Minacce del demonio agli esorcisti
Il demonio minaccia gli esorcisti, ed anche pesantemente, di rappresaglie diaboliche per scoraggiarli, indurli a desistere dalla lotta contro di lui. Essi combattono per liberare i posseduti e i vessati dalla sua presenza e dal suo influsso.
Ho ricordato la minaccia che mi ha fatto e già realizzata. Per tre volte il demonio si è divertito un mondo a beffeggiarmi per lo sgambetto fattomi. Ora dovrei aspettarmi di essere accusato da pazzo per essere messo in manicomio.
Non è una invenzione nuova del demonio. Vedremo se il più Forte di tutti glielo permetterà. Già in passato ci ha provato di farmi accusare da pazzo, ma il più Forte e Sapiente mi ha suggerito quello che dovevo dire ed ha allontanato il pericolo. Anche Fra Benigno, esperto esorcista e autore del libro: “Dalla filosofia all’esorcismo”, fu oggetto delle minacce del demonio per scoraggiarlo e ritardare il tempo della liberazione dei pazienti. Anche se lo ha minacciato di morte, non si è lasciato intimorire, condizionare. Il demonio sa che non può nulla contro Fra Benigno. È ben protetto da un Angelo del Signore e da potenti suoi familiari: S. Francesco e S. Pio da Pietrelcina. Ma tenta lo stesso con arroganza, alza la voce per indebolire il coraggio dell’esorcista, la fede e la fiducia in Dio.
Con me ha provato chiedermi più volte per sapere se ho paura, o poca fede, se prego male, aggredendomi con sceneggiate e urla. Cerca di scoprire gli esorcisti deboli e paurosi per sferrare l’attacco e sperare in un esito favorevole. Questi pensieri sono tutti fondati sui limiti della sua conoscenza.
Il demonio dice a molti esorcisti, anche a me e Fra Benigno: “Io sono il più forte e rimango qui; tu non puoi mandarmi via”. Dopo simile affermazione il Frate inizia l’esorcismo. Il demonio aggiunge: “Comincia pure a pregare e io mi divertirò”. Ma non sembra si sia divertito molto, perché dopo poco tempo ammette che non ne può più, la preghiera gli dà tanto fastidio da farlo esplodere: “Con queste preghiere mi rompi …. Mi sono stancato di sentire queste preghiere. Ciao, ciao e me ne vado”. E il posseduto rimane liberato (p.82).
Frasi simili e lamentele ancor più forti ho udito dal demonio durante gli esorcismi, addirittura con lunghi pianti e urla dove mi diceva: “Non ne posso più, finiscila”. Gli ho sempre ricordato che il Signore mi ha mandato a “cacciate i demoni”; e allora “vattene all’inferno dove il Signore ti ha mandato”.
Il demonio mi risponde sempre: “No, non me ne vado, non posso, devo stare qui perché mi è stato comandato. Tobia mi è stato consegnato con pesanti fatture per farlo morire, per portarlo al suicidio e all’inferno”. E i tempi di liberazione sono legati proprio al tipo di fatture e alla ripetizione di fatture da parte dei fattucchieri, o demoniaci, compratori di fatture, anche se il demonio deve fare i conti con i Progetti del più Forte. Spesso il demonio durante le preghiere con i monosillabi: “No, Mai”, contesta, disapprova tutte le invocazioni che riguardano la liberazione dai mali, da vessazioni e fatture. Non vuole sentir parlare di misericordia di Dio, adorazione, amore a Cristo e di salvezza delle anime. Respinge le invocazioni a Maria, piena di grazia, di preservarci dal fuoco dell’inferno: cioè quanto va contro il suo regno.
Il buon samaritano delle vittime del demonio
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