Apparizioni all'Inferno
Da molto tempo Nostro Signore mi aveva fatto vedere lo stato di tutti coloro che morivano mio malgrado, e sebbene non volessi pensarci o saperlo, ce n'erano molti di più, parlo solo dei cattolici, che erano dannati che salvati. Perché a volte, su nove o dieci che morivano, ne vedevo solo uno o due che erano salvati. E non c'è condizione per cui ci siano tanti dannati come i preti. (cfr. cap. 87)
Incantesimi gettati su di lei e inizio del suo possesso:
"C'era un giovane tra gli altri, un telier [fabbricante di stoffe, un'altra fonte: coltellinaio] di professione, il quale, vedendo che non poteva guadagnarlo secondo il suo desiderio, decise, per compiere la sua impresa a qualsiasi prezzo, di fare uso di incantesimi. Un giorno, dunque, alla festa del suo prossimo villaggio, mentre questa ragazza era andata con la processione della sua parrocchia, il giovane gettò un amuleto alla porta della chiesa. All'istante sentì improvvisamente dentro di sé un movimento straordinario per quel giovane e, trovandosi vicino a lui, cominciò a sentire dentro di sé una grande opera del fuoco infernale della concupiscenza. Ciononostante, ne prese le distanze e si mescolò alla stampa. Mentre usciva dalla chiesa, questo giovane si avvicinò, saltò e ballò davanti a lei. E lei, non sapendo donde venisse un così rapido cambiamento, pregò due donne di sua conoscenza che non l'abbandonassero. Alla fine, il giovane, dopo essersi mostrato bene, si era avvicinato molto e aveva ballato bene, la povera ragazza non cessò di tornare, ma lavorò furiosamente. Per la qual cosa, mentre ella andava per i campi, secondo il suo solito, un uomo, che pareva ben fatto e che aveva più segni di quelli che vedeva di solito, le domandò donde venissero le sue ansietà, se vedeva che era una sognatrice, cosa che ella faceva tanto tempo nelle chiese, che desiderava prendersi cura di lei e che l'avrebbe liberata da tutto. Lei, innocente, senza diffidare che fosse un demonio, non gli rispose che lo ringraziò. Da quel momento in poi, cominciò ad avere grandi difficoltà a pregare, difficoltà ad andare in chiesa, e vedeva spesso quest'uomo che lo incontrava per strada. E sebbene non avesse dato il suo consenso, cominciò ad essere posseduta. La prima cagione dunque del suo possesso è che ella non volle acconsentire alla volontà di questo giovane, il quale la inseguiva per sposarla, per la qual cosa egli le diede l'incantesimo che seguì la possessione. »
Il marchio del suo possesso, e come gli viene tolta la comunione e al suo posto gli viene data la Divina Volontà.
Il giovane è fuggito e da allora non è stato più visto. Ci sono molti segni infallibili del suo possesso, come l'aver risposto in latino alle richieste che gli sono state fatte, che era pubblica, e anche l'aver risposto alle cose che gli sono state chieste in greco.
Da quando era stata posseduta, era stata circa otto anni libera di ricevere la comunione, e aveva ricevuto una grandissima consolazione attraverso la comunione. Ma gli spiriti maligni, per quanto a lungo ciò accadesse, le dissero più volte che non avrebbe ricevuto la comunione. E così è stato. Qualche tempo dopo, infatti, cominciò a non essere in grado di ricevere la comunione sacramentale, nonostante tutti gli sforzi che gli esorcisti fecero per farlo. Ciononostante, quando era a Messa, riceveva la comunione spirituale. »
Vari prodigi accaduti dopo che la Divina Volontà si è impossessata di lei.
« ... Da allora non ha mai potuto ricevere la comunione, nonostante tutti gli sforzi che molti esorcisti e persone di grande pietà di ogni genere hanno fatto per farlo. Infatti, anche se vuole e è disposta a farlo, quando arriva al punto ed è pronta a ricevere la comunione, gli spiriti maligni la impediscono. Ed è così da dodici anni, o giù di lì. (...)
Fin dall'inizio del suo possesso, compì diversi atti di carità verso il prossimo e anche verso i suoi nemici, cioè verso gli stregoni che erano la causa dei mali che soffriva. Così eroica che non ho mai visto nulla di simile, perché, come in conseguenza dell'incantesimo che era stato gettato su di lei da questo giovane che la perseguitava, si era trovata fortemente tentata di accondiscendere ai suoi desideri e in grande pericolo della sua castità, dalla quale tuttavia era stata liberata dalla misericordia di Dio e per l'azione della Beata Vergine, Come si dirà in seguito, considerando quante povere fanciulle erano state ingannate e perdute da tali incantesimi, e vedendosi nelle mani della Chiesa, che l'aveva liberata per mezzo degli esorcismi e delle preghiere che erano state fatte per lei da tutti gli incantesimi che le erano stati lanciati, pregò Dio che tutti gli incantesimi che tutti gli stregoni gettassero sugli altri cadessero su di lei. affinché possano essere preservati. Circa due mesi dopo questa preghiera, quando non ricordava più di averla recitata, Nostro Signore le parlò in questo modo:
"Qui ci sono molti che ti portano doni e che si impoveriscono per arricchirti.
"Non mi interessano i loro regali", disse, "tu mi basti". Finché ho Te, è abbastanza. Prendete questi doni per pagare i loro debiti.
Ma non è così, dice nostro Signore, perché hanno meritato la punizione eterna.
Perché queste persone erano stregoni che venivano a gettare i loro incantesimi su di lei.
«Ebbene», rispose lei, «mi offro a te per soffrire a tempo le cosiddette pene eterne, affinché ne siano liberati».
"Non è abbastanza", disse nostro Signore, "hanno meritato l'ira di Dio".
"Anch'io mi offro", aggiunse, "per soffrire l'ira di Dio per causa loro".
"Tu non sai quello che chiedi", disse Nostro Signore,
«Oh», disse con la sua semplicità, «se tu sapessi il grande desiderio che ho di soffrire, non lo diresti. »
Per quell'ora non gli fu detto nulla al riguardo.
È da notare che in quel tempo in cui era afflitta da incantesimi, e il giorno in cui discese agli inferi, in quel tempo era otto giorni in grande consolazione. Dopodiché, continuò per due anni a pregare che Egli le facesse soffrire le punizioni dell'inferno e l'ira di Dio in tempo, per liberare gli stregoni e i maghi da loro nell'eternità. »
Marie des Vallées
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