Nemmeno questi e molti altri Insegnamenti divini sul vero modo di vivere valsero a convertire il popolo di Hanoch.
Ecco ora, dal testo originale, qual era il progresso tecnico e il modo di vita mondano che si venne a creare, a causa dell’eccessivo benessere, sotto i successivi re i quali “istupidivano il popolo” per poter regnare indisturbati e diventare sempre più ricchi e potenti.
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(GFD/3/194) (Continua il Signore:) 1. «E dopo che Chincàr, il re di Hanoch, a causa del suo zelo letterario, si trovò innalzato dal popolo fino oltre alle stelle, egli cominciò a pensare intensamente a che cosa avrebbe dovuto fare ed inventare in avvenire per venire sempre più considerato e legittimamente onorato dal popolo.
2. Egli era di spirito quanto mai inventivo ed essendosi dedicato alla compilazione dei due libri(8), aveva assimilato molta sapienza; ed anche perciò gli fu facile produrre ogni tipo di cose e di inventare ogni tipo di arte.
3. Nel corso di pochi anni Hanoch pullulava di invenzioni e di arti di ogni genere, poiché lo zelo del re era di stimolo a tutti gli altri uomini. E tutti non facevano che meditare per arrivare ad inventare qualcosa di nuovo da deporre poi ai piedi del re.
4. Ad Hanoch, come pure nelle altre città, vennero allora escogitate macchine di ogni specie immaginabile, delle quali i più tardi posteri non hanno anche tuttora(9) nessun concetto.
5. Vennero costruiti in particolare trattori, motrici, catapulte, compressori, sollevatori, e con essi si attuarono cose di cui il mondo attuale(10) non ha affatto nessun concetto, ed è anche molto meglio che non ce l’abbia.
6. Ad esempio essi avevano delle catapulte, mediante le quali potevano gettare pesi di mille quintali a varie miglia di distanza con violenza spaventosissima; in questo la parte principale era certo rappresentata dall’invenzione dell’elettricità legata(11) che essi sapevano talmente intensificare al punto da fare delle cose veramente spaventose.
7. Essi inventarono pure la polvere esplosiva e le armi da fuoco, la pergamena, la carta, e non era loro sconosciuta la violenza [di espansione] del vapore d’acqua che essi sapevano utilizzare in varie modalità.
8. In poche parole, in tutto ciò che il mondo attuale [1843] pur sempre possiede in fatto di invenzioni ed arti, Hanoch, come pure le altre città, era allora in anticipo di buoni mille anni, e tutto ciò in un tempo assai breve!
9. L’ottica, ad esempio, non appartiene esclusivamente a questo tempo [1843]: ad Hanoch venivano costruiti anche grandi strumenti ottici. Anche in fatto di aerostatica alora se ne intendevano molto meglio di voi adesso [1843]. La musica veniva oltremodo coltivata; però essa era già in voga ai tempi di re Lamec. 10. Niente dava più gioia al re Chincàr quanto una nuova invenzione; per tale ragione ad Hanoch c’era una pioggia giornaliera di nuove invenzioni e di perfezionamenti di quelle già inventate.
11. Venivano coltivate con uguale fervore anche le arti figurative; e così ben presto Hanoch venne ad assumere l’aspetto di un enorme palazzo incantato, e Chincàr da parte sua si considerava già quasi un dio, ed a tale risultato contribuì, certamente più di tutti, suo padre che era ancora in vita.
12. E Chincàr diceva ad ogni istante: «Se noi onorassimo Dio nella Sua Essenza imperscrutabile, allora ci troveremmo ancora sul primo gradino della cultura, ma siccome Lo onoriamo invece nelle Sue opere, allora noi siamo già pressoché uguali a Dio, poiché anche noi siamo creatori, e di nobile specie!
(GFD/3/195) 1. Che in seguito a queste svariate e numerosissime invenzioni risultasse quanto mai favorito il commercio con i popoli esteri, non c’è bisogno di dirlo; ma che poi, naturalmente, la città di Hanoch ne venisse straordinariamente arricchita di beni terreni, anche questo sarà facilmente comprensibile per chiunque.
2. Quali conseguenze ebbe però questa grande ricchezza, ciò non dovrebbe essere più difficile da indovinare e da enunciare di come lo è stato in precedenza.
3. Ma quali conseguenze ha generalmente la ricchezza? Ebbene, questo lo vedremo adesso!
4. Le conseguenze naturali della ricchezza sono: brama di dominio, insensibilità verso i poveri e i bisognosi, lo stimolo sempre più potente alla soddisfazione sensuale della carne, che si chiama lussuria, e ugualmente anche l’usura, l’avarizia, l’invidia, l’odio, l’ira, la totale dimenticanza di Dio, la gola, la crapula, l’idolatria, il furto, la rapina e l’omicidio». [...]
(GFD/3/196) (Continua il Signore:) 1. «Ad Hanoch, già dai tempi del re Ohlad, c’erano scuole pubbliche che suo figlio, il re Dronel, perfezionò molto e che il re Chincàr ampliò molto ed estese ad altre città.
2. Ma il re Giapell fece erigere in aggiunta ancora parecchie centinaia di licei di ogni specie, dove venivano insegnate pubblicamente le arti più varie, come ad esempio la danza, la musica, la scultura, la pittura, il nuoto, il volo con mezzi aerostatici, il cavalcare i cavalli, gli asini, i cammelli e gli elefanti; la scherma, il tiro con l’arco e poi anche il tiro con il fucile inventato da Chincàr.
3. Per tutte queste arti e discipline che abbiamo nominato, e per moltissime altre ancora, Giapell aveva istituito delle scuole e stabilito degli insegnanti in tutti i luoghi del suo grande regno. Da queste scuole uscirono ben presto degli intrattenitori del popolo di ogni specie che cominciarono ad esibirsi davanti al popolo nei vari teatri a pagamento; però dei denari incassati essi dovevano sempre versare una terza parte alla cassa dello stato, e questo perché il re aveva fatto erigere dal popolo gli istituti utili di questa specie nei quali venivano insegnate simili arti, e così aveva procurato alla gioventù l’occasione di apprendere molte cose utili ma per questo apprendimento la gioventù studiosa a sua volta doveva certo pagare i propri maestri.
4. Con questo mezzo altre grosse somme affluivano al re Giapell, e dal lato politico egli ci guadagnò, perché il popolo, abbagliato da questi spettacoli che si rinnovavano sempre, si dimenticava dell’oppressione ed anzi portava il re in palmo di mano.
5. Infatti per rendere un popolo il più stupido possibile e per renderlo insensibile contro ogni oppressione, non c’è mezzo più efficace di quello degli spettacoli e delle cerimonie di mille specie. Con ciò viene destata la voglia di curiosare più esteriore, attraverso la quale l’uomo torna ad affondare nello stato puramente bestiale e poi sta davanti al mondo come una stupida mucca sta davanti ad un nuovo portone.
6. Dunque questi furono altri frutti molto succosi dell’eccellente politica del re Giapell.
7. Certamente ad Hanoch, come pure nelle altre città e località, c’erano ancora parecchi pensatori non ottenebrati da ciò che non avevano ancora dimenticato la Mia Parola, ma questi in primo luogo non potevano parlare, perché il re Giapell aveva provvisto per bene il paese di spioni, ed in secondo luogo però finivano essi stessi col provare diletto in tutta quella varietà di produzioni artistiche davvero sviluppatissime e non finivano mai di dire come questo e quello facesse veramente onore all’intelletto umano.
8. Fra tutte le arti, quelle che avevano maggiore influenza sul popolo erano la danza, la musica e del tutto particolarmente i cosiddetti spettacoli estetici.
9. Questi spettacoli estetici consistevano nel fatto che le più belle ragazze e anche i più bei giovani si presentavano, con ogni tipo di costumi provocanti e nelle pose più seducenti, su uno splendido palcoscenico, e ciò ovviamente con l’accompagnamento della musica.
10. Dopo ogni spettacolo, però, i giovani artisti di entrambi i sessi rimanevano a disposizione dei libidinosi spettatori, certamente per notevole denaro, e precisamente i giovani per le donne libidinose e le ragazze per gli uomini libidinosi.
[Questo succedeva ben 4000 anni fa! N.d.A.]
11. Questa “impresa artistica” rendeva al re ingenti somme e contribuiva all’istupidimento del popolo più di qualsiasi altra cosa.
12. Quello però che serviva particolarmente a mantenere il favore del popolo al re Giapell, era che egli provvedeva ai poveri erigendo ospedali ed asili nei quali essi venivano ricoverati, in modo che in nessun luogo si vedevano mendicanti, bensì solo il benessere.
13. Ma il fatto che ai poveri dentro gli ospedali non si provvedesse proprio nel migliore dei modi e che dovessero lavorare, se erano in grado di farlo, per guadagnarsi il trattamento alquanto magro che veniva loro offerto all’interno degli ospedali, questo lo si può certamente arguire considerando che tali istituzioni erano, tutte e senza eccezione, soltanto frutti della politica del re Giapell. Infatti amore e politica sono i poli più opposti, poiché l’amore appartiene al Cielo supremo, mentre invece la politica appartiene all’Inferno più basso qualora essa abbia per fondamento l’avidità e la brama di dominio.
(GFD/3/197) 1. Ora avvenne che lo spirito del re Giapell scoprì ben presto che sulla Terra esistevano ancora varie popolazioni che non gli erano sottomesse. Perciò non passò molto tempo che egli chiamò a consulto i suoi ministri e sacerdoti per vedere come sarebbe stato possibile sottomettere questi popoli con la minor fatica possibile.
2. I ministri consigliarono l’utilizzo delle forze militari, ma i sacerdoti invece, con assoluta astuzia, consigliarono l’invio di emissari a quei popoli.
3. “Tali inviati”, dissero i sacerdoti, “dovrebbero predicare a quei popoli i grandi vantaggi offerti dalla città di Hanoch, ed essi poi dovrebbero convincere ciascun popolo a mandare qui degli ambasciatori in via del tutto amichevole! Noi li accoglieremo nella maniera più cortese possibile e mostreremo loro tutte le nostre invenzioni e i prodotti della nostra arte, e quando avranno imparato ad apprezzare a dovere i nostri vantaggi, noi li inviteremo e diremo loro di annettersi al nostro Stato; e diremo loro che, una volta che questo sarà accaduto, essi diventeranno un solo popolo con noi e conseguentemente potranno fruire di tutti i nostri vantaggi!
4. Quando poi questi ambasciatori faranno ritorno ai loro popoli e racconteranno tutti i vantaggi prodigiosi di Hanoch, certo non vi sarà in nessun luogo un solo popolo che non vorrà unirsi subito a noi e che non vorrà riconoscere la nostra sovranità!
5. Sarebbe solo da augurarsi che questi ambasciatori non scoprissero presso di noi nessun lato oscuro! Ora, questo lato oscuro consiste per lo più nel libero furto e nel diritto al brigantaggio [legalizzati dal re Giapell]. Queste due particolarità dovrebbero all’inizio venire completamente abolite di fronte agli stranieri, altrimenti essi ne rimarranno intimoriti già sulla via e poi torneranno sui loro passi maledicendoci!”.
6. Questo sottile consiglio dei sacerdoti piacque molto al re Giapell, il quale lo mise immediatamente in pratica.
7. In breve tempo furono inviati un migliaio di emissari con delle carovane in tutte le direzioni, allo scopo di cercare tutti i popoli che vivevano nascosti per annunciare la lieta notizia da parte di Hanoch a quelli che essi avessero trovato.
8. I più facili da trovare furono gli abitanti delle alture, e precisamente in primo luogo i figli di Dio, poi gli Horadaliti e, oltre a questi, ancora una quantità di altre popolazioni.
9. Solamente i Sihiniti, i Meduhediti e i Cainiti, come pure i discendenti dei consiglieri emigrati in Egitto ai tempi di Ohlad, non furono trovati.
10. Con la gentilezza estremamente cortese e la raffinata eloquenza degli inviati, i quali per lo più non erano altro che prestigiatori e che contemporaneamente si esibivano nelle loro svariatissime arti dinanzi ai popoli in cui si erano imbattuti, dopo non molto tempo tutte quelle popolazioni furono conquistate a favore di Hanoch.
11. Perfino i figli delle alture si lasciarono convincere, ad eccezione della casa di Lamec, il quale morì precisamente in quell’epoca in cui la città di Hanoch aveva inviato dappertutto questi “lodevoli” inviati.
E così avvenne che soltanto Noè con i suoi tre fratelli, cinque sorelle e sua moglie, che era una figlia di Mutaele e di Purista, e con i suoi cinque figli, fu l’unico che non si lasciò abbagliare dagli “apostoli” di Hanoch, bensì restò interamente fedele al Signore.
12. Giapell intanto era rimasto immensamente soddisfatto di una simile vittoria; e siccome erano stati i sacerdoti a dargli un tale giudizioso consiglio, allora egli concesse loro il privilegio della totale libertà [d’azione] ed inoltre diede loro l’assicurazione impegnativa che tanto egli, quanto ognuno dei suoi successori, si sarebbe sempre conformato alle loro disposizioni.
13. In quello stesso anno i sacerdoti istituirono le caste e tutto il popolo venne diviso in determinate classi, in cui ciascun individuo doveva, pena la morte, rimanere finché non si fosse riscattato con il denaro.
14. Così venne stabilita una casta degli schiavi con il nome di “animali da soma umani”, una casta militare, una casta borghese, una casta nobiliare, una casta degli artisti, una casta sacerdotale e varie altre ancora.
15. La più numerosa era la casta degli schiavi. E perché? Il perché lo vedremo in seguito!».
Jakob Lorber – Giuseppe Vesco