Maria Simma
e le anime del purgatorio
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c) Fateci uscire da qui
Questo è il titolo del libro scritto da Nicky Eltz delle sue interviste con Maria Simma. Vediamo un riassunto di quello che dice Maria Simma.
«Vi è molta differenza tra evocare i morti come fanno gli spiritisti e invocare i morti per chiedere loro aiuto e pregare per loro. Lo spiritismo è un peccato e in esso è satana che risponde alle domande. Noi chiediamo aiuto ai defunti e preghiamo per loro. Nel mio caso io non le chiamo mai perché vengano. Vengono loro, perché Dio glielo permette.
Il purgatorio è un tempo di speranza in cui le anime sopportano la grande sofferenza della nostalgia di Dio e l’immenso desiderio di amarlo con tutto il cuore. In purgatorio esistono molti livelli, differenziati come lo sono le infermità sulla terra.Ogni anima è “castigata” o soffre in quello o per quello che l’ha fatta peccare o l’ha fatta allontanare da Dio. In una certa misura questo succede anche sulla terra. Se uno mangia in eccesso, soffre le conseguenze del mal di stomaco. Se uno fuma troppo, si intossica e ha problemi ai polmoni, eccetera. Possiamo dire che ci sono tanti livelli quante sono le anime, perché non vi sono due persone o due anime uguali. Ogni anima porta il suo purgatorio con sé. Quando un’anima viene a trovarmi, non viene “fuori” dal purgatorio, ma viene “con” il suo purgatorio. Le anime che vengono a trovarmi sono quelle che sono più prossime ad essere liberate. Ai livelli più bassi, satana può far soffrire le anime, ma non può soggiogarle e vincerle. Queste anime dei livelli più bassi a volte si presentano sotto forme di animali orribili. Ma l’anima può passare dal livello più basso e andare direttamente al cielo senza passare per i livelli intermedi se sono aiutate da un’indulgenza plenaria o da molte sofferenze, messe e preghiere. Quello che è certo è che nessuna anima vuole tornare alle tenebre della terra, ora che hanno conosciuto l’amore di Dio.
Dobbiamo avere ben chiaro che non è Dio che le colloca in questo o in quel livello, ma sono esse stesse, poiché vogliono purificarsi totalmente prima di presentarsi davanti a Dio. Esse vogliono purificarsi come l’oro nel crogiolo. Immaginiamo una ragazza che volesse andare al suo primo ballo in pubblico tutta sporca e spettinata. Ebbene, le anime hanno un’idea di Dio così elevata, sono così coscienti della sua meravigliosa e luccicante purezza che neppure tutte le forze dell’universo sarebbero sufficienti per indurle a presentarsi davanti a lui mentre ancora sussistono queste macchie che imbruttiscono la loro anima. Solo un’anima pura e luminosa può osare di avvicinarsi alla bellezza e alla santità divina per poter contemplare Dio senza timore e amarlo in pienezza per tutta l’eternità.
Il purgatorio è uno stato di ogni anima, ma in un certo senso è anche un luogo dove alcune anime si riuniscono per stare insieme in un determinato luogo, ad esempio vicino agli altari delle chiese o nel luogo dove sono morte. Ma non è il purgatorio un solo luogo. piuttosto sono molti luoghi differenti e molte condizioni differenti di ogni anima. Il fuoco esiste solamente nei luoghi più bassi, e tocca solamente l’anima, poiché non è un fuoco fisico come quello che noi conosciamo. Per questo alcune anime compaiono circondate dal fuoco.
Non le ho mai viste ridere; hanno piuttosto un aspetto sofferente e paziente. Di solito mi appare una sola anima; ma certe volte me ne sono apparse diverse, perché avevano necessità della stessa cosa per essere liberate. Sono stata visitata da anime di tutti i continenti, che mi parlavano in un tedesco con accento straniero.
In alcune circostanze sono stata visitata da suicidi, che non sempre sono condannati automaticamente. La maggior parte di loro sono indotti al suicidio da circostanze che limitano di molto la loro libertà, ovvero condizionati da infermità psichiche. Ma tutti si accorano molto per essersi accorciata la vita e per tutto quello che avrebbero potuto fare se non l’avessero fatto. Tutti vedono che non è stata una soluzione e ammettono di aver commesso un gravissimo errore.
Naturalmente mi hanno visitato persone di tutte le religioni, poiché anch’esse vanno in cielo, anche se la fede cattolica è la migliore per conquistarsi il cielo. Mi sono comparsi anche gli omosessuali. Non sono necessariamente condannati, ma devono soffrire molto per esere purificati, poiché, anche se l’inclinazione omosessuale non è peccato, ogni attività omosessuale è certamente peccato, come dice la Chiesa. Essi devono pregare molto e chiedere fortezza per vivere la loro castità e pregare san Michele arcangelo che è un grande difensore contro il maligno.
Una cosa molto importante è accettare prima di morire tutte le sofferenze che Dio ci ha inviato. Conobbi una donna e un sacerdote che erano nello stesso ospedale con tubercolosi. La donna disse al sacerdote: Io ho chiesto al signore che mi dia l’opportunità di trascorrere qui il mio purgatorio. Il sacerdote le disse: Io non oso chiedere tanto. Una suora ascoltò questa conversazione. Quando morirono, il sacerdote apparve alla religiosa e le disse che la donna era andata direttamente in cielo e che lui doveva trascorrere ancora molto tempo in purgatorio per non aver accettato le sue sofferenze. Da qui l’importanza che le nostre sofferenze siano offerte con amore. Le sofferenze della terra valgono di gran lunga di più in riparazione dei nostri peccati rispetto alle sofferenze del purgatorio. Per questo, una grande infermità prima di morire può essere una grande benedizione e una grazia di Dio».
P. Angel Peña
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