Una donna salva un villaggio
Nel 1954 una valanga fu la causa di una grande catastrofe. Nel vicino villaggio di Fontanella morì poco dopo una donna di nome Stark, che era stata malata per trent'anni. Si raccontava che cent'anni prima le valanghe avevano causato delle rovine; ma quest'ultima catastrofe era stata la peggiore. Dopo la prima devastazione era stato piantato un bosco per proteggere il villaggio. Durante la valanga del 1954 questo bosco fu quasi totalmente sradicato. Qualche albero trattenne la forza della neve, altrimenti la metà del villaggio sarebbe stata distrutta. Quando mori la signora Stark, poco dopo la catastrofe, seppi dalle anime che soltanto le sue preghiere ed i suoi sacrifici erano serviti a trattenere gli alberi. Ella aveva offerto tutte le sue sofferenze per il bene del suo comune e gli aveva così ottenuto numerose grazie. Se avesse avuto la salute non avrebbe potuto farlo. Sopportando la sofferenza con pazienza si salvano più anime che con la preghiera. E evidentemente più facile esortare un malato a soffrire con pazienza che perseverare da soli a farlo umilmente. Io conosco la sofferenza: è perché essa è così penosa che ha tanto valore! Non guardiamola sempre come una punizione: essa può essere accettata come espiazione non solo per noi stessi, ma soprattutto per gli altri. Il Cristo è l'innocenza stessa, ed ha sofferto più di tutti per espiare i nostri peccati. Soltanto in cielo sapremo ciò che abbiamo ottenuto con la sofferenza, sopportata con pazienza, in unione con le sofferenze di Cristo. Il modo più efficace di offrire le nostre sofferenze consiste nel rimetterle nelle mani della Madre di Dio, affinché Ella le distribuisca a chi vuole perché sa a chi sono più necessarie.
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