un  sacrificio per i defunti 2. Ma anche se in nessun luogo delle antiche  Scritture si leggesse qualcosa di simile, non poca cosa sarebbe  l’autorità della Chiesa universale che si manifesta in questa usanza  quando, tra le preghiere che dal sacerdote vengono innalzate al  Signore nostro Dio davanti al suo altare, c’è un posto preminente la  preghiera per i defunti.

 

Per i cristiani lo scempio dei corpi e la non sepoltura non ha  arrecato nessun vero danno. 

2. 3. Però con particolare attenzione vediamo di approfondire se  all’anima di un defunto arrechi qualche sollievo il luogo della  sepoltura del suo corpo. E prima di tutto chiediamoci se alle anime  degli uomini dopo questa vita possa esser motivo di sofferenza, o  comunque di maggiore sofferenza, il fatto che i loro corpi non siano  stati sepolti: e questo non secondo le idee che per un verso o per  l’altro vanno in giro tra la gente, ma secondo i sacri testi della  nostra religione. Non si può prestar fede infatti a quanto si legge in  [Virgilio] Marone che a coloro che non sono stati sepolti non è  concesso di percorrere e attraversare il fiume infernale, appunto  perché né è dato traghettarli tra gli orridi dirupi e il fragore dei flutti prima che riposino le loro ossa nei sepolcri 3. 

Chi potrà indurre il cuore di un cristiano a credere a queste  stravaganti fantasticherie poetiche, quando il Signore Gesù, perché  i Cristiani affrontassero senza paura la morte tra le mani dei loro  nemici, che solo sui loro corpi potevano infierire, assicura che  neanche un capello del loro capo sarebbe andato perduto 4 e li  esorta a non aver paura di quelli che possono, sì, uccidere il corpo,  ma dopo non possono fare più nulla 5? Io nel primo libro della Città  di Dio ho detto abbastanza, mi pare, per rompere i denti a coloro  che, nel tentativo di addebitare ai tempi cristiani le atrocità  compiute dai barbari, e particolarmente quelle che di recente ha  subito la stessa città di Roma, anche questo portano per argomento  che in quel frangente neanche dei suoi è venuto in aiuto Cristo. E  avendo loro risposto che egli aveva raccolto le anime dei fedeli  come ricompensa della loro fede, essi hanno ritorto l’insulto  riferendolo ai cadaveri rimasti insepolti. Ecco il testo intero con cui  ho spiegato tutto l’argomento della sepoltura. 

Sant'Agostino

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE

 


Lo sbocco d’amore del Creatore, il suo alito, si sprigiona continuamente dal suo Seno Divino e corre per alitare la generazione delle creature. Ed attende che le creature formino il loro sbocco d’amore verso il loro Creatore. (Volume 21 - Aprile 24, 1927)


[…] (Gesù:) “Io voglio far ritornare le cose come al principio della Creazione, che non fu altro che uno sbocco d’amore, ed esso dura ancora, perché ciò che Noi facciamo una volta facciamo sempre, non viene mai interrotto. […] Sicché il nostro sbocco d’amore, il nostro alito si sprigiona continuamente dal nostro Seno Divino e corre per alitare la generazione delle creature. Onde il nostro sbocco d’amore aleggiando in tutta la Creazione investe cielo e terra, sole e mare, vento e acqua, e corre verso le creature; se ciò non fosse, il cielo si restringerebbe, le stelle si sperderebbero, il sole si impoverirebbe di luce, l’acqua verrebbe a mancare, la terra non produrrebbe né piante né frutti, perché mancando la vita del nostro amore [che va] aleggiando in tutte le cose, si ritirerebbero dalla nostra sorgente da dove uscirono; e se venisse a mancare il nostro alito, la generazione delle creature finirebbe, perché esse non sono altro che faville che manda il nostro alito per fecondare la crescente generazione.

Ora le creature prendono ciò che è materia nelle cose create e lasciano la vita dell’amore, che aleggiando in tutto, resta sospeso senza poter dare. Succede come quando si va in un prato fiorito o in un giardino dove ci sono alberi carichi di preziosi frutti: se solo si guarda il fiore e non si coglie, non si riceverà il gusto e la vita del profumo del fiore; se si guarda il frutto e non si prende dall’albero per mangiarlo, non si gusterà né si riceverà la vita del frutto. Così è di tutta la Creazione: l’uomo la guarda, ma non riceve la vita d’amore messa da Dio in tutte le cose create, perché l’uomo non mette la sua volontà né apre il suo cuore per ricevere questo sbocco d’amore continuato del suo Creatore. Ma ad onta di ciò il nostro sbocco d’amore non si arresta, il nostro alito rigeneratore è sempre in atto ed in moto, ed aspettiamo il Regno del nostro Fiat Divino per fare che questo nostro amore, aleggiando, scenda in mezzo alle creature e da questa nostra Vita divina, che, ricevendola, formeranno, le creature, il loro sbocco d’amore da dare a Colui dal Quale lo ricevono.

Perciò, figlia mia, tutta la Creazione è accentrata su di te. Io ti guardo dal cielo stellato e ti mando questo sbocco d’amore, ti guardo dal sole ed alitandoti ti mando la mia Vita divina, ti guardo dal mare e nelle sue onde spumeggianti ed impetuose ti mando il mio amore che, essendo contenuto, lo scarico con impetuosità come mare su di te; ti guardo dal vento e ti verso il mio amore imperante, purificante e riscaldante; ti guardo dai monti e ti mando lo sbocco del mio amore fermo ed irremovibile. Non c’è punto o cosa creata da dove non ti guardo per versarti amore, perché, stando il mio Volere in te, da tutte le parti Mi tiri a guardarti, perché Esso allarga la tua capacità per ricevere questo mio sbocco d’amore continuato […]”.

dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta


Questa volta è in arrivo!

 


Messaggio di Nostra Signora Madre della Divina Consolazione (La Protettrice degli Afflitti)


"Cari bambini,

Ecco la serva del Signore!

Oggi, cari figli, vi faccio una richiesta: pregate per tutti!

Guardati intorno e vedi i miei piccoli che non hanno ancora trovato la via della preghiera e della conversione. Pregate per loro, perché molti sono lontani dalla grazia per mancanza di qualcuno che li insegni.

Parla dell'amore che ho per tutti. Desidero portare tutti loro vicino a mio figlio Gesù! Durante tutto questo tempo ho preparato i miei consacrati per una grande battaglia! Questa volta è in arrivo! Ho fretta di preparare molti luoghi sulla terra, per proteggere tutti i miei amati figli. Chiedo che i piani di Dio sia compreso da ciascuno dei miei figli. 

La tenerezza della madre è assolutamente incalcolabile! Sappiate questo,  figli miei!

Che Dio vi benedica e vi dia la Sua pace!

Ti amo! Restate tutti nel nome della Santissima Trinità".

28-10-2021

La Chiesa ha un bisogno urgente di religiosi militanti

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


La Chiesa ha un bisogno urgente di religiosi militanti

Oggigiorno la Chiesa ha un bisogno disperato del sostegno di veri  soldati della fede – uomini in possesso di un’incrollabile militanza  Cattolica senza compromessi, che non abbiano paura di confrontarsi  con le forze del mondo che hanno invaso la Chiesa, mentre coloro che  avrebbero dovuto difenderla, inclusi i prelati del Vaticano, non hanno  fatto (e non fanno) niente per combattere una simile invasione, se non  addirittura incoraggiarla attivamente. La Chiesa ha bisogno di uomini  che agiscano con decisione per spazzar via l’eresie e gli scandali diffusisi  all’interno della Chiesa, invece di opprimere e perseguitare il clero  Cattolico tradizionalista, che rifiuta d’essere “inserito” in quella che il  Cardinale Hoyos aveva definito “la realtà ecclesiale odierna”. La Chiesa  ha bisogno di combattenti spirituali, di uomini che si ergano in difesa  della verità e dei diritti del Signore e della Chiesa, con zelo e carità, e  non di gente che pratica il “dialogo”, “l’ecumenismo” o l’Ostpolitik.

Il Messaggio di Fatima, di per sé, è una chiamata alla guerra  spirituale, ad una battaglia che culmina nella consacrazione e  conversione della Russia e nel trionfo del Cuore Immacolato di Maria.  I prelati del Vaticano che abbiamo identificato considerano queste cose  col disprezzo tipico di chi si ritiene più saggio ed illuminato di tutti di  Santi, i Papi, i Dottori e i martiri della Chiesa Cattolica, la cui militanza  nel corso dei secoli è il testamento vivente delle parole di Gesù: 

“Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato Me. 

Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché  invece non siete del mondo, ma Io vi ho scelti dal mondo, per  questo il mondo vi odia”. (Gi. 15:18-20)

“Non crediate che Io sia venuto a portare pace sulla terra; non  sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a  separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla  suocera. E i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa”. (Mt.  10:34-36)

Per troppo tempo la Chiesa ha sofferto sotto il governo di chi vuol  farci credere che non esiste un conflitto spirituale tra Cristo e la Sua  Chiesa, da una parte, ed il mondo dall’altra. Per troppo tempo è stato  permesso a questi uomini di ricercare e promuovere l’erroneo “ideale”  di una Chiesa che si riconcilia con il mondo, piuttosto di un mondo  che si riconcilia con la Chiesa. Per troppo tempo questi uomini hanno  imposto alla Chiesa il giogo del concetto utopico di pace mondiale tra  tutti gli uomini di qualsiasi religione, o di nessuna in particolare, invece  di quello della vera pace che potrà accadere solamente quando le anime degli uomini saranno state conquistate dalla grazia di Cristo Re, che Egli  concede agli uomini attraverso la mediazione del Cuore Immacolato di  Maria e per mezzo della Santa Chiesa Cattolica Romana. 

Fatima ci mostra la via per ottenere la vera pace mondiale, “la  pace di Cristo nel Regno di Cristo”, come disse Papa Pio XI nella sua  enciclica Quas Primas. Tuttavia, gli uomini che abbiamo nominato e i  tanti altri che sono responsabili della crisi nella Chiesa hanno bloccato  i nostri progressi nell’intraprendere quella strada, esponendo la Chiesa  ed il mondo intero al rischio di una fine catastrofica. Se le vittime  degli scandali sessuali da parte del clero hanno il diritto di chiedere la  rimozione dei prelati, la cui negligenza ha portato a quello scandalo,  allora anche noi abbiamo il diritto di chiedere la rimozione di quei  prelati che hanno organizzato e presieduto agli scandalosi tentativi  di neutralizzare il Messaggio di Fatima. Sono gli uomini che hanno  impedito il compimento del Messaggio di Fatima, e non i normali fedeli  Cattolici, a non aver compreso la situazione. Sono loro ad essere di  vedute limitate, non noi. Sono loro ad essere degli illusi, non noi. Per  tutti questi motivi costoro devono farsi da parte per il bene di tutta  l’umanità.

Padre Paul Kramer


TRATTATO DI DEMONOLOGIA

 


Dove non arriva lo stregone arriva il missionario


La storia di Maria Tien-Wei, la protagonista, comincia aJ unan, nella provincia cinese di Honan, e  termina a Chumatien, nella stessa provincia, nell’ambito della missione cattolica tenuta dai padri  verbiti tedeschi. Il nome Maria le fu dato nel battesimo, ma noi la chiamiamo subito così.

Quando essa incontrò i missionari cattolici aveva circa 32 anni.

La sua vita precedente non era stata delle più fortunate e felici. Sposata in giovane età — come si  usava un tempo in Cina — era fuggita dal marito, dal quale era stata sempre trattata male, spesse volte picchiata e svergognata in pubblico. Il marito, giocatore impenitente,  dedito alla droga dell’oppio, dopo aver dato fondo a tutti i beni della famiglia, era arrivato perfino a  vendere un figlio di 6-7 anni per procurarsi la droga. Quest'ultima mascalzonata fu per la povera  donna, una donna seria, laboriosa e onesta, la goccia che fece traboccare il vaso. La disperazione  che la prese fu tale che arrivò fino a tentare il suicidio.

In casa dei genitori, dove si era rifugiata, trovò un p0’ di pace, ma per poco tempo. Nel 1929  un’incursione di ladroni su Junan — in quegli anni queste incursioni erano piuttosto frequenti in  tutta la Cina — aveva obbligato gli abitanti a rifugiarsi all’interno della città che, circondata da  robuste mura, poteva meglio difendersi dai predoni. Anche Maria Tien e i genitori si rifugiarono in  città, ma non trovando alloggio per il gran numero di rifugiati, si fermarono in una pagoda dove,  poco prima, avevano pernottato i soldati. I soldati avevano distrutto le sedici statue di divinità che vi si trovavano.

Le prime manifestazioni diaboliche si avverarono appunto in questo periodo, quando la donna era  nel tempio pagano di Junan, e continuarono, sempre peggiorando, dopo che essa tornò coi suoi  genitori a casa. La circostanza di luogo non pare del tutto indifferente coi fatti che seguirono. Una  voce misteriosa parlava dalla sua bocca: essa doveva adorare Io spirito che parlava in lei, costruire  una tenda e bruciare incenso in suo onore, astenersi da certi cibi, specialmente dalla carne di animali e dai latticini. Se avesse fatto ciò avrebbe avuto in premio il dono di guarire i malati e di conoscere  il futuro.

La donna si vide costretta ad accettare queste richieste, o meglio queste imposizioni dello spirito. Se qualche volta prendeva cibi proibiti era obbligata al vomito. Diventò così sempre più debole e più  macilenta, prendeva poco cibo, e con difficoltà, e presto si trovò in pericolo di vita. I medici non  sapevano che cosa fare. Dissero: «Va dai bonzi, qui si tratta di una Sie-bing, di una “malattia del  diavolo”». Ma anche i bonzi non poterono far nulla e il male della donna continuò tale e quale, anzi  peggiorò sempre più.

Maria Tien aveva già in precedenza avuto contatti coi cattolici. Era stata al convento delle Oblate  della Sacra Famiglia, una congregazione religiosa locale, aveva avuto la prima istruzione  catechistica e aveva promesso di tornare per completare la sua preparazione, ma poi diverse cause  glielo impedirono.

Visto che i bonzi e gli stregoni non potevano nulla e che il pericolo di morte si faceva sempre più  vicino e più certo, i genitori della donna, saputo che i cristiani potevano mettere fuori  combattimento anche gli spiriti, li invitarono a casa loro. Essi vennero, pregarono, aspersero la casa  di acqua benedetta e i fenomeni diabolici cessarono. Maria sembrava tornata a vita nuova, serena,  allegra, di buon umore e di buon appetito.

Ma lo spirito del male se n’era andato solo per poco tempo. Quando tornò un’altra volta, furono  rinnovate le preghiere e gli scongiuri, e il demonio dovette fuggire anche quella volta. Così per la  terza, la quarta e la quinta volta. Si vede che il diavolo stava troppo bene là e voleva restarci a tutti i  costi.

Fu allora che i cristiani ne informarono il missionario, padre Domenico Heier, dei verbiti, e gli  domandarono di interessarsi del caso.


La prima liberazione di Maria Tién 24 maggio 1930

Anche i genitori di Maria, convinti della potenza della fede cristiana contro i demoni, si erano fatti  istruire nella religione cattolica e si erano fatti battezzare. Si sbarazzarono di tutte le statue e  immagini di divinità e degli altari che avevano in casa e cominciarono a frequentare con assiduità la cappella della missione. E anche Maria Tien, che nel frattempo era stata ritirata nel reparto  femminile della missione, si era preparata al battesimo e alla prima comunione. Il battesimo le fu  amministrato il 17 maggio col nome di Maria in onore della Madonna sotto la cui protezione era  messa, e la prima comunione le fu amministrata il 19 maggio successivo.

Gli assalti demoniaci non erano del tutto cessati, ma erano sporadici, talvolta più deboli talvolta più  forti, talvolta di breve durata, talvolta di più lunga. Nei piccoli assalti bastavano le preghiere delle  suore e delle donne e l’aspersione dell’acqua benedetta per riportare alla calma l’ossessa; negli  assalti più forti era necessaria la presenza di padre Heier. Questi alti e bassi e il timore di nuovi  interventi diabolici tenevano in continua agitazione il padre missionario e tutta la comunità della  missione.

Non è possibile riferire tutti i particolari della lunga relazione che ci hanno lasciato gli interessati.  Basti dire che, o in un modo o nell’altro, nel periodo che va dal 18 al 24 maggio 1930, si ebbero  tutte le manifestazioni diaboliche ricordate nel rituale romano, con lo scopo — come si legge nello  stesso rituale — di stancare e scoraggiare l’esorcista e di fargli credere che la persona da esorcizzare non è indemoniata. Nel caso di Maria Tien si ebbero tutti questi trucchi e molti altri ancora.

Dalle interrogazioni dell’esorcista si venne a sapere qualche cosa di più riguardo al demonio che  teneva schiava l’ossessa. Il 16 maggio aveva detto:

— Io sono lo spirito della vendetta. In casa della Tien hanno distrutto il mio altare, non mi bruciano  più incenso e non mi fanno più il kotu, cioè l’inchino.

Un’altra volta disse:

— Strano, prima (del battesimo) potevo entrare liberamente anche nel suo cuore e adesso non lo  posso più. Il battesimo aveva trasformato il cuore di Maria Tien in tempio dello Spirito Santo, ormai inaccessibile al demonio che fino allora vi aveva spadroneggiato senza trovare ostacolo.

La lotta del demonio col padre esorcista si faceva sempre più serrata.

— Perché non te ne vai? — domandava il padre.

— Me ne andrò se mi permetti di far venire via anche lei con me. Essa è mia e voglio la sua anima. — L’anima di Maria appartiene a Dio e tu non l’avrai mai.

— Allora le prenderò la vita, la strangolerò.

L’ossessa si era portata la mano al collo e stava per strozzarsi se non fossero intervenuti  prontamente gli astanti per impedirlo.

Altre volte la poveretta era presa da una fame insaziabile — e fame di carne umana — e diceva che  avrebbe fatto fuori ora questo ora quello per divorarlo. I pasti di Maria Tien erano in quelle  circostanze un grosso problema per i padri e le suore della missione. Essa avrebbe divorato tutto  quello che le capitava per mano se non l’avessero impedito con la forza. Quando era nello stato  normale era una cara persona, di compagnia, scherzava volentieri, rideva, pregava e si faceva il  segno della croce con molta devozione; ma quando era in crisi, sotto l’influsso del maligno, non  c’era verso di farla pregare o di farsi il segno della croce. Cominciava a guaire, a battere le mani, a  dir parolacce, a insultare i presenti, a cantare. I presenti, malgrado la triste situazione, talvolta non  potevano tenersi dal ridere.

Il demonio cercava di ingannare in tutti i modi il padre esorcista. Si era accorto che tutte le volte che usciva dal corpo dell’ossessa, essa sbadigliava come dopo essersi svegliata da un sonno. Lo  sbadiglio era generalmente il segno della partenza del demonio. Egli finse più volte lo sbadiglio per  ingannare il missionario. Una volta gli disse:

— Tu dici sempre diavolo, diavolo, diavolo. Di quale diavolo parli? Io sono la Tien.

Ma lo diceva con voce da basso profondo che non era certo la voce di Maria Tien. Un’altra volta gli disse:

— Come sono strane le tue mani! Non sono uguali alle mani degli altri uomini.

Il demonio doveva riconoscere il potere misterioso delle mani consacrate del sacerdote cattolico che toccano il corpo del Signore. Le mani del sacerdote, posate sugli occhi dell’indemoniata, facevano  lo stesso effetto dei carboni ardenti.

Padre Heier credeva di conoscere tutti i trucchi e gli inganni del demonio, ma si illudeva  fortemente. Più tardi riconobbe che il demonio più volte l’aveva preso in giro facendogli credere il  falso come vero.

Il 20 maggio la crisi di Maria Tien fu più violenta e mise tutti in allarme. Il demonio aveva detto: — Fate quello che volete. Io la voglio, io la strozzerò.

E difatti il respiro della poveretta venne meno fino a cessare del tutto, la lingua cominciò a  balbettare e la gola a emettere suoni come di chi sta per essere strozzato. Un minuto, due minuti,  nessun respiro, nessun battito di polso. Il sacerdote si spaventò. E se morisse? E se fosse già morta?  Fu aspersa con acqua benedetta, furono iniziate le preghiere dell’esorcismo: «O glorioso principe  delle schiere celesti, o arcangelo san Michele, difendici nella lotta..

A poco a poco il polso riprese a battere, ma il respiro non tornava. Finito l’esorcismo Maria riaprì  gli occhi:

— Shenfu (padre), il cuore non mi regge più. Lasciami andare a casa.

— Ma tu sei guarita, rispose il padre.

Ed effettivamente credeva che fosse guarita davvero, ma si ingannava ancora una volta.

Il 21 maggio mandò un corriere ai confratelli della stazione missionaria di Chumatien per chiedere  il loro aiuto. Nella lunga lettera accompagnatoria riferiva gli ultimi aspetti della vicenda:  l’improvviso aumento di peso della donna che normalmente poteva essere portata in chiesa in  barella da quattro ragazze, ma in altri casi diventava come un blocco di marmo e otto robuste ragazze non riuscivano a muoverla; la sua doppia personalità per cui si aveva l’impressione che  nella stessa persona ce ne fossero due che parlavano con voce diversa e agivano in contrasto; a un  certo punto il diavolo era entrato nel corpo del papà di Maria Tien, ma ne era uscito presto perché  trovato troppo «coriaceo» e rientrato nel corpo di Maria.

Da Chumatien dopo tre giorni arrivarono a cavallo i due padri verbiti Rosenbaum e Irsigler, col  permesso di fare l’esorcismo che era stato dato dal Vicario apostolico Monsignor Frowis.

Dopo un primo esorcismo tenuto da padre Heier il 23 maggio, che non ebbe effetto, ne fu tenuto un  secondo il giorno dopo, e questa volta, per intercessione della Madonna di Lourdes a cui la cosa era  stata raccomandata, la grazia fu ottenuta con grande gioia di Maria Tien e di tutta la comunità.

Paolo Calliari

O Grande Spirito

 


O Grande Spirito 

O Grande Spirito, 

la cui voce sento nei venti 

ed il cui respiro dà vita a tutto il mondo, ascoltami. 

Vengo davanti a Te, uno dei tuoi tanti figli. 

Sono piccolo e debole. Ho bisogno della tua forza e della tua saggezza.  

Lasciami camminare tra le cose belle  

e fa' che i miei occhi ammirino il tramonto rosso e oro.  

Fa' che le mie mani rispettino ciò che Tu hai creato,  

e le mie orecchie siano acute nell'udire la tua voce.  

Fammi saggio, così che io conosca le cose che Tu hai insegnato al mio popolo, le lezioni che hai nascosto in ogni foglia, in ogni roccia.  

Cerco forza, non per essere superiore ai miei fratelli, ma per essere abile a combattere il mio più grande nemico: me stesso. 

Fa' che io sia sempre pronto a venire a Te,  

con mani pulite ed occhi diritti,  

così che quando la vita svanisce come la luce al tramonto,  il mio spirito possa venire a Te senza vergogna. 


Capo indiano Sioux, Yellow Lark 

Dovete confidare in Me, nel Mio Potere Divino, che Io veglierò su di voi, come ho vegliato sul Mio eletto Davide, che sconfisse Golia.

 


Messaggio di Dio Padre a J. V.


15 ottobre 2021

Rosario mattutino - Messaggio UNICO.


Primo Mistero. Parla Dio Padre.

Figlioli, la vostra lotta, come vi ho detto, è contro satana, contro i suoi beni, contro tutta la sua spiritualità malvagia, dove vi ha condotto.

Sei venuto in missione spirituale, ti è stato dato un corpo fisico, certamente materiale, e questo corpo lo devi nutrire e curare, affinché la tua anima possa andare in missione ovunque io ti chieda di portarla.

Miei piccoli, ci sono forze spirituali molto potenti intorno a voi. Una volta vi ho detto che se vi permettessi, per un momento, di vedere tutte quelle manifestazioni che esistono intorno a voi, manifestazioni sataniche, esseri che non vengono dal cielo e che vi circondano, e che cercano di condurvi al male, morireste immediatamente. Ecco perché avete la Nostra protezione, ecco perché vi ho dato i vostri Santi Angeli.

Questo lo ripeto, perché in questi tempi in cui il potere di satana è stato totalmente liberato, queste entità ribelli, malvagie, sataniche vi attaccheranno più fortemente per distruggervi, per condurvi ad una morte spirituale, principalmente, e una distruzione fisica del vostro corpo.

Non potete immaginare, Miei piccoli, la lotta che state combattendo e che combatterete, ancora, per questo, non lasciateci soli, perché è troppo forte per voi. Satana è un vostro nemico, troppo potente contro di voi e per questo, vi è stato chiesto continuamente, di avvicinarvi alla Nostra Santissima Trinità, di cercare la protezione della Mia Figlia, la Sempre Vergine Maria, del Signore San Giuseppe, il terrore dei demoni, dei Santi Arcangeli, che vi proteggono anche, e delle preghiere di tutto il Cielo e del Purgatorio, e anche della Terra, per proteggervi contro tutto ciò che avete intorno.

Ripeto di nuovo, perché è una realtà molto forte, che se vi facessi vedere, per un momento, tutto quel male, tutte queste entità sataniche che vi circondano e che vogliono distruggervi, se le vedeste per qualche istante, morireste ipso facto.

Vi amo, miei piccoli, per questo mi preoccupo per voi, e pur sapendo che siete piccoli, vi ho mandato in una missione speciale, e in un certo senso, siete come Davide e Golia. Contate sulla Nostra Forza Divina per sconfiggere questo nemico che vi perseguita continuamente, ma non volete credere a tutto questo che vi sta succedendo e molti di voi moriranno quando vi sarà permesso di vedere tutte queste entità intorno a voi.

Tutto questo che verrà non è mai successo prima nella storia dell'umanità. Perciò, è la fine di questi tempi, e vi avevo detto prima che avrei permesso che tutto questo accadesse, affinché conosceste veramente il male che vi perseguita.

Vi avevo anche detto che quando sarebbe arrivata la fine dei tempi, si sarebbero aperte le fogne di tutto il mondo, quelle fogne sataniche che hanno colpito l'umanità, la vostra spiritualità, ognuno dei Miei figli che ho permesso di venire sulla Terra per servirMi e che ora, si manifesteranno molto fortemente, perché satana sa di essere sconfitto, ma nella sua arroganza, non vuole accettarlo.

Ecco perché la lotta sarà tremenda, ma voi dovete confidare in Me, nel Mio Potere Divino, che Io veglierò su di voi, come ho vegliato sul Mio eletto Davide, che sconfisse Golia.

Restate così, Miei piccoli, Miei piccoli David di questo tempo, che Io sarò al vostro fianco e se satana vi affronta e cerca di spaventarvi e distruggervi, confidate in Me, chiedeteMi di aiutarvi e Io ci sarò, ma se voi, nel vostro orgoglio, volete sentirvi potenti e credere di poter agire da soli, ve l'ho detto fino alla nausea: satana vi sconfiggerà, non siete preparati ad affrontare una forza così grande e così malvagia come satana è.

Questi sono tempi decisivi per la storia dell'umanità, questi sono tempi decisivi per milioni di anime: se non sei con Me, satana ti distruggerà. Non ci sono vie di mezzo, tu vincerai se sei con Me o satana ti distruggerà facilmente se non sei con Me. Tutto il Cielo si prende cura di voi, intercede per ognuno di voi, ma voi avete il libero arbitrio, vi avvicinerete a Me, o il vostro orgoglio vi farà perdere tutto quello che avete, sarete sconfitti da satana.

Grazie, miei piccoli.

GENESI BIBLICA EVOLUZIONE O CREAZIONE? CAINO E’ LA CHIAVE DEL MISTERO

 


I Parte della visione: Il primo Pioniere,  “IL CAMPIONE”  


Il primo Pioniere  

(1° orientamento: scena rivolta verso Sud)  

§ 16 Con mia grande sorpresa vidi sulla parete Sud del mio studio, al posto che era  coperto dallo sportello sinistro della libreria di destra, una finestra aperta al chiaro  della luce meridiana occupata dalla figura nitida di un Ragazzo nudo, dalla pelle lucida  e arrossata come fosse stato scottato di recente dal sole. Lo vedevo solo dalle anche in  su. Non aveva segno di vestito, neppure un perizoma. I capelli nerissimi, lucidi e lisci,  gli scendevano fino alle spalle. Mi veniva da fargli molte domande: “Chi sei? Come sei  venuto qui?”. La Voce, sommessa, mi suggerì di contenermi. Quello non mi guardava.  Aveva una faccia bonaria e paffuta. Era intento a guardare qualcosa che aveva fra le  mani. Sembrava un mazzetto di steli di paglia. Si girò dalla parte opposta e fece due o  tre passi guardando in alto. C’era un soffitto fatto di lastroni di pietra giallastra di  arenaria dello spessore di circa 40 cm. Si fermò dove la serie di lastre era interrotta  per la caduta di una di esse. Da quel vano sporgevano in giù dei corpi grigi,  bucherellati, che credetti, lì per lì, dei pezzi di tufo. Ne vedevo solo l’estremità inferiore.  

Guardavo il Ragazzo sospeso lì fuori del muro della mia stanza pensando a come  facesse a reggersi a quell’altezza di 5 m dal suolo, dato che nel muro esterno non vi  erano mensole né appigli. La mia meraviglia dipendeva dal fatto che la canonica di  Chies è situata su un terreno in pendio: mentre le stanze rivolte ad Est sono a livello  della strada, quelle rivolte a Ovest sono un piano più alto dell’orto.  

§ 17 Lo vedevo di schiena che armeggiava con le mani così da far sprizzare verso il  suo fianco destro un pennacchio di scintille a brevissimi intervalli. Si girò sul fianco  sinistro e potei vedere che quello che aveva nella mano sinistra era un mazzetto di steli diritti di frumento o di segala le cui spighe vuote intrise di un liquido nero ora  bruciavano con molto fumo gocciolando. Uno stelo acceso si era piegato in giù ed egli  si curvò e non lo vidi più. Quando si rialzò aveva in mano il mazzetto senza fuoco.  Dispose le estremità opposte alla spiga sul palmo della mano sinistra, fermandole con  l’indice e il mignolo contro il dito medio e anulare. Sopra il tratto che restava sul  palmo, strinse tra il pollice e il mignolo una pietra piatta. Nella destra ne teneva una  simile e si mise a sfregare in un’unica direzione questa con quella producendo  frequenti pennacchi di scintille verso le spighe finché presero nuovamente fuoco e  fecero fumo. Il Ragazzo produsse, col suo fuoco, una nube nera di fumo che saliva a  quei pezzi di tufo dalla forma di grossi salami pendenti sopra la sua testa fra le due  grosse lastre di pietra, provocando il volo di numerosi insetti che gli svolazzavano  intorno. Lo vidi fare una piccola smorfia. Si ritirò di alcuni passi verso la mia virtuale  finestra; attese finché il fumo si diradò e, prima che cessasse, ritornò là, alzò le braccia  (non vidi pelo sotto le sue ascelle), scostò due o tre tufi osservandone gli interstizi e,  non senza difficoltà, ne staccò uno provocando un nuovo sciame di insetti. Parevano  mosche.  

Egli si ritrasse, ma non li scacciava. Ne staccò qualche pezzetto d’intorno e lo lasciò  cadere. Si ritirò di nuovo venendo ancor più vicino e proprio davanti a me, si chinò e  scomparve sotto il davanzale del quadro visivo.  

Questo non era sempre uguale: veniva ristretto fra i due lati orizzontali, ora più ora  meno, per inquadrare solo la scena che dovevo guardare.  

Mentre il protagonista stava sotto la linea inferiore del quadro visivo, potei vedere il  panorama e un lembo orizzontale di cielo. Era sereno, alla luce meridiana. Lo  deducevo dall’ombra quasi inesistente.  

Finestra aperta alla luce meridiana: l’habitat del primo Uomo   

§ 18 Volevo guardare l’ambiente, orizzontarmi, ma al di là vedevo solo il cielo sereno.  L’orizzonte era lontano, a perdita d’occhio, ad un livello più basso del luogo in cui mi  trovavo. Il punto d’osservazione era da un’altura. Mi alzai in punta di piedi per  osservare il panorama nascosto dal davanzale di quella strana finestra da cui distavo  quasi un metro. Con mia sorpresa e grande gioia, la finestra mi venne incontro, così  che potei affacciarmi. Mi trovavo su uno sperone di roccia marnosa, che scendeva  quasi verticalmente con uno strapiombo verso Ovest. Questo sperone era la parte  estrema di un alto promontorio che si spingeva da Nord verso Sud.  

Sotto quello strapiombo vidi da Nord-Ovest a Sud una grande distesa di bosco, tutte  piante a latifoglio e nessuna conifera. Quella foresta dal lontano orizzonte arrivava  fino ai pressi dell’altura su cui mi trovavo. Appoggiai la mano sinistra alla cartelliera  (che già non vedevo) e mi protesi innanzi per sporgermi dalla finestra e guardai giù  nelle immediate adiacenze.  

La finestra mi si accostò ancor di più, lentamente. Più scorgevo la parte più prossima  di quella foresta, più percepivo la misura del dislivello in rapporto al mio punto di  osservazione, alto almeno una sessantina di metri. Non potevo distinguere, dalle  foglie, la specie di piante del bosco. Forse erano castani o querce o faggi.  

Mi sporsi di più, fino a mettere la testa fuori dal davanzale. Ebbi un brivido. Quello  strapiombo era costituito da molti lunghi corsi sovrapposti ed obliqui di pietra  arenaria giallastra intervallati da marna di colore più scuro. Anzi, ora anch’io ero  nell’incavo fra due cenge sovrapposte dove lo strato di marna era stato eroso.  

Ai piedi della roccia su cui mi trovavo c’era l’alveo di un torrente asciutto dal colore  bianco in contrasto con le pietre giallastre dell’altura. Non distinguevo i ciottoli.  

Ad una ventina di metri dalla base dello strapiombo, oltre la sponda opposta del greto  del torrente, questo bosco terminava di netto con un brusco salto di dieci metri rispetto  all’alveo del torrente che lo delimitava in linea retta da Nord-Ovest a Sud.  

§ 19 Di fronte a questo promontorio si apriva a ventaglio verso Sud fra due linee  divergenti, che inizialmente distavano una cinquantina di metri, una zona  pianeggiante, fertile, coperta di vegetazione cerealicola che si stendeva a perdita  d’occhio. Non vedevo monti all’orizzonte o perché non ce n’erano o perché la foschia  mi impediva di vederli.  

Dall’enorme estensione di quella vegetazione color oro dedussi che quelle messi  crescevano spontanee, aiutate nelle vicinanze dell’altura da qualche fosso rettilineo  che distinguevo appena e che, suppongo, fosse un rudimentale sistema di canali  d’irrigazione che qualcuno aveva scavato. A Est dell’immensa campagna vi era  un’altra valle che usciva dal lato orientale dello sperone di roccia. Forse, al di là di  una fila di piante irregolari che delimitavano a sinistra la pianura, vi era anche  un’altura. Non potei vedere se ci fosse un altro corso d’acqua.  

Nel guardare il dirupo che stava sotto di me ebbi un momento di sconcerto e mi tenni,  con la sinistra, ancor più saldo alla cartelliera.  

§ 20 Mi ritraggo e osservo ancora l’orizzonte. Non mi raccapezzo. So di essere nella  mia abitazione e tengo i piedi per terra. La canonica non è sull’orlo di un precipizio.  Strana associazione di idee. Anch’io sono un uomo che, a volte, sono incline a  giudicare le cose secondo le proprie misure. Pensai: “In questa parete è stata murata  una finestra che guardava il sottostante cortiletto interno della canonica, ultimo lembo  dell’orto del Beneficio, salvato un tempo dall’usurpo dei vicini che poi, in questi ultimi  anni, hanno costruito e ampliato la loro casa abusivamente. Ora, ecco sprofondato il  cortile e anche la casa nell’abisso, forse a causa del terremoto che ho sentito. Meglio  così: ora potrò vedere di nuovo il sole d’inverno e vedrò la Chiesa e il colle del  Cimitero. Ma, e le persone? Oh! Misericordia, no! Ma... questo non è il mio ambiente!  Se fosse scomparso anche il colle vedrei l’orizzonte sopra il lago di S.Croce. L’Alpago  è bello, ma non è il Paradiso Terrestre, anche se i bellunesi lo chiamano ‘il giardino di  Belluno’. E poi, qui è notte e lì è giorno”. 

§ 21 La finestra inquadra di nuovo il protagonista che ora si è rizzato in piedi. Ha in  mano un oggetto bucherellato da cui sta strappando dei pezzettini che lascia cadere.  Non riesco a capire che cosa sia. Mi sembra un pezzo di quel tufo. I soliti insetti gli  volano attorno e si posano su quell’oggetto. Egli, con calma, strappa il pezzettino  infestato e lo lascia ancora cadere. Qualche volta scorgo sulle sue labbra una leggera  fugace smorfia di dolore. Finalmente alza la testa e sbanda i capelli dalla fronte. È  vicinissimo a me, nel lato più esterno della cengia. La Voce sommessa mi suggerisce di osservarlo bene. È ad un mezzo palmo di distanza davanti alla mia spalla destra. Lo  vedo di profilo. Egli alza lo sguardo verso la mia sinistra, lentamente. Con la mano  sinistra fa il gesto di sistemare i capelli dietro l’orecchio sinistro. Gli osservo la mano  grassoccia, rosea e lucida, le dita perfette nella forma e nella proporzione del palmo, le  unghie regolari e pulite. Così pure l’orecchio è ben fatto. Ad un mezzo palmo di  distanza egli accosta la sua guancia al mio sguardo. Posso constatare che non vi è  alcuna traccia di barba e neppure di peluria di baffi. I pori della sua pelle, rosea, liscia,  delicata e lucida, sono invisibili. Niente peluria neanche alle ascelle né sul petto. Ora  che lo vedo muoversi con tanta naturalezza, rivolto sempre verso la mia sinistra,  provo un senso di ammirazione e di simpatia al constatare la perfetta armonia dei suoi  lineamenti. Il naso è un po’ piccolo e delicato nella tinta, come quello di un bimbo. Gli  occhi neri sono profondi e piuttosto piccoli. L’arco sopraccigliare, fatto proprio ad  arco, è ricoperto da sopracciglia nere normali, non a cespuglio, non lunghe né  sporgenti, ma giuste, che non si congiungono sopra il naso. Tra le sopracciglia e le  ciglia la nicchia è profonda più di un centimetro ed è pallida, così pure la palpebra  quando abbassa lo sguardo, perché il sole non l’ha arrossata. Forse anche per questo  gli occhi mi sembrano molto profondi. La fronte è alta e ben proporzionata. L’angolo  facciale è retto, il mento e la bocca sono regolari.  

§ 22 Mentre lo fissavo, egli, guardando lontano sempre verso la mia sinistra, aprì la  bocca e sentii pronunciare due parole, con voce forte e lentamente: – DALLA VOCE.   – Notai che mentre sentivo pronunciare “dalla”, il Ragazzo aveva mostrato tutti i  denti bianchi e regolari, anche i quattro canini che non erano più lunghi degli altri  denti. Aveva mosso la lingua verso gli incisivi come avesse pronunciato la prima  consonante ‘d’, e poi contro il palato per la ‘l’. Ma quanto alla parola “voce” non mi  sembrò corrispondente il movimento delle sue labbra, perché si erano contratte come  nell’atto di zufolare.  

Inoltre il suono delle parole non mi veniva da quella direzione, ma da sopra la mia  spalla destra. Dovetti pensare un po’ per capire. Era la risposta alla mia ultima  domanda: “Ma che tipo di segno?”. E quel ‘segno’ era a sua volta la risposta a  quell’altra domanda espressa prima che iniziasse la visione mentre stavo per  prendere in mano la Bibbia: “Come ha fatto (l’Uomo) a trovarla (la Donna)?”.  Dunque l’Uomo aveva trovato la Donna da un segno e quel segno era la voce. Ma di  chi? 

§ 23 Il Ragazzo era ad una distanza che calcolavo essere appena di là del muro dello  studio. Stava passando dalla mano destra alla sinistra quell’oggetto che credevo  essere un pezzetto di tufo volgendo anche il capo dalla stessa parte come volesse  rivolgersi a me. Invece guardava lontano. In quel momento la solita Voce diceva: –  HA SENTITO LA SUA VOCE.  – Non avevo compreso che era stato l’Illustre  Commentatore a parlare. Credendo fosse stato il Ragazzo che mi stava dando del ‘lei’  e che si riferisse a qualcuno che aveva sentito la mia voce, risposi con lo stesso tono  forte:  

– Eh! Ho altro a cui pensare io! Altro che la mia voce! – Desideravo studiare la  Bibbia. Non volevo distrazioni. Il mio Illustre Maestro intendeva invece, come mi venne detto di lì a poco, che il Ragazzo aveva sentito la voce della madre che stava per  partorire quella che sarebbe diventata la sua Donna.  

Frattanto Chi mi parlava nel pensiero si fece più insistente e andava dicendo parecchie  parole di cui ricordo bene solo queste:  

 – EGLI HA SENTITO. TI PARLO DI LUI.  –  

Don Guido Bortoluzzi 

***