venerdì 7 aprile 2023

Le Mie Lacrime saranno cessate, allora, ma la Mia Tristezza sarà senza fine.

 


AMORE DI DIO 

Mia amata figlia prediletta, quando un uomo si separa da me, Io lo seguo fino agli estremi confini della Terra per attirarlo di nuovo a Me. Egli può insultarmi, commettere terribili atrocità e arrivare fino a idolatrare ogni forma di male, facendosi anche schiavo del demonio, ma Io non mi arrenderò mai.  

Io interverrò nella sua vita in molti modi. Introdurrò il vero amore nella sua vita; aprirò il suo cuore all‟amore per gli altri; risveglierò la sua coscienza; permetterò che egli soffra per mano di altri – solo per renderlo umile e quindi più aperto a Me, Gesù Cristo. Gli lascerò vedere la semplicità del mondo in tutta la sua gloriosa bellezza, in quanto creato dal Padre Mio, per invogliarlo ad allontanarsi dalle falsità che offuscano la sua vita. Attraverso i bambini piccoli, gli mostrerò l‟importanza di mettere i bisogni di coloro che si affidano a lui, prima dei suoi. Lo farò ridere, gli mostrerò grandi atti di gentilezza, attraverso anime pure, e io gli mostrerò esempi della sua debolezza, in modo che egli capisca che non è più grande di Dio. Posso permettergli di ammalarsi, se questo può farlo arrendere a Me e, in questo caso, la Mia Misericordia sarà al suo massimo livello. Perché sono queste le anime che hanno più probabilità di rivolgersi a Me e allora esse possono essere e saranno salvate da Me. 

Quanta fatica devo fare Io, il vostro amato Gesù Cristo, per portare ciascuno di voi al sicuro tra le Mie Braccia –  il Mio Rifugio. E quanti di voi ancora si voltano dall‟altra parte e Mi ignorano. 

Intervengo attraverso messaggi dati ad autentici veggenti e visionari, e questi hanno convertito milioni di persone. Mando segni; riverso Grazie dal Cielo; vi porto Doni attraverso i Santi Sacramenti e milioni si sono convertiti. Purtroppo, non sono abbastanza quelli che si sono rivolti a Me, e questo è il motivo per cui non mi darò pace fino a quando non avrò esaurito ogni segno, ogni miracolo, ogni Dono, ogni profezia e ogni Intervento, prima di venire per giudicare. 

Sarà un giorno triste se coloro che respingono i Miei Doni e il Mio Intervento dovessero presentarsi davanti a Me in questo Grande Giorno e rifiutarMi ancora. Persino allora, quando Io darò loro la possibilità di mettere il loro orgoglio da parte e venire a Me, essi continueranno a rifiutarMi. Da quel momento, non ci sarà più niente che Io possa fare per portare loro la Vita Eterna, in quanto non l‟accoglierebbero. Vi chiederete perché possa succedere questo, e così Io ve lo spiegherò. 

Quando il diavolo tenta l‟anima, ci vuole del tempo prima che egli si assicuri una solida posizione all‟interno della persona. Ma, una volta che la divora, è lui che impone ogni azione che la persona compie: come pensare, come comunicare con la gente, come peccare e il tipo di peccato che vuole che l‟anima commetta. La più grande presa che satana ha sulle anime è quella di convincerle che Dio è il male. Satana convince l‟anima che egli è Dio e che, in realtà, Dio è il maligno. Ecco come queste anime saranno distrutte attraverso l‟astuzia e la subdola manipolazione del demonio. Queste anime saranno diventate così buie, che sarà estremamente doloroso per loro rimanere nella Mia Luce, e nasconderanno i loro volti da Me. Le Mie Lacrime saranno cessate, allora, ma la Mia Tristezza sarà senza fine. 

Il vostro Gesù. 

12 Marzo 2014

Nascita di san Giuseppe e sua circoncisione; come gli fu anticipato l'uso della ragione

 


VITA DI SAN GIUSEPPE 


Nascita di san Giuseppe e sua circoncisione; come gli fu anticipato l'uso della ragione  


Nascita di Giuseppe – Arrivato il tempo della nascita del nostro Giuseppe, sua madre si preparò con più calde orazioni, cosicché arrivato il giorno fortunato lo diede alla luce con grande facilità, restando molto consolati, sia i genitori, come chi li assisteva. Il nostro Giuseppe aveva un’aria angelica, grave e serena e nonostante a quell’età si possano appena distinguere negli altri fanciulli le fattezze, tuttavia si distinguevano bene nel nostro Giuseppe che, al solo guardarlo, apportò a tutti una grande consolazione e specialmente ai suoi genitori, che, nel vederlo tale, si confermarono nella verità di quanto l’Angelo aveva detto loro in sogno. Terminate le funzioni che si fanno in tali occorrenze, la madre si applicò con la sua mente a rendere grazie a Dio del felice parto, e fattasi portare il fanciullo l’offrì a Dio col desiderio di dedicarlo al servizio del sacro Tempio di Gerusalemme. Ma Dio aveva già destinato di farlo custode del Tempio vivo e animato dello Spirito Santo, cioè della Madre del Verbo divino. L’Altissimo, però, gradì il desiderio e l’offerta della madre di Giuseppe e, se non accettò ed esaudì i suoi desideri, fu per sublimarlo ad un posto assai maggiore.  

Comune esultanza – Per tutta Nazareth si sparse la fama della nascita del fanciullo e delle sue rare fattezze, e di come sembrava un angelo del Paradiso. Tutti si rallegrarono e fecero festa per la nascita del fanciullo, che apportava a tutti un’insolita allegrezza e giubilo di cuore. Alla nascita di Giuseppe sfolgorarono poi a meraviglia le tre stelle splendenti sopra la casa dei suoi genitori, e si fecero vedere di nuovo, benché di passaggio. Il nostro Giuseppe aprì gli occhi e li fissò verso il cielo, tenendoli per qualche tempo così fissi, come stupito a rimirare la grandezza dei segno che Dio dava al mondo nel suo natale. Chiusi gli occhi, poi, non li aprì più fino al tempo debito, e questo fu ammirato da tutti con grande stupore e meraviglia.  

Singolare modestia del fanciullo – Il fanciullo stava poi con grande quiete e tranquillità, apportando in tutto molta consolazione ai suoi genitori, e specialmente alla madre, che lo allattò con giubilo ed allegrezza e con molta riservatezza. Sebbene fosse in quella tenera età non permise mai che alcuno gli si avvicinasse a fargli le solite carezze che si fanno ai bambini, ritirando sempre il suo volto in atto di sdegnarle, mostrando anche in quella tenera età come doveva custodire illibato il candore della sua purezza ed innocenza, e permetteva solo ai genitori qualche dimostrazione di cordiale amore, benché essi fossero molto riservati, vedendo come il fanciullo schivava quei vezzi e quelle dimostrazioni di affetto.  

Sua circoncisione – Arrivato l’ottavo giorno, i suoi genitori fecero circoncidere il fanciullo secondo l’uso degli Ebrei e i comandamenti della Legge e gli imposero il nome di Giuseppe, poiché erano comunemente d’accordo. Nel circonciderlo, il fanciullo pianse, ma asciugò presto le lacrime perché, nell’atto della circoncisione, Dio gli accelerò l’uso della ragione. Essendosi levata la macchia che aveva contratto dal peccato originale, stando in grazia ed amicizia di Dio, senza quella macchia che glielo rendesse in qualche modo disgustoso, Giuseppe fu ornato da Dio di molti doni e anche dell’uso della ragione, per la quale conobbe il suo Dio, e l’adorò con profonda adorazione, chinando la sua piccola testa e rasserenandosi tutto nel volto. Con atto ridente e grave esultò, mostrando anche esteriormente il godimento del suo spirito. Conobbe il beneficio che Dio gli aveva fatto e ne rese grazie affettuose e tutto si offrì a Lui. A Giuseppe, fu dato poi da Dio, oltre al suo angelo custode, anche un altro angelo, che molto spesso gli parlava nel sonno e lo ammaestrava in tutto quello che doveva fare per piacere maggiormente al suo Dio.  

Pietà e zelo di Giuseppe – Il nostro Giuseppe, in quella tenera età aveva l’uso della ragione, della quale si serviva per conoscere, lodare e ringraziare il suo Dio che tanto lo aveva favorito, soffrendo l’incomodità di quella tenera età con grande pazienza. L’Angelo molto spesso lo avvisava di offrire a Dio quei patimenti che soffriva stando stretto tra le fasce; il fanciullo lo faceva in ringraziamento dei favori che Dio gli compartiva, e le sue offerte erano molto gradite a Dio. Il fanciullo comprendeva poi come il suo Dio fosse molto offeso dagli uomini, perciò spesso lacrimava, benché senza strepito, per non recare pena ai suoi genitori, e offriva a Dio quelle lacrime innocenti, ammaestrato così dal suo Angelo. Quando poi faceva questo, riceveva da Dio maggiori lumi e grazie, ed egli non mancava di rendere grazie a chi tanto lo beneficava.  

Sua modestia e gratitudine – Quando poi la madre lo fasciava, il nostro Giuseppe si vedeva con il volto ricoperto di un vermiglio rossore e con gli occhi chiusi, in atto di mostrare dispiacere di essere sfasciato e visto. La madre era molto riservata in questo, ed usava grande cautela per non recare pena a suo figlio, poiché conosceva bene come la grazia divina facesse in lui mirabili prodigi, essendo anche lei un’anima molto illuminata e ornata di grandi virtù. Il nostro Giuseppe, succhiando il latte di sua madre, si imbeveva sempre di più delle sue virtù, e si mostrava con lei, più che con gli altri, molto affezionato e gradevole per l’alimento che gli dava. Le si mostrava molto allegro e gioviale, perché scorgeva in lei le rare virtù e capiva come, con il latte che prendeva da lei, gli si comunicavano anche le sue virtù.  

Sua crescita – Il nostro Giuseppe aveva un ottimo temperamento ed era arricchito di doni naturali e molto più di doni soprannaturali. Cresceva a meraviglia sia nel corpo che nello spirito. Nel corpo per il buon nutrimento che riceveva da sua madre, anche lei di ottima salute; nell’anima, per i continui doni che riceveva dalla grazia divina e dalla generosità del suo Dio, che lo andava formando tutto a suo genio e secondo il suo Cuore, per renderlo poi degno sposo della Madre del Verbo divino. Il fanciullo conosceva le grazie che continuamente riceveva da Dio, e gli si mostrava grato con i soliti atti di ringraziamento. Il nostro Giuseppe aveva appena il cuore capace di amare, che tutto lo impiegò nell’amore verso il suo Dio e sommo benefattore, al quale ben riconosceva quanto doveva per i doni che gli aveva fatto. 

Serva di Dio  Maria Cecilia Baij O.S.B. (1694-1766) 

O Signore, disceso dalla croce raggiungi l’uomo in lacrime, per dirgli che l’hai amato fino in fondo.

 


Dio Redentore, eccoci alle porte della fede,
eccoci alle porte della morte,
eccoci di fronte all’albero della croce.
Solo Maria resta in piedi
nell’ora voluta dal Padre, nell’ora della fede.
Tutto è compiuto,ma, allo sguardo umano,
a sconfitta sembra completa.
Sul ruvido legno della croce, tu fondi la chiesa:
affidi Giovanni come figlio
a tua madre, e tua madre, da questo momento
entra nella casa di Giovanni.
Tutto è compiuto. Tu hai dato la vita,
apri il nostro cuore a questo dono totale.
Sul legno hai elevato tutto a te.
O Signore,
disceso dalla croce raggiungi l’uomo in lacrime,
per dirgli che l’hai amato fino in fondo.

 

(Romano Guardini)

(Nulla viene senza che Dio lo permetta)

 


Messaggio ricevuto il 21 marzo 2023

Mia cara figlia scrivi, sono la tua Madre Immacolata senza peccato originale. Sono venuta con il mio amore per darti un altro messaggio che viene dal mio Cuore afflitto. Sono venuta a darti tutto per amore, nulla viene se non è la volontà del Padre, tutto è dato dallo Spirito Santo, nulla viene senza che Dio lo permetta e tutti dovranno accettare ciò che viene dal Cielo alla Terra. Ci sono molti che ricevono messaggi, ma se non arrivano attraverso lo Spirito Santo, nulla verrà bene, perché lui (il nemico) stravolgerà sempre tutto ciò che Dio dà a ogni figlio. Pertanto, invito tutti a guardare coloro che sono là fuori a dire cose cattive sui miei figli, dicendo che i loro messaggi sono falsi, perché non vedono bene.

Creare qualsiasi tipo di messaggio non è facile, perché tutto deve essere permesso da Dio, ciò che Dio viene a darci, questo è molto difficile in questo tempo. Vedo che molti dei miei figli giudicano i messaggi che vengono dal Cielo e questo è molto triste, perché non c'è modo di creare un messaggio senza che ci sia una copia che lo scriva. Figli miei, è molto triste per tutti i Miei figli che ricevono questi messaggi da Dio (per come vengono trattati), perché è lo Spirito Santo che entra sempre nel cuore di chi li riceve. Io sono vostra Madre, non posso dare nulla senza che il Padre lo permetta, tutto viene dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

Sì, figlia mia, scrivi quello che ti dico, perché Dio ti ha dato questa grazia di essere portavoce di Dio e di tutto ciò che viene dal Cielo alla Terra. Non tutti possono ricevere questi messaggi così come arrivano qui (a Maria), perché tutto avviene con il permesso di Dio. Questa figlia è stata scelta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo, ma è venuta attraverso il peccato della carne, perché doveva nascere da un uomo e da una donna. Tutti sono così, ma io, come Madre dello Spirito Santo, sono stata scelta come sposa dello Spirito Santo, molto diversa da coloro che vengono attraverso la carne. Quindi, figlioli, state attenti, Dio è triste perché voi giudicate, non si tratta della persona che riceve il messaggio, ma di Dio stesso.

Sì, figlia mia, continua a scrivere perché tutti possano vedere come viene dato un messaggio che viene dal Cielo alla Terra.

Io sono tua Madre, la Regina della Pace. Amen.

Maria De Jesus Coelho

Siamo veramente figli suoi e lo siamo a pieno diritto, poiché essa ci ha partoriti nel dolore ai piedi della croce.

 


«Donna, ecco tuo figlio!».  

Era la seconda natività. Maria aveva dato alla luce il suo primogenito senza dolori di parto, nella grotta di Betlemme; adesso dà alla luce il suo secondogenito, Giovanni, tra i dolori del Calvario. Solo adesso Maria sperimenta i dolori del parto, non solo nel dare alla luce il suo secondogenito, Giovanni, ma anche nel dare alla luce tutti coloro che, nelle ere cristiane, sarebbero nati da lei come «figli di Maria».  

Ora possiamo capire perché Gesù fu chiamato suo «primogenito ». Non perché Maria avrebbe avuto altri figli secondo la carne e il sangue, ma perché avrebbe partorito altri figli attraverso le doglie del suo cuore. La condanna divina inflitta a Eva è ora rinnovata in Maria, la nuova Eva, poiché essa partorisce i suoi figli con dolore.  

Maria, quindi, non è solo la madre di Gesù Cristo, ma è anche madre nostra. Questo non le è dato semplicemente come titolo di cortesia; non si tratta nemmeno di una finzione giuridica o di un linguaggio figurato. Siamo veramente figli suoi e lo siamo a pieno diritto, poiché essa ci ha partoriti nel dolore ai piedi della croce.  

All’ombra dell’albero del bene e del male, Eva aveva perso il titolo di Madre dei viventi, a causa della sua debolezza e della sua disobbedienza. Ora, invece, ai piedi dell’albero della croce, Maria, grazie al suo coraggioso sacrificio e alla sua fedele obbedienza, ha riacquistato il titolo di Madre dei viventi.  

Che destino meraviglioso avere come madre la Madre di Dio e come fratello Gesù!  

(Fulton J. Sheen, da "Le ultime Sette Parole") 

INVIDIA DI ALCUNI SACERDOTI E VESCOVI

 


          Il coraggio non manca alle persone che si dedicano a lottare per un mondo migliore, manca l'appoggio di coloro che potrebbero aiutare, ma per non perdere le loro posizioni e i loro talenti, preferiscono rimanere come sono. Perché se danno una possibilità a qualcuno che sa quello che dice, hanno paura di perdere contro un piccolo Mio che viene con tutta la saggezza che Io darò. Questo accade, figlio mio, in mezzo a coloro che sono già dentro. Sentono che sta succedendo qualcosa, perché all'improvviso appare una persona che non sapeva nulla della mia grandezza e della mia misericordia e che, per la potenza dello Spirito Santo, è stata scelta per gestire i miei affari. Allora l'invidia batte nel cuore dei sacerdoti e di coloro che non ammettono che tu, figlio mio, possa fare quello che stai facendo, che non hai studiato per essere uno di loro. Succede che dicono: "Non è giusto! Io che sono un sacerdote (lo stesso dice un vescovo), non ho questo potere. Come può? Non gli permetterò mai di entrare nella mia Chiesa e di dire cosa sono o non sono i diritti. Questo servizio è mio".   

          Così, caro figlio Benedetto, è quello che ti sta accadendo. Ma sta arrivando il momento in cui dovranno lasciare tutto lo spazio possibile per farti parlare, perché la gente ti vorrà davanti a sé, per il modo in cui ti spieghi e per il dono della guarigione che io, Gesù, ti ho dato. Anche gli stessi inni, i tuoi canti, richiameranno l'attenzione di molti, al punto che molti piangeranno quando canterai, perché toccheranno il cuore di molte persone, per le belle parole che sono state scritte.

          Bento, caro figlio, per quanto possa essere difficile per te entrare, in un luogo non consentito, tu ci sarai, perché il tempo non aspetta. È l'ora che il mondo sappia chi è con la verità, e non permetterò a nessuno di ostacolare il tuo passaggio, perché io sono sempre al tuo fianco e nessun essere sulla Terra ha la forza di alzare una mano contro di te, perché dove non si dice ciò che doveva essere annunciato, tu parlerai dei miei diritti. Se la scarpa calza coloro che sono vicini, dovranno togliersi di mezzo e non potranno fare nulla, perché se vogliono impedirlo, cadranno a terra. Come ho fatto con Mosè, quando ha parlato, nulla è stato lasciato indietro. Il suo bastone era più forte di ogni altra cosa, perché in esso c'era la mia forza. Così, figlio mio, sarai tu. Con la tua voce dirai ciò che deve essere detto, affinché si compia tutto ciò che è stato scritto. Porterai alla follia coloro che hanno manipolato i miei diritti, ma non potranno fare nulla perché non ci sarà più tempo. Le tenebre accecheranno i loro occhi e i loro cuori saranno induriti come pietra, perché chi non ha piantato per aiutare il più debole marcirà. Le loro radici non cresceranno più, perché è tempo di raccolto. Allora, figlio mio, sarai tu ad aprire la strada per il mio passaggio. In quell'ora tutti riconosceranno che sei un vero profeta degli ultimi tempi. Non ci sarà più alcun dubbio nei cuori di coloro che sono Miei. Sarai alleato del Papa di tutta la storia umana. Coloro che non si aspettavano che questo accadesse, dovranno vederlo, perché è come Io voglio, e non come loro vogliono. La ragione è tutta mia e i manipolatori dovranno cadere. 

            Grazie, figlio mio. Il coraggio ce l'hai, ma non si fermerà qui, crescerà come il lievito nella pasta. Sii con la Mia Pace.

GESÙ

13/06/1995

L’ANTICRISTO E LA FINE DEI TEMPI

 


Il Falso Profeta e la Bestia 

            Come già detto,  il falso profeta arriverà prima dell’Era di Pace per proclamarsi Dio e sedere sul trono di Dio, con l’assistenza delle nazioni unite e pagane  conosciute come la Bestia. Sant’Ippolito spiega che “con la bestia che viene fuori dalla terra, lui intende il regno dell’Anticristo, e con i due corni intende lui (il regno) ed il falso profeta…. Parlando di “corni come un agnello”, vuole dire che lui si farà come il Figlio di Dio e si presenterà come un re.” (70)  (San Vincent Ferrer ci assicura che un altro più feroce Anticristo si presenterà dopo il falso profeta, dopo l’Era di Pace, e Sant’Ippolito si riferisce al falso profeta come “il precursore (del più feroce) Anticristo”. Nel libro della Rivelazione l’Anticristo, il falso Profeta imporrà quello che molti considerano un “marchio” sui cittadini della terra. 

E’ degno di nota che la parola originale per “marchio” Kàragna (xcapayua), che non significa “segno” ma più vigorosamente un “colpo che lascia un segno”, oppure un “marchio sulla carne”. Arriva il falso Profeta che impone a tutti i cittadini il suo marchio Luciferino sulla mano destra o sulla fronte, con cui poter comprare e vendere beni materiali. Quelli che saggiamente rifiutano il marchio Luciferino saranno forzati ad acquistare tutto il cibo, i vestiti e riparo dal mercato cristiano clandestino.  E poiché essi sono Cristiani saranno perseguitati, cacciati  e, se presi, messi a morte dagli emissari dell’Anticristo. 

            Molto di più va detto. Alcuni sostengono che poiché il marchio Luciferino nella carne può essere imposto dal governo mondiale, alias la bestia, investiti con autorità per tenere uniti i cittadini con la legge, i cittadini rispettosi della legge potrebbero acconsentire  passivamente a ricevere il marchio senza cooperare attivamente e materialemte all’immoralità. Analogamente essi mantengono una tassa di pagamento federalizzata sull’aborto senza cooperare attivamente nell’immorale atto dell’aborto. Perciò nel caso che l’Anticristo richiedesse che tutti i cittadini ricevano il suo marchio  luciferino, non sembrerebbe immorale per il cittadino acconsentire passivamente.   

            Mentre questo argomento sembra persuasivo, fallisce se si considera questo segno diversamente da ogni atto  giuridico governativo (es. tassa sull’aborto), l’Anticristo ed i suoi  delegati imporranno la pena di morte a quelli che rifiuteranno il  suo marchio, cambiando in questo modo i cosiddetti atti di  governo entro atti di guerra e terrore su tutti  i Cristiani. Lui  muoverà un feroce attacco contro tutti quelli che si rifiutano di accettare il suo marchio, che rifiutano cioè di adorarlo come dio. Il suo marchio luciferino sarà impresso nella carne della mano destra o della fronte come una pubblica dichiarazione e chiederà abituali atti pubblici di adorazione da parte di tutti i civili. Atti di pubblica adorazione saranno diretti verso un’immagine che lui erigerà in onore del gruppo di controllo mondiale della Bestia che ha reso possibile la sua ascensione al potere globale. Satana renderà capace questa immagine di venire in vita  e con diaboliche macchinazioni, aiutato dalla tecnologia elettronica e dalla intelligenza artificiale computerizzata (vedi sotto) lui eserciterà autorità sugli abitanti della terra. Nei giorni dell’Anticristo ci sarà poco spazio per pensatori pusillanimi che aspettano di ricevere il suo marchio luciferino solamente   per ottenere la merce per soppravvivere. Colui che riceve il marchio della bestia ha attivamente consentito all’idolatria ed è perciò segnato dagli angeli di Dio per il giorno della collera che si manifesterà velocemente e con grande violenza. Il libro della Rivelazione ha rivelato il loro destino: 


Il primo angelo andò e riversò la sua coppa sulla terra.  Piaghe brutte e suppurate scoppieranno su quelli che avevano il marchio della bestia o adoravano la sua immagine ( 71). 

 

            Quelli che hanno rifiutato il marchio della bestia saranno sottoposti al test, ma l’assistenza divina darà loro la forza. L’Anticristo li forzerà  a nascondersi per pregare in segreto e riceveranno i sacramenti dai vescovi e dai sacerdoti in case private o cenacoli dove piccoli altari saranno eretti e gli angeli di Dio gli apporreranno il sigillo sulla fronte per proteggerli dalla sua rabbia. La Rivelazione ai punti 7.4 e 14.1 rivela che uno spirituale, divino sigillo sarà impresso sulla fronte di quelli che  rifiutano il marchio della bestia per vigilare  su loro e prepararli  a resistere alle 7 trombe. 

Rev. Joseph L. Iannuzzi 

"Sotto la Croce, io soffrii per diventare la Madre di tutti. Offri anche tu, per essere una madre per il tuo popolo!"

 


LA RIVELAZIONE DELL’AMORE DIVINO


Giugno 1947

Più pensavo a ciò che mi era accaduto, più ingrandiva nel mio cuore la paura che fosse proprio una  pura illusione.

Come potrei io contribuire a salvare un popolo? Avevo pregato, e il popolo continuava a peccare. E  vedevo Gesù soffrire: il mio cuore sanguinava; erano delle ore di agonia.

Dopo andai da Nostra Signora dei sette dolori con la mia angoscia segreta, piangendo su me stessa. La  pregai di illuminarmi. Come avrei potuto abbandonare tutto e sacrificare la mia vocazione di mamma  per il mio popolo? La supplicai: "Madre mia, per le tue pure lacrime materne, per i Tuoi grandi dolori  di madre dell'umanità, per il tua profondo amore materno, illuminami ed aiutami, poichè io sono tua  figlia".

Allora per me fu come se Ella rispondesse: "Sotto la Croce, io soffrii per diventare la Madre di tutti.  Offri anche tu, per essere una madre per il tuo popolo!"

Una pace ed una rassegnazione profonde riempirono la mia anima. Dissi con gioia: "Sì, anch'io offro e  prego per coloro che non trovano il cammino verso il Tuo cuore materno".

-"O mio Gesù: i miei sono veramente al riparo solo nel Tuo S. Cuore. Chiudili nelle Tue S. Piaghe,  come mi hai promesso: "Io mi preoccuperò di loro".

-"Signore, fa' sì che il Tuo preziosissimo Sangue non vada perduto per il mio popolo. Riconducile a Te, tutte! Fa' che io non sia indegna di essere esaudita, ma Tu ascolta Tua Madre".

DAGLI APPUNTI DI MARIA GRAF – SUTER

Vivete questa Settimana Santa come se fosse l'ultimo ricevimento del Suo vero Corpo e Sangue.

 


Messaggio pubblico di Nostra Signora di Emmitsburg a Gianna Talone Sullivan


1 aprile 2023

Miei cari figlioli
Sia lodato Gesù! Miei cari, mentre entrate nella settimana di Passione di mio Figlio, concentratevi sulla riparazione di tutti gli oltraggi, le bestemmie e gli atti sacrileghi contro di Lui. Adoratelo.
Adoratelo. Adoratelo e riparate con il vostro amore per coloro che si rifiutano di pregarlo e bestemmiano. Diffondetevi in tutto ciò che fate in Lui, nelle sue piaghe, e sigillate i vostri pensieri con i suoi.
Vivete questa Settimana Santa come se fosse l'ultimo ricevimento del Suo vero Corpo e Sangue. Unitevi a me e agli Angeli e prostratevi al vostro Gesù Crocifisso. Adoratelo. Beneditelo. Con la sua Santa Croce ha redento il mondo!
Rimango con voi. Sforzatevi di vivere una vita di purezza contro gli affronti del peccato. Vi benedico nel Suo Santo Nome.
Ad Deum

COME I DANNATI CHIEDERANNO INVANO MISERICORDIA E SARANNO GETTATI ALL'INFERNO.

 


Sappiamo dalla testimonianza delle parole di Cristo stesso che ai dannati sarà permesso di parlare con Lui, dopo aver ricevuto la loro condanna. Poi (cioè dopo che la sentenza è stata pronunciata) Egli ci dice: "Gli risponderanno anche dicendo: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato, assetato, forestiero, nudo, malato o in prigione e non ti abbiamo servito?" (Mt. xxv. 44). Quando le anime perdute percepiranno che non c'è alcun residuo di speranza che la loro terribile sentenza di condanna possa essere mitigata, nella loro disperazione, pronunceranno orribili imprecazioni: "Maledetti i genitori che ci hanno messo al mondo; maledetti tutti coloro che ci hanno indotto al peccato; maledetti tutti gli uomini che hanno vissuto con noi su questa terra; maledetto Colui che ci ha creati; maledetto il sangue di Cristo, con il quale siamo stati redenti; maledetti tutti i santi di Dio!". Che cosa farà il Giudice divino quando li sentirà vilipendere Dio in questo modo sconvolgente? Quando Egli stesso, davanti al consiglio ebraico, riconobbe di essere il Figlio di Dio, il sommo sacerdote Caifa si stracciò le vesti e gridò a gran voce: "Ha bestemmiato; ora che avete udito la bestemmia, che ne pensate?". E il popolo, rispondendo, disse: "È degno di morte". La stessa scena si svolgerà ora, solo che sarà mille volte più terribile. Quando Cristo sentirà queste bestemmie, esclamerà, con santa indignazione: "Hanno bestemmiato Dio, hanno maledetto Me e i miei santi! L'avete sentito voi stessi, ora che ne pensate?". Allora tutti gli angeli e i santi risponderanno: "Sono degni della morte eterna, delle pene eterne dell'inferno! Via con loro nel luogo del tormento, via con loro nel fuoco eterno!". Allora si compirà ciò che è stato predetto nel libro della Sapienza: "Il Giudice divino prenderà lo zelo come armatura e armerà la creatura per la vendetta dei suoi nemici. Indosserà la giustizia come corazza e prenderà il vero giudizio come elmo. Prenderà l'equità come scudo invincibile, affilerà la sua ira severa come lancia e il mondo intero combatterà con Lui contro gli sprovveduti. Allora i fulmini scenderanno direttamente dalle nubi, come da un arco ben teso. Saranno scagliati e voleranno verso il bersaglio. Una fitta grandine sarà lanciata su di loro dall'ira della pietra; le acque del mare si scateneranno contro di loro e i fiumi scorreranno insieme in modo terribile. Un vento potente si alzerà contro di loro e come un turbine li dividerà; la loro iniquità porterà tutta la terra nel deserto e la malvagità rovescerà i troni dei potenti" (Sap. v. 18-24). In queste terribili parole la Sacra Scrittura, il libro della verità eterna, descrive la sacra indignazione con cui il Giudice supremo castigherà i dannati mentre sono ancora sulla terra. Tutti gli elementi, i tuoni, i fulmini, le grandinate, i flutti impetuosi dell'oceano, i turbini e le tempeste, tutte le potenze, insomma, della natura diventeranno strumenti per eseguire la vendetta di Dio su coloro che si sono ribellati a Lui, su quei miserabili abbandonati la cui esistenza sulla terra è stata un lungo e terribile oltraggio al loro Creatore. Infatti, con le loro parole e le loro opere hanno bestemmiato Lui, il Dio di infinita santità, potenza e amorevolezza. Hanno offeso senza ritegno il Creatore e il Conservatore del regno della natura; perciò tutta la natura si solleva contro di loro per vendicarsi. Ora, quando Cristo avrà riversato su questi infelici esseri tutta la rabbia delle potenze della natura nella loro furia vendicativa e primitiva, la terra si aprirà sotto i loro piedi ed essi, insieme a tutti i diavoli, saranno inghiottiti. San Giovanni, nell'Apocalisse, dice: "E un angelo potente prese una pietra, come se fosse una grande macina da mulino, e la gettò nel mare, dicendo: Con tale violenza sarà gettata Babilonia, la grande città, e non si troverà più nulla" (Apoc. xviii. 21). Queste parole pronunciate dall'angelo non significano forse che tutte le anime perdute scenderanno all'inferno con l'impeto di una macina da mulino che affonda in fondo all'abisso di acque in cui viene scagliata? 

Oh, terribile caduta dei dannati! Chi può pensare ad essa senza rabbrividire! Ahimè per coloro per i quali è stata preparata; meglio sarebbe per loro se non fossero mai nati! Così scenderanno, e l'inferno, quando lo raggiungeranno, come un drago feroce, aprirà le sue fauci per divorarli, ed essi saranno inghiottiti al loro interno, secondo la profezia di Isaia: "L'inferno ha allargato la sua anima e ha aperto la sua bocca senza limiti, e allora i forti, i loro popoli, i loro alti e gloriosi vi scenderanno" (Is. v. 14). Chi può descrivere la disperazione dei dannati, la rabbia con cui nell'abisso profondo e cupo dell'inferno cercheranno, nella loro furia, di dilaniarsi e lacerarsi a vicenda. Quali parole possono descrivere gli ululati e i gemiti che risuoneranno in quel luogo di tormento?  È al di là del potere dell'uomo di concepire. Infatti, se la Sacra Scrittura ci dice che occhio non ha visto, né orecchio ha udito, né è entrato nel cuore dell'uomo ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano, non si può forse dire che l'uomo non può farsi un'idea di ciò che Dio ha preparato per coloro che lo hanno insultato così frequentemente, così sfacciatamente? E se le gioie del cielo superano ogni nostra capacità di descrizione, non saranno forse inconcepibilmente grandi anche i tormenti dell'inferno?  Rifletti su questo, o lettore, rifletti spesso, e non sprecare la tua vita in piaceri oziosi, ma cerca di salvare la tua anima. Invoca Dio con tutto il fervore del tuo cuore e supplicalo di concederti una sentenza favorevole nel giorno del giudizio finale, dicendo: Dio giustissimo e giudice di tutti gli uomini! Molte volte e gravemente ti ho offeso e non ho nulla da aspettarmi dalla tua giustizia se non un severo castigo. Tuttavia, ora confesso i miei misfatti; me ne pento e li aborrisco, e mi riprometto fermamente, da questo momento in poi, di esserti sempre fedele. Ti prego quindi di perdonare misericordiosamente i miei peccati, affinché io possa sfuggire alla morte eterna e possa raggiungere la felicità eterna. Amen


Sono stanco di dirvelo, non voglio la morte eterna per voi, capitelo! Io sono morto perché voi possiate vivere e voi non mi ringraziate nemmeno e continuate a tradirmi.

 


Rosario - Messaggio UNICO.


Messaggio di Nostro Signore Gesù Cristo a J. V.


23 marzo 2023

Nostro Signore Gesù Cristo parla.

Figlioli, la Croce gloriosa, avete ragione, la Croce che per alcuni era punizione, morte, ma per voi, vedendomi crocifisso lì, è salvezza.

Quanti pochi capiscono questo grande dono del Cielo, quanti pochi vivono ciò che Mio Padre Mi ha chiesto di fare per voi! Non guardate solo alla Croce, perché, alla fine della Mia Missione sulla Terra, vi ho lasciato molte Rivelazioni, molta Conoscenza, molta Vita spirituale, affinché possiate raggiungere quella Vita del Cielo di cui avete tanto bisogno, perché dovete capire che il Peccato di Adamo ed Eva vi ha distrutto spiritualmente. 

Quando comprate qualcosa di bello, di bello, ve lo godete, ma dopo un po' di tempo, dopo qualche anno, quello che prima era bello e stupendo, non lo volete più, perché è già brutto, inutile. È così che l'uomo è passato dall'essere una persona bella e adorabile, Adamo ed Eva, e dopo il peccato, la loro anima, tutto il loro essere, sembrava orribile.

Non siete stati creati per vivere così, orrendi davanti agli occhi della Santissima Trinità, davanti agli occhi del Cielo, degli Angeli, siete stati creati per essere belli. Mio Padre era felice della presenza di Adamo ed Eva che obbedivano all'inizio, che godevano della Creazione Universale, ma arriva satana, voltano le spalle a mio Padre, lo tradiscono e distruggono tutto ciò che di bello mio Padre, vostro Padre, aveva creato per il vostro bene.

Tutto il male è venuto a causa di un tradimento, sono venuto a riparare quel tradimento, vi ho lasciato tutto il necessario per tornare, praticamente, ad essere come i vostri Primi Genitori, ma voi non avete capito, non avete voluto tornare a quei momenti belli, Puri, Santi, di grande gioia spirituale. Ancora non capite: siete nello sterco! Vi vengono portate acque pulite, profumate, che sono la Mia Parola, il Mio Esempio, il Mio Dono e voi, invece di pulirvi con esse, preferite continuare nella sporcizia, nello sterco e non volete capire che la vostra stoltezza vi costerà, alla grande maggioranza di voi, la dannazione eterna.

Vi ho dato molte opportunità di salvezza, ma il male continua a crescere, continuate a vivere nella sporcizia e la sporcizia aumenta tra di voi. Aumentano le lotte fraterne, aumentano le menzogne, gli errori, i furti, gli omicidi, non vi amate più come vi avevo chiesto, vedete i vostri fratelli solo con gli occhi dell'avidità, prendete da loro quello che hanno, rubate, uccidete per aumentare i vostri tesori, che vi porteranno certamente al fuoco eterno.

Vi rendete conto, piccoli Miei, che la stragrande maggioranza di voi che non è adatta a entrare nel Regno dei Cieli, di certo non se ne cura, né ci pensa. Vivete alla giornata, vivete per il mondo, non c'è più amore in voi e quel poco che vi rimane lo disprezzate, perché vi sentite sciocchi quando amate.

Non avete più tempo, siete stati avvertiti da tutte le parti che eventi forti stanno arrivando, stanno arrivando ora, e voi non siete preparati. Sono stanco di avvertirvi di questo, non voglio la morte eterna per voi, comprendetelo! Io sono morto perché voi possiate vivere e voi non mi ringraziate nemmeno e continuate a tradirmi. Mi disprezzate per tutto quello che ho fatto per voi, non vi interessano le mie parole, il mio esempio, i miei miracoli, i miei insegnamenti per la vostra crescita spirituale.

Siete come il popolo ebraico, testardi, stolti, vedete ciò che vi circonda e non volete capire che la spada è già su di voi.

Quelli di voi che sono con Me, quelli di voi che capiscono, vi chiedo ancora una volta: pregate per i vostri fratelli, per quelli che non sono preparati, ci sono alcuni, che per paura, quando gli eventi arriveranno, capiranno e si pentiranno, certamente, saranno salvati, dovranno passare attraverso un lungo periodo di purificazione, ma alla fine saranno salvati, ma la grande maggioranza non capirà e sarà condannata.

Questo Mi fa tanto male, piccoli Miei, Mi fa tanto male, perché vi ho dato tutto, anche l'ultima goccia del Mio Sangue e voi non Mi avete ringraziato né il Mio Amore per ognuno di voi ha toccato il vostro cuore.

Grazie, piccoli Miei.


L'EUCARISTIA

 


I miracoli eucaristici di Firenze 1230 -1595 

Un ascoltatore gentile mi ha posto, per lettera, una domanda che mi sembra sia molto intelligente, e spero che la mia risposta a lui possa giovare a tanti altri.  

 La domanda è questa: «Padre Giorgio mi può dire perché Dio permette tanti sacrilegi attorno all'Eucaristia?  

 E poi perché Gesù stesso ai nostri sacrilegi, alle nostre trascuratezze, alle nostre freddezze o addirittura mancanze di fede reagisce con i suoi miracoli straordinari eucaristici?»  

La mia risposta può essere la seguente.  

 La Santa Eucaristia è, per eccellenza il mistero della fede. Solo la fede permette di penetrare nella luce soprannaturale del mistero, che è una realtà così piena di luce che noi non riusciamo a vedere tutta, sino in fondo. Ma c'è. Dio ci diffonde le sue luci, in verità, attraverso le ombre, una specie di velo, per preservare dall'accecamento gli occhi troppo deboli nella nostra anima.  

 Dio non vuole ingannare coloro che illumina. Noi non potremo contemplare il suo splendore faccia a faccia sin quando il nostro sguardo soprannaturale non sarà stato sufficientemente preparato a percepirlo.  

 Nell'attesa, per gli uomini pellegrini di quaggiù, il Signore si nasconde sotto dei segni, quello della Chiesa, quello dei sacerdoti, quello in particolare del Santissimo Sacramento verso il quale tutti gli altri convergono, come al loro culmine.  

Gesù ha detto a S. Tommaso incredulo: «Beati coloro che pur non avendo veduto, hanno creduto» (Gv.20,29).  

 Ma Gesù conosce la nostra debolezza, e come Tommaso, facciamo fatica a credere, anzi a volte siamo proprio dei poveri, pieni di dubbi, stanchi ed esitanti ed invece di superare le eventuali difficoltà, ci impelaghiamo nel mistero come su una pietra d'inciampo.  

 È per dissipare la nostra poca fede che Gesù, nella sua pietà, ci aiuta allora coi miracoli.  

 Sempre lo stesso, ieri, oggi e sempre, Egli elargisce con il suo cuore ancora a coloro che camminano quaggiù nella notte dell'ignoranza e del dubbio e a coloro che rischiano d'inciampare.  

 Non possiamo quindi disprezzare i miracoli eucaristici attraverso i quali il Signore si degna di mostrarci che al di là delle specie sacramentali, cioè del pane e del vino, c'è proprio lui col suo Corpo, col suo Sangue, con la sua anima e con la sua divinità.  

 Gli angeli del cielo non dubitano della verità del Corpo e del Sangue del Cristo nel Santissimo Sacramento, perché il loro sguardo è puro e dunque incontaminato.  

 I nostri occhi, al contrario, sono quelli di peccatori a cui i peccati annebbiano la vista.  

 Ora rifiutare i miracoli che Gesù compie per sostenere la nostra fede e alimentare il nostro amore, sarebbe disprezzare la divina misericordia che ha pietà della nostra miseria e debolezza.  

È il Signore stesso che in quel momento agisce.  

 È il Padre celeste che glorifica il suo Figlio perché noi crediamo in Lui e possiamo proclamare con grande voce nel cielo sino agli estremi confini della terra:  

 «Degno è l'Agnello immolato sui nostri altari di ricevere la potenza, l'onore, la gloria e la benedizione!» (Ap.5, 13).  

 Perciò narrando i miracoli eucaristici che riferiscono le meraviglie compiute dall'Eucaristia lungo i secoli, ho ritenuto non solamente corroborare la fede vacillante di alcuni fratelli, ma anche e soprattutto glorificare Dio, sempre vivo e ardente fra noi!  

 Se non temessi di mostrarmi un poco di buono, come vorrei esclamare con il profeta: «Il cuore mio e la mia carne esultano in Dio vivo!».  

E come vorrei agguagliare lo zelo del mio caro San Filippo Neri che, in estasi, ardeva e tremava tutto quando il solo pensiero di Gesù Eucaristia gli attraversava la mente!  

 Pensiamo a tutt'e le notti eucaristiche del Santo Curato d'Ars, a San Pier Giuliano Eynard e di tutti gli altri «figli della luce» che hanno attinto luce forza amore da Gesù Eucaristia. Diventeremo noi uguali a loro?  

 Prendiamo, prendiamo la loro fiaccola e accendiamola al fuoco dell'amore; prendiamo la loro anfora e riempiamola all'acqua viva della salvezza!  

Gesù è infatti una fonte in attesa di mille seti...  

 Egli vuole riempire le nostre mani, fatte a coppa, con la sua acqua chiara e vergine;  

 Egli vuole dissetare le anime nostre, fatte a conchiglia, con il torrente d'acqua fresca e pullulante di grazia ...  

Stasera andiamo a Firenze, nella grande città del Giglio che, nella storica chiesa di Sant'Ambrogio custodisce le reliquie di due miracoli eucaristici avvenuti rispettivamente nel 1230 il primo e nel 1595 il secondo.  

Intanto vi racconto il PRIMO.  

 È il mattino del 30 dicembre 1230 e un vecchio prete di nome Uguccione, cappellano delle monache benedettine, nella Chiesa dedicata a S. Ambrogio (a Firenze appunto) sale l'altare per la celebrazione della messa.  

«Introibo ad altare Dei  

Ad Deum qui laetificat iuventutem meam. Il nostro aiuto è nel nome del Signore. Egli ha fatto cielo e terra ...  

 Te igitur clementissime Pater ... o Padre clementissimo, noi ti supplichiamo e ti chiediamo per Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore, di accettare questi doni, di benedire queste offerte ...  

Hoc est enim corpus meum  

Hic est enim calix sanguinis mei...  

Domine non sum dignus ut intres sub tectum meum. ma dì soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita ...  

Il Corpo di Cristo. Amen».  

 Tutto normale dunque; ma al momento della purificazione del calice, dopo la comunione, il Sacerdote senza accorgersene, lasciò alcune gocce di vino consacrato nel calice.  

Forse una svista, forse l'età avanzata, forse, che so io? una leggerezza, fatto sta che il prete ripose il suo calice nell'armadio, senza accorgersi di nulla. Ma l'indomani mattina, vide con suo grande. sgomento che le gocce di vino si erano trasformate in vivo sangue coagulato.  

 La suora sagrestana vedendo il fatto cadde in ginocchio gridando, mentre tutte le altre monache, accorse, constatavano l'avvenimento miracoloso.  

 Subito il vescovo di Firenze, Ardingo (di Pavia) ne venne informato e subito ordinò che gli fosse portato il calice con la preziosa reliquia.  

 Ma dopo parecchi giorni, la madre badessa Ceida chiese al vescovo la restituzione della santa reliquia.  

 Il prelato allora fece costruire un ricco tabernacolo nel quale ripose in un'ampolla il contenuto del calice, e nel 1231 i francescani la riportarono processionalmente, dal vescovado fino al monastero, ove ancora oggi è conservata.  

 Ma ecco un secondo prodigio. Ormai sono passati tre secoli da quel giorno, tutti pieni di amore e adorazione verso Gesù Eucaristia, costruendovi con crescente e singolare concorso di fede, di pietà ed arte, una cappella stupenda, ove si ammira il bellissimo tabernacolo in marmo che custodisce il sangue miracoloso.  

 Siamo giunti dunque al mese di marzo, il 24, Venerdì santo del 1595.  

 Mentre all'altar maggiore si sta celebrando il sacro rito della passione e morte di Gesù, scoppiò all'altare della Reposizione (una volta si diceva «del Sepolcro») un. incendio a causa di una candela che scintillando appiccò il fuoco a tutto l'apparato. Clero e fedeli corsero immediatamente ad estinguere le fiamme che si erano diffuse ovunque.  

 Per mettere in salvo il Santissimo Sacramento, un Sacerdote si slanciò fra le fiamme e aprendo l'urna tabernacolo prese il calice con l'ostia grande, ma nella confusione del momento urtò la pisside che conteneva alcune particole per eventuali comunioni agli infermi. Cadendo a terra, la pisside si aprì e ne uscirono le sei particole che rotolarono tra le vampe del tappeto della predella.  

 Domato finalmente l'incendio tra i lini semibruciati, fu trovato un piccolo corporale, abbrunito dalle fiamme, ma intatto. Apertolo, furono rinvenute le 6 particole intatte, abbrunite anch'esse dall'eccessivo calore, accartocciate e unite insieme forse a causa dell'acqua gettata per estinguere l'incendio.  

Vennero poste all'adorazione dei fedeli e poi chiuse in una scatola d'argento smaltato, insieme al corporale e conservate nel Tabernacolo assieme all'altro miracolo del Sangue divino coagulato.  

 Quando nel 1628 l'arcivescovo di Firenze, Marzi-Medici, le esaminò attentamente, le trovò incorrotte. Nel 1907 furono nuovamente sottoposte ad un controllo ed ancora erano intatte.  

 Ogni anno, durante le 40 ore, che a S. Ambrogio si celebrano nel mese di maggio, le due insigni reliquie vengono esposte nell'unico ostensorio, sormontato però da un'ostia grande consacrata.  

 Nella cappella del miracolo, durante tutto l'anno, ardono sette lampade, come a simboleggiare la viva e calda pietà dei fiorentini e dei numerosi pellegrini.  

 Ed io vi invito ad andare, se potete, ad adorare Gesù che sotto quegli splendidi segni ci ha assicurato che egli è davvero vivo e presente. Ma intanto riaccendiamo le fiaccole della fede e della carità e andiamo nella nostra chiesa, anche se piccola o modesta e là adoriamo Gesù.  

 Madre Maria Candida dell'Eucaristia, carmelitana scalza, ha lasciato scritto:  

«Quante volte, specie la sera, mirando il Santo Tabernacolo e respirando di felicità penso e dico: di quanto si ha quaggiù di grande e bello, di prezioso nulla vi è che uguagli il Tesoro che qua si racchiude. È qua il Tesoro unico che vi è sulla terra. Io lo posseggo, gli sono vicina!  

O Santa Eucaristia, tu mi fai morire per meglio vivere. Nel nascere Gesù si fece nostro, ma nella S. Comunione si rende mio! Un giorno senza Comunione può paragonarsi ad un giorno senza sole, senza pane, senza sorriso, senza riposo».  

 «La devozione al S.S. Sacramento - Diceva S. Filippo Neri che bruciava d'amore davanti a Gesù Eucaristia per 40 ore senza interruzione - la devozione al S.S. Sacramento e la devozione alla Madonna sono, non il migliore ma l'unico mezzo per conservare la purezza. Non vi è che la Comunione che può conservare puro il cuore a 20 anni. Non ci può essere castità senza Eucaristia».  

 Ed io umilmente aggiungo: a qualsiasi età va bene l'Eucaristia per essere puri, perché solo così finalmente potremo vedere Dio!  

 Davanti al tuo infinito amore o Gesù io mi sento profondamente commosso e pieno di riconoscenza, non so far altro che ripetere: grazie o Gesù.  

 Ma che cosa ti renderò io, o Signore, in cambio del tuo dono?  

Sento la tua dolcissima voce che mi ripete: figlio dammi il tuo cuore.  

 «Eccomi o mio amato e buon Gesù che alla tua Santissima prese!'lza prostrato, ti prego col fervore più vivo a stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza e di carità, di dolore dei miei peccati e di proponimento di non più offendenti.  

Mentre io con tutto l'amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe cominciando da ciò che disse di te o mio Gesù, il santo profeta Davide: Hanno forato le mie mani e i miei piedi; hanno contato tutte le mie ossa».  

Sia lodato Gesù Cristo.  

P. Giorgio Finotti dell ’Oratorio 


(Svegliati e fai la tua parte, perché tutto sta per finire)

 


Messaggio ricevuto il 19 marzo 2023

Mia cara figlia scrivi, Io sono il tuo Dio, il tuo Salvatore. Sono venuto con il Mio Amore per darti un altro messaggio che viene dal Mio Sacro Cuore al tuo. Voglio dare a tutti la mia pace e il mio amore, affinché tutti si preparino al nuovo Avvento che ho preparato per questi tempi finali, perché non ce ne saranno più. La mia venuta è vicina, per dare a tutti ciò che ho promesso, perché tutto è in disordine e voglio che partecipiate e facciate tutto come vi ordinerò, perché il mondo non può continuare così. Come Padre, verrò a modificare tutto per l'Onore e la Gloria di Dio, perché Io sono quello che sono.

Sono venuto a chiedere al mio figlio sacerdote (il sacerdote di Maria) di non prestare attenzione all'anticristo, ma di obbedirmi prima che sia troppo tardi, perché egli apparirà e comanderà a tutti di obbedirgli. Quindi preparatevi, perché d'ora in poi o con Me o con il mio nemico, che è anche il vostro. Chiedo a tutti di essere preparati, di iniziare con la Chiesa Reminiscente e di non ascoltare colui che è lì (in Vaticano), perché vuole porre fine alla mia Chiesa e alla Santa Eucaristia, dove ho sofferto e sono morto per salvarvi dandovi il Pane della Vita, per salvarvi con la mia sofferenza sulla Croce. Perciò, figlio mio, ti ho chiesto di prepararti già da ora, perché ti resta poco tempo, poi non c'è più niente da fare.

D'ora in poi dovrai obbedirgli, e ti costerà caro, perché non hai ascoltato quando ne avevo più bisogno. Io vi do tutto al momento giusto, ma quando un bambino non mi obbedisce, non posso fare nulla. Fate tutto come vi viene dato, e dovete sapere che la disobbedienza inizia dal cattivo comportamento di tutti coloro che non vogliono ascoltarmi attraverso i richiami di questi messaggi dei miei profeti, quindi svegliatevi e fate la vostra parte, perché tutto sta per finire. Quando chiamo un bambino, è perché le cose non vanno bene, quindi sto dando a tutti il mio messaggio di Padre, Figlio e Spirito Santo.

Amen.

QUADERNO DELL'AMORE

 


Roma , 11 aprile 1968 - Giovedì Santo 

Mi sono fatto uomo come voi, mi sono lasciato uccidere da voi per poter entrare nei vostri cuori, per potervi dare l’amore che è il mio Cuore. 

Avete a disposizione il mio Cuore che si fa vostro, per la conquista dei cuori degli uomini. È questa la strada che vi ho indicata con la mia passione: penetrare nei cuori. 

La mente si può suggestionare, ma il cuore si può solo conquistare; un cuore saldamente conquistato sarà padrone della mente e la indurrà a volere solo quello che lui comanda e vuole. Non è mai la violenza a conquistare il cuore di un uomo. È la mansuetudine, la bontà, il sacrificio, la rinuncia, la perseveranza nel desiderio. 

È una violenza fatta di sola volontà di non rinunciare mai a volere entrare in quel cuore.  

È stata la mia morte in croce ad aprire a voi questa porta. Vi ho messo a disposizione anche la chiave per entrare quando la troverete chiusa. La chiave è il mio Cuore che si fa vostro ogni volta che mi chiedete di aprire la porta chiusa di un cuore. 

Io entrerò insieme a voi, perché se entrassi Io solo non creerei il legame tra voi; ognuno di voi sarebbe legato a Me solamente. Invece Io voglio legare tutti fra di voi in Me, attraverso Me. Questa è la ragione per cui ho sempre scelto e scelgo uno di voi, al quale Io mi sono donato e mi dono, per entrare in tutti. La scelta fu fatta da Me sul legno della croce, durante la mia agonia. Fu allora che il Padre mi concesse di scegliere fra tutti voi i più idonei a esprimervi, a portarvi la conoscenza di Me, di tutto quanto Io ho ottenuto dal Padre in vostro favore, di tutto quanto voi potete per mio mezzo. 

La vostra speranza di un ritorno alla pace, alla convivenza gioiosa e armoniosa tra voi è fondata tutta su quelle scelte che Io feci allora. Quegli uomini che ebbero tanta parte nel salvare il mondo dalla rovina, erano nel numero di quelli che scelsi allora.  

Quei pochi che oggi sono nel mondo e vivono per donarsi a tutti, portano ancora e sempre più efficacemente la misericordia e il perdono del Padre, che Io chiesi ed ottenni per voi tutti. A questi uomini che vivono in mezzo a voi giunge continuamente una forza che regge l’instabilità creata dal dominio delle ambizioni e passioni. 

È la forza dell’amore mio che giunge a voi tutti per i canali già scelti durante l’agonia.  

La sorgente di tutto il bene, di tutte le ricchezze che avete a disposizione è in Me; Io la invio a voi per i miei canali. Se non riconoscete l’origine, la provenienza da Me, di ogni bene, siete costretti a ricerche che vi confondono e vi fanno perdere la gioia del godimento di quanto riceveste gratuitamente. La riconoscenza solamente vi darà durevole godimento dei miei beni. Inutile è chiedervi il perché di ogni cosa che non capite.  

Tutto invece potreste capire se riusciste a non domandarvi perché.  

La soluzione di tutto è l’attesa paziente e serena della luce che si accenderà in voi.  

Si accenderà quando sarete contenti, felici di quanto già conoscete e possedete, quando non vanterete diritto alcuno di voler sapere, possedere, vedere.  

Tutto il vostro essere deve esprimere sempre e solo riconoscenza e amore. A questo punto potrete sapere, possedere, vedere molto o tutto quello che non avete preteso.  

La riconoscenza vostra vi darà un diritto, sarà il diritto all’amore di Colui che tutto può farvi sapere, possedere, vedere. Quando il bene vostro si posa su un uomo che non brama di conoscermi, che non cerca, che non ama la verità, questo uomo è lo strumento che Io uso per indurre voi a tenervi più intimamente uniti a Me. Vi voglio più confidenti, più ansiosi di avermi al vostro fianco; vi parlo nel silenzio di quell’uomo che non vi parla, che non vuole sentirvi parlare di Me. Quel silenzio diventa brama per voi che mi amate, che mi amate ancora di più non trovandomi presente in quell’uomo che non vi fa sentire la mia presenza.  

Il mio silenzio si fa ricerca, si fa timore per voi di avermi perduto, di avermi offeso al punto di avervi abbandonati, di avere perduto l’interesse, l’amore, la volontà di attuare i miei piani su di voi. Io non ho mai ripensamenti, non cambio le scelte fatte, per i disegni stabiliti; non trascuro neppure per un attimo l’interesse, la cura, l’amore per voi. 

Vi guido a mantenere vivo e sempre più efficace lo slancio della ricerca di Verità e di Beni che Io già avevo stabilito di mettere a vostra disposizione, per dare a voi la gioia di fare le mie veci, per darvi autorità nel dire, nel fare ciò che il mondo non sa dire e non sa fare. 

Voglio evitare a voi che la confusione e le idee dell’umanità sbandata possano togliervi la serenità e l’entusiasmo che vi occorrono nel continuare a cercare e diffondere solo la Verità. 

Solo per amore permetto l’incontro vostro con la menzogna; è per farvi amare sempre più, per mantenervi più saldamente legati e amanti del vero e del giusto. 

Vi ho scelti a essere specchio della verità. Vi difendo Io dalla menzogna e voi non sarete mai presi nella trappola dell’inganno, perché tolgo il potere di suggestione di ogni spirito menzognero, mettendo in luce la verità. In ombra lascio ogni falso e malizioso attentato alla verità. L’ombra è assenza di energia, assenza di forza vitale, è decadimento e morte sicura. 

Tutto ciò che vive, che vivrà è solo tutto quello che riceve calore dai miei raggi di luce; tutto ciò che Io lascio in ombra, muore. È nella verità colui che impegna tutto se stesso nel volere capire e attuare un programma di maggiore conoscenza del vero. 

L’umile ricerca dentro di voi che vi porterà a scoprirvi incapaci di crearvi una vostra verità. 

La verità che un uomo si è creata e vuole imporre agli altri uomini è imposizione di sola menzogna. Colui che cerca una verità da imporre come dominio sugli altri uomini, impone se stesso, non la verità. La verità mia lascia libera anche la menzogna; la menzogna fa chiasso, fa violenza, strepita perché ha paura del potere della verità. Il potere della verità è nell’attesa paziente del crollo, della morte di ciò che non può sopravvivere senza il calore della mia vera luce.  

Voi che siete a contatto con le menzogne degli uomini, combatterete in voi stessi ogni spirito di non verità, di viltà, nel vedere il male provocato dall’imposizione della bugia.  

Io posso aiutarvi ad accelerare il ritorno al bene vostro solo nella verità.  

Il compito vostro è di volere il mio intervento nell’abbattere le false credenze imposte da uomini assetati di vendetta e di desideri di dominio su tutti e tutto. 

Il crollo di questi miti falsi sarà inesorabile e inevitabile. Io anticiperò tale crollo quando sarà chiesto con amore da voi. La vostra richiesta farà smascherare tutto e tutti i centri di diffusione di menzogne che portano rovine incalcolabili a tutto il mondo.  

Il potere che Io darò a voi non sarà di imporre la verità; sarà il potere di smascherare la menzogna. La verità si farà strada ogni volta che la menzogna è smascherata.  

Il crollo di una sola menzogna è trionfo anticipato di verità, di bene, di amore che è trionfo di maggiore felicità e benessere per voi tutti, perché con la verità entro Io. 

Sono solo Io il vostro Dio che vi può procurare l’ordine, la pace, la ricchezza, la felicità. Combattere la falsità, è diffondere il bene intorno a voi, è indurre Me a farvi conoscere altre verità. Amando la verità amate Me. Colui che è veritiero per amore della verità, mi ama e mi conosce. È l’amore alla verità che vi porterà a conoscerla, a viverla insieme a Me. 

Accettare una verità per suggestione, per imposizione, per timore, non è amare la verità, poiché è solo l’amore che vi dà l’intima unione con Me, sarà sempre solo l’amore alla verità che vi farà conoscere la verità, perché la verità è solo in Me. 

Io conosco tutte le falsità diffuse intorno a voi. La più piccola menzogna, come la più grande, sono l’ostacolo maggiore al vostro vivere pacifico, al raggiungimento di quel progresso spirituale ed armonioso elevarvi che è la vera felicità. 

Molti uomini buoni non producono niente di buono per loro stessi e per gli altri; la loro bontà si limita a non fare del male agli altri e per amore del vivere più in pace evitano di prendere posizione di resistenza al dilagare di errori che vedono e sanno riconoscere. 

Questi esseri non sono chiamati buoni da Me. Essi sono responsabili del diffondersi delle menzogne e dei mali che colpiranno tutti. La loro passività rende ancor più attivi gli spiriti portatori di disordini. È solo chi non accetta, chi combatte, chi arresta in sé, per sé e per gli altri l’imposta menzogna, che induce Me a prestargli l’aiuto che lo farà trionfare su tutti i nemici della verità. Colui che scende a compromessi con le bugie degli uomini, non avrà mai Me al suo fianco. Io non posso accettare di soccorrere un uomo che accetta delle bugie di altri uomini e pretende non solo il mio soccorso, ma anche il mio benestare al compromesso con la menzogna. Quell’uomo Io non lo aiuterò, perché non crede a Me, non crede al potere invincibile della verità. Egli combatterà da solo e sarà schiacciato dalle bugie che ha accettato. Le preghiere che questi mi rivolgerà, anche se assidue, non porteranno al trionfo della causa intrapresa. 

Le cause che Io difendo, le preghiere che Io esaudisco, sono quelle di coloro che hanno accettato di servire una causa sola: la verità per il trionfo della giustizia e dell’amore. 

Non è ascoltata nessuna preghiera che non tenda a questo fine.  

Se il fine che vi proponete è questo da me indicato, Io correggerò i vostri errori, appianerò la strada che dovrete percorrere, difenderò voi e le persone a voi care da insidie e nemici, allontanerò tutti coloro che tentassero ostacolarvi, ingannarvi e isolarvi, Io non permetterò mai ad alcuno di arrestare il vostro cammino, per la conquista di coloro che vorranno ascoltarvi e seguirvi per tale via.  

Nessuno, per quanto intelligente e in posizione di comando, riuscirà a confondere voi.  

Io in voi confonderò tutti coloro che tentassero di confondervi.  

Non trascurerò di abbattere l’orgoglio di tutti coloro che intendessero o osassero umiliare voi. Io umilierò e renderò impotenti tutti coloro che si riterranno autorizzati a pretendere da voi di non dire le verità che conoscete. Inutile sarà la critica a voi, alla vostra maniera di vivere, alle vostre debolezze di uomini. Ogni critica che vi riguarda sarà una grossa punizione per coloro che l’avranno fatta. Si pentiranno amaramente di avere osato trattarvi da esseri che non hanno mezzi o capacità di difendersi.  

La mia difesa interviene subito e sarà di ammonimento per tutti. Le poche vittime della loro maldicenza sono quelle che vi daranno garanzia del Mio aiuto. 

È per amore del trionfo di un Bene Superiore che toglierò potere ai malvagi; è per il bene di tutti che farò conoscere la grande speranza che sarete voi che mi amate per ritrovare la strada giusta. È la strada che condurrà a credere veramente nella possibilità di ottenere la Mia presenza ed assistenza costante per tutti. 

Luigi Gasparri

Davanti alla croce

 


Noi ti adoriamo, Cristo Gesù.
Ci mettiamo in ginocchio
e non troviamo parole sufficienti
per esprimere quel che proviamo
davanti alla tua morte in croce.
Noi desideriamo, o Cristo,
gridare oggi verso la tua misericordia
più grande di ogni forza e potenza
alla quale possa appoggiarsi l’uomo.
La potenza del tuo amore
si dimostri ancora una volta più grande
del male che ci minaccia.
Si dimostri più grande dei molteplici peccati
che si arrogano in forma sempre più assoluta
la cittadinanza nella vita degli uomini.

(Giovanni Paolo II)