martedì 31 marzo 2020

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



SAPER RINNEGARE SE STESSI

Per venire sulla terra a riscattare l'uomo ho scelto due Vergini: Maria per portarmi al mondo e Giuseppe per custodirci. Le anime caste formano la mia delizia. Pur non condannando la generazione, amo con somma predilezione le anime vergini.
Non tutti comprendono quanto sia sublime la verginità; il mio Padre Celeste dà questa luce a certe anime e beate loro se corrispondono ai divini voleri!
Nel mondo, pur così infangato, ho schiere di vergini, uomini e donne. Ne ho anche di quelli che, pur essendo vincolati dal matrimonio, vivono angelicamente, quasi non avessero corpo. Quanta gloria mi danno costoro e quante benedizioni attirano sull'umanità!
I miei sacerdoti non dovrebbero essere i primi nelle schiere dei vergini? E' possibile che semplici fedeli mi diano con tanta generosità ciò che certi miei ministri mi danno con così tanta avarizia? Come posso gloriarmi di loro, che dovrebbero essere la pupilla dei miei occhi?
Ci sono dei consacrati che pretendono di vivere la vita ordinaria dell'uomo.
Ma avevano questi sentimenti quando coltivavano la vita interiore, si nutrivano con fede delle mie Carni, custodivano i loro sensi e vigilavano per fuggire le occasioni pericolose? ... Allora era facile e consolante la vita di perfetta purezza; la mia grazia li sosteneva.
Ora invece dicono: "Il giogo è troppo pesante! ... è insostenibile! ... la perfetta continenza è di fatto impossibile! ...".
Perché non pregate più, invece di darvi ai passatempi? Perché non ritornate allo spirito di mortificazione?
Perché non togliete legna al fuoco delle passioni, invece di aggiungerne altra?
Le troppe comodità hanno snervato il vostro spirito, vi hanno troppo indeboliti, forse vi hanno fatto cadere e forse ora siete nel fango.
Sacerdoti dell'Altissimo Dio, avete dimenticato la mia dottrina! E proprio voi, maestri in Israele? ... Cosa ho insegnato al mondo e cosa avete predicato agli altri? ... " Il Regno dei Cieli richiede violenza e solo i violenti se ne impossessano ... Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua!". Questo vale per tutti, anche per l'ultimo dei miei discepoli. E i pastori delle mie pecore non devono dare a tutti, ovunque e sempre, l'esempio della rinuncia? ...
Ci sono sacerdoti che non credono più alla mia parola. Questi non sono degni del sacerdozio divino!
Il consacrato carnale non accetta il mio insegnamento. Quale stoltezza!
Non pochi sacerdoti, sui quali tanto contavo, sono diventati prima grossolani, poi indifferenti, annoiati e infine... pietra di inciampo. Hanno ormai il cuore indurito, sono insensibili e non si arrendono ai dolci richiami di un Dio onnipotente.
Io, Maestro divino, per alcuni miei sacerdoti valgo meno del fango della terra: preferiscono infatti le false gioie del mondo alle mie consolazioni; preferiscono ciò che può portarli all'inferno a ciò che può introdurli in paradiso!
Povere anime! Dov'è l'utilità del mio Sangue per voi?
In quest'ora fatale (ed è inutile illudersi!) occorre piena generosità nei miei ministri, spogliamento totale del proprio io, penitenza amorosamente abbracciata per la gloria di Dio.
Sacerdoti, che vi ribellate al mio insegnamento sulla necessità di rinnegare se stessi, contemplatemi in Croce! Io, vostro Redentore e Maestro, ho mortificato tutta la mia vita, dalla nascita nella grotta al martirio sul Golgota. E voi... non sapete privarvi di soddisfazioni lecite (e fossero sempre lecite!...) per dimostrami il vostro amore? Al contrario voi cercate in tutto la comodità del vostro piacere; avete in orrore l'austerità della vita.
In paradiso non ci si va godendo del mondo e credendo ai suoi insegnamenti, ma rinunciando a tutto ciò che il mondo approva. E' impossibile servire a due padroni che sono nemici tra loro.
Se non volete saperne di mortificazione su questa terra, la soffrirete molto più tragicamente con la purificazione che dovrete subire in purgatorio... se pur scamperete al fuoco dell'inferno!
Se attualmente soffrono in purgatorio delle anime che sulla terra erano stimate sante, immaginate quali pene saranno riservate ai sacerdoti per aver cercato, amato e goduto il completo soddisfacimento dei sensi!
La terra è un luogo di prova, come lo fu per Adamo ed Eva. La terra è un esilio, un albergo, dove il viandante si ferma di passaggio, ma sempre pensando al cammino che ancora gli resta da fare per raggiungere la meta. Chi cammina troppo attaccato alla terra non può dirsi vero cristiano e tanto meno mio ministro.
Questo è il distintivo dell'uomo che passa: il rinnegamento di se stesso.

Don Enzo Boninsegna

E le fu dato di dare spirito all’immagine della bestia, talché l’immagine della bestia ancora parli



“E le fu dato di dare spirito all’immagine della bestia, talché l’immagine della bestia ancora parli: e faccia sì che chiunque non adorerà l’immagine della bestia, sia messo a morte. E farà che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, ricevano un marchio nella loro mano destra o sulla loro fronte, e che nessuno possa comprare o vendere, se non chi ha il marchio, o il nome della bestia, o il numero del suo nome”. 

Interpretazione scritturistica: la seconda bestia riesce anche ad animare l’immagine dell’Anticristo, dandole uno ‘spirito’, come se la stessa immagine fosse un’entità a sé stante, in grado anche di parlare. Il precursore dell’Anticristo, inoltre, condannerà a morte tutti coloro che non adoreranno l’immagine ‘animata’ dell’Anticristo. 
Il marchio nella mano o sulla fronte presuppone una dipendenza di coloro che sono marchiati, un legame di appartenenza all’Anticristo, in cui gli uomini col marchio dichiarano la propria appartenenza come proprietà della bestia, l’Anticristo. Anche nel passato, i pagani usavano portare impresso nella mano o sulla fronte il nome o il simbolo della divinità a cui si consacravano. 
I cristiani sa ranno dichiarati fuori legge, e sarà loro vietato anche l’uso dei diritti più naturali, eccetto coloro che professeranno apertamente di sottomettersi in tutto all’Anticristo, apostatando dalla vera fede. L’Anticristo imiterà e supererà di gran lunga tutte le persecuzioni e torture contro i cristiani compiute da tutti i precedenti nemici di Cristo e della Chiesa. 
Mentre gli empi e i seguaci dell’Anticristo porteranno il suo marchio, i cristiani fedeli porteranno quello di Gesù Cristo (Ap. 7,3; 2° lettera a Timoteo 2,19), per essere sottoposti alla pubblica esecrazione. 
Nel passato, vennero già adottati simili provvedimenti contro i cristiani, ad esempio dall’imperatore romano Diocleziano, il quale emanò un editto che impediva a tutti di vendere o comprare qualsiasi cosa dai cristiani, se essi prima non offrivano incenso agli idoli. Come ricorda Beda il venerabile, nell’inno a san Giustino martire: 
“Non era lecito ad essi di comprare o vendere o di attingere dell’acqua, se prima non offrivano incenso agli idoli detestabili”. 
Riferimenti nella Sacra Scrittura: “Pure saldo rimane il fondamento di Dio, e porta questo suggello: «Ha ben conosciuto il Signore quelli che son suoi» e: «Si ritragga dall’iniquità» chiunque «pronunzia il nome del Signore »”. Seconda lettera di san Paolo a Timoteo 2,19. 

PADRE PIO LE MIE PREGHIERE



USAMI MISERICORDIA

Io sento nell'interno un continuo rumoreggiare, simile a una cascata, che gitta sempre sangue. Mio Dio! È giusto il castigo e retto il tuo giudizio, ma usami al fine misericordia. Domine, ti dirò sempre col tuo profeta: Domine, ne in furore tuo arguas me, ne que in ira tua corripias me! Epistolario 1,1095

OPERA DEI "TABERNACOLI VIVENTI"



Il grande dono di Gesù agli uomini d'oggi tramite Vera Grita

19-I-1968 Gesù. Io ti guardo figlia mia negli occhi della Madre mia: sono sguardi d'amore, di fiducia, di confidenza. Non temere, non sei schiacciata da Me. Il tuo Gesù, non vuole opprimerti. Sei nella prova. Prova di fede, d'amore, di perseveranza. Lei è con te perchè Io sono con te, e dove sono Io, è Lei: la mia Mamma. Se pensi di cadere, di vaciliare nella prova, Lei ti sorreggerà, perché Io ti ho donato la mia stessa Mamma. Donami la tua, perché sia attratta da Me. Verrai, Vera, verrai da Me col cuore colmo di gioia. Poi sarai felice perché possederai Me; ma ora devi credere senza sentire: amare senza sentire d'amare; rifugiarti in Me mentre sai di non trovare confronti, nè consolazioni, perché tu sentirai di non trovare Me. La fede in Me, nel tuo Gesù, deve essere la tua forza. No, non parlare se non sei interrogata: Io mi svelerò a te per la via da Me stabilita. Non hai tratto, nè trarrai confronto. Devi ritornare serena perché tu possa essere docile alla mia Voce, a quanto lo vado ispirando allorché tu ti metti a scrivere. Solo allora riprenderò a parlare della mia Opera. Voglio che tu sia tutta e solo per Me. Non ti smarrire se il Divino si china, si umilia sulla povera creatura, e scende in te, perché Io cerco ogni delicatezza per non turbare la tua piccolezza. Ed Io, Gesù, ho bisogno proprio della tua piccolezza per le altre anime. Sì, io so, preferivi amarmi nella normalità, nella tranquillità; ma non siete voi a scegliere, ma sono Io; è il Padre che vi sceglie, e l'anima, amorevolmente deve ubbidire. Ecco il tuo nuovo voto: ubbidienza. Ubbidienza a Me, per mezzo dei Sacerdoti, dei mio Sacerdote; poiché attraverso questo, manifesterò a te la mia Volontà: la via che devi seguire. Non farò violenza alla tua natura poiché lo agisco con dolcezza, e vedrai... Affidati a Me: non avrai più paura perché questa non viene da Me. Scrivi a p. G.. Egli è in pena per te, in pena per Me, per i miei Desideri. Ora ho posto un periodo di silenzio, anche se breve, per la mia Opera; ora voglio la tua serenità, la tua fiducia, il tuo abbandono poiché solo buttandoti fra le mie braccia di Padre, tu ritroverai la tua Via. E la tua via è la mia Via, poiché tu devi camminare nella mia Via, nella via di Gesù. Fuori di Me non troverai confronto né pace, nè gioia; e se questo non senti di trovare in Me, raddoppia, intensifica i tuoi atti di abbandono in Me, finché il tuo piccolo e povero cuore non mi avrà conquistato. E soprattutto credi in Me, credi che Gesù è con te, che Gesù, anche se per tante ore dimenticato da te, è con te, perché Egli, no, non ti dimetica mai. O Vera, piccola sposa mia, non senti cosa ti dico? Non è forse questa una stupenda lettera d'amore che l'Amato scrive alla sua Amata? Tu mi hai dato il braccio, la mano per scrivere, ma Io ti ho donato il mio Cuore per dettare questa volta solo a te e per te. Ma tu non sei contenta d'avere uno Sposo così grande? Io mi rimpicciolisco per te, mi uniformo a te in tante cose perché tu non abbia timore dello Sposo, ma solo di Dio. Io sono Gesù, lo stesso Gesù che rapì il cuore della Maddalena: eppure ella non ebbe paura di Me; Io sono Gesù che si manifestò visibilmente a Margherita Alacoque: anch'essa non ebbe timore di Me. Io sono Gesù di Betlemme, di Nazareth, della Galilea, di tutta la Palestina, ma chi mi ha amato non ha avuto paura poiché Io ho nascosto la mia Divinità. Ora Io a te non la nascondo, ma nel mistero di Fede in cui mi sono velato, tu mi conosci da molto tempo, e perché non accogliere serenamente la Voce dell'Amore? Ecco, Io mi faccio Piccolo, tanto piccolo per te; ecco Io mi faccio "fanciullo", e nel sembiante dei fanciullo vengo a te per parlarti. Vuoi accogliermi come un fanciullo? Sì, voglio amarti come un fanciullo, e discorrere con te come un fanciullo e con te giocare come sanno fare i fanciulli. Preferisci pensarmi cosi?! E allora cercami fra i fanciulli, fra i cuori puri e umili, poiché fra questi mi manifesterò a te. Cercami, Io gioco; cercami, io mi nascondo; cercami finché non mi scopri là ove mi sono nascosto. Il tuo Gesù fanciullo. 

Il peso dei peccati dell'umanità è diventato troppo per me da sopportare.



Gesù di nazareth

La mia coppa trabocca! Il peso dei peccati dell'umanità è diventato troppo per me da sopportare. Ora devi invertire il corso dell'umanità per evitare conseguenze terribili. Il peso del peccato sta facendo tremare il mondo intero. La potenza della mia mano non può essere trattenuta. Non voglio una punizione per il mio popolo, ma non ho il potere di impedirti di atti spericolati di libero arbitrio che stanno mettendo in pericolo l'esistenza dell'umanità.
Devi tornare a una vita di preghiera e riflessione. Con tutto il mondo in preghiera e riflessione, puoi inaugurare l'Era della Pace. È fuori dalle mie mani come Figlio del Creatore, perché il peso dei tuoi peccati è diventato troppo grande per le mie braccia. Ho profonda devozione e amore per tutto il mio popolo, ma ora mi negano in numero maggiore. La follia di questo percorso porterà alla distruzione e alla morte.
I meccanismi sono già stati messi in moto - non dalla mia Divina Volontà - ma dal corso naturale delle Leggi Universali che sono state create per controllare e determinare il corso del destino dell'uomo in base alla risposta dell'uomo alla chiamata di Dio a vivere una vita di amore per Dio , per se stessi e per tutti i fratelli e le sorelle. In assenza di questo amore, c'è solo oscurità a venire.
Stai entrando nel più grave dei tempi nella storia dell'umanità. Prega per i tuoi fratelli e sorelle. Pregate per la fine dell'aborto. Prega per la conversione dei peccatori. Prega per la salvezza del mondo. Perché solo attraverso la preghiera, il mondo sarà salvato dai peccati dell'umanità. Vi amo figli miei e vi auguro la velocità di Dio nel salvare il mondo!
Ned Dougherty 1 agosto 2005

Madre Teresa di Calcutta



L'abbandono totale a Dio deve avvenire nelle piccole cose, come pure in quelle di maggior peso. Non si tratta che di una sola parola: « Sì. Accetto qualunque cosa mi dai e ti offro qualunque cosa tu mi voglia prendere ». Questo è per noi un modo semplice per essere. santi. Non dobbiamo crearci nella mente delle difficoltà. Essere santi non significa fare cose straordinarie, capire grandi cose, ma è solamente un accettare, poiché mi sono donato a Dio, perché appartengo a Lui... Ecco il mio abbandono totale! Oggi potrebbe mettermi qui, domani potrebbe mandarmi là. Potrebbe servirsi di me o non servirsene affatto. Non ha importanza, perché appartengo a Lui così totalmente che può fare ciò che vuole di me. 

Geremia



Dio promette il ritorno d'Israele

1-2Il Signore, Dio d'Israele, diede quest'ordine a Geremia: 'Prendi nota, scrivi tutti i messaggi che ti ho comunicato. 3Infatti io, il Signore, ti assicuro che entro breve tempo cambierò in meglio la sorte del mio popolo, Israele e Giuda. Li farò ritornare nella terra che avevo dato ai loro antenati ed essi ne prenderanno di nuovo possesso. Così dice il Signore'. 4Questi dunque sono i messaggi del Signore per il popolo d'Israele e di Giuda:
5'Si odono urla strazianti,
tutti sono atterriti, non c'è scampo!
6Informatevi, guardatevi attorno:
avete mai visto un uomo partorire?
Perché allora vedo tutti gli uomini
con le mani alle reni
come una donna presa dalle doglie?
Perché sono tutti stravolti
e le loro facce sono diventate pallide?
7Veramente terribile sarà quel giorno,
non ce n'è mai stato uno simile!
Sarà un tempo di angoscia
per i discendenti di Giacobbe,
ma ne usciranno sani e salvi'.
8Il Signore dell'universo dichiara: 'In quel giorno io romperò il giogo che pesa sulle loro spalle, spezzerò le loro catene ed essi non saranno più schiavi di popoli stranieri. 9Invece serviranno me, il Signore loro Dio, e saranno soggetti al discendente di Davide che io farò regnare su di loro'.
10Il Signore dichiara:
'Non abbiate paura,
discendenti del mio servo Giacobbe,
non lasciatevi abbattere,
voi che appartenete al popolo d'Israele!
Presto verrò a liberarvi
da questa terra lontana
dove siete in esilio con i vostri figli.
Ritornerete e vivrete tranquilli,
discendenti di Giacobbe,
vivrete in pace
e nessuno vi darà fastidio,
11perché io sono con voi per salvarvi.
Sterminerò tutte le nazioni
in mezzo alle quali vi ho dispersi,
ma voi non sarete distrutti.
Però vi punirò come è giusto,
perché non posso considerarvi innocenti.
Così ha detto il Signore'.
12Il Signore dice al suo popolo:
'Non c'è rimedio alle tue ferite,
le tue piaghe non possono guarire.
13Nessuno può prendersi cura di te:
per una semplice ferita, c'è rimedio,
ma per te non c'è speranza di guarigione.
14I tuoi alleati ti hanno dimenticata,
non si interessano più di te.
Ti ho colpita come avrebbe fatto
un nemico,
ti ho punita con molta severità
perché la tua colpa era enorme
e i tuoi peccati troppo gravi.
15Perché ti lamenti delle tue ferite?
Le tue piaghe non si possono curare.
Sono stato io a procurartele
per punirti della tua colpa enorme
e dei tuoi peccati troppo gravi.
16Ora però, tutti quelli che ti divoravano
saranno a loro volta divorati.
Tutti i tuoi nemici, senza eccezione,
saranno condotti via prigionieri.
Quelli che ti derubavano
saranno a loro volta derubati.
Quelli che ti saccheggiavano
subiranno a loro volta il saccheggio.
17 Essi dicevano:
'Sion è una città abbandonata da Dio,
più nessuno s'interessa di lei'.
Ma io ti ridarò la salute,
ti guarirò dalle tue ferite.
Lo dice il Signore'.
18Così dice il Signore:
'Farò ritornare alle loro abitazioni
i discendenti di Giacobbe
e sarò generoso con le loro famiglie.
Gerusalemme sarà ricostruita
sulle sue rovine
e i palazzi sorgeranno dov'erano prima.
19Da essi usciranno canti di ringraziamento
e grida di gente felice.
Farò crescere di numero il mio popolo
e non diminuiranno più,
li farò onorare da tutti
e non saranno più disprezzati.
20Farò dei loro figli
una nazione potente come una volta,
e la renderò stabile.
Io punirò tutti i loro nemici.
21 Avranno come capo uno di loro,
un principe uscito dalla loro razza.
Lo farò venire accanto a me
ed egli starà al mio fianco:
nessun altro potrebbe farlo
senza rischiare la vita'.
Così dice il Signore:
22'Allora voi sarete il mio popolo,
e io sarò il vostro Dio'.
23 Ed ora il furore del Signore
si scatena come una tempesta,
come un uragano travolgente
si abbatte sulla testa dei malvagi.
24 La collera ardente del Signore
non si calmerà
finché egli non avrà portato a termine
quel che aveva deciso di fare.
Un giorno, anche voi
comprenderete tutto chiaramente.

lunedì 30 marzo 2020

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



REGINA DEGLI ANGELI

Il mondo, a servizio di Satana, cieco spiritualmente, non vede la luce della purezza angelica della Madre mia.
Ma non è soltanto il mondo corrotto che squalifica la Vergine Madre. Ci sono altri, che si dicono miei discepoli e purtroppo ci sono anche dei sacerdoti, che discutono e mettono in dubbio la perpetua verginità della Madre mia.
Come possono giungere certi consacrati a un tale grado di cecità? Costoro, che sono sordi alla mia voce e a quella del mio Vicario, ascoltano la voce di Satana, al cui servizio lavorano!
Ma lo sanno chi è Satana e ciò che sta facendo in quest'ora gravissima?
L'umanità va alla deriva, ma può salvarla la Madre mia, poiché questa è voluta dalla Provvidenza come l'ora di Maria. Il castigo collettivo già da tempo sarebbe piombato sulla terra se questa pietosissima Madre non avesse trattenuto la mia mano.
E' proprio Satana che ha ingaggiato la battaglia contro mia Madre, nella speranza di catturare molte prede. E questo perche' il principe delle tenebre sa bene chi sia la Vergine Madre e quale potenza Ella abbia in Cielo.
I servitori di Satana e tutti i miei sacerdoti ascoltino!
Nella novena in preparazione alla festa dell'Immacolata del 1968, Io, Padrone dell'universo, permisi che una vittima straordinaria, da me personalmente scelta, ricevesse un assalto diabolico. La vittima si trovò davanti a una schiera di demoni; c'era anche Satana, che parlò così: "Si dia l'assalto ai consacrati! A causa delle loro cadute, quante anime vengono nelle nostre mani, poiché lo scandalo allontana anche dalla fede. I consacrati che danno scandalo portano a dubitare anche dell'esistenza di Dio. Ed è a questo che dobbiamo tendere: all'allontanamento da Dio."
"Si avvicina la solennità di quella Donna (l'Immacolata) che ci tiene tutti soggiogati. Noi dovremmo subire l'infelicità eterna, l'inferno, mentre nel mondo tanti e tanti arrivano a salvarsi nonostante le molte ribellioni contro il loro Dio!... Allora non vi era quella Donna, che si chiama Maria, altrimenti a noi non sarebbe toccata tale sventura. Le anime che si salvano si salvano per mezzo di Lei, che tanto noi odiamo e malediciamo..."
"Noi Angeli per un solo peccato fummo precipitati nell'abisso; ed è per questo che la nostra rabbia cresce sempre più: per (ingiustizia di questo Dio)... Se quella Donna ci fosse stata fin dal principio della creazione, noi non avremmo avuto tale condanna."
E mentre quell'anima vittima scriveva le parole di Satana - poiché Io volevo che le scrivesse - Satana pieno di ira esclamò: "Perché metti le mie parole sulla carta?... Basta! Basta! ... Non scrivere più, maledetta!"
Riflettete, o miei sacerdoti, sull'ultima affermazione di Satana: Se la Madre mia fosse esistita prima che alcuni Angeli si ribellassero al Creatore, grazie alla sua potentissima Intercessione avrebbero ottenuto misericordia!
Chi è questa Donna, davanti alla quale l'inferno trema? E' quella Vergine purissima che oggi il mondo vorrebbe infangare. Quali rapporti ci sono tra me e questa Donna? Io venni al mondo per mezzo di Lei; fui nutrito per mezzo di Lei, con il suo latte verginale. Per tutta la vita, fino ai trent'anni, fui accudito da Lei. Maria Vergine fu il prezioso strumento della Redenzione del genere umano. Io vivo del suo sangue e della sua carne verginale nell'Ostia Consacrata e quando le anime mi ricevono non sono solo, perché sono incorporato alla vita di Mia Madre. Ecco il grande e stupendo poema mistico vivente nella mia Chiesa! Senza la Madre mia non potevo essere Gesù sulla terra: tutto, quindi, si deve a questa purissima Regina Immacolata.
Se un figlio affettuoso circonda di riconoscenza amorosa la sua madre terrena, e fa questo con un cuore limitato, quanto più non devo premurarmi Io di vederla onorata, amata, glorificata e consolata la Madre mia, Arca di salvezza, Canale di grazia, Corredentrice del genere umano? La Santissima Trinità le ha dato tutte le grazie che possono essere date a una creatura!
Il mistero del mio vivere nelle anime avviene sempre per mezzo della mia Madre purissima.
Quanto è stupenda e luminosa la figura di questa Vergine, Trono e Tabernacolo del Dio vivente! Non c'è lingua umana, né angelica, che possa degnamente tesserne le lodi.
Chi ama me, ama anche mia Madre. E chi ama mia Madre, ama anche me e avrà vita sicura.
Maria mi portò al mondo ed è per mezzo di Lei che vado alle anime. E' Maria che mi conduce e mi prepara i cuori in cui fissare la mia dimora. E' troppo grande la Madre mial Guai agli infelici che osano proiettare un'ombra sulla purezza verginale di Colei che ha in mano lo scettro di Regina degli Angeli!
O sacerdoti che mi ascoltate, riparate e fate riparare l'onore offeso della Madre mia e vostra. Si celebrino delle Messe in onore della Madonna, perché siano riparate le offese alla sua purezza verginale. Si organizzino crociate di Comunioni riparatrici, da farsi specialmente di sabato. Si diffonda questa invocazione: "Per il tuo verginale candore, o Maria, salva tutte le anime che offendono la tua perpetua purezza e il tuo Cuore di Madre!".

Don Enzo Boninsegna

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Quello che ti circonda è orto seminato da te Abbi rispetto degli altri ed avrai rispetto. La delicatezza nell'educare genera la delicatezza, come la durezza e l'ineducazione generano la durezza e l'ineducazione, perciò non ti lamentare degli altri, ma piuttosto vedi che cosa ha prodotto e produce il tuo cuore. Tu non ti accorgi che quello che ti circonda è orto seminato da te e non vedi te stessa nello specchio di quello che ti circonda. Sii buona, sii dolce, sii compassionevole e il tuo ambiente sarà buono, dolce e compassionevole.

don Dolindo Ruotolo

IL MISTERO DEL SANGUE DI CRISTO



La vita di Gesù deve trasfondersi in me

Per essere tinti di Sangue, basta aderire alle piaghe; ma per ricevere la vita di Cristo, occorre contemplarlo.
E la contemplazione intima è un dono del suo Cuore divino. Contemplando le divine perfezioni di Gesù, la luce di Cristo si riflette nell'anima e la riflessione profonda, costante e vitale, finisce col formare nello specchio dello spirito, non una immagine, virtuale, ma una fiamma viva, reale, divoratrice. q. 13: 24 marzo 

SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO

CONSACRAZIONE ALLA SANTISSIMA VERGINE IMMACOLATA



Dolcissima ed amabilissima Vergine Maria, Figlia dilettissima dell'Eterno Divin Padre, Madre tenerissima dell'Eterno Divin Figlio, Sposa santissima dell'Eterno Divino Spirito, vengo a Te, o mia amorosissima Madre, per consacrarmi tutta a Te.
Tu sei la tutta pura, la tutta bella; Tu sei la Immacolata, ed io, o Madre benignissima, non sono che miseria, che colpa, che inclinazione al male! Tu, o Maria, sei l'Immacolata e sempre hai formato le delizie della Santissima Trinità; Tu hai rapito il Cuore di Dio Tuo Padre, Tuo Figlio, Tuo Sposo, col candore immacolato dell'Anima tua santa.
O Madre tenerissima, volgi uno sguardo pietoso a questa povera anima, fatta bersaglio delle più brutte tentazioni e metti, colla tua potenza, in fuga l'infernale nemico. In questi tremendi assalti, io, o Madre pietosissima, verrò a rifugiarmi nel tuo Cuore immacolato, o Tu, o pietosissima Regina delle vergini, conserva puro il mio giglio e presentalo Tu stessa a Gesù.
Mia tenerissima Madre, Ti aspetto all'ora della mia morte, e fin d'ora te ne ringrazio e Ti prego di custodire tutto in me, perchè tutto piaccia a Gesù. Grazie, o Maria!

CINQUE CONSIGLI DI PERFEZIONE Insegna Maria Santissima:



1) L'anima religiosa che vuole essere la beniamina del mio Gesù, la beniamina dell'Eterno Padre e dello Spirito Santo ed anche la mia piccola beniamina, bisogna che ami molto il disprezzo di sè, la dimenticanza di sè e l'abbandono in Dio.

2) Se vuol essere portata con tenerezza tra le braccia di Gesù, suo dolce Sposo, bisogna che, in tutte le occasioni di difficoltà, di pene, o di contrattempi e simili,
bisogna che dica subito: «io ho un Gesù» e poi che si riposi in Lui.

3) Se vuole avanzare sempre più e penetrare nei più intimi ricetti del Cuore dolcissimo di Gesù, conviene che si dia ad una totale mortificazione dei sensi, rigorosa e costante, e ad osservare un esatto silenzio.

4) Se vuole diventar sempre più anima di vita interiore, e scoprire sempre nuovi orizzonti, giacchè Dio si comunica all'anima sempre pronta a riceverlo, deve darsi in balìa dell'Amore, parlar poco alle creature, molto con Dio, ma col linguaggio del cuore, e poi soprattutto servirsi delle creature come mezzi per salire a Lui.

5) Finalmente, per giungere presto alla perfezione, conviene che si prefigga in tutto solo Dio, la sua gloria, il suo contento: con questo avrà sempre la pace. E poi ricordarsi di considerare Gesù come Sposo, e quindi sempre col cuore dilatato.

Suor Benigna Consolato Ferrero

MORTE AL CLERICALISMO o RISURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO




Monsignor Gaume

SOLO IO POSSO FERMARE LA GRANDE CATASTROFE CHE VIVE LA TERRA!



Con tutto l’amore di Padre vengo a richiamare i miei figli!
Amati miei, il mondo è avvolto dalla tenebra, Satana è alla sua più grande follia, l’oscurità impera!
Non vi accorgete del gelo che attanaglia i vostri cuori?
Non vedete la grande tempesta che si abbatte su voi?

Perché vi ostinate a non rispondere ai miei richiami di salvezza?Convertitevi, figli miei, convertitevi!” Solo Io posso aiutarvi, solo Io posso fermare la grande catastrofe che vive la Terra!
Di che avete paura figlioli, miei? 

Aprite i vostri cuori alla Luce, il vostro Dio vi ama e attende solo il vostro ravvedimento, il vostro ritorno a Sé.
Non calpestate questo atto di grande Misericordia per voi, o uomini, non tardate ad aprirmi il vostro cuore, il dolore già attanaglia il mondo, le morti sono infinite, perché non Mi urlate l’aiuto? 

Datemi la possibilità di salvarvi figli miei, non abbiate paura di sollevarvi contro la morte perché tutto è già nella morte, …sollevatevi in tempo prima che vi prenda.
Uno scenario pauroso è sulla Terra, Satana sta facendo mattanza di anime, non permettetegli di distruggervi, sollevatevi a Me chiedendo il mio intervento.
Salvatevi, o uomini, salvatevi gridando il mio Santo Nome. Avete il libero arbitro, chiedete il mio aiuto, Io non posso intervenire senza il vostro consenso: liberi siete stati creati e liberi siete nelle vostre scelte, ma sappiate che solo in Me è la vita.

Figli miei, i morti non si contano più, i cimiteri non contengono più tanto, hanno superato di gran lunga lo spazio a disposizione.
Che tristezza amati figli, che dolore per Me il Padre vostro, vedervi così deboli nella situazione, … state accettando la morte senza combattere, senza tentare di riprendervi la vita.
Urlatemi ora tutto il vostro dolore, chiedetemi l’aiuto affinché Io, sentendo il vostro desiderio di Me, intervenga all’istante, … chiedetemelo con fede, non chiudetevi le porte in faccia, donatevi a Me e Io vi solleverò da questo inferno che vivete. Dio è amore e amore vuole dai suoi figli.
Le calde notti dell’estate non torneranno più, non sentirete più i profumi della dolce primavera, non vivrete più giorni felici, Satana vi ha resi suoi schiavi, … se non troverete la forza di combatterlo sarete messi alle sue catene.
Chiedete a Me la forza di combatterlo, supplicate la mia misericordia, unitevi al Cuore Immacolato di Maria, consacratevi a Lei credete fermamente nella mia seconda venuta.

Il tempo è finito, ora precipiterà ogni situazione, succederà l’inferno sulla Terra, … mettetevi al sicuro, o uomini, … solo il Cielo può donarvi rifugio sicuro.
Carbonia 28.03.2020

Messaggio, indirizzato al Popolo degli Stati Uniti d'America



San Michele Arcangelo
È giunto il momento per la tua nazione di prendere una posizione. Ora sei al crocevia del nuovo millennio. Le decisioni che prendi come nazione e come popolo determineranno il destino dell'umanità da questo momento in poi. Hai permesso al tuo governo di essere corrotto dal materialismo e dall'avidità del mondo. Adesso è il momento di invertire questa marea.

In tutto il mondo ci sono popoli che vengono devastati dalla fame, dalla malattia e dalle malattie. Tuttavia, stai fermo come nazione e fai poco o niente. Dedichi le tue risorse solo ai conflitti che porteranno alla fortuna della guerra per i tuoi profitti egoisti di guerra. Non vedono alcun profitto nel nutrire gli affamati, quindi non li aiutano. Aiutano solo se stessi. Questi profittatori di guerra stanno saccheggiando il tuo paese e distruggendo i tuoi ideali per le loro ragioni personali. Sono i mediatori del potere del mondo che stanno tentando di manipolare e controllare gli altri per il proprio profitto personale. Devono essere fermati e voi come popolo avete il potere attraverso la preghiera di fermarli. La tua nazione non può continuare sulla strada che sta seguendo. Se non invertirai la tendenza, verrai distrutto come tutte le principali civiltà del passato? essere coperto dalle acque o ridotto in cenere e polvere nel tempo.
La tua più grande calamità è la tua negazione della santità della vita. Ad entrambe le estremità della vita e per tutta la vita ignori che ogni essere umano è un dono di Dio che deve essere amato e onorato. Ogni vita, tutta la vita umana ha valore? nessuna vita ha più valore dell'altra.
Tuttavia, stai distruggendo la vita nella sua concezione e manipolando la vita nella sperimentazione scientifica. Stai facendo esattamente ciò che è stato fatto da altre grandi civiltà del passato e queste attività hanno provocato la loro distruzione. E comporteranno anche la distruzione della tua nazione e del tuo popolo.
A questo punto della storia ti viene data l'opportunità di fare una scelta per stare chiaramente dalla parte di Dio o di continuare su un percorso che è contro la Sua Divina Volontà. Come popolo, la scelta è tua. Non permettere ai mediatori di potere e ai politici di prendere queste decisioni per te quando ti rendi conto che le loro decisioni sono sbagliate. La tua prima fedeltà è al tuo Dio mentre la loro fedeltà è al materialismo e all'avidità.
Devi insorgere come nazione e protestare contro le politiche che non riconoscono la santità della vita. Devi restituire Dio e i Suoi comandamenti al tuo governo, alle tue istituzioni e alle tue scuole. Non è possibile consentire alle presenti condizioni di continuare.
I tuoi figli vengono allevati in un'atmosfera secolare che non riconosce Dio. Stanno perdendo una connessione con il loro valore e identità spirituale. Se il corso attuale continua, sarai una nazione di esseri senz'anima, privi di qualsiasi connessione con Dio e quindi seguiranno la distruzione e la morte. Oppure puoi insorgere contro la minoranza secolare e restaurare il tuo Dio e Creatore come il legittimo leader del tuo popolo e iniziare i passi che porteranno all'Era della Pace.
Ma il tempo sta per finire. Devi rispondere presto!
1-ago-2005

LEGGENDA PERUGINA



( COMPILAZIONE DI ASSISI )

GIOVANNI IL SEMPLICE

 Un giorno Francesco si recò nella chiesa di una borgata del territorio di Assisi e si  mise a fare le pulizie. Immediatamente si sparse nel villaggio la voce del suo arrivo,  poiché quella gente lo vedeva e ascoltava volentieri.

Sentì la notizia anche un certo Giovanni, uomo di meravigliosa semplicità, che stava  arando un suo campo vicino a quella chiesa. E subito andò da lui, e lo trovò intento a  pulire. Gli disse: «Fratello, da’ la scopa a me, voglio aiutarti». Prese lui la scopa e finì di  fare pulizia.

Poi si misero a sedere, e Giovanni prese a dire: «Da molto tempo ho intenzione di  servire a Dio, soprattutto da quando ho inteso parlare di te e dei tuoi fratelli. Ma non  sapevo come unirmi a te. Ma dal momento che è piaciuto al Signore ch’io ti vedessi,  sono disposto a fare tutto quello che ti piace».

Osservando il fervore di lui, Francesco esultò nel Signore, anche perché allora aveva  pochi fratelli e perché quell’uomo, con la sua pura semplicità, gli dava affidamento che  sarebbe un buon religioso. Gli rispose: «Fratello, se vuoi condividere la nostra vita e  stare con noi, è necessario che tu doni ai poveri, secondo il consiglio del santo Vangelo  tutti i beni che possiedi legittimamente. Così hanno fatto i miei fratelli cui è stato  possibile».

Sentendo ciò, subito Giovanni si diresse verso il campo dove aveva lasciato i buoi, li  sciolse e ne portò uno davanti a Francesco, dicendogli: «Fratello, per tanti anni ho  lavorato per mio padre e gli altri della famiglia. Sebbene questa parte della mia eredità  sia scarsa, voglio prendere questo bue e darlo ai poveri nel modo che ti sembrerà più  opportuno secondo Dio».

Vedendo che voleva abbandonarli, i genitori, i fratelli che erano ancora piccoli, e tutti  quelli di casa cominciarono a lacrimare e piangere forte. Francesco si sentì mosso a  compassione, massime perché la famiglia era numerosa e senza risorse. Disse loro:  «Preparate un pranzo, mangeremo insieme. E non piangete, poiché vi farò lieti». Quelli  si misero all’opera, e pranzarono tutti con molta allegria.

Finito il desinare, Francesco parlò: «Questo vostro figlio vuole servire a Dio. Non  dovete contristarvi di ciò, ma essere contenti. E un onore per voi, non solo davanti a Dio  ma anche agli occhi della gente; e ne avrete vantaggio per l’anima e per il corpo. Di fatti, è uno del vostro sangue che dà onore a Dio, e d’ora innanzi tutti i nostri frati  saranno vostri figli e fratelli. Una creatura di Dio si propone di servire al suo Creatore –  ed essere suo servo vuol dire essere re, – voi capite quindi che non posso e non debbo  ridarvi vostro figlio. Tuttavia, affinché riceviate da lui un po’ di conforto, io dispongo  ch’egli rinunci per voi, che siete poveri alla proprietà di questo bue, benché secondo il  consiglio dei santo Vangelo dovesse darlo agli altri poveri».

Furono tutti confortati dal discorso di Francesco, e soprattutto furono felici che fosse  loro reso il bue, poiché erano veramente poveri.

Francesco, cui piacque sempre la pura e santa semplicità in se stesso e negli altri, ebbe  grande affetto per Giovanni. E appena lo ebbe vestito del saio, prese lui come suo  compagno. Era questi talmente semplice, che si riteneva obbligato a fare qualunque  cosa facesse Francesco. Quando il Santo stava a pregare in una chiesa o in un luogo  appartato, Giovanni voleva vederlo e fissarlo, per ripetere tutti i gesti di lui: se  Francesco piegava le ginocchia, se alzava al cielo le mani giunte, se sputava o tossiva,  anche lui faceva altrettanto.

Pur essendo incantato da tale semplicità di cuore, Francesco cominciò a rimproverarlo.  Ma Giovanni rispose: «Fratello, ho promesso di fare tutto quello che fai tu; e perciò  intendo fare tutto quello che tu fai». Il Santo era meravigliato e felice davanti a tanta  purità e semplicità. Giovanni fece tali progressi in tutte le virtù, che Francesco e gli altri  frati restavano stupefatti della sua santità.

E dopo non molto tempo egli morì in questa santa perfezione. Francesco, colmo di  letizia nell’intimo ed esteriormente, raccontava ai frati la vita di lui, e lo chiamava «san  Giovanni» in luogo di «frate Giovanni».

VERGILIO GAMBOSO

Preghiera di Santa Brigida di Svezia



A un suo figlio spirituale, che le scrive chiedendole una preghiera da lei composta, così S. Brigida risponde: (…) una breve orazione voglio ora mandarvela. Dovete recitarla con fervore, con umile rispetto eprofonda devozione, soprattutto QUANDO VIENE CONSACRATO SULL’ALTARE IL CORPO DI CRISTO. La preghiera è questa:

Signore mio Dio, mio Creatore e Redentore, io indegno peccatore ti prego che per mezzo della tua grande, ammirevole e misericordiosa Istituzione Eucaristica - la trasformazione del pane nel tuo Corpo e la trasformazione del vino e dell'acqua nel tuo Sangue per la nostra eterna e salutare consolazione - tu possa piegare completamente la mia volontà fino a farla diventare interamente la tua volontà, perché io possa fare sempre, in tutta la mia vita, ciò che a te piace nel pensiero, nella parola e nell'azione. Amen».

domenica 29 marzo 2020

LA VITA DELLA MADONNA



Secondo le contemplazioni
della pia Suora STIGMATIZZATA
Anna Caterina Emmerick


Maria Santissima viene presentata e accolta al tempio: passaggio della  Santa Vergine attraverso la '1porta d'oro" - Il sacrificio di Gioacchino - Maria  portata all'altare sacrificale Le cerimonie di presentazione - La cella di Maria nel  tempio 

L '8 novembre 1821, La Veggente così narrava: 

"Di buon mattino Gioacchino, Zaccaria ed altri si avviarono al tempio, erano seguiti a  poca distanza da Anna, Maria di Heli, la nipotina Maria di Cleofa e la Santa fanciulla  Maria. La Vergine indossava la veste dal manto color azzurro, mentre le braccia e il  collo erano ornate di corone; portava in mano una fiaccola ornata di fiori. Tre  giovinette la accompagnavano, erano vestite di bianco con ricami d'oro e si coprivano  con un mantello azzurro; tra le mani portavano fiaccole come quella della Santissima  Vergine. Ghirlande di fiori ornavano le braccia ed il collo delle giovinette. Seguivano  uno stuolo di fanciulle con lampade accese, erano le altre vergini consacrate al tempio  vestite tutte a festa e con i mantelli sugli omeri. Dietro a loro seguiva ancora una lunga  fila di donne. Alle prime luci dell'alba furono viste queste simpatiche persone snodarsi  in corteo. Nell'andare dalla casa al tempio, la compagnia fece un largo giro  attraversando diverse contrade cittadine. La gente, nel vedere quella santa processione,  si prostrava e qualcuno aveva esposto degli addobbi in segno di riverenza devozionale.  Nel contegno e nell'aspetto di Maria Santissima si notava la santità e l'emozione per il  vicino evento solenne".  
        Dio ha colmato Maria delle grazie e dei doni soprannaturali più grandi, infatti  l'Angelo la saluterà: "Ave Maria, piena di grazia”, come sede di tutte le grazie e i  doni di Dio. La Santa Vergine si preparava così ad essere l'annuncio della primavera  del mondo, Luce della salvezza di tutti gli uomini della terra. 
Quando la processione giunse al tempio, vidi i servi indaffarati per aprire un'altissima  e pesante porta scintillante, come se fosse d'oro. Infatti questa era proprio la “porta d'oro" sotto la quale passarono Anna e Gioacchino al tempo della Concezione.  Per passare sotto questa porta bisognava salire una scala di quindici gradini. Si voleva  condurre Maria per mano, ma Lei non volle, anzi piena di fervore salì rapidamente  tutti i gradini senza mai inciampare; allora tutti la guardarono di nuovo ammirati e  commossi. Vidi il banchetto già disposto e la pia Fanciulla che fu ricevuta da alcuni  sacerdoti, i quali la condussero a destra dell'entrata, in un andito che si divideva in  parecchie sale. In una di queste i sacerdoti sottoposero la Santa Fanciulla all'ultima  prova con alcune domande. Frattanto le donne e i fanciulli si erano recati nell'oratorio  e Gioacchino e Zaccaria preparavano il sacrificio. Infine, rimasti soddisfatti della  saggezza di quella Bambina, i religiosi del tempio furono convinti in modo definitivo.  Allora Anna la vestì del terzo abbigliamento solenne, quello violetto con il manto, il  velo e la corona. Vidi Gioacchino, con due sacerdoti ai suoi lati, prendere il fuoco con  una specie di braciere e porlo dinanzi ad un altare. I riti che accompagnarono l'offerta  sacrificale della Santa Vergine all'Onnipotente e al tempio furono molto commoventi:  all'altare si poteva accedere solo da tre lati, i pezzi degli animali sacrificati erano  collocati circolarmente in vario modo. Mentre l'offerta di Gioacchino ardeva già sulla  fiamma, Anna con Maria, accompagnate dalle donne, si erano recate all'atrio delle  dimore femminili nel tempio. Una muraglia separava quest'atrio dal luogo del  sacrificio, le donne potevano assistere al sacrificio da una porta semiaperta che dava  direttamente sull'altare. In un luogo appartato si trovava uno stuolo di fanciulli, erano  novizi biancovestiti, addetti al tempio; essi suonavano flauti ed arpe. Dopo il sacrificio  fu collocata davanti alla porta che comunicava con l'atrio delle donne una specie di  tavola ricoperta come un altare. Vidi poi Gioacchino, Zaccaria e un sacerdote che  lasciarono il cortile per recarsi dinanzi all'altare dove li attendevano un altro sacerdote  e due leviti, i quali tenevano in mano i sacri papiri e l'occorrente per scrivere. Anna vi  condusse pure la figlia adornata con gli abiti cerimoniali. Le altre fanciulle che  avevano accompagnato Maria Santissima si ritirarono in un angolo dell'immensa sala  del tempio. La Santa Vergine, avvolta da un bagliore luminoso, s'inginocchiò mentre i  genitori le imposero le mani sul capo; allora il sacerdote, tagliata una ciocca di capelli,  la bruciò su un braciere. I genitori pronunciarono alcune parole rituali che accompagnarono l'offerta al tempio della Fanciulla. Queste parole venivano scritte dai leviti su  una grande pergamena. Allora le fanciulle che stavano in disparte iniziarono a intonare  il salmo quarantaquattresimo: Eructavit cor meum verbum bonum, ed i sacerdoti a loro  volta il salmo quarantanovesimo: Deus deorum dominus locutus est. mentre dall'altra  sala si levava la musica soave dei fanciulli. Vidi la Madonna infusa in una  trascendenza di simboli celesti. Due sacerdoti, i più anziani, la presero per mano e,  salendo alcuni gradini, la fecero sedere su una specie di trono fatto a nicchia dal quale  Lei poteva dominare tutta l'immensa sala. I due preti rimasero ai suoi fianchi, mentre  gli altri si erano disposti lungo i gradini e leggevano a voce alta le preghiere nei loro  libri. Al di là della parete divisoria si vedeva un vecchio sacerdote che stava dinanzi  all'ara delle oblazioni, aveva una statura così alta che metà del corpo era visibile al di  sopra della parete stessa. Il fumo delle sue oblazioni saliva in nuvole e si disperdeva  nell'etere dinanzi a Maria. Mentre si svolgeva la cerimonia vidi apparire un simbolo  sotto il cuore della Vergine che, a poco a poco, pareva invadere il tempio intero.  L'aureola sotto il cuore della Santa Fanciulla consacrata al tempio era certamente  l'annuncio dell'Evento, la benedizione più grande tra tutte le grazie divine. L'arca di  Noè stava per trasformarsi nell'Arca della nuova Alleanza. Poco dopo quelle immagini  scomparvero e vidi comparire nell'aureola sotto il cuore di Maria, il Calice della santa  Cena. Un pane segnato da una croce apparve sul Calice davanti alla bocca di Maria.  Vidi quindi la Beata Vergine circondata da innumerevoli raggi di luce che mostravano  alle loro estremità i misteri e i simboli a lei relativi, come quelli delle Litanie  lauretane. Dalla spalla destra e sinistra della Vergine Santa si incrociavano due rami  diversi, quello dell'ulivo e l'altro del cipresso i quali si appoggiavano ad una bella  palma che, con un piccolo fiocco di foglie, vidi spuntare pure dietro il suo dorso. In  mezzo a quelle verdi foglie si mostravano in piccola dimensione gli strumenti della  Passione di Gesù. Poi lo Spirito Santo, in forma umana e di colomba assieme, si librò  su Maria Santissima e i suoi simboli. Il Cielo era aperto e scorsi la Gerusalemme celeste, la città di Dio, con tutti i suoi giardini, i palazzi e le dimore, pronta per  accoglière i futuri Santi e Martiri del Cristianesimo. Angeli giubilanti e l'aureola che  circondava la Vergine riempivano la luminosissima visione. Questa visione è stata  simile a quella del santo Rosario. I simboli che fanno riferimento alla Santa Vergine  nell'Antico, nel Nuovo Testamento e nell'eternità, si tramutavano di continuo. Molte  persone che sembrano sagge ne parlano con poca riverenza, mentre gente ignorante  pratica la devozione del santo Rosario con sincero amore e spontaneità, ricevendone le  grazie. Durante questa visione il tempio mi era apparso spoglio, come se avesse  perduto ogni magnificenza e ornamento, perfino la meravigliosa e immensa sala  dell'altare e del trono adesso mi sembrava una cosa rozza e meschina. Tutto cadeva  nell'ombra e sembrava dissolversi dinanzi alla luce della magnificenza di Maria  Santissima. Adesso io non avevo più dinanzi agli occhi Maria fanciulla, bensì la  Vergine adulta, la Madonna. Il sacerdote del tempio esortò infine tutti i fedeli a  ringraziare il Signore per aver loro concesso la presenza di quella Vergine, portatrice  di grazie di inestimabile valore. Anche se nessuno degli astanti vedeva ciò che  circondava la Santa Fanciulla, molti però ne percepivano la spiritualità sublime, per  questo motivo li vidi assorti in solenne raccoglimento e profondo rispetto. A poco a  poco tutto scomparve, rimase solo l'aureola splendente attorno al cuore di Maria  Santissima. La promessa divina che si adempiva. Vidi allora la fine della cerimonia  d'iniziazione: la Fanciulla abbigliata solennemente e circondata dai sacerdoti. Essi  avevano ricoperto Maria con un velo bruno, e dopo averle tolto le corone dalle braccia  e la fiaccola dalla mano, la fecero discendere dal trono e la condussero in una sala. Qui  erano ad attenderla sei vergini adulte del tempio, appena la videro le andarono  incontro spargendo dei fiori ai suoi piedi, davanti a Lei. Dietro stavano la maestra  Noemi, zia di Lazzaro, la profetessa Anna ed un'altra matrona. Consegnata Maria a  quelle donne, i sacerdoti, come anche i genitori ed i parenti, si ritirarono, mentre i  canti e i cori cessarono lentamente. Tutto cadde nel profondo silenzio delle misteriose  volte del tempio. Prima di allontanarsi, Gioacchino strinse al petto Maria e la pregò  con le lacrime agli occhi di voler raccomandare a Dio l'anima sua. Dopo ciò Maria e le  maestre, con le altre fanciulle, si ritirarono nella parte settentrionale dell'edificio  riservata alle donne. Esse dimoravano in celle scavate nelle profondità delle mura del  tempio e per mezzo di corridoi e di scale a chiocciola potevano salire in piccole stanze  dove recitavano le loro preghiere vicine al Sancta Sanctorum. I parenti della Santa  Vergine mangiarono nella sala vicina alla "porta d'oro" insieme ai sacerdoti. Sentii  allora Anna dire entusiasta alle altre che l'attorniavano: "Adesso entra nel tempio il  vero Spirito dell'Arca dell'Alleanza, il Vaso della Promessa divina". Non tutte  capirono, ma quelle che compresero ebbero il concreto presentimento della  predestinazione della Vergine. Finito il breve pasto, alcuni seguirono Anna e  Gioacchino all'uscita del tempio, altri invece rimasero assorti in preghiera. Vidi che  Anna, nonostante fosse di condizioni agiate, viveva nell'astinenza e senza prendere  cibo caldo. Forse si limitava per far più elemosine ai poveri. La servitù invece era  trattata e nutrita bene. Anna, Gioacchino ed i parenti partirono alla volta di Bethoron.  Più tardi vidi le donne del tempio celebrare il rituale della "festa dell'accoglienza",  nella quale Maria chiese alla maestra e alle condiscepole di essere ammessa tra loro.  Poi seguì un banchetto e alcune danze sul tipo del minuetto. Talvolta, il ritmo delle  danze richiedeva l'inchino del corpo come usano gli Ebrei durante la preghiera. Alcune  vergini suonavano flauti, timpani ed altri strumenti, fra cui uno che era graditissimo  all'orecchio e consisteva in una cassetta sulla quale erano stese le corde musicali. Lo  strumento era tenuto sulle ginocchia della suonatrice. Infine Noemi condusse Maria  nella piccola cella a Lei assegnata. Questa non era perfettamente quadrata e le pareti  erano adorne di figure triangolari a vari colori. Il mobilio consisteva in uno scanno e  un tavolino. In un angolo si trovava un giaciglio e un piccolo spazio per riporvi gli  abiti. Maria Santissima pregò Noemi affinché le concedesse il permesso di alzarsi  frequentemente la notte, ma quest'ultima per il momento non glielo permise. Le  vergini del tempio erano velate e portavano vesti lunghe e larghe con maniche molto  larghe. Tutte avevano delle cinture alla vita. All'epoca in cui Maria Santissima entrò al  servizio del tempio, circa dodici anni prima della nascita di Gesù, erano in corso i restauri di quest'edificio. 

21 novembre. 
Oggi ho visto la cella abitata da Maria, era posta nella parte settentrionale della  muraglia del tempio che si affaccia sul Santo, alla parete sinistra vidi un tappeto  arrotolato che, steso sul pavimento, formava il suo giaciglio. Nella parte superiore vidi  i piccoli oratori che comunicavano con le celle delle vergini. Quello di Maria era uno  dei più vicini al Santissimo. Un corridoio era separato da una tenda, che formava una  specie di anticamera con la sua cella. Vidi degli armadi dove si conservavano abiti e  arnesi. Dalla parte laterale, vicino alla porta della cella di Maria, c'erano dei gradini  che conducevano al piccolo oratorio, nel quale un'apertura praticata nel muro e  ricoperta da un velo permetteva di vedere la sala del tempio. Una torcia era accesa in  una nicchia nel muro della cella, vidi Maria aureolata di luce ed assorta nella lettura di  alcune pergamene e rotoli con fiocchi rossi. La Santa Vergine portava una veste a  righe bianche e celesti coperte di fiori gialli. Era veramente commovente vedere quella  fanciulla così piccola e innocente immolarsi per la salvezza dell'umanità. Vidi Anna,  l'addetta al tempio, che entrò e pose su un tavolino rotondo una piccola bottiglia e un  piatto con della frutta dalla forma simile ai fagioli.