Il 24 agosto 1945, la beata ebbe un’esperienza simultanea dell’inferno e della Passione di Gesù: “Vivevo simultaneamente due stati d’animo: sentivo i tormenti dell’inferno e quelli della Passione. Nelle sofferenze dell’inferno sentivo il fuoco negli occhi, nella lingua, nel cervello, nelle
orecchie, tutto il mio essere era incandescente; maledicevo la croce avuta nella vita perché non ne avevo tratto profitto per salvarmi. Mentre soffrivo questo, percorrevo le strade del Calvario, tanto oppressa dal dolore
che non potevo pronunciare parole. Le lacrime dei miei occhi erano di sangue. Schiacciata sotto il peso della croce, curva fin quasi a terra, cadevo sfinita […].- Nel mare tempestoso della vita, nella notte tremenda
di perdizione eterna, sei tu il faro, sei tu l luce dell’umanità intera. Coraggio! In te ci sono Io. La tua notte, le tue tenebre e il tuo martirio aumenteranno, perché si avvicina il tuo cielo. Non vi
sarà luce capace di illuminarti, né parole che ti possano confortare davvero. Giorno per giorno sentirai sempre meno in te il mio divino amore e ti parrà privata di Me e quindi condannata all’inferno,
è per soccorrere le anime…”.
Così scrive nel suo diario sotto la data del 6 settembre 1945: “Mi sono perduta, mi sono perduta! La mia vita è inferno, il mio letto è inferno, la mia morte è inferno, la mia eternità è inferno. Mi sento bruciare in esso, tormentata
in tutti i sensi dal demonio. Che antri spaventosi! Odori nauseanti tormentano perfino l’anima! E la perdita di Dio! Non più vedere quella Perfezione che affascina cielo e terra! E perderla per sempre! Solamente
la sua Potenza , solamente la sua Giustizia sono presenti anche nell’inferno e mi annientano. E la mia rivolta contro di esse è disperata. Non ho parole che mi soddisfino per poter maledire tutto”.
Nessun commento:
Posta un commento