sabato 5 giugno 2021

Presto il Mio amato Papa Benedetto guiderà i figli di Dio dal suo luogo d’esilio



Venerdì, 29 marzo 2013, alle ore 08:45
Secondo Messaggio del Venerdì Santo
Mia amatissima figlia, oggi si farà la storia. Sebbene la Mia Passione venga commemorata, essa, in Verità, rappresenta la Crocifissione della Chiesa Cattolica.
Nei giorni precedenti al Mio tradimento, durante il Mio tempo sulla Terra, i sacerdoti del momento lottarono come poterono per cercare di dimostrare che Io fossi colpevole di eresia.
Essi presero quello che Io avevo insegnato – la Parola di Dio – e la distorsero. Le voci che poi diffusero contenevano delle menzogne e dicevano che Io stavo cercando di allontanare la gente dai Veri Insegnamenti della Chiesa. Essi predicavano nelle sinagoghe avvertendo le persone di stare lontano da Me, affinché esse non offendessero i sommi sacerdoti. Furono avvertite che se avessero continuato a diffondere i Miei Messaggi sarebbero state scacciate, come dei lebbrosi, dal Santo Tempio. In alcuni casi, ai Miei discepoli fu detto che avrebbero subito la punizione corporale e che sarebbero stati arrestati.
Sebbene essi bestemmiassero contro lo Spirito Santo – negavano il fatto che dicevo la Verità e dicevano che la Mia Parola veniva da Satana – continuavano ad adorare Dio nelle sinagoghe. Vestiti in vesti da re, si battevano per il loro posto sull’altare del Tempio. Tutti i servi modesti venivano fatti rimanere in piedi per ore, mentre essi stavano seduti su delle sedie che erano state ideate per dei re. L’altare era così pieno dei capi della Chiesa che la gente comune era confusa. Le persone dovevano rendere omaggio a Dio, essendo costrette ad onorare i Suoi servitori di posizione più alta. I sacerdoti di grado elevato pretendevano il rispetto da parte di coloro che frequentavano il Tempio. Essi ostentavano tutti i gesti esteriori dell’amore e dell’umiltà, che ci si aspettava da loro, ciò nonostante si vestivano e si comportavano come dei padroni nella Casa di Mio Padre, anziché dei servitori, quali avrebbero dovuto essere.
Le persone, sebbene Mi stessero seguendo, avevano paura di offendere i Farisei. I sacerdoti furono intimiditi e avvertiti che, se non avessero smesso di diffondere la Mia Parola, sarebbero stati spogliati dei loro titoli. Le persone comuni sapevano che se fossero state sorprese a diffondere i Miei Insegnamenti, il loro destino sarebbe stato molto peggiore.
La Crocifissione del Mio Corpo sulla Terra ha completato la prima parte del Patto stipulato con Mio Padre per redimere l’umanità.
La Crocifissione del Mio Corpo Mistico – la Mia Chiesa sulla Terra – l’inizio della persecuzione finale, comincia oggi, mentre il piano massonico che contamina la Mia Casa, ora diverrà chiaro a tutti coloro che conoscono la Verità.
La storia ora si ripeterà, ma la Verità non verrà negata. Quelli che Mi rinnegheranno, tuttavia, con il passare del tempo si volgeranno a Me. Coloro i quali sanno che le profezie preannunciate, ossia che la Mia Chiesa sarà il bersaglio finale per liberare il mondo da tutte le tracce di Me, Gesù Cristo, stanno avendo luogo adesso, Mi seguiranno nel Mio Esercito Rimanente. Essi rimarranno leali ai Miei Insegnamenti fino alla fine dei tempi.
Nessuno può fermare la Vera Parola di Dio dal diffondersi. Nessuno! Il regno della Casa di Pietro sarà breve 
e presto il Mio amato Papa Benedetto guiderà i figli di Dio dal suo luogo d’esilio.
 Pietro, il Mio apostolo, il fondatore della Mia Chiesa sulla Terra, lo guiderà negli ultimi difficili giorni, mentre la Mia Chiesa combatterà per la sua Vita.
Il vostro Gesù
*******************************************************************************************************************************************

IL LIBRO CON IL CARDINALE SARAH
In silenzio ma senza tacere: Benedetto XVI sfida la “nuova Chiesa”
Di Riccardo Cascioli, 14/01/2020
Il libro scritto a quattro mani da papa Benedetto XVI e dal cardinale Sarah arriva come una bomba sul tentativo di cambiare la dottrina del celibato ecclesiastico, di cui il Sinodo sull’Amazzonia è stato un passaggio fondamentale. Ora papa Francesco, di cui si attende l’esortazione apostolica post-sinodale, si trova in grave difficoltà: procedere con le richieste del Sinodo significa creare una frattura nell’unità della Chiesa. Ma Benedetto e Sarah insegnano anche che l’unità della Chiesa è possibile solo intorno alla Verità. E a chi obietta sugli interventi del papa emerito, il cardinale Sarah impartisce una lezione: «Con questo libro, il papa emerito Benedetto XVI non ha rotto il silenzio. Ne offre il frutto».
– E SU SARAH FU SUBITO MACCHINA DEL FANGO, di Riccardo Cascioli
– L’ANALISI: IL CELIBATO È MISTERO DI SALVEZZA, di Luisella Scrosati
– SARAH, L’INTERVISTA DI LE FIGARO
– BXVI E SARAH ROVESCIANO IL SINODO SULL’AMAZZONIAdi Marco Tosatti
Sarà veramente difficile sovrastimare la portata dirompente della nuova iniziativa del papa emerito Benedetto XVI insieme al cardinale Robert Sarah. Il libro scritto a quattro mani, che uscirà anche in italiano entro la fine di gennaio con il titolo Dal profondo del nostro cuore (editore Cantagalli), nasce come riflessione intorno a quanto accaduto in occasione del Sinodo dell’Amazzonia svoltosi lo scorso ottobre, ma considerato come l’epicentro di una crisi profonda che interessa tutta la Chiesa. In questo senso, esso è la continuazione di un discorso: si ricollega alle note di Benedetto XVI sugli abusi sessuali e al libro “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino” del cardinale Sarah.
Le anticipazioni di cui abbiamo dato conto ieri si concentrano sulla difesa strenua del celibato sacerdotale, ma non c’è solo questo nel libro, anche se dovremo aspettare l’uscita in libreria per saperne di più.
Di certo c’è la percezione di una gravità senza precedenti della crisi che attanaglia la Chiesa. «Impressionante», la definisce il cardinale Sarah nell’intervista a Le Figaro, e parla di confusione e smarrimento. In realtà, forse, il tempo della confusione è già stato superato, siamo già entrati nel tempo dell’apostasia. Ed è per questo che Benedetto XVI sta intensificando i suoi interventi, che entrano nel merito di alcune derive che rischiano di intaccare l’identità stessa della Chiesa.
Era già stata notevole la pubblicazione in aprile delle sue riflessioni sulle radici degli abusi sessuali, che contraddiceva le conclusioni del vertice sul tema che papa Francesco aveva voluto in Vaticano lo scorso febbraio. Un intervento corposo in cui risaltava implicitamente anche una correzione dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia. Da Santa Marta si è mascherato con difficoltà un senso di fastidio che l’intervento del papa emerito aveva creato, ma si è andati avanti come nulla fosse. Miglior sorte non aveva avuto neanche il successivo, discreto, intervento a sostegno dei docenti licenziati dall’Istituto Giovanni Paolo II su Matrimonio e Famiglia, vittime di un “golpe” teso a cancellare l’eredità di san Giovanni Paolo II. Anche qui l’operazione “nuova Chiesa” è andata comunque avanti come un rullo compressore.
Questa volta però, di fronte all’attacco al celibato, che è un attacco all’identità della Chiesa, Benedetto XVI e il cardinale Sarah giocano d’anticipo. È risultato chiaro che il Sinodo svoltosi in Vaticano è stato abilmente controllato perché si arrivasse a certe conclusioni, specialmente per quel che riguarda l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati e l’istituzione di ministeri per le donne, prima tappa per arrivare alle diaconesse e alle donne prete. A proposito nel libro si parla di «messa in scena teatrale», «manipolazioni ideologiche» e «menzogne diaboliche». Ora il programma prevederebbe la pubblicazione della conseguente esortazione apostolica, malgrado tutte le polemiche e le proteste che lo svolgimento e la conclusione del Sinodo hanno generato. Nulla lasciava presagire fino a ieri che il Papa volesse disattendere le richieste del Sinodo.
Ma ora questa iniziativa di Benedetto XVI e del cardinale Sarah cambia le carte in tavola. È un fatto che non può essere ignorato, è un appello chiarissimo del Papa emerito al Papa regnante perché non cambi la dottrina sul celibato sacerdotale colpendo al cuore l’identità stessa della Chiesa.
Papa Francesco ora si trova in un angolo: se darà seguito alle conclusioni del Sinodo quanto all’ordinazione di uomini sposati, si assumerà la grave responsabilità non solo di ignorare il papa emerito, ma con questo di creare una frattura con la tradizione della Chiesa. Nel libro è infatti chiaramente ricordato come la castità, per la vocazione sacerdotale, sia “ontologica” e che questa consapevolezza risale alle origini della Chiesa.
Se invece, per evitare pericolose fratture, fermerà il processo che ha messo in moto, apparirà come una clamorosa retromarcia che gli farebbe perdere il consenso dei progressisti di ogni sorta che stavano già pregustando la definitiva consacrazione di una “nuova Chiesa”, praticamente indistinguibile dalle confessioni protestanti. Non per niente i soliti “guardiani della rivoluzione” hanno già messo in giro voci su presunte manipolazioni del papa emerito, che non sarebbe più in grado di intendere e di volere. Menzogne palesi, perché chiunque abbia avuto recentemente contatto con Benedetto XVI sa benissimo che, a dispetto della sua fragilità fisica, ha una lucidità di pensiero invidiabile.
Ci sono comunque due aspetti che emergono da questo libro e vanno messi in evidenza.
Per quanto sia nei fatti una correzione di questo pontificato, non c’è minimamente un sentimento di ribellione al papa regnante. Tutt’altro: Benedetto XVI e il cardinale Sarah professano esplicitamente una «filiale obbedienza a papa Francesco» e non è una espressione di facciata. Potrebbe sembrare paradossale visti gli effetti che si possono prevedere, ma questo libro si presenta come «un contributo all’unità della Chiesa». «Se l’ideologia divide, la verità unisce i cuori», dicono i due. Cioè: non può esserci unità senza una «ricerca della verità a cuore aperto». Quello che deve essere perseguito è l’unità intorno a Cristo, alla Sua rivelazione, non un politico mettersi d’accordo. È patetico perciò il tentativo dei vertici della comunicazione vaticana di minimizzare affermando che in fondo Benedetto XVI e Francesco dicono la stessa cosa.
Solo alla luce di questa visione dell’unità si può comprendere perché questo intervento sia un vero atto d’amore anche verso il papa. È una grande lezione che spiega cosa sia il mistero della Chiesa, e che dovrebbe infondere coraggio a quei sacerdoti e vescovi che, pur coscienti della deriva e della confusione nella Chiesa, sono finora restati in silenzio per una malintesa e ambigua obbedienza al Papa. Se non era bastato l’amore alla Verità dimostrato da alcuni cardinali e vescovi – ovviamente subito marchiati come “nemici del Papa” – si può sperare che almeno l’amore alla Chiesa di Benedetto XVI induca altri ad avere il coraggio della verità.
La seconda questione riguarda l’obiezione più comune che viene rivolta a papa Benedetto: nel dimettersi aveva detto che sarebbe stato in silenzio, perché allora continua a parlare e a mettersi in mezzo alle decisioni di papa Francesco? Risponde il cardinale Sarah nell’intervista a Le Figaro: «Con questo libro, il papa emerito Benedetto XVI non ha rotto il silenzio. Ne offre il frutto». È una risposta molto importante, perché siamo tutti tentati di ridurre il silenzio a un semplice stare zitti. E vedere le dimissioni in senso politico, un farsi da parte che implica togliersi dai piedi e lasciare campo libero ai nuovi “padroni”.
Non è così per la Chiesa: il silenzio non è vuoto, non è assenza; il silenzio è presenza, è lasciare che la propria vita sia riempita dalla Presenza. Nella prefazione al libro del cardinale Sarah La forza del silenzio, papa Benedetto spiega che il silenzio vuol dire «entrare nel silenzio di Gesù dal quale nasce la sua parola». Da ormai sette anni Benedetto XVI vive questo «silenzio con Gesù» che gli dona una comprensione più profonda della Parola del Signore.
È qui tra l’altro che nasce la profonda sintonia con il cardinale Sarah, maestro del silenzio. Ed è da questo silenzio che nasce quella convinzione espressa nel libro e detta con sant’Agostino: «Non posso tacere». Davanti alla minaccia che incombe sulla Chiesa, il papa emerito, ripieno della parola di Dio, non può tacere, deve fare di tutto per evitare che la barca sia capovolta. A maggior ragione dunque il giudizio di Benedetto XVI e del cardinale Sarah non può essere liquidato con le solite categorie politiche e ideologiche che contraddistinguono gli araldi della “nuova Chiesa”. E insegna qualcosa di importante a ogni cristiano.

Nessun commento:

Posta un commento