Tobia e Sara, personaggi biblici, hanno sofferto la presenza del demonio, ne sono usciti con la preghiera e l’aiuto di Dio. Prestano i nomi e offrono l’esempio ai nostri giovani che chiamiamo: Tobia e Sara(Tb 6,46ss).
Non essendoci un caso uguale all’altro, ritengo opportuno raccontare un’esperienza, straordinaria per la sua gravità, per le sue particolari manifestazioni e per i dialoghi fra demonio ed esorcista.
Il nonno di Tobia ha un figlio con una relazione extra coniugale. Il bambino viene posto in un Istituto. Più tardi, non avendo altri figli, lo va a prendere e lo riconosce suo figlio naturale, ma le relazioni in famiglia si ingarbugliarono. Il padre di Tobia non è bene accetto nel parentado e si incrina la buona armonia tra i parenti, Sembra scatti qui un meccanismo diabolico di fatture. Tra i parenti c’è qualche persona che conosce e pratica questa nefanda attività diabolica.
Anche Tobia fin da bambino, secondo le affermazioni del demonio, è posseduto. Già prima del Battesimo il demonio è presente perché un parente gli ha fatto delle fatture. Tobia nell’adolescenza partecipa all’attività dell’azienda paterna e spesso ha dei durissimi contrasti con il padre, che a tutt’oggi li riconosce sproporzionati, inspiegabili per la sua giovane età.
Arriva ad esprimergli nella rabbia una certa idea del suo subcosciente: “Tu non avrai vita lunga e quando morirai mi lascerai l’attività piena di debiti”. E così accade: la morte del padre avviene in modo misterioso e prematuramente. Tobia si trova fra moltissimi debiti”.
La fattura più pesante è stata fatta proprio al padre di Tobia. Aveva la proprietà di un palazzo in centro città. Gli azionisti della Banca di altra città, un gruppo di massoni satanici, vogliono avere la proprietà a tutti i costi di quel palazzo al centro della città per aprire una agenzia della loro Banca.
Il papà di Tobia, proprietario, non è disposto a cederlo.
Gli arrivano minacce pesanti. Nei giorni precedenti alla morte confida alla figlia la sua paura per le minacce avute da parte di satanici. Questa ci ride sopra come cosa da Medio Evo, non crede a queste cose. Consiglia il papà a non pensarci proprio, a non prestarci fede. Qualche giorno dopo papà torna a manifestare la sua preoccupazione e parla proprio di fattura dei satanici, ma la figlia non ci dà peso.
Dopo alcuni giorni il padre muore in un modo strano, misterioso. Il figlio Tobia non sa come ciò sia avvenuto. La figlia allora ricorda le parole del papà e la preoccupazione per la sua vita, manifestate alcuni giorni prima della morte.
Il palazzo al centro della città viene ereditato dai figli e in esso vi abita Tobia con la mamma. I satanici tornano all’attacco per acquistarlo, ma il figlio Tobia non intende cederlo per non dare loro soddisfazione, e perché non ci vede chiaro, teme di essere raggirato e preferisce affittarlo. Riceve larichiesta e la minaccia di un intermediario: gli è rimasta impressa come una visione misteriosa.
Tobia ad un dato momento ha un sogno: vede tre croci di tre dimensioni diverse, una più piccola, una media e una più grande, ma i tronchi hanno identico spessore. Vicino vede un frate che piange, versa lacrime di sangue.
Ma è più di un sogno, gli rimane impresso come si tratti di una visione. Essendo lui poco religioso, non riconosce il frate, non aveva mai sentito parlare di P. Pio. Solo in seguito, vedendo la foto in una rivista, riconosce che in quel sogno era P. Pio a piangere lacrime di sangue.
Pur accettando col beneficio di inventario il valore dei sogni, c’è qui più di un semplice sogno: il volto di un frate che non conosceva e riconoscerà più tardi in P. Pio. Ci sono tre croci che sottolineano le dolorose fatture (sono di eguale spessore). Si può ipotizzare la 1° sul nonno di Tobia, e lui ancor bambino, la 2° sul padre di Tobia adulto, la 3° su Tobia erede della proprietà. Le lacrime di P. Pio fanno prevedere e temere che le croci, le fatture possano essere molto dolorose.
Tobia è un giovane intelligente, pieno di vita, di attività sportive e ricreative con tanta voglia di fare nella professione. In poco tempo è ridotto a vivere in una carrozzina. In seguito a questi fatti la sua vita cambia completamente, con il suo calvario inizia il suo ritorno alla fede e vita cristiana.