DIARIO SPIRITUALE
di Anonimo napoletano
" Tutta la perfezione sta fondata in due soli principi, coll'uso de' quali se si attende alle azioni quotidiane della sua vocazione, sicuramente si arriva al colmo e compimento di essa. Il primo è una stima bassissima di tutto il creato, ma soprattutto di sé stesso. Della quale stima ha da derivare in pratica uno spogliarci e rinunciare a noi medesimi ed a tutte le cose create, e nell'affetto con risoluta volontà e nell'opera, quando, e come conviene, e particolarmente con restarcene contenti e con somma allegrezza, quando il Signore ci spoglia di esso e di qualsiasi altra cosa. Il secondo principio è una stima altissima di Dio, che facilmente si acquista considerando col lume della Fede, come egli è onnipotente, sommo bene, nostro fine, e quegli che tanto ci ha amato, e ci è sempre presente, e ci governa in tutto e quanto alla natura, e quanto alla grazia, ed in particolare ci chiama, e c'incammina con singolar vocazione ad un'alta perfezione. Da questa stima poi ne ha da nascere una prontezza, e gran sommessione della volontà e di tutto l'uomo alla volontà divina, per adorarla, e per eseguire tutto ciò, ch'egli vuole da noi a maggior gloria sua, senza alcun nostro interesse quanto si voglia anche santo ; ed insieme una piena conformità col divino volere, la qual sia la misura pratica di tutti i nostri segni, affetti, ed operazioni. In questa maniera arriva l'Anima all'unione, non già mistica, per via di ratti, d'elevazioni di mente e di affetti veementi, ma soda, reale, e comune per via di volontà sommamente conforme al divino volere per amor perfetto, che fa sperar senza lumi tutto in Dio, e per Dio. E di questi tutti ne son capaci, e tutti con chiarezza, ma non senza croci vi possono infallibilmente arrivare. " Il P. Achille Gagliardi.
Questo fu sempre lo studio principale di S. Vincenzo de Paoli, di ben fondarsi e perfezionarsi in questi due principi. Imperocché credendosi egli per la sua profonda umiltà affatto incapace di cose grandi, non pensò ad altro, che a voler compir fedelmente le obbligazioni che ha con Dio un vero e perfetto Cristiano. E perché illuminato da luce superna conobbe, che tutta la cristiana Perfezione dipende dal buon uso di questi due principi, questi cercò sopra ogni altra cosa di ben penetrare e stabilire nell'Anima sua ; sicché gli servissero di retta regola e guida sicura per ogni sua azione. E ben gli riuscì l'intento. Perocché Iddio ch'esalta gli umili, non si contentò di condurlo per questo mezzo a quella Perfezione cristiana, ch'egli s'avea prefissa ; ma volle di più inalzarlo ad una santità quanto soda, altrettanto eminente, e si può dir singolare: poiché pochi certamente trovansi tra quei, che senza l'aiuto di lumi straordinari della grazia, giungano ad una sì eccelsa santità, qual fu quella di questo umil servo di Dio.
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