lunedì 3 febbraio 2025

UN PECCATO MAI CONFESSATO

 


LIBERAZIONE

Sulla Confessione


Quasi nessuno si accusa dei peccati di omissione: omissione di lavoro, di preparazione professionale, di assistenza alla propria famiglia, dei doveri ecclesiali, di opere di carità.

C'è un peccato del quale mai nessuno si accusa, e per il quale tuttavia si contrae una gravissima responsablità dinnanzi a Dio: è il peccato di omissione di soccorso spirituale.

Per comprenderlo basta ricordare che la legge civile punisce con la galera il delitto di omissione di soccorso stradale, e che la vita eterna vale immensamente piú della vita terrena. Per questo Dio dice: «Quando io dirò all'empio: Tu morrai! se tu non lo ammonisci e non lo avverti di abbandonare la via perversa, affinché possa vivere, egli morrà nella sua iniquità; ma del sangue di lui io chiederò conto a te. Se invece tu avrai ammonito l'empio ed egli non si sarà convertito dal male e dalla sua via perversa, egli morrà nella sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso. Cosí pure, qualora il giusto si ritirasse dalla sua giustizia e commettesse l'iniquità, se io porrò un tranello dinnanzi a lui, egli morrà; perché tu non l'hai ammonito, egli morrà nel suo peccato, né saranno tenute in considerazione le opere giuste che egli aveva compiuto; ma del sangue di lui io chiederò conto a te. Ma se tu hai ammonito il giusto di non peccare, ed egli non avrà commesso colpe, il giusto vivrà perché fu ammonito, e tu avrai salvato la tua vita». (Ez. 3, 18-21).

Cosa ne diresti di un naufrago che, raggiunta una scialuppa, si salvasse e si rifiutasse di accogliere nella scialuppa gli altri naufraghi? O di un evaso da un campo di sterminio che, potendo salvare altri 2, 20, 200 condannati a morte, non volesse portarli via con sé?

Gesú ha espressamnte detto che condannerà all'inferno coloro che potendo sfamare un affamato o curare un ammalato o coprire un assiderato li lasciano morire. Come non condannerà coloro che potendo salvare tanti peccatori, li lasciano andare all'inferno?

Il Signore ha espressamente detto che non pretende che noi convertiamo i lontani e i peccatori; vuole però che noi li evangelizziamo o li ammoniamo.

La Chiesa ha raggruppato in 7 opere di soccorso spirituale:

- Consigliare i dubbiosi; dissuadere chi vuole frequentare compagnie cattive o altre confessioni religiose, persuadere chi ha dubbi nella fede, ecc.

- Insegnare agli ignoranti; fare catechismo, insegnare le preghiere ai propri figli, evangelizzare i propri dipendenti, i propri alunni, i compagni, i colleghi, i condomini ecc; soprattutto educare bene i propri figli.

- Ammonire i peccatori: dissuadere chi vuol divorziare, chi vuol fare aborto, chi vuole andare a films pornografici o in luoghi cattivi, correggere prudentemente chi bestemmia, chi parla male della chiesa, chi fa turpiloquio, ecc.

- Perdonare le offese e mettere pace tra parenti o conoscenti o amici che sono in lite o in freddo. Solo chi perdona viene perdonato. (Lc. 6, 37).

- Consolare gli afflitti: consolare con parole di fede chi è in lutto, avvicinare e confortare chi è abbandonato, chi è disperato, ecc.

- Sopportare pazientemente le persone moleste senza star sempre a rimproverarle, senza far vedere le proprie antipatie.

- Pregare Dio per i vivi e per i morti, per i bisognosi, per gli affamati, per i lebbrosi, per gli ammalati, per i moribondi, per i peccatori, per i pagani, per i nostri morti e per tutti i morti; rendere sempre universale la nostra preghiera, pensare e pregare per tutta la Chiesa e per tutta l'umanità; impiegare un tempo notevole del giorno nella preghiera.

Un fatto terribile, capitato a una monaca spagnola, la beata Ochoa, fa vedere la gravità del peccato di omissione di soccorso spirituale: mentre pregava vide, in visione, sua madre che moriva e andava all'inferno.

Esterrefatta esclamò:

- Perché, Signore? Perché? Una voce le rispose:

- Perché ha trascurato di educare la cameriera.

Di Padre Ildebrando A. Santangelo


Mi metto a vostra disposizione una volta che l'anima Mi dà la sua volontà, così faranno tutto con Me.

 


venerdì 17 gennaio 2025

Efesini 5:1-2 Siate dunque imitatori di Dio, come figli amati. E camminate nell'amore, come Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi, offerta e sacrificio profumato a Dio.


Oggi, figlia, incontrami con amore, sono qui per te nelle tue prove e nelle prove a venire. Sii piccolo e Io ti userò per realizzare il Mio Regno.


Oggi, figli, siete stati chiamati a pronunciare le Mie parole d'amore. Sono venuto al mondo come una perfetta offerta d'amore. Mio Padre Mi ha mandato per amore di tutti voi e ha iniziato la Sua opera di creazione e Mi ha portato a voi per la redenzione e completerà le Sue grandi opere di santificazione per tutta l'umanità, questi Miei figli sono la Sua Volontà.


Non pensate che Io vi abbia chiesto di mettervi nella Mia Volontà, perché vi ho dato il libero arbitrio, quindi spetta a voi fare la scelta di darMi la vostra volontà di diventare uno con Me. Mi metto a vostra disposizione una volta che l'anima Mi dà la sua volontà, così faranno tutto con Me. Vi do la Volontà del Creatore, Redentore e Santificatore in questo atto di abbandono della vostra volontà a Me.


Insieme, ci metteremo nelle mani del Creatore e Santificatore, diventando un amore per la Trinità, facendo di voi un riflesso del Nostro amore per tutti gli altri che vivono solo per la loro volontà. Voglio tutta l'umanità nella Mia Volontà, e comincio sempre con il piccolo e faccio le cose grandi. Voglio chiedere il vostro SÌ nell'abbandono dei vostri ATTI per il miglioramento di tutta la creazione, questo sarà un processo che aiuterà a costruire il Mio Regno sulla terra, perché molti di voi hanno già iniziato questo movimento del vostro SI, ma ce ne sono ancora molti altri che non l'hanno fatto. Sii saggio, agisci di conseguenza e ascolta con soddisfazione con un cuore pieno d'amore per te Dio.


I segni sulle mie mani, sui miei piedi e sul mio costato sono un segno del mio amore per voi. Queste piaghe Mi sono state date dai vostri peccati e Io ho tolto questi peccati da voi per il Mio grande amore per voi. Vi prenderò sempre nelle Mie piaghe per portarvi al Padre, perché Egli mi ha portato a voi come dono e fa tesoro di questo dono. Vengo a ciascuno di voi in queste Lettere d'Amore, come vostro Re Crocifisso e continuerò a venire attraverso quest'opera d'amore per tutta l'umanità, sono sempre con voi.


"La strage degli innocenti" (I)

 


Gesù Bambino, il Divin Verbo fatto carne, è «segno di contraddizione» - ha detto il santo vecchio Simeone, alla Presentazione al Tempio del Bambino- «per la rovina e la salvezza di molti in Israele» (Lc 2,34). Ebbene, la "strage degli innocenti" (cfr. Mt 2,16-18), con l'uccisione crudele di tutti i bambini di Betlemme, dai due anni in giù di età, è il primo lacerante «segno di contraddizione» che si verifica, storicamente, poco dopo la Presentazione di Gesù Bambino al Tempio di Gerusalemme.  

Infatti, a Gerusalemme, all'arrivo di personaggi così importanti come quei Magi che, seguendo la misteriosa e straordinaria «stella», erano venuti dal lontano Oriente per cercare e adorare il «Nato re dei giudei» (Mt 2,2), il re Erode aveva accuratamente raccomandato ad essi di andare direttamente a Betlemme a vedere il «Nato re dei giudei», e, dopo averlo adorato, di ripassare quindi da Gerusalemme, alloro ritorno, per informarlo di ogni cosa, di modo che anch'egli avrebbe potuto recarsi a vedere e adorare il «Nato re dei giudei».  

In realtà, Erode, sospettoso e perfido, aveva subito maturato, nell'animo, il progetto omicida dell'uccisione di quel preteso «Nato re dei giudei», ritenendolo già un attentatore al suo trono. Si fidava del ritorno dei Magi da Betlemme, quindi, per poter subito eliminare con un colpo solo quel presunto «re dei giudei», suo diretto avversario. Vistosi però "giocato" dai Magi - i quali erano stati avvertiti da un Angelo di non ripassare per Gerusalemme (cfr. Mt 2,12) -, il perfido re Erode, nel suo furore omicida, calcolando il tempo della venuta dei Magi, maturò subito un altro progetto assassino molto più feroce, ordinando addirittura l'uccisione di tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù di età: in tal modo, egli poteva ritenersi più che sicuro di colpire subito a morte il «Nato re dei giudei». Il «segno di contraddizione» è dato, qui, dal fatto che se Gesù è venuto sulla terra per donarci la vita, in questa «strage degli innocenti», invece, abbiamo subito un capitolo tragico di morte violenta per tanti poveri bambini innocenti! Ma non dobbiamo dimenticare che questi bambini di Betlemme sono veri e propri "piccoli martiri", perché sono stati uccisi precisamente e unicamente "a causa di Cristo", e con il loro martirio essi preannunciano il coronamento della missione salvifica del Redentore che sarà appunto il martirio della Croce!  

I bambini di Betlemme, infatti, sono stati uccisi unicamente "a causa di Gesù Bambino": per questo essi sono veri martiri, battezzati con il Battesimo di sangue, diventando, in tal modo, le prime glorie del Martire divino, ossia di Colui che sarà il Re di tutte le schiere dei martiri che lungo i secoli e i millenni verseranno il loro sangue "a causa di Cristo".  

Basta riflettere poco, a questo punto, per capire che il legame diretto fra gli innocenti bambini martiri di Betlemme e Gesù Bambino è un legame di grazia e di gloria. Proprio quei bambini martiri di Betlemme, di fatto, sono il primo capitolo di grazia e di gloria di Gesù: quei bambini di Betlemme, infatti, sono stati i primi martiri uccisi per Cristo, "a causa di Cristo", salvati e glorificati, nello stesso tempo, "a causa di Cristo", inaugurando essi, da quell'evento dolorosissimo di sangue, la gloria delle moltitudini dei cristiani, che saranno martirizzati "a causa di Cristo" lungo i secoli e i millenni.  

Nei riguardi della Madonna, inoltre, non si può non ammettere che il legame fra i bambini uccisi a Betlemme e Gesù Bambino colpì il suo cuore materno in maniera davvero lacerante. Ella era in fuga verso l'Egitto, con san Giuseppe, portando in salvo Gesù Bambino, proprio mentre a Betlemme avveniva la strage dei bambini uccisi "a causa di Gesù", ossia la strage di quei bambini fra i quali si pensava fosse presente soprattutto il Bambino Gesù, che doveva essere l'unico bambino da uccidere!  

Al pensiero della strage di tanti bambini innocenti, è atroce riflettere sulla sofferenza della Madonna in quelle ore di fuga penosa attraverso il deserto di Giuda! L'evangelista san Matteo si fa interprete di quel dolore materno citando, al riguardo, un antico testo del profeta Geremia, un testo impressionante nel suo contenuto di lugubre dolore: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più» (Mt 2,18). Il pianto desolato della mamma Rachele sui figli d'Israele che erano stati deportati in Babilonia ("che non sono più"), prefigura il pianto desolato di Maria Santissima sui bambini innocenti martirizzati a Betlemme.  

Quel pianto desolato di Rachele noi possiamo farlo nostro soprattutto con la preghiera del Rosario dei dolori, ossia recitando e meditando la Corona dei Sette Dolori della Madonna. Questa santa Corona faceva parte fin dal 1500 della devozione mariana dei Servi di Maria. Ma dal 1965 in poi, purtroppo, essi la misero da parte, come devozione propria e così cadde in disuso. Nelle recenti apparizioni della Madonna in Rwanda (1982), però, è stata la Madonna stessa a riproporre, alla veggente Marie Claire, la preghiera del Rosario dei Sette Dolori, assicurando le che «il recitare il Rosario dei Sette dolori, avrebbe aiutato non solo a meditare sulla Passione di Gesù insieme con le sofferenze di sua Madre, ma sarebbe stata anche un'occasione per pentirsi meglio e accettare con fede la sofferenza espiatrice, cambiando vita, e per mettere in fuga il diavolo», e ancora, continua la Madonna: «Ciò che vi chiedo è il pentimento. Se reciterete questo Rosario, meditandolo, allora avrete la forza di pentirvi. Oggi molti non sanno più chiedere perdono. Essi mettono di nuovo il Figlio di Dio sulla Croce ...». 

Padre Stefano Manelli

 


Ho dato l'ordine agli angeli di custodire la casa dei giusti

 


NON PERMETTETE CHE I VOSTRI SPIRITI MUOIANO A CAUSA DELLA MALATTIA DELL'ANIMA, PER POTER ALLEVIARE I TORMENTI CHE SOFFRITE È SAPER LASCIARE IN TEMPO IL MALE CHE LO CAUSA, LA RINUNCIA È NECESSARIA IN UN MONDO CHE VI HA INSEGNATO AD ESSERE DIPENDENTI DAI VOSTRI DESIDERI MALVAGI, VOLETE GUARIRE TUTTO CON I RIMEDI CHE L'UOMO FA, SENZA SAPERE CHE NON C'È CURA PER L'ANIMA QUANDO SI AMMALA, SOLO COLUI CHE TI HA FORMATO SA TOCCARE E RIPRISTINARE CIÒ CHE ROMPI PER PURO PIACERE, È ARRIVATO IL MOMENTO DI RICOMPORRE CIÒ CHE HAI FATTO DI SBAGLIATO, RICOMINCIARE È TORNARE ALLA VITA, GESÙ


03 Febbraio 2025

Gesù: Quello che è successo in passato, quello che ha segnato le tue giornate con pensieri negativi, può essere cancellato con l'amore con cui ti sostengo, il tuo cuore dolce e chiuso che sentendo il dolore ogni giorno, saprà accogliere di nuovo il dono che ti ho fatto, la vita vale più di quello che ti è stato fatto, perdendo tempo in pensieri meschini, che ti fa ricordare quello che è già accaduto è perdere tempo, quello che hai vissuto non si ripeterà, perché chi si affida a Me non sarà toccato e il male non potrà fargli del male, perché ho dato l'ordine agli angeli di custodire la casa dei giusti, ti è stato detto di segnare le tue case con il sangue dell'agnello, così, quando passerà l'angelo sterminatore, non toccate coloro che nel loro cuore hanno imparato nella fede a pronunciare il mio nome.

Gesù: Ti piace sapere, ma non smettere di fare ciò che ti fa male, perché me ne meraviglio; Vogliono conoscere il giorno e l'ora in cui l'uomo sarà giudicato di nuovo, dove le capre saranno separate dalle pecore, è così che le pecore rimarranno nell'ovile per protezione mentre passa la tempesta, quella che cadrà come un'inondazione e segnerà in un prima e dopo le azioni dell'uomo, che oggi vivono nell'indifferenza che li avvicina alla morte nella giustificazione che li condanna, senza pensare che si può fare penitenza per raggiungerli per entrare dalla porta che resterà aperta, saranno per coloro che, mostrando vero pentimento, si stancano del male fatto e mettono il loro proposito nel correggere in tempo ciò che hanno fatto in un passato che può lasciarli in un tormento doloroso, o nella dolce e dolce compagnia di Colui che più ti ha cercato e chiamato, io che vivo e muoio per salvarti, desidero essere ascoltato, Gesù

MESSAGGI PER I SACERDOTI



Un messaggio per i Miei sacerdoti e tutti quei Miei sacri servitori, che hanno offerto la loro vita al Mio Sacro servizio 


Mia amata figlia prediletta, questo è un messaggio per i Miei sacerdoti e per tutti quei Miei sacri servitori che hanno offerto la loro vita al Mio Sacro Servizio. 

Miei amati servitori, desidero che voi obbediate alle leggi della Chiesa e a quelli cui dovete prestare obbedienza nel Mio Santo Nome. 

Non dovete mai abbandonare i vostri doveri verso la Chiesa e dovete continuare a servire Me come sempre.

Non sarete voi, Miei preziosi servitori, che abbandonerete la Mia Chiesa sulla terra. Non sarà attraverso le vostre azioni che saranno modificate le leggi all’interno della Mia Chiesa, al fine di abbracciare nuove dottrine. 

Rimarrete fedeli al servizio della Mia Chiesa e farete il vostro dovere fino al terribile giorno. 
Questo sarà il giorno in cui la Mia Santa Messa verrà trasformata in modo irriconoscibile. Saranno i nemici di Dio, che hanno infiltrato la Mia Chiesa sulla terra, che vi spingeranno lontano da Me. 

Quando essi presenteranno la Nuova Messa, non vi lasceranno altra scelta, allora saprete che essa non potrà più offrire la Santissima Eucaristia. Sarà allora che la Verità vi sarà finalmente rivelata, anche se sarete già stati consapevoli prima di allora di segnali premonitori. 

I segni includeranno nuovi strani modi di organizzare le preghiere; satana non sarà più denunciato e i Sacramenti saranno manomessi al fine di includere altre confessioni. Questo vi metterà a disagio, tuttavia sentirete l’obbligo di rimanere fedeli alla Mia Chiesa. 

Sarà allora che l’esistenza della Mia Chiesa sulla terra diventerà il vostro unico mezzo di sopravvivenza, se sarete rimasti fedeli ai Miei Insegnamenti. Quando i Miei Insegnamenti, i Miei Sacramenti e la Mia Santa Messa saranno modificati, non dovete lasciarvi ingannare. Se non aderirete alle Mie Leggi, allora voi Mi tradirete. 

Per le altre Chiese Cristiane: vi avverto che questa infestazione si diffonderà anche presso le vostre Chiese. Col tempo, sarà difficile per voi rispettare i Miei Insegnamenti nel modo in cui essi sono stati dati al mondo. Tutti i Cristiani soffriranno sotto il regime del falso profeta e del suo accolito, l’anticristo, il cui volto risplenderà presto in tutto il mondo, come il leader più influente di tutti i tempi. 

Il vostro Gesù 

17 Marzo 2013 

domenica 2 febbraio 2025

La Forza redentrice del Nome Gesù

 


Lasciatevi redimere dall’Amore di Gesù, prendete la via verso la Croce e chiedete il Perdono della colpa !


Voi uomini dovete cercare la salvezza nel Mio Nome, dovete sapere che non potete avere nessuna salvezza da un'altra parte che da Me, che dovete assolutamente riconoscere Me Stesso in Gesù Cristo, che quindi dovete credere nel divino Redentore e la Sua Opera di Misericordia. Nell’Uomo Gesù Io Stesso Sono venuto sulla Terra, attraverso la Sua Bocca istruivo Io Stesso gli uomini, in Lui si rivelava la Mia Forza, attraverso Lui operavo Miracoli, risvegliavo i morti alla vita, guarivo malati ed aiutavo gli uomini nella miseria terrena; in Lui ho subito Io Stesso la morte sulla Croce, perché l’Uomo Gesù Mi aveva accolto totalmente in Sé, perché Si era formato nell’Amore ed è diventato per Me Stesso un Involucro idoneo, in cui potevo compiere l’Opera di Redenzione, per estinguere la colpa di peccato dell’intera umanità. Perciò il Nome di Gesù è il Nome del vostro Dio e Padre dall’Eternità, perciò vi dovete radunare nel Mio Nome e lasciare dimorare Me Stesso fra di voi, se volete arrivare alla Beatitudine, che vi renderà una volta inesprimibilmente felici, che però vi manca ancora finché dimorate sulla Terra. Perciò non è sufficiente soltanto credere in “Dio”, perché una tale fede è bensì il riconoscimento di un Creatore, il Quale ha fatto sorgere tutto e con ciò anche voi, ma questa fede non vi riconduce a Lui, però ora dovete anche riconoscere il Redentore, il Quale dapprima ha reso percorribile la via per voi verso il vostro Dio e Padre. E soltanto su questa via potete arrivare al Padre. Quindi dovete credere in Gesù Cristo e la Sua Opera di Redenzione, soltanto allora la vostra fede vi conduce alla salvezza, cioè soltanto ora la vostra anima potrà essere trasferita nello stato di una volta, perché Gesù Cristo la deve aiutare in questo e senza l’Aiuto non può mai e poi mai raggiungere la meta. Nel Mio Nome quindi dovete cercare la salvezza. Ora comprenderete anche che è necessario, annunciare Gesù Cristo agli uomini, che non è sufficiente, il voler sondare o dimostrare l’Esistenza di un Dio, perché questa fede se la può conquistare soltanto ogni uomo, che guarda intorno a sè con occhi aperti e riflette sulla Creazione ed il suo sorgere, ma si tratta della Forza redentrice del Nome Gesù. Voi uomini dovete soltanto sperimentare il significato dell’Opera di Redenzione per poi mettervi anche sotto la Croce di Cristo ed invocare il Nome di Gesù come il vostro Dio e Padre per la salvezza delle vostre anime, perché con la Sua Venuta sulla Terra era iniziato un nuovo tempo, ora era venuto il tempo in cui attraverso la morte sulla Croce venivano aperte le Porte nel Regno di Luce e le prime anime totalmente redenti potevano ritornare al Padre, perché molte anime stavano davanti alla Porta per la Beatitudine, che dovevano dapprima essere liberate della loro colpa ur per dimorare come esseri spirituali beati di nuovo là da dove avevano avuto la loro origine nel principio ur. E questo definitivo ritorno nella Casa del Padre lo ha reso possibile solo il divino Redentore Gesù Cristo, il Quale deve perciò anche essere riconosciuto da ogni uomo, che vuole di nuovo raggiungere il suo stato ur. Gesù Cristo Stesso E’ la Porta per il Regno dei Cieli ed il Suo Nome risuona ovunque nelle sfere di Luce, perché in Lui Sono Io Stesso, Lui ed Io Siamo Uno. E chi pronuncia il Nome di Gesù nella più profonda adorazione, si rivolge a Me, ed Io gli porto davvero la salvezza. Perciò non farete nemmeno una richiesta errata, se pronunciate il Nome di Gesù in piena fede e presentate a Me Stesso il vostro problema, perché se credete in Lui e la Sua Opera di Redenzione, siete anche liberati dal peccato ur che grava su di voi, ed allora il Mio Amore per voi si dimostrerà di nuovo su di voi, e l’invocazione infantile del Mio Nome vi assicura anche il Mio Esaudimento della vostra richiesta. Io Sono sempre ed in eterno il vostro Dio e Creatore, ma potevo diventare il vostro Padre solamente attraverso l’Opera di Redenzione, perché soltanto ora percepite la Forza di cambiarvi nella libera volontà nell’essere perfetto e soltanto ora potevate diventare da “creature” i Miei “figli”, se utilizzate la libera volontà per il ritorno a Me e questa libera volontà sperimentava una fortificazione soltanto attraverso la Mia morte sulla Croce. Perciò soltanto nel Mio Nome si trova la salvezza per voi, . Perciò voi uomini siete sulla via del ritorno a Me, solo quando avete preso la via verso Gesù Cristo, perché unicamente questa via conduce a Me, di ritorno nella Casa del Padre. 

Amen

14 marzo 1958

I SEGNI DI DIO NELLA VITA DI UN BAMBINO AFRICANO

 


Quando è arrivato a Roma nel 1969, ha assistito agli inizi della riformaliturgia nella città del Papa...

Sì, ma sono stato ordinato secondo il vecchio rito nel luglio 1969, quando il nuovo rito non era ancora entrato in vigore. Tuttavia, appena arrivato a Roma ho celebrato con il nuovo messale di Paolo VI. A quel tempo, nel Collegio San Pietro, ognuno aveva il proprio altare. La pratica della concelebrazione era insolita.

Personalmente, cercavo di fare molta attenzione alla mia Messa quotidiana. Ho notato che, nel mio ambiente, alcuni sacerdoti avevano difficoltà a trovare un equilibrio tra la gestione del loro tempo libero, la loro vita personale con il Signore e l'obbligo di occuparsi della vita comunitaria sacerdotale. Per altri, lo studio era la cosa principale e la loro vita spirituale era un po' rilassata. Ricordo distintamente ciò che mi disse il sacerdote africano che mi accompagnò nel mio appartamento: “Questa è la tua stanza: vai e vieni come vuoi”. Per un giovane sacerdote, quell'invito era molto costruttivo....

Al mattino preferivo alzarmi prima per poter celebrare senza fretta. Sapevo che la Messa era il momento più importante della giornata, perché senza l'Eucaristia il mio rapporto con Cristo non poteva conoscere quella grande intimità che ogni cristiano desidera. Non ero più in seminario, quindi spettava a me organizzare la mia giornata in piena libertà e programmare i momenti di incontro con il Signore, per accrescere la mia unione con Dio. Il sacerdote che trascura la sua Messa non è più in grado di percepire quanto Dio ci ami, fino a mettere in gioco la sua vita.

Già allora sapevo che la liturgia era il momento sacro più prezioso in cui la Chiesa ci permetteva di incontrare Dio in modo unico. Non dobbiamo mai dimenticare di collegare la liturgia al fatto doloroso della morte di Gesù sulla croce.

La guerra nasce dall'orgoglio e dal peccato, questo dividerà il vostro paese e porterà sofferenza a tutta l'America

 


Figli e figlie dell'AGNELLO


IO SONO CON TE TUTTI I GIORNI. . .


venerdì 10 gennaio 2025

Geremia 29:11 Poiché io conosco bene i piani che ho in mente per te, oracolo dell'Eterno, piani per il tuo benessere e non per il tuo dolore, per darti un futuro di speranza.

 

La vostra America, una volta bella, tornerà ad essere bella. Oggi, figlia, le Mie parole parleranno di cambiamento, voglio che tu sappia che l'America sta cambiando e sarà ancora una volta la Mia bella America, la terra dei liberi e dei fedeli.

 

America, tu sei diventata una nazione di ricchezza trasformata in avidità, una nazione di fede rivolta a se stessa e una nazione che ha perso la sua grandezza di verità e l'impegno di una nazione sotto Dio. Ma oggi vi dico, America, che questo sta per cambiare. Sarai un testimone della verità per tutta l'umanità con la tua capacità di ergerti a testa alta per la verità, mentre io permetto a questa nazione di cadere, permetterò a questa nazione di essere ricostruita, ma non per scelta dell'uomo, ma per volontà di Dio.

 

La guerra nasce dall'orgoglio e dal peccato, questo dividerà il vostro paese e porterà sofferenza a tutta l'America; Ma attraverso questa guerra l'uomo vedrà la verità e vedrà i suoi errori. Io sarò questo portatore di verità, e mostrerò tutti i loro peccati e tutto l'amore che il Padre ha per i Suoi figli. Maria, mia Madre, condurrà i suoi figli al Padre e li guiderà con lo Spirito Santo, ed essi saranno purificati. Oggi, figli, gran parte del vostro paese è in difficoltà a causa del freddo, della neve e del fuoco, e di altri a venire. PENTITI e cessa di fare il male, volgiti al Signore e cerca ogni cosa nel suo nome, perché là sarò io, tuo Gesù. La conoscenza è importante per conoscere la tua fede cattolica, ma una relazione piena d'Amore con Dio è molto più importante, RICORDATE QUESTO FIGLI. Confida nel Tuo Dio, Io sono qui per te e provvederò ai Miei figli fedeli e amorevoli. Voi che non mi conoscete, venite e io costruirò una relazione con voi, voglio che tutti conoscano il mio amore. Figli miei, è necessario che abbiate fede e fede in Dio Creatore, Redentore e Santificatore. Io sono il Dio vivente; Io sono il vostro Dio e sono con voi tutti i giorni.

Conversazioni dei discepoli con Gesù - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE

(Dalla fine della prima Pasqua alla prigionia di San Giovanni Battista)


Conversazioni dei discepoli con Gesù


Qualche giorno dopo, Gesù camminava con i suoi discepoli, una ventina, nei pressi di Iago di Gennesaret. Non avevano preso la strada diritta, ma erano andati a sud, attraverso le alture dove si trovava la casa di Marfa, verso ovest. Questa catena montuosa è come la fine di una catena di monti che corrono verso nord, un po' separati da una valle. Gesù insegnava mentre camminavano. Qui c'erano molti bei ruscelli che scendevano dalle alture e attraversavano le valli per sfociare nel lago. Intorno a Betsaida c'erano diverse sorgenti d'acqua che arricchivano questa regione. Gesù si fermò più volte in alcuni di questi luoghi ameni. A volte stava in silenzio e a volte insegnava sulle decime. I discepoli parlarono della grande oppressione che veniva esercitata a Gerusalemme con il pretesto delle decime ed espressero l'idea che tale precetto non potesse essere rimosso. Gesù disse che la decima dei frutti da dare al tempio e ai suoi servitori era stata comandata da Dio, affinché gli uomini si ricordassero che non possedevano le cose della terra, ma le avevano solo in uso; che dovevano dare anche la decima delle erbe per ricordare loro la mortificazione e la penitenza.

I discepoli parlarono anche dei Samaritani, esprimendo il loro rammarico per il fatto che erano stati la causa della sua partenza prima di quanto pensassero; che se avessero saputo che erano così desiderosi della parola di Dio e che l'avevano accolta così bene, non avrebbero insistito per lasciare la paf prima. Gesù rispose che i due giorni in cui era stato lì erano stati sufficienti; che i Sichemiti erano focosi e si commuovevano facilmente; che forse solo venti dei convertiti erano rimasti saldi; e che la prossima e più grande messe era riservata a loro (i futuri apostoli). I discepoli, commossi da quest'ultimo insegnamento, espressero simpatia e compassione per i Samaritani, e ricordarono nelle loro lodi la storia dell'uomo che era caduto nelle mani dei briganti vicino a Gerico, mentre passavano i sacerdoti e i leviti, e lodarono il Samaritano che aveva sollevato l'uomo ferito, lavandolo con olio e vino. Questa storia era ben nota ed era accaduta nei primi tempi a Gerico. Gesù colse l'occasione della sua compassione per l'uomo ferito e della sua gioia per l'azione del samaritano per raccontare loro un'altra parabola. Raccontò come Adamo ed Eva, a causa del peccato, furono cacciati dal Paradiso e finirono in un deserto pieno di ladri e briganti, con i loro figli; e come l'uomo giace lì, ferito per il peccato e maltrattato nel deserto. L'ha raccontato con semplicità, come è scritto nella Bibbia. Allora il Re del cielo e della terra fece tutto il possibile per aiutare l'uomo bruno; gli diede la sua legge e preparò i suoi sacerdoti e gli inviò molti profeti. Tutto era passato senza salvare il malato, perché in parte l'uomo aveva anche disprezzato l'aiuto offertogli. Infine mandò il proprio Figlio, sotto forma di povero, per aiutare i poveri. Descrisse la propria povertà: senza scarpe, senza cappello, senza cintura. Aveva versato olio e vino sulle sue ferite per guarirlo. Affermò che proprio coloro che erano pronti con tutti i mezzi ad aiutare, non solo non ebbero pietà dell'uomo ferito, ma fecero prigioniero il Figlio del Re e lo uccisero perché aveva aiutato il disgraziato ferito con olio e vino. Propose loro di riflettere su questo, dicendo loro che lo avrebbe raccontato più tardi. Essi non capirono. Non si accorsero che parlava di se stesso quando parlava del Figlio del Re, che era apparso nella povertà e nel bisogno, e mormorarono su due piedi, chiedendosi chi fosse questo Padre di cui parlava sempre. Gesù ricordò anche la loro conversazione sull'angoscia per l'attività di pesca che avevano dovuto abbandonare, e disse loro che anche il Figlio del Re aveva lasciato tutto ciò che aveva presso il Padre suo, e che mentre gli altri lasciavano l'uomo ferito e malridotto, lui aveva versato olio e vino sulle sue ferite.

Disse loro: “Il Padre non lascerà i servi di suo Figlio né li abbandonerà, ed essi recupereranno tutto ciò che hanno lasciato, più riccamente, quando li radunerà nel suo regno”.

Con questi e altri discorsi giunsero alla città di Gennesaret, vicino a Betsaida, dove si trovavano le barche di Pietro e Zebedeo. Si trattava di una parte chiusa della costa e c'erano diverse capanne di terra per i pescatori. Gesù si avvicinò con i suoi discepoli. Nelle barche c'erano diversi pescatori pagani schiavi e nessun ebreo, perché era un giorno di digiuno. Zebedeo era sulla riva in una delle capanne. Gesù disse loro di smettere di pescare e di venire sulla riva, ed essi obbedirono. Lì Gesù insegnò. Poi si diresse lungo il Iago verso Betsaida, a circa mezz'ora di distanza. I diritti di pesca di Pietro comprendevano circa un'ora di cammino dalla riva. Tra il luogo delle barche e Betsaida c'era un'insenatura, dove molti ruscelli, rami del fiume, scorrevano da Cafarnao attraverso la valle, ricevendo nel loro percorso le acque di altri torrenti. Davanti a Cafarnao forma una grande vasca. Gesù non andò dritto a Betsaida, ma girò verso ovest e andò a nord della valle fino alla casa di Pietro, sul lato orientale del pendio, sul cui lato occidentale si trova la casa di Marfa.


NON STANCATEVI DI CAMMINARE, NON SEPARATEVI DA ME CHE DI SOLITO SOSTENGO NELLA SUA FRAGILITÀ LA DEBOLEZZA DELL'UOMO

 


NON STANCATEVI DI CAMMINARE, NON SEPARATEVI DA ME CHE DI SOLITO SOSTENGO NELLA SUA FRAGILITÀ LA DEBOLEZZA DELL'UOMO, CHE SOSTENUTO NELLA MIA GRAZIA GLI ASSICURA UN LUOGO DOVE LA PACE ABBRACCIA, L'ARMONIA DÀ LORO EQUILIBRIO, PER GODERE DI QUELLA GIOIA CHE RIEMPIE L'INTERIORITÀ QUANDO SANNO CHE CHI LI HA ACCUSATI SCOMPARE DAVANTI ALLE VIRTÙ E AI DONI CHE PORTO A CHI NEL SUO DESIDERIO SI AVVICINA E PRENDE CIÒ CHE GLI VIENE OFFERTO, GESÙ


02 Febbraio 2025

Gesù: Chi si è ricordato nella mia terra non camminerà nelle tenebre, perché sarà illuminato dalla grazia. Ispirato dall'amore, egli saprà che io sono, arriva per mollare i suoi ormeggi e condurli ad un incontro glorioso, perché si riversa questa benedizione invisibile, che viene nel toccare gli uomini che hanno bisogno di sentire come l'amore del cielo trasforma tutto, ordina tutto, perché è necessario correggersi in tempo, fare del bene è sapere che risorgeranno e la gioia di sapere che tutto continua, Allieterà i loro cuori, quando sapranno che la luce fa sparire le tenebre, che il bene lascia opere che cancellano il male, ciò che come una malattia contagia l'uomo e lo separa dall'unica e grande verità, il bene viene quando si fa la rinuncia e si dispone il cuore a fare il bene, allora mostrare le opere fatte vi permetterà di conoscere, che dietro ogni buona azione l'ispirazione è venuta da uno spirito che aleggia vicino a tutti e si posa su chi con ferma volontà mette nella propria libertà il desiderio di conoscermi e approfondire nella fede, quella che crescendo ti avvicina ad un impossibile.

Gesù: Io vengo in mezzo a tanto caos, per toccare con mano i tuoi disordini, devi cominciare a sperimentare quello che conosci solo a parole, il fatto che tu sia toccato dalla grazia, farà sì che i frutti del Mio Spirito portino nel tuo cuore il balsamo che diventa pace per l'anima, amore per il cuore, gioia per il corpo, Tutto è necessario oggi, è così che la salute dello spirito ti fa passare attraverso questa vita, trovando quelle risposte che cerchi e ancora non trovi, la distrazione è in tanti attaccamenti quanti sono quelli che hai tra le mani e lo guardi tutti i giorni, ti svegli per osservare e vedere cosa ti offre il mondo nella sua seduzione, Passi il tuo tempo a riempire la tua mente di quella spazzatura che quando si riempie di strani pensieri offusca la tua ragione e inizi a camminare senza meta, abbandoni ciò che ti distrae, concentrati sulla vita e pensi a come sarà dopo la morte terrena, molti sono già pentiti, per non aver preso le misure in tempo, tutto vi è già stato detto chiaramente, il saggio si correggerà e si ringrazierà in tempo, lo stolto continuerà a guardare il mondo e lo condannerà facendone nemico di tutto ciò che è buono, capire quello che dico, è sapere chi è che li conduce per le vie giuste ad una salvezza offerta a tutti, Gesù

Rapporto tra la ragione umana e le verità di fede

 


Si deve notare che le cose sensibili, dalle quali la ragione umana desume la conoscenza, conservano in sé un certo vestigio della causalità divina, però così imperfetto da essere del tutto insufficiente a manifestare la natura stessa di Dio. Poiché gli effetti conservano in una certa misura la somiglianza con la loro causa, perché ogni agente produce una cosa a sé somigliante; ma l'effetto non sempre raggiunge una perfetta somiglianza. Perciò la ragione umana nel conoscere le verità di fede, che possono essere evidenti solo a coloro che contemplano l'essenza di Dio, è in grado di raccoglierne certe analogie, che però non sono sufficienti a dimostrare codeste verità o a comprenderle per intuizione intellettiva. Tuttavia è proficuo per la mente umana esercitarsi in tali ragionamenti per quanto inadeguati, purché non si abbia la presunzione di comprendere o di dimostrare: poiché poter intendere anche poco e debolmente le cose e le realtà più sublimi procura la più grande gioia, come abbiamo già notato sopra [c. 5].  

 Tale considerazione è confermata dall'autorità di S. Ilario, il quale afferma nel secondo libro del De Trinitate [cc. 10, 11], a proposito delle verità di fede: «Nella tua fede inizia, progredisci, insisti: sebbene io sappia che non arriverai alla fine, mi rallegrerò del tuo progresso. Chi infatti si muove con fervore verso l'infinito, anche se non arriva mai, tuttavia va sempre avanti. Però non presumere di penetrare il mistero, e non ti immergere nell'arcano di una natura infinita, immaginando di comprendere il tutto dell'intelligibile: ma cerca di capire che si tratta di realtà incomprensibili».  

Da quanto abbiamo detto risulta evidente che il sapiente deve mirare alle due serie delle verità divine, e alla confutazione degli errori contrari: circa la prima serie l'investigazione razionale è sufficiente; la seconda invece supera ogni risorsa della ragione. Ho parlato di due serie di verità divine non in riferimento a Dio, che è la verità unica e semplice, ma in riferimento alla nostra conoscenza, che nel conoscere le cose di Dio ha varie maniere.  

 Perciò nell'esporre le verità della prima serie bisogna procedere con ragioni dimostrative, capaci di convincere gli avversari. Ma poiché tali ragioni non possono applicarsi alla seconda serie, non si deve mirare a convincere l'avversario col ragionamento; bensì a risolvere gli argomenti da lui addotti contro la verità; poiché la ragione naturale non può essere contraria alle verità della fede, come sopra [c. 7] abbiamo dimostrato. Il modo singolare di convincere l'avversario che combatte verità di questo genere, consiste nell'addurre l'autorità della Scrittura confermata divinamente dai miracoli: poiché quanto supera la ragione umana, non lo crediamo se non per rivelazione divina. Tuttavia nell'esporre codeste verità è bene addurre degli argomenti probabili, perché la fede dei credenti trovi il modo di esercitarsi e di confortarsi, senza la pretesa però di convincere gli avversari: poiché la debolezza stessa di tali argomenti potrebbe confermarli maggiormente nei loro errori, pensando essi che noi accettiamo le verità di fede per degli argomenti così fragili.  

 Volendo perciò procedere secondo il metodo indicato, cercheremo prima di esporre quella serie di verità che è insieme professata dalla fede e investigata dalla ragione, portando argomenti, sia dimostrativi che probabili, desunti in parte dai libri dei filosofi e dei santi, capaci di confermare la verità e di convincere gli avversari [lib. I-III]. Quindi, passando dalle cose più note a quelle meno note, esporremo quella serie di verità che sorpassa la ragione [lib. IV], illustreremo le verità di fede, per quanto Dio ce lo concederà, sciogliendo gli argomenti degli avversari, sia con ragioni probabili che con argomenti d'autorità.  

 Volendo perciò procedere razionalmente nell'esporre quanto la ragione umana può investigare su Dio, in primo luogo si presenta lo studio di ciò che va attribuito a Dio in se stesso [lib. I];. secondo, la derivazione delle creature da lui [lib. II]; terzo, il tendere ordinato delle creature verso di lui come loro fine [lib. III].  

 Alle cose da considerare circa Dio in se stesso, si deve premettere, come fondamento necessario di tutta l'opera, la dimostrazione dell'esistenza di Dio. Poiché in mancanza di questa, ogni ricerca intorno alle cose di Dio sarebbe necessariamente distrutta. 

SAN TOMMASO D’AQUINO