venerdì 5 novembre 2021

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE

 


Lo sbocco d’amore del Creatore, il suo alito, si sprigiona continuamente dal suo Seno Divino e corre per alitare la generazione delle creature. Ed attende che le creature formino il loro sbocco d’amore verso il loro Creatore. (Volume 21 - Aprile 24, 1927)


[…] (Gesù:) “Io voglio far ritornare le cose come al principio della Creazione, che non fu altro che uno sbocco d’amore, ed esso dura ancora, perché ciò che Noi facciamo una volta facciamo sempre, non viene mai interrotto. […] Sicché il nostro sbocco d’amore, il nostro alito si sprigiona continuamente dal nostro Seno Divino e corre per alitare la generazione delle creature. Onde il nostro sbocco d’amore aleggiando in tutta la Creazione investe cielo e terra, sole e mare, vento e acqua, e corre verso le creature; se ciò non fosse, il cielo si restringerebbe, le stelle si sperderebbero, il sole si impoverirebbe di luce, l’acqua verrebbe a mancare, la terra non produrrebbe né piante né frutti, perché mancando la vita del nostro amore [che va] aleggiando in tutte le cose, si ritirerebbero dalla nostra sorgente da dove uscirono; e se venisse a mancare il nostro alito, la generazione delle creature finirebbe, perché esse non sono altro che faville che manda il nostro alito per fecondare la crescente generazione.

Ora le creature prendono ciò che è materia nelle cose create e lasciano la vita dell’amore, che aleggiando in tutto, resta sospeso senza poter dare. Succede come quando si va in un prato fiorito o in un giardino dove ci sono alberi carichi di preziosi frutti: se solo si guarda il fiore e non si coglie, non si riceverà il gusto e la vita del profumo del fiore; se si guarda il frutto e non si prende dall’albero per mangiarlo, non si gusterà né si riceverà la vita del frutto. Così è di tutta la Creazione: l’uomo la guarda, ma non riceve la vita d’amore messa da Dio in tutte le cose create, perché l’uomo non mette la sua volontà né apre il suo cuore per ricevere questo sbocco d’amore continuato del suo Creatore. Ma ad onta di ciò il nostro sbocco d’amore non si arresta, il nostro alito rigeneratore è sempre in atto ed in moto, ed aspettiamo il Regno del nostro Fiat Divino per fare che questo nostro amore, aleggiando, scenda in mezzo alle creature e da questa nostra Vita divina, che, ricevendola, formeranno, le creature, il loro sbocco d’amore da dare a Colui dal Quale lo ricevono.

Perciò, figlia mia, tutta la Creazione è accentrata su di te. Io ti guardo dal cielo stellato e ti mando questo sbocco d’amore, ti guardo dal sole ed alitandoti ti mando la mia Vita divina, ti guardo dal mare e nelle sue onde spumeggianti ed impetuose ti mando il mio amore che, essendo contenuto, lo scarico con impetuosità come mare su di te; ti guardo dal vento e ti verso il mio amore imperante, purificante e riscaldante; ti guardo dai monti e ti mando lo sbocco del mio amore fermo ed irremovibile. Non c’è punto o cosa creata da dove non ti guardo per versarti amore, perché, stando il mio Volere in te, da tutte le parti Mi tiri a guardarti, perché Esso allarga la tua capacità per ricevere questo mio sbocco d’amore continuato […]”.

dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta


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