Apparizioni a Ghiaie
Caterina Labouré
Santa Caterina Labouré vide la Madonna, nella cappella di rue du Bac, a Parigi, nel 1830.
Caterina parlò delle apparizioni solo al padre Aladel, suo confessore.
Qualche anno più tardi, la Medaglia che riproduce l'effigie dell'Immacolata vista da Caterina, era già conosciuta a livello mondiale come miracolosa.
René Laurentin scrive: "Monsignor de Quélen (arcivescovo di Parigi, n.d.r.) apre dunque un processo per avallare il movimento di grazie alla sua origine. Apparizioni, Medaglia e miracoli vengono esaminati secondo i metodi stabiliti dal Papa Benedetto XIV fin dal secolo XVIII.
Ma sorge un ostacolo: la testimonianza essenziale, cioè quella della stessa veggente. Fino ad oggi Caterina ha parlato solo protetta dal segreto confessionale...
L'arcivescovo aveva domandato di vederla, magari col volto coperto, e senza cercare di scoprirne l'identità, ma ha ceduto dinanzi al rifiuto della veggente. Il canonico Quéntin, che l'arcivescovo ha incaricato del processo, urta contro il medesimo ostacolo...
Il padre Aladel aveva rinnovato le sue insistenze chiedendole, questa volta, di fare personalmente la sua dichiarazione al promotore, ma Caterina vi si era formalmente rifiutata.
Per uscire dalla difficile situazione, monsignor Quéntin fece un ultimo tentativo, certamente nel gennaio 1836, prima di iniziare gli interrogatori. Ma su questa ultima insistenza, Aladel ha dichiarato: "Cosa degna di stupore, questa Suora non ricorda ora quasi nessuna circostanza della visione e, di conseguenza, qualsiasi tentativo per ottenere da lei delle informazioni, sarebbe del tutto inutile". Quest'ultimo argomento effettivamente meraviglia perché la strana dimenticanza non era una ragione per sottrarre Caterina a comparire dinanzi all'autorità ecclesiastica" (v. Vita di Caterina Labouré, Edizioni Vincenziane, Roma 1982, pp. 83-85).
Quindi Caterina si è rifiutata di testimoniare davanti all'arcivescovo di Parigi e nel processo canonico. Che cosa si sarebbe detto o fatto se la bambina Adelaide Roncalli avesse agito nello stesso modo?
Severino Bortolan
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