venerdì 26 gennaio 2024

Gomorra - Chierici o monaci, se sono stati cacciatori di maschi.

 


Chierici o monaci, se sono stati cacciatori di maschi.


"Il chierico o il monaco che precede adolescenti o bambini, che è stato sorpreso a baciare o a commettere un atto vergognoso, sarà frustato pubblicamente e perderà la tonsura. (163) Dopo che sarà stato rasato, il suo volto sarà ignominiosamente coperto di saliva; Poi, dopo essere stato incatenato, fu tormentato per sei mesi dall'angusta prigione. E tre volte alla settimana, la sera, romperà il digiuno con pane d'orzo. Dopodiché, per altri sei mesi, sotto la cura di un anziano spirituale, alloggiando in una casa separata, si dedicherà intensamente al lavoro delle sue mani e alla preghiera. Sarà condannato alle veglie e alle preghiere, e dovrà camminare sempre accompagnato da due fratelli spirituali. Non deve avvicinarsi ai giovani per dire loro una parola sconveniente (0175A) o per unirsi a un gruppo. »

L'uomo carnale indaghi attentamente se può esercitare con sicurezza il suo ministero nelle funzioni ecclesiastiche, colui che la sacra autorità ritiene debba essere disonorato con tali umilianti e degradanti affronti. Non si vanti di non aver corrotto nessuno, perché non può non vedere che è scritto che chiunque venga sorpreso a baciare o a commettere un atto vergognoso sarà sottoposto a tutte le abiezioni di questa degradante disciplina. Se un bacio merita il tormento di una punizione così severa, cosa non meriterà la contaminazione di un'altra persona? Per punire questo crimine, questa infamia così mostruosa, basterà essere frustati in pubblico, perdere la tonsura, essere rasati in modo vergognoso, avere la faccia sporca di sputi, (0175B) essere compressi a lungo in prigioni anguste, essere stretti da catene e, infine, dover digiunare a pane d'orzo? Per colui che è diventato un cavallo o un mulo, è opportuno che non si nutra più del cibo degli uomini, ma di quello di cui si nutrono le giumente.

Se perdiamo di vista la gravità di questo peccato, ciò che viene imposto nel giudizio di penitenza lo dichiarerà almeno manifestamente. Chiunque sia costretto dalla censura canonica a sottoporsi a una penitenza è giudicato, dalla sentenza motivata dei padri, indegno di esercitare un ministero ecclesiastico. Per questo il beato Papa Siricio scrisse, tra l'altro: "Eravamo ansiosi di risolvere queste due questioni su un piano di parità. Poiché non è concesso a tutti i chierici, da un lato, di fare penitenza, dall'altro, dopo la penitenza e la riconciliazione, (0175C) a nessun laico è mai permesso di accedere alla dignità del clero. Infatti, anche se fossero immuni dal contagio di tutti i peccati, coloro che sono stati portatori di vizi non devono ricevere gli strumenti con cui vengono amministrati i sacramenti". Basilio ordinò ai colpevoli di questo peccato di sottoporsi a una penitenza non solo dura ma anche pubblica. Siricio, da parte sua, proibì al penitente di entrare nell'ordine clericale. Da queste testimonianze risulta quindi chiaro che chi si contamina con un maschio, per l'infamia di un impulso sessuale disonorevole, non merita di esercitare le funzioni ecclesiastiche; né sono adatti a toccare il mistero divino coloro che sono stati portatori di vizio".

San Pier Damiani


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