venerdì 26 gennaio 2024

RIVELAZIONI della Ven Madre Agnese Chiara Steiner:




Il 20 agosto 1842 Suor Agnese ebbe una illuminazione che con violenta chiarezza le fece comprendere i gravissimi problemi della Chiesa e del mondo cristiano. Scrive Suor Agnese: «Mi ha detto la Madonna: "Mio Figlio deve castigare il mondo per la grande ingratitudine per i peccati e per la poca fede che hanno i fedeli della Chiesa, i quali devono essere veri figli della santa Chiesa". Io pregavo, piangevo e scongiuravo il Padre celeste affinché si placasse per il sangue di Gesù, e ritirasse i flagelli minacciati sopra di noi. Erano ore che pregavo - do soltanto un cenno di ciò - quando vidi Maria Santissima levarsi e andare ai piedi di Gesù e invocare misericordia, presentargli i suoi dolori. Allora vidi placarsi l’Onnipotente, ma non so per quanto tempo». 
In un appunto dello stesso mese di agosto Suor Agnese lasciò scritto: «Le preghiere di molti cristiani non arrivano al trono dell’Altissimo per la poca fede e per la loro freddezza: non riflettono a ciò che dicono. Vidi il Signore tanto disgustato di questi cristiani e ministri, dei santi sacramenti ricevuti male che mi spaventai. Oh Dio misericordia! Anche io ebbi grandi rimproveri dal Signore: il mio cuore non gli è accetto perché non glielo ho dato interamente. Per amor suo io volevo privarmi di ogni consolazione e volevo rinunciare a tutto affinché accettasse il mio cuore, ma sentii dirmi: "Purificalo meglio prima"». 
  
Gesù disse a Suor Agnese: «L’ingratitudine dei cristiani grida a me. Non mi riconoscono per loro creatore e, venendo nella mia casa, invece di adorarmi mi offendono. Tanti sono induriti nei loro cuori che non giovano loro né castighi né grazie, e solo mi riconosceranno quando verrò a giudicare il popolo prediletto; i sacerdoti, i religiosi mi servono soltanto in apparenza. Dove sta la loro perfezione?». 
E ricorda Suor Agnese lo strazio di quella visione: «Ho visto i loro cuori: quanti inganni di sé medesimi e come sono in pericolo di salvarsi. Ho visto le serve del Signore in poco numero. Le loro orazioni per tutto il mondo non arrivano alla divina presenza: sono anime in grazia, hanno anche buona volontà ma non mettono tutte le loro forze; e manca loro la guida. 
Ho visto i buoni che non hanno grandi peccati, ma il loro cuore è diviso in due o più parti. Dissi: "Signore, per le vostre spose e per i vostri religiosi pietà per tutto il mondo e per la Santa Chiesa!" 
- "Essi hanno grandi grazie e grandi luci, ma sono attaccati a sé stessi; e per questo il mondo è così cattivo. E come mi amano? Non fanno bene neppure essi stessi." 
- "Signore! I pastori vi saranno fedeli?" 
- "Tanti, sì, fanno quello che devono fare ed hanno buona volontà; ma il loro fine non è retto; ed hanno idoli secreti, cioè agiscono per fini umani, e si curano poco delle anime loro affidate. Pensano soltanto a se stessi. Ci sono tra costoro anche dei Cardinali. E tanti e tanti vanno in rovina. I confessori non attendono al loro dovere di guidare le anime alla perfezione. Io voglio la penitenza e non tante comodità. Invece ad essi tutto sembra troppo"». 
  
Racconta Suor Agnese: «Una notte in coro, dopo molte ore passate in preghiera dinanzi alla Madonna invocando pietà per il mondo, perdetti al solito i sensi e sentii dirmi: "Voglio che tu dica queste cose alla Santa Sede. Voglio, cioè, che parli della Riforma e dei castighi che verranno se non si rimedia presto. A te poi domanderò conto se non manifesti queste cose che già da tanto tempo ti sono state dette". 

Allora dinanzi alla Madonna si presentò povero e macilento S. Francesco con le mani e piedi pieni di luce, e invocò pietà per il mondo. Poi rivolto a me disse: "Voglio vedere se i religiosi sono o no miei figli. Dov’è il loro spirito interiore? Dove sono la povertà, l’umiltà, l’incenso della preghiera? Si riformino"». 
Inoltre scrive: «Io mi trovai allora nello stesso tempo afflitta e contenta; poi provai le amarezze più grandi. Ebbi allora una vivissima cognizione di quante anime stavano nel mondo in disgrazia di Dio e conobbi le tante grazie che continuamente disprezzavano e il numero quasi infinito che, a dispetto di Dio e a dispetto dei suoi benefici, andavano miseramente all’inferno. 
Vidi poi per mia pena maggiore il ceto tutto degli ecclesiastici, prelati, preti, religiosi e monache, che quasi tutti badavano alla vita presente, e nulla curavano la futura». 
  
In una lettera del 24 ottobre 1852 a Mons. Stella la Madre Steiner aveva scritto il seguente messaggio di Gesù: «"Guarda le anime, guarda l’Italia e i mali di tanti altri regni, guarda che non si corre ai ripari, la fede finisce, guarda lo stesso clero e i religiosi che più degli altri attirano il castigo sopra la terra, guarda come sono iniqui e mi trattano peggio delle più vili cose della terra, ma impareranno dai castighi perché la mia mano li castigherà". 
Allora vidi non so quante religioni distrutte. Una volta dopo la S. Comunione vidi il mondo così mal ridotto che non so come non sono morta: non ho lingua per dirlo né mente per pensarlo per l’orrore. Non vidi niente di consolante. Quando e come ciò avverrà non Io so. Io risposi al Signore: "Che volete che si faccia?". 
- "Io ho molti profeti, ma assai falsi e, perciò, le mie cose non sono credute. Io non mi trovo tra gli onori e gli applausi: le mie cose sono accompagnate dalla croce e dalle persecuzioni. Mi hanno messo da parte uomini dai quali io vorrei zelo per il mio onore e per la salvezza delle anime. Dai pastori io voglio anime. 
Guarda, invece, che specie di amici fedeli ha il capo della Chiesa anche intorno a sé. Quanto mi perseguitano quelli che dovrebbero essere i candelabri! O Roma, piango su di te come su Gerusalemme. Figlia e sposa mia, benché ingrata, tu amami. Dovunque sono perseguitato. Se fossi amato in parte mi placherei. I vescovi, amando la loro pace sono l’impedimento nascosto; io non sono in pace con essi"». 
  
La Madre Agnese nei suoi Appunti fa cenno ad una visione, senza specificare quando avvenne: «La notte io avevo una visione: vidi il Giudice severo che giudicava due sacerdoti in un maestoso trono: mi parve che andassero dannati, mentre con un cenno li allontanò. Ebbi tanto timore che venisse a me: io piangevo e tremavo: vidi due altri sacerdoti, cui accadde la medesima cosa; vidi due altri sacerdoti ... Il Giudice si alzò dal trono e si portò in un luogo dove stavano assai altri, passò accanto a me, mi vidi morire mentre mi dava una severa occhiata; ma passò, mi parve, nel Purgatorio, e poi andai avanti a vedere atroci pene delle anime in un altro luogo e poi fui portata in un punto dello stesso inferno. Oh Dio! mai mi si va via dalla mente. Poi trovai tutto il letto bagnato di lacrime ed io agonizzavo per i dolori e il timore che avevo». 

"Vedo il Signore mentre flagella il mondo e lo castiga in una maniera orribile tanto che pochi uomini e donne resteranno. 
I monaci dovranno lasciare i loro monasteri e le suore saranno cacciate dai loro conventi, specialmente in Italia... La Santa Chiesa sarà perseguitata... A meno che le persone con le loro preghiere non ottengano il perdono, verrà il tempo che vedranno la spada e la morte, e Roma sarà senza un pastore". 
"Il Signore mi ha mostrato quanto sarà bello il mondo dopo questo terribile castigo. Le persone saranno come i cristiani della Chiesa primitiva". 

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