mercoledì 1 settembre 2021

GESU EUCARISTIA

 


l’amico che ti aspetta sempre


GUARIGIONI

 

«Coloro che crederanno saranno accompagnati da questi segni: nel mio Nome scacceranno i demoni... porranno le mani sui malati ed essi saranno guariti»(Mc 16, 17-18).

Nell’Eucaristia c’è lo stesso Gesù di Nazaret che duemila anni fa guariva i malati in Palestina. «Egli è lo stesso ieri, oggi e per i secoli» (Eb 13, 8). Egli è il grande medico dei corpi e delle anime. Per questo, l’Eucaristia è il sacramento per eccellenza della guarigione fisica, psichica e spirituale. Nel tabernacolo c’è l’ambulatorio divino. Qui sta Dio stesso con tutto il suo amore e il suo potere. Egli non incassa la parcella e si occupa dei suoi pazienti ad ogni ora del giorno e della notte. Egli ha tutto il suo tempo esclusivamente per te. È specialista di tutte le malattie, specialmente di quelle di «cuore».

Sant’Agostino ci dice che se ti metti in mano a tale medico «guarirai da tutte le tue malattie, anche da quelle molto gravi, infatti più grande di esse è il medico. Per il medico onnipotente non c’è malattia incurabile, mettiti nelle sue mani; lasciati curare da lui» (En in Ps 102, 5). Vai da lui con la fede colma di speranza dell’emorroissa del Vangelo. Ella pensò: «Se tocco anche solo il suo vestito sarò guarita» (Mc 5, 28). Lo fece e guarì. Molti malati «lo supplicavano che lasciasse loro toccare anche solo l’orlo del suo vestito e, tutti coloro che lo toccavano erano guariti» (Mt 14, 36). «Curava tutti coloro che si sentivano male, perché si adempisse quanto detto dal profeta Isaia che dice: Egli prese su di sé le nostre infermità e si caricò dei nostri dolori» (Mt 8, 16-17). «E Gesù passava per città e villaggi, insegnando, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e ogni dolore» (Mt 9, 35). «Da lui usciva un potere che guariva tutti» (Lc 6, 19). E diede lo stesso potere anche ai suoi discepoli: «Diede loro potere sugli spiriti immondi per cacciarli e per guarire ogni infermità e dolore» (Mt 10, 1). «Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni; quanto avete ricevuto gratuitamente, datelo gratuitamente»(Mt 10, 8).

L’Eucaristia è potente anche per liberare gli oppressi dal maligno. Padre Emiliano Tardif ci raccontava il caso di una donna che adorava satana nelle sue riunioni sataniche e venne liberata dal potere di Gesù Eucaristia. Padre Roberto de Grandis scriveva: «Personalmente nella mia fede eucaristica venni aiutato molto da una persona che era stata una strega e si convertì alla Chiesa cattolica. Diceva che mai si sarebbe liberata da satana, se non fosse ricorsa quotidianamente all’Eucaristia. Affermava che perfino i fattucchieri credono nella presenza reale di Gesù».

Come si vede, uno dei principali compiti del ministero di Gesù, e deve esserlo anche dei suoi discepoli, è quello di scacciare i demoni e di guarire i malati nel corpo e nell’anima. Varie volte ci viene detto nel Vangelo che solo toccando il malato (il lebbroso, il cieco, la suocera di Pietro...) Egli lo guariva (cf. Mt 8, 3; 8, 15; 9, 29). Allora, perché non andiamo a riceverlo nella Comunione con questa fede colma di attesa per sperare nel miracolo della nostra salute? Il Vangelo dice che a Nazaret «non poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità» (Mc 6, 5-6; Mt 13, 58).

Diceva santa Teresa di Gesù: «Pensate forse che questo sacratissimo Pane non sia di sostentamento per i nostri miseri corpi e di medicina efficace ai nostri disturbi corporali? Conosco una persona che nelle sue gravi infermità andava spesso soggetta ad atrocissimi dolori, ma quando si accostava alla Comunione, le pareva per incanto che le sparisse ogni male, rimanendo completamente guarita. Questo le accadeva molto spesso» (Cammino, 34, 6). «Non c’è da andare molto lontano per cercare il Signore. Fino a quando il calore naturale non ha consumato le specie del pane, il buon Gesù è in noi: avviciniamoci a lui! Se quando era nel mondo guariva gli infermi col semplice tocco delle vesti, come dubitare che, stando in noi personalmente, non debba far miracoli se abbiamo fede?» (Ib. 34, 8).

Il giorno di Pasqua del 1461, il giovane Bertrand Leclerc di 15 anni, muto per una caduta da bimbo, venne guarito nel momento in cui riceveva la Comunione. Da allora fino al 1495, tutti i lunedì di Pasqua si celebrava nella cattedrale di La Rochelle (Francia) il ricordo del miracolo del muto di La Rochelle.

Nel 1725 la signora Anna Fosse guarì mentre passava la processione del Corpus Domini a Parigi. Aveva 45 anni, era una donna di fede e incominciò a gridare: «Signore, se vuoi puoi guarirmi». Era paralizzata da diversi anni, il Signore la guarì e poté seguire a piedi la processione. L’arcivescovo di Parigi, dopo gli accertamenti del caso, riconobbe il miracolo e ordinò di cantare un Te Deum di ringraziamento.

Il beato Jean Martin Moyé, missionario in Cina, racconta che nel 1778, durante la grande peste, amministrava l’unzione degli infermi ai moribondi, ma un giorno si sentì molto male. Il mattino seguente, si chiese se sarebbe stato imprudente andare in quello stato a celebrare la Messa, ma raccontò che «in quel momento mi venne in mente che nostro Signore nel Santissimo Sacramento era la medicina del corpo e dell’anima. Celebrai la Messa e mi sentii guarito. Dio nella sua misericordia mi aveva guarito per il bene dei miei fedeli».

Vediamo alcuni casi di guarigione a Lourdes, chiamata la città dell’Immacolata e città dell’Eucaristia. Lì si raccolgono ogni anno circa 5500 casi di guarigioni straordinarie. Gabriele Gargam aveva avuto un incidente ferroviario ed era rimasto paralizzato alle estremità inferiori. Il 7 agosto 1900, nel momento della benedizione con il Santissimo Sacramento, fu totalmente guarito.

Raimonda Bonnefant aveva 13 anni, quando nel gennaio del 1920 ebbe un attacco di appendicite che si complicò con peritonite e tubercolosi intestinale. Era moribonda quando la portarono a Lourdes. Nel momento della benedizione con l’Eucaristia, la ragazzina vide Gesù e fu istantaneamente guarita. Dopo si fece religiosa con il nome di suor Maria di Cristo.

Giovanna Fretel. Di 34 anni, aveva una peritonite tubercolare ed era stata sottoposta a sette operazioni. Era gravissima, quando la portarono a Lourdes l’8 ottobre 1948. Al momento della Comunione, venne guarita totalmente. Il suo caso fu dichiarato miracoloso.

Maria Luisa Bigot di 31 anni, colpita da emiplegia, cieca e sorda, fu portata Lourdes nel 1953 e venne guarita dall’emiplegia. Nel 1954, in un altro viaggio, al momento della benedizione con il Santissimo, fu guarita nell’udito, e durante il viaggio di ritorno recuperò la vista. Il suo caso è stato riconosciuto miracoloso.

Angela Tea, tedesca di 29 anni, fu portata a Lourdes il 17 maggio 1950 ammalata di sclerosi e guarì progressivamente, dopo essere stata immersa nella piscina e aver assistito alla processione del Santissimo Sacramento. Divenne religiosa con il nome di suor Maria Mercedes.

Anche Maria Teresa Canin di Marsiglia, di 37 anni, fu guarita progressivamente, il 9 ottobre 1947, dal morbo di Pot e da tubercolosi peritoneale, dopo aver assistito per tre giorni di seguito alla processione del Santo Sacramento.

Fra León Schwager, benedettino svizzero, soffriva di sclerosi multipla e andò a Lourdes il 30 aprile 1952, all’età di 28 anni. Durante la processione venne guarito. Pure il suo caso fu riconosciuto miracoloso.

Più recente è il caso di Hugo Mario Fisicaro, industriale madrileno di 39 anni. Aveva avuto un grave incidente automobilistico il 26 gennaio 1989 e la sua fidanzata lo portò a Lourdes quattro mesi dopo, quando ormai i medici non potevano fare più nulla... Durante la Messa per gli ammalati, al momento della comunione, sentì un calore intenso che invase tutto il suo corpo e poté iniziare a camminare; infatti era paralizzato dalla cintola in giù.

Fortunatamente, non abbiamo bisogno di andare a Lourdes, perché lo stesso Gesù che guarisce si trova in una qualsiasi delle nostre chiese, ci manca solo una fede più grande nella sua presenza reale nel Santissimo Sacramento. Padre Emiliano Tardif, che aveva un potente ministero di guarigione in tutto il mondo, racconta nel suo libro «Gesù è vivo» molti miracoli avvenuti durante la Messa di guarigione. A Tahiti, c’era un uomo «completamente cieco da un occhio e con l’altro vedeva molto poco. Durante la Messa degli ammalati, proprio nel momento dell’elevazione dell’Ostia, vide una grande luce e i suoi occhi si aprirono. Era stato guarito!»

Madre Briege Mackenna, che pure ha uno straordinario ministero di guarigione a livello mondiale, è solita recitare le sue preghiere di guarigione quando Gesù è esposto nell’ostensorio solennemente, perché sia Gesù a passare personalmente fra gli ammalati e a guarirli come spesso accade.

Padre Dario Betancourt è un altro sacerdote con un grande ministero di guarigione. Dice nel suo libretto «L’Eucaristia»: «Ordinato da poco sacerdote andai nella casa di alcuni contadini a portare la comunione. C’era un bimbo con un eczema che era come una piaga viva. I suoi genitori mi raccontarono che avevano speso tutto il loro denaro in medici e medicine senza esito alcuno. Io imposi la teca con l’Ostia consacrata, toccando il bimbo, mentre tutti pregavamo Dio per la sua guarigione. Due settimane più tardi, i suoi genitori mi portarono il bimbo per mostrarmi come si erano seccate le piaghe. Mi raccontarono che, dal momento di quella preghiera, il piccolo aveva smesso di grattarsi ed aveva iniziato a migliorare»...

«Un altro giorno, mi chiamarono all’ospedale di New York per pregare su Ann Greer che da due mesi era incosciente. Mi ricordai del caso sopracitato e le posi la teca sulla fronte nel punto in cui era stata colpita in un terribile incidente automobilistico.Alla sera venimmo informati che la bimba aveva ricuperato un poco di calore e le sue membra erano più flessibili. Il giorno seguente, i medici erano stupiti del miglioramento avvenuto dalla sera alla mattina. Due giorni più tardi, riconosceva e ricordava. Una settimana dopo, Ann lasciava l’ospedale totalmente ristabilita».

Padre Roberto de Grandis nel suo libro «Guariti dall’Eucaristia» scrisse: «Quanto più forte è la presenza di Gesù, tanta più guarigione ci sarà. E la presenza più grande del Signore l’abbiamo nell’Eucaristia molto più forte che imporre le mani, molto più forte che ungere con olio, molto più forte che predicare la Parola, La presenza di Gesù nell’Eucaristia è la presenza assoluta. Il momento più grande di guarigione è il momento della Comunione. Confesso che, dopo venticinque anni di ministero di guarigione, soltanto ora sto iniziando a vedere la realtà di cui parlo: il Signore guarisce nell’Eucaristia.

Conobbi una donna incinta alla quale il medico disse di abortire perché il bimbo era completamente deforme. Ella andò in chiesa. Durante la Messa chiese forza per poter accettare questo bimbo, quando il sacerdote alzò l’Ostia sentì una grande forza e una grande pace dentro di sé. Il medico insisteva per farla abortire. Ella continuò ad andare a Messa ogni giorno e ebbe una bimba perfettamente normale. Ora ha già compiuto sette anni e la stanno preparando per la prima comunione»...

Quando le madri in attesa ricevono la Comunione, in un qualche modo fanno comunicare anche il loro figlio, e l’unione di Gesù con la madre è anche unione con il piccolo nel grembo. Questo è un modo molto bello di consegnare i bambini a Gesù, di consacrarli prima della nascita. La comunione sarà un fonte enorme di benedizioni e di guarigione per il figlio che può essere colpito da traumi prima della nascita. E, nel caso perdano il figlio, sarà una tranquillità per loro sapere che egli è già nelle mani di Gesù ed è consacrato a lui.

Bene, nell’Eucaristia si trova Gesù, cosa aspettiamo per fare la Comunione? Che cosa attendiamo per andare a chiedergli la salvezza per i nostri cari? «Per coloro che onorano il suo Nome, brillerà il sole di giustizia [Cristo] che porta la salvezza nei suoi raggi» (Mal 3, 20). Lasciamoci bagnare dalla luce divina che esce dal tabernacolo, che è anche salvezza per i nostri corpi e per le nostre anime. Per questo in ogni tabernacolo dovremmo collocare un cartello che, più o meno, dicesse così: «Qui si cura l’anima e il corpo. Qui si trova Gesù medico dei corpi e delle anime. Qui c’è vita, salute, amore, gioia e pace».

Nel tabernacolo c’è Gesù che è la luce del mondo e che porta vita al mondo. Possiamo immaginarci un mondo senza luce? Sarebbe un mondo senza vita. Supponiamo che il sole all’improvviso si estingua... dopo 8 minuti non ci sarebbe più luce sulla terra e la vita incomincerebbe ad agonizzare e, a poco a poco, il freddo e il vento gelido congelerebbero tutto. Si estinguerebbe ogni vita per mancanza di luce e di calore e ci sarebbe la morte totale. Ciò è quanto capita a chi non ha la luce di Cristo, luce del mondo (cf. Gv 8, 12).

Egli venne a portarci la vita e la vita in abbondanza (cf. Gv 10, 10). Per questo, non stupisce che il beato Manuel Domingo y Sol gridasse «per me la vita è Cristo nel Santissimo Sacramento». Lo stesso san Paolo diceva: «Per me la vita è Cristo». San Giuseppe Cottolengo consigliava la Comunione quotidiana ai medici e alle infermiere prima delle operazioni e diceva loro: «La medicina è una grande scienza, ma Gesù è un medico più grande». Egli può curare senza intermediari. La signora Guadalupe del Carmen Romero, messicana, aveva una malattia speciale e non poteva mangiare alimenti con grano, avena, segala, orzo... Se assumeva del pane o un’ostia non consacrata, le venivano dei gravi disturbi organici. Tuttavia, ogni giorno riceveva l’Ostia alla Comunione e non le succedeva nulla. Quale differenza fra un pezzo di pane e Cristo Eucaristia!

Allora, Egli continua ad attenderci nel tabernacolo... E continua a passare e a guarire. Avvicinati a lui e vedrai miracoli nella tua vita. Ricorda quanto dice il Vangelo: «Gli si avvicinarono molte folle che avevano con sé zoppi, storpi, ciechi, muti e molti altri infermi e li deposero ai suoi piedi. Egli li guarì» (Mt 15, 30). Vai anche tu ai suoi piedi e non rimarrai deluso. Egli è un amico che non sbaglia mai.

Angel Peña


L'ultima effusione

 


01 settembre 2021

   Figli miei, è iniziato un grande cambiamento spirituale. State camminando nel tempo dell'ultima effusione del mio Spirito. Ora vedrete una potente effusione di miracoli, segni e prodigi per aiutare i non credenti a venire alla croce.

   Ho dato al Mio popolo una stagione di pace per prepararsi ad essere più pronto (spiritualmente) per i prossimi eventi. Quella stagione è finita ora e coloro che camminano con il nemico delle vostre anime e che sono stati trattenuti dal venire contro di voi in questa stagione di pace sono stati rilasciati. Vi renderete presto conto della verità di questo quando, uno per uno, cominceranno a venire contro di voi in vari modi.

   In quest'ultima effusione del mio potente Spirito, opererete nei vostri doni se camminerete nella mia volontà. Se crocifiggerai i desideri della tua carne in modo da essere un vaso adatto al mio uso, Io ti userò in questo tempo e sarai molto ricompensato.

   State al vostro posto e onorate Me in tutto ciò che fate e dite in questo tempo di intensa persecuzione, figli miei. Coloro che vengono contro di voi affrontano un destino ben peggiore della morte se non si pentono e non Mi accettano prima della fine. Essi perseguitano ciò che non possono capire. Non essendo spirituali, la Parola e la predicazione sembrano loro sciocchi. Se non si pentono, la loro distruzione verrà rapidamente e senza rimedio.

   Ricordatevi che io sono con voi in tutto questo. Ogni secondo sono con voi. Non vi lascerò.

 Glynda Lomax


Gioele 2:11 KJV

L'Eterno farà sentire la sua voce davanti al suo esercito, perché il suo campo è molto grande, perché è forte colui che esegue la sua parola, perché il giorno dell'Eterno è grande e molto terribile, e chi può sopportarlo?

Gioele 2:12 KJV

Perciò anche ora, dice l'Eterno, rivolgetevi a me con tutto il vostro cuore, con digiuno, con pianto e con lutto:

Gioele 2:13 KJV

Rendete il vostro cuore e non le vostre vesti, e rivolgetevi all'Eterno, al vostro Dio, perché egli è benigno e misericordioso, lento all'ira e di grande bontà, e si pente del male.

Gioele 2:28 KJV

E in seguito avverrà che io effonderò il mio spirito su ogni carne; e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi sogneranno sogni, i vostri giovani avranno visioni:

Gioele 2:29 KJV

E anche sui servi e sulle ancelle in quei giorni effonderò il mio spirito.

Gioele 2:30 KJV

Io farò prodigi nei cieli e sulla terra, sangue, fuoco e colonne di fumo.

Gioele 2:31 KJV

Il sole sarà trasformato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore.

Gioele 2:32 KJV

E avverrà che chiunque invocherà il nome del Signore sarà liberato; perché sul monte Sion e a Gerusalemme ci sarà la liberazione, come il Signore ha detto, e nel residuo che il Signore chiamerà.

1 Corinzi 1:18 KJV

Perché la predicazione della croce è per quelli che periscono stoltezza, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio.

1 Corinzi 1:19 KJV

Poiché sta scritto: "Io distruggerò la sapienza dei sapienti e ridurrò a nulla l'intelligenza dei prudenti". 

LEGGENDA PERUGINA

 

VISITA DEL CARDINALE UGOLINO ALLA PORZIUNCOLA


Diceva Francesco che i frati dovevano avere mense così umili e modeste, affinché i  secolari ne restassero edificati. E se vi era invitato qualche povero, sedesse insieme con  i frati, e non lui per terra e loro in alto.

Papa Gregorio, quando era vescovo di Ostia, venuto al luogo della Porziuncola, entrò  nell’abitazione dei frati. Andò a vedere il dormitorio, con molti cavalieri, monaci e altri  ecclesiastici del suo seguito. Nell’osservare che i frati si coricavano per terra, su poca  paglia, senza cuscini, con delle misere coperte quasi tutte sfilacciate e a brandelli, si  mise a piangere davanti a tutti e diceva: «Ecco dove riposano i frati. Sventurati noi, che  ci permettiamo tante superfluità. Che sarà di noi?». Sia lui che gli accompagnatori ne  rimasero molto edificati. E non vide in quel luogo nessuna mensa, poiché i frati  mangiavano seduti per terra.

Sebbene il luogo della Porziuncola fin dai primordi, quando cioè venne fondato, fosse il  più frequentato dai frati di tutto l’Ordine ( invero, tutti quelli che si facevano frati,  prendevano l’abito a Santa Maria degli Angeli), tuttavia i frati di questa comunità  mangiavano sempre per terra, pochi o molti che fossero. E finché visse Francesco,  conformandosi all’esempio e al volere di lui, prendevano i loro pasti accomodandosi a  terra.

Traduzione di VERGILIO GAMBOSO

SULL'ORLO DELLA NUOVA GERUSALEMME - Abbiate grande fiducia nel Signore

 



Abbiate grande fiducia nel Signore 

24/09 novembre 

Maria Santissima dice: 

Figli miei: abbiate grande fiducia nel Signore. Abbiate fiducia perché Lui vi ama con amore infinito. Vi ha creato a sua immagine e somiglianza. Non dubitare, non vacillare nella sua grande misericordia. La sua misericordia è infinita, più profonda di un oceano e più ampia del firmamento. 

La fiducia ti porta a una vita di santità. 

La fiducia ti addolcisce, calma il tuo spirito perché conosci la grande bontà che accompagna il Sacratissimo Cuore del mio amato Figlio Gesù. Quando senti la tristezza: vai da Gesù e Lui ti darà la gioia. 

Quando hai paura: vai da Gesù e Lui ti darà la forza. 

Quando ti senti esitante: vai da Gesù e Lui ti mostrerà la Sua via. Non pensarci due volte a rivolgersi a Gesù. Riponi la tua fiducia in Lui. Credetegli perché è il Dio della verità, della chiarezza, della limpidezza, della luce. 

Non tutte le anime sono degne di fiducia: alcune pretendono di essere prudenti, silenziose, ma a volte l'uomo terreno scoppia da loro e raccontano segreti, tirano fuori i difetti degli altri. 

Miei piccoli: lavorate sulla virtù della fiducia in modo tale che non vi inganniate l'un l'altro, che vi mostriate chiari come la luce del giorno e limpidi come l'acqua della sorgente. 

Vi amo e vi benedico, miei amati figli. Amen. 

SUPREMO APPELLO

 



... Disoccupatevi di voi, date tutto al prossimo, tutto - e Io mi darò tutto a voi tutto! mi considererò vostro debitore e pagherò da Dio.

Son Io la vostra vita - ma voi limitate questa mia vita con la vita vostra personale. Quando la perderete in Me? Il bambino si perde nelle mani materne, vi si abbandona tutto e ne riceve la vita, cioè il calore e il nutrimento, che sono sua vita. E non c'è chi si abbandoni a Me! - a Me che son più Madre di tutte le madri!

Eppure mi son messo alla loro portata più che ho potuto... ho parlato il loro linguaggio, ho quasi balbettato con essi, Io, il Verbo! Li ho ristorati col mio Sangue di cui ho innaffiato la terra intera, mi son dato nelle loro mani: Prendete, mangiatemi... questo è il mio Corpo! e ancora non son creduto, non si crede praticamente e confidentemente al mio Amore!... Ecco che discendo ancor più vicino ad essi... il mio linguaggio è più tenero che mai, parlo loro per mezzo di una creatura debole come loro, che ho dovuto investire di Me per esserne ascoltato... Non parlo loro di penitenza, parlo d'Amore! Quando avranno imparato ad amarmi, sarà un bisogno per essi il mortificarsi, il venirmi dietro, l'imitarmi, e stringeranno al cuore la mia Croce con passione.

Ma comincino col credere all'Amore! « Voi siete già puri » - dicevo ai miei Apostoli che pur erano pieni di difetti. Essi avevano creduto all'Amore. Io li ho trasformati, Io li ho formati... abbiate fede in Me, tutti, quali siete. Se ho vinto il mondo vincerò anche voi, sol che lo vogliate, sol che abbiate fiducia.


Non conformatevi a ciò che vi dice il mondo, non correte da chi vi assicura protezione, perché solo il mio Gesù protegge, assiste, vi aiuta e vi ama.

 


Trevignano Romano, 31 agosto 2021

Figli miei, grazie per aver risposto alla mia chiamata nel vostro cuore. Figli miei, piango perché so verso quale dolore andate incontro, tutto ciò è stato predetto, ma voi perdete il vostro tempo con le cose del mondo. Non vi ha lasciato detto il mio Gesù, chiedete e vi sarà dato? Figli cari, restate fedeli alla Parola del mio Signore e Lui abbonderà di misericordia e di provvidenza. Figli del mio cuore, non conformatevi a ciò che vi dice il mondo, non correte da chi vi assicura  protezione, perché solo il mio Gesù protegge, assiste, vi aiuta e vi ama. Continuate ad essere nel vero magistero della fede e non lasciatevi ingannare. Ora vi benedico nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, amen. 

LA GIUSTIZIA E L’IRA DI DIO

 


LA GIUSTIZIA DEL PADRE 

E’ un luogo comune appellarsi alla giustizia di Dio quando non possiamo farci “giustizia” da noi.Anche l’espressione “Dio ti paghi” - usata a mo’ di ringraziamento in molti paesi - sa di arma a doppio taglio: “Dio ti ricompensi... nel bene e nel male”. 

Nel linguaggio ecclesiale, in maniera più sottile ma non meno pesante, si usa dire: “Ti ringrazio... coram Domino”, cioè mettendo tutto dinanzi alla Verità e alla giustizia del Signore. 

Insomma, appellarsi a Dio come ad un vendicatore che può colpire quando non possiamo farlo, è costume diffuso. E’ il segno della repressa fame di vendetta che tutti coviamo dentro e che vorremmo soddisfatta semplicemente delegando Dio che - onnipotente qual è - può ben fare le nostre veci senza compromettersi e, soprattutto, senza comprometterci. 

Vorremmo che Dio fosse il nostro giustiziere personale, che è tutto dalla nostra parte e che quindi deve colpire chi ci colpisce. E, se non lo fa, lo rinneghiamo come il fratello del figliuol prodigo:

“Egli si indignò e non voleva entrare. Il padre uscì a pregarlo. E lui rispose a suo padre: ‘Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso...’” (Lc 15, 29-30) 

Come il fratello “buono” anche noi ci appelliamo al Padre perché faccia giustizia (come diciamo noi) contro chi ci sembra ci faccia del male. Nel caso del Vangelo è evidente come noi “buoni” travisiamo anche la verità dei fatti: il figliuol prodigo non aveva divorato i beni del padre, ma quelli che gli spettavano di diritto per eredità e che forse facevano gola a lui, al fratello “buono”. Ma quando non si è nell’Amore è difficile distinguere la Verità. Le passioni ci fanno invocare subito giustizia. Allora è bene che ci chiariamo le idee circa il rapporto che c’è tra la Giustizia, Dio e noi. 

COSA È LA GIUSTIZIA?

 In senso strettamente giuridico è “La virtù morale per la quale si dà a ciascuno ciò che gli è dovuto, e rispetta il diritto altrui”. Dice ancora il Palazzi: “Talvolta si connette all’idea di giustizia l’idea di punizione”.

In senso biblico invece la giustizia di Dio è anzitutto la concreta fedeltà al patto, che Egli manifesta: nell’esaudire la preghiera (Sal 116, 1-9); nel garantire il diritto e la giustizia (Ger 9, 23-24); nell’assicurare il perdono (Sal 51, 14) e la salvezza (Sal 85, 8-11; Is 46, 12-13). La giustizia di Dio si identifica così con la sua volontà o azione di salvezza. 

Le lingue moderne non conoscono più questo senso positivo della giustizia divina, che per il linguaggio biblico è fondamentale; è perciò indispensabile tenerlo ben presente per un’esatta comprensione del messaggio dell’Evangelo, perché anche in esso la giustizia di Dio è sostanzialmente la sua volontà di salvezza che Egli ha messo in opera per mezzo di Gesù Cristo e per la quale giustifica l’uomo, cioè gli dona la giustizia (Rom 1, 17; 3, 21- 26; Fil 3, 9). 

Riportiamo solo quest’ultimo brano:

 “... al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede”. (Fil 3, 9)

 Posti così i termini della questione, come prima cosa dobbiamo eliminare l’idea di un Dio che sta sempre con il bastone in mano e che, ad un nostro minimo cenno, è pronto a colpire chi ci è antipatico o chi ci ha fatto del male.

 IL POTERE DI GIUDIZIO 

Amministrare la giustizia è il massimo potere. Nell’antichità era competenza specifica del re che, seduto in trono con tutte le insegne del comando, ascoltava le parti ed emetteva la sentenza. 

Dio Padre è la massima autorità, ed a Lui viene riconosciuta e attribuita in pienezza tale facoltà. Ma il Padre non intende essere il giudice dei suoi figli: quale padre vorrebbe giudicare e condannare i suoi figli? E per questo delega il Figlio, perché eserciti questo potere con i Suoi fratelli: 

“Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio”. (Gv 5, 22)

 Il Figlio dice sempre “sì” al Padre, e accetta questo incarico: ma gli pesa non meno di quanto pesi al Padre. Viene dunque sulla terra con questo divino potere - splendido e terribile - di assolvere e di condannare. Ma non lo usa mai, se non per assolvere:

“Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio...” (Gv 8, 4) 

Come altre volte (Mt 9, 11; 12, 2; 12, 10; 15, 2; 19, 3), anche ora i furbi del tempo cercano di far cadere Gesù in un trabocchetto umanamente senza scampo: se assolve, sarà messo lui sotto accusa perché va contro la legge; se condanna, scompare la figura del Maestro misericordioso... Ma Gesù è Dio, e non si lascia certo intrappolare dalle Sue creature: 

“Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. (Gv 8,7) 

In maniera molto più evidente Gesù, sulla Croce, userà questo potere di assolvere e di condannare, quando risponderà alle ultime provocazioni (“Se sei il Cristo, il re di Israele, scendi ora da quella croce!”cfr Mc 15,32) con tutta la potenza del Suo Amore: 

“Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 34)

 Sulla croce Gesù testimonia tutta la Sua infinita capacità d’Amore e tutta la sua intelligenza “giuridica”, riuscendo anche a trovare, dinanzi all’inferno, la motivazione tecnica per l’assoluzione: gli imputati - tutti gli uomini - vanno assolti per incapacità di intendere e di volere. Non è questa una “pia giustificazione”: in realtà gli uomini, durante la Passione, erano talmente posseduti dal male che non erano più in grado di decidere. 

CHI CI GIUDICA?

 Il Padre passa dunque il potere di giudizio al Figlio; ma il Figlio non lo usa per condannarci, ma per assolverci. Anzi, prende continuamente le nostre difese, anche ora lassù nel Cielo: “Abbiamo un avvocato presso il Padre” (1Gv 2, 1). Ma allora, se Gesù che ha il potere di giudizio ci assolve e ci giustifica, chi ci accusa e chi ci condanna? 

“Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e Satana, e che seduce tutta la terra”. (Ap 12, 9)

 E' lui il grande Accusatore: 

“Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio perché è stato precipitato l’Accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti a Dio giorno e notte”. (Ap 12, 10)

Ogni nostra azione viene sottoposta a giudizio dinanzi al tribunale di Dio e Satana funge da pubblico accusatore, da “pubblico ministero” che non lascia passare neanche una parola senza averla sottoposta al vaglio. 

Per questo Gesù ci esorta a non pronunziare parole senza amore e contro l’Amore: “Chiunque dice stolto al suo fratello…” (Mt 5, 21).

 Prima del giudizio particolare che avremo dopo la morte, noi subiamo un continuo giudizio in cui Satana funge da accusatore, Gesù da avvocato difensore e il Padre dovrebbe alla fine emettere il verdetto. Ma abbiamo già detto che il Padre non vuole giudicarci e condannarci e che per questo passa ogni giudizio al Figlio che usa tale potere solo per giustificarci e assolverci. Il Satana ci accusa, ma non ha il potere di condannare, perché tale potere è riservato solo al giudice. 

Allora, chi ci condanna? 

Ricapitolando: il Padre e il Figlio rinunciano al giudizio; il Satana ci accusa, ma non può emettere sentenze definitive. Ma allora chi ci condanna? Siamo noi stessi che ci giudichiamo e ci condanniamo a vicenda.

Per intenderci meglio: Gesù, che fa sempre quello che vede fare dal Padre (Gv 5, 19), passa a sua volta il potere di giudizio a noi: il Suo Amore verso di noi non è inferiore a quello del Padre, e non intende giudicare e condannare coloro che ha amato e ama sino al punto di dare la vita per loro (Gv 10, 15; 15, 13) che chiama “amici” (Gv 15, 15) e che unisce a sé nella filiazione divina (Gv 17, 22).

 Gesù ci ama di Amore totale, donando a noi in pienezza se stesso e tutto ciò che ha: il Suo Sangue e la Sua Carne (Lc 22, 19-20; Gv 6, 54); la Sua Mamma (Gv 19, 27); il Suo Papà (Mt 6, 9; Gv 14, 7; Gv 14, 23; Gv 15, 15); il Suo Spirito (Gal 4,6); la Sua potenza di miracolo (Gv 14, 12; Lc 10, 19; Mc 6, 7.13; 16, 17.20; Mt 10, 1). Non esclude dal dono neanche il Suo potere di giudizio (Gv 20, 22; Mt 19, 28; Mt 16, 19; Mc 16, 16), ma è un potere che scotta, e ci dice come dobbiamo usarlo: assolvendo, come ha fatto Lui, altrimenti ci ricade sul capo:

 “...col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati”. (Mt 7, 2) 

Nulla Gesù raccomanda più insistentemente del non giudizio, e nella preghiera al Padre fa dire proprio a noi che, se non perdoneremo, Lui non potrà perdonarci.

LA GRANDE TRAPPOLA DELL’INFERNO 

Il giudizio è la grande trappola che l’inferno ci tende continuamente, ponendo una barriera di non amore tra noi e i fratelli: aggiungendo giudizi a giudizi, ciascuno finisce con il restare isolato in una bara di morte: è la solitudine, è la disperazione, è l’inferno già qui in terra. 

Il giudizio uccide l’Amore, blocca la Misericordia e dà via libera alla “giustizia” che il Satana continuamente chiede. E questo vale per ogni singolo uomo e per tutta l’umanità. 

Quindi il giudizio è il mezzo che Satana usa per coinvolgere tutti e tutto. Se noi stiamo al suo gioco verremo coinvolti nel suo gorgo d’inferno e renderemo vano l’Amore del Padre. 

E’ finalmente chiaro il grande disegno della bestia: essa sa che “le resta poco tempo” e vuole coinvolgere più creature che può in questa disfatta. Per questo usa tutti i mezzi, soprattutto i mass-media, diffondendo unicamente realtà di violenza, di corruzione e di morte: i più le accolgono, se ne fanno partecipi e vengono travolti nel grande processo di morte, marchiati “nella mano e nella fronte”. E questo lo abbiamo capito tutti e tutti ne conveniamo.

Quello che non abbiamo capito è un gioco ancora più sottile: Satana, con queste continue violenze morali, intende esasperare quei pochi che non accolgono le sue sollecitazioni portandoli a gridare: “Basta! Signore, visto che noi non possiamo fermare questa valanga di morte, intervieni Tu con la Tua Giustizia!”.

 E questa sarebbe la fine! 

Dobbiamo farci furbi, certi che il Padre, nella Sua Misericordia, è più forte della “giustizia” del Satana. 

Non commettiamo lo stupido sbaglio di abboccare all’amo che la bestia ci lancia mediante i suoi profeti di sciagura. Noi abbiamo il profeta dei profeti - il Papa - che ci prospetta orizzonti ben più ampi e validi:

 “Quanto più la coscienza umana, soccombendo alla secolarizzazione, perde il senso del significato stesso della parola Misericordia, quanto più, allontanandosi da Dio, si distanzia dal mistero della Misericordia, tanto più la Chiesa ha il diritto e il dovere di far appello al Dio della Misericordia con “forti grida”. Queste forti grida devono essere proprie della Chiesa dei nostri tempi, rivolte a Dio per implorare la sua misericordia, la cui certa manifestazione essa professa e proclama come avvenuta in Gesù crocifisso e risorto, cioè nel mistero pasquale. E’questo mistero che porta in sé la più completa rivelazione della misericordia, cioè di quell’Amore che è più potente della morte più potente del peccato e di ogni male, dell’amore che solleva l’uomo dalle abissali cadute e lo libera dalle più grandi minacce”. (Dives in Misericordia, 15) 

Commentando questo brano nel I volume di “Dio è mio Padre” dicevamo nel 1982:

 “Eliminiamo le sterili polemiche, finiamola di segnarci a dito accusando questi o quello di tutti i mali. Questo è il gioco dell’inferno che non vuole farci aggrappare all’unica fonte vera di salvezza: la Misericordia del Padre. Siamo in una spirale di odio che può essere spezzata solo dall’Amore del Padre, e il Papa - profeta di misericordia che echeggia la misericordia di tutti i profeti - ci ha mostrato la strada: che aspettiamo a percorrerla? Chiediamo con “forti grida” la misericordia per tutti, e sperimenteremo con il profeta Gioele che “il Signore è rifugio al suo popolo”. (Dio è Padre I vol.)

Chiudiamo queste nostre riflessioni facendo un breve commento a quanto Satana - stando alle recenti dichiarazioni di alcuni suoi adepti - avrebbe “rivelato”: il suo trionfo è vicino. Di che trionfo intende parlare? Del trionfo della “sua” giustizia: quindi tutto e tutti saranno travolti dalla sua furia di morte e di violenza.

 Io non mi agito per le rivelazioni dei profeti che si dicono di Dio, quindi tanto meno mi turberò per quelle dei profeti che si dicono di Satana.

 Se quello che vanno dicendo è veramente pensiero dell’inferno, allora questa dichiarazione sa di sfida e noi la raccogliamo e lo ringraziamo per averci dato conferma di una cosa che sapevamo da tempo: il padre della menzogna ci preannunzia la sua sconfitta, il trionfo del Cuore Immacolato di Maria è vicino.

 Cioè il trionfo della Misericordia, perché Maria non può certo “trionfare” su miliardi di figli travolti in un gorgo di morte. Ma questo dipende da noi. 

La vogliamo smettere di ascoltare i profeti di sciagura che, forse con la migliore buona fede, fanno il gioco del Satana scoraggiando e terrorizzando gli spiriti? E vogliamo deciderci invece a seguire il Profeta dei profeti - il Sommo Pontefice - che, dalla cattedra di Verità, ci ricorda che abbiamo

 “il diritto e il dovere di far appello alla MISERICORDIA... cioè di quell’amore che è più potente della morte, più potente del peccato e di ogni male, dell’amore che solleva l’uomo dalle abissali cadute e lo libera dalle più grandi minacce”? (Dives in Misericordia, 15)

PadreAndrea D'Ascanio ofm capp

Quando profeti e pastori diventano falsi profeti e falsi pastori, per il popolo di Dio non vi è alcuna speranza di salvezza. La rovina sarà grande.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA

Altra grande forza di distruzione del popolo sono stati i suoi pastori. Anche contro di essi si alza imperiosa la voce del Signore.

Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore 

deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com’è vero che io vivo – oracolo del Signore Dio –, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d’ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge – hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge –, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d’Israele, nelle valli e in tutti i luoghi abitati della regione. Le condurrò in ottime pasture e il loro pascolo sarà sui monti alti d’Israele; là si adageranno su fertili pascoli e pasceranno in abbondanza sui monti d’Israele. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.

A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. Non vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidire con i piedi quella che resta. Le mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidito. Perciò così dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. Poiché voi avete urtato con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna contro le più deboli fino a cacciarle e disperderle, io salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora.

Susciterò per loro un pastore che le pascerà, il mio servo Davide. Egli le condurrà al pascolo, sarà il loro pastore. Io, il Signore, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. Stringerò con loro un’alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive. Abiteranno tranquilli anche nel deserto e riposeranno nelle selve.

Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di benedizione. Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra i suoi prodotti; abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. Non saranno più preda delle nazioni, né li divoreranno le bestie selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà.

Farò germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il disprezzo delle nazioni. Sapranno che io sono il Signore, loro Dio, ed essi, la casa d’Israele, sono il mio popolo. Oracolo del Signore Dio.

Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio (Ez 34,1-31).

Quando profeti e pastori diventano falsi profeti e falsi pastori, per il popolo di Dio non vi è alcuna speranza di salvezza. La rovina sarà grande.

La vita del popolo è nel nutrimento di esso di purissima Parola del Signore. Quando la Parola si allontana dal Popolo, Dio si allontana ed è la morte.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


PREGHIERE ALLO SPIRITO SANTO 

 


L’azione dello Spirito Santo in noi 

O Spirito Santo, eterno amore, la luce, di cui sei origine e  fonte, apra gli occhi della mia mente e, facendomi meglio  conoscere gli effetti dell’infinito amore che mi porti, muova il  mio cuore a sincera e fedele corrispondenza. 

Amen 


Lo Spirito Santo abita in noi 

O Divino Ospite, Spirito Santo, Tu che venendo ad abitare in  noi, non solo ci offri i Tuoi doni, ma ci fai dono di Te Stesso,  rendimi capace di esprimerTi la mia gratitudine e il mio amore.  Amen 


Lo Spirito Santo è ottimo consolatore 

O Divino Consolatore, Ti prometto che nei dolori di questa vita  ricorrerò prontamente a Te, Padre dei poveri, Riposo nella  fatica, Sollievo nel pianto. 

Amen 

 

Lo Spirito Santo è largitore di doni 

O Spirito Santo che sei Amore onnipotente, non permettere  che, come il servo pigro, seppellisca i Tuoi doni, ma aiutami a  usarli per il bene mio e dei fratelli: perdonami, Ti prego per le  mie passate infedeltà. Donami la Tua sapienza, l’intelletto, il  consiglio, la fortezza. 

Amen 

 

Lo Spirito Santo e i suoi frutti 

O Divino Spirito, liberami dalle inclinazioni al male, dalla  pigrizia e dall’orgoglio e rendimi dolce e mite, paziente e  misericordioso, portatore di pace e di gioia, segno di carità e di  comunione nella Tua Chiesa. 

Amen 

 

Lo Spirito Santo è nostro protettore 

O Divino Difensore degli uomini, che sei tutto amore, sempre  amore, perfetto amore, io esulto e godo di saperTi sì buono,  che Ti degni dimorare in noi, e pregare in noi. 

Amen 

Camminate per un futuro sanguinoso. - L'umanità cammina per sentieri di autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani.

 


Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 31/08/2021


Cari figli, sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi. Piegate le vostre ginocchia in preghiera. Camminate per un futuro sanguinoso. Io vengo dal Cielo per chiamarvi alla conversione. AscoltateMi. Ritornate a Colui che è la vostra Via, Verità e Vita. Quando siete lontani, voi diventate bersaglio del demonio. L'umanità cammina per sentieri di autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. La mancanza di amore per la verità porterà i Miei poveri figli ad una grande cecità spirituale. Coraggio! Questo è il tempo dei dolori. Non tiratevi indietro! Il Mio Gesù è con voi. Qualunque cosa accada, non vi allontanate dal cammino che vi ho indicato. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

Sant'Agostino

 



Quello che vi dico nelle tenebre, cioè mentre vi possiede ancora  il timore carnale (poiché il timore si ha quando ci sono le tenebre), ditelo nella luce, cioè animati dalla fiducia nella verità che avrete  una volta ricevuto lo Spirito Santo. E ciò che ascoltate all’orecchio  predicatelo sopra i tetti. Significa che quanto avete udito nel  segreto predicatelo mettendovi sotto i piedi la dimora della  corporeità.

17 Questioni sul Vangelo di Matteo

La Chiesa è raffigurata in una donna maestosa e veneranda, ma oppressa e inferma. Ogni particolare dell’immagine ha un significato preciso

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA


La Chiesa è raffigurata in una donna maestosa e veneranda, ma oppressa e  inferma. Ogni particolare dell’immagine ha un significato preciso: 

Avendo detto al Confessore i miei timori di non essere Volontà di Dio il mio stato [di  vittima] e che, almeno per prova, avrei voluto provare a sforzarmi di uscire e vedere se  riuscivo o no, il Confessore, senza fare le sue solite difficoltà, ha detto: “Va bene,  domani proverai”. 

Onde io sono rimasta come se fossi stata liberata da un peso enorme. Ora, avendo  celebrato la Santa Messa e avendo fatto la Comunione, appena ho visto nel mio interno  il mio adorabile Gesù, che mi guardava fisso, con le mani giunte, in atto di chiedere pietà e aiuto. E in questo mentre mi son trovata fuori di me stessa, in una stanza dove  stava una donna maestosa e veneranda, ma gravemente inferma, in un letto con le  spalliere tanto alte che quasi toccavano la volta; ed io ero costretta a stare al di sopra di  questa spalliera, in braccio ad un sacerdote, per tenerla ferma e guardare la povera  malata.  

Onde io, mentre stavo in questa posizione, vedevo pochi religiosi che circondavano e  apprestavano cure alla paziente, e con intensa amarezza dicevano tra loro: “Sta male,  sta male, non ci vuole altro che una piccola scossa”. Ed io pensavo a tenere ferma la  spalliera del letto, per timore che movendosi il letto potesse morire. Ma vedendo che la  cosa andava per le lunghe e quasi infastidendomi dello stesso ozio, dicevo a colui che  mi teneva: “Per carità, fammi scendere, io non sto facendo nessun bene, né dando  nessun aiuto; a che pro stare così inutile? Almeno, se scendo posso servirla, aiutarla”. 

E quello: “Non hai sentito che anche una piccola scossa la può peggiorare e succederle cose tristissime? Onde, se tu scendi, non essendoci chi mantiene fermo il letto,  può anche morire”. Ed io: “Ma può essere possibile che facendo solo questo le possa  venire questo bene? Io non ci credo. Per pietà, fammi scendere”.  

Quindi, dopo aver ripetuto varie volte queste parole, mi ha fatto scendere sul  pavimento ed io sola, senza che nessuno mi tenesse, mi sono avvicinata all’ammalata e  con mia sorpresa e dolore vedevo che il letto si moveva. A quei movimenti illividiva la  sua faccia, tremava, faceva il rantolo dell’agonia. Quei pochi religiosi piangevano e  dicevano: “Non c’è più tempo, è già agli estremi momenti”.  

Poi entravano persone nemiche, soldati, capitani, per battere l’ammalata, e quella  donna così morente si è alzata con intrepidezza e maestà per essere piagata e battuta. Io  nel vedere ciò tremavo come una canna e dicevo tra me: “Sono stata io la causa, ho  dato io la spinta a che succedesse tanto male”. E comprendevo che quella donna  rappresentava la Chiesa inferma nelle sue membra, con tanti altri significati che mi pare  inutile spiegare, perché si comprende leggendo quello che ho scritto. (Vol. 5°,  24.10.1903)  

…Per ubbidire al Confessore riprendo a dire gli altri significati da me compresi il  giorno del 24 corrente. Onde la donna rappresenta la Chiesa, che essendo inferma, non  in se stessa, ma nelle sue membra, sebbene abbattuta ed oltraggiata dai nemici e resa  inferma nelle sue stesse membra, non perde la mai sua maestà e venerazione.  

Il letto dove si trova, comprendevo che rappresenta la Chiesa, che mentre pare  oppressa, inferma, contrastata, pure riposa con un riposo perpetuo ed eterno, con pace e  sicurezza nel seno paterno di Dio, come un bambino nel seno della propria madre. Le  spalliere del letto che toccano la volta, comprendevo che sono la protezione divina che  assiste sempre la Chiesa, e che tutto ciò che essa contiene, tutto dal Cielo è venuto:  Sacramenti, dottrina ed altro; tutto è celeste, santo e puro, in modo che, tra il Cielo e la  Chiesa c’è continua comunicazione, non interrotta mai. I pochi religiosi che prestano  cura e assistenza alla donna, comprendevo che sono quei pochi che a corpo perduto  difendono la Chiesa, tenendo come fatti a se stessi i mali che riceve. La stanza dove  dimora, composta di pietre, rappresenta la solidità e fermezza ed anche la durezza della  Chiesa a non cedere nessun diritto che le appartiene. La donna morente, che con  intrepidezza e coraggio si fa battere dai nemici, rappresenta la Chiesa, che mentre pare  che muore, allora risorge più intrepida, ma come? Con le sofferenze e con lo spargimento di sangue, vero spirito della Chiesa, sempre pronta alla mortificazione,  come lo fu Gesù Cristo. (Vol. 5°, 25.10.1903) 

 


Durante l’inverno europeo, soffrirete. - Pregate il Santo Rosario senza sosta, fate il bene instancabilmente.

 


MESSAGGIO DELLA SANTISSIMA VERGINE MARIA
ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA

29 AGOSTO 2021


Amati figli:


Vi benedico in qualità di Regina e Madre degli Ultimi Tempi.


Alla conclusione della Novena che Mi avete dedicato, il Mio Cuore, grazie alla risposta dei Miei figli, si è colmato di gioia, e state certi che quello che Mi offrite Io lo presento al cospetto della Divina Volontà.


Ho visto persone che si sono convertite, che hanno preso la ferma decisione di incontrarsi nuovamente con Mio Figlio.


QUESTA NOVENA È STATA IL CIELO IN TERRA.
UNICAMENTE ESSENDO UMILI E SEMPLICI DI CUORE, POTETE COMPRENDERE CHE, IN QUALITÀ DI REGINA E MADRE, GRADISCO I GESTI CHE NASCONO DAI CUORI PURI E SEMPLICI.


Amati figli, questa generazione deve prepararsi, deve essere catechizzata, perché non si perda.


Il malvagio figlio della perdizione è già in azione, non sta più inviando i suoi seguaci come nel passato, ma è lui direttamente che si sta impegnando ad estendere i suoi tentacoli su un’umanità confusa e delirante.


Sarà questa generazione quella che vivrà momenti di dolore, quando davanti ai propri occhi si compirà:


"Il fratello consegnerà alla morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato." (Mt. 10, 21-22)


Figli, in questo momento nelle case, nei luoghi di lavoro, tra le famiglie, regna la sfiducia; questo sta già succedendo senza motivo alcuno e si accentuerà ancora di più.  


L’umanità è avviata verso il momento in cui vi priveranno della libertà, del movimento, di un pensiero proprio e l’essere umano accetterà tutto, pur di sopravvivere.


In quanto Madre, vi invito a rimanere dove ciascuno di voi risiede, soltanto coloro che vivono vicino alle coste devono allontanarsene.
I mari si addentreranno sulla terra e alcuni mari nascondono nelle loro profondità montagne sottomarine, che a un certo punto emergeranno in superficie.


Le anime che stanno procedendo come il Cielo ha indicato, sono un piccolo numero.


I Miei figli saranno provati di continuo e vi daranno nuove motivazioni piene di falsità, per fare in modo che vi perdiate.
Durante l’inverno europeo, soffrirete.


Miei amati, vi affido:


Il Mio Cuore, perché non abbiate paura…
Le Mie mani, perché non vi perdiate…
I Miei Piedi, perché vi guidino…
I Miei Occhi perché viviate perdonando e vedendo Mio Figlio nei vostri fratelli…  
La Mia Lingua, perché preghiate e supplichiate per la conversione.


Pregate il Santo Rosario senza sosta, fate il bene instancabilmente.


È necessario che vi consacriate al Mio Cuore, affinché Io possa intercedere per voi. È urgente che vi consacriate al Mio Cuore, non indugiate.

Preparatevi alle consacrazioni entro il mese di settembre, prima del mese dedicato al Santo Rosario: questo è necessario per il bene delle vostre anime.


Fate attenzione, state perdendo la Fede e questo vi porterà a diventare preda del demonio.  Siate semplici e umili di cuore, cosicché Io vi possa aiutare.


Non è il momento di riporre i vostri interessi in altre cose che non siano per la crescita nello spirito.


Pregate il Santo Rosario, è la preghiera che il demonio non vuole sentire e lo allontanerete pregandolo, se vi trovate in stato di Grazia.


BENEDICO TUTTI COLORO CHE LEGGERANNO QUESTO MIO APPELLO E LO METTERANNO IN PRATICA. 
QUESTO È UN MOMENTO IMPELLENTE.


Mamma Maria


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO



COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Fratelli:


La nostra Madre e Regina mi ha espresso la necessità che tutti noi ci mettiamo in pace con Dio.


Mi ha fatto vedere milioni di persone che pregavano il Santo Rosario e mi ha detto:


“Guarda quanti figli di Mio Figlio stanno pregando”.


Ed io Le ho risposto: Sì, mamma, lo vedo.

Allora mi ha detto:


“Guarda con attenzione”


E ho visto che la maggioranza di coloro che stavano pregando il Santo Rosario, abbandonava la preghiera e ne rimanevano pochi solamente.
E la Madonna mi ha detto:


“Il Popolo di Mio Figlio è così, non è né convinto, né convertito, pertanto le cose della Casa del Padre lo stancano.”


La Madonna quindi mi ha detto:


“Guarda il dragone infernale”.


E ho visto un uomo abbastanza giovane, ben vestito, che visitava i luoghi santi e perfino in quei luoghi, quelli che lo vedevano gli riservavano un gesto di rispetto.

Ho chiesto alla Madonna: chi è quell’uomo? E lei mi ha risposto:


“Il figlio della perdizione. Lui Mi teme, pertanto invocate il Prezioso Sangue del Mio Divin Figlio e invocatemi dicendo: Ave Maria Purissima concepita senza peccato….


E la nostra Madre Santissima, benedicendo la terra, ha benedetto tutta l’umanità.


Amen.


 


Due gigantesche società di investimento controllano quasi tutto quello che compri: Ecco perché dovrebbe interessarti...

 


UNA MACCHINA POLITICA PER SCHIAVIZZARE

"Mia Madre vi ha spiegato il piano per la presa del Seggio di Pietro da parte di un gruppo selezionato. Nel 1975 è stato dato all'umanità un messaggio di verità sul grande passo che faranno i malvagi per conquistare il Seggio di Pietro. C'è all'opera in tutto il vostro mondo un gruppo che abbiamo chiamato la piovra, una rete del male composta da principati, poteri, tutti che cercano di distruggere il cristianesimo e di portare il vostro paese e tutte le nazioni del mondo sotto il dominio dei religionisti di un solo mondo. Sarà una macchina politica per schiavizzare il mondo". - Gesù, 18 giugno 1978


I MEDIA SONO COMPLETAMENTE CONTROLLATI

"I media sono controllati, completamente controllati, figlia mia. Perciò non puoi giudicare dalla parola scritta o dall'approccio visivo". - La Madonna, 20 novembre 1976

"Devi informare i miei figli nel tuo paese che devono mettere nel tuo governo uomini timorati di Dio che seguono le regole del Padre. Se mettete in casa assassini, ladri e rapinatori, essi vi deruberanno fino a quando non rimarrà più nulla. Sarete spogliati di tutte le ricchezze terrene e questa ricchezza sarà consegnata ad un piccolo gruppo per governare la vita di molti!". - Nostra Signora, 1 novembre 1974


I PIÙ ALTI LUOGHI DI GOVERNO

"Il vostro mondo e il vostro paese sguazzano in una cloaca di errore, corruzione e degrado. Satana ha posto in mezzo a voi i più alti luoghi di governo, dando loro il potere per la distruzione delle anime umane. Questi agenti dell'inferno sono stati collocati nelle vostre scuole per distruggere i vostri giovani; nel vostro governo per mettervi in ginocchio davanti a colui che non è di Dio; e purtroppo, i suoi agenti sono entrati nella Casa di Dio per fare battaglia". - Nostra Signora, 13 settembre 1973

L'AMORE DI DIO IN MARIA - Parte terza

 


GESÙ - L'UNIVERSITÀ DEL MIO SACRO CUORE LEZIONI D'AMORE


L'AMORE DI DIO IN MARIA

Parte terza

Amati figli della mia gloria eterna, per i quali ho pagato un alto prezzo, ho pagato tutti i vostri debiti (Colossesi 2, 14).

Grazie per essere nell'Aula Magna del mio Cuore, nonostante ti abbia visto abbattuto e stanco, sei venuto. So quanto siete stanchi dei mali in agguato nel mondo e quanto siete stanchi di ricevere i miei messaggi delle pene che verranno se non vi pentite, ma posso lasciarvi andare direttamente alla morte eterna?

 È necessario avvertirvi perché siate preparati e raddrizziate il vostro cammino, desidero la vostra salvezza perché vi amo e per amore ho dato la mia vita e vi ho dato mia Madre per guidarvi e proteggervi dalle insidie notturne. Perciò, figli miei fedeli, oggi continueremo a parlare dell'Amore Divino in Mia Madre, in questa lezione vi darò un balsamo per i vostri cuori oppressi e lottare con coraggio e determinazione.

Figli miei, vi manca ancora la fermezza per resistere agli attacchi delle tenebre, perciò dovete venire nelle aule del mio Cuore Sacramentale dove vi do il modello da seguire per essere forti guerrieri e il modello è Maria, la Donna vestita di sole.

Mia madre mi ha amato così teneramente, come se fossi suo figlio, ma allo stesso tempo ha scoperto in me il Padre Onnipotente. Tutti i suoi atti materni erano puri atti d'amore per me, per suo figlio e per Dio allo stesso tempo. L'unità che aveva con me era molto stretta, il che fu la causa dell'intima e perfetta unione del suo Cuore Immacolato con il mio Sacro Cuore, a tal punto che il suo cuore si fuse con il mio, e la sua vita divenne la mia vita, una sola cosa, un solo cuore, una sola anima.

Durante la mia vita nel grembo di mia madre, la mia vita era quella di Maria, la sua stessa sostanza mi nutriva e mi alimentava, ma allo stesso tempo, essendo suo Figlio e Dio, le trasmettevo i miei pensieri che erano gli stessi pensieri di mio Padre.

Tanti oceani della mia Volontà Divina si sono riversati nella sua esistenza, oceani di luce e d'amore, ho manifestato il Cielo stesso nel suo cuore senza dover alzare lo sguardo per pregare. Le bastava solo ritirarsi in se stessa, perché tutto era in lei, Dio stesso era in lei, era con me, fisicamente e spiritualmente, fuso con il Cielo stesso, essendo uno.

So cosa direte, figli miei: non posso fare una cosa simile; Maria è Maria, come posso aspirare a una cosa simile?

La risposta che vi darò è più semplice di quanto sembri. È la vostra volontà umana che non vi permette di vedere chiaramente, vedendo tutto così lontano e impossibile, la vostra umanità legata al mondo vede la santità come qualcosa di impossibile.

Ma Io, il Signore, vostro Dio, mi sono fatto uomo solo per unirmi a Maria, la Santissima, senza darvi alcuna partecipazione al mio amore?

HO FATTO DI TUTTO PER CHIAMARVI A QUESTA UNIONE DIVINA ATTRAVERSO LA VITA DELLA GRAZIA. UN CUORE IN GRAZIA, CHE SI DÀ SENZA RIGUARDI E SI RISERVA SOLO PER IL SUO DIO. UN CUORE CHE VIVE LA VITA DI DIO VIVE LA MIA VOLONTÀ ETERNA E, ALLO STESSO TEMPO, SCOPRE GLI INSONDABILI OCEANI DEL MIO AMORE DIVINO.

Vi trasmetto e bagno l'anima nella mia Luce in grazia, la inondo del mio Amore. E in questo modo, lavoro, lavoro e vivo in esso.

Ricordate le parole di San Paolo: "Non sono più io che vivo, ma Egli vive in me" (Galati 2, 20). E ve ne darò un esempio: non sperimentate questa unità quando mi ricevete ad ogni Comunione?  L'unione con le mie creature è una mutua unità di vita, di affetti e sentimenti tra Dio e l'anima. Questo è il significato delle parole di San Paolo e della vita di Maria unita alla mia.

Se mia Madre accanto a me ha visto e amato mio Padre, anche il tuo amore può essere realizzato quando mi contempli. Imitando mia Madre otterrete la più virtuosa unità con il vostro Dio.

Coraggio, figli miei!  Vivi unito a me, risplendi con me, sii uno con me come lo era ed è la mia dolce Madre. Lasciatevi abbracciare dalla mia Volontà Divina, non resistete, superate la vostra umanità corrotta, lasciatemi regnare nelle vostre vite. Fondetevi con il cielo e ammirate le meraviglie che vi aspettano, i segreti riservati agli umili di cuore. In questa unità condivido con voi il Piano Divino di mio Padre.

Rallegratevi figli amati e vivete ogni momento come una grazia!  Ottenere il massimo beneficio sia nei tempi cattivi che in quelli buoni, affinché tutto sia favorevole alla crescita della vita di grazia, una vita di santità.

Che questi insegnamenti vi siano utili, portateli con voi e condivideteli con tutti coloro che hanno bisogno del balsamo del mio amore e quel balsamo che vi do, il più squisito e puro è Mia Madre.

Mettetevi sull'attenti per la prossima lezione, ora chinate il capo e vi darò la mia benedizione. Ti benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

A presto, miei fedeli studenti. Ti amo eternamente.

Dettato a Gustavo, Buenos Aires, 14 ottobre 2020.