domenica 25 febbraio 2024

Non cadete preda del Nemico! 7 momenti in cui il diavolo vi attacca [e come liberarsene].

 

Quali sono i segni di un attacco spirituale? Come combattere gli attacchi del maligno

Nel cammino della fede, tutti affrontiamo battaglie spirituali.

Il nemico cercherà di distoglierci dal nostro scopo e di indebolire la nostra connessione con il divino.

Ma non siamo soli in questa lotta.

Come credenti, siamo stati dotati di un potente scudo: la promessa di protezione del Signore, che ci assicura in Luca 10:19 che nulla ci farà del male.

Tuttavia, è importante capire che questa promessa non ci esenta dall'assalto del nemico, ma piuttosto ci rafforza per resistergli.

Spesso, questi attacchi spirituali possono passare inosservati, minando la nostra fede e sviandoci dal sentiero.

Quando e come il nemico ci attacca? Quali sono i sintomi che ci avvertono della sua presenza nella nostra vita? Come possiamo liberarci?

In questa sede approfondiremo queste questioni vitali per la vita di ogni cristiano.

Qui discuteremo i modi e i momenti in cui il demone ti attacca, quali sono i sintomi che ti stanno attaccando e come liberarti dall'attacco.

Preparatevi a un viaggio di scoperta spirituale, dove troverete gli strumenti necessari per affrontare le battaglie della fede.

Iniziamo esaminando i primi 7 momenti in cui il maligno attacca una persona che ha fede.

Uno, quando si scivola in un atteggiamento indifferente verso le cose spirituali.

Quando il diavolo vuole catturare l'anima di un uomo, la prima cosa che fa è creare una divisione tra Dio e quell'uomo.

Sa che una volta che Dio è al di fuori di ciò a cui la persona è interessata, tale anima diventa facilmente accessibile.

Quindi, quando cominciate a sentirvi stanchi delle cose dello spirito, come le preghiere, la testimonianza o il digiuno, questo è un potente segno che il diavolo vi sta inseguendo.

Per questo dovete sempre vegliare e pregare. Non dare spazio a vuoti nel tuo rapporto con Dio.

Due, il diavolo ti attacca quando sei troppo occupato e stanco dei problemi della vita.

E ti addormenti letteralmente alle cose dello spirito.

Stai lottando per il tuo sostentamento o per il tuo reddito o per il tuo futuro.

E poi, impercettibilmente, ti metti in uno scenario di scelta tra Dio o il denaro, per esempio.

Quando questo accade, il diavolo sta facendo guerra alla tua anima.

il più delle volte, approfitta dei tuoi desideri, cerca ciò di cui non puoi fare a meno e lo usa contro di te.

Terzo, il diavolo ti attacca quando conduci una vita di preghiera debole.

La preghiera non è un'attività che si può fare nella carne.

Lo Spirito Santo deve istigarvi e aiutarvi in modo che possiate pregare.

La tua avversione alla preghiera significa che lo Spirito Santo non controlla più la tua anima, ti sei allontanato dalla Sua voce.

Allora il diavolo ti porta a vedere la preghiera come un peso.

E questa è un'indicazione che sei stato distratto da Dio.

Quindi, prima di tutto, il nemico causerà una distrazione nella tua vita.

Quattro, quando ti senti sopraffatto, confuso e impotente, il nemico attacca.

Perché se tu fossi in forte connessione con Dio non ti sentiresti così, perché nulla confonde una persona piena di Spirito.

Quando ti trovi in una situazione difficile, ti rivolgi a Dio e la Sua risposta arriva.

Tuttavia, il diavolo ti fa credere di essere solo e ti intrappola, ti confonde e ti fa sentire sopraffatto.

Dovete ricordare il Salmo 121 che dice: "Il Signore vi preserverà da ogni male".

Questo significa che il Signore sarà con voi in ogni momento.

Pertanto, non dovresti dare origine a paura e ansia.

Cinque, il nemico ti attacca quando rinascono vecchie abitudini e stili di vita.

Quando ti converti, confessi i tuoi peccati e rinunci alle tue vecchie vie, vivi la tua vita secondo i comandamenti di Dio.

E dovresti vivere in questo modo fino al tuo ultimo respiro.

Ma a volte, per qualche motivo, si torna ai vecchi stili di vita e alle vecchie abitudini.

Questo non accadrà all'improvviso, potrebbe essere a causa di relazioni sbagliate o di impegni in alcune attività passate.

E prima che tu te ne accorga, sei tornato a ciò a cui hai rinunciato una volta.

Pertanto, convertirsi significa stroncare sul nascere il passato tentatore e peccaminoso e non tornare indietro.

Sei, vieni attaccato quando ti allontani da relazioni divine.

Quando sarete pieni di Dio, amerete la comunione con i vostri fratelli.

Tutto ciò che desideri è il tempo per stare con i tuoi compagni di fede.

E andate in chiesa, avvicinatevi ai sacramenti.

Tutto questo accade perché sei ancora vivo per Dio.

Ma quando si ha difficoltà ad andare alle adunanze con i fratelli, è l'inizio di un allontanamento più profondo.

Per non parlare dell'andare a Messa.

Il diavolo sa che più ti allontani da questo, più perderai il contatto con Dio.

C'è più sicurezza all'interno del branco che vagare da soli.

E sette, ogni uomo è sulla terra per uno scopo.

E questo scopo diventa chiaro quando cominciate a realizzarlo.

Quando il diavolo capirà che stai per adempierlo, diventerai un potente strumento nelle mani di Dio.

Ed è per questo che combatte duramente.

Ma a volte capita che tu non sia sicuro che ciò che una volta pensavi fosse la tua missione lo sia davvero.

E poi diventi fragile perché non riesci a seguire ciò che Dio vuole da te.

Finora abbiamo visto i 7 momenti in cui il demone ti attacca.

Ma prima dovete rendervi conto che siete attaccati, e poi cercare la causa e poi il rimedio.

Pertanto, la cosa iniziale è raggiungere la consapevolezza che stai subendo un attacco.

E quando lo si raggiunge?

Ce l'hai quando sei frustrato.

Quando ti senti insolitamente debole e stanco.

Nervosa, privata del sonno. Con una mancanza di pace.

Con una mancanza di passione spirituale.

Confuso sul tuo scopo o con un forte bisogno di uscirne.

Desideri le vecchie relazioni ed eviti le relazioni sane.

sembra che tu abbia cambiato i tuoi valori e le tue priorità.

Anche se a volte è un attacco così massiccio che sembra che non ci sia alcun attacco, ma che tu sia semplicemente cambiato.

Ci sono momenti in cui sembra che tutte le risorse si stiano esaurendo contemporaneamente.

E questo dovrebbe metterti in allerta tanto quanto i singoli sintomi.

E poi come si esce dagli attacchi?

Devi ricordarti del tuo creatore.

E dovete essere spiritualmente vigili e sapere che il nemico attacca e come di solito attacca.

Quando il diavolo attacca, molti chiudono il cuore a Dio, ma per liberarsi bisogna umiliarsi e tornare a Lui.

Contatta la chiesa e ravviva relazioni divine che continueranno a portarti a fare la cosa giusta.

Strettamente correlato a questo è sottomettersi a un'autorità spirituale, un consigliere.

Devi imparare a controllare i tuoi desideri, perché il diavolo non attacca dal nulla, è l'uomo che cade nella trappola.

E non dovete rinunciare alla preghiera quotidiana e alla frequenza ai sacramenti, per quanto difficile possa essere per voi.

Bene, questo è tutto per quello che volevamo analizzare sulle strategie del nemico, i segni della sua influenza e come liberarci dal suo giogo opprimente.

Forum della Vergine Maria

Le tenebre riempiono i loro cuori, privandoli dell'intelligenza e della ragione, e li fanno idolatrare in corpi carnali e desiderarli senza ritegno.

 


Un soffio che passa


MESSAGGIO DELL'8 GENNAIO 2024 (II)


Fratelli carissimi,

Per quanto riguarda le "coppie" omosessuali che hanno rapporti contrari alla legge naturale – considerata come grave depravazione nell'Antico Testamento (cfr Lv 18,22), e ancora oggi dalla Chiesa cattolica come atti intrinsecamente disordinati (1) – esse si trovano di fatto in una situazione irregolare.

È chiaro che se due partner dello stesso sesso, maschi o femmine, ardono di desiderio l'uno per l'altro, la morale cristiana, fedele alla Sacra Scrittura e alla Tradizione, esige – senza giudicarli come persone – che non commettano tali atti, che li taglierebbero fuori dall'amicizia di DioÈ qui che la volontà e il coraggio, come pure le virtù della prudenza, della temperanza, della fortezza e della pietà, devono essere educati in coloro che si trovano colpiti da questo orientamento, qualunque ne sia la causa.

Giovani uomini e donne credenti e praticanti e che spesso sono stati più o meno "attratti" da persone del loro stesso sesso fin dall'infanzia, ma che – mi congratulo con loro – non hanno mai agito di conseguenza perché amano il Signore Gesù con amore genuino, in genere considerano questa sensibilità come una prova. o anche come una ferita profonda, che preferiscono nascondere come nasconderebbero una cicatrice. Essi sanno, attraverso la loro educazione cristiana e anche per una convinzione radicata nel profondo del loro cuore, che soddisfare tali desideri nella carne sarebbe un grave errore e un abominio agli occhi di Dio (cfr Lv 20,13). Per questo li incoraggio a rimanere sempre fedeli al Signore Gesù, e a farlo utilizzando tutti i mezzi che la santa Chiesa mette a loro disposizione per aiutarli a realizzare nella loro vita la volontà del Padre che è nei cieli, che è che "nessuno di questi piccoli vada perduto" (Mt 18, 14): oltre all'uso dei sacramentali (benedizioni, acqua benedetta, e talvolta esorcismi se necessario), è essenziale che pratichino regolarmente anche i sacramenti (la confessione frequente, l'Eucaristia, il sacramento dell'Unzione degli infermi se lo desiderano) e che beneficino della direzione spirituale di un buon sacerdote che sappia incoraggiarli a condurre una vita sana e casta, tutti rivolti al Signore Gesù Cristo, dove le sane amicizie possono essere sempre vissute quando rimangono franche e inequivocabili (4).

Tuttavia, questo è tanto più difficile oggi perché, fin dall'infanzia, i ragazzi e le ragazze possono spesso avere accesso a siti pornografici o di incontri su Internet, che, per i primi, li nutrono di immagini malsane – di cui diventano schiavi nell'impurità – e, per i secondi, li trascinano in scambi che possono mettere in grande pericolo anche il loro corpo e la loro anima. Inoltre, l'educazione sessuale pagana che inevitabilmente ricevono nelle scuole (5) e l'influenza dei media, che portano il marchio della teoria del gender, non possono che confondere le loro menti.

Per i partner – uomini o donne – che si dichiarano cattolici ma non hanno alcun desiderio di vivere castamente perché non vedono perché dovrebbero farlo, sono, credetemi, in totale cecità. Alcuni di loro che dicono di voler vivere nella fedeltà si spingono fino al punto di rivendicare il diritto di sposarsi religiosamente e di far sanzionare dalla Chiesa le loro relazioni carnali contro natura, mentre la maggior parte di loro non è praticante. Sappiano che questo è semplicemente impossibile alla luce della morale cristiana, e per una buona ragione!

Altri ancora affermano di essere cattolici pur vivendo nella più infame dissolutezza, come pagani della stessa specie. Ciò che ho scritto nella mia Lettera ai Romani (v. Rm 1,18-32) è ancora attuale. Le tenebre riempiono i loro cuori, privandoli dell'intelligenza e della ragione, e li fanno idolatrare i corpi carnali e desiderarli senza ritegno. Sotto l'influenza di emozioni intensificate e impulsi elementari, si abbandonano a una sessualità che crea dipendenza che, ogni giorno, disonora e degrada un po' di più i loro corpi. Ma non è tutto! Poiché non hanno più la conoscenza del vero Dio, avendo spesso deliberatamente abbandonato la fede in Cristo Gesù e l'osservanza dei Comandamenti, permettono alle potenze delle tenebre, amanti dell'impurità, di dominare le loro menti e persino i loro corpi, di togliere loro ogni giudizio in materia di moralità, di stimolare il loro orgoglio e le loro emozioni, e di mantenerli in una forma di perversità e di degradazione che solo gli esseri sotto l'influenza del Male possono raggiungere. Prendi un po' di orgoglio.

Per questo, con questo messaggio, esorto tutti coloro che insistono nel riformare la morale cattolica nel senso di inammissibile permissivismo, a non comportarsi da stolti, o addirittura da scagnozzi di Satana, esigendo i cosiddetti emendamenti che la Chiesa, fedele alla Sacra Scrittura e alla Tradizione, non dovrebbe mai concedere loro. Piuttosto, fuggano dalla dissolutezza (cfr 1 Ts 4,3-6), si lascino toccare dalla grazia, riconoscano il loro peccato, cambino il loro cuore e si sforzino di vivere una vita retta e pacifica, perché coloro che si abbandonano alla dissolutezza peccano gravemente contro il proprio corpo, che è un santuario dello Spirito Santo, il cui dono Dio ha dato all'uomo (cfr 1 Cor 18-19).

Se un giorno la Chiesa, Corpo Mistico del Signore Gesù, a causa dell'indebolimento della fede e della mancanza di fervore del suo clero e dei suoi fedeli, dovesse malauguratamente arrivare ad accettare tali cose nelle sue più alte autorità contro lo stesso sensus fidei, si troverebbe sepolta per un certo tempo nelle tenebre e poi risorgerebbe. per grazia e bontà di Dio, senza aver perduto nulla della Verità immutabile di cui è Custode, rinata come la fenice e più splendente che mai.

Vi benedico, diletti fratelli.

+ Paolo, apostolo di Gesù Cristo

Fate attenzione ai falsi insegnamenti che si diffondono nel mondo

 


Al mattino presto, mentre stavo pregando l'Angelus, l'angelo apparve e disse: "Vieni con me".

Improvvisamente, io e l'angelo ci ritrovammo in un bellissimo giardino, tutto verde e così fresco che si poteva respirare la pura freschezza. Era così bello, con molte varietà di arbusti e felci.

Quando arrivammo, potemmo vedere il nostro Signore Gesù che parlava a un gruppo di santi. Notai che non era felice, perché aveva un'espressione molto triste sul volto. Poi lasciò l'area e si appartava tra un po' di verde. Si sedette su una sedia con la testa leggermente abbassata e i palmi delle mani rivolti verso l'alto in preghiera. Voleva stare da solo.

L'angelo disse: "Devi andare là e consolarlo. Vedete quanto è triste per il mondo che Lo rifiuta ed è così peccatore".

In quel momento, mi sono avvicinato a nostro Signore. Non volevo interferire mentre pregava e riposava.

Mi inchinai davanti a Lui e dissi: "Gloria a Te, mio Signore Gesù".

Mentre dicevo questo, disturbai un po' il Signore dai Suoi profondi pensieri.

Ho chiesto: "Signore, perché sei così triste?"

Non rispose.

Allora Gli dissi: "C'è un grande gruppo di bambini e di madri che aspettano la Tua benedizione".

Alzò lo sguardo, come se l'avessi spaventato, e disse: "Oh sì, sì, lo farò per te".

Potevo vedere il grande gruppo che aspettava sul lato. Sentivo che questo gruppo viveva ancora sulla terra.

Dopo averli benedetti, il Signore divenne un po' più allegro.

Entrambi stavamo guardando i bambini quando Egli disse: "Guardate questi bambini, quando saranno adulti e cresceranno, alcuni saranno buoni e altri no".

"Valentina, figlia mia, ho sete. Dammi un bicchiere d'acqua".

L'angelo mi indirizzò verso una piccola grotta dove c'era acqua sorgiva. Ho riempito un bicchiere con quest'acqua cristallina e l'ho dato a nostro Signore.

Nostro Signore prese il bicchiere d'acqua e si allontanò in un'altra parte del giardino per sedersi. Era ancora molto triste.

L'angelo allora cominciò a dirmi: "C'è una suora, che gira da un posto all'altro, e dice alla gente quanto è importante, e dice loro che è stata mandata dal Vaticano. Pensa di essere molto importante, diffondendo tutti i tipi di insegnamenti diversi".

Mentre io e l'angelo stavamo parlando di questa suora, all'improvviso, è apparsa davanti a noi. I suoi capelli erano grigi e legati all'indietro, e notai che non indossava l'abito da suora. Era tutta felice mentre teneva tra le braccia un grande secchio di metallo pieno di fragole.

L'angelo ed io eravamo in piedi di lato, osservando ciò che questa suora stava per fare. Dando le spalle l'una all'altra, nostro Signore sedeva in alto e guardava in una direzione, mentre la suora sedeva più in basso di nostro Signore, a breve distanza da Lui, guardando nella direzione opposta.

Con tanto orgoglio, la suora disse a nostro Signore: "Guarda il buon frutto che ho prodotto!"

Dalla mia osservazione, ho potuto vedere che la maggior parte della frutta era marcia. Dissi all'angelo: "A me sembrano marci e non vanno bene".

La suora procedette allora con la mano a cercare tra i frutti marci per trovare una fragola, che non era poi così male da dare a nostro Signore. Ne trovò uno, lo raccolse e girò il suo corpo per cercare di mettere il frutto nel bicchiere d'acqua di nostro Signore. Nostro Signore non si mosse, non la riconobbe e ignorò la sua offerta. Egli non le offrì il Suo bicchiere, né lei riuscì a raggiungerlo.

Rendendosi conto di non poter raggiungere il bicchiere di Nostro Signore, la suora si mise in bocca il frutto marcio e lo mangiò.

Era piena di vanità, si aggrappava con orgoglio e forza al suo frutto marcio. Continuava a ripetere che veniva dal Vaticano.

Sorridendo e continuando a vantarsi, ha detto: "Ho fatto bene a venire qui dal Vaticano. Lì sono grande e molto importante".

L'angelo disse: "Nostro Signore vuole rivelarti tutto questo affinché tu possa vedere ciò che è vero e ciò che è falso".


Valentina Papagna

VITA DI SAN GIUSEPPE - Altre virtù che praticò san Giuseppe e suoi progressi nella sapienza

 


Altre virtù che praticò san Giuseppe e suoi progressi nella sapienza  


Sua crescita – Il nostro Giuseppe mentre cresceva in età, cresceva anche mirabilmente nella pratica delle virtù e avanzava molto nell’amore verso Dio, così come anche nello studio delle Scritture e soprattutto dei Salmi di Davide, che imparò quasi tutti a memoria per il continuo ripeterli.  

Sua purezza e contemplazione – Il Santo continuò nel tenore di vita che finora abbiamo detto per lo spazio di quindici anni, conservando sempre intatto il suo candore e la sua innocenza, non avendo mai disgustato il suo Dio, non solo con la colpa grave, ma neppure con quella leggera volontaria, mettendo tutto il suo studio nel fuggire anche ogni minima ombra di peccato, standogli sempre a cuore l’ammonimento dello Spirito Santo che colui che disprezza le piccole cose, cade nelle gravi. Perciò in questo il nostro Giuseppe fu accuratissimo, tenendo in gran conto le cose leggere, custodendo con grande rigore tutti i suoi sentimenti ed in particolare gli occhi, con i quali non fissò mai in volto nessuno, soprattutto di sesso diverso, sapendo come Davide ed altri erano caduti per essere stati curiosi nel guardare quello che si deve fuggire; e quanto più egli si mortificava nei suoi sentimenti, per essere fedele al suo Dio, tanto più riceveva grazia da Dio, e tanto più cresceva in lui l’amore verso il suo Dio, unico oggetto del suo amore e di tutti i suoi desideri. Quando alle volte desiderava guardare qualche cosa che apportava piacere alla vista, ma poi pena al cuore per la colpa che facilmente si contrae, il nostro Giuseppe alzava subito gli occhi al cielo e qui si dilettava entrando con la mente a contemplare le bellezze increate del suo Dio e così restava tutto consolato. Praticava spesso questo esercizio, ora contemplando un attributo divino ed ora un altro, per mezzo del quale veniva a perdere tutto il gusto delle cose create e si accendeva in lui sempre più l’amore di Dio ed il gusto che sentiva nel dilettarsi e trattenersi con Lui solo.  

Suo santo timore – Il Santo Giovane sapeva molto bene che i suoi genitori lo amavano molto e perciò spesso se ne doleva con il suo Dio perché temeva che l’amore che portavano a lui, diminuisse in loro l’amore di Dio. Non mancava di dire loro, quando gli si presentava l’occasione, che stessero ben attenti, perché l’amore si doveva tutto a Dio; che egli gradiva il loro affetto, ma che temeva che essendo troppo sensibile, potesse in qualche modo disgustare il suo Dio, il quale si deve amare sopra tutte le cose ed al quale si deve donare tutto l’amore. I suoi genitori restavano molto edificati per queste parole, e procuravano di staccarsi dal troppo amore che portavano al figlio, e consacrarlo tutto a Dio, così come il figlio andava loro insinuando. Il nostro Giuseppe sentiva molta consolazione per questo e ne rendeva grazie a Dio, il quale si degnava di fargli la grazia che i consigli che egli dava ai suoi genitori fossero appresi bene.  

Sua vita edificante – Fuggiva poi con ogni studio di apparire virtuoso e sapiente, e non si mise mai a discutere con alcuno, sebbene fosse molto dotto nella legge di Mosè e tutti lo stimavano idiota e di poco intendimento; di questo ne godeva molto, amando di essere disprezzato e non stimato da nessuno. Non voleva poi sentire mai parlare di quello che si faceva per la città, nemico di storie, e diceva che questo gli toglieva l’applicazione che doveva avere, sia al suo Dio come anche allo studio, per cui in casa sua, quando egli era presente, non si parlava mai di cose curiose, né di quello che si faceva per il paese. Infatti viveva mortificato in tutto, non permettendo mai ai suoi sensi una minima soddisfazione, che avesse potuto in qualche modo renderlo meno gradito al suo Dio.  

Giuseppe andava praticando queste virtù per la luce che Dio gli comunicava nella preghiera, facendogli conoscere chiaramente quel tanto che doveva operare per dargli gusto, ed egli non tralasciò mai di fare tutto quello che sapeva essere di gusto a Dio. Dio lo aveva poi dotato di un modo mirabile per consolare gli afflitti; infatti si esercitava in questo, e quando si incontrava a parlare con qualche persona travagliata ed afflitta, la consolava con le sue parole in modo tale che quella rimaneva, se non del tutto, almeno molto alleggerita dalla sua afflizione.  

Giuseppe non mancava di porgere calde suppliche al suo Dio, perché consolasse coloro con i quali aveva trattato. Si divulgò per il Paese la fama di come il Santo Giovane aveva maniere tanto soavi per consolare coloro che si trovavano nelle angustie, che spesso molti andavano a casa sua per sentirlo parlare e per consolarsi; ed il Santo Giovane li consolava con le sue dolci maniere e li animava a soffrire il travaglio, dicendo a tutti che si raccomandassero a Dio, e che da Dio sperassero ogni consolazione ed ogni bene, perché Egli glielo poteva dare cortesemente. Poi li esortava a pregare Dio che si degnasse di accelerare il tempo delle sue misericordie col mandare al mondo il Messia promesso nella Legge, perché questo sarebbe stato di consolazione a tutti. Quando poi c’era qualche persona afflitta per la povertà, che non aveva di che vivere, ricorreva a lui con tutta confidenza, sapendo quanto grande fosse la sua carità, ed egli con grande sottomissione, supplicava i suoi genitori di soccorrere il prossimo bisognoso, ed essi lo facevano prontamente, compiacendo in tutto il figlio.
  
Spesso suo padre gli dava dei soldi, affinché sovvenisse i poveri bisognosi con le sue proprie mani; il figlio lo faceva con grande gusto, godendo nel soccorrere il suo prossimo e diceva loro: «Riconoscete questo bene da Dio, perché Egli lo dà a me perché io ne faccia parte a voi, perciò tanto voi quanto io dobbiamo ringraziare il nostro Dio che ci benefica».  

E così nel fare la carità fuggiva ogni stima, chiamandosi anch’egli povero e beneficato da Dio, perché beneficasse il suo prossimo. Così procurava anche che tutti riconoscessero il bene da Dio, dando a Dio tutta la gloria e i ringraziamenti. Il nostro Giuseppe era perciò molto amato da coloro che egli beneficava ed essi lo lodavano per la città; questo fu occasione di invidia per alcuni cattivi, che lo perseguitavano e sparlavano molto del Santo Giovane, dicendo che egli faceva di tutto per farsi lodare e stimare e il demonio si serviva di loro per mettere in discredito la virtù del Santo Giovane. Questo fu riferito a Giuseppe, che godette molto di essere screditato e che si parlasse male di lui, solo gli dispiacevano le offese al suo Dio e perciò lo pregava di illuminarli affinché la sua bontà non fosse offesa da quelle persone, e le raccomandava caldamente a Dio.
  
Quando il Santo si incontrava con coloro che lo biasimavano, si mostrava loro molto cortese e affabile e, se gli capitava l’occasione di entrarvi in discorso, diceva loro: «State attenti a non offendere Dio, perché se offendete me, poco importa». E alcuni di quelli che gli volevano male, restarono affezionati al Santo per la dolcezza delle sue parole e per il modo con cui egli li trattava, quando si umiliava e si sottometteva davanti a tutti, riconoscendo tutti migliori di lui e di maggior virtù, parlando a tutti con grande rispetto e sottomissione in modo che i cuori più duri restavano inteneriti dalle sue parole e dalle sue dolci maniere, e si notava bene come il Santo trattava con Dio nella preghiera, e che il suo cuore era ripieno dello spirito di Dio.  

Sua fede – Il nostro Giuseppe fu dotato anche di una grande fede, in modo che mai dubitò delle promesse che Dio gli aveva fatto per mezzo dell’Angelo, che gli parlava nel sonno, e sebbene vedesse che le promesse tardavano molto, non vacillò mai, ma rimase sempre costante nel credere che tutto si sarebbe eseguito perfettamente, imitando il Patriarca Abramo nella fede, e le parole che gli diceva l’Angelo erano ritenute da lui certe, aspettando le promesse che gli aveva fatto, e non tralasciando mai di supplicare il suo Dio perché lo consolasse nel dargli quello che l’Angelo gli aveva promesso.  

Aridità e pene – Il nostro Giuseppe camminava con tanta prosperità nella via dei comandamenti divini e, sentiva nella sua anima la consolazione divina, quando Dio volle provare la sua fedeltà sottraendogli la sua luce divina e la sua consolazione interiore, privandolo anche dell’aiuto speciale che aveva dall’Angelo, non facendoglielo più sentire; il Santo Giovane, quindi, si trovò in grandi afflizioni ed angustie. Non tralasciò però i suoi soliti esercizi di pietà ed anzi, accrebbe le preghiere e i digiuni con le continue suppliche al suo Dio, temendo molto di averlo disgustato. Passava le notti intere in preghiera supplicando il suo Dio di degnarsi di manifestargli, per mezzo dell’Angelo, la causa dell’abbandono che provava e in che cosa lo avesse disgustato per poterne fare la dovuta penitenza, poiché egli non era consapevole del motivo per cui il suo Dio si fosse ritirato da lui.  

Il Santo Giovane rimase per alcuni mesi in questo travaglio, soffrendolo con grande fortezza e con la speranza certa che Dio non avrebbe lasciato di consolarlo in tanta afflizione; e quanto più si vedeva solo e abbandonato, tanto più crescevano in lui la fede e la confidenza in Dio e più si stringeva a Lui con l’orazione e con l’uniformità alla sua santa volontà. Diceva spesso a Dio, che meritava quella privazione per la cattiva corrispondenza che gli faceva e per le molte offese, umiliandosi sempre più e riconoscendosi peccatore. Dio permise anche che il demonio, in questo tempo, tormentasse molto il Santo con varie tentazioni, soprattutto di diffidenza, ma in questo rimase sempre forte, confidando sempre di più nella grande bontà del suo Dio.  

Consolazioni – Il nostro Giuseppe aveva sofferto con grande pazienza e rassegnazione l’abbandono e aveva superato generosamente tutte le tentazioni e gli assalti del nemico infernale, mostrandosi in tutto e per tutto fedelissimo al suo Dio, che si compiacque di consolarlo e di ricompensare la sua fedeltà.  

Una notte stando in orazione afflitto più del solito, udì la voce interiore del suo amato Dio che lo confortò, dicendogli che Lui lo amava molto e che non lo aveva mai abbandonato, ma che era stato sempre in suo aiuto per mezzo della sua grazia divina. Il Santo restò molto consolato nell’udire questa voce che fu accompagnata anche da una mirabile dolcezza e soavità e la sua mente fu anche illuminata; per cui colmo di giubilo pianse per la dolcezza e si impiegò tutto nel lodare e ringraziare il suo Dio che si era degnato di consolarlo in questo modo e ricondurlo allo stato di prima.  

Passato un po’ di tempo in atti di ringraziamento e in dolci colloqui con Dio, prese un po’ di riposo e l’Angelo gli parlò nel sonno, assicurandolo che nel tempo della sua sofferenza aveva dato molto gusto a Dio nel mostrarsi in tutto fedele, così come nelle tentazioni; Dio aveva permesso questo per provare la sua fedeltà ed il suo amore, e non perché fosse stato da lui disgustato, come temeva. Il Santo Giovane destatosi si trovò molto contento per le parole dell’Angelo e, benché non lo vedesse né lo sentisse quando era sveglio, tuttavia ogni volta che gli parlava lo supplicava di fare i dovuti ringraziamenti a Dio da parte sua, perché egli si riconosceva insufficiente nel ringraziarlo come doveva e l’Angelo non mancava di adempire quel tanto che gli veniva ordinato da Giuseppe.  

Santi fervori – Il Santo, tornato allo stato di consolazione e quiete del suo spirito, perché la luce divina era tornata nella sua anima, non si saziava di lodare e magnificare la bontà del suo Dio e con chi incontrava parlava delle divine grandezze e perfezioni, accendendosi sempre più nel divino amore. La fiamma che gli ardeva nel cuore traspariva anche nel volto, che appariva tutto acceso, con gli occhi sfavillanti e apportava grande meraviglia a chi lo guardava e molto più ai suoi genitori che ne sentivano una grande consolazione e compunzione, e spesso discorrevano fra di loro della felice sorte che gli era toccata, avendo Dio dato loro un tale figlio.  

Nascita di Maria – Il giorno che venne al mondo la Santissima Vergine Maria, destinata ad essere Madre del Verbo divino e sposa di Giuseppe, il suo Angelo gli parlò nel sonno e gli disse di ringraziare Dio di un beneficio singolarissimo che aveva fatto a tutto il mondo, ma specialmente a lui. Non gli manifestò però che cosa fosse e il Santo non andò investigando, ma si destò subito e si mise in orazione, ringraziando Dio del beneficio fatto al mondo e a lui in particolare, come gli aveva imposto l’Angelo. Nel fare quest’atto di ringraziamento provò un’insolita dolcezza ed allegrezza mai provata prima; perciò andò in dolcissima estasi, nella quale gli furono rivelati molti misteri circa la venuta del Messia promesso e della sua divina Madre. Il Santo restò molto consolato ed acceso ancora di più del desiderio che aveva della venuta del Messia al mondo e perciò rinforzò le suppliche con maggiore insistenza, e si struggeva tutto in questi desideri, dando con questo molto gusto a Dio che voleva essere pregato con grande insistenza perché mandasse al mondo il Messia promesso nella Legge. Infatti il nostro Dio richiede dagli uomini molte suppliche per concedere grazie tanto grandi e sublimi; ed in questo il nostro Giuseppe assecondava la volontà divina. 

Serva di Dio  Maria Cecilia Baij O.S.B. 


PER TE IMPRIMO IL MIO TI AMO IN OGNI COSA CREATA

 


Poggio il mio capo sul tuo Cuore, mio amato Gesù, e, girando insieme a Te, voglio vedere tutto il ti amo che per me hai sparso su ogni tua cosa creata. Com’è bello vedere come tutta la Creazione, sulle ali del tuo Volere Eterno, porta il tuo ti amo alle creature! Non c’è punto dell’azzurro cielo dove non ci sia suggellato un tuo ti amo verso di me: ogni stella ed il scintillio che le forma corona sono tempestati di tanti tuoi ti amo; il raggio del sole, come si allunga verso la terra per portare la luce, ogni goccia di luce mi porta il tuo ti amo e, siccome la luce invade la terra ed io la guardo e vi cammino sopra, il tuo ti amo mi giunge fin negli occhi, nella bocca, nelle mani e si estende sotto i miei piedi. Nel mormorio del mare sento mormorarmi: Ti amo, ti amo, ti amo!”, ed ogni goccia d’acqua sono tasti, che armonizzando tra loro formano le più belle armonie del tuo infinito ti amo; le piante, le foglie, i fiori, i frutti, hanno impresso il tuo ti amo, così che la Creazione tutta porta all’uomo i tuoi ripetuti ti amo. E, se guardo l’uomo, quanti tuoi ti amo vedo impressi in ogni parte del suo essere! I suoi pensieri sono suggellati dal tuo ti amo; il palpito del suo cuore che gli batte in petto con quel misterioso suono: tic, tic, tic, è un tuo ti amo non mai interrotto che gli dice: “Ti amo, ti amo!”; le sue parole sono seguite dal tuo ti amo; i suoi moti, i suoi passi e tutto il resto contiene un tuo ti amo. Eppure, in mezzo a tante onde del tuo Amore, la creatura non sa elevarsi a darti il contraccambio del tuo Amore. Quale ingratitudine e come il tuo Amore ne resta dolente! Ma l’Amor tuo vuole assolutamente il ricambio dell’amore della creatura, perciò, ecco, io vengo; vengo, Padre mio, per renderti contento, vengo a fondere il mio piccolo amore nel tuo grande Amore, vengo, qual figlio tuo, a difendere i diritti tuoi. Io vengo, o Padre, sulle stesse ali della tua Volontà Divina - facendola mia - per darti, a nome di tutti, il ricambio del piccolo mio amore: nella tua Volontà io trovo tutti i tuoi ti amo, ed io, seguendoli tutti, imprimo su ognuno di essi il mio Ti amo, a Te, per me e per tutti.

Vengo con Te, mio amato Gesù, fin sotto la volta dei cieli, in mezzo alle celesti sfere e, passeggiando insieme con Te, in ogni stella, in ogni sfera io imprimo il mio Ti amo per Te; voglio che quel scintillio di luce che si forma intorno alle stelle risuoni tra stella e stella il mio: “Ti amo, Gesù!” Ed elevandomi più su, tra le alte sfere celesti, imprimo un altro: “Ti amo, Ti amo o mio Gesù!” O stelle tutte, fate risuonare forte il mio Ti amo all’Amato del mio cuore! Voglio, nel tuo Volere, dolce Amor mio, riempire tutta l’atmosfera, tutto l’azzurro cielo e la luce del sole, l’aria, il mare, tutto, tutto del mio Ti amo e dei miei baci per Te, affinché dovunque Tu sia, se guardi, Tu veda il mio Ti amo ed i miei baci; se senti, senta il mio Ti amo e lo scocco dei miei baci; se parli e respiri, Tu possa respirare i miei Ti amo ed i miei amorosi baci; se operi, nelle tue mani scorrano i miei Ti amo; se cammini, calpesti il mio Ti amo e lo scroscio dei miei baci sotto i tuoi passi. Il mio Ti amo sia la catena che Ti leghi a me ed i miei baci siano calamita potente che, o vuoi o non vuoi, Ti forzino a dimorare con la tua piccola creatura, che non può vivere senza di Te, mio Creatore e Redentore! (Cfr. Vol. 16 - 1.8.1923)


(Non posso più aspettare che coloro che Mi servono [Sacerdoti] cadano per sempre)

 


Messaggio ricevuto il 9 febbraio 2024

Mia cara figlia scrivi, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il mio amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Sacro Cuore al tuo. Sono qui per darti tutto ciò che è necessario, perché tutto deve essere detto. Ciò che viene da Me ha molto potere e questo potere viene dal mio Spirito, che è Luce, Verità e Vita. Non voglio che siate tristi per tutto ciò che verrà detto, ma tutto accadrà, perché il mondo che ho creato sta cadendo e voglio sistemare tutto per il bene dei miei figli. Tutti sono miei figli, quindi non voglio lasciarlo cadere senza prima fare ciò che devo fare.

Voglio il meglio per tutti, quindi faccio del mio meglio per far funzionare tutto ciò che sono qui a dire. Anche se molti non ci credono, questa è la verità, perché ogni volta che qualcosa va male e tutti in questo Mondo si riposano, pensano che tutto vada bene e prendono tutto come uno scherzo. Ma Io vedo tutto e sono venuto a prendere tutti i miei figli che mi ascoltano, per trovare un modo affinché la maggioranza di tutti coloro che mi amano non cada. Sì, figlia mia, darò tutto qui, perché in tutti i luoghi vedo certe cose, e non posso più aspettare che coloro che Mi servono [i sacerdoti] cadano per sempre. Quindi sono venuto perché tu possa farlo crescere, e poi scegliere quelli che sono Miei, le cose non sono come molti pensano.

Vedo che tutto è in disordine, ma come sono venuto a dirvi, resta poco tempo per portare via quelli che sono Miei, da qui a un luogo di rifugio, per pulire la polvere che è ovunque e fa cadere tutto. Così porterò via tutti coloro che vogliono ascoltarmi, perché molti in questo mondo non credono che porterò via tutti coloro che mi amano, in un luogo dove non può accadere nulla. Ci sono molti che vi cercheranno, ma non faranno nulla perché questo mondo è marcio. Non posso permettere che coloro che sono miei rimangano in questa sporcizia peccaminosa, dove tutto rimane uguale, perché il mio nemico vuole prendersi cura di tutti, ma non potrà raggiungervi nel luogo in cui vi porterò.

Perciò state all'erta, figli miei, voi che siete con Me, perché verrò come un ladro nella notte per portarvi via da qui, ma per coloro che non vogliono andare, rimarranno a mani vuote. Questo è ciò che accadrà a tutti coloro che rimarranno. Mi rivolgo a voi con un altro messaggio che vi viene dato con molto amore e affetto. Preparatevi con la valigia in mano perché i giorni stanno per arrivare per coloro che sono Miei.

Io sono il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i ministri



Rivelazioni della Beata Vergine Maria al Veggente Bruno Cornacchiola


“Sono Colei che sono nella Trinità divina, sono la Vergine della Rivelazione. Scrivi subito queste cose e meditale sempre. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra nell’Ovile santo, l’eterno miracolo di Dio, dove Cristo posò la prima pietra, quel fondamento sulla roccia eterna, Pietro.

Non dimenticare chi ti amava sempre, mai ti ho dimenticato, per sempre nelle tue disdette ti sono stata vicina; perché il giuramento di un Dio è e rimane eterno, è uno e stabile. Ti hanno salvato i nove venerdì del Cuore sacrato di Gesù, promessa divina, che tu facesti prima di entrare nella menzogna e farti nemico di Dio, e uno spietato nemico infondato. Un cercatore di menzogne, ingannatore di innocenti, può abbattere ciò che Dio ha fatto?

Pèntiti, fai penitenze per la salvezza degli altri, io ti sarò sempre vicina; la tua fedele sposa e altre centinaia di persone, nelle tue stesse condizioni, entreranno nell’Ovile. Il mezzo che adopero sei tu, sii forte e fortifica i deboli, conferma i forti e rassicura gli increduli, con preghiere.

Io convertirò i più ostinati, con miracoli che opererò con questa terra di peccato.

I tuoi amici diverranno i tuoi nemici e si lanceranno contro di te per abbatterti; sii forte, sarai consolato proprio in un momento che ti crederai abbandonato.


A Dio preme e vale la conversione del peccatore ostinato; il mio cuore in senso spirituale e mistico ti dico che lacrima, sempre per l’incredulità e il peccato contro Dio. Tutto in Cielo si registra di ognuno di voi nel proprio libro della vita, anche il battito dell’occhio.

Venite al Cuore di Gesù, venite al Cuore di una Madre e sarete consolati e sarete alleggeriti dalle vostre pene. Peccatori tutti, venite! Consacratevi al Cuore immacolato di una Madre, senza dubitare di essere soccorsi; chi può lamentarsi d’essere stato scacciato da me, se si è consacrato al mio Cuore? Chi cercò aiuto e non sia stato aiutato?


Sono presso la giustizia divina, il muro riparatore dell’ira divina.

A te, per fortificare di certezza il tuo cuore, eccoti un segno, che servirà per gli altri increduli. A ogni sacerdote, a me molto caro, che incontrerai per il cammino e il primo nella chiesa, dirai: ‘Padre, debbo parlarle’. Se egli risponderà con queste parole: ‘Ave Maria, figliolo, cosa vuoi?’ e ti indicherà un altro sacerdote dicendoti:

‘Quello fa per il caso tuo’ tu non tacere di ciò che vedi e scrivi. Sii forte, questo sacerdote è già preparato per tutto quello che deve fare, sarà colui che ti farà rientrare nell’Ovile santo dell’Iddio vivente nei secoli, Corte celeste in Terra. Dopo di ciò, non crederai che sia una visione satanica, come lo crederanno molti, specie coloro dei quali subito abbandonerai le fila, e pregherai per la loro conversione.

Ancora Dio passerà con la sua grazia per un tempo; molto ha fatto per tutti e per l’umanità perduta per portarli a redenzione, molti dolori e croci, schiavitù e umiliazioni di ogni sorta dovranno passare. Dov’è la carità? Quali sono i frutti dell’amore? Duri, sono di callo duro, in tutti i secoli; specie i pastori del gregge che non fanno il loro dovere. Troppo mondo è entrato nella loro anima per dare scandalo al gregge e sviarlo dalla via, verità e vita.


Tornate al principio della sorgente di unità evangelica, carità, lontani dal mondo! Voi siete del mondo ma non del mondo. Quanti miracoli? Quante apparizioni? Nulla, sempre lontani dall’essenzialità della vita nella verità del Padre che ama.

Momenti duri si preparano su di voi, e prima che la Russia si converta, e lasci la via dell’ateismo, si scatenerà una tremenda e grave persecuzione. Pregate, si può fermare.

Ora è che volge il tempo della fine d’ogni cosa del mondo, la Parola di Colui che fece ogni cosa è verace; preparate i vostri cuori, accostatevi con più fervore al sacramento vivente fra voi, l’Eucaristia, che sarà un giorno dissacrata e non più creduta la presenza reale di mio Figlio. Accostatevi al Cuore di Gesù mio Figlio, consacratevi al Cuore d’una Madre che sanguina, sempre in senso mistico, continuamente per voi, osannate all’Iddio che è fra voi, allontanatevi dalle false cose del mondo: vani spettacoli, stampe d’oscenità, amuleti di ogni specie, falsità e l’altri mali, vanità e spiritismo, sono cose che il demonio del male adopererà per la persecuzione delle creature d’Iddio; le potenze malefiche opereranno nei vostri cuori, e Satana è sciolto, da promessa divina, per un periodo di tempo: accenderà fra gli uomini il fuoco della protesta, per la santificazione dei santi.

Figli! Siate forti, resistete all’assalto infernale, non temete, io sarò con voi, col mio Cuore di Madre, per dare coraggio al vostro, e lenire le vostre pene e le vostre ferite tremende che verranno nel tempo stabilito dai piani dell’economia divina.


La Chiesa tutta subirà una tremenda prova, per pulire il carname che si è infiltrato tra i ministri, specie fra gli Ordini della povertà: prova morale, prova spirituale. Per il tempo indicato nei libri celesti, sacerdoti e fedeli saranno messi in una svolta pericolosa nel mondo dei perduti, che si scaglierà con qualunque mezzo all’assalto: false ideologie e teologie!

L’appello d’ambo le parti, fedeli e infedeli, sarà fatto in base a prove. Io fra voi eletti, con Cristo capitàno, combatteremo per voi.

Ecco l’arma del nemico, rifletteteci sopra:

1. bestemmie,
2. peccati della carne,
3. oscenità,
4. fame,
5. malattie,
6. morte,
7. stordimenti operati dalla scienza, e qualunque altro mezzo dalla loro parte, e altre cose che vedrete, vi colpiranno i vostri sensi puri della fede.

Ecco le armi che vi faranno forti e vittoriosi:

1. fede,
2. fortezza,
3. amore,
4. serietà,
5. costanza nelle cose buone,
6. evangelo,
7. mansuetudine,
8. verità,
9. purità,
10. onestà,
11. pazienza,
12. sopportando ogni cosa, lontano dal mondo e dai suoi accoliti velenosi (alcol, fumo, vanità).

Chiedete di essere santi, e fate il bene, per santificarvi, allontanatevi dal mondo pur vivendo nel mondo.