domenica 25 luglio 2021

VITA DI CRISTO

 


LE TRE SCORCIATOIE DALLA CROCE  

Immediatamente dopo il battesimo, il Nostro Signor Benedetto si ritrasse in solitudine. Il deserto sarebbe stato la Sua scuola, al modo stesso ch’era stato la scuola di Mosè e di Elia. Il ritiro prepara all'azione; e allo stesso fine, più tardi, se ne sarebbe servito Paolo. A qualsiasi consolazione umana Gesù aveva rinunziato perché «stava con le fiere». E per quaranta giorni non mangiò nulla.  

Poiché il fine della Sua venuta era di combattere contro le forze del male, il Suo primo scontro non fu una discussione con un umano dottrinario, ma una contestazione col principe del male in persona.  

«Gesù venne condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo» (Matt. 4: 1)  

La tentazione fu una preparazione d'ordine negativo al Suo ministero, mentre il battesimo era stato una preparazione d'ordine positivo. Nel battesimo, Egli aveva ricevuto lo Spirito e la conferma della Propria missione; nelle tentazioni, ricevette il vigore che si produce direttamente dalla prova e dal cimento. Da un capo all'altro dell'universo sta scritta una legge: che nessuno sarà mai incoronato se prima non avrà lottato. Sopra la testa di coloro che non combattono, nessuna aureola di gloria sta sospesa. I banchi di ghiaccio che galleggiano sulle fredde correnti del Nord non meritano la nostra riguardosa attenzione, appunto perché sono banchi di ghiaccio; ma se dovessero galleggiare senza liquefarsi sulle calde correnti del Gulf Stream, allora ci ispirerebbero rispetto e meraviglia; e di essi, se lo facessero per uno scopo precipuo, potremmo dire che hanno un carattere.  

Il solo modo che abbiamo di dimostrare il nostro amore è di compiere una scelta: le sole parole non bastano. Ecco perché alla prova originaria cui fu sottoposto l'uomo furono poi sottoposti tutti gli uomini; e perfino gli angeli han subito una prova. Nessun merito ha il ghiaccio d'esser freddo, né il fuoco d'essere caldo: soltanto coloro che hanno la possibilità di scegliere possono andar lodati per le azioni che compiono. È appunto attraverso la tentazione, e lo sforzo ch’essa comporta, che il carattere si rivela in tutta la sua profondità. Dice la Scrittura:  

«Beato l'uomo che sopporta la prova, perché quando sarà stato provato riceverà la corona della vita, promessa da Dio a coloro che lo amano» (Giacomo 1: 12)  

I baluardi dell'anima appaiono in tutta la loro possanza quando possente è pure il diavolo cui essi hanno resistito. La presenza della tentazione non implica necessariamente l'imperfezione morale da parte di colui che viene tentato, ché, se così fosse, il Nostro Divin Signore non sarebbe stato tentato. L'intima tendenza al male, qual è quella innata nell'uomo, non è una condizione necessaria all'assalto di una qualche tentazione. A Nostro Signore le tentazioni vennero unicamente dal di fuori, e non già dal di dentro, come il più delle volte accade a noi. Nella prova ch'ebbe a subire Nostro Signore non era in pericolo la perversione degli appetiti naturali, ch'è una tentazione propria a tutti gli altri uomini: il pericolo era bensì rappresentato dall'invito a Nostro Signore a rinunziare alla Sua missione divina, al Suo operato messianico. La tentazione che viene dal di fuori non indebolisce necessariamente il carattere, ché anzi, quando è vinta, offre alla santità l'occasione di accrescersi. Sicché, dato ch'Egli era per essere l'Esempio, doveva insegnarci il modo di conseguire la santità attraverso la sconfitta della tentazione.  

«Poiché appunto per essere stato provato lui e avere sofferto, per questo può venire in aiuto a quelli che sono nella prova» (Ebrei 2: 18)  

Il che è illustrato nel carattere di Isabella in Misura per Misura:  

«Altro è venir tentati, altro cadere».  

Peccaminoso era il tentatore, ma Colui che veniva tentato era innocente. L'intera storia del mondo gravita intorno a due persone: Adamo e Cristo. Adamo, cui era stata data una condizione da conservare, soccombette, e, perdendosi, perdé il genere umano: perché ne era il capo. Quando un governante dichiara la guerra, la dichiarano anche i cittadini, sebbene non facciano, individualmente, una dichiarazione esplicita. Cosicché, quando Adamo dichiarò guerra a Dio, la dichiarò anche l'uomo.  

Con Cristo, adesso, tutto di nuovo era in pericolo: si ripeteva la tentazione di Adamo. Se Dio non avesse assunto natura umana, non sarebbe stato possibile tentarLo. Sebbene le Sue nature, la Divina e l'umana, fossero unite in una sola Persona, la Natura Divina non era diminuita da quella umana, né questa passava la misura a séguito dell'unione con la Natura Divina. Egli poté essere tentato in quanto aveva natura umana. Se intendeva farsi in tutto simile a noi, doveva subire l'esperienza umana di resistere alla tentazione. Ecco perché, nell'Epistola agli Ebrei, ci si rammenta quanto intimamente vincolato all'umanità Lo avessero fatto le prove da Lui affrontate:  

«Non abbiamo infatti un Sommo Sacerdote che non possa compatire le nostre debolezze, ma invece è stato provato in tutto a somiglianza di noi, salvo il peccato» (Ebrei 4: 15)  

È nei disegni di Dio il perfezionare mediante la prova e la sofferenza le creature da Lui amate, ché soltanto portando la Croce è possibile conseguire la Risurrezione. E il diavolo aggredì appunto codesto aspetto della Missione di Nostro Signore. Le tentazioni, infatti, miravano a distogliere Nostro Signore dal compito Suo di salvezza mediante il sacrificio; cosicché, invece della Croce intesa come mezzo di conquista delle anime, Satana Gli suggerì tre scorciatoie per guadagnarsi il favore popolare: una di ordine economico, una seconda basata sui prodigi, e una terza di natura politica. Pochissimi sono coloro che oggigiorno credono nel diavolo; il che serve mirabilmente lo scopo del diavolo. Perché egli s'ingegna di far circolare la notizia della sua morte. L'essenza di Dio è l'esistenza, tanto ch'Egli si definisce: «Io sono Colui che è». L'essenza del diavolo è la menzogna, tanto ch’egli si definisce: «Io sono colui che non è». Poco da fare danno a Satana coloro che non credono in lui: son già dalla sua parte.  

Le tentazioni dell'uomo sono piuttosto facili da analizzarsi, per. ché rientrano sempre in una di queste tre categorie: o riguardano la carne (lussuria e gola), oppure la mente (orgoglio e invidia), oppure l'amore idolatra delle cose (cupidigia). Sebbene per tutta la vita l'uomo sia bersaglio di queste tre specie di tentazioni, esse variano d'intensità a seconda degli anni. Nella giovinezza, difatti, l'uomo è spesso tentato nel senso dell'impurità ed incline ai peccati della carne; nell'età media, la carne si fa meno urgente, e cominciano a predominare le tentazioni della mente, come l'orgoglio e la brama del potere; nell'autunno della vita, è probabile che si affermino le tentazioni nel senso dell'avarizia. Vedendo avvicinarsi il termine della vita, l'uomo si sforza di bandire i dubbi relativi alla sicurezza eterna, ossia alla salvezza, tesoreggiando i beni terreni e raddoppiando la propria sicurezza economica; un'esperienza psicologica acquisita che coloro che da giovani hanno ceduto alla lussuria sono il più delle volte quelli che da vecchi peccano di avarizia. I buoni non sono tentati allo stesso modo dei malvagi, e il Figlio di Dio, che si era fatto uomo, non fu tentato neppure allo stesso modo d'un uomo buono. Le tentazioni di un alcoolizzato a «ritornare al suo vomito», per dirla con la Scrittura, non sono le stesse tentazioni d'un santo a peccare d'orgoglio, quantunque, s'intende, non siano meno reali. Per comprendere le tentazioni cui venne sottoposto Cristo, occorre tener presente che al battesimo conferitoGli da Giovanni, quando Colui che non aveva peccati s'era identificato coi peccatori, i cieli s'erano aperti e il Padre Celeste aveva dichiarato Cristo il Figlio Suo Diletto. Indi Nostro Signore aveva asceso il monte e digiunato per quaranta giorni, trascorsi i quali, dice il Vangelo, «ebbe fame», che è espressione tipicamente eufemica. Satana allora Lo tentò con la scusa di aiutarLo a trovare una risposta a questa domanda: qual era il modo migliore per adempiere il Suo alto destino fra gli uomini? Il problema era di conquistare gli uomini. Ma come? Satana ebbe un'idea satanica, cioè trascurare il problema morale della colpa, con relativa necessità di espiazione, e puntare unicamente sui fattori mondani. Tutt'e tre le tentazioni di Satana mirarono a distogliere Nostro Signore dalla Croce e, di conseguenza, dalla Redenzione. Più tardi Pietro avrebbe tentato Nostro Signore al medesimo modo, ragion per cui sarebbe stato chiamato «Satana».  

La carne umana di cui Egli si era rivestito non era incline all'ozio, ma alla battaglia. Satana vide in Gesù un eccezionale essere umano, che sospettò fosse il Messia e il Figlio di Dio, talché fece precedere ciascuna delle tentazioni da un «se» condizionale. E, infatti, se fosse stato certo di parlare a Dio, non avrebbe cercato di tentarLo. Ma se Nostro Signore fosse stato soltanto un uomo scelto da Dio per operare la salvezza, allora egli avrebbe fatto tutto quanto era in suo potere per indurLo ad adottare nei confronti degli umani peccati sistemi ben diversi da quelli che avrebbe scelti Dio.

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Venerabile Mons. FULTON J. SHEEN 

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


L’insabbiamento dell’11 settembre

Il governo degli Stati Uniti vuol far credere alla gente che il calore  di un incendio ordinario, originatosi dentro l’edificio, abbia causato l’espansione uniforme dei materiali di cui era composto quest’ultimo,  in modo da farlo crollare su se stesso, entro il suo stesso perimetro,  praticamente in modo istantaneo! Si tratta di una cosa manifestamente impossibile. Così come accaduto per le torri, l’acciaio fuso bruciò sotto  l’edificio 7 a più di 1100 °C, e continuò a bruciare ancora per settimane. Fin da subito, prima ancora che venisse avviata una qualsiasi forma  d’indagine, ed anzi persino prima che avvenisse l’effettivo crollo dell’edificio,  venne annunciato dai canali d’informazione dei media corporativi che  l’edificio, indebolito a causa degli incendi e del danno strutturale, era  crollato. Secondo i primi resoconti, la FEMA457 affermò che le fiamme  avevano causato il crollo, ma “come queste abbiano causato il crollo è  sconosciuto.” Quando il NIST pubblicò i suoi rapporti, nel 2008, riportò  che “gli incendi generati dal carburante non hanno giocato alcun ruolo  nel crollo del WTC 7” e che “a parte far iniziare gli incendi nel WTC 7, il  danno ricevuto dal crollo del WTC 1 ha avuto poca influenza sul crollo  del WTC 7,” portando quindi alla conclusione che il crollo del WTC 7  “è stato il primo caso al mondo di crollo totale di un grattacielo causato  principalmente dalle fiamme.” Se si crede ad una cosa simile, non si  hanno problemi a credere che il crollo di quell’edificio è stato in realtà  causato da streghe, folletti o alieni venuti da Marte.458 Quando venne  messo di fronte alle innumerevoli prove di una demolizione controllata  (tra l’altro visibili chiaramente dalle immagini video), il governatore  Thomas Keane della Commissione sull’11 Settembre, ha risposto  seccamente ai suoi interlocutori: “non abbiamo riscontrato alcun segno  delle prove di cui state parlando.” Non è una sorpresa, quindi, il fatto  che l’ex analista della CIA Ray McGovern abbia definito quella sull’11  settembre una “commissione d’insabbiamento”.459

Barry Jennings, coordinatore per le emergenze della l’Autorità per  Edilizia Abitativa di New York, ha fornito la sua testimonianza oculare  delle esplosioni nel WTC 7 che sarebbero avvenute prima ancora  del crollo delle due torri, e dell’improvvisa e misteriosa evacuazione  dell’edificio poco prima di quelle esplosioni. Jennings ha parlato  in diretta alla televisione, quell’11 settembre, e successivamente  ha rilasciato un’intervista, un anno prima di morire in circostanze  misteriose (il 19 agosto 2008), pochi giorni prima dell’ultima versione  rilasciata dal NIST sul crollo del WTC 7. 

Alle 6:47 della mattina dell’11 settembre 2001, l’edificio era stato  messo sotto “stato di osservazione” per delle prove, una condizione  che avrebbe dovuto durare per otto ore. Durante questo “stato di  osservazione”, tutti gli allarmi antincendio sarebbero stati ignorati.  Barry Jennings e Michael Hess (un procuratore della città) erano  stati convocati dal Centro di Gestione delle Emergenze al 23° piano  dell’edificio. A Jennings e Hess venne detto di “uscire immediatamente”  dal palazzo, dopo che avevano trovato deserto l’ufficio dell’EMC.  Quando stavano per raggiungere il sesto piano, Jennings affermò d’aver  sentito una “secca esplosione” che era avvenuta “ai piani inferiori sotto  di me” e che subito dopo “cominciai a sentire numerose esplosioni di  ogni tipo.”460 Intervistato in diretta televisiva, quell’11 settembre, Hess  affermò: “la luce è andata via,”461 insieme ad un’altra persona (Jennings)  “siamo scesi fino al sesto piano,” e che li era avvenuta “un’esplosione”.  Quando raggiunsero quella che era stata la lobby solo qualche minuto  prima, Jennings affermò di aver dovuto passare sopra diversi cadaveri  nella hall dell’ingresso, che era “completamente distrutta.”462 Jennings  aveva testimoniato dinanzi alla Commissione sull’11 Settembre, ma la  Commissione non ne ha fatto menzione alcuna nei suoi rapporti. 

Poco dopo l’ultima spiegazione del NIST sul crollo improvviso del  WTC 7, la BBC ha mandato in onda un programma che cercava di  gettare discredito sulla testimonianza di Barry Jennings. La trasmissione  si concentrava nel far sembrare le affermazioni di Jennings come  inattendibili o non credibili, cercando di dare l’impressione che quel  giorno Jennings in realtà fosse solo nell’edificio, e non accompagnato  da Hess. Tuttavia, la BBC non ha fornito alcuna spiegazione sul perché  avesse riportato la notizia e le presunte ragioni del crollo del WTC 7,  ben 20 minuti prima che quell’edificio crollasse effettivamente.463

Nel documentario 9/11 Chronicles: Truth Rising, si possono  ascoltare le voci dei poliziotti mentre avvertono gli impiegati di  allontanarsi dall’edificio: “Andate via, l’edificio sta per scoppiare!” Uno  dei primi ad intervenire sulla scena fu Kevin McPadden, il quale affermò  d’aver sentito il conto alla rovescia della demolizione dalla radio di un  rappresentante della Croce Rossa: “Sentii 3, 2, 1 e poi boom, boom,  boom, boom, boom…”

Larry Silverstein, il magnate che possedeva il complesso del World  Trade Center, ammise alla televisione che avevano deliberatamente  demolito l’edificio.464 Successivamente cambiò la sua versione dei fatti,  per renderla omogenea a quella ufficiale, secondo la quale il crollo  fu dovuto agli incendi e all’indebolimento strutturale causato dai  detriti caduti dalle torri gemelle, e non il risultato di una demolizione  controllata. È comprensibile che sia stato costretto a cambiare versione,  visto che un edificio non può venire minato con cariche esplosive  dal giorno alla notte, specialmente quando sta andando a fuoco.465 

No, la demolizione dell’Edificio 7 era stata chiaramente programmata in anticipo perché avvenisse l’11 settembre  assieme a quella delle Torri Gemelle.

Quel pomeriggio dell’11 settembre, il Sindaco di New York, Rudolf  Giuliani, davanti alle telecamere della ABC ammise che: “ci è stato  detto che il World Trade Center stava per crollare”, salvo poi ritrattare  quelle sua parole, negando di averle mai dette, malgrado fossero state  registrate e mandate in onda in tutto il paese. All’attivista Sabrina  Rivera, che l’incalzava sull’argomento, Giuliani ha infatti negato le sue  parole pronunciate l’11 settembre: “non sapevo che le torri stessero per  crollare.” Ma allora Giuliani ha mentito l’11 settembre o ha mentito  a Sabrina Rivera?466 La risposta è ovvia: il Sindaco Giuliani è stato  costretto a mentire per poter coprire un crimine. Egli sapeva, come da  sua stessa ammissione, che le torri stavano per crollare, ma non avvertì  nessuno né ordinò che il WTC venisse evacuato – quindi ha mentito  contraddicendo se stesso e negando ciò che aveva detto alla televisione  nazionale l’11 settembre 2001. Ad oggi, il governo degli Stati Uniti  continua ostinatamente ad affermare che l’edificio 7 e le torri gemelle  – tre solidi edifici in cemento armato – siano crollati su se stessi nello  stesso giorno, in modo simmetrico e a caduta libera, e che tutto questo  sia dovuto a dei semplici incendi: una cosa mai accaduta prima (e mai  più ripetutasi) nella storia dell’architettura moderna. Tutti e tre i crolli  mostrano caratteristiche tali da farli associare immediatamente a delle  esplosioni controllate: 1) una nuvola piroclastica, 2) un crollo simmetrico,  3) molteplici esplosioni e lampi di luce – tutti segni caratteristici ed  inequivocabili di una demolizione controllata. Eppure il NIST ha  escluso sistematicamente ogni prova che indicasse una demolizione  controllata, al fine di poter fornire una propria ricostruzione ipotetica e  contraffatta di quegli eventi, un vero e proprio doppelgänger, una sorta  di versione sdoppiata e fantasmagorica che replica in maniera artefatta  le fisionomia reale dell’evento, al quale poi fornisce tutta una serie  di dettagli scientifici col solo scopo d’ingannare l’opinione pubblica.  Mettendo da parte tutte le numerose e documentate prove di una  demolizione controllata, il NIST ha esplicitamente e categoricamente  escluso quelle che ha definito “ipotesi alternative, che suggeriscono che  le torri del WTC siano state distrutte da demolizioni controllate per  mezzo di cariche esplosive,”467 ed ha avuto la faccia tosta di affermare  che il crollo del WTC 7 è stato “il primo caso al mondo di crollo totale  di un grattacielo causato principalmente dalle fiamme.”

Padre Paul Kramer

AVETE TRADITO LA VOSTRA ALLEANZA CON DIO.

 


Carbonia 24.07.2021  –  ore 16.41

L’eco della mia Giustizia già risuona in tutto l’Universo. Ho tanto atteso la conversione degli uomini, ho pianto per il loro allontanamento da Me loro Dio Creatore.

Il mio Cuore è tutto una piaga, vedo la fine di molti figli: …abbandonando il vostro Dio Amore avete tradito la vostra alleanza con Lui, con Colui che vi ha creati e vi ha tanto amati e ancora tanto vi ama.

Convertitevi o uomini, il tempo non ha più tempo, la mia Giustizia è a momenti, solleverò a Me i miei eletti e allontanerò dal mio sguardo i traditori.

Amati figli, siete giunti alla fine di una storia, le Sacre Scritture vi raccontano tutti gli eventi, ma voi non credete più in Me e non vi istruite delle Cose di Dio.

La sua Legge e lama tagliente, la sua Parola è Verità, nessun uomo sulla Terra narra la verità, nessun uomo può competere con Dio, né eguagliarsi a Lui.

La guerra fratricida è in atto, gli uomini si scaglieranno uno contro l’altro, Satana gestisce le menti degli uomini. Il flagello è ormai in atto, tutto si compirà in questo tempo, le campane suonano a morte, …il funerale di questa Umanità è in azione.

Amati miei, se non vi convertirete ORA farete la fine che Satana ha già segnato nel suo piano diabolico.

Per la mia misericordia salverò ogni uomo che si inginocchierà a Me, Mi chiederà perdono dei propri peccati e Mi riconoscerà quale Unico e Vero Dio. Bruciate gli idoli che vi siete creati o uomini, rompete gli indugi, essi non potranno darvi nessun bene perché solo Io Sono! Basta figli miei basta! Armatevi di coraggio e dite di no alla Bestia, tornate a Gesù vostro Dio Amore e Salvatore, piegate a Lui il vostro cuore, donategli il vostro tutto perché Egli possa salvarvi.

Le atrocità più grandi avranno inizio a breve, il maledetto Serpente sa che non potrà vincere la battaglia e userà ogni cattiveria sui miei figli.

Abbiate nelle vostre mani l’arma di questi tempi: …il santo Rosario! Pregatelo con forza, dedicatelo alle intenzioni della Santissima Vergine. Ella quale Corredentrice dell’Opera di salvezza ne farà corona di gloria. Sarete tutti vittoriosi in Cristo Gesù perché sarete a Lui guidati da Maria Santissima.

Il risveglio di molti porterà fuori gioco l’avversario, lo indebolirà, perché Io manderò il mio Esercito celeste con a capo san Michele Arcangelo a dargli battaglia, dare il giusto supporto ai miei figli.

Non abbassate la guardia figli miei, questo è il tempo che Gesù chiamerà per nome e donerà di Sé ai suoi.
Faatevi trovare pronti.

Dio salva!

GESU’ OSTIA

 


All’incredulo perché sia meno scettico, e al sacerdote perché sia meno tiepido.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (Mt 5,14-16)


SULLE ORME DI GESÙ OSTIA

 

Sant'Antonio Maria Zaccaria: una voce eucaristica della Controriforma

I primi storici scrivono di lui: «era tutto spirito», «pareva tutto spirito». Basterebbero queste tre semplici parole per capire che ci troviamo di fronte a un uomo che respira, si nutre e vive solo di Dio e per Dio.

Anche noi, ancora oggi, possiamo rendercene conto. Leggendo i suoi sermoni e le sue lettere, non si può non rimanere impregnati della sua spiritualità.

La vocazione di S. Antonio Maria Zaccaria ci appare in tutta la sua pienezza, avendo interiorizzato in modo perfetto il messaggio essenziale del monachesimo: riportare il proprio cuore ad essere abitazione privilegiata ed esclusiva di Dio.

Esorta, in un sermone: «L'uomo, carissimi, è fatto e posto in questo mondo principalmente e solo acciocché vada a Dio, e tutte le altre cose l'aiutano a questo».

Ci troviamo di fronte al fondamento di tutta la vita cristiana, al punto di partenza di ogni itinerario spirituale, giacché uno solo è il fine dell'uomo: Dio. E lo Zaccaria si prepara a percorrere questa via formulando un fermo proposito: «Io voglio vivere spiritualmente, io voglio diventare un medesimo spirito con Dio, io voglio che la cittadinanza mia sia in cielo, io voglio avere Dio sempre nel cuore». E questo gli è possibile a prezzo di: «astinenze - riporta il biografo -, digiuni, veglie ... e soprattutto la meditazione dei misteri divini, che talvolta si protraeva lungo l'arco della notte».

Egli si distacca da tutto ciò che può ostacolare la santità della vita a cui è chiamato. Per unirsi a Dio occorre separarsi da quello che ci allontana da Lui. Questo spiega le sue parole: «Va' libero a Dio e non ti attaccare a cosa alcuna». Ma lo strumento principale della sua trasformazione interiore è l'Eucaristia, che definisce: «Crocifisso vivo».

La Croce e l'Eucaristia sono per lui un tutt'uno, come la suprema testimonianza dell'amore di Dio per l'uomo. Egli, infatti, riconosce una strettissima relazione tra il mistero della Croce e quello dell'Eucaristia: nell'Eucaristia la passione diventa permanente, e Cristo si dà a noi perpetuando il suo sacrificio.

Sottolinea l'azione rigeneratrice e fortificatrice di questo Sacramento, usando parole forti: «Non c'è da meravigliarsi se l'uomo si è intiepidito ed è diventato bestia: è perché non frequenta questo Sacramento. Dunque la conversione più grande che fai verso Dio riguarda proprio questo cibo. Vacci, carissimo, vacci: non esiste cosa che più ti possa santificare, perché ivi è il Santo dei Santi».

Nonostante siano trascorsi più di quattro secoli e mezzo da quando sono state pronunciate, queste parole risuonano di sconcertante attualità. Quante volte veniamo a conoscenza di fatti di cronaca carichi di atrocità, dove l'essere umano si comporta come una bestia, se non addirittura peggio! E la causa è sempre la stessa: il rifiuto dell'uomo ad accogliere Dio nella propria vita.

Lo Zaccaria, con l'incessante preghiera e con la profonda devozione all'Eucaristia, raggiunge uno stato di intimità con Dio, tanto da poter dire: «Una volta gustato lo spirito, ogni realtà carnale diventa insipida».

In tale quadro non ci si stupisce se quest'uomo, che già sulla terra vive assaporando i beni del Cielo, si firma salutando le Angeliche, amate figlie spirituali: «vostro padre in Cristo, anzi vostro Spirito in Cristo». E da uno scritto di una di loro si legge: «Sembrava un angelo in terra...».

Al grado di spiritualità ch'egli ha raggiunto, vuole condurre pure tutti i suoi discepoli, ogni uomo; e non è facile. Non dimentichiamoci che lo Zaccaria vive nel tempo della piena riforma luterana e anglicana, in cui la Chiesa Cattolica attraversa un periodo di profonda crisi. Ma lui, giovane medico di Cremona, nonostante la bufera protestante, a ventisei anni diventa sacerdote: è il 1528.

Vuole difendere la fede cattolica e rinnovare una società non meno in crisi della Chiesa. La sua proposta è semplice: l'imitazione di Cristo. Tutti i cristiani, a qualunque stato appartengano, devono promuovere l'opera di rinnovamento.

Per attuare questo programma istituisce i "Barnabiti", le "Suore Angeliche" e la "Congregazione dei Coniugati".

Per quei tempi è una vera e propria rivoluzione: le Angeliche sono donne consacrate all'apostolato, e i Coniugati sono uomini e donne sposati, chiamati alla vita ascetica e all'apostolato. Si tenga presente che in tale periodo la religiosità femminile è solo claustrale, e i laici sono tenuti fuori da ogni attività della Chiesa.

Per le tre Famiglie, S. Antonio Maria Zaccaria sceglie San Paolo come maestro di dottrina, modello di vita e di apostolato. Nasce così un movimento spirituale di Vangelo vissuto, con una concreta vita di pietà e di devozione fondata sulla meditazione e applicazione della Parola di Dio. L'impegno comune non è la riforma delle istituzioni ecclesiastiche, ma la riforma dell'uomo interiore: bisogna rinnovare prima se stessi, per poter in seguito rinnovare gli altri.

E qual è l'inesauribile forza rinnovatrice per eccellenza, se non l'Eucaristia: simbolo vivente della Croce?

Per tale motivo, il fondatore e i suoi discepoli danno un nuovo e forte impulso alla vita sacramentale, tutta centrata sulla celebrazione dell'Eucaristia.

Con culto solenne celebrano la festa del Corpus Domini. Commemorano la passione e morte di Cristo con l'uso di suonare rintocchi di campane alle ore tre pomeridiane del venerdì. Sono i Barnabiti gli iniziatori, nella loro forma più solenne, delle 'Quarantore': l'adorazione pubblica del SS. Sacramento, esposto sull'altare.

Tale pratica trae origine dalla prassi liturgica di conservare in un'urna, nella settimana santa, le specie eucaristiche, richiamando i fedeli ad adorare, come avrebbero fatto le anime pie che avessero potuto vegliare il sepolcro di Cristo nelle quaranta ore intercorse dal venerdì santo al mattino del primo giorno dopo il sabato, ch'è l'alba della risurrezione.

L'iniziativa dei Barnabiti ha luogo nel duomo di Milano e, a turno, nelle chiese della città, per poi diffondersi in tutta l'Italia settentrionale.

S. Antonio Maria Zaccaria e i suoi primi discepoli «ebbero il merito - scrivono gli storici di oggi - di togliere l'Eucaristia da altari squallidi, da sagrestie indecorose, da bugigattoli senza luce, dov'era spesso abbandonata». Trasmettono ai loro contemporanei, distratti e intiepiditi nella fede e che si accostano ai Sacramenti uno o due volte all'anno, l'invito a una Comunione frequente.

Col suo messaggio, lo Zaccaria esorta tutti a ritornare all'Eucaristia, perché è la sorgente della vita, il centro della fede e dell'amore.

Per questo i biografi lo proclamano un 'santo eucaristico'. Eucaristicamente vive anche chi gli sta accanto e lo segue. Una suora angelica testimonia che il suo Ordine ha ricevuto «la grazia singolare della fame e sete del sacro Pane di vita». Sono mirabili le parole di un'altra angelica, Paola Antonia Negri (guida carismatica dei tre collegi, dopo la prematura morte del fondatore, avvenuta all'età di trentasei anni), con le quali incita a perseverare sulla strada già tracciata: «Voi, anime dilettissime, desiderose di correre di virtù in virtù, cibatevi pure spesso delle carni immacolate e sante di questo Agnello, affinché vi transustanziate tutte in lui, facendo l'anima vostra divina, così come egli si fece partecipe della nostra umanità, impastando la sua divinità con la nostra carne».

Anche nel cuore di chi non l'ha conosciuto, S. Antonio Maria Zaccaria trapianterà il suo amore appassionato per Gesù Ostia, come in S. Alessandro Sauli (1534-1592), uno dei più grandi interpreti della tradizione eucaristica dell'Ordine dei Barnabiti, fedele collaboratore del santo arcivescovo di Milano, card. Carlo Borromeo, e futuro vescovo di Pavia. Anche lui viene definito un 'santo eucaristico': con un limpido argomentare traccia una vera e propria dottrina sull'Eucaristia, fatta propria nella vita di tutti i giorni.

Secondo il suo pensiero, l'uomo - ch'è carne e spirito - necessita del duplice alimento: materiale e spirituale. Ma mentre il corpo ha bisogno di una pluralità di cibi, «all'anima è sufficiente il solo Cristo». Sono cinque i benefici di questo Sacramento: antidoto contro il peccato, fonte di energie spirituali, accrescimento di virtù, guarigione interiore, divinizzazione. Perciò va «frequentato» e «preparato» con intensa devozione. Ne sostiene la frequenza della pratica quotidiana, come Sant'Agostino: «Se il pane è quotidiano, quotidiana sarà anche l'Eucaristia». Ma alla mensa eucaristica si va «non santificati, ma per santificarci», riprendendo un'espressione di S. Bonaventura. La presenza di Cristo nell'Eucaristia, infatti, ci trasforma: Cristo, prima di riceverlo, ci invita a purificarci; mentre lo riceviamo, suscita amore; dopo averlo ricevuto, ci unisce a Dio. Per questo motivo l'Eucaristia viene chiamata anche Comunione.

Come Dio inviò il diluvio d'acqua, nell'Antico Testamento, così Cristo, nel Nuovo Testamento, riversa un «diluvio di fuoco» che si manifesta nel mistero della Cena. E il «diluvio di fuoco» consiste nelle fiamme dell'amore che purifica.

Questa è in sintesi la dottrina eucaristica di S. Alessandro Sauli, un discepolo che accoglie e trasmette quell'eredità che S. Antonio Maria Zaccaria lascia a tutti i suoi figli, con le parole: «Tocca a voi, ora, essere la mia lettera, essere il mio scritto! Che vedendo voi, sentendo voi, si possa leggere, si possa capire cosa avevo nell'animo, l'amore totale per la riforma»; riforma che vuol dire: rivoluzione interiore, rinascita in Cristo dell'uomo, della collettività, delle istituzioni.

CHE I FRATI DI NIENTE SI APPROPRINO, E DEL CHIEDERE L’ELEMOSINA E DEI FRATI INFERMI

 


REGOLA BOLLATA

(1223)

[90]              1 I frati non si approprino di nulla, né casa, né luogo, né alcuna altra cosa. 2 E come pellegrini e forestieri in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà, vadano per l’elemosina con fiducia. 3 Né devono vergognarsi, perché il Signore si è fatto povero per noi in questo mondo. 4 Questa è la sublimità dell’altissima povertà quella che ha costituito voi, fratelli miei carissimi, eredi e re del regno dei cieli, vi ha fatto poveri di cose e ricchi di virtù. 5 Questa sia la vostra parte di eredità, quella che conduce fino alla terra dei viventi. 6 E, aderendo totalmente a questa povertà, fratelli carissimi, non vogliate possedere niente altro in perpetuo sotto il cielo, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo.

[91]              7 E ovunque sono e si incontreranno i frati, si mostrino familiari tra loro reciprocamente 8 E ciascuno manifesti con fiducia all’altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale?

[92]              9 E se uno di essi cadrà malato, gli altri frati lo devono servire come vorrebbero essere serviti essi stessi.

S. Francesco d’Assisi


 


La Mia Chiesa sarà messa ancora di più alla prova, un cambiamento inatteso in Vaticano terrà il Mio Popolo con il fiato sospeso.

 


MESSAGGIO DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
ALLA SUA AMATA FIGLIA LUZ DE MARIA
22 LUGLIO 2021


Amatissimo Popolo Mio:


VI BENEDICO IN QUESTI MOMENTI DI CONFUSIONE. (1)


Popolo Mio, non entrate in conflitto con i vostri fratelli, crescete spiritualmente, date importanza all’urgenza del cambiamento di vita per poter trasformare i vostri sensi (2) e perché possiate attirare i vostri fratelli a Me.


IL MIO POPOLO DEVE ALLONTANARSI DAL CONFORMISMO NEL QUALE SI TROVANO LA MAGGIORANZA DEI MIEI FIGLI.
Questo è un momento cruciale e i Miei devono superare la passività. Dedicarmi uno spazio durante la giornata non basta, dovete addentrarvi nel Mio modo di Operare e di Agire e dovete esserlo in Spirito e Verità. (Gv 4,23)  

Quando i Miei figli Mi invocano continuamente, quando invocano il Mio Santo Spirito, quando si abbandonano a Me, quando conservano la Fede in Me, stanno camminando sulla via sulla quale li chiamo.


IN QUESTO MOMENTO CRUCIALE PER I MIEI, IL CAMBIAMENTO CHE HO CHIESTO DEVE ESSERE IMMEDIATO…
 IN QUESTO MOMENTO, LO ESIGO.


" Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo!  Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca.“ (Ap. 3,15-16)


AMATO POPOLO MIO, QUANTO ERA ATTESO SI STA AVVICINANDO.
Sento i Miei figli dire: “sono rimasto in attesa per molto tempo e non è successo niente”.  Gli accadimenti non vi daranno il tempo di pensare a cos’altro ancora potrebbe succedere.
La Mia Chiesa sarà messa ancora di più alla prova, un cambiamento inatteso in Vaticano terrà il Mio Popolo con il fiato sospeso. 


La carestia sarà toccata con mano da tutti i paesi, gli elementi si scaglieranno contro l’uomo, non gli daranno tregua, non si fermeranno.


NON GETTATE VIA IL DONO DELLA VITA, RIMANETE IN STATO DI ALLERTA SPIRITUALE (1 Tes 5,6):
Chi è forte di carattere, si controlli, o sarà piegato dal Mio Potere…
Chi affida la sua vita al dio denaro, cambi, perché vedrà crollare l’economia…
Chi si è allontanato dalla via che Io gli Ho indicato, ritorni prima che le tenebre si facciano dense e non riesca più a tornare…


La morte spirituale sta cavalcando da nord a sud e da est a ovest in cerca di prede che non vogliono cambiare.


Tenete presente che nella Grande Opera Divina, non siete indispensabili.
Io vi amo e spargo la Mia Misericordia, tuttavia questo Mio Amore, deve essere ripagato dal Mio Popolo.  


Prestate attenzione al Vero Magistero della Mia Chiesa, mettete in pratica la Legge Divina, siate osservanti e praticanti dei Sacramenti. 


MA SOPRATTUTTO VI CHIAMO AD ESSERE IL MIO AMORE, COSICCHÈ LA RUDEZZA SIA ADDOLCITA DAL MIO AMORE, E:

La terra arida nel cuore dei Miei figli sia trasformata in terra dove scorre latte e miele…
Il pensiero e la mente impenetrabili alla Mia Legge e ai Miei Sacramenti, siano ammorbiditi fino a diventare argilla nelle Mie Mani…

Popolo Mio, la sofferenza dell’umanità sarà più dura per tutti, la malattia continuerà e quindi un’altra malattia si anniderà nella pelle. (3)


Voi continuate a peregrinare.

Adesso sì che vedrete la forza degli elementi scagliarsi contro l’umanità peccatrice!


Pregate ed entrate in azione affinché i vostri fratelli comprendano che il cambiamento è urgente.


Pregate affinché tutti siano illuminati e vedano con i loro occhi come Mi offendono continuamente con il loro modo di comportarsi e di agire.


Vi invito a riflettere, voi siete testimoni dei Miei Avvertimenti: dove faceva caldo, adesso cade la neve e dove un tempo c’era la neve, il calore è soffocante.


L’Avvertimento (4) si sta avvicinando, non siate di quelli che continuano ad essere ciechi spirituali.  


Portate sempre i sacramentali in ogni occasione.


Io, il vostro Gesù, vi amo di un Amore Eterno.  

La Mia benedizione è con ciascuno di voi.


Il vostro Gesù


AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


  1. La confusione, leggere…
  2. I sensi spirituali, leggere…
  3. Le piante medicinali, leggere…
  4. L’Avvertimento, leggere…


COMMENTO DI LUZ DE MARIA


Nostro Signore ci parla in modo chiarissimo: ci fa intravedere una serie di flagelli e ci chiama a una continua preghiera, nella consapevolezza che senza la Trinità Sacrosanta e senza Nostra Madre, non siamo niente. Pertanto tutto quello che facciamo deve essere accompagnato da un’offerta e da un ringraziamento.


La preghiera non deve essere ripetitiva, né recitata a memoria, ma deve essere un atto offerto a nostro Signore Gesù Cristo in riparazione, in espiazione, con amore per ogni essere umano.


Prepariamoci per quello che stiamo vivendo e per quello che dovremo vivere a causa delle infedeltà degli esseri umani al loro Creatore.


Amen.

 


sabato 24 luglio 2021

UNA TERRA NUOVA E CIELI NUOVI PER I FIGLI DI DIO!

 


Carbonia 23bis. 07.2021 – ore 18.10

Amati figli, il tempo che viene è di grande distruzione. Allontanatevi dalle cose del mondo, salvate la vostra anima e quella dei vostri cari.

Non passerà il tempo che vedrete il manifestarsi delle mie Parole, …avrete freddo e avrete tanta paura se non sarete con Me.

Amati figli, il tempo è sotto i vostri occhi, già vedete l’inizio del manifestarsi di grandi dolori.

La Terra si aprirà improvvisamente e inghiottirà ogni cosa, i monti si sfarineranno e scenderanno a valle distruggendo paesi interi. I mari sommergeranno le terre, i fiumi esonderanno e i vulcani erutteranno uno dopo l’altro creando terrore e dolore.

Figli miei, è giunto il tempo di abbracciare il santo Vangelo di Gesù, di tornare alle Cose di Dio, al rispetto dei suoi Comandamenti.

Mantenetevi forti nella preghiera e supplicate la mia misericordia.

Ora si solleverà popolo contro popolo, la lotta sarà terribile perché fame e miseria entreranno a completare questo quadro già dolente.

Chi ha condivida con chi non ha. Investite per il Cielo, perché possiate avere le grazie per le vostre buone opere.

La Vergine Santissima è in arrivo, prenderà al suo seguito il suo esercito terreno, un piccolo resto fedele a Gesù. Ella quale Corredentrice dell’Opera di salvezza li manterrà saldi nella fede in Cristo Gesù perché elargirà i doni dello Spirito Santo.

Avanti figli miei, il tempo è ormai chiuso, spogliatevi di ogni cosa, vendete ciò che possedete, il buio sta per agguantare tutta la Terra.

Convertite il vostro aiuto al Cielo, fate opere di bene, pregate.

Presto Io chiamerò per nome, i miei Angeli accompagneranno i miei figli nei rifugi, al sicuro.

Credete a queste mie parole, non perdete la vostra vita per mantenere il possesso di ciò che possedete, tutto sarà rinnovato.

Una Terra nuova e cieli nuovi per i figli di Dio!

Vi benedico e vi attendo rinnovati nello spirito.

ETERNITÀ

 


L’ETERNITÀ È DOMANI... ORA!

2.208. La vita è una corsa vertiginosa lanciata verso il domani dell’eternità, dove l’Amore infinito ci attende per introdurci a vivere nel recondito profondo del suo essersi Sapienza Canora d’Amore nella luce infinita del suo eterno splendore. (25-1-75) 

2.209. Domani, non oltre!, con Dio per sempre... Che dolce incontro…! E«lì» guardandolo nella sua Vista, cantandolo nella sua Bocca e amandolo nel suo Fuoco... Si compì il tempo ed è giunta la fine, è iniziata l’eternità...! A faccia a faccia con Dio, adorando l’Essere nel suo essere e nelle sue Persone per essere chi è e come lo è; in un atto d’amore puro che gode nel gaudio essenziale di Dio, per sempre...! E questo sarà domani! (9-7-75)

2.210. Oh, che profondo gaudio quello del nostro cuore davanti alla speranza della nostra fede ricolma della promessa di un domani pieno di divinità...! E «lì», in quel punto-punto del generare divino, contempleremo con lo sguardo del Padre tutta la sua infinita perfezione, pur senza abbracciarla, prorompendo con il Verbo in canzone delle sue infinite perfezioni... E, dal tanto contemplare con il Padre e dal tanto prorompere con il Verbo in canzone di sapienza, bruceremo nell’amore infinito dello Spirito Santo per sempre! Anima cara, domani saremo con Dio, che gaudio...!, a faccia a faccia, così, senza niente o nessuno che ce lo possa togliere. (25-1-75) 

2.211. L’eternità non è un sogno, è una realtà che io vivrò domani, dimorando nella Trinità. (15-1-67) 

2.212. Domani, non oltre, saremo con Dio per sempre, nell’abbraccio del Padre, nella luce dei suoi occhi, nella Parola della sua bocca e nel bacio del suo Amore... Domani e per sempre! (13-2-75) 

2.213. L’eternità è domani, e lì saremo per sempre con Dio, nella sua luce con la Chiesa trionfante senza il suo velo di lutto, innalzata in alto e sostenuta dal braccio amoroso di Colui che È, ricolma e avvolta di divinità. Cosa saranno allora le nostre pene passate, i nostri apparenti fallimenti, la beffa rabbrividente di coloro che ci opprimevano...? Come brillerà la verità, ora occulta dalla densa nube che avvolge la Chiesa! (11-3-75) 

2.214. Domani sarò con Dio per sempre nell’eternità; oggi devo patire la sua assenza. Domani lo avrò in possesso; oggi lo ho nei desideri. Oh, che giorno quello di domani nell’eternità! (7-4-67) 

2.215. Su, sogniamo oggi ad occhi aperti con la speranza che ci dà la nostra fede, piena d’amore. L’eternità non è un sogno, no; è un idillio di amore che vivremo domani. È così dolce la speranza della nostra fede nell’amore...! (10-11-75) 

2.216. Il cielo non è un sogno, è la realtà del mio domani in luce chiara e, benché sembri lontana, è già! (5-10-66) 

2.217. O Eternità amata, anche se tu ti occulti, io so che alla fine verrai per portarmi da te nella tua luce; e, anche se ora tardi, quando ti afferrerò, allora non ti perderò più; e questo sarà già!; domani, non oltre!, subito e per sempre! (23-1-65)

Trinidad de la Santa Madre Iglesia

Preghiera di protezione a San Giorgio martire

 


O San Giorgio, a te mi volgo
per chiedere la tua protezione.

Ricordati di me, tu che hai sempre aiutato
e consolato chiunque ti ha invocato
nelle proprie necessità.

Animato da grande confidenza
e dalla certezza di non pregare invano,
ricorro a te che sei così ricco di meriti
davanti al Signore: fa che la mia supplica
giunga, per tua intercessione,
al Padre della misericordia.

Benedici il mio lavoro e la mia famiglia;
tieni lontani i pericoli dell’anima e del corpo.

E fa che, nell’ora del dolore e della prova,
io possa rimanere forte nella fede
e nell’amore di Dio.

Il Terzo Segreto predice: La Grande Apostasia nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Le quattro fonti dell’insegnamento infallibile

Esistono quattro modi principali in cui un insegnamento della  Chiesa può ricevere una definizione infallibile: 

Il primo avviene attraverso la promulgazione dei vari credi da parte  dei Papi e dei concili ecumenici, che forniscono un riassunto di ciò che i  Cattolici devono credere per poter essere effettivamente Cattolici.

Il secondo è per mezzo di definizioni solenni che contengono frasi  come: “Noi dichiariamo, pronunciamo e definiamo” o formule simili e che  indicano chiaramente che il Papa, di persona o in unione con un concilio  ecumenico, intende vincolare la Chiesa a credere in quell’insegnamento.  Queste definizioni vengono in genere accompagnate da anatemi (o  condanne) nei confronti di coloro che in qualsiasi modo neghino quegli  insegnamenti.

Il terzo consiste nelle definizioni del Magistero Ordinario ed  Universale, e cioè l’insegnamento costante della Chiesa, sempre e in  qualunque luogo, su argomenti “ordinari”, anche se quell’insegnamento  non è stato ancora solennemente definito con parole come “Dichiariamo,  pronunciamo e definiamo...” (Un esempio è il costante insegnamento  della Chiesa di tutti i tempi, secondo il quale la contraccezione e l’aborto  sono gravemente immorali.)

Il quarto, infine, risiede nei giudizi definitivi pronunciati dal Papa -  in genere delle proposizioni condannate, e cioè quelle asserzioni che ai  Cattolici è proibito credere. Quando un Papa condanna solennemente  una proposizione, di sua iniziativa oppure insieme ad un concilio,  sappiamo con certezza infallibile che quella proposizione è contraria  alla Fede Cattolica.

Un esempio del credo è la Professione di Fede promulgata dal  Concilio di Trento. La pubblichiamo qui, divisa per comodità in vari  punti, usando le esatte parole del testo. 

•  Io, N.N, con fede ferma, credo e professo tutte le cose e ciascuna  singolarmente che sono contenute nel Simbolo di Fede che la Santa  Chiesa Romana usa, e cioè:

•  credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della  terra, di tutte le cose visibili ed invisibili; e in 

•  un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre  prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio  vero; generato, non creato, della stessa sostanza (consustanziale) del  Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create; 

•  Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo; e per opera  dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è  fatto uomo.

•  Fu crocifisso anche per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto; 

•  il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, e salito al Cielo;

•  siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria, per giudicare  i vivi ed i morti, ed il Suo regno non avrà fine.

•  Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la Vita, e procede dal  Padre e dal Figlio. Con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato; e  ha parlato per mezzo dei profeti.

•  Credo la Chiesa, una, santa, Cattolica ed apostolica.

•  Confesso un solo battesimo per il perdono dei peccati; aspetto la  resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

•  Accolgo ed abbraccio in modo fermissimo le tradizioni apostoliche  ed ecclesiastiche e le restanti consuetudini e costituzioni della stessa  Chiesa.

•  E così pure accolgo la Sacra Scrittura secondo quel senso che ha  tenuto e che tiene per fermo la Santa Madre Chiesa, cui spetta  giudicare sul vero senso e sull’interpretazione delle Sacre Scritture,  né mai la riceverò o la interpreterò, se non secondo l’unanime  consenso dei Padri. 

•  Riconosco anche apertamente che sette sono i sacramenti veri e  propri della Nuova Legge istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo e  necessari per la salvezza del genere umano, anche se non tutti per  ognuno.

•  E cioè: il battesimo, la confermazione, l’eucaristia, la penitenza,  l’estrema unzione, gli ordini sacri e il matrimonio; e che questi  conferiscono la grazia, e che fra questi il battesimo, la confermazione  e gli ordini sacri non possono essere ripetuti senza sacrilegio. 

•  Ricevo e riconosco inoltre, nella solenne amministrazione di tutti  i sacramenti di cui sopra, i riti, consuetudinari ed approvati, della Chiesa Cattolica. 

•  Abbraccio ed accolgo tutte le cose e ciascuna singolarmente, che,  a proposito del peccato originale e della giustificazione, sono state  definite e dichiarate nel sacrosanto Concilio di Trento. 

•  Riconosco parimenti che nella Messa viene offerto a Dio un vero e  proprio Sacrificio di espiazione per i vivi e per i morti, e che nel  Santissimo Sacramento dell’Eucaristia c’è veramente, realmente  e sostanzialmente il Corpo ed il Sangue, insieme all’Anima ed  alla Divinità, di Nostro Signore Gesù Cristo, e che avviene la  trasformazione di tutta la sostanza del pane nel Corpo, e di tutta la  sostanza del vino nel Sangue, trasformazione che la Chiesa Cattolica  chiama transustanziazione. 

•  Confesso che anche soltanto sotto una delle due specie viene assunto  Cristo completo ed integro e il vero sacramento. 

•  Tengo anche fortemente per fermo che esiste il purgatorio e che le  anime che qui vengono trattenute, sono aiutate dai suffragi dei fedeli; 

•  e similmente che i santi che regnano con Cristo debbono essere  venerati ed invocati e che questi offrono preghiere a Dio per noi, e  che le loro reliquie debbono essere venerate. 

•  Dichiaro con forza che si debbono possedere e custodire le immagini  di Cristo e della sempre Vergine Madre di Dio, come pure degli altri  santi, e che ad esse debbono essere tributate l’onore e la venerazione  dovute; 

•  e affermo che da Cristo alla Chiesa è stata conferita anche la potestà  delle indulgenze, e che l’uso di queste è massimamente utile per il  popolo cristiano. 

•  Riconosco la santa, Cattolica, apostolica Chiesa Romana come madre  e maestra di tutte le Chiese;

•  prometto e giuro vera obbedienza al Pontefice Romano, successore  del Beato Pietro, Principe degli Apostoli e vicario di Gesù Cristo.

•  Accolgo e professo poi senza dubbio alcuno tutte le altre cose che,  dai sacri canoni e dai concili ecumenici, e in modo particolare dal  sacrosanto Concilio di Trento [e dal Concilio Ecumenico Vaticano I]  sono state trasmesse, definite e dichiarate [particolarmente in ordine  al primato ed al magistero infallibile del Pontefice Romano330.] 

•  E insieme io ugualmente condanno, rifiuto e anatemizzo tutte le cose  contrarie e le eresie di qualsiasi genere che dalla Chiesa sono state  condannate, rifiutate e scomunicate. 

•  Io, N, prometto, faccio voto e giuro che, con l’aiuto di Dio, manterrò  sempre salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al  di fuori della quale nessuno può salvarsi e che io ora professo e  tengo sinceramente. Con l’aiuto di Dio, la professerò sempre e fino  in punto di morte; e, con tutte le mie capacità, farò in modo che i  miei sottoposti o coloro i quali mi sono stati affidati per via del mio  incarico, possano anch’essi mantenerla salda, insegnarla e predicarla.  Per questo possano il Signore Iddio ed il Suo Vangelo aiutarmi. 

Un recente esempio di definizione infallibile di un dogma Cattolico, è  la lettera apostolica di Papa Pio IX, Ineffabilis Deus (1854), che definisce  infallibilmente il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria: 

Noi dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la  dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria fu preservata, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo  concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed  immutabile per tutti i fedeli.

Se qualcuno dunque avrà la presunzione di pensare  diversamente da quanto è stato da Noi definito (Dio non voglia!), sappia con certezza di aver pronunciato la propria condanna, di aver  subito il naufragio nella fede, di essersi separato dall’unità della  Chiesa, e se avrà osato rendere pubblico, a parole o per iscritto o in qualunque altro modo, ciò che pensa, sappia di essere incorso, ipso facto, nelle pene comminate dal Diritto. 

Ci torna in mente l’affermazione del Cardinale Ratzinger, contenuta  nel MDF, con la quale il Cardinale affermava che “secondo Mt. 5, 8 il  ‘cuore immacolato’ è un cuore, che a partire da Dio è giunto ad una  perfetta unità interiore e pertanto ‘vede Dio’”. No, no, no! Il Cuore  Immacolato non è “un” cuore, ma il Cuore – l’unico e vero cuore – della  Beata Vergine Maria, l’unico essere umano concepito senza peccato  originale e che non ha mai commesso neanche il più piccolo dei peccati  durante la Sua gloriosa esistenza terrena.

Infine, vi sono le proposizioni condannate. Un esempio di esse è il  Sillabo degli Errori del Beato Pio IX, dove il grande Papa racchiuse i tanti  errori del liberalismo in forma di proposizioni da lui solennemente,  definitivamente ed infallibilmente condannate come errori contro la  Fede331, compresa la tesi #80 (da noi ricordata in precedenza) secondo  la quale: “Il Pontefice Romano può e deve riconciliarsi e venire a patti  con il progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.

Come abbiamo dimostrato, anche il Cardinale Ratzinger sembrò  contraddire dei precedenti insegnamenti della Chiesa, quando affermò  che l’insegnamento del Vaticano II era un “contro-Sillabo”, un “tentativo  di riconciliazione ufficiale con la nuova era inaugurata nel 1789”  ed un tentativo di correggere quello che lui stesso aveva definito “la partigianeria della posizione adottata dalla Chiesa sotto il Beato Pio IX  e San Pio X in risposta alla situazione creatasi dalla nuova fase storica  inaugurata dalla Rivoluzione Francese...”332. Durante il Vaticano II, il  Cardinale Ratzinger sembrò rendere ancor più evidente il suo rifiuto  nell’accettare un insegnamento infallibile e solenne del Beato Pio IX,  affermando che “l’atteggiamento di riserva critica nei confronti di quei  movimenti che hanno lasciato il loro segno sul mondo moderno viene  sostituito dal nuovo tentativo di venire a patti con esse”.333 Quest’opinione  del Cardinale Ratzinger contraddice apertamente l’insegnamento del  Beato Pio IX secondo il quale la Chiesa non deve assolutamente “venire  a patti” con il “progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.

Quest’abuso del dogma dell’Immacolata Concezione e la riduzione  del Syllabus ad un documento “partigiano”, mettono a nudo il vero  problema della crisi post-conciliare nella Chiesa: l’attacco alle definizioni  infallibili del Magistero. 

Quest’attacco è stato condotto, in massima parte, per vie indirette.  La definizione infallibile in genere non viene negata direttamente,  ma piuttosto minata alle fondamenta grazie a critiche e “revisioni”.  Gli innovatori della Chiesa non sono tanto improvvidi o sprovveduti  da mettersi a dichiarare apertamente che un insegnamento  infallibile della Chiesa è sbagliato. E può anche essere che nella loro  presunta “illuminazione” questi innovatori pensino sinceramente  di “approfondire” o “sviluppare” gli insegnamenti della Chiesa per il  suo stesso bene – ma in questa sede non vogliamo le loro motivazioni  soggettive, bensì l’evidente effetto provocato dalle loro azioni, e cioè il  progressivo indebolimento degli insegnamenti definiti infallibilmente  dal Magistero. 

Un altro esempio di questi continui attacchi ai dogmi è quello sferrato  contro il dogma secondo cui al di fuori della Chiesa Cattolica non v’è  salvezza. Il Credo Tridentino, riportato poco fa per intero, ribadisce:  “prometto, faccio voto e giuro che, con l’aiuto di Dio, manterrò sempre  salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al di fuori della  quale nessuno può salvarsi …” Nel Capitolo 6 abbiamo mostrato come  il Magistero abbia più volte definito solennemente il dogma secondo cui non vi è salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. Oggi, tuttavia, quel  dogma viene negato e minato alle sue fondamenta da un “ecumenismo”  che arriva a dichiarare che gli eretici protestanti e gli scismatici Ortodossi  non devono più tornare in seno alla Chiesa Cattolica per potersi salvare,  dato che questa è solo “un’ecclesiologia datata”334. Nella maggior parte  dei luoghi questo dogma viene oramai negato in modo diretto, e anche  se vi sono parti in cui il dogma sembra resistere, si trova in effetti ad  essere considerato lettera morta per via di ripetuti ed insidiosi attacchi  compiuti in maniera indiretta contro di esso. Il risultato è che questo  dogma fondamentale non viene più creduto né seguito in quei luoghi.  È innegabile il fatto che, a partire dal Vaticano II, siano stati introdotti  nella Chiesa tutta una serie di nuovi concetti, definiti “sviluppi” della  dottrina Cattolica, malgrado queste novità implicitamente - ma talvolta  anche in modo esplicito - contraddicano e indeboliscano le definizioni  infallibili. Ad esempio, l’idea che il documento conciliare Gaudium et  Spes possa essere un “Contro-Sillabo”, che contraddice le condanne  solenni del Beato Papa Pio IX335, mina l’integrità stessa del Magistero  infallibile. Una simile affermazione è un vero e proprio attacco alla  credibilità stessa del Magistero della Chiesa ed è, pertanto, un vero e  proprio attacco sferrato al dogma Cattolico. 

Padre Paul Kramer,

 


Dense tenebre si diffonderanno all'interno della Chiesa, ma coloro che amano e difendono la verità potranno dissiparle con la luce della verità.

 


Messaggio di Nostra Signora Regina della Pace, trasmesso il 22/07/2021


Cari figli, dense tenebre si diffonderanno all'interno della Chiesa, ma coloro che amano e difendono la verità potranno dissiparle con la luce della verità. Cercate forze nella preghiera e nell'Eucaristia. Accogliete con amore il Vangelo del Mio Gesù, perché solamente così sarete vittoriosi. DateMi le vostre mani. Non vengo dal Cielo per obbligarvi, ma per indicarvi il cammino della salvezza. Qualunque cosa accada, non vi dimenticate le lezioni del passato. Avanti senza paura! Ancora vedrete orrori ovunque, ma non tiratevi indietro. Il Mio Gesù ha bisogno della vostra testimonianza pubblica e coraggiosa. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.