sabato 24 luglio 2021

Il Terzo Segreto predice: La Grande Apostasia nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Le quattro fonti dell’insegnamento infallibile

Esistono quattro modi principali in cui un insegnamento della  Chiesa può ricevere una definizione infallibile: 

Il primo avviene attraverso la promulgazione dei vari credi da parte  dei Papi e dei concili ecumenici, che forniscono un riassunto di ciò che i  Cattolici devono credere per poter essere effettivamente Cattolici.

Il secondo è per mezzo di definizioni solenni che contengono frasi  come: “Noi dichiariamo, pronunciamo e definiamo” o formule simili e che  indicano chiaramente che il Papa, di persona o in unione con un concilio  ecumenico, intende vincolare la Chiesa a credere in quell’insegnamento.  Queste definizioni vengono in genere accompagnate da anatemi (o  condanne) nei confronti di coloro che in qualsiasi modo neghino quegli  insegnamenti.

Il terzo consiste nelle definizioni del Magistero Ordinario ed  Universale, e cioè l’insegnamento costante della Chiesa, sempre e in  qualunque luogo, su argomenti “ordinari”, anche se quell’insegnamento  non è stato ancora solennemente definito con parole come “Dichiariamo,  pronunciamo e definiamo...” (Un esempio è il costante insegnamento  della Chiesa di tutti i tempi, secondo il quale la contraccezione e l’aborto  sono gravemente immorali.)

Il quarto, infine, risiede nei giudizi definitivi pronunciati dal Papa -  in genere delle proposizioni condannate, e cioè quelle asserzioni che ai  Cattolici è proibito credere. Quando un Papa condanna solennemente  una proposizione, di sua iniziativa oppure insieme ad un concilio,  sappiamo con certezza infallibile che quella proposizione è contraria  alla Fede Cattolica.

Un esempio del credo è la Professione di Fede promulgata dal  Concilio di Trento. La pubblichiamo qui, divisa per comodità in vari  punti, usando le esatte parole del testo. 

•  Io, N.N, con fede ferma, credo e professo tutte le cose e ciascuna  singolarmente che sono contenute nel Simbolo di Fede che la Santa  Chiesa Romana usa, e cioè:

•  credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della  terra, di tutte le cose visibili ed invisibili; e in 

•  un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre  prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio  vero; generato, non creato, della stessa sostanza (consustanziale) del  Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create; 

•  Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo; e per opera  dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è  fatto uomo.

•  Fu crocifisso anche per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto; 

•  il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, e salito al Cielo;

•  siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria, per giudicare  i vivi ed i morti, ed il Suo regno non avrà fine.

•  Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la Vita, e procede dal  Padre e dal Figlio. Con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato; e  ha parlato per mezzo dei profeti.

•  Credo la Chiesa, una, santa, Cattolica ed apostolica.

•  Confesso un solo battesimo per il perdono dei peccati; aspetto la  resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

•  Accolgo ed abbraccio in modo fermissimo le tradizioni apostoliche  ed ecclesiastiche e le restanti consuetudini e costituzioni della stessa  Chiesa.

•  E così pure accolgo la Sacra Scrittura secondo quel senso che ha  tenuto e che tiene per fermo la Santa Madre Chiesa, cui spetta  giudicare sul vero senso e sull’interpretazione delle Sacre Scritture,  né mai la riceverò o la interpreterò, se non secondo l’unanime  consenso dei Padri. 

•  Riconosco anche apertamente che sette sono i sacramenti veri e  propri della Nuova Legge istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo e  necessari per la salvezza del genere umano, anche se non tutti per  ognuno.

•  E cioè: il battesimo, la confermazione, l’eucaristia, la penitenza,  l’estrema unzione, gli ordini sacri e il matrimonio; e che questi  conferiscono la grazia, e che fra questi il battesimo, la confermazione  e gli ordini sacri non possono essere ripetuti senza sacrilegio. 

•  Ricevo e riconosco inoltre, nella solenne amministrazione di tutti  i sacramenti di cui sopra, i riti, consuetudinari ed approvati, della Chiesa Cattolica. 

•  Abbraccio ed accolgo tutte le cose e ciascuna singolarmente, che,  a proposito del peccato originale e della giustificazione, sono state  definite e dichiarate nel sacrosanto Concilio di Trento. 

•  Riconosco parimenti che nella Messa viene offerto a Dio un vero e  proprio Sacrificio di espiazione per i vivi e per i morti, e che nel  Santissimo Sacramento dell’Eucaristia c’è veramente, realmente  e sostanzialmente il Corpo ed il Sangue, insieme all’Anima ed  alla Divinità, di Nostro Signore Gesù Cristo, e che avviene la  trasformazione di tutta la sostanza del pane nel Corpo, e di tutta la  sostanza del vino nel Sangue, trasformazione che la Chiesa Cattolica  chiama transustanziazione. 

•  Confesso che anche soltanto sotto una delle due specie viene assunto  Cristo completo ed integro e il vero sacramento. 

•  Tengo anche fortemente per fermo che esiste il purgatorio e che le  anime che qui vengono trattenute, sono aiutate dai suffragi dei fedeli; 

•  e similmente che i santi che regnano con Cristo debbono essere  venerati ed invocati e che questi offrono preghiere a Dio per noi, e  che le loro reliquie debbono essere venerate. 

•  Dichiaro con forza che si debbono possedere e custodire le immagini  di Cristo e della sempre Vergine Madre di Dio, come pure degli altri  santi, e che ad esse debbono essere tributate l’onore e la venerazione  dovute; 

•  e affermo che da Cristo alla Chiesa è stata conferita anche la potestà  delle indulgenze, e che l’uso di queste è massimamente utile per il  popolo cristiano. 

•  Riconosco la santa, Cattolica, apostolica Chiesa Romana come madre  e maestra di tutte le Chiese;

•  prometto e giuro vera obbedienza al Pontefice Romano, successore  del Beato Pietro, Principe degli Apostoli e vicario di Gesù Cristo.

•  Accolgo e professo poi senza dubbio alcuno tutte le altre cose che,  dai sacri canoni e dai concili ecumenici, e in modo particolare dal  sacrosanto Concilio di Trento [e dal Concilio Ecumenico Vaticano I]  sono state trasmesse, definite e dichiarate [particolarmente in ordine  al primato ed al magistero infallibile del Pontefice Romano330.] 

•  E insieme io ugualmente condanno, rifiuto e anatemizzo tutte le cose  contrarie e le eresie di qualsiasi genere che dalla Chiesa sono state  condannate, rifiutate e scomunicate. 

•  Io, N, prometto, faccio voto e giuro che, con l’aiuto di Dio, manterrò  sempre salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al  di fuori della quale nessuno può salvarsi e che io ora professo e  tengo sinceramente. Con l’aiuto di Dio, la professerò sempre e fino  in punto di morte; e, con tutte le mie capacità, farò in modo che i  miei sottoposti o coloro i quali mi sono stati affidati per via del mio  incarico, possano anch’essi mantenerla salda, insegnarla e predicarla.  Per questo possano il Signore Iddio ed il Suo Vangelo aiutarmi. 

Un recente esempio di definizione infallibile di un dogma Cattolico, è  la lettera apostolica di Papa Pio IX, Ineffabilis Deus (1854), che definisce  infallibilmente il dogma dell’Immacolata Concezione di Maria: 

Noi dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la  dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria fu preservata, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo  concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed  immutabile per tutti i fedeli.

Se qualcuno dunque avrà la presunzione di pensare  diversamente da quanto è stato da Noi definito (Dio non voglia!), sappia con certezza di aver pronunciato la propria condanna, di aver  subito il naufragio nella fede, di essersi separato dall’unità della  Chiesa, e se avrà osato rendere pubblico, a parole o per iscritto o in qualunque altro modo, ciò che pensa, sappia di essere incorso, ipso facto, nelle pene comminate dal Diritto. 

Ci torna in mente l’affermazione del Cardinale Ratzinger, contenuta  nel MDF, con la quale il Cardinale affermava che “secondo Mt. 5, 8 il  ‘cuore immacolato’ è un cuore, che a partire da Dio è giunto ad una  perfetta unità interiore e pertanto ‘vede Dio’”. No, no, no! Il Cuore  Immacolato non è “un” cuore, ma il Cuore – l’unico e vero cuore – della  Beata Vergine Maria, l’unico essere umano concepito senza peccato  originale e che non ha mai commesso neanche il più piccolo dei peccati  durante la Sua gloriosa esistenza terrena.

Infine, vi sono le proposizioni condannate. Un esempio di esse è il  Sillabo degli Errori del Beato Pio IX, dove il grande Papa racchiuse i tanti  errori del liberalismo in forma di proposizioni da lui solennemente,  definitivamente ed infallibilmente condannate come errori contro la  Fede331, compresa la tesi #80 (da noi ricordata in precedenza) secondo  la quale: “Il Pontefice Romano può e deve riconciliarsi e venire a patti  con il progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.

Come abbiamo dimostrato, anche il Cardinale Ratzinger sembrò  contraddire dei precedenti insegnamenti della Chiesa, quando affermò  che l’insegnamento del Vaticano II era un “contro-Sillabo”, un “tentativo  di riconciliazione ufficiale con la nuova era inaugurata nel 1789”  ed un tentativo di correggere quello che lui stesso aveva definito “la partigianeria della posizione adottata dalla Chiesa sotto il Beato Pio IX  e San Pio X in risposta alla situazione creatasi dalla nuova fase storica  inaugurata dalla Rivoluzione Francese...”332. Durante il Vaticano II, il  Cardinale Ratzinger sembrò rendere ancor più evidente il suo rifiuto  nell’accettare un insegnamento infallibile e solenne del Beato Pio IX,  affermando che “l’atteggiamento di riserva critica nei confronti di quei  movimenti che hanno lasciato il loro segno sul mondo moderno viene  sostituito dal nuovo tentativo di venire a patti con esse”.333 Quest’opinione  del Cardinale Ratzinger contraddice apertamente l’insegnamento del  Beato Pio IX secondo il quale la Chiesa non deve assolutamente “venire  a patti” con il “progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.

Quest’abuso del dogma dell’Immacolata Concezione e la riduzione  del Syllabus ad un documento “partigiano”, mettono a nudo il vero  problema della crisi post-conciliare nella Chiesa: l’attacco alle definizioni  infallibili del Magistero. 

Quest’attacco è stato condotto, in massima parte, per vie indirette.  La definizione infallibile in genere non viene negata direttamente,  ma piuttosto minata alle fondamenta grazie a critiche e “revisioni”.  Gli innovatori della Chiesa non sono tanto improvvidi o sprovveduti  da mettersi a dichiarare apertamente che un insegnamento  infallibile della Chiesa è sbagliato. E può anche essere che nella loro  presunta “illuminazione” questi innovatori pensino sinceramente  di “approfondire” o “sviluppare” gli insegnamenti della Chiesa per il  suo stesso bene – ma in questa sede non vogliamo le loro motivazioni  soggettive, bensì l’evidente effetto provocato dalle loro azioni, e cioè il  progressivo indebolimento degli insegnamenti definiti infallibilmente  dal Magistero. 

Un altro esempio di questi continui attacchi ai dogmi è quello sferrato  contro il dogma secondo cui al di fuori della Chiesa Cattolica non v’è  salvezza. Il Credo Tridentino, riportato poco fa per intero, ribadisce:  “prometto, faccio voto e giuro che, con l’aiuto di Dio, manterrò sempre  salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al di fuori della  quale nessuno può salvarsi …” Nel Capitolo 6 abbiamo mostrato come  il Magistero abbia più volte definito solennemente il dogma secondo cui non vi è salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. Oggi, tuttavia, quel  dogma viene negato e minato alle sue fondamenta da un “ecumenismo”  che arriva a dichiarare che gli eretici protestanti e gli scismatici Ortodossi  non devono più tornare in seno alla Chiesa Cattolica per potersi salvare,  dato che questa è solo “un’ecclesiologia datata”334. Nella maggior parte  dei luoghi questo dogma viene oramai negato in modo diretto, e anche  se vi sono parti in cui il dogma sembra resistere, si trova in effetti ad  essere considerato lettera morta per via di ripetuti ed insidiosi attacchi  compiuti in maniera indiretta contro di esso. Il risultato è che questo  dogma fondamentale non viene più creduto né seguito in quei luoghi.  È innegabile il fatto che, a partire dal Vaticano II, siano stati introdotti  nella Chiesa tutta una serie di nuovi concetti, definiti “sviluppi” della  dottrina Cattolica, malgrado queste novità implicitamente - ma talvolta  anche in modo esplicito - contraddicano e indeboliscano le definizioni  infallibili. Ad esempio, l’idea che il documento conciliare Gaudium et  Spes possa essere un “Contro-Sillabo”, che contraddice le condanne  solenni del Beato Papa Pio IX335, mina l’integrità stessa del Magistero  infallibile. Una simile affermazione è un vero e proprio attacco alla  credibilità stessa del Magistero della Chiesa ed è, pertanto, un vero e  proprio attacco sferrato al dogma Cattolico. 

Padre Paul Kramer,

Nessun commento:

Posta un commento