giovedì 29 luglio 2021

La battaglia continua 4 - MALEDETTA LA NUOVA “ARTE SACRA” MODERNA

 


 MALEDETTA LA NUOVA “ARTE SACRA” MODERNA 


Queste moderne “chiese scatola”, che assomigliano a supermercati, sono delle vere archistar atee, che denunciano l’assenza completa di Fede e negano il Mistero. Infatti, sono senza Croce e senza Icone questi “garage” che mettono in fuga anche Dio. Ma, ormai, è tutto un proliferare di “capannoni”, spacciati per edifici di culto sacro, ma che, invece, ostacolano l’incontro con Dio! Oggi, è di moda parlare più di architetti che di architettura, forse perchè, come funzione religiosa, giace gravemente ammalata in ospedale. Comunque, questo stato comatoso dell’architettura sacra deve finire; gli edifici religiosi devono ritrovare quel sentimento del sacro che l’architettura moderna ha quasi cancellato. Chiunque può constatare quanta superficialità, estranea al sentimento religioso, vi sia nelle nuove presunte “chiese”, che sembrano più dei capannoni industriali, case popolari, senza alcun rispetto alla simbologia religiosa, che era, invece, l’anima di ogni chiesa del passato, mentre i moderni edifici, anche quelli committenti delle Commissioni Ecclesiastiche, sono evidentemente suggestionati dalla moda delle archistar e dei loro mediocri esecutori…

Il Tempio a Padre Pio, in San Giovanni Rotondo, per esempio, tutto pregno di simboli massonici, è un Tempio fatto a spirale, mentre le Chiese di prima, erano basate sulla forma della Croce. Oggi, purtroppo, vediamo crescere edifici sacri che pullulano di immagini simboliche che non illustrano alcuna realtà religiosa, né favoriscono l’incontro vivificante con Dio. Sarebbe ora di piantarla di concedere la costruzione di chiese che assomigliano a dei cubi di cemento, contrari, quindi, al ruolo che gli edifici sacri devono svolgere, perchè il cattivo gusto che sprizzano è, ormai, un dato di fatto. Lo ha ammesso persino Mons. Ravasi, Presidente del “Pontificio Consiglio della Cultura” e della “Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa”. Come non vedere, allora, che le chiese costruite in questi tempi sono dei garages grigi e spogli, dove Dio viene parcheggiato e i fedeli sono allineati, mentre nel Medio Evo erano la prefigurazione del Paradiso, ricche di colori, vere opere d’arte? Rivedano gli architetti le chiese del Cinquecento, dove la meraviglia dell’architettura offriva la presenza di artisti veri, quali il Bernini, il Tiziano, il Veronese... E si vedano tutti quei mantelli di basiliche, di cattedrali e di chiese, che hanno coperto tutti quei paesi dei secoli di fede! Ma anche oggi le chiese hanno bisogno di quelle opere d’arte che i Maestri di una volta volevano: begli altari, belle statue venerabili, il tutto in offerta a Dio! Purtroppo, dopo il massonico capovolgimento fatto dal Vaticano II, gran parte del clero divenne iconoclasta, spezzando, rompendo, sopprimendo, vendendo le opere d’arte delle chiese che erano state create per il culto di Dio. I fedeli, però, non capirono che quegli sfasati di preti parlavano a loro di liturgia semplificata, di riti impoveriti, di pietre d’altare rovinate, di calici e pissidi in plexiglass, perchè volevano un’altra chiesa, quella “dei poveri”!.. Invece, era una chiara pazzia di preti mediocri, colpiti dalla isteria della povertà, per cui si sbarazzavano degli oggetti religiosi che infastidivano la loro fame di miserabilismo!.. Un esempio: un prete tol se dall’altare un artistico Tabernacolo grande per farne una cuccia per un cane (naturalmente, al posto delle Sacre Specie!). È uno scandalo all’ennesima potenza, come quella di tanti altri, incolti e arroganti, che hanno disprezzato ogni tradizione, in sultando ogni sentimento religioso dei fedeli! Qui, voglio pormi una domanda: ma cosa avevano insegnato ai giovani preti nei Seminari? Cosa si insegnò loro se, dopo gli studi seminaristi, furono subito pronti a rompere tutto, mandando tra i rottami gli al tari e postergali, le statue della Madonna, dei Santi, cacciando via i veri fedeli col pretesto che quella ricchezza artistica impediva ai “lontani” di entrare nella Chiesa?.. Che cosa s’insegnò loro se non la corsa verso il nulla? Per convincersene, basta aver visto i loro “fatti” e sentito le loro parole, sia pure con una profonda disperazione nel cuore! Il prete moderno, quindi, respinge il Mistero in un mondo profondamente laicizzato, dove non si può più gridare neppure al sacrilegio, mentre lo si può fare ancora di gridare al ladro, al fuoco. E così non si hanno più delle chiese, ma solo dei luoghi inter-confessionali in luoghi di culti profani, senza più il SS. Sacramento, ridotti a dei templi protestanti, o, se si aggiunge qualche tappeto, a delle moschee. Povere chiese moderne dai tabernacoli aperti, vuoti, senza più la “Presenza Reale” di Cristo, che si può solo scoprire in una stanza, dietro o sotto la chiesa, dissimulato dietro una tenda che divide in due la Cappella. Ecco a quale gradino di abbassamento spirituale siamo arrivati, anche per questo vergognoso disprezzo dell’arte sacra! Eppure, nella “Costi tuzione Conciliare sulla Liturgia”, avevamo letto:

«Le Eccellenze (i Vescovi) veglieranno con zelo perchè gli arredi sacri e le opere di pregio, in quanto ornamenti della casa di Dio, non siano né alienati, né distrutti».

 Dopo il Vaticano II, però, e nel post-concilio, i “nuovi 4 La Batt. continua ANNA:4 La Batt. continua 24/08/10 14:45 Pagina 27 28 preti” ci hanno dato il rovescio di quello che si legge nel libro dell’Esodo:

 «Ho designato Bezeleel, figlio di Uri, della tribù di Giuda, l’ho colmato dello spirito di Dio che gli ha conferito abilità, intelligenza e sapere per concepire progetti di opere e attuarle in oro, in argento, in bronzo e gemme».

Perciò, noi crediamo che la “povertà caricaturale” d’oggi, sia anch’essa una delle tante astuzie del perenne Avversario di Dio. E noi crediamo pure che anche a quel filo indistruttibile, segreto, che riallaccia l’Arte sacra al Mistero. Noi crediamo, ancora, anche a quella bellezza sensibile che, alla magnificenza esterna, corrisponde a una magnificenza interiore di cui ha bisogno il “popolo di Dio”!

sac. dott. Luigi Villa

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