LA MATERNITÀ DI MARIA E LA NOSTRA MATERNITÀ
(Omelia nella Messa in onore di Nostra Signora della Guardia Prima Lettura: Sir 24,1 - 2.5 - 7.12 - 16; Vangelo: Le 1,39 - 47)
Ci piace stamane meditare la prima lettura. Perché questa lettura è stata assegnata a una festa della Vergine? Il Siracide non parla forse della sapienza di Dio?
Non è applicabile letteralmente il testo soprattutto al Verbo di Dio? Certo, ma il Verbo di Dio in quanto si incarna getta le sue radici in un terreno propizio, in una città che egli sceglie. Ora nella officiatura
della Madonna noi vediamo che la Santa Chiesa sempre applica a Maria i salmi della santa città di Gerusalemme, della terra di Israele.
Essa è la terra da cui Dio ha tratto il nuovo Adamo, Gesù; essa è la santa città in cui dimorano i figli di Dio, secondo il salmo sulle fondamenta di
Sion. Dunque giustamente la liturgia della Chiesa applica il testo anche alla Vergine, oltre che al Verbo Incarnato, perché il Verbo si incarna in lei, perché la Sapienza divina in lei prende carne e sangue per
farsi presente nel mondo.
Dunque possiamo dire che la prima lettura praticamente ci parla della maternità di Maria, di quella maternità per la quale il Verbo di Dio, come si è detto,
trasse da lei la carne e il sangue, dimorò nel suo seno, pose le radici e nell'anima sua germinò.
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