venerdì 1 maggio 2020

Irlmaier parlava del nostro tempo?



Cercare di risalire alle vere previsioni di alois Irlmaier (1894-1959), il contadino che visse a Freisslassing in Baviera, è difficile. Bisogna (soprattutto non sapendo il tedesco) affidarsi a traduzioni e resoconti su discutibili pubblicazioni e siti che non si sa come definire (“profetistici”?) dove alcune frasi del contadino bavarese sono messe a confortare quartine di Nostradamus, profezie della Madonna di Anguera, visioni di Hezra e di Rasputin, che temo siano “entità” evocate in sedute spiritiche; difficile, in quei guazzabugli, sceverare le sue frasi reali.

Oltre che fare il contadino, Alois aiutava i compaesani come rabdomante e, dopo la seconda guerra mondiale, molti chiesero le sue doti di chiaroveggenza per ritrovare familiari che la tragedia aveva disperso.
Nel 1947, fu denunciato per esercizio abusivo della ciarlataneria; egli disse al giudice distrettuale di Salzachper alcuni particolari della sua vita che solo il giudice poteva sapere, e non solo fu assolto, ma ebbe un attestato giudiziario delle sue capacità.
Era una persona semplice, cattolico praticante. Previde la data della propria morte, nel 1959: «Sono lieto di andarmene adesso – disse – perché non dovrò provare quello che ho visto».

Ciò che vide, era la terza guerra mondiale, con eserciti corazzati russi che filano verso roma, ed occupano la Germania fino al reno, e l’uso di armi orribili e potentissime, che faranno stragi inenarrabili. Il collasso dell’URSS pareva aver tolto ogni credibilità a queste previsioni. Ma ora la Russia ha la guerra nella “sua” Ucraina, è provocata in tutti i modi dai sistemi missilistici americani, la NATO – alleanza militare – avanza sotto i suoi confini storici; dovunque, l’impero americano abusa della sua condizione di unica superpotenza rimasta.

Irlmaier fu colpito dalla rapidità con cui, nella sua visione, si passerà dalla pace alla guerra: «Tutti invocano pace, Shalom! E allora avverrà – una nuova guerra in Medio Oriente divampa improvvisa, grosse forze navali fronteggiano ostilità nel Mediterraneo; la situazione è tesa».

Ma la scintilla vera scoppierà nei Balcani: «vedo “uno grosso” cadere, un pugnale insanguinato giace dietro di lui». È un attentato ad un leader politico: «Due uomini ammazzano un terzo di alto rango. Sono pagati da altri. Uno degli assassini è un piccolo uomo nero, l’altro un po’ più alto coi capelli colorati».
Apparentemente, sono tre gli assassini politici, che avvengono o nello stesso luogo o in rapida successione.
«Dopo l’omicidio del terzo comincia, immediatamente. vedo abbastanza chiaramente tre numeri: due otto e un nove. Ma non so cosa significano, e non posso dire una data.
La guerra comincia all’alba (o all’Oriente?) e avanza molto rapidamente. I bavaresi siedono a giocare a carte al Wirthaus, e i soldati stranieri occhieggeranno dalle finestre e dalle porte. Una nerissima colonna viene da Est. Tutto molto rapido.

«Dalla Città d’Oro muove fuori (l’ovvia deduzione, da Praga). Unità ammassate marciano da Belgrado e avanzano verso l’Italia. Poi, tre cunei blindati avanzano immediatamente con la velocità del lampo nel Nord del Danubio sopra la Germania occidentale verso il reno – senza preallarme. Sarà così inatteso che la popolazione fuggirà nel panico ad occidente. Troppe auto bloccano le strade – magari fossero rimasti a casa o non avessero preso le vie principali. Tutto ciò che è d’ostacolo ai carri armati sulle autostrade verrà schiacciato… Non vedo più ponti sul Danubio sopra Regensburg. La grande città di Francoforte, non rimane quasi niente. La valle del Reno sarà devastata, per lo più dal cielo.
«… i russi non si fermano da nessuna parte mentre corrono in questi tre cunei. Corrono giorno e notte per raggiungere il distretto della Ruhr, dove sono molte fornaci e fuochi. Giorno e notte corrono i russi.
«Immediatamente, la vendetta viene dal di là della grande acqua. Anche se il drago giallo invade Alaska e Canada allo stesso tempo. Ma non va lontano.
E poi piove polvere gialla in una linea. Quando la città d’oro è distrutta, comincia. Come una linea gialla va su alla città nella baia. Sarà una notte chiara, quando cominciano a gettarla. I carri armati stanno ancora avanzando, ma quelli che siedono in quei carri diventano come neri. Dove cade, tutto diventa morto; nessun albero, nessun cespuglio, niente erba, tutto appassisce e annerisce. Le case esistono ancora. Io non so cos’è. Chi passa sopra questa linea, muore. tutto nelle tre punte avanzanti si scompone. Nessuno tornerà più a casa».
Dal cielo: «I piloti lanciano le piccole scatole nere. Esplodono prima di toccare il suolo e spargono un fumo giallo o nero. Ciò che viene in contatto con questo diventa morto, sia umano, animale o pianta. Per un anno, a nessun organismo è consentito entrare nella zona, altrimenti si esporrà al più grande pericolo mortale. Queste scatole sono sataniche… gli umani diventano neri e la carne si stacca dalle ossa. Nessuno di queste tre armate tornerà più a casa».
Qualcosa avviene a una “Isola superba”, in cui si vuol riconoscere l’Inghilterra.
«Vedo qualcuno che vola, venendo dell’Est, che lancia qualcosa nella grande acqua, così che avviene qualcosa di strano. L’acqua si alza da sé come una torre e ricade, allora tutto è inondato. C’è un terremoto e metà della grande isola affonderà (…) I paesi vicino al mare sono in grave pericolo, il mare è molto inquieto, le onde diventano alte come una casa; spumeggia come se fosse bollito dal sottosuolo. Le isole scompaiono e il clima cambia».
«Vedo una mezza luna che vuole divorare tutto». Una rivoluzione scoppia in Francia?
«La grande città con l’alta torre di ferro è in fiamme, ma questo è stato fatto dalla propria gente, non da quelli che sono venuti dall’est. Posso vedere esattamente che la città è rasa al suolo e anche in Italia sta andando selvaggiamente».

Ma anche “In den USA kommt es zu Aufständen” (negli USA si arriva alle rivolte).

Cattolico praticante, Irlmaier vede un Pontefice in fuga da Roma: «Nel “paese a stivale” scoppia una rivoluzione in cui uccidono il clero, vedo dei preti dai capelli bianchi giacere morti a terra. Dietro il Papa c’è un pugnale insanguinato, ma penso che scampa vestito in una cappa di pellegrino».
La gente sarà mossa da odio per la Chiesa e il clero.
La guerra “Non durerà molto”.
Ma prima, avverranno tre giorni di buio.

Vari veggenti, credibili o meno, hanno previsto lo stesso misterioso evento. È interpretabile come una metafora: i “tre giorni di buio” possono evocare una interruzione del sacramento eucaristico. Ma Irlmaier è molto concreto: «Durante la guerra verrà il grande buio, che durerà 72 ore. Diverrà buio di giorno… un colpo grandinante, consistente in lampo e tuono, e un sisma fa’ vibrare la terra. vi prego di non uscire di casa in quel tempo. Le luci non si accendono, solo luce di candela, non c’è corrente. (…) Ogni fonte di acqua esposta sarà avvelenata ed anche tutto il cibo esposto che non è sigillato. Anche cibi che sono in vasi di vetro saranno contaminati. Fuori la morte invade le strade, molte creature umane moriranno. «Chi respira la polvere, ha un crampo e muore. Non aprite le finestre, copritele completamente di carta nera. Fuori la morte da polvere va’ in giro, non guardate fuori dalle finestre e tenete accese le candele. E pregate. Da un giorno all’altro, moriranno più uomini che nelle due guerre mondiali di prima».
La guerra volge alla fine (“Non durerà molto”). In russia accade qualcosa come una guerra civile: «I grandi fra i capi del partito si suicidano e nel sangue la grande colpa è lavata via. Vedo una massa rossa, mescolata con facce gialle, c’è una rivolta generale e un’uccisione orribile».

La Rinascita Religiosa

L’immane sciagura induce ad una rinascita religiosa.
«La croce viene di nuovo onorata». I russi «cantano la canzone di Pasqua e bruciano candele davanti a immagini sacre. Per le preghiere della cristianità il mostro dell’inferno muore; anche i giovani credono di nuovo nell’intercessione della Madre di Dio.
Ci sarà “un modo diverso” di credere: «La gente è timorata di Dio in modo diverso. Le leggi, che portano morte ai bambini, vengono invalidate».
Si instaura un ordine politico nuovo – e molto antico.
«Un imperatore sarà incoronato dal Papa fuggitivo». Il Papa infatti «che non era fuggito attraverso l’acqua per lungo tempo, tornerà. Quando i fiori cominceranno a fiorire nei campi, il Papa tornerà e farà lutto per i fratelli assassinati». «Un buon tempo. Vedo tre corone lampeggiare, un vecchio scarno sarà il nostro re. Anche l’antichissima corona del Sud sarà di nuovo in onore». Dopo questi eventi, «viene un lungo tempo felice. quelli che saranno sopravvissuti si rallegreranno e stimeranno fortunati. Ma devono cominciare laddove han cominciato i loro nonni».


Farà molto caldo, le arance matureranno in Baviera. I contadini bavaresi potranno mietere in marzo.
uno dei segni premonitori di questa guerra sarà, infatti, il gran caldo. La montagna Watzmann (presso Berchtesgaden, che Irlmaier aveva davanti agli occhi tutti i giorni) era ai suoi tempi innevata anche d’estate: quando non ci sarà più neve sul Walzman comincerà. «A gennaio le zanzare balleranno» (!). I fiumi avranno così poca acqua che si potranno guadare camminando.





Quando visse Irlmaier, il pericolo veniva dall’Unione Sovietica. Apparentemente, le sue visioni hanno qualcosa di una guerra dell’epoca, e qualcosa di fantascientifico, come se due periodi si sovrapponessero. Il veggente disse che la dichiarazione, da parte di Pio XII, del dogma dell’assunzione di Maria al cielo, nel novembre 1950, aveva riman dato la terza guerra mondiale. Poco prima che morisse, gli fu chiesto se non era il caso di correggere le sue profezie. Rispose che no, non era cambiato niente.


Che dire? Fra le molte altre profezie attribuite al contadino bavarese, ce ne sono di pittoresche: «La gente parlerà avvicinandosi alla scatola Zuban, per giocarci». La Zuban era una fabbrica di sigarette di Monaco; un pacchetto di sigarette dentro cui parlare... e giocare, somiglia un pochino allo smartphone. Un vicino gli chiese il parere sul D-mark, che entrò in vigore nel 1948. Andremo bene con questa moneta? questa va bene, rispose Irlmaier; è con quella che verrà dopo che dovrete stare attenti.

In sunto, ecco quelli che Irlmaier avvertiva come segni premonitori, con speciale riguardo alla Germania:

1. In primo luogo, una prosperità mai vista.
2. Poi, un’apostasia come mai vista prima.
3. Poi una corruzione morale come non mai (“Quasi tutti i governi saranno governati da Satana”).
4. Poi arriva un gran numero di stranieri nel paese.
5. C’è una grande inflazione. Il denaro perderà sempre più valore.

Come abbiamo visto, tra i segni che secondo Irlmaier indicavano la guerra vicina, registrò il cambiamento del clima, il grande caldo in baviera.

***
E adesso prendetevi pure gioco, come fate voi troll; lanciatevi nei vostri scherni e insulti; ecco, adesso Blondet crede ai veggenti… Pazienza, è il vostro (nostro) destino.
Una umanità così completamente atea, una civiltà così chiusa nell’aldiquà, una generazione tanto sorda ad ogni inquietudine religiosa, è una anomalia assoluta, è una patologia inaudita nella storia dell’umanità, e merita la sparizione. Ma siete (siamo) stati avvertiti.


Chiesa viva APRILE 2020

ALLA SCUOLA DELL'AMORE



LA MATERNITÀ DI MARIA E LA NOSTRA MATERNITÀ

(Omelia nella Messa in onore di Nostra Signora della Guardia Prima Lettura: Sir 24,1 - 2.5 - 7.12 - 16; Vangelo: Le 1,39 - 47)

Ci piace stamane meditare la prima lettura. Perché questa lettura è stata assegnata a una festa della Vergine? Il Siracide non parla forse della sapienza di Dio? Non è applicabile letteralmente il testo soprattutto al Verbo di Dio? Certo, ma il Verbo di Dio in quanto si incarna getta le sue radici in un terreno propizio, in una città che egli sceglie. Ora nella officiatura della Madonna noi vediamo che la Santa Chiesa sempre applica a Maria i salmi della santa città di Gerusalemme, della terra di Israele.
Essa è la terra da cui Dio ha tratto il nuovo Adamo, Gesù; essa è la santa città in cui dimorano i figli di Dio, secondo il salmo sulle fondamenta di Sion. Dunque giustamente la liturgia della Chiesa applica il testo anche alla Vergine, oltre che al Verbo Incarnato, perché il Verbo si incarna in lei, perché la Sapienza divina in lei prende carne e sangue per farsi presente nel mondo.
Dunque possiamo dire che la prima lettura praticamente ci parla della maternità di Maria, di quella maternità per la quale il Verbo di Dio, come si è detto, trasse da lei la carne e il sangue, dimorò nel suo seno, pose le radici e nell'anima sua germinò.

Ci sarà un grande naufragio nella fede e il dolore sarà grande per i Miei poveri figli.




Cari figli, piegate le vostre ginocchia in preghiera, perché molte anime cammineranno nelle tenebre delle false dottrine. Ci sarà un grande naufragio nella fede e il dolore sarà grande per i Miei poveri figli. Rimanete con Gesù. Difendete il Suo Vangelo e rimanete fedeli al vero Magistero della Sua Chiesa. Coloro che rimarranno fedeli fino alla fine saranno proclamati Benedetti del Padre. DateMi le vostre mani e Io vi condurrò a Colui che è il vostro Unico e Vero Salvatore. State attenti. In tutto, Dio al primo posto. Avanti nella difesa della verità. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per averMi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.


ESERCIZIO DI PERFEZIONE E DI VIRTÙ CRISTIANE



Del desiderio ed affezione che dobbiamo avere alla virtù e alla perfezione 


Facilita la vita religiosa. 

Questa è la differenza che si vede, fra le cose che si muovono con moti violenti, e quelle che si muovono con moti naturali: ché quelle che si muovono con moti violenti, siccome ciò procede da una certa forza ed impulso esteriore, che loro viene impresso da altri, quanto più vanno innanzi, tanto più si vanno allentando e infiacchendo nel loro moto; come quando si getta un sasso in alto: ma quando le cose si muovono con moto intrinseco e naturale, come quando il sasso va verso il suo centro, avviene il contrario; perché quanto più vanno, tanto più facilmente e celermente si muovono. Or questa è anche la differenza che corre fra quelli che fanno le cose per timore della penitenza e della riprensione, o perché sono osservati, o per altri umani riguardi, e quelli che si muovono per amore e per puro desiderio di piacere a Dio e d'acquistar la virtù. Nei primi quella cosa non dura, se non fin tanto che dura la riprensione, e fino a che sta sopra la persona che opera; e poi subito va declinando. Come riferisce S. Gregorio di quella sua zia Gordiana, che riprendendola le altre due sorelle sue, Tarsilla ed Emiliana, della leggerezza dei suoi costumi e del non procedere colla gravità conveniente all'abito religioso che portava, ella, mentre durava la riprensione, mostrava gravità nel volto e di pigliar la cosa in buona parte; ma subito, passata l'ora della riprensione e del castigo, perdeva quella finta gravità e spendeva il tempo in parole leggiere e in divertirsi in compagnia delle zitelle secolari, che stavano nel monastero (S. GREG. Hom. 38 in Evang. n. 15). Era come l'arco teso con una corda forte, che, allentandosi questa, esso anche s'allenta e ritorna al suo primo essere. Siccome quella affettata gravità non le usciva dal cuore, ma era cosa violenta, così non poteva durare. 

ALFONSO RODRIGUEZ 

EPISTOLARIO



Magistero.
Col maturarsi della personalità ed il crescere della esperienza  nelle vie dello spirito, i ricorsi dei direttori al diretto diventano sempre più  frequenti, e la funzione o missione direttiva di padre Pio si fa sempre più  impegnativa e responsabile. Il nuovo, delicato ed imbarazzante incarico inizia  quasi contemporaneamente, verso il 1915, rispetto ai due direttori. Nei primi  quattro anni successivi appare più nutrita la direzione al padre Agostino,  mentre in seguito prende il sopravvento quella di padre Benedetto. 
Nei due casi si riscontrano quasi gli stessi motivi di fondo, e spesso con  identiche sfumature: rapporti d'affetto filiale nell'illuminare e nel  correggere; consapevolezza di trasmettere norme e dottrina attinte non da  esperienza umana o da dialettica fredda e astratta, ma da mozioni divine; quindi  decisioni precise, sicure e categoriche; indovinata applicazione dei principi ai  singoli casi personali; chiarezza, sincerità, franchezza sia nel riprendere che  nel consigliare e incoraggiare; viva e cordiale partecipazione agli affanni,  alle pene, alle croci e difficoltà, ma anche alle gioie, alle personali  conquiste nel bene, alle soddisfazioni. 
"Sforzatevi di vincere e reprimere in voi questo soverchio timore, altrimenti,  padre, Gesù non vi sorriderà. Posso io promettercelo a Gesù a nome vostro? Io  già gli ho detto di sì. Voi ratificate ciò che il vostro figliuolo ha fatto in  nome vostro. Se ho fatto male, correggetemi. Del resto, voi mi appartenete ed ho  tutto il diritto di patteggiare con Gesù, anche all'insaputa vostra. A lui mi  sono offerto per voi in qualità di vittima, e perciò il mio agire non può non  essere giustificato. A che dunque sacrificare, quando verrebbe frustrato il fine  del sacrificio?" (27 9 1916; cfr. 13 3 1917; 4 5 1917).  
"Solo valgo a dire che il mio cuore ama l'anima vostra veramente ed  incomparabilmente come se stessa e che per lei desidera tutta quella perfezione  cristiana, a cui anela ardentemente ella stessa: ogni sacrificio che quest'anima  va sostenendo ed ogni bene che va praticando, è tutto diretto a Dio per la  comune santificazione" (2 4 1917).  
"Ricevo la vostra lettera e mi sento da una parte oltremodo afflitto, da  un'altra parte mi sento riempito di gaudio estraordinario. Afflitto perché vi  veggo in tante amarezze; ma godo poi nell'ammirare la bontà del Signore che  tanto vi predilige" (30 1 1921; cf. anche 16 6 1921; 1 10 1921; 3 2 1922). 

PADRE PIO DA PIETRELCINA 

Assicuratevi di scegliere saggiamente per la vostra salvezza - 29 aprile 2020 -



Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:

“La quarantena che il mondo sta vivendo adesso toglie molta indipendenza alla vita di tutti i giorni. Eppure, le anime hanno ancora il diritto di scegliere la propria salvezza. Questo diritto non può essere abdicato. Molte persone non riconoscono questo diritto o lo apprezzano. Non scelgono di esercitare questo diritto e perciò, sono aperti ad ogni tipo di errore.
“Mentre le leggi civili rimangono aperte al dibattito, i Miei Comandamenti non lo sono. Quando le persone compromettono i Miei Comandamenti, esse non scelgono il loro diritto di salvare la propria anima. Questo diritto non può mai essere cambiato per qualsiasi motivo. Può, tuttavia, essere arreso in favore del peccato. Assicuratevi di scegliere saggiamente per la vostra salvezza, anche in mezzo a questi tempi travagliati.”
Leggi 1 Giovanni 4:6
Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.
(Holy Love)

Geremia



La risposta del Signore

26Allora il Signore mi rispose: 27'Io sono il Signore, il Dio di tutti gli uomini. Niente è troppo difficile per me. 28Perciò ti assicuro che farò cadere questa città in mano a Nabucodonosor re di Babilonia e al suo esercito che la occuperà. 29I Babilonesi che ora assediano la città, vi entreranno e le daranno fuoco. La incendieranno insieme alle case dove la gente mi esasperava con i suoi sacrifici a Baal e agli dèi stranieri: essi bruciavano incenso sulle terrazze e versavano il vino come offerta. 30Infatti, - continuò il Signore, - il popolo d'Israele e di Giuda fin dall'inizio della sua storia si è sempre comportato in un modo che io giudico malvagio. Essi non hanno fatto altro che provocarmi con le loro azioni. 31Questa città mi ha dato solo motivo di indignazione e di collera da quando l'hanno costruita fino ad oggi e perciò ho deciso di distruggerla. 32Ormai gli uomini d'Israele e di Giuda con i loro re, i capi, i sacerdoti e i profeti, e soprattutto gli abitanti di Gerusalemme, mi hanno esasperato con il loro comportamento malvagio. 33Invece di volgersi a me, mi hanno voltato le spalle. Io ho continuato ad istruirli con cura, ma nessuno ha voluto imparare, anzi non mi stavano nemmeno a sentire. 34Sono arrivati al punto da sistemare i loro idoli vergognosi nel tempio consacrato a me e lo hanno profanato. 35Nella valle di Ben-Innom hanno costruito altari a Baal per bruciare i loro figli e le loro figlie come sacrificio in onore del dio Moloc. Ma io non ho mai comandato a loro niente di simile, non ho mai pensato di far commettere un'azione così orribile per spingere il popolo di Giuda al peccato. 36'Voi dite che la guerra, la carestia e la peste faranno cadere questa città in mano al re di Babilonia. Ebbene, ascoltate quel che vi dico io, il Signore, Dio d'Israele. 37Ero fortemente indignato e in collera contro gli abitanti di questa città e perciò li ho dispersi in tutte le nazioni. Ma un giorno li radunerò di nuovo, li ricondurrò qui e li farò vivere tranquilli. 38Essi saranno di nuovo il mio popolo e io sarò il loro Dio. 39Li renderò capaci di pensare e di agire tutti d'accordo per essere sempre fedeli a me. Così saranno felici, essi e i loro discendenti. 40Concluderò con loro un'alleanza eterna. Sulla base di questa alleanza, io sarò sempre vicino a loro per fare loro del bene e li convincerò ad essermi sempre fedeli con tutto il cuore e così non si allontaneranno più da me. 41Sarò veramente felice di poterli riempire di ogni bene e farò di tutto perché si stabiliscano definitivamente in questa terra.
42'Sono stato io, il Signore, a colpire il popolo di Giuda con una grande sciagura; e sarò ancora io a procurargli tutto il bene che ho promesso. 43Voi dite che questa terra è stata ridotta a un deserto, senza uomini e senza animali, abbandonata nelle mani dei Babilonesi. Invece proprio in questa terra la gente ricomincerà a comperare i campi. 44Nel territorio di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme, nelle città di Giuda, nelle città della montagna, in quelle della regione della Sefela e in quelle del Negheb, dovunque la gente potrà acquistare campi. Avranno denaro per comprarli, faranno contratti regolari, sigillati davanti a testimoni, perché io cambierò la loro sorte. Lo prometto io, il Signore'.

Farò risplendere sulla Mia Vigna regale il Mio Sole di Giustizia, che farà maturare perfino l’ultimo grappolo, perfino l’ultimo chicco. I Tempi sono compiuti.


La Mia Santa Vigna

Gesù: “Il Dono di Dio consiste nel donare tutto e nel donare Sé Stesso poiché, se tu non hai donato tutto, non hai donato nulla. Io ho formato degli Apostoli che portassero la Buona Novella del Regno di Dio fra gli Uomini. Ho dato doni a chiunque desiderava servirMi. La Mia Vigna si riempie ogni giorno di nuovi Operai che hanno ognuno una differente responsabilità. Tuttavia siete legati gli uni agli altri dalla Mia Vita che é in voi. Figlioli, rallegratevi: il Padrone della Vigna é tra voi e oggi guida i vostri passi verso il lavoro più urgente, più importante da portare a termine.

Io non posso servirMi di coloro che sono ancora lontani, ed ho bisogno di tutte le vostre mani, di tutta la vostra intelligenza per donare, sempre di più, frutti alla Mia Vigna santa. Desidero ottenere un raccolto abbondante. Sapete già che gli Operai dell’ultima ora saranno pagati come voi: gioite per loro. Bisogna dir loro che ognuno é amato dal Padrone con uguale Amore e che il Padrone vuole unirvi tutti nella Sua immensa Vigna, dove il lavoro abbonda.

 Bisogna preparare il terreno, smuoverlo da cima a fondo per arieggiare tutte le radici; ben presto, con incredibile rapidità, tutto germoglierà, subito si riempirà di frutti. Io anticiperò la stagione. Farò risplendere sulla Mia Vigna regale il Mio Sole di Giustizia, che farà maturare perfino l’ultimo grappolo, perfino l’ultimo chicco. I Tempi sono compiuti.

Il Padrone della Vigna é tra voi. Egli ha preparato il falcetto e la cesta é appesa al Suo Cuore divino. Egli raccoglierà i grappoli e li getterà nel torchio: il vino nuovo sarà abbondante e avrà il profumo della Nuova Terra. GESÙ é già in questo Tempo Nuovo. Egli guarda con Amore gli Operai, con le mani piene di frutti, che presto si siederanno al Banchetto dell’Agnello. Venite, benedetti del Padre Mio! Io vi ho riservato il posto migliore. Vi nutrirò con la Mia Carne e berremo il Vino Nuovo nella medesima coppa.

“J.N.S.R.”  2 aprile 1995


1962 Rivoluzione nella Chiesa



cronaca dell’occupazione neomodernista della Chiesa Cattolica


L’INIZIO DELLA CRISI


L’intervento di San Pio X
Non occorreva, dunque, molta fantasia per immaginare le conseguenze della penetrazione di queste idee tra il clero e il laicato. Mosso da profonda preoccupazione, il Sommo Pontefice San Pio X, nella sua Allocuzione al Concistoro dei Cardinali del 15 aprile 1907, denunciava così, senza mezzi termini, il pericolo mortale che la Chiesa stava correndo:

“Non temeva la Chiesa quando gli editti dei Cesari intimavano ai primi cristiani di abbandonare il culto a Gesù Cristo o di morire.
Ma la guerra tremenda, che le trae dagli occhi amarissime lacrime è quella che deriva dall’aberrazione delle menti, per le quali si disconoscono le sue dottrine e si ripete nel mondo il grido di rivolta, per cui furono cacciati i ribelli dal Cielo.
E ribelli, purtroppo, sono quelli che professano e diffondono sot-to forme subdole gli errori mostruosi sull’evoluzione del dogma, sul ritorno al Vangelo puro, vale a dire sfrondato, come essi dicono, dalle spiegazioni della Teologia, delle definizioni dei Concili, delle massime dell’ascetica; sulla emancipazione dalla Chiesa , però in modo nuovo, senza ribellarsi, per non essere tagliati fuori, ma nemmeno assoggettarsi per non mancare alle proprie convinzioni; e, finalmente, sull’adattamento ai tempi in tutto, nel parlare, nello scrivere, nel predicare una carità senza fede, tenera assai per i miscredenti, la quale apre a tutti, purtroppo, la via dell’eterna rovina.
Voi vedete bene, se Noi che dobbiamo difendere con tutte le forze il deposito che ci venne af fidato, non abbiamo ragione di essere in angustie di fronte a questo attacco, che non è un’eresia, ma il compendio e il veleno di tutte le eresie, che tende a scalzare i fondamenti della fede e ad annientare il Cristianesimo.
Sì! Annientare il Cristianesimo, perché la Sacra Scrittura per questi eretici moderni non è più la fonte sicura di tutte le verità che appartengono alla fede, ma un libro comune; l’ispirazione dei Libri Santi per loro si riduce alle dottrine dogmatiche, intese però a loro modo, e per poco non si dif ferenzia dall’ispirazione poetica di Eschilo e di Omero.
Legittima interprete della Bibbia è la Chiesa, però soggetta alle regole della cosiddetta scienza critica che si impone alla Teologia e la rende schiava. Per la Tradizione della Chiesa, finalmente, tutto è relativo e soggetto a mutazioni, e quindi ridotta a niente l’autorità dei Santi Padri.

E tutto questo, e mille altri errori, li propagano in opuscoli, in riviste, in libri ascetici e perfino in romanzi, e li involgono in certi termini ambigui, in certe forme nebulose, onde avere sempre aperto uno scampo alla difesa per non incorrere in una aperta condanna e prendere però gli incauti nei loro lacci”.

sac. Andrea Mancinella

giovedì 30 aprile 2020

Se i miei consacrati avessero più coraggio, la loro presenza con i miei figli sarebbe più intensa.



Martedì 28 aprile 2020

"Figlio mio, io sono Maria, tua Madre".

Caro figlio, il tuo cuore deve essere sempre in effervescenza con i Nostri per poter trasmettere tutto ciò che vogliamo dire a ciascuno dei nostri figli.

È sempre attraverso la preghiera che troverete la risposta alle vostre domande. È dando se stessi per gli altri che si sarà in grado di superare la barriera che impedisce loro di sbocciare e di ricevere grazie.

Ma, a causa della loro mancanza di libertà, la loro realizzazione verso il loro Creatore non progredisce. Al contrario, regredisce e i miei figli si girano.

E poi i loro timori di questa malattia aumentano, fino a diventare isterici. Satana si oppone a qualsiasi ripresa del Sacrificio Perpetuo, e molti dei miei figli ne subiscono le conseguenze.

Se i miei consacrati avessero più coraggio, la loro presenza con i miei figli sarebbe più intensa. La paura porta molti vincoli e costringe ognuno a privarsi di ricevere Mio Figlio.

 Per questo vi chiedo di continuare ad essere la Luce per coloro che si rivolgono a se stessi e soprattutto di portare loro la speranza.

Molti assistono alla Santa Messa attraverso la televisione, ma questa rimane una falsa realtà. Se i miei consacrati e le mie consacrate potessero rendersi conto di quanti dei miei figli sono perduti a causa della loro mancanza di fede, molti cambierebbero il loro modo di agire in questo tempo presente.

Coloro che credono nella Presenza Reale nell'Eucaristia, hanno il dovere di fare tutto il possibile per trovare soluzioni a questo disagio che attualmente impedisce l'accesso ai luoghi dove la Presenza di mio Figlio deve essere permanentemente aperta a tutti i miei figli.

Non necessariamente nelle chiese, ma piuttosto nei luoghi dove la Presenza di mio Figlio sarebbe in adorazione perpetua. Prima di tutto, sarebbe un conforto per molti.

Figlio mio, ti faccio conoscere tutte queste cose perché tu possa renderti conto di tutta l'importanza che i miei consacrati dovrebbero dare alla Presenza di mio Figlio. 

Ti amo e ti benedico". 

Maria, la tua mamma

Robert Brasseur

PREGANDO PER I FRATELLI NELLA D. V: PER RIDARE A DIO LA GLORIA



(tratto dagli Scritti sulla Divina Volontà della Serva di Dio Luisa Piccarreta)

Volume 11 Giugno 15, 1916

“Riversati nel mio Volere per farmi riparazioni complete… amore per tutti”. Le preghiere più potenti sul Cuore di Gesù è vestirsi di tutto ciò che operò e patì Lui stesso: “Cingi la tua testa delle spine di Gesù, imperla i tuoi occhi delle sue lacrime, impregna la tua lingua della sua amarezza, vesti la tua anima del suo Sangue, adornati delle sue piaghe, trafiggi le tue mani e piedi coi suoi chiodi, e come un altro Cristo presentati innanzi alla sua Maestà”.
Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù è venuto, mi ha trasformata tutta in Lui e poi mi ha detto: “Figlia, riversati nel mio Volere per farmi riparazioni complete, il mio Amore ne sente un irresistibile bisogno; a tante offese delle creature vuole una almeno che, frapponendosi tra Me e loro, Mi dia riparazioni complete, amore per tutti e strappi da Me grazie per tutti. E questo lo puoi fare solo nel mio Volere, dove troverai Me e tutte le creature. Oh, con quali ansie sto aspettando che entri nel mio Volere, per poter trovare in te i compiacimenti e le riparazioni di tutti! E solo nel mio Volere troverai tutte le cose in atto, perché Io sono motore, attore e spettatore di tutto”.
Ora, mentre ciò diceva, mi sono riversata nel suo Volere; ma chi può dire ciò che vedevo? Mi trovavo a contatto d’ogni pensiero di creatura, la cui vita veniva da Dio, di ciascun pensiero, ed io, nel suo Volere, mi moltiplicavo in ciascun pensiero, e con la Santità del suo Volere riparavo tutto, avevo un grazie per tutti, un amore per tutti; e così mi moltiplicavo negli sguardi, nelle parole ed in tutto il resto, ma chi può dire come ciò succedeva? Mi mancano i vocaboli, e forse le stesse lingue angeliche sarebbero balbuzienti; perciò faccio punto. Onde, me la sono passata tutta la notte con Gesù nel suo Volere, dopo mi son sentita la Regina Mamma vicina e mi ha detto: “Figlia mia, prega”. Ed io: “Mamma mia, preghiamo insieme, ché da sola non so pregare”. E Lei ha soggiunto: “Le preghiere più potenti sul Cuore di mio Figlio e che più Lo inteneriscono, è vestirsi la creatura di tutto ciò che operò e patì Lui stesso, avendone fatto dono di tutto alla creatura. Quindi, figlia mia, cingi la tua testa delle spine di Gesù, imperla i tuoi occhi delle sue lacrime, impregna la tua lingua della sua amarezza, vesti la tua anima del suo Sangue, adornati delle sue piaghe, trafiggi le tue mani e piedi coi suoi chiodi e, come un’altro Cristo, presentati innanzi alla sua Divina Maestà. Questo spettacolo Lo commoverà in modo che non saprà rifiutare nulla all’anima vestita delle sue stesse divise. Ma oh, quanto le creature sanno poco servirsi dei doni che mio Figlio ha dato loro! Queste erano le mie preghiere sulla terra, e queste sono nel Cielo”.
Onde, insieme ci siamo vestite delle divise di Gesù ed insieme ci siamo presentate innanzi al Trono Divino, cosa che commoveva tutti; gli Angeli ci facevano largo e restavano come sorpresi”. Io ho ringraziato la Mamma e mi sono trovata in me stessa.


Preghiera di guarigione interiore (del grembo materno)



"Padre celeste, ti chiedo di effondere su di me il tuo Santo Spirito e di illuminare il grembo di mia madre. Purificala da ogni negatività o macchia e inondala della tua luce, del tuo potere, della tua maestà.
Mentre vedo me stesso durante il mio concepimento, riempi questo momento della tua maestà e splendore. Formami a tua immagine e somiglianza e riempimi della tua luce e del tuo amore. 
Carissima Madre Maria, ti chiedo di essere con me dal momento del mio concepimento, proteggendomi ed intercedendo per me con tutti i tuoi Angeli e Santi davanti alla Santissima Trinità. Provvedimi, dolce Madre, di tutto l'amore materno di cui avevo bisogno e non ho ricevuto.
Signore Gesù Cristo, ti chiedo di venire a stare con me dal momento del mio concepimento. Accendi in me, con il tuo infinito amore e la tua misericordia, il fuoco del tuo divino amore. Effondi su di me, dolce Gesù, ogni dono e grazia e guariscimi da tutte le ferite. Purificami da ogni negatività che fu trasmessa, consciamente o inconsciamente, mentre ero nel grembo di mia madre. Provvedimi dell' amore paterno di cui avevo bisogno e non ho ricevuto.
Man mano che procediamo per ogni mese di gravidanza, Signore Gesù, purificami, guariscimi, rinnovami, ristorami, illuminami e trasformami. Rimuovi da me ogni oscurità e immergimi nel tuo Sangue Prezioso.
Mentre trascorre il primo mese, Signore Gesù, rimuovi qualsiasi rabbia, ansietà, amarezza, confusione, timore, colpa, insicurezza, rifiuto, risentimento o vergogna che possano essere stati trasmessi a me da mia madre quando apprese che dovevo nascere e cominciò ad informare la sua famiglia e gli amici che era incinta di me.
Mentre procediamo nel terzo mese, Signore Gesù, rimuovi ogni rabbia, amarezza, confusione e timore che mia madre possa avermi trasmesso inconsciamente. Rimuovi ogni sensazione di colpa che io possa aver avuto perché mia madre si sentiva male o per avere percepito di averle causato degli sforzi finanziari quando era incinta di me. Fa' che io non senta più, Signore Gesù, di essere un fardello e di sentirmi invece completamente circondato/a dall'amore di mio padre e di mia madre. Fa' che io senta il loro amore per me ela loro gioia perché sto per nascere.
Mentre procediamo nel quarto mese, Signore Gesù, riempimi della tua luce e del tuo amore e rimuovi qualsiasi negatività che mi fu trasmessa da mia madre.
Mentre procediamo nel quinto mese, Signore Gesù, ti chiedo di guarirmi da qualsiasi mancanza di ossigeno a causa della posizione del cordone ombelicale o da qualsiasi malattia.
Riempimi semplicemente della tua pace e della tua tranquillità. Rimuovi ogni timore che possa essermi stato trasmesso da mia madre e infondimi completa fiducia in te, Signore Gesù.
Mentre procediamo nel sesto mese, Signore Gesù, avvolgimi della tua luce e del tuo amore. Ti prego di rimuovere qualsiasi negatività trasmessami da mia madre, consciamente o inconsciamente.
Mentre procediamo nel settimo mese, Signore Gesù, risanami da ogni rabbia, amarezza, paura o risentimento che possa aver ricevuto da mia madre. Riempimi della tua gioia e della tua speranza.
Mentre procediamo nell'ottavo mese, Signore Gesù, risanami da ogni ansietà e timore trasmessimi da mia madre. Riempimi di serenità e fiducia in te, dolce Gesù.
Mentre procediamo nel nono mese, Signore Gesù, riempimi della tua pace e del tuo
amore. Ti prego di rimuovere qualsiasi ansietà, timore o colpa che possano essermi stati trasmessi da mia madre perché il tempo della mia nascita si avvicinava.
Riempimi, Signore Gesù, della Tua luce e del tuo amore. Grazie, Signore Gesù, per Il cammino che hai percorso con me durante il nono mese nel grembo di mia madre, purificandomi e risanandomi. 
Signore Gesù, io ora mi vedo mentre mi accingo ad essere generato. Man mano che procedono le ore del travaglio rimuovi qualsiasi rabbia, amarezza, confusione, timore, colpa o risentimento che, sia io, sia mia madre, possiamo aver provato.
Riempi la mia nascita della tua luce e del tuo amore.
Ora mi vedo ormai venuto alla luce nelle tue mani amorevoli e sante, Signore Gesù. Mentre mi sostieni, mi sorridi, e con gioia mi presenti a nostro Padre. Egli mi prende fra le sue braccia delicatamente e mi dice: "Tu sei prezioso ai miei occhi perché sei degno di stima e io ti amo" (Isaia 43,4). Mi riempie della pienezza dell'amore di un Padre che solo Lui può dare. Mi riempie di traboccante amore incondizionato e accogliente.
Delicatamente Egli mi porge a Maria, mia Madre. Mentre Lei mi tiene teneramente fra le braccia e mi sorride; i suoi occhi sono pieni di amore e mi bacia sulle guance e sulle dita con le sue bellissime labbra. Acquieta i miei piagnucolii con le sue tenere parole di amore: "Bambino mio, come sei bello. Come sei prezioso agli occhi di Dio. Ti amo, tesoro mio. Non piangere, ti terrò sempre vicino così al mio Cuore Immacolato ed il suo battito ti calmerà. Oh, bambino mio bello, come ti amo". Poi terge le mie lacrime con le sue dita piene di grazia e mi porge a mia madre che mi abbraccia con amore piangendo lacrime di gioia. Mia madre mi stringe a Lei e dice: "Ti amo, piccolo mio, ti amo". Amen. Alleluia. Amen."

(autore: Padre Robert De Grandis)

LE GRANDEZZE DI MARIA



GRANDEZZE OPERATE NEL MOMENTO DELLA INCARNAZIONE.

Ecco il capolavoro di Nazaret, il termine del colloquio dell'Angelo con la Vergine. Ecco lo stato del Verbo eterno che prende in Maria una nuova vita e una nuova nascita.

Abbiamo visto ciò che Egli è e ciò che fa nel seno del Padre, nello stato delle sue grandezze eterne. Vediamo ora ciò che fa nel seno di Sua Madre, nello stato del suo abbassamento e nella sua entrata in tale abbassamento la quale in un certo modo sarà pure eterna 38.

Gesù viene dunque formato dal più puro sangue della santissima Vergine per l'operazione dello Spirito Santo e per la potenza dell'Altissimo, secondo la tradizione della Chiesa il venticinque Marzo, in cui si celebra: l'Annunciazione della Vergine la quale in un medesimo tempo viene annunciata e costituita; Madre di Dio.
In questo giorno adunque, giorno felice ed ammirabile, in un medesimo tempo, viene tratta dal nulla quell'anima felice, destinata ad essere l'anima del Verbo; viene tratto dal seno della Vergine santissima quel corpo nel quale deve abitare la pienezza della Divinità; e vengono uniti assieme questo corpo e questa anima. Ciò che è la meraviglia delle meraviglie, nel medesimo istante questo corpo e quest'anima sono uniti alla Divinità; nella persona del Verbo il quale dà sussistenza, santità, dignità, e maestà infinita a quel piccolo bambino rinchiuso dentro la Vergine.

Nessun intervallo tra la creazione di quell’anima, la formazione di quel corpo e l'unione personale del Verbo [85] eterno con quel corpo e quell'anima. In quella guisa che l'anima, nel primo istante in cui viene creata è diffusa nel corpo, così la Divinità si comunica a quel corpo, non appena è organizzato e a quell'anima nel medesimo istante in cui viene creata.

In quel giorno pertanto, in quell'ora, in quel momento, un bambino incomincia ad essere Dio e insieme a veder Dio. Questi sono due stati differenti, che non sono necessariamente collegati l’uno con l'altro; quel bambino, infatti, è Dio per la unione con la natura divina nella persona del Verbo, e vede Dio per la unione dell'anima sua col lume della gloria; potrebbe quindi aver comunicazione della Divinità, senza la comunicazione della gloria; ma Colui che ha formato quest'opera ha voluto unire in un medesimo istante quel corpicino alla Divinità, e quell'anima alla gloria dei Beati.
Perciò questo bambino è Dio e insieme vede Dio; questo bambino è Colui che deve portare il nome di Gesù di Nazaret, Egli non ha ancora nome sulla terra, ma non è senza vita, né senza grazia, e neppure senza la Divinità. Vive nella Vergine, ma è la Vita medesima; è santo per la grazia dell'unione ipostatica, la quale è la grazia delle grazie; sta nella gloria per lo stato dell'anima sua stabilita nella visione di Dio all'istante medesimo della sua Creazione.

Quel bambino è Dio, sussiste nella persona del Verbo; e dobbiamo considerarlo non già come un semplice bambino, ma come il Bambino-Dio; e inoltre dobbiamo riconoscerlo bambino perfetto, non già nell'uso dei sensi, ma nell'uso dell'intelletto e di un intelletto dotato di una santità infinita e del lume di gloria.

L'anima di questo divin Bambino compie nel medesimo tempo due uffici ben differenti; come l'anima di tutti i bambini, dà vita a quel corpicino e va perfezionandolo [86] successivamente sino al tempo fissato dalla sua natura onde sia capace di sopportare la luce del mondo. E in pari tempo vede Dio e gode della divina Essenza. Benché privo della vista corporale, gode la vista degli angeli e la gloria che è nei cieli.

È vero che Gesù è rinchiuso nella Vergine come un semplice bambino nella madre sua. Ma Gesù è un bambino che il profeta chiama virum, ossia uomo completo nella sapienza e nella perfezione: Mulier circumdabit virum, dice il Profeta (JEREM.,. XXXI, ,22). Questo bambino, infatti, da quel momento conosce e conosce perfettamente Dio, il mondo e se medesimo. Da quel momento, è tanto compito e perfetto nella sapienza, nella luce e nella gloria come quando non sarà più nella Vergine, ma sarà glorioso nei cieli.

Consideriamo e contempliamo questo bambino nella Vergine, non soltanto secondo le piccolezze alle quali è ridotto, ma pure secondo la grandezza ed i privilegi del suo stato e della sua grazia.

È il Sovrano della natura, a questa si assoggetta in ciò che gli piace, ma la domina e la doma quando vuole; è bambino, ma bambino figlio di una Vergine; è bambino, ma Bambino-Dio, che ha Dio per Padre. Sta nella Vergine come nella Madre sua, ma anche come in un Santuario, dove Egli è il Santo dei santi, adorabile e adorato dagli Angeli; Santuario di cui quello di Israele non era che l'ombra e la figura. Egli sta nella Vergine come in un paradiso dove vede Dio e gode la gloria di Dio; è nella Vergine come in un Tempio dove adora Dio suo Padre, e si offre a Lui, presentandosi in istato di olocausto per rendergli omaggio a nome dell'universo, in istato di vittima per glorificarlo ed espiare i peccati del mondo.

Due qualità sono riunite nella persona di Gesù: è Figlio di Dio e Figlio della Vergine. Con la sua nascita [87] temporale Gesù entra nell'ordine delle creature, e quindi assume i doveri dell'essere creato, perciò rende a Dio suo Padre, a nome di tutte le creature, l'omaggio che gli è dovuto come all'Essere supremo. Come Figlio dell'uomo, entra nello stato e nella società degli uomini: ed assume perciò i doveri della natura umana; e siccome questa è carica di colpe e di offese, Egli offre se stesso a Dio suo Padre come vittima per i peccati degli uomini. Ecco il primo atto dell'anima di Gesù nel seno della Vergine, come diremo dopo.

Ecco il primo atto della sua vita interiore, la quale incomincia subito non appena Egli entra nel suo essere nuovo e in questa divina vita: è come un sole che diffonde i suoi raggi appena viene creato.

Gesù è un sole divino che nel primo istante della sua vita invia i suoi raggi a Dio suo Padre, lo vede, lo adora; lo ama, gli rende grazie, si offre ai suoi voleri.

È Figlio di Dio e si costituisce di Lui Servo 39. E il Padre in Lui si compiace e in Lui trova la sua gloria, dicendogli: Servus meus es tu, o Israel, quia in te gloriabor (Sei il mio Servo, o Israele, perché in te mi glorierò - Is, XLIX, 3). Solo Gesù è Israele su la terra, solo Gesù vede Dio, ed è quel Servo segnalato che presta a Dio quel servizio che nessun altro può prestargli: un servizio infinito, nel merito e nella dignità, un servizio degno di espiare i peccati del mondo, un servizio degno di dare soddisfazione a Dio nell'infinità della sua grandezza e della sua gloria.

E Dio Padre si gloria in Lui: In te gloriabor. Gesù è Figlio e servo tutt'assieme; in quanto è Figlio, il Padre in Lui trova il suo amore, e un amore tale che è degno di dare origine con Lui ad una persona divina che è lo [88] Spirito Santo; in quanto è Servo, Dio Padre in Lui pone la gloria della sua potenza: In te gloriabor. Il Padre infatti, non ha dominio più grande, più degno e più elevato di quello che esercita sopra questo bambino UomoDio. È questo il vassallo più nobile nel suo dominio, il più bel diritto del suo Impero, il più bel fiore della sua Corona, Colui che dai profeti viene perciò chiamato il fiore, il fiore di Nazaret.

CARD. PIETRO DE BÉRULLE

LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO



La preghiera rimedio alla solitudine

Ora potete capire perché chi non prega è un uomo solo.  Di una solitudine profonda che egli sperimenta nel luogo più intimo della propria anima, in quella parte di noi così personale che non può essere partecipata a nessuno, nemmeno alle persone più care o agli amici più intimi.  Lì, dove nessuno ci raggiunge, il nostro io si trova solo con sé stesso e con l’unica Presenza possibile, quella di Colui che tiene il nostro essere nelle sue mani perché lo ha creato e lo conduce con amore.
 Quando non c’è preghiera, questa presenza è silenzio, e il cuore si riempie di solitudine.  La solitudine, a volte pesante, di chi rimane solo con le sue paure, con i suoi timori, con le sue oscurità, le sue inquietudini o, peggio, con le sue miserie e con i suoi peccati.  Allora, un uomo potrà anche avere molti impegni che lo assorbono, molti interessi che lo appassionano, molte persone che affollano la sua giornata al punto da apparire sicuro e realizzato, e potrà - forse - guardare alla preghiera come ad un infantilismo ridicolo.  Non credetegli!  Tutto quel chiasso non è che un alibi, che può apparire convincente perché giustificato da contenuti umani anche buoni e apprezzabili, ma che rimane inevitabilmente un alibi; nasconde la paura di guardarsi dentro e di affrontare sé stesso, la paura di precipitare in un silenzio interiore che è molto simile al vuoto.
 Si è detto che l’uomo è un essere “dialogico” perché ha bisogno di comunicare; anzi, è proprio comunicando che egli può cogliere sé stesso come soggetto nella sua identità di persona.  Comunque sia, non c’è dubbio che il vero dialogo che rivela l’uomo a sé stesso e che rende possibile ogni altro dialogo è quello che l’uomo può stabilire con il suo Creatore.  Quando manca il colloquio con Dio, ogni altra comunicazione si corrompe perché diventa un soliloquio dell’io che si confronta, si misura, si inquieta, cerca spettatori o complici, per cadere poi nel bozzolo dei propri discorsi interiori come dentro una tomba.  Spesso prende la strada di un soliloquio triste che finisce nel monologo della disperazione.
Badate, non sto facendo analisi psicologiche, cerco solo di aiutarvi a comprendere l’invito dell’apostolo Giacomo: “Qualcuno di voi è preso dalla tristezza? Preghi!” (Gc.5,13).  Non c’è tristezza più pesante della solitudine del cuore quando si è perduto l’abito della preghiera, perché non c’è compagnia più triste di quella che uno fa a sé stesso quando si è allontanato da Dio; ha infatti perduto l’unica presenza che può strapparlo alla solitudine interiore e al peso della sua miseria
 Avete mai osservato come il monaco che abita nella cella o nel deserto non vive mai solo, proprio perché lo accompagna una Presenza che non solo gli riempie la vita, ma anche lo unisce profondamente a tutti gli uomini?  Ebbene, dobbiamo imparare a non vivere soli nel rumore delle nostre città, a non perdere mai la presenza di Dio; dobbiamo sforzarci di vivere “sempre accompagnati” (Escrivà), sapendo che il Signore, quando la nostra anima è in grazia, abita il centro del nostro cuore.  Perciò, in tutte le strade e in tutti gli ambienti di questo mondo, quelli puliti e onesti dove un cristiano e un uomo di onore può vivere, lì è sempre possibile vivere la presenza di Dio avere con lui un colloquio assiduo e intenso. Perciò, ripeteva il Beato Escrivà insegnandolo a migliaia di anime: “La nostra cella è la strada”.

Ferdinando  Rancan

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



Se la caldaia che deve bollire... Non ti scoraggiare nelle avversità, ma ricorri alla preghiera ed opera. Ci sono grazie che richiedono tempo per averle. L'attesa è un atto di misericordia, perché serve a mantenere l'anima nell'esercizio della preghiera. Tu perciò sii perseverante e non dire: non ottengo nulla, non prego più! Se la caldaia che deve bollire non bolle ancora, tu che fai? Spegni il fuoco? No, tu lo accresci. Persevera e sarai esaudita.

don Dolindo Ruotolo

“ATTO DI ADORAZIONE E DI DONAZIONE A DIO AMORE INFINITO”



« O Amore Infinito, Dio eterno, principio di vita, sorgente dell’essere, 

io Ti adoro nella tua Unità sovrana e nella Trinità delle tue Persone.
Ti adoro nel Padre, Creatore onnipotente di tutte le cose.
Ti adoro nel Figlio, Sapienza eterna, per il quale tutto è stato fatto, Verbo del Padre, incarnato nel tempo nel seno della Vergine Madre, Gesù Cristo, Redentore e Re.
Ti adoro nello Spirito Santo, Amore sostanziale del Padre e del Figlio, nel quale è la luce, la forza, la fecondità.
Ti adoro, Amore Infinito, nascosto in tutti i misteri della nostra fede, risplendente nell’Eucaristia, traboccante sul Calvario, vivificante nella santa Chiesa per mezzo dei sacramenti, canali della grazia.
Ti adoro palpitante nel Cuore di Cristo, tuo ineffabile tabernacolo, e a Te mi consacro.
Mi dono a te senza timore, nella pienezza della mia volontà; prendi possesso del mio essere, pervadilo totalmente.
Io non sono che un niente, incapace a servirti, è vero; ma sei Tu, Amore Infinito, che questo niente hai vivificato e che attrai a te.
Eccomi, dunque, o Gesù, pronto a fare la tua Opera di amore, per diffondere, quanto mi sarà possibile, nelle anime dei tuoi sacerdoti, e per essi nel mondo intero, la conoscenza delle tue misericordie infinite e delle sublimi tenerezze del tuo Cuore.
Voglio compiere la tua volontà a qualunque costo, sino all’effusione del mio sangue,
se il mio sangue non sarà reputato indegno di scorrere per la tua gloria.
O Maria, Vergine Immacolata, che l’Amore Infinito ha reso feconda, per le tue mani verginali io mi dono e consacro all’Infinito Amore.
Ottienimi di essere umile e fedele e di dedicarmi senza riserva alcuna agli interessi di Gesù Cristo, tuo adorabile Figlio, e alla glorificazione del suo Sacratissimo Cuore. Amen ».

composto dalla Venerabile Serva di Dio Louise Margherite Claret de la Touche nel 1910