domenica 26 giugno 2022

ALLA RICERCA DEL PARADISO PERDUTO

 


Il calcolo matematico - probabilistico dice che è praticamente nulla la 'probabilità' che l'universo si sia formato 'da solo', per caso...


Jean Guitton, Igor Bogdanov e Grichka Bogdanov continuano a discutere fra loro nel viaggio a ritroso nel tempo per scoprire l'origine misteriosa della loro banalissima 'chiave' di ferro.  

Grichka fa una riflessione che mi colpisce molto perché, su di un piano di calcolo ma- tematico-probabilistico, confuta la tesi sulla quale hanno bazzicato per anni molti 'atei' materialisti i quali, non volendo spiegare la creazione dell'universo con un atto 'creati- vo', che significa appunto ammettere Dio, l'hanno attribuita - senza peraltro sostenerla con alcuna prova se non con la sicurezza della loro asserzione - ad un fatto 'casuale'.  

Per 'caso'. Così…! Per caso! 

'...Qui - osserva Grichka Bogdanov - tocchiamo un mistero profondo. Non dimenti- chiamo che l'intera realtà si fonda su un numero molto piccolo di costanti cosmologiche: sono meno di quindici, la costante gravitazionale, la velocità della luce, lo zero assolu- to, la costante di Planck, ecc. Noi conosciamo il valore di ognuna di queste costanti con precisione notevole. Ora se una sola di queste costanti fosse modificata anche di po- co, allora l'universo - almeno quale noi lo conosciamo - non avrebbe potuto appari- re. Un esempio significativo è costituito dalla densità iniziale dell'universo: se questa densità si fosse allontanata anche di pochissimo dal valore critico che ha assunto a par- tire da 10 -35 secondi dopo il Big-Bang, l'universo non si sarebbe potuto formare'. 'Un al- tro esempio - continua poi Grichka - di questa fantastica regolazione: se aumentassimo dell'uno per cento appena l'intensità della forza nucleare che controlla la coesione del nucleo atomico, elimineremmo la possibilità che i nuclei di idrogeno hanno di restare liberi: questi si combinerebbero con altri protoni e neutroni per formare dei nuclei pe- santi. A partire da tale momento, visto che l'idrogeno non esisterebbe più, non potreb- be nemmeno combinarsi con gli atomi di ossigeno per formare l'acqua che è indispensa- bile alla nascita della vita. Se al contrario diminuiamo leggermente la forza nucleare, allora è la fusione dei nuclei di idrogeno a diventare impossibile. E senza fusione nu- cleare non ci sono più soli, fonti di energia, vita'. 

Igor aggiunge da parte sua che lo stesso ragionamento vale anche modificando i pa- rametri della forza elettromagnetica che squilibrerebbero i rapporti fra gli elettroni ed il loro nucleo come pure le reazioni chimiche che risultano dal trasferimento degli elet- troni verso altri nuclei, impedendo la formazione di una grande quantità di elementi per cui, in un universo siffatto, le molecole stesse del 'Dna' non avrebbero alcuna possibilità di comparire. Infine la forza di gravità: 'Se questa fosse stata appena un po’ più debole al momento della formazione dell'universo, le nubi primitive di idrogeno non avrebbero mai potuto condensarsi per raggiungere la soglia critica della fusione nucleare: le stelle non si sarebbero mai accese...’.  

Igor conclude: 'In realtà, quali che siano i parametri considerati la conclusione è sempre la stessa: se si modifica anche di poco il loro valore, si preclude ogni possi- bilità allo sbocciare della vita. Le costanti fondamentali della natura e le condizio- ni iniziali che hanno permesso l'apparizione della vita sembrano quindi regolate 

Guido Landolina


(J. Guitton- G. Bogdanov - I. Bogdanov: 'Dio e la Scienza' - Bompiani Editore) 

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