La Battaglia Finale del Diavolo
Le quattro fonti dell’insegnamento infallibile
Esistono quattro modi principali in cui un insegnamento della Chiesa può ricevere una definizione infallibile:
Il primo avviene attraverso la promulgazione dei vari credi da parte dei Papi e dei concili ecumenici, che forniscono un riassunto di ciò che i Cattolici devono credere per poter essere effettivamente Cattolici.
Il secondo è per mezzo di definizioni solenni che contengono frasi come: “Noi dichiariamo, pronunciamo e definiamo” o formule simili e che indicano chiaramente che il Papa, di persona o in unione con un concilio ecumenico, intende vincolare la Chiesa a credere in quell’insegnamento. Queste definizioni vengono in genere accompagnate da anatemi (o condanne) nei confronti di coloro che in qualsiasi modo neghino quegli insegnamenti.
Il terzo consiste nelle definizioni del Magistero Ordinario ed Universale, e cioè l’insegnamento costante della Chiesa, sempre e in qualunque luogo, su argomenti “ordinari”, anche se quell’insegnamento non è stato ancora solennemente definito con parole come “Dichiariamo, pronunciamo e definiamo...” (Un esempio è il costante insegnamento della Chiesa di tutti i tempi, secondo il quale la contraccezione e l’aborto sono gravemente immorali.)
Il quarto, infine, risiede nei giudizi definitivi pronunciati dal Papa - in genere delle proposizioni condannate, e cioè quelle asserzioni che ai Cattolici è proibito credere. Quando un Papa condanna solennemente una proposizione, di sua iniziativa oppure insieme ad un concilio, sappiamo con certezza infallibile che quella proposizione è contraria alla Fede Cattolica.
Un esempio del credo è la Professione di Fede promulgata dal Concilio di Trento. La pubblichiamo qui, divisa per comodità in vari punti, usando le esatte parole del testo.
• Io, N.N, con fede ferma, credo e professo tutte le cose e ciascuna singolarmente che sono contenute nel Simbolo di Fede che la Santa Chiesa Romana usa, e cioè:
• credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili; e in
• un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato, della stessa sostanza (consustanziale) del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create;
• Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
• Fu crocifisso anche per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto;
• il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, e salito al Cielo;
• siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria, per giudicare i vivi ed i morti, ed il Suo regno non avrà fine.
• Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la Vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato; e ha parlato per mezzo dei profeti.
• Credo la Chiesa, una, santa, Cattolica ed apostolica.
• Confesso un solo battesimo per il perdono dei peccati; aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
• Accolgo ed abbraccio in modo fermissimo le tradizioni apostoliche ed ecclesiastiche e le restanti consuetudini e costituzioni della stessa Chiesa.
• E così pure accolgo la Sacra Scrittura secondo quel senso che ha tenuto e che tiene per fermo la Santa Madre Chiesa, cui spetta giudicare sul vero senso e sull’interpretazione delle Sacre Scritture, né mai la riceverò o la interpreterò, se non secondo l’unanime consenso dei Padri.
• Riconosco anche apertamente che sette sono i sacramenti veri e propri della Nuova Legge istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo e necessari per la salvezza del genere umano, anche se non tutti per ognuno.
• E cioè: il battesimo, la confermazione, l’eucaristia, la penitenza, l’estrema unzione, gli ordini sacri e il matrimonio; e che questi conferiscono la grazia, e che fra questi il battesimo, la confermazione e gli ordini sacri non possono essere ripetuti senza sacrilegio.
• Ricevo e riconosco inoltre, nella solenne amministrazione di tutti i sacramenti di cui sopra, i riti, consuetudinari ed approvati, della Chiesa Cattolica.
• Abbraccio ed accolgo tutte le cose e ciascuna singolarmente, che, a proposito del peccato originale e della giustificazione, sono state definite e dichiarate nel sacrosanto Concilio di Trento.
• Riconosco parimenti che nella Messa viene offerto a Dio un vero e proprio Sacrificio di espiazione per i vivi e per i morti, e che nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia c’è veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo ed il Sangue, insieme all’Anima ed alla Divinità, di Nostro Signore Gesù Cristo, e che avviene la trasformazione di tutta la sostanza del pane nel Corpo, e di tutta la sostanza del vino nel Sangue, trasformazione che la Chiesa Cattolica chiama transustanziazione.
• Confesso che anche soltanto sotto una delle due specie viene assunto Cristo completo ed integro e il vero sacramento.
• Tengo anche fortemente per fermo che esiste il purgatorio e che le anime che qui vengono trattenute, sono aiutate dai suffragi dei fedeli;
• e similmente che i santi che regnano con Cristo debbono essere venerati ed invocati e che questi offrono preghiere a Dio per noi, e che le loro reliquie debbono essere venerate.
• Dichiaro con forza che si debbono possedere e custodire le immagini di Cristo e della sempre Vergine Madre di Dio, come pure degli altri santi, e che ad esse debbono essere tributate l’onore e la venerazione dovute;
• e affermo che da Cristo alla Chiesa è stata conferita anche la potestà delle indulgenze, e che l’uso di queste è massimamente utile per il popolo cristiano.
• Riconosco la santa, Cattolica, apostolica Chiesa Romana come madre e maestra di tutte le Chiese;
• prometto e giuro vera obbedienza al Pontefice Romano, successore del Beato Pietro, Principe degli Apostoli e vicario di Gesù Cristo.
• Accolgo e professo poi senza dubbio alcuno tutte le altre cose che, dai sacri canoni e dai concili ecumenici, e in modo particolare dal sacrosanto Concilio di Trento [e dal Concilio Ecumenico Vaticano I] sono state trasmesse, definite e dichiarate [particolarmente in ordine al primato ed al magistero infallibile del Pontefice Romano330.]
• E insieme io ugualmente condanno, rifiuto e anatemizzo tutte le cose contrarie e le eresie di qualsiasi genere che dalla Chiesa sono state condannate, rifiutate e scomunicate.
• Io, N, prometto, faccio voto e giuro che, con l’aiuto di Dio, manterrò sempre salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al di fuori della quale nessuno può salvarsi e che io ora professo e tengo sinceramente. Con l’aiuto di Dio, la professerò sempre e fino in punto di morte; e, con tutte le mie capacità, farò in modo che i miei sottoposti o coloro i quali mi sono stati affidati per via del mio incarico, possano anch’essi mantenerla salda, insegnarla e predicarla. Per questo possano il Signore Iddio ed il Suo Vangelo aiutarmi.
Un recente esempio di definizione infallibile di un dogma Cattolico, è la lettera apostolica di Papa Pio IX, Ineffabilis Deus (1854), che definisce infallibilmente il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria:
Noi dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria fu preservata, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.
Se qualcuno dunque avrà la presunzione di pensare diversamente da quanto è stato da Noi definito (Dio non voglia!), sappia con certezza di aver pronunciato la propria condanna, di aver subito il naufragio nella fede, di essersi separato dall’unità della Chiesa, e se avrà osato rendere pubblico, a parole o per iscritto o in qualunque altro modo, ciò che pensa, sappia di essere incorso, ipso facto, nelle pene comminate dal Diritto.
Ci torna in mente l’affermazione del Cardinale Ratzinger, contenuta nel MDF, con la quale il Cardinale affermava che “secondo Mt. 5, 8 il ‘cuore immacolato’ è un cuore, che a partire da Dio è giunto ad una perfetta unità interiore e pertanto ‘vede Dio’”. No, no, no! Il Cuore Immacolato non è “un” cuore, ma il Cuore – l’unico e vero cuore – della Beata Vergine Maria, l’unico essere umano concepito senza peccato originale e che non ha mai commesso neanche il più piccolo dei peccati durante la Sua gloriosa esistenza terrena.
Infine, vi sono le proposizioni condannate. Un esempio di esse è il Sillabo degli Errori del Beato Pio IX, dove il grande Papa racchiuse i tanti errori del liberalismo in forma di proposizioni da lui solennemente, definitivamente ed infallibilmente condannate come errori contro la Fede331, compresa la tesi #80 (da noi ricordata in precedenza) secondo la quale: “Il Pontefice Romano può e deve riconciliarsi e venire a patti con il progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.
Come abbiamo dimostrato, anche il Cardinale Ratzinger sembrò contraddire dei precedenti insegnamenti della Chiesa, quando affermò che l’insegnamento del Vaticano II era un “contro-Sillabo”, un “tentativo di riconciliazione ufficiale con la nuova era inaugurata nel 1789” ed un tentativo di correggere quello che lui stesso aveva definito “la partigianeria della posizione adottata dalla Chiesa sotto il Beato Pio IX e San Pio X in risposta alla situazione creatasi dalla nuova fase storica inaugurata dalla Rivoluzione Francese...”332. Durante il Vaticano II, il Cardinale Ratzinger sembrò rendere ancor più evidente il suo rifiuto nell’accettare un insegnamento infallibile e solenne del Beato Pio IX, affermando che “l’atteggiamento di riserva critica nei confronti di quei movimenti che hanno lasciato il loro segno sul mondo moderno viene sostituito dal nuovo tentativo di venire a patti con esse”.333 Quest’opinione del Cardinale Ratzinger contraddice apertamente l’insegnamento del Beato Pio IX secondo il quale la Chiesa non deve assolutamente “venire a patti” con il “progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.
Quest’abuso del dogma dell’Immacolata Concezione e la riduzione del Syllabus ad un documento “partigiano”, mettono a nudo il vero problema della crisi post-conciliare nella Chiesa: l’attacco alle definizioni infallibili del Magistero.
Quest’attacco è stato condotto, in massima parte, per vie indirette. La definizione infallibile in genere non viene negata direttamente, ma piuttosto minata alle fondamenta grazie a critiche e “revisioni”. Gli innovatori della Chiesa non sono tanto improvvidi o sprovveduti da mettersi a dichiarare apertamente che un insegnamento infallibile della Chiesa è sbagliato. E può anche essere che nella loro presunta “illuminazione” questi innovatori pensino sinceramente di “approfondire” o “sviluppare” gli insegnamenti della Chiesa per il suo stesso bene – ma in questa sede non vogliamo le loro motivazioni soggettive, bensì l’evidente effetto provocato dalle loro azioni, e cioè il progressivo indebolimento degli insegnamenti definiti infallibilmente dal Magistero.
Un altro esempio di questi continui attacchi ai dogmi è quello sferrato contro il dogma secondo cui al di fuori della Chiesa Cattolica non v’è salvezza. Il Credo Tridentino, riportato poco fa per intero, ribadisce: “prometto, faccio voto e giuro che, con l’aiuto di Dio, manterrò sempre salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al di fuori della quale nessuno può salvarsi …” Nel Capitolo 6 abbiamo mostrato come il Magistero abbia più volte definito solennemente il dogma secondo cui non vi è salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. Oggi, tuttavia, quel dogma viene negato e minato alle sue fondamenta da un “ecumenismo” che arriva a dichiarare che gli eretici protestanti e gli scismatici Ortodossi non devono più tornare in seno alla Chiesa Cattolica per potersi salvare, dato che questa è solo “un’ecclesiologia datata”334. Nella maggior parte dei luoghi questo dogma viene oramai negato in modo diretto, e anche se vi sono parti in cui il dogma sembra resistere, si trova in effetti ad essere considerato lettera morta per via di ripetuti ed insidiosi attacchi compiuti in maniera indiretta contro di esso. Il risultato è che questo dogma fondamentale non viene più creduto né seguito in quei luoghi. È innegabile il fatto che, a partire dal Vaticano II, siano stati introdotti nella Chiesa tutta una serie di nuovi concetti, definiti “sviluppi” della dottrina Cattolica, malgrado queste novità implicitamente - ma talvolta anche in modo esplicito - contraddicano e indeboliscano le definizioni infallibili. Ad esempio, l’idea che il documento conciliare Gaudium et Spes possa essere un “Contro-Sillabo”, che contraddice le condanne solenni del Beato Papa Pio IX335, mina l’integrità stessa del Magistero infallibile. Una simile affermazione è un vero e proprio attacco alla credibilità stessa del Magistero della Chiesa ed è, pertanto, un vero e proprio attacco sferrato al dogma Cattolico.
Padre Paul Kramer,
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