mercoledì 1 settembre 2021

La Chiesa è raffigurata in una donna maestosa e veneranda, ma oppressa e inferma. Ogni particolare dell’immagine ha un significato preciso

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA


La Chiesa è raffigurata in una donna maestosa e veneranda, ma oppressa e  inferma. Ogni particolare dell’immagine ha un significato preciso: 

Avendo detto al Confessore i miei timori di non essere Volontà di Dio il mio stato [di  vittima] e che, almeno per prova, avrei voluto provare a sforzarmi di uscire e vedere se  riuscivo o no, il Confessore, senza fare le sue solite difficoltà, ha detto: “Va bene,  domani proverai”. 

Onde io sono rimasta come se fossi stata liberata da un peso enorme. Ora, avendo  celebrato la Santa Messa e avendo fatto la Comunione, appena ho visto nel mio interno  il mio adorabile Gesù, che mi guardava fisso, con le mani giunte, in atto di chiedere pietà e aiuto. E in questo mentre mi son trovata fuori di me stessa, in una stanza dove  stava una donna maestosa e veneranda, ma gravemente inferma, in un letto con le  spalliere tanto alte che quasi toccavano la volta; ed io ero costretta a stare al di sopra di  questa spalliera, in braccio ad un sacerdote, per tenerla ferma e guardare la povera  malata.  

Onde io, mentre stavo in questa posizione, vedevo pochi religiosi che circondavano e  apprestavano cure alla paziente, e con intensa amarezza dicevano tra loro: “Sta male,  sta male, non ci vuole altro che una piccola scossa”. Ed io pensavo a tenere ferma la  spalliera del letto, per timore che movendosi il letto potesse morire. Ma vedendo che la  cosa andava per le lunghe e quasi infastidendomi dello stesso ozio, dicevo a colui che  mi teneva: “Per carità, fammi scendere, io non sto facendo nessun bene, né dando  nessun aiuto; a che pro stare così inutile? Almeno, se scendo posso servirla, aiutarla”. 

E quello: “Non hai sentito che anche una piccola scossa la può peggiorare e succederle cose tristissime? Onde, se tu scendi, non essendoci chi mantiene fermo il letto,  può anche morire”. Ed io: “Ma può essere possibile che facendo solo questo le possa  venire questo bene? Io non ci credo. Per pietà, fammi scendere”.  

Quindi, dopo aver ripetuto varie volte queste parole, mi ha fatto scendere sul  pavimento ed io sola, senza che nessuno mi tenesse, mi sono avvicinata all’ammalata e  con mia sorpresa e dolore vedevo che il letto si moveva. A quei movimenti illividiva la  sua faccia, tremava, faceva il rantolo dell’agonia. Quei pochi religiosi piangevano e  dicevano: “Non c’è più tempo, è già agli estremi momenti”.  

Poi entravano persone nemiche, soldati, capitani, per battere l’ammalata, e quella  donna così morente si è alzata con intrepidezza e maestà per essere piagata e battuta. Io  nel vedere ciò tremavo come una canna e dicevo tra me: “Sono stata io la causa, ho  dato io la spinta a che succedesse tanto male”. E comprendevo che quella donna  rappresentava la Chiesa inferma nelle sue membra, con tanti altri significati che mi pare  inutile spiegare, perché si comprende leggendo quello che ho scritto. (Vol. 5°,  24.10.1903)  

…Per ubbidire al Confessore riprendo a dire gli altri significati da me compresi il  giorno del 24 corrente. Onde la donna rappresenta la Chiesa, che essendo inferma, non  in se stessa, ma nelle sue membra, sebbene abbattuta ed oltraggiata dai nemici e resa  inferma nelle sue stesse membra, non perde la mai sua maestà e venerazione.  

Il letto dove si trova, comprendevo che rappresenta la Chiesa, che mentre pare  oppressa, inferma, contrastata, pure riposa con un riposo perpetuo ed eterno, con pace e  sicurezza nel seno paterno di Dio, come un bambino nel seno della propria madre. Le  spalliere del letto che toccano la volta, comprendevo che sono la protezione divina che  assiste sempre la Chiesa, e che tutto ciò che essa contiene, tutto dal Cielo è venuto:  Sacramenti, dottrina ed altro; tutto è celeste, santo e puro, in modo che, tra il Cielo e la  Chiesa c’è continua comunicazione, non interrotta mai. I pochi religiosi che prestano  cura e assistenza alla donna, comprendevo che sono quei pochi che a corpo perduto  difendono la Chiesa, tenendo come fatti a se stessi i mali che riceve. La stanza dove  dimora, composta di pietre, rappresenta la solidità e fermezza ed anche la durezza della  Chiesa a non cedere nessun diritto che le appartiene. La donna morente, che con  intrepidezza e coraggio si fa battere dai nemici, rappresenta la Chiesa, che mentre pare  che muore, allora risorge più intrepida, ma come? Con le sofferenze e con lo spargimento di sangue, vero spirito della Chiesa, sempre pronta alla mortificazione,  come lo fu Gesù Cristo. (Vol. 5°, 25.10.1903) 

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