mercoledì 4 settembre 2019

RIMANETE NEL MIO AMORE



DECALOGO DELL'AMORE 

1°) «Darsi all'Amore.
2°) Abbandonarsi all'Amore. 
3°) Seguire l'Amore.
4°) Non uscire dall'Amore. 
5°) Credere all'Amore.
6°) Assecondare l'Amore. 
7°) Inculcare l'Amore.
8°) Lasciarsi bruciare dall'Amore. 
9°) Lasciarsi impiegare dall'Amore. 
10°) Lasciarsi consumare dall'amore.

   1°) L'Amore si dà a chi si dona a Lui senza riserva, senza ritorno, senza preoccupazione.
   2°) L'Amore prende cura amorosa di chi gli si abbandona totalmente.
   3°) L'Amore guida, dà la mano, e al caso porta l'anima che si dà a Lui.
   4°) L'Amore chiude in sè l'anima che si è una volta data e non la lascia più uscire, a meno della sua libera volontà; del resto, niente la può togliere dal potere dell'Amore.
   5°) L'Amore gode che l'anima creda in Lui in tutte le sue operazioni, anche le più dolorose.
   6°) L'Amore ama di essere assecondato, favorito, aiutato e fa progressi mirabili nell'anima che così l'aiuta.
   7°) L'Amore ama di essere comunicato e cresce nell'anima che lo comunica ad altri, a misura che questa lo comunica.
   8°) L'Amore brucia tutto ciò che è atto a bruciare, e più la cosa è secca e più la brucia in fretta e facilmente.
   9°) L'Amore gode di disporre non solo dell'anima, ma ancora delle sue operazioni, in favore di chi vuole.
   10°) Finalmente, l'Amore consuma fino alla fine ciò che gli si è dato, se l'anima non oppone resistenza.
   La grazia è una comunicazione di me stesso all'anima fedele; quando un'anima è già in grazia, Io mi comunico a lei per aumentargliela.
La grazia è un bene tanto prezioso che non c'è l'uguale, perchè chi possiede la grazia possiede Dio perchè Dio è carità e chi è in grazia è nella carità e quindi in Dio.
   L'amore che Io porto alle anime mi spingerebbe a dare la grazia a tutte le anime e Io lo farei, ma tante di esse si oppongono. Quando l'anima mette anche il minimo ostacolo, Io non la violento, perchè è libera.
   Lasciami agire liberamente in te, non interrompere anche per poco il lavoro della mia grazia. Siimi fedele e vedrai i prodigi che opererò in te e per mezzo di te.
   Io dono a tutti la quantità sufficiente di grazia per salvarsi, ma sono padrone dei miei doni e posso accordarli a chi voglio e quando voglio.
   La grazia viene gradatamente, secondo i bisogni delle anime e con maggior abbondanza a chi l'aspetta e la desidera con grande confidenza.
   Lasciati muovere come Io voglio: tu sei fatta da me, sei fatta per me, devi servire a me. Non indugiare ad abbandonarti; più aspetti e più te ne pentirai. Se il mio Cuore mette ora a tua disposizione tutti i suoi aiuti, più tardi potrebbe negarteli.
Mi piaci perchè sei debole, perchè sei incapace da te a provvedere a te stessa, perchè ami l'umiltà e l'umiliazione, perchè hai capito che cosa sei, che cosa puoi, che cosa vali.
   Quando Io mi comunico a un'anima, la prima cosa che faccio è darle la grazia, se non l'ha, e poi il mio amore non sta inoperoso. L'anima non può da sè meritare la prima grazia: quella bisogna che Io gliela dia; è come una persona che non può seminare se non ha il primo granello di grano. Anche i peccatori non possono meritare la grazia, e se non pregano, hanno bisogno di qualche anima che preghi per loro e che faccia come facevano le persone buone che mi portavano gli ammalati durante la mia vita mortale.
   Niente è difficile alla mia grazia: essa fa qualunque prodigio nell'anima fedele.
   La grazia è più unita all'anima che non l'anima al corpo, perchè l'anima in grazia partecipa della natura divina, resta come deificata, mentre l'anima muove il corpo, gli dà vita, ma non lo trasforma in sè. Si conserva questa vita col conservare la grazie; la grazia si perde solo col peccato mortale. I peccati veniali non tolgono la grazia, ma diminuiscono il fervore della carità. Questa vita si accresce facendo atti di carità e opere buone.
I frutti di questa vita sono: una vita soprannaturale, celeste, una vita di grande gloria di Dio, di edificazione per il prossimo, di salute per le anime.
   Attingi nel tesoro dei miei meriti la grazia di cui hai bisogno.
   Se si sapesse che cosa vuol dire avere un grado di più di grazia e cosa vuol dire un'anima più unita a Dio!
   Io non guardo tanto alle ricadute delle anime che mi amano, ma guardo alla loro buona volontà, per modo che un'anima che sia piena di buona volontà mi piace sommamente.
   Io amo tanto l'anima in grazia, che se potesse intenderlo morirebbe d'amore.
   La strada che conduce più presto in paradiso è la speranza nei miei meriti e la fedeltà alla grazia.
   Istante per istante ti do le grazie di cui hai bisogno.
   Non c'è tentazione che ti sopravvenga, che Io non abbia pesata e proporzionata alle tue forze, e a ogni tentazione vinta, Io ti do un aumento di grazia in questa vita e di gloria nell'altra.
Quando tu sei tentata, ricorri a me; l'anima non ricorre mai a me senza riportarne qualche aiuto, qualche accrescimento di grazia. Io sono con te, Io sono per te: non temere.
   Nei peccatori, la mia immagine c'è, ma è sfigurata; invece nei giusti diventa sempre più bella a misura che crescono in grazia. Io non perdo niente con il comunicare la grazia alle creature. La mia grazia è come il sole che illumina tutti. Io do a tutti gli uomini le grazie necessarie per salvarsi, ma quelle particolari posso darle a chi voglio, senza far torto a nessuno.
   Io chiamo tutte le anime al mio amore, ma molte mi lasciano, e allora con quelle che mi restano fedeli, non conosco più limiti nel dare le mie grazie.
   Io mi comunico all'anima a misura della sua capacità; più l'anima mi fa posto e più mi comunico a lei.
   Il vero modo di progredire è di far bene l'azione presente.
   La mia grazia ti lavora, il mio amore ti istruisce, il mio Cuore ti protegge.
   Vi sono quattro categorie di anime sulle quali Io faccio cadere la mia grazia come una pioggia: anime figurate dalle montagne, dalle colline, dalle valli e dai burroni.
Le montagne rappresentano le anime superbe, perchè sono quasi tutte sasso; la pioggia scorre giù, e, se c'è vento, dopo due minuti il sasso è già asciutto come se non avesse piovuto.
La seconda categoria comprende le anime che ricevono, si, la grazia, ma, siccome non hanno buone disposizioni interne, la lasciano scappare... come un terreno in pendio che lascia scorrer via la pioggia.
La terza categoria di anime comprende quelle paragonate alle valli; esse ricevono tutta la pioggia, non ne perdono neppure una goccia, e questa pioggia le feconda; di più, esse ricevono ancora l'acqua che le montagne lasciano scorrere. Queste anime sono tanto fortunate, perchè il mio Cuore le ama e le predilige, sono le mie beniamine; tutto torna in bene a queste anime, anche le grazie più piccole.
I burroni figurano le anime che cercano tutte le occasioni di umiliarsi. Queste fanno tanto progresso nella virtù quanto se ne può fare, e sono ripiene di pace, perchè l'umiltà incorona tutte le loro virtù.
   Quando tu lotti estremamente per vincerti, la mia grazia tanto soave ti dà la forza della vittoria.
   Io avrei un bel volere la santificazione di un'anima, ma se quest'anima non corrisponde alla grazia, i miei sforzi rimangono sempre sterili.
La mia grazia è il primo grado di unione, perchè quando l'anima è in grazia, è unita a Dio. Se tu vedessi la bellezza di un'anima in grazia, ne saresti rapita. Metti insieme tutte le stelle, il sole, tutte le luci che l'uomo ha trovato, sono ancora un niente in confronto della bellezza di un'anima in grazia; perchè queste sono luci naturali, mentre l'anima ha uno splendore soprannaturale.
   La grazia perfeziona i doni di natura. 
   Perchè mi son dato a te, è presto detto: è perchè ti ho trovata vuota e quindi disposta a ricevere la mia grazia: se ti avessi trovata occupata d'altro, non sarei venuto.
   Non trai tanto profitto dalle grazie che ti faccio, perchè non sono da te abbastanza apprezzate, abbastanza considerate e ricordate.
   Tu avrai solo da seguire momento per momento l'impulso dell'amore e operare secondo la grazia, non secondo la natura disordinata.
   Fedeltà alla grazia: come quando si tocca una campana subito essa dà il suono, così quando lo Spirito Santo dà un'ispirazione, subito l'anima dovrebbe corrispondere. Tante volte l'anima corrisponde ma in ritardo, quando non le costa più tanto. E per questa pigrizia le anime non giungono a quella santità più grande a cui erano destinate.
   Senza la mia grazia non puoi niente; la stessa tua corrispondenza è ancora una grazia che ti faccio, benchè tu sia libera e potresti non corrispondere. Non basta la mia grazia, ci vuole anche il tuo consenso e la tua cooperazione.
   La mia grazia sarà la tua forza.
   La grazia domina la natura e la rende pieghevole alle sue salutari impressioni.
   Se vuoi farmi un piacere grande, abbandonati al lavoro della mia grazia, come una tela che attende di essere dipinta.
   Quando un'anima mi dà tanto per fedeltà, Io le do tanto in amore; se mi dà tanto in amore, Io le do tanto in grazia; se mi dà tanto in grazia, Io le do tante occasioni di praticare la virtù.
   La grazia, in un'anima fedele, fa delle creazioni d'amore. Si pensa troppo poco, si valuta troppo poco questa parola «grazia». Ricevendo la grazia, tu diventi simile a Gesù, ti unisci di più a Lui, ti perdi in Lui.
   Gesù cammina sempre e l'anima lo segue quando è fedele a tutti i movimenti della grazia. Se l'anima incomincia a essere infedele a un primo impulso, incomincia a stare un po' indietro; quando è infedele un'altra volta, si distacca di più, e allora è più difficile per lei seguire Gesù».

Suor Benigna Consolato Ferrero

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