L'ETERNITÀ DELLE PENE DELL'INFERNO!
(Messaggio della VERGINE Maria consegnato a CONSUELO)
L'ETERNITÀ DELLE PENE DELL'INFERNO!
(Messaggio della VERGINE Maria consegnato a CONSUELO)
« Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle dell'agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita.
Operava grandi prodigi, fino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini. Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. Le fu anche concesso di animare la statua della bestia, sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia. Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome » (Ap. 13,11-17).
Sembra chiaro che questa bestia che viene dalla terra sia il comunismo che viene dalla Russia. S. Giovanni descrive con estrema precisione il comunismo sovietico.
Il nemico del comunismo non è il capitalismo; anzi Engels, in un suo articolo pubblicato sul giornale « Neue Bruxelles » del 23 gennaio 1848, scriveva: «Questi signori (liberali) credono proprio di lavorare per se stessi. Son tanto ottusi da pensare che, vincendo, saranno essi a dare al mondo un ordine. Invece, nulla è tanto evidente che essi spianano solo la via a noi democratici e comunisti...
Continuate pure a lottare coraggiosamente, cari signori del capitale. Per ora, abbiamo bisogno di voi, anzi perfino del vostro dominio. Voi dovete togliere di mezzo i resti del Medioevo e la monarchia assoluta; dovete distruggere il patriarcalismo; dovete centralizzare, dovete trasformare tutte le classi meno ricche in veri proletari, in reclute per noi; mediante le vostre fabbriche e le vostre relazioni commerciali, dovete fornirci la base materiale, necessaria al proletariato per la sua liberazione. Come mercede, vi sarà concesso di regnare per un breve tempo (...); ma non dimenticatelo: il carnefice sta dietro la porta ad aspettare ».
Poco prima, il grande statista cattolico spagnolo Donoso Cortés metteva a punto il programma comunista.
« Prima condizione è che la rivoluzione, dopo aver dissolto la società, disarmi gli eserciti; seconda, che il socialismo, eliminando la classe dei proprietari, faccia estinguere il patriottismo che non può esistere in ceti diseredati; terza, che si realizzi definitivamente la potente federazione di tutti i popoli slavi sotto l'influenza e il patrocinio della Russia. Orbene, quando in Europa non ci saranno più eserciti, perché congedati dalla rivoluzione; quando in Europa sarà scomparso il patriottismo, perché spento dal socialismo; quando all'Oriente d'Europa si sarà realizzata la grande federazione dei popoli slavi; quando in Occidente ci saranno due eserciti, quello dei diseredati e quello degli sfruttatori, suonerà nell'orologio dei tempi l'ora della Russia e il mondo assisterà al più grande castigo di cui si abbia memoria » (Donoso Cortés, Obras Completas, Madrid 1946, vol. 2°, p. 311).
Dinnanzi al programma comunista di conquista del mondo non si schiera il capitalismo, ma Hitler.
Aiutato dal capitalismo anglo-americano il comunismo sovietico, mentre sta per essere annientato dalle truppe naziste, si salva, quindi supera la sua seconda crisi economica e la fame (la prima volta era stato pure salvato, al tempo di Lenin dal capitalismo anglo-americano), e riorganizza i suoi quadri; quindi col denaro sottratto agli operai (che è il triplo di quello che Marx e Lenin dichiarano rubato ai medesimi dai capitalisti) fa le scuole di partito, mediante le quali forma i suoi propagandisti; con le più raffinate tecniche psicologiche li prepara a saper sobillare i lavoratori, a saper organizzare gli scioperi, gli aumenti selvaggi di stipendi, onde rovinare e far fallire le industrie, aumentare la disoccupazione, l'inflazione e il malcontento e preparare la strada al comunismo; contemporaneamente con le scuole della rivoluzione prepara i terroristi a saper fare i sequestri, le rapine, gli omicidi, a saper diffondere il senso d'insicurezza, a saper scatenare le guerriglie, le rivoluzioni e a fare i colpi di stato.
È così che il comunismo, pur non essendo riuscito in nessuna nazione con libere elezioni a conquistare il potere, è riuscito a conquistare i Balcani, la Cina, Cuba, il Vietnam, la Cambogia, il Laos, l'Etiopia, il Mozambico, l'Angola; ed è così che si sta preparando al dominio mondiale.
Per il resto tutti conosciamo la lotta accanita, sia sanguinosa, sia didattica, del comunismo per distruggere completamente ogni fede, particolarmente la Chiesa Cattolica. Il mezzo principale, se non unico, del Comunismo per raggiungere il potere, mantenerlo e per estenderlo è la disinformazione, ossia l'occultamento delle proprie malefatte, e la menzogna organizzata. Dice Solgenitsin: « Chiunque fa della violenza il proprio metodo di governo deve per forza ricorrere alla menzogna come copertura ». Di ciò ha fornito un'ennesima prova nel Convegno di Parigi del dicembre 1984 la giornalista Claire Sterling producendo la documentazione raccolta in anni di ricerche sull'origine sovietica dell'attentato di Alí Agcià a Giovanni Paolo II e rilevando le manovre del Governo sovietico ad opera di killer, diplomatici, di agenti per eliminare lui fisicamente e per dare e far dare altre versioni dei fatti. L'ultima arma del Comunismo: la pace.
In « Das russische Perpetuum Mobile 2 di Wurzburg » (1959 s. 205) si legge questa relazione segreta del Partito Comunista: « Oggi non siamo ancora pronti abbastanza per sferrare l'attacco. Il nostro momento verrà tra 30 o 40 anni. Per vincere ci occorre un elemento di sorpresa. La borghesia deve essere assopita. Un bel giorno cominceremo a mettere in azione il più grande movimento pacifista che sia mai esistito. I Paesi capitalisti, stupidi e decadenti, lavoreranno con piacere alla propria distruzione. Essi abboccheranno all'esca dell'occasione di una nuova amicizia. E non appena la loro cintura difensiva si aprirà li schiacceremo col nostro pugno chiuso ». Oggi con la perestroika di Gorbaciov sembrerebbe fallito tale piano; invece s'è fatto l'ultimo passo per realizzarlo. Il comunismo è divenuto socialismo, come aveva predetto Lenin per la fine di questo secolo. Massoneria e socialismo hanno conquistato e scristianizzato l'Europa. Stava per sorgere un altro stato cattolico come la Polonia: quello croato. I serbi socialisti lo hanno sterminato con orrendi massacri e distruzioni, sotto lo sguardo indifferente degli Stati europei e con l'approvazione del nostro ministro socialista degli esteri.
Padre Ildebrando A. Santangelo (Servo di Dio)
Maria, Madre del Redentore
e Madre nostra,
porta del cielo
e stella del mare,
soccorri il tuo popolo, che cade,
ma che pur anela a risorgere!
Vieni in aiuto alla Chiesa,
illumina i tuoi figli devoti,
fortifica i fedeli sparsi nel mondo,
chiama i lontani,
converti chi vive prigioniero del male!
E Tu, Spirito Santo,
sii per tutti riposo nella fatica,
riparo nell'arsura, conforto nel pianto,
sollievo nel dolore,
speranza della gloria.
Così sia!
GIOVANNI PAOLO II
TALE È LA SORTE DI COLORO CHE DIMENTICANO DIO!
LA MORTE DEL PECCATORE INCALLITO: "IMPENITENTE" !
L'anima comunica al suo corpo: La lotta feroce che sta vivendo "nella parte più intima del suo essere", sono lotte che si susseguono in modo ininterrotto tra il suo ANGELO CUSTODE e gli spiriti del male.
GESÙ conosce queste lotte (v. Giuda 1:9) MA, "Nonostante la Sua estrema potenza e il Suo amore senza limiti né misura per i moribondi, il Signore non può salvarlo se "NON HA IL MINIMO ATTO DI PENTIMENTO" e "A MENO CHE NON SI RIVOLGA A DIO per chiedergli perdono" per l'offesa che gli ha fatto.
Satana si contende l'anima, dice con arroganza che è sua, grida e si dibatte: mentre indica un rotolo, sul quale ha scritto "Tutta la malvagità e gli orribili peccati di colui che muore.
Satana è lì come accusatore (v.zac 3:1), lo accusa davanti al nostro DIO e, in modo che non abbia ALCUNA POSSIBILITÀ DI PENTIMENTO, Satana cerca un modo per affrettare la morte di "questo suo povero disgraziato".
Il morente soffre, lotta tra la vita e la morte: incubi neri gli circondano la fronte, e dal profondo del suo cuore salgono, come un'accusa incessante, queste parole: "È TROPPO TARDI PER TE, sei condannato per SEMPRE e non puoi più farlo: Ritirarti o tornare indietro: Tanti sono i peccati che hai commesso.
E' allora che l'uomo si sente prigioniero dentro di sé, ormai è troppo tardi per lui per "PENSARE ALLA SUA VITA PASSATA": Non ha più tempo per pentirsi: "Si abbandona allora al suo destino e, "È APPENA CADUTO NELLE MANI DEL PIÙ TERRIBILE DEI NEMICI"
TALE È LA SORTE DI COLORO CHE DIMENTICANO DIO!
( Fonte pagina 147 del libro : MARY Trono di Sapienza )
(Messaggio della VERGINE Maria consegnato a CONSUELO)
CONSUELO è una madre spagnola, autrice di una serie di libri di "locuzioni spirituali", trascritti in forma anonima a partire dal 1987 e pubblicati con l'approvazione ecclesiale, tra cui un'imponente trilogia mariana in tre volumi: Maria, Porta del Cielo, Maria, Stella dell'Evangelizzazione e Maria, Trono della Sapienza.
Vita n. 2
La vita di Antonio
di Atanasio, vescovo di Alessandria
81. E la fama di Antonio giunse anche ai re. Costantino Augusto e i suoi figli Costanzo e Costante Augusto gli scrissero lettere come a un padre e gli chiesero una risposta. Ma egli non si curava molto delle lettere, né si rallegrava dei messaggi, ma era uguale a come era prima che gli imperatori gli scrivessero. Ma quando gli portarono le lettere, chiamò i monaci e disse: "Non stupitevi se un imperatore ci scrive, perché è un uomo; ma piuttosto stupitevi del fatto che Dio ha scritto la Legge per gli uomini e ci ha parlato [13] per mezzo della sua Parola. e ci ha parlato [13] attraverso il suo stesso Figlio". E così non volle ricevere le le lettere, dicendo che non sapeva come scrivere una risposta a tali cose.
Ma, sollecitato dai monaci perché gli imperatori erano cristiani, e per evitare che si offendessero per il fatto di essere stati rifiutati, acconsentì a farli leggere e scrisse una risposta che li approvava perché adoravano Cristo e dando loro consigli sulle cose che riguardano la salvezza: "non pensare molto al presente, ma piuttosto ricordarsi del giudizio che sta per arrivare e di sapere che solo Cristo è il vero ed eterno Re". Li pregò di essere misericordiosi e di prestare attenzione alla giustizia e ai poveri. Ed essi, ricevuta la risposta, si rallegrarono. Così era caro a tutti tutti, e tutti desideravano considerarlo come un padre.
82. Essendo dunque conosciuto come un uomo così grande, e avendo così dato risposte a coloro che lo visitavano, tornò di nuovo sul monte interno, e mantenne la sua consueta disciplina. E spesso, quando la gente veniva da lui, mentre era seduto o camminava, come è scritto in Daniele [14], diventava muto e, dopo un po' di tempo riprendeva il filo di ciò che aveva detto prima ai fratelli che erano con lui. E i suoi compagni si accorsero che stava una visione. Spesso, infatti, quando era sui monti, vedeva ciò che accadeva in Egitto e lo raccontava a Serapione, il vescovo [15], che era al chiuso con lui, e che si accorse che Antonio era avvolto in una visione. Una volta, mentre era seduto a lavorare, cadde, per così dire, in trance e gemette molto per ciò che vide. Poi, dopo un po' di tempo, dopo essersi voltato verso gli astanti con gemiti e tremante, pregò e, caduto in ginocchio, rimase così a lungo.
E rialzatosi, il vecchio pianse. I suoi compagni, quindi, tremanti e terrorizzati, volevano sapere da lui che cosa fosse. E lo inquietarono molto molto, finché fu costretto a parlare. E con molti gemiti parlò come segue: Figlioli, sarebbe meglio morire prima che si realizzi ciò che è apparso nella visione". E quando glielo chiesero di nuovo, dopo essere scoppiati in lacrime, disse: "L'ira sta per colpire la Chiesa, ed essa sta per essere consegnata a uomini che sono come bestie insensate. Ho visto infatti la tavola della Casa del Signore, e dei muli che stavano intorno ad essa da tutti i lati in un anello, e prendevano a calci le cose che vi erano, come una mandria scalcia quando salta nella confusione. E tu hai visto", disse, "come ho gemuto, perché ho sentito una voce che diceva: "Il mio altare sarà contaminato". Queste cose vide il vecchio, e dopo due anni si verificò l'attuale incursione degli ariani e il saccheggio delle chiese; e quando costrinsero i pagani dalle prigioni a partecipare alle loro funzioni e in loro presenza facevano sulla tavola quello che volevano. Allora tutti capimmo che questi calci dei muli significavano per Antonio ciò che gli ariani, insensatamente come bestie, stanno facendo ora. Ma quando vide questa visione, confortò quelli che erano con lui, dicendo: "Non abbattetevi, figli miei, perché come il Signore è stato adirato, così ci guarirà di nuovo, e la Chiesa riceverà presto di nuovo il suo ordine, e risplenderà come è sua abitudine. E vedrete i perseguitati essere e la malvagità di nuovo ritirata nel suo nascondiglio, e la pia fede che parla con coraggio in ogni luogo e in tutta libertà. Solo non contaminatevi [17] con gli ariani, perché la loro dottrina non è quella degli apostoli, ma quella dei demoni e del loro padre il diavolo; anzi, è sterile e insensato, e senza luce, come l'insensatezza di questi muli".
Dice Gesù:
«… E non sono Io il Germe di giustizia spuntato da Davide, per il quale, come dice Geremia, Giuda sarà salvato21? Allora il Profeta prevede che Giuda, soprattutto Giuda, avrà bisogno di salvezza. E questo Germe, dice sempre il Profeta, sarà chiamato il Signore, il nostro Giusto, “perché, dice il Signore, non mancherà mai a Davide un discendente assiso sul trono della casa di Israele". E che? Ha errato il Profeta? Era ebbro forse? Di che? Certo di penitenza e non d'altro. Perché, per accusare Me, nessuno potrà sostenere che Geremia fosse uomo di crapula. Eppure egli dice che il Germe di Davide salverà Giuda e siederà sul trono di Israele. Dunque si direbbe che, per i suoi lumi, il Profeta vede che più che Giuda sarà eletto Israele, che il Re andrà ad Israele, e già grazia sarà se Giuda avrà unicamente salvezza. Il Regno sarà dunque detto di Israele? No. Di Cristo sarà detto. Di Colui che unisce le parti disperse e ricostruisce nel Signore dopo avere, secondo l'altro Profeta22, in un mese - che dico in un mese? - in men di un giorno, giudicato e condannato i tre falsi pastori e chiusa a loro la mia anima, perché la loro restò chiusa a Me e, desiderandomi in figura, non seppero amarmi in natura. Or dunque, Colui che mi manda e che mi ha dato le due verghe spezzerà l'una e l'altra, perché la Grazia sia persa per i crudeli, perché il Flagello non più dal Cielo ma dal mondo venga. E nulla è più duro dei flagelli che gli uomini dànno agli uomini. Così sarà. Oh! così! Io sarò percosso e le pecore saran disperse per due terzi. Solo un terzo, sempre solo un terzo se ne salveranno e persevereranno sino alla fine. E questa terza parte23 passerà per il fuoco per il quale Io passo per primo, e sarà purificata e provata come argento e oro, e ad essa verrà detto: "Tu sei il mio popolo" ed essa mi dirà: "Tu sei il mio Signore". E ci sarà chi avrà pesato i trenta denari, prezzo dell'orrenda opera, infame mercede. E là da dove uscirono non potranno più entrare, perché griderebbero d'orrore anche le pietre vedendo quelle monete, lorde di sangue dell'Innocente e del sudore del perseguitato dalla disperazione più atroce, e serviranno, così come è detto, a comperare, dagli schiavi di Babilonia, il campo per gli stranieri. Oh! il campo per gli stranieri! Sapete chi sono essi? Quei di Giuda e Israele, quelli che presto, in secoli e secoli, non avranno più patria. E neppur la terra del loro antico suolo li vorrà accogliere. Li vomiterà da sé anche morti, posto che essi vollero rigettare la Vita. Orrore infinito...»
DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO
Pace! Figlioli, adorate costantemente l'Agnello.
Gesù vi vuole per sempre! Egli sarà accanto a voi in ogni momento di afflizione, in ogni dolore, in ogni persecuzione, in ogni attacco. Ci saranno molti attacchi; sarete oltraggiati, umiliati, perseguitati e maltrattati. Il Padre vi ha scelto per questa ardua lotta e conta su di voi. Difendete Gesù con la vostra vita. Egli vi ha dato la sua vita! Ma sarete ricompensati, perché sarete accolti nella casa del Padre con onori e godrete in eterno delle delizie celesti. Pregate, pregate, pregate, pregate. Tutto è scritto e tutto si compirà. Pregate, pregate, pregate.
Non preoccupatevi, perché Dio conosce profondamente ognuno di voi e vi concederà la grazia che chiedete... Non chiudetevi in voi stessi, non abbiate paura! Non siate vigliacchi!
Ringrazio tutti voi che confidate in me. Continuate a confidare. Io, la Madre di Dio, voglio aiutarvi affinché tutta la vostra casa si salvi. Amen?
Maria Angelina, la tua missione è appena iniziata. Apriti allo Spirito Santo, per essere uno strumento della sua mano. Sarai usata per diffondere la parola di Dio. Egli ti vuole ora! Fidati, ascolta, guarda! Dio ti vuole per il miracolo. Amen?
Dovete sempre, sempre, sempre amare... in ogni circostanza, in ogni difficoltà. Dovete essere docili e fedeli, figlioli, e continuare a pregare insieme. Il nemico cercherà in tutti i modi di distruggervi. Siate vigili. Amen?
Qui Gesù interrompe e dice:
Io sarò sempre con voi! Adoratemi, voi tre, il mio Vero Corpo! Vi amo vi amo! Gesù!
E vi prego, figlioli, non lasciate mai Mio Figlio da solo! ( + )
1° luglio 1998
Vi parlo attraverso la mia cara bambina Elisabetta, ascoltatela.
Lei è un vero strumento della Mia Misericordia.
O Mio popolo, amore del Mio Cuore! perché sei fuggito da Me, tuo Dio e tuo Salvatore? Vi porto incisi sul palmo della mia mano1 , vi porto nel profondo del mio cuore. O popolo mio, quanto dolore avete causato al vostro Dio e Signore abbandonando le mie leggi, i miei comandi che sono stati scritti per amore vostro, per la vostra salvezza. O popolo mio, in cosa vi ho offeso, in cosa vi ho deluso? Se tutto ciò che è Mio è vostro, e persino la mia vita, tutto il mio sangue2 l'ho dato per voi.
Sta arrivando il momento in cui questo mondo sarà giudicato con rigore e severità, perché il grido di dolore e di sofferenza, il sangue innocente, è davanti al Trono del Padre mio3; e le grida dei giusti raggiungono il Cielo dalle mani degli angeli che servono Dio senza sosta.
Perché siete fuggiti da Me, vostro Dio e Salvatore, perché siete andati dietro a tutto ciò che vi offrono? Quello che non potranno mai darvi, perché sono menzogne e inganni di un mondo che è destinato a fallire in tutte le sue idee, opinioni, azioni e pensieri, perché la sua luce non viene dall'unico vero Dio.
Solo in me c'è la salvezza, nel Figlio dell'uomo che ha dato la sua vita al Padre eterno4 per la salvezza di tutti gli uomini. Ma guai a voi che non ascoltate le Parole del Signore e vivete come se foste sempre in questo mondo, banchettando e divertendovi a vostro piacimento. No, figlioli, no, questo mondo sta per finire e verranno giorni come non avete mai conosciuto5 : quando sentite parlare di guerre, questo doveva accadere6 .
Quando sentite parlare di epidemie e di morti, questo doveva accadere.
Quando sentirete parlare di fenomeni della natura come non avete mai conosciuto, questo dovrà accadere7.
Perché verranno giorni di rigore in questo mondo smarrito e folle, alienato dalla luce e dalla verità, che vive voltando le spalle al suo Dio, non credendo nella salvezza che il Figlio dell'uomo è venuto a portare a questo mondo.
O figli, come siete goffi e vuoti, che non avete mai pensato che questo momento sarebbe arrivato nella vostra vita, quando coloro che vi hanno preceduto nella fede8 lo aspettavano da sempre! E ora, voi che avete dovuto vivere questo momento finale della storia9 , pensate che non avverrà nella vostra vita, ma che passeranno ancora secoli e secoli in cui continuerete a comprare e a vendere senza problemi, a vivere e a fare festa, a sposarvi e ad avere figli, a crescerli e a vederli crescere10. No, figli, no! Preparatevi per un altro tempo, un tempo di prova in cui avrete bisogno di una preparazione per rafforzare la vostra fede e vivere la vostra vita in un costante rinnovamento della vostra mente. Perché il tempo è venuto, è qui, il tempo di morire per il Signore per vivere eternamente in Lui.
Non allarmatevi per tutto ciò che sta per accadere, perché doveva compiersi, ma state attenti ai segni dei tempi,11 perché ora viene il tempo del rigore, il tempo della desolazione; preparatevi figlioli e la vita vi sarà più sopportabile, altrimenti invidierete la sorte di coloro che sono morti nel Signore.
È un tempo di pace nei vostri cuori per ascoltare le mie parole e metterle in pratica. A poco a poco tutto il vostro essere si preparerà alla prova senza che ve ne rendiate conto. Ma preparatevi, figli, al male che subirete. Ma io verrò a prendervi, figli, e vi porterò nel Regno di mio Padre, dove vi aspetta con un amore insondabile ed eterno.
Niente è per sempre, solo l'Eternità. Ma quanto è difficile per voi vivere questo nei vostri cuori. Imparate dal Figlio dell'uomo che si è sottomesso alla volontà del Padre. Nulla vi costa tanto quanto preparare i vostri cuori alla mia venuta: ma Io vengo, vengo figli, sono già alla porta. Aprite i vostri cuori al Sole che viene a dominare la Terra, a illuminare tante vite spente dalla crudeltà di questo mondo, a salvare gli oppressi, a dare la libertà ai prigionieri, a proclamare un anno di salvezza12 per tutti gli uomini.
O figli, approfittate di questo tempo, perché sarà l'ultimo! Amen, Amen, Alleluia.
Non avreste mai pensato che sarebbe arrivato nella vostra vita, ma siete i prescelti per dare gloria a Dio in questo tempo di prova, di desolazione, che sta arrivando su questo mondo. Combattete al mio fianco come soldati forti, perché ho bisogno di voi per questa lotta finale contro il drago infernale che è già in questo mondo. Ma figlioli, io sono con voi13, di cosa avete paura? I miei angeli sono al vostro fianco e i santi intercedono per voi. Unite i vostri sforzi stringendo la mano della Madre, perché è Lei a guidare questo tempo duro e crudele per i suoi cari figlioli.
O popolo Mio, se vi avverto, se vi mando messaggeri e voi non Mi ascoltate, continuate a banchettare in questo mondo come se nulla stesse per accadere, come se nulla stesse accadendo, come se stesse già accadendo.
Svegliati Israele, svegliati dal tuo letargo, dal tuo sonno, dal sonno dei morti14 che non aspettano la Vita e la Risurrezione! Svegliati e convertiti, perché non c'è più tempo per dormire. Non perdete l'ultima occasione che il Cielo vi offre.
O popolo mio, se solo sapeste quanto vi amo, quanto mi preoccupo per voi, quanto il mio Santo Cuore soffre per il vostro rifiuto di ascoltare i miei avvertimenti! Non volete ascoltare la mia voce e un giorno ve ne pentirete e non ci sarà più tempo.
Ora, ora, ora è il momento, ora è il momento di vivere, ora è il momento di svegliarsi dal sonno mortale e terribile che vi impedisce di vedere il Figlio di Dio che vi parla, che vi grida: Svegliati, mio amato popolo dell'anima, che voglio la tua salvezza, che voglio portarti nel Regno di Mio Padre!
AscoltateMi, ascoltateMi, figlioli, perché queste Parole portano la Grazia dell'ultimo avvertimento a questo mondo, perché il tempo è giunto.
Oh, figli, se sapeste quanto desidero la vostra salvezza, ascoltereste rapidamente la mia Parola e vivreste in docilità e obbedienza ai miei comandi d'amore. Un giorno vi ripagherò del vostro amore per la Mia Parola, ma già in questo mondo state vivendo le primizie del Paradiso nelle vostre anime, cari figli della Mia Passione.
È tardi, la notte si avvicina e il sangue sarà versato a causa dell'ingiustizia e della crudeltà di questo mondo, che è nelle mani di Satana; egli è dietro alle guerre e alla fame, all'empietà e all'abbandono della fede, all'ingiustizia e all'aborto, a tutto ciò che c'è di sporco e di corrotto in questo mondo; egli desidera minare, contaminare, macchiare e distruggere la mia Santità. Ma i suoi giorni sono contati, e non un giorno di più dei giorni che gli sono stati concessi per mettere alla prova i cuori degli uomini resterà in questo mondo, e finirà nel lago di zolfo15.
Il destino di questo mondo è stato lanciato. Voi, figli, mettetevi al sicuro, non trascuratevi, siate uniti tra di voi, perché la fede si rafforza quando vivete uniti ai vostri fratelli, edificatevi a vicenda e vivete nel mio amore. Ecco, sto alla porta e busso16.
Tutto ciò che è scritto qui è per Mia Misericordia. Leggetelo nel silenzio della vostra stanza e aprite i vostri cuori, le vostre orecchie al Mio urgente appello a cambiare la vostra vita. Convertitevi perché è il tempo dell'ultima salvezza!
Nulla accadrà senza il Mio permesso, ma tutto deve essere compiuto.
Amate e curate i vostri santi sacerdoti, perché ne arriveranno altri che vi confonderanno con errori ed eresie che porteranno le tenebre nelle vostre anime17. Riconoscete il santo sacerdote per il suo amore, il rispetto e l'adorazione del Mio Santissimo Corpo Riconoscete il Mio santo sacerdote per la sua obbedienza ai Miei comandi.
Riconoscete il Mio santo sacerdote perché non tralascerà una virgola18 di ciò che è scritto nelle Sacre Scritture.
Fuggite dalle nuove rivelazioni, da ciò che non ho mai detto. Fuggite da coloro che correggono la Mia Santa Parola, perché un giorno saranno giudicati con il rigore e la severità di un boia. Fuggite da tutti coloro che vi ingannano19 con parole dolci e sante, ma che non sono le mie, e le mie sono nel Vangelo e non c'è nessuna nuova rivelazione20. La Parola di Dio è eterna e più stabile del cielo21.
O figli, ascoltate le mie parole, perché sorgeranno falsi profeti22 che parleranno nel mio nome, ma non sono miei, no figli, non vengono dal mio Santo Cuore! Sono inviati e sono stati corrotti nelle loro anime e nei loro cuori per perdervi; fuggite da loro.
C'è una sola Parola ed è: Cristo23. E la Sua Parola è nel Vangelo24 e non ci potrà mai essere un Vangelo nuovo, diverso, perché il Mio Vangelo, l'Unico e il Solo, è sempre nuovo nei vostri cuori per Mia Grazia. Io sono l'Alfa e l'Omega, l'inizio e la fine25 , e non c'è nulla all'infuori di Me.
Non ascoltate parole che non vengono da Me, perché vi porteranno all'errore; figlioli, vigilate.
La porta è stretta26 , non fidatevi di coloro che la rendono sempre più larga, vi lusingano e vi conducono a ciò che è facile, perché quella è la via della perdizione.
La porta è stretta, perché è la via della Croce, della lotta contro il peccato, contro l'egoismo e contro ogni tipo di male; non temete, ve l'ho già detto: la mia Grazia27 vi basta e un giorno sarete felici in Paradiso.
Fuggite dalle mode che Satana ha portato in questo mondo; le riconoscerete perché portano sempre al peccato, non sono pulite, vi portano al peccato.
È tempo di vivere, di vivere nella Mia Grazia. Coraggio figli, ho vinto il mondo28 e vi porto sulle palme della mia mano.
Io, Gesù, sono con voi, imparate da Me che sono mite e umile di cuore29 . Ascoltate e mettete in pratica le mie parole, siate miti e umili e lasciate che le mie parole raggiungano il vostro cuore. Amen, Amen, Alleluia.
Sono con voi e vi incoraggio a seguire le mie vie.
Parlate ai vostri figli del mio amore. Parlate ai vostri figli del tempo che sta per arrivare. Fateli passare per la porta stretta!
Una voce grida nel deserto: "Preparate le vie del Signore "30 . Perché il Re apparirà sulle nubi31 vestito di gloria e di maestà. Lo precederà una croce32 e un gigantesco scuotimento di tutta la terra, perché Egli è il Signore dei signori, il Re dei re33 e l'Unico Vero Dio. Tutti i popoli si sottometteranno a Lui nel canto di "Gloria a Dio nei cieli" e la terra fiorirà.34 Non ci sarà più pianto, non ci saranno più lacrime35 nei vostri occhi. Quando vedrete una croce nel cielo, preparatevi, perché viene! E i vostri occhi vedranno il Figlio di Dio, i vostri volti si illumineranno della gioia dello Spirito Santo e le vostre mani batteranno36 e si uniranno a quelle di chi vi sta accanto, perché la Vita è tornata, la Vita è cominciata: è il Regno di Dio, il Regno di Dio! Alleluia. Sarà la gioia traboccante dello Spirito Santo.
"Vieni Signore Gesù "37 , "Non tardare Signore", sia nei vostri cuori giorno e notte.
Aspettatemi con le lampade accese38 , figli della mia anima. "
7. SETTEMBRE. 2015
AGOSTINO AI SANTI FRATELLI E VESCOVI EUTROPIO E PAOLO
10. 22. Ascoltiamo dunque, anche in altre testimonianze riferite da costui, Dio nell'atto di raccomandare i suoi comandamenti come non gravosi. Scrive l'autore: I comandamenti di Dio non soltanto non sono impossibili, ma nemmeno difficili. Nel Deuteronomio si legge: "Il Signore tuo Dio tornerà a godere nel ricolmarti di beni, come gioiva per i tuoi padri, quando ascolterete la voce del Signore vostro Dio, osservando e facendo tutti i suoi comandi, leggi e norme, scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima. Perché questo comando che oggi ti ordino, non è difficile né lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Anzi questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca, nel tuo cuore, nelle tue mani, perché tu la metta in pratica 94". Anche nel Vangelo il Signore dice: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero 95". Ugualmente in una lettera di S. Giovanni: "In questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti, e i suoi comandamenti non sono gravosi 96". Udite queste testimonianze della Legge, del Vangelo e dell'Apostolo, dobbiamo sentirci crescere nell'edificio della grazia, che non capiscono quanti, ignorando la giustizia di Dio e cercando di far valere la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio 97. Se infatti non comprendono la testimonianza del Deuteronomio nel senso in cui l'ha ricordata l'apostolo Paolo che con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza 98 , perché non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati 99, certamente da cotesta testimonianza dell'apostolo Giovanni che costui ha messa per ultima in appoggio alla propria sentenza e che dice: In questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti, e i suoi comandamenti non sono gravosi 100, costoro si devono sentir avvisati che all'amore di Dio non è grave il comando di Dio, all'amore che non si riversa nei nostri cuori se non per mezzo dello Spirito Santo 101 e non per l'arbitrio della volontà umana. Costoro, attribuendo a questo arbitrio più del conveniente, dimostrano d'ignorare la giustizia di Dio. Tuttavia tale amore sarà perfetto solamente quando sarà scomparso ogni timore incusso dal castigo.
Sant'Agostino
“Sono l’Eterno e, prima che l’uomo fosse, avevo già deciso di usare tutta la mia onnipotenza per creare degli esseri a mia immagine. ma prima occorreva la creazione materiale perché questi esseri potessero trovare la loro sussistenza; allora fu la creazione del mondo! Lo riempivo di tutto quello che sapevo doveva essere necessario agli uomini: l’aria, il sole, la pioggia, e tante altre cose che prevedevo essenziali alla loro vita”.
“Infine creai l’uomo! Mi sono compiaciuto della mia Opera. Ma l’uomo commette il peccato, ed è proprio allora che si manifesta maggiormente la mia infinita bontà”.
“Quindi, per vivere tra gli uomini che creai, scelsi, nell’Antico Testamento, dei profeti ai quali comunicai i miei desideri, le mie pene e le mie gioie, perché le trasmettessero a tutti. più il male cresceva, più la mia bontà mi sollecitava a comunicarmi a delle anime giuste, perché trasmettessero i miei ordini a coloro che causavano il disordine. Così talvolta dovetti usare delle severità per riprenderli, non per castigarli - ciò non avrebbe fatto che del male - ma per distoglierli dal vizio e indirizzarli verso il loro padre e il loro Creatore, che avevano dimenticato e disconosciuto nella loro ingratitudine. Più tardi il male sommerse talmente il cuore degli uomini, che fui costretto a mandare delle sciagure sul mondo perché l’uomo fosse purificato mediante la sofferenza, la distruzione dei suoi beni e perfino la perdita della vita; furono il diluvio, la distruzione di Sodoma e Gomorra, le guerre dell’uomo contro l’uomo, ecc. io sempre ho voluto restare in questo mondo tra gli uomini. Così, durante il diluvio, ero vicino a noè, il solo giusto di allora. anche nelle altre calamità, trovai sempre un giusto presso il quale dimorare, e attraverso lui dimorai in mezzo agli uomini di quel tempo, e fu sempre così”.
“Il mondo è stato spesso purificato dalla sua corruzione mediante la mia infinita bontà verso l’umanità. allora continuavo a scegliere alcune anime nelle quali mi compiacevo per poter, mediante loro, rallegrarmi con le mie creature, gli uomini”.
“Avevo promesso al mondo il Messia. Che cosa non ho fatto per preparare la sua venuta, mostrandomi nelle figure che lo rappresentavano, persino mille e mille anni prima della sua venuta!”.
“Questo Messia chi è? Da dove viene? Che farà sulla terra? Chi viene a rappresentare? Il Messia è Dio. Chi è Dio? Dio è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Da dove viene o piuttosto chi gli ha ordinato di venire tra gli uomini? Sono Io, suo Padre, Dio. Chi rappresenterà sulla terra? Suo Padre: Dio. Che farà Egli sulla terra? Farà conoscere e amare il Padre: Dio. Egli non ha detto: ‘Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? … Non sono venuto che per fare la volontà del Padre mio … Tutto ciò che domanderete al Padre mio nel mio nome ve lo concederà … lo pregherete così: padre nostro che sei nei cieli ...’ e altrove, poiché è venuto per glorificare il Padre e farlo conoscere agli uomini, dice: ‘Chi vede me, vede il Padre … io sono nel padre e il padre è in me … nessuno viene al padre se non per me … Chiunque è con me, è anche col padre mio’, ecc. ecc.
Madre Eugenia Ravasio
Non avevano piu vino
Abbiamo posto in rilievo come S. Gaspare, fin dal primo giorno della fondazione, instaurò la «perfetta osservanza delle Regole» ch'egli stesso aveva dato alla novella Congregazione. Ed è proprio questo il primo segreto dello sviluppo meraviglioso dell'Istituto: la perfetta osservanza. Diceva ai compagni in disagio per il cambiamento del tenore di vita, cui erano abituati a Roma, dove non mancavano comodità, parenti ed amici: «I certosini fanno i voti e noi li osserveremo!» Infatti egli volle una Congregazione che sembrò strana a quei tempi, cioè senza voti e senza particolari obblighi, all'infuori di quelli cui ogni buon sacerdote era tenuto. Essa doveva basarsi sulla carità! Non per nulla S. Paolo aveva scritto che la carità è il vincolo della perfezione.
La volle povera: «Se la Congregazione un giorno dovesse diventar ricca, non sarebbe più la mia Congregazione». Accettare tutto, ma servirsi del puro necessario, il resto doveva essere per i poveri.
Non si poteva davvero parlare di ricchezza in quei giorni! Si mangiava e si beveva quel tanto che donavano i benefattori. Si dormiva in un vecchio convento, addirittura cadente, ove topi e pipistrelli la facevan da padroni. Mai un Missionario o un Fratello Inserviente se ne lamentò. Erano un cuore ed un'anima sola e vivevano in perfetta letizia. La benedizione del Signore era con loro. Ed ecco cosa accadde un giorno a S. Felice. Un episodio che richiama alla memoria la bellezza dei Fioretti di S. Francesco e la semplicità di Fra Ginepro. Erano così anche i primi compagni del Santo.
Uno di essi era Fratel Alessandro Pontoni di Camerino, il quale, avendo dovuto interrompere gli studi nel seminario nel periodo dell' invasione napoleonica, chiese al Fondatore d'essere accolto come fratello inserviente a S. Felice, perché «si sentiva chiamato alla vita religiosa». Di lui così è scritto nella cronaca di quella prima Casa: «Fu esemplare nell'osservanza delle Regole e per l'accuratezza e la bravura nel disimpegnare le faccende assegnategli». Era di forme imponenti e dotato di forza fisica considerevole, in vero contrasto con la sua dolcezza ed incantevole semplicità. Per le bestie, poi, aveva un amore tutto francescano, fino al punto che, su per le strade in salita, si caricava sulle spalle parte della soma degli asinelli, che ormai esausti arrancavano senza fiato. Ne aveva tanta compassione che rimproverava con severità i padroni che li frustavano senza pietà. Così - è storico! - i somarelli, più riconoscenti degli uomini, carichi o scarichi, quando l'incontravano, gli andavano incontro trotterellando e ragliando.
Or avvenne che i Padri che stavano a S. Felice, a causa della cronica povertà da giorni non bevevano più neppure un bicchier di vino, anche se la Regola gliene assegnava uno a pranzo e un altro a cena. Un giorno, mentre erano a tavola, un somarello carico di due bei barili di quello buono, entrò diritto nel refettorio, ch'era a pian terreno, trascinando dietro il padrone, che gli si era aggrappato alla coda per fermarlo. Ci fu una risata generale! Quei buoni Padri invitarono quel signore a sedere a mensa con loro: «Non c'è gran che, ma ci dia l'onore di dividere con noi quel che passa oggi la Provvidenza». Il buon uomo accettò con piacere, ma, osservando che sulle mense c'erano soltanto bottiglie d'acqua, «Come si fa a mangiare - disse - senza nemmeno un bicchier di vino? Possibile che il vostro santo Superiore non vi permette di berlo neppure a tavola?» «No, amico, non è colpa del Superiore, anzi egli ha messo perfino nelle Regole che ce ne toccherebbe uno a pranzo e uno a cena; ma... quando ci sono i baiocchi per comprarlo. Ora è da tempo che i baiocchi non ci sono e il vino non si può comprare». Il buon uomo si commosse e rivolto a Fratel Alessandro: «Vieni, gli disse, dammi una mano!» Scaricarono i barili e ridendo aggiunse: «Il somaro e il suo padrone pregano i santi Padri d'accettare questo dono. Ora beviamone un bicchiere assieme alla nostra salute. Però qui c'è il tuo zampino, caro Fratel Alessandro, ammaliatore di somari!»
Gaspare ch'era presente, aggiunse, lieto e bonario: «Lei ha ragione, ci sarà senz'altro lo zampino di Fratel Alessandro, ma c'è senza dubbio anche la mano del Signore. Chi ci dice che il somarello, creatura di Dio, non abbia, mentre passava di qui, sentito quella esortazione evangelica: Date da bere agli assetati?».
Gennaio 6, 2024
Ci sono alcune componenti del nostro mondo che attraversano ogni confine culturale e nazionale esistente. Un oceano. Un tramonto. Un'alba. Un'eclissi. Inoltre, l'attraversamento culturale sono terremoti e altri eventi naturali in natura. Mentre le persone attribuiscono vari significati e segnali a questi eventi, tutti se ne accorgono. Molti ne sono colpiti. La Madonna è simile in quanto si fa conoscere ed è vista in tutte le culture, realtà socioeconomiche, religioni e nazioni. Nel corso dei secoli, Maria si è fatta conoscere in luoghi diversi come l'Egitto, la Bosnia, il Portogallo, la Spagna, la Francia, l'Irlanda, il Belgio, il Giappone, Kibeho, l'Italia, le Filippine, il Venezuela, il Messico. Anzi, potrebbe essere più veloce elencare i punti in cui Maria non ha manifestato la sua presenza. Maria rende molto chiaro che Lei è la madre di tutti noi.
Sappiamo che le guerre possono essere combattute per le religioni e sappiamo che i disastri naturali possono favorire l'unificazione tra esseri umani delle più diverse fedi e culture. La sofferenza tende a stimolare i migliori istinti possibili nell'umanità. Pochissime persone desiderano la sofferenza per gli altri, nonostante la lotta per il potere che avviene nella leadership delle nazioni. Se Maria è un ponte verso Dio, è anche un ponte verso l'unità. Per esempio, qual è il messaggio per l'umanità quando si verifica un miracolo solare, come a Fatima? Parte del messaggio deve essere che 'alcuni di voi possono ritenersi più importanti di altri, ma siete tutti più piccoli di me e siete tutti più piccoli della potenza di Dio'.
Potrebbe essere questo un buon momento per far venire questo messaggio dal Cielo? La destabilizzazione globale piace ad alcune persone. Perderanno la loro battaglia. Perderanno la loro battaglia più velocemente e in modo più deciso nei luoghi in cui Maria è chiamata in aiuto. La religione non è un ostacolo all'intercessione di Maria, a meno che non ci ostiniamo a farne una barriera. Come permettiamo a Maria di essere il ponte? In altre parole, come possiamo smettere di insistere sul fatto che Maria è un ostacolo all'unità dei cristiani, per esempio, e alla giusta adorazione di Dio, e persino alla conoscenza di Dio? Maria non è la barriera. Conoscere Maria in modo errato e incompleto è la barriera. Chiedere scusa per la nostra venerazione di Maria è la barriera. Rifiutarsi di riconoscere la sua influenza, di gran lunga superiore alla nostra, all'interno del potere di Dio è la barriera. Rifiutarsi di permettere a Maria di plasmare un ruolo per le donne nella Chiesa è l'ostacolo.
Le persone che hanno fatto veri viaggi spirituali che includono Maria si ritrovano ad essere i servitori più devoti di Cristo. Quando si dice che Maria allontana le persone da Dio, ciò indica che non si conosce Maria o non ci si preoccupa del suo posto. Se siamo onesti, riconosceremo che se le persone hanno difficoltà con i padri umani di solito evitano o temono il contatto con il Padre divino. Se questo è il caso della madre umana, possono tendere ad evitare la madre celeste, cioè Maria. Questo va bene e le persone si fanno strada attraverso le loro ferite, tuttavia, quando solo gli uomini sono responsabili del processo decisionale sul ruolo delle donne nella Chiesa, abbiamo problemi. Il problema più grande è la completa incapacità di condividere l'autorità con le donne in modo significativo. Mentre il rispetto per la legittima autorità gerarchica deve essere mantenuto, ed è mantenuto dai veri cattolici, c'è spazio per condividere con le donne le intuizioni, la direzione e, in effetti, l'autorità femminili uniche. Il fatto che alcuni membri del clero abbiano relazioni sane con le donne non annulla la pratica cattolica globale di riservare il potere solo agli uomini e di relegare le donne allo status di servitrici della leadership maschile, molte delle quali sono state rivelate come profondamente imperfette. Questo non si riferisce al/ai Santo Padre/i.
Maria, se portata avanti in modo pulito e senza distorsioni e limitazioni umane, ci condurrà nel futuro in modi che semplicemente non raggiungeremo senza la sua guida. Proprio come Dio era presente alle nozze, ma Maria ha assicurato il miracolo attraverso la sua intercessione, Dio non ci lascerà mai. L'intercessione di Maria ci porterà più misericordia e più assistenza soprannaturale se solo affidiamo i nostri problemi alla sua influenza. Dio dà a Maria il più grande accesso al suo potere perché lei esiste da qualche parte tra Dio e l'umanità, l'enigma misterioso perpetuo. Ella porta l'umanità a Dio e attira da Lui la più grande e assurda misericordia e porta quella misericordia nell'umanità. Il mistero di Maria è che era umana, ma a differenza di noi in quanto priva di peccato originale. La fusione totale con la volontà del Padre ha fatto sì che Ella osservasse ogni singola persona con gli occhi di Dio, nostro Padre. Il rapporto con il Padre di cui gode Maria fa sì che Lei lavori per Lui a tutti i livelli, in ogni ambito. Non dovrebbe essere limitata solo alla Chiesa cattolica, in termini di come la presentiamo nel mondo. La sua sfera di influenza comprende il mondo intero e forse ce lo chiarirà lei stessa.
Anna, apostola laica
Mentre il regno di Dio è impegnato in un sanguinoso combattimento contro il regno di Satana, e Cristo, coperto ancora delle sue cinque ferite, marcia in testa al suo esercito fedele, svegliando i sonnolenti ed invitando tutti alla lotta; mentre si va profilando sempre più certa, vicina e grandiosa la vittoria universale e finale del regno di Dio; mentre le anime, mietute da Satana, vanno precipitando in gran numero all'inferno, il cristiano generoso sente vergogna dell'inutilità della sua vita, si sente affascinato dal più bello ideale del mondo, quello dell'apostolato, e si vota a Cristo.
Come si può sopportare di vedere il Santissimo, il bellissimo, il buonissimo divino Maestro trascurato, profanato, ingiuriato, perseguitato?
Come non fremere vedendo il trionfo della bassezza, della bestialità, della perfidia, dell'ingiustizia, del dolore, del male?
Come ci si può divertire dinanzi a dei condannati a morte? Come si può camminare e dormire in pace quando, vicino a noi, altri camminano verso l'inferno e dormono sul ciglio di esso? Come si possono spendere soldi inutilmente quando essi potrebbero servire per tante opere di bene: Missioni, Clero indigeno, Vocazioni ecclesiastiche, poveri, buona stampa, opere parrocchiali?
Gli uomini scherzano colla morte eterna. Raccontano, scrivono romanzi e storielle o li girano in film, simili a un comico che riunisce e diverte uno stuolo di condannati a morte, ignari del loro destino.
Il cristiano fervoroso la rompe con questa farsa e con tutte le convenzioni e presenta ai peccatori, senza tanti preamboli, la loro bruttissima situazione per salvarli. Per lui non esiste l'arte per l'arte, l'industria per l'industria, il divertimento per il divertimento ma tutto è un mezzo per l'apostolato; egli non ha pace e non dà pace; si placa solo nella preghiera, nell'azione e nel sacrificio.
a) Preghiera. Il cristiano fervoroso prega quotidianamente per la Chiesa universale. Non perde tempo, perché sa che esso è prezioso e gli può servire a salvare tante anime. Nelle sue labbra e nel suo cuore c'è sempre l'atto incessante d'amore e l'anelito all'avvento di Gesù: « Vieni, Signore Gesù! »
b) Sacrificio. Crescendo l'amore alle anime, cresce il desiderio del sacrificio. Pian piano la vita del cristiano fervoroso comincia a divenire una Via Crucis: sono malattie, ostacoli d'ogni genere nelle opere, persecuzioni. Quando la croce di Dio è più leggera il fervoroso l'appesantisce con penitenze, mortificazioni, lavori sfibranti.
c) Azione. L’operaio del Signore confida in lui e lo prega per l'avvento del suo regno come se tutto dipendesse da lui; però progetta e lavora come se tutto dipendesse solo da sé. Dio non fa quello che l'uomo può fare e non opera finché può operare l'uomo. Quando poi l'uomo non può far più nulla egli interviene.
L'operaio non sta a sperare e ad aspettare che faccia Iddio, ma fa subito quanto può fare da sé. Quando ha fatto tutto ciò che poteva, ha il diritto di sperare e di pregare che Iddio faccia il resto; non prima.
L'operaio non se ne sta mai colle mani in mano: il suo zelo è molteplice: una ne fa e cento ne pensa. Non si limita a un genere e a un campo di lavoro, sia una parrocchia, un paese o una provincia, arriva fin dove può arrivare; s'interessa di tutto ciò di cui può interessarsi, badando però a portare a termine le cose iniziate, senza lasciarle a metà. Quando molte cose possono abbracciarsi tanto meglio; quando ciò non è possibile, bisogna contentarsi di farne poche pur di completarle.
Solo allora l'operaio è contento la sera: quando vede che ha lavorato tutto il giorno per il regno di Dio e ne è stanco.
Per i grandi c'è l'apostolato di linea; per i piccoli c'è l'apostolato spicciolo: campagna del precetto pasquale, diffusione dei 9 venerdì, dei 5 sabati, della buona stampa, catechismo, conferenze, ecc.
ILDEBRANDO A. SAN-ANGELO