sabato 20 agosto 2022

Israele è cosa sacra. È riservato al Signore. Merita di essere rispettato.

 


LIBRO DELLE LAMENTAZIONI 

Anche il Salmo ricorda lo stesso ordine dato dal Signore ai popoli. Israele è cosa sacra. È riservato al Signore. Merita di essere rispettato. 

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere. A lui cantate, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie. Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto. Ricordate le meraviglie che ha compiuto, i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca, voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto.

È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi. Si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni, dell’alleanza stabilita con Abramo e del suo giuramento a Isacco. L’ha stabilita per Giacobbe come decreto, per Israele come alleanza eterna, quando disse: «Ti darò il paese di Canaan come parte della vostra eredità». Quando erano in piccolo numero, pochi e stranieri in quel luogo, e se ne andavano di nazione in nazione, da un regno a un altro popolo, non permise che alcuno li opprimesse e castigò i re per causa loro: «Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti». 

Chiamò la carestia su quella terra, togliendo il sostegno del pane. Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo. Gli strinsero i piedi con ceppi, il ferro gli serrò la gola, finché non si avverò la sua parola e l’oracolo del Signore ne provò l’innocenza. Il re mandò a scioglierlo, il capo dei popoli lo fece liberare; lo costituì signore del suo palazzo, capo di tutti i suoi averi, per istruire i prìncipi secondo il suo giudizio e insegnare la saggezza agli anziani. 

E Israele venne in Egitto, Giacobbe emigrò nel paese di Cam. Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi oppressori. Cambiò il loro cuore perché odiassero il suo popolo e agissero con inganno contro i suoi servi. Mandò Mosè, suo servo, e Aronne, che si era scelto: misero in atto contro di loro i suoi segni e i suoi prodigi nella terra di Cam. 

Mandò le tenebre e si fece buio, ma essi resistettero alle sue parole. Cambiò le loro acque in sangue e fece morire i pesci. La loro terra brulicò di rane fino alle stanze regali. Parlò e vennero tafani, zanzare in tutto il territorio. Invece di piogge diede loro la grandine, vampe di fuoco sulla loro terra. Colpì le loro vigne e i loro fichi, schiantò gli alberi del territorio. Parlò e vennero le locuste e bruchi senza numero: divorarono tutta l’erba della loro terra, divorarono il frutto del loro suolo. Colpì ogni primogenito nella loro terra, la primizia di ogni loro vigore.  

Allora li fece uscire con argento e oro; nelle tribù nessuno vacillava. Quando uscirono, gioì l’Egitto, che era stato colpito dal loro terrore. Distese una nube per proteggerli e un fuoco per illuminarli di notte. Alla loro richiesta fece venire le quaglie e li saziò con il pane del cielo. Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque: scorrevano come fiumi nel deserto. Così si è ricordato della sua parola santa, data ad Abramo suo servo. Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza, i suoi eletti con canti di gioia. Ha dato loro le terre delle nazioni e hanno ereditato il frutto della fatica dei popoli, perché osservassero i suoi decreti e custodissero le sue leggi. Alleluia (Sal 105 (104) 1-45).  

Invece ora i suoi nemici la guardavano e ridevano della sua rovina. La siepe è stata tolta. È come se Dio avesse dato licenza di distruggere e devastare. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

“Tu diventerai frate come tuo zio”

 


Ad Alberto D’Apolito: “Tu diventerai frate come tuo zio” 

Nell’estate del 1919 il piccolo Alberto D’Apolito andò a visitare Padre Pio insieme al suo zio  Padre Clemente. Padre Pio gli chiese se volesse diventare frate. Alberto rispose che lui voleva  diventare un sacerdote salesiano. Padre Pio gli disse: “Tu sarai un frate come tuo zio.” 

Alberto entrò nel seminario del convento di San Giovanni Rotondo nell’ottobre di quello  stesso anno 1919, e divenne un frate cappuccino. 25   

Giuseppe Caccioppoli 

Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN -2

 


La suggestione nell'anima e nella mente


Genesi 3:1-6 - SUGGESTIONE E TENTAZIONE  DI EVA ED ADAMO NELL’EDEN -2

[Il serpente] disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 

L’approccio è composto da una frase che sembra incompleta; come fosse la conseguenza di qualcosa avvenuto o detto prima. Non sappiamo cosa stesse facendo la donna, se passeggiasse per il giardino, se si fosse soffermata verso qualche fiore o  frutto, se avesse avuto un moto di incertezza vicino l’albero proibito… fatto sta che l’ingannatore, senza presentarsi, entra subito in confidenza, come proseguendo i pensieri della donna a voce.  

Non possiamo sapere cosa pensasse la donna del comandamento di Dio, ma se ci fu in lei curiosità o una certa titubanza, l’ingannatore, acquattato chissà da quanto tempo, seppe coglierla al volo.   

L'ingannatore dunque ha la capacità di entrare nella nostra vita scegliendo il momento più a lui favorevole; lo sa fare in modo quasi naturale, senza preavviso, come una persona conosciuta da tempo, falsamente interessata a noi, facendosi passare per uno che sta dalla nostra parte, pronto a condividere a consigliare…  

Appena si presenta un dubbio nella nostra coscienza, un desiderio non permesso, o solo un momento di debolezza, lui è lì, prontissimo a lavorarci sopra, rigirandolo a tal punto che quel piccolo buchino diviene presto un’apertura irreparabile da cui può entrare ogni elemento estraneo, alieno.   

-Come mai..- sembra dire l’ingannatore, perfettamente intonato con la donna (oggi diremmo “avendo creato un buon feeling con lei”)  -..possibile che Dio vi abbia detto di non mangiare nessun albero del giardino? Ma dai, non è possibile, non mi dire… di nessun albero? Il nostro Dio! ma come! Avrai capito male, ti ha detto proprio così?”    

“ La donna rispose al serpente:..” 

Eccolo un altro grosso errore: la donna non solo ha a gito in autonomia senza consultarsi, ma risponde alla domanda, accetta il dialogo senza domandarsi minimamente su chi fosse realmente quello sconosciuto accettando in pratica lo scambio con lui.    

La domanda era ovviamente un amo da pesca per farla abboccare.  L’ingannatore in un certo senso “provoca” una risposta semplice ed apparentemente innocente: dice una cosa sbagliata (“non potete mangiare da nessun albero”) ed aspetta la correzione istintiva, che infatti abboccando all’amo, arriva subito: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto..”   

Mi sono sempre chiesto come mai non ci fu alcuna attenzione in Eva. Credo che la prima influenza, il primo condizionamento sia stato proprio il magnetismo di un essere affascinante ed importante che le parlava in amicizia di cose che riguardavano Dio. Parlare di Dio ad altri (sottintendendo il fatto di credere che Egli esista) ci fa sentire un po’ tutti come fratelli. Poi sentirne parlare da un essere così nuovo ed affascinante magari diventava piacevolmente amichevole e persino gratificante ed eccitante!   

Un certo ascendente doveva averlo questo essere ingannatore se lei gli diede subito ascolto. Quante volte ci lasciamo prendere dal “carisma” di una persona e subito ci fidiamo!    

Poi ci fu l’astuzia della domanda: un modo trasversale e contorto per poi arrivare dove voleva lui: una persona normale, senza prevenzione, tende sempre a rispondere quando le si chiede qualcosa; a maggior ragione se la domanda proviene da uno simpatico, cordiale, interessato a te… rispondi con dovizia di particolari. Quando rispondi infatti sei in una posizione importante davanti a chi ti ha fatto la domanda: lui ti ascolta; ti guarda, il riflettore è su di te… se poi è bello, suadente, dotato di “charme”, allora ci può essere anche un certo compiacimento..    

In realtà è solo il povero pesciolino che abboccando si conficca da solo l’amo nella bocca.  

La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"».   

Eccola qui la donna a rispondere all’astuto ingannatore; e lo fa non in maniera breve ma in una forma esauriente, persino eccessiva. Infatti aggiunge addirittura qualcosa che Dio non aveva detto: “..e non lo toccate…”  Oggi forse lo definiremmo un “lapsus freudiano”, una scivolata che rivela probabilmente anche un fuggevole desiderio che la donna ha avuto. Non credo che questa distrazione di Eva sia passata inosservata all’astuto ingannatore.    

L'ingannatore  a questo punto sa di aver raggiunto due obiettivi importanti: 

1)    La donna ha accettato la sua familiarità, accetta il dialogo e lo scambio di idee, si fida, si è aperta a lui. 

2)    La donna subisce il fascino suo e dell’albero ed ha probabilmente curiosità e desiderio di saperne di più, almeno “toccare un poco, appena-appena, in fondo che male c’è…" Segno che qualcosa la attrae.  

Per questo arriva immediatamente alla conclusione che ora può comunicare con lei in forma più decisa, rafforzando queste piccole seduzioni appena sussurrate e spingendosi anche oltre..  

4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male». 

Qui non c’è più uno che chiede, ma uno che “insegna”! E lo fa con decisione, spiegando verità a modo suo. I contenuti sono terribili. L’ingannatore sta in pratica dicendo che Dio è un bugiardo!  

L’ambiguità del furbo comunicatore/manipolatore è magistrale: non dice letteralmente “Dio è bugiardo” ma lo lascia indietro come per farlo acquisire senza ragionarci. Infatti appena proferita la menzogna (“non morirete affatto”), senza dare il tempo di riflettere su questa cosa terribile, aggiunge subito una specie di “rivelazione-teologico-filosofica” dai contenuti mezzi veri e mezzi falsi, che impegnano altrove le facoltà intellettive della donna, aprendole la fantasia sull’eternità e trasmettendole la sostanza principale del peccato, che è il voler innalzarsi, il voler essere come Dio.    

Le mezze verità si vedranno presto: è vero che “i loro occhi si apriranno” e che acquisteranno una parte di conoscenza, ma non certo per contemplarsi come Dio, bensì per contemplare a loro miseria di peccatori.  

Il desiderio di “essere come Dio” è la radice del male che il serpente cerca di trasmettere (e certo ci riuscì se oggi l’ambizione di essere qualcuno è diventata virtù).   

Questa insoddisfazione interiore, quasi ribellione, che porterà poi la donna alla trasgressione vera e propria è organizzata dall'ingannatore in maniera perfidamente geniale: egli usa una serie di "fascinazioni" che preparano il terreno ed avvolgono la donna privandola di raziocinio e di critica.   

All’inizio potremmo chiamarla la “suggestione dell’udito” quella che dapprima presenta la propria persona ingannatrice in un modo ed in una forma accattivante, affascinante, familiare, amichevole.  In seguito ecco che all’udito sui aggiunge la suggestione degli gli altri sensi: 

La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza…. 

di Renzo Rocca

Troppo denaro corrompe l‟anima

 


AMORE DI DIO

Mia amata figlia prediletta ti faccio visita questa sera mentre il mondo sta esplodendo in continue violenze e nazioni su nazioni si bombardano a vicenda per cercare il potere e la gloria. Pregate per tutte quelle anime che periranno in queste violenze in modo che possano trovare grazia nel Regno del Padre Mio. 

Figlia Mia il mondo ora sarà soggetto ai cambiamenti preannunciati per essere purificato affinché l‟uomo possa essere degno della Mia promessa. Gli uomini continueranno ad essere spogliati di tutto ciò che è materiale da persone avide, responsabili della loro improvvisa scomparsa. Non appena queste prove si intensificheranno, questi figli saranno liberi dalle catene che li legano alle vane promesse di satana, egli, che seduce i ricchi promettendo loro ancora di più, continuerà a mostrare al mondo l‟oscenità della volgarità ostentata. Satana farà sì che i Miei figli non solo invidieranno i ricchi e i famosi ma faranno tutto il possibile per imitarli. Attirando i Miei figli in questo covo, dove lo sfoggio della ricchezza significativa apparirà come un importante obiettivo da raggiungere, riuscirà ad allontanare dalla verità i Miei figli. 

Una volta spogliati e denudati, bambini, Io vi vestirò di nuovo ma questa volta con un‟armatura progettata per proteggervi dalla malvagità degli uomini malvagi. Una volta corazzati sarete pronti per rientrare nel mondo con una nuova visione della vita. Una vita in cui l‟amore per il prossimo sarà il vostro obiettivo numero uno. Quando dimostrerete amore tra di voi, proverete il vostro amore autentico per Me. 

Questa parvenza di abbondanza e ricchezza, a cui ben pochi dei Miei figli in tutto il mondo hanno accesso, è solo questo. Una facciata. Non c‟è nessuna sostanza dietro di essa. Quando l‟ingannatore vi convince che dovete ambire a grandi ricchezze e fama, siete presi in giro cercando una simile ricchezza. La verità è che, mentre sarete impegnati ad inseguire desideri sciocchi e insignificanti, ignorerete i vostri doveri verso di Me. 

Non consentite che l‟ostentazione della ricchezza e della notorietà vi seduca, bambini, perché sappiate che troppo denaro corrompe l‟anima. Coloro che hanno tanto denaro, che probabilmente non riusciranno a spendere in questa vita, devono donarlo a quelle persone sfortunate che hanno poco da mangiare. In questo modo potrete salvare la vostra anima. Se bramerete agli eccessi, quando avete già abbastanza per nutrire e vestire una nazione, in futuro sarete affamati. Il cibo della vita è la vostra umile accettazione di amarvi a vicenda come Io vi ho insegnato. Amare il vostro prossimo significa guardare verso coloro che non hanno nulla. 

Svegliatevi e accettate la verità prima che sia troppo tardi. È molto difficile che le persone con immense ricchezze materiali trovino favore presso Mio Padre, a meno che non le condividano con gli altri. Ricordatevi di questo. Coloro che hanno poco e che invidiano coloro che sembrano avere tutte le comodità materiali che desiderano, devono stare attenti. C‟è solo una casa alla quale si deve tentare di accedere che è la casa che vi attende nel Nuovo Paradiso sulla Terra. Solo agli umili di cuore, anima e mente saranno consegnate le chiavi. 

Il vostro amato Salvatore Gesù Cristo. 

21 Agosto 2011


il Bambino Gesù porti pace alla nostra povera patria e all'Europa intera.

 


LETTERA 14   

A Maria Kolbe, Cracovia S.l.G.C.!  

Roma 24 XII 1914  

 

Carissima mamma!  

 Non ho scritto prima, perché abbiamo avuto scuola fino a ieri; ed anche adesso mando soltanto una cartolina, perché arrivi più sicuramente. Dopo l'ultima lettera, giunta prima delle vacanze, non ho ricevuto più alcuna notizia da te; mamma, fors’anche per il fatto che attualmente molta corrispondenza va perduta, specialmente le lettere. Da papà, invece, è ormai un anno che non ricevo posta. Che ne è di lui e di Beppino? Qual è l'indirizzo di Fr. Valeriano?  

 Quest'anno è difficile augurare «Buone Feste»; auguriamoci, almeno, che il Bambino Gesù porti pace alla nostra povera patria e all'Europa intera.  

Chiedo una preghiera  

Fr. Massimiliano  

 

Dopo le vacanze, grazie a Dio e gloria all'Immacolata, ho emesso la professione solenne ed ho ricevuto gli ordini minori 1.  

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(1) Fr. Massimiliano ricevette la tonsura il 28 X 1914 dalle mani del Vicario di Roma, Card. Basilio Pompilj, nel Collegio Pio Latino-Americano. Emise la professione solenne nelle mani del Vicario Generale dell'Ordine, P. Domenico Tavani, nella solennità di tutti i Santi del 1914. Lo stesso giorno ricevette i primi due ordini minori dal Card. Pompilj nel collegio «Angelicum». Sempre dal Card. Pompilj il 29 XI dello stesso anno ricevette gli altri due ordini minori nella cappella del seminario lateranense. 

PERFEZIONE

 


DIARIO SPIRITUALE

di Anonimo napoletano


" Tutta la perfezione sta fondata in due soli principi, coll'uso de' quali se si  attende alle azioni quotidiane della sua vocazione, sicuramente si arriva al  colmo e compimento di essa. Il primo è una stima bassissima di tutto il  creato, ma soprattutto di sé stesso. Della quale stima ha da derivare in  pratica uno spogliarci e rinunciare a noi medesimi ed a tutte le cose create, e  nell'affetto con risoluta volontà e nell'opera, quando, e come conviene, e particolarmente con restarcene contenti e con somma allegrezza, quando il  Signore ci spoglia di esso e di qualsiasi altra cosa. Il secondo principio è una  stima altissima di Dio, che facilmente si acquista considerando col lume  della Fede, come egli è onnipotente, sommo bene, nostro fine, e quegli che  tanto ci ha amato, e ci è sempre presente, e ci governa in tutto e quanto alla  natura, e quanto alla grazia, ed in particolare ci chiama, e c'incammina con  singolar vocazione ad un'alta perfezione. Da questa stima poi ne ha da  nascere una prontezza, e gran sommessione della volontà e di tutto l'uomo  alla volontà divina, per adorarla, e per eseguire tutto ciò, ch'egli vuole da noi  a maggior gloria sua, senza alcun nostro interesse quanto si voglia anche  santo ; ed insieme una piena conformità col divino volere, la qual sia la  misura pratica di tutti i nostri segni, affetti, ed operazioni. In questa maniera  arriva l'Anima all'unione, non già mistica, per via di ratti, d'elevazioni di  mente e di affetti veementi, ma soda, reale, e comune per via di volontà  sommamente conforme al divino volere per amor perfetto, che fa sperar senza  lumi tutto in Dio, e per Dio. E di questi tutti ne son capaci, e tutti con  chiarezza, ma non senza croci vi possono infallibilmente arrivare. " Il P.  Achille Gagliardi. 

Questo fu sempre lo studio principale di S. Vincenzo de Paoli, di ben fondarsi e perfezionarsi in questi due  principi. Imperocché credendosi egli per la sua profonda umiltà affatto incapace di cose grandi, non pensò  ad altro, che a voler compir fedelmente le obbligazioni che ha con Dio un vero e perfetto Cristiano. E perché  illuminato da luce superna conobbe, che tutta la cristiana Perfezione dipende dal buon uso di questi due  principi, questi cercò sopra ogni altra cosa di ben penetrare e stabilire nell'Anima sua ; sicché gli servissero di  retta regola e guida sicura per ogni sua azione. E ben gli riuscì l'intento. Perocché Iddio ch'esalta gli umili,  non si contentò di condurlo per questo mezzo a quella Perfezione cristiana, ch'egli s'avea prefissa ; ma volle  di più inalzarlo ad una santità quanto soda, altrettanto eminente, e si può dir singolare: poiché pochi  certamente trovansi tra quei, che senza l'aiuto di lumi straordinari della grazia, giungano ad una sì eccelsa  santità, qual fu quella di questo umil servo di Dio. 


Per i defunti

 

O mio Dio, che per tutte le creature dell’universo avete misericordia, perché di tutte siete  Padre e Padre tenerissimo, deh, vogliate rivolgere uno sguardo di compassione sulle anime che  Vi amano, il cui più crudo dolore è di essere separate da Voi.  Ricordatevi, o mio Signore, che  esse sono opera delle vostre anime e il prezzo delle fatiche, dei dolori, della morte e dei meriti  infiniti del vostro Divin Figlio Gesù.  Ah, potresti Voi, a questo nome, non lasciarvi pregare in  loro favore e privarle ancora a lungo della felicità che esse aspettano?  Io Vi offro, per il loro  suffragio, il Sangue divino che venne sparso per esse, il sacrifìcio della Vittima per eccellenza, la  mediazione potente di Maria e dei Santi, le umili suppliche della vostra Chiesa, le preghiere e le  opere meritorie dei suoi figli. Appoggiato a questo, io spero tanto dalla vostra Misericordia, o  mio Dio, per quelle anime che Vi furono care e che Vi fate un dovere di amare e di soccorrere  ancora.  Deh, che la vostra Paterna tenerezza disarmi alfine la vostra Giustizia! Aprite loro il  vostro seno e i vostri tesori; manifestate loro la vostra Gloria, mostrate loro quello che siete e  versate nel loro cuore questo torrente di ineffabili grazie, di cui Voi sarete per i vostri eletti la  sorgente sovrabbondante ed eterna. 

(Non puoi servire due padroni allo stesso tempo)

 


Messaggio ricevuto il 12 agosto 2022

Mia cara figlia, scrivi a tutti i Miei amati Sacerdoti. Sono venuto a invocare tutti i Miei figli che desiderano ascoltare ciò che sono venuto a dire, per la Salvezza di tutta l'umanità. Non è facile in questi giorni fare ciò che vi chiedo di fare, ma se non ascoltate ciò che sono venuto a dire, perderete tutto ciò che avete. Vi invoco perché vi amo e non voglio perdere i Miei figli che Mi sono costati tanto. Tante disgrazie in questo mondo e non riuscite a capire che siete in pericolo e che non state facendo nulla per evitare di cadere nelle mani di questo demone. Ti sto chiamando attraverso questa figlia, che ascolta sempre e dà il suo esempio per salvare coloro che invoco e amo.

Non voglio che pensiate che tutto sia perduto, ma voglio la vostra risposta, come buoni figli che Mi servono e che sono con Me sulla Mia Croce d'Amore. Molti stanno perdendo lo Spirito, ma non è così che vi voglio, vi voglio forti,affinché possiate avere la Vita Eterna, e Io posso dare a tutti i Miei figli la Vita Eterna. Sì, questo è ciò per cui ti ho, quindi lavora per la salvezza della Mia Chiesa Reminiscente. Ve ne ho dato uno che vi avrebbe guidato, in modo che tutti voi poteste salvarvi, e voglio purificarvi, ma sto vedendo solo pochi bambini che Mi seguiranno, e colui che è lì (in Vaticano) è lì per consegnare tutto con una mano baciata al Mio nemico.

Prendetevi cura di ciò che è Mio figlio, perché avete poco tempo prima che tutto sia consegnato nelle mani di Colui che entrerà, siete stati lasciati fuori da tutto ciò che i Miei Apostoli vi hanno insegnato, e allora non potete fare nulla. Vi invito di nuovo ad ascoltare tutto ciò che vi ho detto, perché l'ora è imminente. Ho altri figli nella Mia Chiesa, ma tutti lavorano al di fuori delle cose a cui li ho chiamati, voglio che sia come era all'inizio. Se non volete fare ciò che vi ho chiesto, allora potete allontanarvi da Me, perché non avrete più nulla da fare, tutto sarà contaminato dalla bestia, e allora non sarete in grado di gestire tutto ciò che verrà.

Chiunque desideri stare con Me deve conservare tutto ciò che ho detto, perché non potete servire due padroni allo stesso tempo. Vi sto chiamando! Svegliate i Miei figli e non prestate attenzione al Mio nemico, perché vuole prendervi e portarvi via per sempre, e allora non ci sarà nulla che possiate fare.

Io Sono Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.


 


venerdì 19 agosto 2022

IL MIO CRISTO ROTTO - 3 -

 


CHI TI HA ROTTO LA FACCIA?

Cristo, tante volte avevo sentito questa minaccia su labbra tremanti di odio: "GUARDA, TI rompo la faccia!" E ho sempre pensato che tutto di solito finisse con un pugno, uno schiaffo, un coltello sulla guancia. Solo a Te la brutale minaccia è stata letteralmente soddisfatta, ti hanno rotto la faccia con un solo taglio.

L'avrei restaurato, ma Lui me lo ha proibito. Per questo mi dedico in un gioco di fantasia e di affetto, a restaurarla idealmente, ponendo sul suo capo senza lineamenti, i volti che per il mio Cristo, il sogno universale di te ha sognato. Consumiamo in questi giochi, musei, collezioni, gallerie, cattedrali, gallerie d'arte. Tutto passa attraverso il taglio del suo viso in una lenta parata, e io mi sento come Velázquez o Juan de Meza, dal pathos barocco, o Montañés dalla bellezza olimpica, o Leonardo, di infinita tristezza.

Ma da qualche giorno ho dovuto rinunciare anche io alla consolazione di questo gioco, il Cristo spezzato, è terribile nelle sue pretese, non concepisce tregua, e ha proibito anche a me. All'inizio pensavo che gli piacesse, almeno lo tollerava in silenzio, finché un giorno mi interruppe severamente.

- ABBASTANZA! Non darmi più facce, ho tollerato troppo a lungo il tuo gioco. Non lo capisci e basta? Non farmi quei volti che chiedi l'elemosina, all'arte degli uomini. Voglio essere così, senza volto! Hai promesso che non mi avresti mai ripristinato... a meno che tu non voglia provare un altro gioco, mettere altre facce. Quelli... sì li accetterò.

- Quale signore? Li metto subito. Dimmi quali facce e te le metto.

- Temo che non capirai, anche che ti scandalizzerai come i farisei. Mi riferisco ad altri volti, ma veri, non finti come quelli che hai inventato e che sono anche i miei, come quello che mi è stato tagliato in un colpo solo.

- Ahh, credo di indovinare Signore, intendi i volti dei santi, degli apostoli, dei martiri...

- Quelle facce sono davvero mie. Nessuno li nega o mercanteggia su di loro. Ma ne voglio altri, li esigo, pochissimi oseranno indossarli, lo voglio.

Si prese una pausa, come per prendere forza. Fece un respiro profondo. Avevo paura, avevo paura, ma non c'era rimedio. Poi mi ha detto: 

- Ehi, non hai un ritratto del tuo nemico in giro? Di quello che ti invidia e non ti lascia vivere; Quello che sistematicamente fraintende tutte le tue cose, quello che parla sempre male di te, quello che ti ha rovinato, quello che ha dato notizie cattive e decisive su di te, il traditore che ti ha fatto inciampare, quello che è riuscito a cacciarti della posizione che avevi, quello che ti ha denunciato, quello che ti ha messo in galera.

- Cristo, non andare avanti...

- È troppo, vero?

- È disumano, è assurdo...

- Hai guardato bene le facce dei lebbrosi, degli anormali, degli stupidi, degli sporchi mendicanti, degli imbecilli, dei pazzi.

- E... e hai intenzione di dirmi Cristo, che quei volti sono tuoi e... e che te li metto? No, no, impossibile.

- Aspetta... non ho ancora finito. Prendi nota di quest'ultimo elenco e non dimenticare nessuna faccia: devi darmi la faccia del bestemmiatore, del suicida, del degenerato, del ladro, dell'ubriaco, dell'assassino, del criminale, del traditore, del malvagio. Non hai sentito? Ho bisogno che tu metta tutte quelle facce sulla mia! 

- No, no signore... (ho risposto)

- Non ci capisco niente, tutti quei volti miserabili e corrotti sul tuo, sacro e divino?

- Sì, lo voglio così! Non vedi che appartengono tutti a questa povera umanità sofferente creata da mio padre? Non ti rendi conto che ho dato la mia vita per tutti? Forse ora capisci cos'era la Redenzione. Ascolta: come figlio di Dio, mi sono volontariamente assunto la responsabilità di tutti gli errori e peccati dell'umanità. Tutto mi pesava, il Padre mio ha guardato dal cielo per vedermi in croce e contemplarsi sul mio volto, ha fissato su di me i suoi occhi e il suo stupore è stato infinito. Sul mio viso vide sovrapposti in successione e vertiginosamente i volti di tutti gli uomini. Dal cielo, durante quelle tre terribili ore della mia agonia sulla croce, ho contemplato il tragico corteo dell'umanità vinta, intanto gli ho detto: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!" Non sono stato solo io a morire sulla croce, sono stati migliaia e migliaia di esseri umani sofferenti, molti sconfitti dalle proprie passioni, dai propri errori, dai propri peccati. La parata è stata terribile, disgustosa, maleducata. Mio padre vide il volto orgoglioso passare sul mio viso; quella del settario, immaginando la distruzione di Dio, quella del freddo e spietato assassino. C'erano labbra ripugnanti, occhiaie sotto gli occhi segnate dal fuoco della lussuria, respiri insopportabili di ubriachezza, pallore di mattine presto impantanate nel vizio, sordido rictus di amarezza e disperazione, sguardi inquietanti di perversione e delitto, di indicibili e oscure anomalie sotterranee . Tutte le sconfitte ei flagelli di un'umanità irredenta, l'agonia, la morte. E mio Padre... Dio, li ha amati tutti e ha perdonato i loro peccati.

Il mio Cristo taceva, quanto mi sembrava povera e ridicola l'arte degli uomini e quanto profondo e insondabile l'amore di Dio. E da allora è rimasto in silenzio. Non mi ha mai più parlato.

Non dimentichiamo mai questa suprema e difficile lezione. Non dimentichiamo mai la superficie liscia del volto del mio Cristo, affettato in verticale. Potremmo confrontarlo con una cornice vuota. In essa ci viene offerta l'opportunità di collocare il volto di colui o di chi ci ha ferito o che odiamo profondamente, facendo più male a noi stessi che alla persona che è l'oggetto del nostro risentimento.

Sì... sì, siamo coraggiosi! Ricordiamo il volto che produce in noi il più grande odio e antipatia, avviciniamolo a Cristo, anche se sentiamo tremare il polso. Mettiamolo sul suo e immaginiamo che il nostro nemico, quell'essere che odiamo, prenda il suo posto sulla croce. Chiudiamo gli occhi, accostiamoci al crocifisso e baciamo con riverenza e umiltà la sua figura.

Quando baceremo un Cristo, con il volto del nostro nemico, una voce calda e musicale, paterna e gentile, ci circonderà. Quello che molti secoli fa ci ha lasciato il più grande e meraviglioso patrimonio che ogni uomo può avere, rinchiuso in soli sei semplici parole:

 "Amatevi gli uni gli altri".

P. Ramón Cueto

Incredibile rivelazione di Gesù Cristo su come gli angeli ci aiutano [e come chiedere loro aiuto]

 


Per cosa sono stati creati gli angeli, come Dio li usa e come sintonizzarsi con loro.

Nulla sfugge a Dio.

Proprio come ha creato tutto, così conserva tutto e così veglia su tutto.

Tuttavia, Egli ha affidato l'esecuzione degli atti della Sua provvidenza a ministri che Egli stesso ha dato a Se stesso.

Questi ministri sono gli angeli.

Egli affidò loro l'amministrazione del mondo e li rese esecutori della Sua volontà.

Alcuni Gli danno gloria attraverso la Loro assistenza perpetua attorno al Suo trono e altri Lo assistono nel governo delle Sue opere.

Una delle sue opere sono gli esseri umani, che li hanno anche affidati a loro.

E per loro ha creato angeli personali, che sono sempre al fianco di ogni essere umano, vegliano su di lui, lo custodiscono, ed è per questo che sono chiamati angeli custodi.

Qui parleremo dell'impressionante rivelazione che Gesù Cristo fece a Maria Lataste sulla relazione che Dio stabilì fin dall'inizio tra gli esseri umani e gli angeli, di come gli angeli buoni agiscono su di noi e di come fanno gli angeli cattivi, e di come gli esseri umani devono agire verso gli angeli, al fine di ottenere maggiori benefici.

Nella prima metà del 1800 viveva a Mimbaste, in Francia, una giovane donna che sapeva a malapena leggere e scrivere, di nome Maria Lataste.

Entrò in convento come suora all'età di 22 anni e morì a 25.

Ebbe esperienze mistiche molto presto, si dice che la sua prima comunione all'età di 12 anni e la cresima, furono il punto di svolta della sua vita.

Verso la fine del 1839, quando aveva solo diciassette anni, vide Cristo presente sull'altare della piccola chiesa parrocchiale, durante l'elevazione.

Era circondato dai suoi angeli, ma come velato da una nuvola luminosa che gli impediva di distinguersi perfettamente; questo è successo più volte.

E durante le varie esperienze mistiche che seguirono, ricevette istruzioni dottrinali dalla bocca stessa di Gesù, dandogli un'impressionante educazione spirituale e dottrinale.

Quando aveva 19 anni, il suo direttore spirituale gli chiese di scrivere sui quaderni tutto ciò che Gesù gli aveva detto e ciò che gli avrebbe detto in futuro, e vennero alla luce solo nel 1862.

Gesù gli aveva detto, per esempio, che un papa sarebbe presto salito alla sede di San Pietro e avrebbe proclamato il dogma dell'Immacolata Concezione, e questo gli fu detto molto prima dell'elezione di Pio IX e della dichiarazione del dogma dell'Immacolata nel 1854.

E le è stato anche detto che sarebbe morta prima dei 26 anni.

E tra le cose che Gesù le istruì riguardava gli angeli.

Gli disse che Dio voleva completare tutta la sua opera e riassumerla, con la creazione dell'uomo, composto da un corpo e un'anima.

Con la sua anima l'uomo è unito agli angeli e dal suo corpo al resto della creazione.

Quindi si riferisce alla creazione spirituale attraverso la tua anima e alla creazione materiale attraverso il tuo corpo.

Perciò l'unione più intima dell'uomo è con gli angeli, perché deve durare per sempre.

D'altra parte, l'unione con le creature materiali è di grado molto minore, perché è solo transitoria e dura solo fino al momento dell'ingresso nell'eternità.

Gesù gli disse che c'è un'intensa comunicazione tra l'anima dell'uomo e gli angeli.

E che se l'uomo stringe un'alleanza con gli angeli buoni e se li segue, sarà buono.

E se stringe un'alleanza con gli angeli malvagi, l'uomo sarà malvagio e diventerà come loro.

Ricordiamoci infatti che quando Dio informò gli angeli dell'incarnazione di Suo Figlio come essere umano, ci fu una ribellione di un terzo degli angeli guidati da Lucifero.

Furono sconfitti dall'Arcangelo Michele al grido di "chi come Dio" ed espulsi dal cielo diventando gli angeli malvagi, anche se mantennero i loro doni soprannaturali.

E da quel momento sulla Terra stanno cercando di tentare gli uomini a peccare, perdere la salvezza e andare a vivere con loro all'inferno.

Ora, che cosa rivelò Gesù Cristo su come agiscono gli angeli?

Nostro Signore gli disse che Egli manda la luce agli esseri umani attraverso gli angeli.

gli angeli illuminano gli uomini in tre modi: annunciando loro i misteri divini, istruendoli ed esortandoli.

Ad esempio, l'angelo Gabriele ha adempiuto davanti alla Vergine Maria le tre funzioni

Gli annunciò il mistero dell'Incarnazione: "Ecco, concepirai un Figlio".

Lo istruì su questo mistero: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la virtù dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra".

E lui la esortò: "Non temere, Maria".

Anche gli angeli mostrano il bene, istruiscono sul bene ed esortano gli uomini a fare il bene.

E lo fanno sia visibilmente che invisibilmente.

Ma la volontà è sempre libera, né gli angeli né Dio possono darle movimento verso il bene se l'uomo non la vuole.

Anche se gli angeli lavorano per disporre gli uomini al bene.

Ma Dio permette anche agli angeli malvagi di agire sull'uomo, ma non perché l'uomo faccia il male, ma metta alla prova l'uomo e lo faccia combattere, per accrescere i suoi meriti e dargli una corona più bella in cielo.

Inoltre, gli angeli malvagi hanno solo il potere che Dio ha dato loro, e Dio non permette mai loro di tentare nessuno al di sopra della forza di colui che stanno tentando.

Gli angeli cattivi agiscono nella direzione opposta agli angeli buoni, spingono, verso il male, ma questo movimento può essere respinto solo nella misura in cui la volontà di colui che è tentato vuole ricevere e accettare i moti degli angeli buoni.

Per tutto questo aiuto ogni uomo ha un angelo custode, sia quelli che fanno il bene che quelli che fanno il male, quelli che saranno salvati e quelli che saranno condannati.

Nei giusti gli angeli custodi lavorano per preservare la loro giustizia e nei peccatori per diventare giusti.

Questi angeli vegliano sull'uomo loro affidato dal primo momento della sua nascita, e rimangono con lui fino alla morte.

Ma non sono solo gli uomini ad avere angeli custodi: ogni città, ogni regno, ogni famiglia, ogni parrocchia, ogni comunità ha il suo angelo custode.

Ciò che non vedi, il tuo angelo custode vede per te e ciò che non puoi, il tuo angelo custode può farlo per te.

Proteggi il nostro corpo e la nostra anima togliendo tutto ciò che potrebbe essere dannoso per loro e lo fa senza che tu te ne accorga.

Ma rispondono alla volontà di Dio e talvolta Dio lascerà che gli esseri umani superino le prove per la nostra crescita.

L'angelo custode lavora per rimuovere da noi i mali del corpo e dell'anima.

Combatti i nostri nemici, il diavolo, il mondo, le nostre passioni e noi stessi

Quando combatte il Diavolo, gli impedisce di tentarci oltre le nostre forze, generando antidoti ai pensieri malvagi e alle opportunità di peccare che ci presenta.

E se a volte non impedisce l'attacco, raddoppia le nostre forze.

Ci allontana anche dal mondo, ci fa disprezzare e volgere lo sguardo al cielo, al regno di Dio.

Combatti le nostre passioni malvagie, gli effetti del peccato originale, riducendone la forza, e lavora per assicurarci una vittoria che ci rafforzi.

L'angelo custode ci incita anche a fare il bene, illuminando la nostra intelligenza, mostrandoci la volontà e il desiderio di Dio, facendoci comprendere il vantaggio del bene e il pericolo del male.

Egli porta le nostre preghiere a Dio perché Dio le accolga, gli offra tutte le nostre opere buone, perché ci scriva nel libro della vita.

Prega per noi perché conosce i nostri bisogni e l'impotenza in cui ci troviamo ad agire per noi stessi.

Egli conosce la nostra debolezza e la nostra impotenza molto meglio di noi, la bontà di Dio e il desiderio di aiutarci molto meglio di noi, e sa pregare molto meglio di noi.

Il nostro Angelo Custode ci seguirà ovunque ogni giorno della nostra vita.

E quando Dio ci porterà fuori da questo mondo, ci introdurrà a Lui e ci metterà in Cielo se siamo giusti e abbiamo soddisfatto la giustizia divina.

Ma se dobbiamo passare attraverso le fiamme del purgatorio, anche Lui pregherà e ci farà pregare.

E quando saremo liberati, ci porterà alla dimora degli eletti per l'eternità.

E qual è il nostro dovere verso di loro secondo Gesù Cristo?

Gli dobbiamo rispetto, perché è uno dei principi della corte celeste, è il rappresentante di Dio, è il ministro di Dio vicino a te.

Dobbiamo onorare la sua dignità e rispettare il suo carattere di messaggero di Dio.

Gli dobbiamo obbedienza perché Dio lo ha fatto nostro protettore, nostro custode e quindi in qualche modo suo superiore.

Dobbiamo avere la docilità di un figlio al Padre suo, perché obbedire al tuo angelo custode è obbedire a Dio che te l'ha dato.

E gli dobbiamo amore, perché il nostro angelo custode è il nostro protettore e benefattore, che richiede riconoscimento, e il riconoscimento è dimostrato dall'amore.

Bene, finora quello che volevamo parlare di come Dio agisce con gli esseri umani attraverso gli angeli e quali sono le chiavi per sfruttare al meglio il nostro rapporto con gli angeli.