venerdì 30 luglio 2021

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO

 


Atto di abbandono a Gesù Crocifisso

O mio Signore Gesù, Maestro divino che espandi la luce della tua sapienza nelle piccole anime, ecco dinanzi a Te la più piccola, la più meschina, la più bisognosa.

Vengo, o Signore Gesù, rapita dal tuo amore generoso, dalla tua misericordia e dalla tua carità a rassegnare nelle tue mani divine il mio povero spirito. Questo atto di confidenza e di abbandono l'ho imparato da Te, meditando i tuoi dolori, le tue piaghe, la tua passione, il tuo Sangue divino.

Ed ora invoco che questo Sangue adorabile, che questa Passione redentrice e questa Redenzione copiosa mi aiutino a riconoscere la mia debolezza e la mia miseria, il bisogno che ho della tua carità e la confidenza per dilatarvi tutto lo spirito.

Signore, non ho nulla di mio, eppure trovo in me delle ricchezze senza numero, dei doni preziosi, dei tesori incalcolabili. Tutto mi venne da Te: la vita, l'intelligenza, il cuore, lo spirito, la fede, la grazia, l'amore; tutti i beni per l'esistenza umana e quelli intimi, eccelsi, innumerabili per la vita immortale. Rassegno tutto, o Gesù, nelle tue mani, rinunziando completamente, spontaneamente a quel diritto di libertà con il quale hai avvalorato i tuoi doni.

Abbandono a Te la mia mente con tutta la verità, le illustrazioni, le comunicazioni che Tu vorrai parteciparle. Abbandono a Te il cuore con tutta la sua sensibilità, potenza e forza, con i suoi palpiti, i suoi respiri, le sue espansioni.

Abbandono l'anima con le sue potenze, con le sue elevazioni, con la sua vita soprannaturale, con le grazie di cui la ricolmi, con le prove nelle quali la cimenti.

Abbandono fra le tue mani il tempo che mi è riserbato, le vicende, i dolori, i sacrifici, il lavoro, le infermità del corpo e le pene del cuore; la preghiera, le speranze, i desideri e i timori, il gaudio e la pace; tutti i respiri della vita, i palpiti, gli affetti, i passi, le azioni. Tutto quello che Tu getti con provvida mano al mio passaggio, sia letizia o dolore, fatica o sollievo, tenebra o luce, tutto raccolgo in ispirito di fede e lo offro a Te ricolmo di amore, di riconoscenza e di abbandono.

Rassegno a te la cura del mio spirito, il profitto nella perfezione, il raggiungimento della santità stabilita dal tuo amore, l'aumento della grazia, la partecipazione alla tua vita. Ignorante e meschina, non so usare né dei beni, né dei mali con quella sapienza celeste che sa ricavare la gloria perfino dalle più umili cose. Abbandonando tra le mani della tua provvidenza tutta la mia vita, confidando nella tua carità, sono certa di raggiungere il fine dell'esistenza, di compiere i tuoi disegni ammirabili, di corrispondere ai ripetuti inviti del tuo Cuore, della tua Passione e del tuo Sangue.

Tu, o Signore, nell'immensa tua misericordia mi suggerisci di rassegnare nelle tue mani anche i peccati, le imperfezioni, le miserie, quello che può adombrare l'anima, rendendola meno pura e meno disposta al lavoro della tua grazia.

Sí, o mio Dio, metto fra le tue mani piagate tutte le debolezze della mia vita, anche quelle che Tu prevedi e giudichi e disapprovi, e confido di ottenere da Te piena misericordia, salvezza, purezza e benedizione.

Abbandonando - con questo voto - alla tua provvidenza amorosa tutta me stessa, perdendomi in essa, intendo di vivere esclusivamente per Te, cercando la tua gloria, compiendo la tua volontà, struggendomi nella tua carità. Intendo di sottomettere al tuo cospetto tutti i tuoi doni, riconoscendoli esclusivamente tuoi, credendo che da tutti Tu vuoi ricavare la mia perfezione e la mia santità. Intendo di vivere spogliata di tutto: della libertà, della volontà, del giudizio, dell'affetto ad ogni cosa, della preoccupazione per ogni dovere, del timore per ogni pena, dell'ansia per la malattia, per l'agonia e per la morte; intendo voler vivere senza consolazione, senza soddisfazione, senza ricerca di beni, né per l'anima, né per la mente, né per il cuore, né per il corpo, per poter ripetere con Te, mio amabilissimo Gesù: «Consummatum est. In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum». q. 22.: 16 settembre

  SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO


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