(tratto dagli Scritti sulla Divina Volontà della Serva di Dio Luisa Piccarreta)
“Le Ore della Passione di N.S.G.C.” 19a Ora
Mio Gesù, i miei pensieri sono una sola cosa con i tuoi; perciò insieme con Te prego, imploro, scuso e riparo innanzi alla Maestà Divina tutto il male commesso
dalle creature con la loro intelligenza. Permettimi che prenda le tue spine e la tua stessa intelligenza e che vada con Te da tutte le creature, ad attaccare la tua intelligenza alla loro. Voglio restituire loro l’intelligenza,
come Tu la creasti all’origine, con la santità della tua. [Voglio] riordinare con la santità dei tuoi pensieri tutti i pensieri delle creature in Te, e trafiggere con le tue spine tutte le menti delle creature,
per restituirti il dominio ed il regime di tutti. O Gesù, Tu solo sii il dominatore di ogni pensiero, di ogni affetto e di tutti i popoli. Reggi Tu solo ogni cosa; solo così la faccia della terra, che fa orrore
e spavento, si cambierà.
Volume 18 Ottobre 1, 1925
La Divina Volontà stava nel centro dell’Umanità di Nostro Signore, e chi vive in Essa vive in questo centro.
Stavo secondo il mio solito accompagnando le pene della Passione del mio dolce Gesù, e offrivo la stessa privazione, la tortura che mi cagionava, come attestato del mio doloroso amore, per suo
sollievo e compatimento delle sue pene. Ora, mentre ciò facevo, l’amato mio bene ha mosso un braccio nel mio interno, alzando la sua mano destra, facendo scorrere dalle sue dita rivoli di Sangue e di luce sulla
povera anima mia che stava appassita e bruciata dal soffio potente della sua privazione e con una mestizia tale, che Gesù stesso Si è scosso ed intenerito, per compassione e volendomi sollevare mi ha detto: “Figlia
mia, coraggio, non temere, chi vive nella mia Volontà sta nel centro della mia Umanità, perché la Volontà Divina sta in Me come il sole nella sua sfera, che ad onta che i raggi invadono la terra,
non si parte mai dall’alto, dal suo centro, sta sempre circuito nella sua sfera, nel suo maestoso trono, e mentre la sua luce percorre tutto, dominando tutto, tutto le serve di sgabello, aspettando tutti la sua benefica
luce. Così si trovava in Me la Volontà Divina, come centro nella sfera della mia Umanità, e dalla mia sfera partiva la luce a tutti e dovunque. Era stato questo il primo atto dell’uomo, respingere
la mia Volontà Suprema, conveniva dunque alla mia Umanità fare il primo passo verso di Essa, accentrando in Me come centro di vita questa Volontà Eterna, e per mezzo della mia vita, delle mie opere e pene,
portarla di nuovo all’uomo, affinché ritornasse al suo Creatore, mettendosi nell’ordine per cui era stato creato.
Vedi dunque, figlia mia, che l’anima che vive nella mia Volontà sta nel centro della mia Umanità, e tutto ciò che Io feci e patii sta tutto intorno a
lei ed in suo aiuto: Se debole, le somministra la mia fortezza; se ombrata, il mio Sangue la lava e l’abbellisce, le mie preghiere la sostengono, le mie braccia la tengono stretta e la coprono con le mie opere; insomma,
tutto sta a sua difesa ed aiuto. Perciò, il pensiero delle mie pene è come connaturale in te, perché vivendo nella mia Volontà, esse ti circondano come tante nubi di luce e di grazia. La mia Volontà,
nella sfera della mia Umanità, metteva come in via le mie opere, i miei passi, le mie parole, il mio Sangue, le mie piaghe, le mie pene e tutto ciò che Io feci per chiamare l’uomo e dargli gli aiuti e mezzi
sufficienti per salvarlo e farlo ritornare di nuovo nel seno della mia Volontà. Se la sola mia Volontà avesse voluto uscire in campo per chiamare l’uomo, si sarebbe spaventato; invece volli chiamarlo con
tutto ciò che feci e patii, come tanti adescamenti, spinte ed incoraggiamenti e mezzi per farlo ritornare nelle mie braccia, sicché tutto ciò che Io feci e patii è il portatore dell’uomo a
Dio. Ora, chi vive nella mia Volontà, vivendo nel centro della mia Umanità prende tutti i frutti di tutto ciò che Io feci e patii, ed entra nell’ordine della Creazione, e la mia Volontà compisce
in lui il pieno scopo per cui fu creato. Altri, poi, che non vivono nella mia Volontà, trovano i mezzi per salvarsi, ma non godono tutti i frutti della Redenzione e Creazione”.
Ora, mentre ciò diceva il mio amabile Gesù, Gli ho detto: “Amor mio, io non so, mi dici che io vivo nella tua Volontà e poi mi lasci? Ah, a che duro
martirio mi sottoponi! Come Tu mi lasci tutto per me si cambia, io stessa non mi riconosco più, tutto per me muore: muore la luce, l’amore, il bene. Sei Tu solo che mantieni il battito della vita nella povera
anima mia; come Tu parti e mi lasci, così muore tutto. Vedi dunque in che condizioni dure e dolorose mi lasci. Deh! abbi pietà di me e non mi lasciare più, che più non posso” E mentre volevo
più dire, il mio Gesù sospirando ha soggiunto: “Figlia mia, taci, non andare più oltre, le tue parole Mi feriscono il Cuore. Oh! come vorrei toglierti dal tuo cuore questo chiodo sì duro che
Io ti lascio, di che potessi lasciarti! Lo so pure Io che per chi Mi ama, questo chiodo è insopportabile, fa ammazzare continuamente senza pietà, perciò deponi il pensiero che Io potessi lasciarti. Invece
di lasciarti, dovresti essere convinta che Mi addentro più in te, e faccio silenzio nella navicella dell’anima tua; tanto [è] vero, che nulla è spostato in te, i preparativi che c’erano ci
sono, tutti stanno nell’ordine; tanto [è] vero, che basta che la mia Volontà lo voglia, do una giratina ai preparativi che ci sono, e sono già da te. E poi, come posso lasciarti? Per chi fa la mia
Volontà e vive in Essa, mantiene integri i vincoli della Creazione che ci sono tra Creatore e creature, i vincoli della Redenzione e i vincoli tra il Santificatore e i santificandi. La mia Volontà suggella tutti
questi vincoli e me la rende indivisibile da Me, perciò sii sicura che il tuo Gesù non ti lascia”.
Ora, mentre ciò diceva, vedevo come tanti fili di luce legati al mio cuore, che alcuni erano legati a tutte le cose create, altri fili di luce uscivano da tutto ciò
che Gesù aveva fatto e patito, altri dai Sacramenti. Sia tutto a gloria di Dio e a bene dell’anima mia e di tutte le anime. Amen.