Apparizioni a Ghiaie
Il ricordo di don C. Vitali nel 40° della morte
Riporto in parte la commemorazione di don Cesare Vitali, nel 40° anniversario della morte, fatta da don Italo Duci.
Don Italo scrive:
"Sono vissuto 15 anni accanto al parroco don Vitali. Furono per me anni felici perché ebbi piena libertà di lavoro e fiducia. Ringrazio sempre il Signore di essere stato destinato a Ghiaie subito dopo l'ordinazione accanto ad un parroco che mi è stato di esempio e guida nel mio ministero. È stato con me paziente e comprensivo, di grande bontà, non mi lasciò mancare nulla, fu di grande carità e bontà con la mia mamma e sorella e con due nipotini orfani in un momento di dolore. Non avrei immaginato di succedergli come parroco. Don Cesare Vitali è nato a Boltiere, il 01-08-1881, da famiglia molto religiosa con 7 figli: due sacerdoti don Cesare e don Alessandro e 5 sorelle. Due seguirono i fratelli sacerdoti, 3 suore, due nelle claustrali di S. Benedetto a Bergamo e una nelle Orsoline di Gandino...
Don Cesare Vitali è stato un sacerdote veramente secondo il cuore di Dio, di grandi virtù umane e soprannaturali: preciso ed esperto nell' amministrazione, senso raffinato e gusto del bello, di carattere affabile, buono, allegro e rendeva facile l'apertura dei cuori e attraente la conversazione. Di animo generoso, fornito di umiltà, di pietà e di zelo fervente, di volontà costante, di vita intemerata, di delicata sensibilità e semplicità...
Don Cesare Vitali giunse a Ghiaie da Bonate Sotto, nel novembre 1917, in aiuto di don Alessandro Locatelli di Sotto il Monte, canonico della Cattedrale di Bergamo... Don Cesare poté conoscere bene don Alessandro Locatelli e avere tante informazioni di Ghiaie. Poté conoscere la sua grande impresa nella costruzione della chiesa e del campanile. Poté conoscere la sua grande devozione alla Madonna di Lourdes e alla Sacra Famiglia a cui aveva dedicato la chiesa costruita con tanto lavoro suo, dei ghiaiesi e di tanti benefattori e buoni d'Italia. Poté conoscere il suo progetto di formare la parrocchia.
Don Cesare Vitali si mise al lavoro facendo rivivere le associazioni esistenti, formandone di nuove e un po' alla volta tutti i rami dell'Azione Cattolica raccomandati dalla Chiesa.
I giovani, contenti di avere un sacerdote ancora abbastanza giovane che si interessava di loro, accorsero, si lasciarono guidare e organizzare. Col loro aiuto costruì nel 1919 il saloneteatro che servì per attività teatrali, con una filodrammatica che riscuoteva consenso in paese e fuori e ottenne premi. Questo salone servì per convegni, conferenze a carattere religioso, sociale, politico e sindacale, e con l'aiuto di bravi oratori don Cesare potè illuminare la gente sui principi cristiani e le direttive della Chiesa nel primo e secondo dopo guerra.
Con questi giovani e l'aiuto di validi dirigenti diocesani fondò il circolo giovanile di A. C. dedicato al can. don Alessandro Locatelli, inaugurato 1'8-12-1919. Fu uno dei primi e più fiorenti della diocesi. Fu preludio alla fondazione della parrocchia avvenuta nel settembre 1921, approvata all'inizio solo ecclesiasticamente e nel 1944 anche civilmente. Se non erro, sulla Vita Diocesana del maggio 1944, che dava le prime notizie e direttive circa i fatti delle apparizioni, venne pubblicato il decreto della approvazione civile della parrocchia. Perciò al momento dei fatti straordinari Ghiaie aveva tutti i carismi di parrocchia autonoma.
Il parroco don Cesare Vitali per chiamare i fedeli e per allietare le feste, fece installare sul campanile un bel concerto di 5 campane e un po' alla volta completò l'arredamento e alcune strutture interne ed esterne e tante opere...
Soprattutto però si occupò della formazione dei parrocchiani con abbondanti istruzioni religiose, con la dottrina per gli adulti e per i piccoli, con predicazioni straordinarie, missioni al popolo ed esercizi spirituali per le diverse categorie della popolazione e a scadenze regolari... Organizzò giornate per la santificazione della festa, per la lotta antiblasfema, contro l'alcolismo, ecc...
Come fece don Cesare Vitali a compiere tanto lavoro e a realizzare tante opere?
1) Con la grazia di Dio, profonda vita interiore e tanta preghiera.
Con un lavoro metodico e costante volontà... Con la sua costanza e con l'aiuto del vescovo Bernareggi ebbe ragione nella questione del S. Geminiano, durata oltre 30 anni e risolta dalla S. Sede a favore delle Ghiaie. Desiderava fare delle Ghiaie comune autonomo e a questo scopo lavorò molto, come risulta da un faldone in archivio. Se ciò fosse stato possibile ambiva che Ghiaie fosse chiamato San Geminiano al Brembo, ma ormai il nome di Ghiaie è passato alla storia per i fatti del 1944...
Dopo la fondazione della parrocchia pensò all'asilo, per aiutare le mamme occupate negli stabilimenti, nell'educazione e custodia dei loro piccoli. Dovette faticare e a gradi provvedere alla costruzione di ambienti per l'asilo e per le Suore Sacramentine di Bergamo, per diffondere la devozione all'Eucaristia e perché attendessero alla gioventù femminile, al catechismo e al doposcuola per i ragazzi delle elementari, alla scuola di lavoro e di taglio per le ragazze. L'asilo fu fondato nel 1928. Comunicando gli ambienti dell'asilo, del catechismo e del doposcuola con la chiesa, i ragazzi e le ragazze si potevano portare in chiesa per la visita al S.S. Sacramento, per le confessioni, alla domenica per le funzioni, la benedizione e per l'insegnamento della dottrina fatto dal parroco ai più grandi..." (v. Comunità di Ghiaie, aprile 1995, pp. 2-4).
Severino Bortolan
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