Dice Gesù:
«… Qui, nel mio amore, neppure l'anatema di Dio potrebbe colpirvi, perché il mio sguardo supplice per voi muta l'anatema di Dio in benedizione di perdono. Udite, udite! Scrivete nei vostri cuori questa promessa come Abacuc scrisse la sua profezia certa sul rotolo. Là è detto:
"Se tarda, aspettatelo2, perché chi deve venire verrà senza tardare". Ecco: Colui che doveva venire è venuto. Io sono.
"Chi è incredulo non ha in sé un'anima giusta"3, dice il Profeta, e nella sua parola è la condanna di quelli che mi hanno tentato e insultato.
Non Io li condanno. Ma il Profeta che mi ha antevisto e che in Me ha creduto. Egli, come dipinge Me, il Trionfatore, così dipinge l'uomo superbo, dicendo che è senza onore avendo aperto la sua anima alla cupidigia e all’insaziabilità4, come è cupido e insaziabile l'inferno. E minaccia:
"Guai a colui che accumula roba non sua e si mette addosso denso fango"5.
Le male azioni contro il Figlio dell'uomo sono questo fango, e il volere spogliare Lui della sua santità, acciò non offuschi la propria, è cupidigia.
"Guai", dice il Profeta, "a chi raduna nella sua casa i frutti della sua perversa avarizia per mettere in alto il suo nido , credendo di salvarsi dagli artigli del male"6.
Ciò è disonorarsi e uccidere la propria anima.
"Guai a colui che edifica una città sul sangue e allestisce castelli sull'ingiustizia".7
DA: L’EVANGELO COME MI È STATO RIVELATO
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