LA SALUTAZIONE ANGELICA E GLI ERETICI - RAGIONE DELLO STUPORE DI MARIA.
Lasciamo l'umile Vergine nel suo riposo, nel suo silenzio, nella sua contemplazione; e ... riflettiamo noi pure a questi misteri. L'Angelo, infatti, che rivolge quelle parole
alla Vergine, le proferisce per noi e per il mondo intero. Le parole della Salutazione angelica sono, così familiari per tutti e pur dagli empi di questo secolo così maltrattate, che per conservarne il rispetto e la dignità nelle anime buone che sovente se le tengono nella mente e le
hanno su le labbra e nelle loro preghiere, mi sento in dovere di darne qualche spiegazione:
L'Ave Maria è la prima parola angelica rivolta alla prima persona del Nuovo Testamento; è la prima parola
[33] evangelica annunciata alla terra, come fu detto altrove 20.
È il Vangelo dell'Eterno Padre alla Vergine, Vangelo che l'Angelo apporta dal cielo: Vangelo che contiene il riassunto delle grandezze di Gesù e di Maria,
ossia i due più sublimi ed importanti argomenti che siano trattati nel Vangelo e proclamati sopra la terra. Un tal Vangelo è ben degno di essere annunciato da un angelo così illustre ad una Vergine, così
eccelsa, nell'attesa che la terra sia degna di riceverlo.
Meditiamo religiosamente quelle belle e degne parole che l'Angelo apporta dal cielo, che il cielo insegna alla Chiesa, che a Chiesa ci pone così spesso su le labbra in
onore della Madre e del Figlio. Ad onta di tutto ciò, l'eresia audace, maligna e cieca, le tratta così indegnamente perché il demonio, il quale è l'anima dell'eresia, non può
soffrire la luce e lo splendore di parole così sante. Per verità sono parole divine e celesti, sublimi ed elevate, eppure non dicono che il principio delle grandezze della Vergine.
L'Angelo infatti la saluta come Piena di grazia, fra fra poco Ella sarà ripiena dell'Autore medesimo della grazia.
L'Angelo dice che è Benedetta tra le donne; ma fra poco Ella sarà benedetta tra gli uomini e tra gli angeli, e al disopra degli angeli.
L'Angelo dice che il Signore è con Lei; ma il Signore vuole essere in Lei e come una parte di Lei. Il Signore sarà come una porzione della sostanza di Maria, ossa delle ossa e carne della carne di Maria e suo Figlio unigenito. [34]
Ma tutto ciò è nascosto agli occhi di questa santa ed umile Vergine, e bisogna che l'Angelo tolga il velo che sta davanti alla mente di Lei e le riveli la sua
grandezza. Bisogna che le parli in modo più alto e più potente poiché Ella persevera nel suo silenzio, nella sua umiltà, nella sua riflessione sublime e profonda. Maria in tal modo sta nella mano
di Dio, il quale l'eleva mentre l'abbassa, la conforta mentre la riempie di stupore, la fortifica mentre l'indebolisce, e tirandola fuori dalle qualità e condizioni proprie del suo essere naturale, la dispone
ad una potenza di grazia, ad una potenza divina, nuova, ammirabile anche nell'Ordine della grazia; ad una potenza emanata da quella dell'Eterno Padre; alla potenza cioè di generare nel suo seno verginale e materno
Colui che l'Eterno Padre genera nel proprio purissimo e paterno seno 21.
La Vergine riceve questa azione divina, ne sente gli effetti e corrisponde a tali preparativi e dispositivi; ma non conosce ancora quale sia il termine dove giungerà una
tale elevazione, una tale potenza che pervade il suo cuore ed eleva l'anima sua; fedele nella sua aderenza all'azione del suo Dio, Ella perciò rimane nel silenzio, [35] nell'umiltà e nello splendore.
E l'Angelo si ferma pieno di rispetto e di riverenza per la Vergine e per lo stupore che vede in Lei.
Contempliamo ed ammiriamo anche noi con profondo rispetto lo stupore della Vergine: è uno stupore dello spirito e non dei sensi; stupore di grazia e non di natura; stupore
di luce e non di debolezza; in una parola è stupore divino e non umano; stupore che non intralcia, ma asseconda l'azione della potenza divina in Lei; è uno stupore che accoglie ed adora quella potenza singolare
c presente del Signore, il quale è con Lei e vuole essere in Lei. In un tale stupore santo la Vergine non è oziosa, ma attiva, attivamente occupata di Dio che è presente, di Dio che si applica alla sua
creatura ed opera sopra di Lei con un'azione che in questa creatura farà nascere il Creatore ... Ma la Vergine non comprende ancora.
L'Angelo che scorge quest'azione dello Spirito del Signore nello spirito della Vergine, che vede come la Vergine aderisca con irremovibile fermezza al divino Spirito che
la dispone ai lumi, ai voleri, alle operazioni divine, riprende la parola e continua la sua ambasciata.
- Ascoltate, o Vergine sacra, perché Dio stesso parla per bocca dell'Angelo; ascoltate quel messaggio perché é grande e compie le vostre grandezze, nobilita
il cielo e la terra, santifica gli uomini e gli angeli. È grazia grande per quest'angelo apportare un tal messaggio ma non ha altro compito; per Voi, o santa Vergine, la vostra grazia, grazia insigne, è di
ascoltarlo è di accettarlo. -
L'Angelo rientra dunque nel suo discorso, si rivolge di nuovo alla Vergine e proferisce il nome di Maria, nome santo di grazia, di favore e di potenza, per dare luce a quella che lo porta e trarla dall'angustia. Non temere, o Maria! (Luc.; I, 30), dice san Gabriele: Voi siete così fortunata nel cercare Iddio che avete trovato [36] persino la Grazia delle grazie (la grazia sostanziale),
vale a dire, il Figlio unico di Dio, il quale vuole essere vostro ed appartenere a Voi in qualità di Figlio. Egli è la grazia dell'Eterno Padre e l'origine di tutte le grazie, e per l'Incarnazione,
con gratuito amore, viene dato al mondo. Voi lo concepirete, lo partorirete, e gli darete il nome di Gesù. Egli sarà grande e sarà riconosciuto come grande; verrà chiamato Figlio dell'Altissimo, e Dio gli darà come trono la sede di Davide; Egli regnerà eternamente sopra la casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine.
Così, o fortunata Figlia di Davide, Voi avrete due insigni qualità: sarete Madre del Figlio di Dio, e insieme Madre di un Re eterno, di Un Re il cui regno non avrà
mai fine.
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