martedì 12 maggio 2020

Il sole sembrò staccarsi dal cielo e piombare sulla terra.



La Battaglia  Finale del Diavolo

Ecco un’altra testimonianza simile: “La gente poteva guardare il  sole come si guarda la luna”. (Maria do Carmo)14

Potremmo citare all’infinito altre testimonianze degli incredibili  fenomeni solari che avvennero quel giorno, visti persino dal direttore  di un giornale anticlericale. Eccone alcune tra le tante:

“Si scosse e tremò; sembrava una ruota infuocata”. (Maria da Capelinha)15

“Il sole divenne come una ruota infuocata, assumendo tutti i  colori dell’arcobaleno”. (Maria do Carmo)16

“Sembrò come un globo di neve che girava su se stesso”. (Padre Lourenço)17

“Il disco perlaceo compì dei movimenti folli. Non era il semplice  brillare di una stella all’apice della propria luminosità. Esso girava su se stesso con una velocità impetuosa”. (Dr. Almeida Garrett)18

“Ad un certo punto, il sole si fermò ed iniziò di nuovo a danzare, a girare; si fermò ancora, e ricominciò di nuovo a danzare”. (Ti  Marto)19

“Il sole assunse tutti i colori dell’arcobaleno. Ogni cosa divenne di quei colori: le nostre facce, i nostri vestiti, la terra stessa”. (Maria do Carmo)20

“Una luce, i cui colori cambiavano di momento in momento, si  rifletteva sulla gente e sulle cose”. (Dr. Pereira Gens)21

Quel che avvenne dopo costituisce l’aspetto più terrificante del  Miracolo, nonché quello con le implicazioni più profonde per la nostra epoca, durante la quale l’uomo ha acquisito la capacità di distruggere il  mondo intero usando il fuoco dai cieli: il sole sembrò staccarsi dal cielo  e piombare sulla terra. 

“All’improvviso udimmo un clamore, un urlo di terrore  proveniente della folla. Il sole infatti, mantenendo la sua rapida  rotazione, sembrò librarsi senza costrizioni dal firmamento e  piombare, rosso di fuoco, sulla terra, minacciando di schiacciarci  con la sua possente massa. Furono davvero dei momenti terribili”.  (Dr. Almeida Garrett)22

“Vidi il sole che si girava e sembrava scendere. Era come una  ruota di una bicicletta”. (Giovanni Carreira)23

“Il sole iniziò a danzare e poi, ad un certo punto, sembrò  staccarsi dal firmamento e correre verso di noi, come una ruota  infuocata”. (Alfredo da Silva Santos)24

“Lo vidi avvicinarsi assai chiaramente, come se dovesse  precipitare a terra. Sembrò staccarsi dal cielo e precipitarci  addosso. Si mantenne a poca distanza dalle nostre teste; ma quel  tipo di attacco durò assai poco … sembrava molto vicino alla gente e continuò a fare avanti e indietro”. (Maria do Carmo)25

“Improvvisamente, il sole apparve con i suoi contorni ben  definiti. Venne giù come se fosse stato all’altezza delle nuvole e  cominciò a ruotare pazzamente su se stesso, come una palla di  fuoco trattenuta in qualche modo. Con qualche interruzione,  questo fenomeno durò almeno otto minuti”. (Padre Pereira da Silva)26

“Sembrò che all’improvviso venisse giù a zig-zag, minacciando la terra”. (Padre Lourenço)27

“Vedendo il sole che cadeva su di noi...” (Padre Giovanni Gomes)28

“Finalmente il sole si fermò e tutti poterono tirare un respiro di sollievo…” (Maria da Capelinha)29

“Da quelle migliaia di bocche potei udire grida di gioia e di  amore per la Santa Vergine Maria. Ed allora io credei. Ebbi la  certezza di non essere stato vittima di una suggestione. Vidi il sole  come non lo avrei mai più rivisto in vita mia”. (Mario Godinho, ingegnere)30

di Padre Paul Kramer

Siate uniti e pregate per l'Italia, perché grande sarà la sua sofferenza , anche la natura si ribellerà contro l'uomo.



Trevignano Romano 29 maggio 2018

Messaggio di Gesù
Fratelli miei, grazie per aver ascoltato il richiamo alla preghiera del Santo Rosario. Io vi invito a riflettere. Quando mia Madre, vi chiede di farvi trovare pronti alla mia seconda venuta, spesso voi pensate, "ma io prego!" Fatevi un esame di coscienza. Quante volte mi portate le vostre gioie e i vostri dolori, quante volte mi ringraziate per le cose belle che vi dono? Vi chiedete se avete giudicato ingiustamente i vostri fratelli? Quante opere buone avete fatto nella vostra vita e quante opere di carità? Quante anime avete portato a me strappandole al demonio? Fratelli e sorelle questi sono i motivi per cui verrete giudicati, sappiate che coloro che bestemmieranno, non vedranno mai il mio volto.
Siate uniti e pregate per l'Italia, perché grande sarà la sua sofferenza , anche la natura si ribellerà contro l'uomo. Ora vi benedico nel nome della Santissima Trinità, Padre , Figlio e Spirito Santo, Amen.”

NON ABBIATE PAURA DI DIO



"Pensate a Dio con benevolenza, con rettitudine, abbiate buona opinione di Lui... Non dovete credere che egli perdoni difficilmente... La prima cosa necessaria per amare il Signore è di crederlo degno di amore... Quanti, in fondo al cuore, pensano che ci si possa intendere facilmente con Dio?..
"Molti lo pensano inaccessibile, permaloso, facilmente disgustato ed offeso. Eppure questo timore gli dà grande pena... Vorrebbe forse nostro padre vederci vergognosi e tremanti alla sua presenza? Tanto meno il Padre celeste... Una madre non fu mai così cieca ai difetti della sua creatura come il Signore lo è davanti ai nostri mancamenti...
"Dio è infinitamente più pronto a compatire e ad aiutare, che a punire e a biasimare... Non potete peccare per eccesso di confidenza in Dio: non temete quindi di abbandonarvi con troppa totalità al suo amore... Se ve lo immaginate difficile e inavvicinabile, se avrete paura di Lui, non lo amerete...
"I peccati passati, una volta detestati non costituiscono più nessun ostacolo tra noi e Dio... E' assolutamente falso pensare che Egli conservi rancore per il passato... Egli perdona tutto .e non importa quanto abbiate tardato prima di venire al suo servizio... In un momento Dio vi aiuterà a rimediare a tutto un passato... 

(Dai pensieri di P.D. Considine)

L E 24 ORE DELLA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO



La Serva di Dio Luisa Piccarreta scrive „Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C.’ contemplando il suo Sposo Crocifisso e condividendone le pene Leggiamo nell’epistolario di Luisa:


SESTA ORA 

Dalle 10 alle 11 della notte 

La seconda ora di agonia nell ’Orto di Getsemani: l’agonia del dolore 

O mio dolce Gesù, è già passata un’ora che Ti trovi in quest’Orto. L’Amore ha preso il primato in tutto, facendoti soffrire tutto insieme ciò che i carnefici Ti faranno soffrire in tutto il 
corso della tua amarissima passione, anzi supplisce e giunge a farti soffrire ciò che loro non possono farti, nelle parti più interne della tua divina Persona. O mio Gesù, già Ti vedo vacillante nei passi, eppure vuoi camminare. Dimmi, o mio Bene, dove vuoi andare? Ah, ho capito! A trovare i tuoi amati discepoli. Anch’io voglio accompagnarti, affinché, se Tu vacilli, io Ti sostenga. Ma, o mio Gesù, un’altra amarezza per il tuo Cuore: già essi dormono, e Tu, sempre pietoso, li chiami, li svegli e con amore tutto paterno li ammonisci e raccomandi loro la veglia e la preghiera. E torni nell’Orto. Ma Ti porti un’altra trafittura nel Cuore. 

In quella trafittura vedo, o Amore mio, tutte le trafitture delle anime a te consacrate che, o per tentazione, o per stato d’animo, o per mancanza di mortificazione, invece di stringersi a Te, di vegliare e pregare, si abbandonano a sé stesse, e sonnacchiose, invece di progredire nell’amore e nell’unione con Te, indietreggiano. Quanto Ti compatisco, o Amante appassionato! E Ti riparo tutte le ingratitudini dei tuoi più fidi. Sono queste le offese che più contristano il tuo Cuore adorabile, ed è tale e tanta l’amarezza che Ti fanno andare in delirio. 

Ma, o Amore senza confini, il tuo Sangue che già bolle nelle vene, vince tutto e tutto dimentica. Ti vedo prostrato per terra e preghi, Ti offri, ripari e per tutti cerchi di glorificare il Padre per le offese fatte a Lui dalle creature. Anch’io, o mio Gesù, mi prostro con Te, ed insieme con Te intendo fare ciò che fai Tu. Ma, o Gesù, delizia del mio cuore, vedo che a turbe a turbe tutti i peccati, le nostre miserie, le nostre debolezze, i delitti più enormi, le ingratitudini più nere Ti si fanno incontro, Ti si gettano addosso, Ti schiacciano, Ti feriscono, Ti mordono. E Tu, che fai? Il Sangue che Ti bolle nelle vene fa fronte a tutte queste offese, rompe le vene ed a larghi rivi esce fuori, Ti bagna tutto, scorre a terra, e dai Sangue per offese,  vita per morte.  

Ah, Amore, in che stato Ti vedo ridotto! Già Tu spiri! O mio Bene, dolce mia Vita, deh, non morire! Solleva la faccia da questa terra che hai bagnata col tuo santissimo Sangue.  
Vieni fra le mie braccia. Fa’ che io muoia in vece tua.  

Ma allora sento la voce tremola e moribonda del mi o dolce Gesù, che dice: “Padre, se è possibile, passi da Me questo calice, però non la mia, ma la tua Volontà sia fatta”. E’ già la seconda volta che sento ciò dal mio dolce Gesù!  

Ma che cosa mi fai intendere con questo Padre, se è possibile, passi da me questo calice? O Gesù, Ti si fanno avanti tutte le ribellioni delle creature; quel Fiat Voluntas tua 1 , che doveva essere la vita di ogni creatura, lo vedi respinto da quasi tutti, ed invece di trovare la vita trovano la morte . E Tu, volendo dar la vita a tutti e fare una solenne riparazione al Padre per le ribellioni delle creature, per ben tre volte ripeti: 
“ Padre, se è possibile passi da Me questo calice, cioè, che le anime, sottraendosi alla nostra Volontà, vadano perdute. Questo calice per Me è molto amaro, però, non la mia volontà, ma la Tua sia fatta ”. 

Ma mentre dici questo, è tale e tanta la tua amarezza che Ti riduci agli estremi, agonizzi e stai in atto di dare l ’ultimo anelito. O mio Gesù, mio Bene, giacché sei nelle mie braccia, voglio anch’io unirmi a Te; voglio ripararti e compatirti tutte le mancanze e i peccati che si fanno contro il tuo Santissimo Volere, ed insieme pregarti che in tutto io faccia sempre la tua Santissima Volontà. La tua Volontà sia il mio respiro, la mia aria; la tua Volontà sia il mio palpito, il mio cuore, il mio pensiero, la mia vita e la mia morte. 

Ma, deh, non morire! Dove andrò senza di Te? A chi mi rivolgerò? Chi mi darà più aiuto? Tutto finirà per me. Deh, non mi lasciare! Tienimi come vuoi, come più Ti piace, ma tienimi con Te, sempre con Te. Non sia mai che anche per un istante resti separata da Te. Lasciami piuttosto raddolcirti, ripararti e compatirti per tutti, perché vedo che tutti i peccati di qualunque specie siano, Ti pesano sopra. Perciò mio Amore, bacio la tua santissima Testa. Ma che vedo? Tutti i pensieri cattivi. E Tu senti ribrezzo per loro. Alla tua sacratissima Testa ogni pensiero cattivo è una spina che Ti punge acerbamente. Ah, non ha a che farci la corona di spine che i giudei Ti metteranno! Quante corone di spine Ti mettono sul Capo adorabile i pensieri cattivi delle creature, tanto che il Sangue Ti gronda dappertutto, dalla fronte e dai capelli. Gesù, Ti compatisco, e vorrei metterti altrettante corone di gloria. E per addolcirti Ti offro tutte le intelligenze angeliche e la tua stessa intelligenza, per darti un compatimento e una riparazione per tutti. 

O Gesù, bacio i tuoi occhi pietosi, e in essi vedo tutti gli sguardi cattivi delle creature, che fanno scorrere sul tuo Volto lacrime di Sangue. Ti compatisco, e vorrei raddolcire la tua vista col metterti davanti tutti i piaceri che si possono trovare in cielo ed in terra. Gesù, mio Bene, bacio le tue santissime orecchie. Ma, che sento? Sento in esse l’eco delle bestemmie orrende, le grida di vendetta e di maldicenza. Non vi è voce che non risuoni nel tuo castissimo udito. Oh, Amore insaziabile, Ti compatisco! E voglio consolarti col fare risuonare in esso tutte le armonie del Cielo, la voce dolcissima della cara Mamma, gli infuocati accenti della Maddalena e di tutte le anime amanti! 

Gesù, Vita mia, un bacio più fervido voglio stampare sul tuo Volto, la cui bellezza non ha pari. 
Ah, questo è il Volto innanzi al quale gli Angeli non osano levare lo sguardo, poiché è tale e tanta la bellezza che li rapisce! Eppure le creature lo insozzano con sputi, lo percuotono con schiaffi e lo calpestano sotto i piedi. Amor mio, che ardire! Vorrei tanto gridare da metterle in fuga. Ti compatisco, e per riparare questi insulti vado dalla Triade Sacrosanta a chiedere il bacio del Padre e dello Spirito Santo, le inimitabili carezze delle loro mani creatrici. 

Vado pure dalla Celeste Mamma, acciocché mi dia i suoi baci, le carezze delle sue mani materne, le sue adorazioni profonde. Vado poi da tutte le anime a Te consacrate, e tutto Ti offro per ripararti le offese che si fanno al tuo santissimo Volto. Dolce mio Bene, bacio la tua dolcissima bocca amareggiata da orribili bestemmie, dalla nausea delle ubriachezze e golosità, dai discorsi osceni, dalle preghiere malfatte, dagli insegnamenti cattivi, da tutto ciò che di male fa l’uomo con la lingua. Gesù, Ti compatisco, e voglio addolcire la tua bocca coll’offrirti tutte le lodi angeliche e il buon uso che si fa con la lingua da tanti cristiani. 

Oppresso Amor mio, bacio il tuo collo, e lo vedo carico di funi e catene per gli attaccamenti e i peccati delle creature. Ti compatisco, e per sollevarti Ti offro l’unione indissolubile delle Divine Persone. Ed io, fondendomi in questa unione, Ti stendo le mie braccia e, formando dolce catena d’amore al tuo collo, voglio allontanarti le funi degli attaccamenti che quasi Ti soffocano e, per consolarti, Ti stringo forte al mio cuore. Fortezza Divina, bacio le tue santissime spalle. Le vedo lacerate e quasi a brani strappate le carni dagli scandali e dai cattivi esempi delle creature. Ti compatisco e, per sollevarti, Ti offro i tuoi santissimi esempi, gli esempi della Regina Mamma e quelli di tutti i Santi. Ed io, o mio Gesù, facendo scorrere i miei baci su ciascuna di queste piaghe, voglio racchiudervi le anime che a via di scandali Ti sono state strappate dal tuo Cuore, e così rinsaldare le carni della tua santissima Umanità. 

Mio affannato Gesù, bacio il tuo petto che vedo ferito dalle freddezze, tiepidezze, in corrispondenze ed ingratitudini delle creature. Ti compatisco e, per sollevarti, Ti offro l’amore vicendevole del Padre e dello Spirito Santo, la corrispondenza perfetta delle Tre Divine Persone. Ed io, o mio Gesù, immergendomi nel tuo amore, voglio farti riparo per respingere i nuovi colpi che le creature Ti lanciano coi loro peccati e, prendendo il tuo amore, voglio ferirle con questo, perché non ardiscano più offenderti, e voglio versarlo sul tuo petto per raddolcirti e risanarti. Mio Gesù, bacio le tue mani creatrici. Vedo tutte le azioni cattive delle creature che, come altrettanti chiodi, trafiggono le tue santissime mani. Sicché non con tre chiodi, come sulla croce, Tu resti trafitto, ma con tanti chiodi per quante opere cattive commettono le creature. Ti compatisco, e per darti sollievo Ti offro tutte le opere sante, il coraggio dei martiri nel dare il Sangue e la vita per amor tuo. Vorrei insomma, o Gesù mio, offrirti tutte le opere buone per toglierti i tanti chiodi delle opere cattive. 

O Gesù, bacio i tuoi piedi santissimi, sempre instancabili nel cercare anime. In essi racchiudi tutti i passi delle creature, ma molte di queste Te le senti sfuggire e Tu vorresti afferrarle. Ad ogni loro passo cattivo Ti senti mettere un chiodo, e Tu vuoi servirti degli stessi loro chiodi per inchiodarle al tuo amore. Ed è tale e tanto il dolore che senti e lo sforzo che fai per inchiodarle al tuo amore, che tremi tutto. Mio Dio e mio Bene, Ti compatisco; e per consolarti Ti offro i passi dei buoni religiosi e di tutte le anime fedeli, che espongono la loro vita per salvare le anime. O Gesù, bacio il tuo Cuore. Tu continui ad agonizzare, non per quello che Ti faranno soffrire i giudei, ma per il dolore che Ti arrecano tutte le offese delle creature. 

In queste ore Tu vuoi dare il primato all ’Amore, il secondo posto a tutti i peccati, per i quali Tu espii, ripari, glorifichi il Padre e plachi la Divina Giustizia, e il terzo ai giudei. Così mostri che la Passione che Ti faranno soffrire i giudei non sarà altro che la rappresentazione della doppia amarissima passione che Ti fanno soffrire l’Amore e il peccato. Ed è perciò che io vedo nel tuo Cuore tutto riconcentrato: la lancia dell’Amore, la lancia del peccato, ed aspetti la terza, la lancia dei giudei. Ed il tuo Cuore, soffocato dall’amore, soffre moti violenti, affetti impazienti di amore, desideri che Ti consumano, palpiti infocati che vorrebbero dar vita ad ogni cuore. 

Ed è proprio qui, nel Cuore, che senti tutto il dolore che Ti arrecano le creature, le quali, con i loro desideri cattivi, affetti disordinati, palpiti profanati, invece di volere il tuo Amore cercano altri amori. Gesù, quanto soffri! Ti vedo venir meno, sommerso dalle onde delle nostre iniquità. 

Ti compatisco, e voglio raddolcire l ’amarezza del tuo Cuore triplicatamente trafitto, con l’offrirti le dolcezze eternali e l’amore dolcissimo della cara Mamma Maria e quello di tutti i tuoi veri amanti. 

Ed ora , o mio Gesù, fa’ che da questo tuo Cuore prenda vita il povero mio cuore, affinché non viva più che col solo tuo Cuore. Ed in ogni offesa che riceverai, fa’ che io sia sempre pronta ad offrirti un sollievo, un conforto, una riparazione, un atto di amore non mai interrotto. 

Riflessioni e Pratiche 

Nella seconda ora del Getsemani, innanzi a Gesù si presentano tutti i peccati di tutti i tempi, passati, presenti e futuri, ed Egli addossa sopra di Sé tutti questi peccati, per dare al Padre la gloria completa. Gesù Cristo quindi espiò, pregò, e nel suo Cuore provò tutti i nostri stati d’animo senza mai smettere la preghiera. 

E noi, in qualunque stato d ’animo ci troviamo, freddi, duri, tentati, preghiamo sempre? Siamo noi costanti nella preghiera? Diamo a Gesù le pene dell’anima nostra come riparazione e come sollievo per poterlo tutto ricopiare in noi, pensando che ogni stato d’animo è una pena di Lui? 

Come pena di Gesù, dobbiamo metterla intorno a Lui per compatirlo e sollevarlo, e se fosse possibile dobbiamo dirgli: Tu hai sofferto troppo, prendi riposo, soffriremo noi in vece tua. Ci abbattiamo, oppure stiamo con coraggio ai piedi di Gesù, dandogli tutto ciò che soffriamo per fare che Gesù trovi in noi la sua stessa Umanità? Cioè siamo noi di umanità a Gesù? L’Umanità di Gesù, che faceva? Glorificava il Padre suo, espiava, impetrava la salvezza delle anime. E noi, in tutto ciò che facciamo, racchiudiamo in noi queste tre intenzioni di Gesù, in modo da poter dire che racchiudiamo in noi tutta l’Umanità di Gesù Cristo? 

Nelle nostre oscurità, mettiamo l ’intenzione di far splendere negli altri la luce della verità? E quando preghiamo con fervore, mettiamo l’intenzione di sciogliere il ghiaccio di tanti cuori induriti nella colpa? Mio Gesù, per compatirti e poterti sollevare dall’abbattimento totale in cui Ti trovi, m’innalzo fino al Cielo e faccio mia la tua stessa Divinità, e mettendola intorno a Te, voglio allontanarti tutte le offese delle creature. Voglio offrirti la tua bellezza per allontanare da te la bruttezza del peccato; la tua santità per allontanare l’orrore di tutte quelle anime che Ti fanno provare tanto ribrezzo, perché morte alla grazia; la tua pace per allontanare da Te le discordie, le ribellioni e i turbamenti di tutte le creature; le tue armonie per rinfrancare l’udito tuo dalle onde di tante voci cattive. Mio Gesù, intendo offrirti tanti atti divini riparatori per quante offese Ti assaltano, come se volessero darti morte, ed io coi tuoi stessi atti voglio darti vita. E poi, o mio Gesù, voglio gettare un’onda della tua Divinità su tutte le creature, affinché, al tuo contatto divino, non più ardiscano offenderti. Così solo, o Gesù, potrò compatirti per tutte le offese che ricevi dalle creature. 

O Gesù, dolce mia Vita, le mie preghiere e le mie pene s ’innalzino sempre verso il Cielo per far piovere su tutti la luce della grazia, e assorbire in me la tua stessa Vita. 

Dura e penosa fu l ’agonia di Gesù nell’Orto 
 ( Dal Volume 13 - 19 Novembre 1921 ) 

[ dice Gesù a Luisa:] 
“ Figlia mia, dura e penosa fu la mia agonia nell’orto, forse più penosa di quella della croce, perché se questa fu compimento e trionfo su tutti, qui nell ’orto fu principio ed i mali si sentono più prima che quando sono finiti, ma in questa agonia la pena più straziante fu quando Mi si fecero innanzi uno per uno tutti i peccati, la mia Umanità ne comprese tutta l ’enormità, ed ogni delitto portava l’impronta ‘morte ad un Dio’, armato di spada per uccidermi. Innanzi alla Divinità la colpa Mi compariva così orrida e più orribile della stessa morte; nel capire solo che significa peccato, Io Mi sentivo morire e ne morivo davvero, gridai al Padre e fu inesorabile; non ci fu almeno uno che Mi desse un aiuto per non farmi morire, gridai a tutte le creature che avessero pietà di Me, ma invano, sicché la mia Umanità languiva e stava per ricevere l ’ultimo colpo della morte”. 

"Dovete essere sempre in guardia per vincere questa guerra. Se abbassate le vostre difese, Satana usa il momento presente come suo. L'esito di questa guerra determina il posto dell'anima nell'eternità."



C’è una battaglia continua e intensa tra il bene e il male in ogni cuore


19 gennaio 2020 


Ancora una volta, io (Maureen) vedo una Grande Fiamma che ho compreso essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:

“Ogni preghiera detta con il cuore accorcia il regno di Satana e indebolisce il suo potere”.

“Figli, dovete rendervi conto che, affinché ogni vittoria sia vinta, la battaglia deve essere prima ammessa e riconosciuta. In questi giorni, il campo di battaglia è il cuore umano. C’è una battaglia continua e intensa tra il bene e il male in ogni cuore – una battaglia che la maggior parte non riconosce nemmeno. Alcuni che hanno perso la battaglia, cercano di persuadere gli altri che il bene è il male e il male è bene. Usano la confusione come arma, mentre cercano di vincere la battaglia di Satana per lui.”
“Dovete essere sempre in guardia per vincere questa guerra. Se abbassate le vostre difese, Satana usa il momento presente come suo. L’esito di questa guerra determina il posto dell’anima nell’eternità. Sulla strada verso la vittoria o la sconfitta, molte vite ne subiscono le conseguenze. Intere nazioni causano guerre visibili nel mondo. Milioni di persone sono fuorviate da leader arroganti. Prima di avere la pace nel mondo, la battaglia tra il bene e il male deve essere vinta nei cuori dalla Verità e dalla rettitudine. Pregate per la pace nei cuori – una pace che è vittoriosa su ogni peccato, gelosia e ambizione egoista.
Leggi 1 Pietro 3:3-4
Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti; cercate piuttosto di adornare l’interno del vostro cuore con un’anima incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio
Holy Love

Un Mondo secondo il Cuore di Dio



L’ANGELO CADUTO, CONTRO GESÙ 

***
Se desiderassimo una prova dell’irreparabilità del peccato dell’angelo caduto, la troveremmo nella Risurrezione di Gesù. Non sono propriamente gli uomini, è il demonio quello che davanti all’evidenza della Risurrezione non si dà per vinto. Perché il suo peccato fu commesso nella luce dell’evidenza totale; per questo non si piegherà mai col pentimento; il suo peccato rimane per sempre. Davanti all’evidenza della Risurrezione utilizza il denaro come arma della menzogna; ove sta questa, lì si nasconde il padre della menzogna: «Diedero ai soldati una forte somma di denaro, dicendo loro: “Dite: i discepoli di Lui sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”». La vittoria personale di Gesù fu confermata nel giorno della Pentecoste con la venuta dello Spirito Santo. Anche qui ci sono fatti evidenti: un vento impetuoso, lingue di fuoco e soprattutto alcuni uomini rozzi e timidi che parlando nella propria lingua sono capiti da « Parti,  Medi,  Elamiti,  abitanti  della  Mesopotamia, della Giudea, della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia...». Un fatto tanto straordinariamente divino, il demonio, valendosi degli uomini, lo interpreta nel suo modo caratteristico: «Sono pieni di vino nuovo», gli uomini pieni dello Spirito Santo. 
Forse sembrerà strana questa attribuzione al demonio di avvenimenti nei quali gli uomini appaiono come unici autori. In realtà ci siamo abituati a questo modo di pensare, dimenticando troppo il nemico della nostra salvezza. L’uomo caduto ordinariamente non si chiude davanti all’evidenza; si chiude contro di essa solo il demonio e coloro che hanno accettato totalmente il suo spirito. I nemici di Gesù hanno udito il racconto degli impauriti soldati romani. Ma in quella apparente imperturbabilità di coloro che ascoltano c’è lo spirito del male, che sa quel che deve fare perché alcuni soldati conservino il silenzio sulla verità. È il demonio che offre quel denaro, come fu il demonio in Giuda che contrattò la vendita di Gesù per trenta denari.

JOSÉ BARRIUSO 

L'ARALDO DEL DIVINO AMORE



CARATTERE E BELLEZZA DI UN CIELO SPIRITUALE

Le testimonianze che abbiamo espresse nei capitoli precedenti, confermano chiaramente la santità di Geltrude, alla quale dobbiamo credere, perché avvalorata da persone eminenti, degne di fede.
L'incredulo dovrebbe arrossire delle sue incertezze, perché non contento di demeritare grazie tanto elette, trascura persino d'appropriarsele con sentimento di umile riconoscenza, ringraziando il Signore di averle elargite, in tanta copia, alla sua diletta Sposa. Nessun dubbio infatti che Geltrude sia un'anima privilegiata, una di quelle creature angeliche di cui S. Bernardo ha detto nel commento al « Cantico dei cantici »: « L'anima del giusto non è soltanto celeste per origine, ma può realmente chiamarsi un cielo in miniatura, giacchè la sua vita e conversazione è nei cieli ». Di queste anime scrisse la Sapienza: « L'anima del giusto è il trono della Sapienza », ed ancora « Il cielo è mia dimora » (Isaia, XVI, 1).
Infatti a Dio, puro spirito, conviene un trono tutto spirituale, come bene si esprime l'eterna verità. A Lei, cioè all'anima santa « noi verremo e faremo in essa la nostra dimora » (Giov. XIV, 23). Il profeta stesso non parlava di un altro cielo, quando diceva: « Voi abitate il santuario, voi che siete la lode d'Israele » (Sal. XXI, 4) e l'Apostolo, con espressione concisa, dichiara che « Cristo abita nei nostri cuori, per la fede » (Ef. III, 17). Fortunate quelle anime di cui è detto: « Abiterò in esse e camminerò con esse » (Cor. II, VI, 16). Oh, com'è grande quest'anima, e come sono gloriosi i meriti di colei che racchiude in sè la divina potenza!
Non solamente la racchiude in sè, ma fu giudicata degna di poterla piacere, capace di contenerla e di offrire alla divina Maestà gli spazi necessari per la diffusione della sua opera. Quest'anima si è dilatata nel Signore, ed è diventata il tempio di Dio. Si è ingrandita, è cresciuta, dico, nella carità, perchè ben sappiamo che l'anima è vasta in proporzione della sua carità. La chiameremo dunque un cielo, dove il sole simboleggia l'intelligenza, la luna, la fede, le stelle, le altre virtù: oppure in quest'anima il sole sarà la giustizia, o il fervente amore, e la luna la santa continenza. Qual meraviglia che il Signore si compiaccia d'abitarvi. Per creare questo cielo non si è accontentato di una semplice parola, ma ha combattuto per acquistarlo, ed è morto per riscattarlo. Dopo tante fatiche, giunto al coronamento de' suoi voti, dice « Ecco il luogo del mio riposo; ivi stabilirò la mia dimora » (S. CXXXI, 14). (Questa citazione è di S. Bernardo).
Per dimostrare chiaramente, seconda le deboli mie forze, che Geltrude è veramente una delle anime privilegiate di cui parla S. Bernardo, cioè di quella che Dio preferisce allo stesso cielo, esporrò quanto un'amicizia spirituale di lunghissimi anni con la Santa mi ha permesso di raccogliere. S. Bernardo afferma che « il cielo spirituale, cioè l'anima in grazia, vera dimora di Dio, deve avere per ornamento il sole, la luna, le stelle, cioè il corteggio delle più elette virtù »: (Pr. XXVII, 6) mostrerò quindi brevemente, secondo le mie forze, l'irradiamento di perfezione che splendeva in quell'anima benedetta: lo splendore di tali luci sarà pegno sicuro della divina presenza.


RIVELAZIONI DI S. GELTRUDE

La guerra Europea e le Profezie



Profezia del Ven. Bernardino da Bustis fatta nel 1495.

 « Un certo potentissimo re del cristianesimo, che sorgerà vicino al tempo dell’Anticristo, verrà in conflitto contro la Chiesa Romana, ed a questa cagionerà molte tribolazioni, ed in quel tempo vi sarà uno scisma nella Chiesa di Dio nella elezione del Papa, perchè se ne creeranno parecchi : tra i quali saravvi uno che verrà eletto per opera del predetto re, ma non sarà vero Papa, perseguiterà anzi il vero Papa e quelli che ubbidiranno a Lui, e molti presteranno ubbidienza più all’ antipapa che non al vero Pontefice ; ma da ultimo finirà male cotesto falso Papa e il vero Papa rimarrà incontestato Pontefice. « La Chiesa Romana verrà parimenti liberata dalle mani d’esso re pel braccio ed il potere d’un altro re cristianissimo, che verrà in soccorso della stessa Chiesa Romana: chè sebbene dall’esercito del re predetto venga preso esso buon re e incarcerato da cotesto re cattivo, tuttavia per l’aiuto di Maria Vergine SS. verrà liberato, ed in ultimo, dopo molti pericoli e travagli, riporterà vittoria, « Il Papa angelico (1) che allora sederà, incoronerà d’imperiale corona quel re, ed entrambi insieme riformeranno la Chiesa di Cristo nello stato di evangelica povertà, erigendo dodici colonne, per esempio, cardinali predicatori della povertà, e perfettissimi uomini che osserveranno l’evangelica vita, e la predicheranno agli altri, e nel tempo di questo re verrà l’Anticristo... ». « Un certo re verrà a Roma e riceverà dal vero Sommo Pontefice la corona non d’oro, ma di spine; con cui vorrà essere incoronato per riverenza a Cristo. Questo re ricupererà la Terra Santa, e deporrà la corona di suo imperio nel sepolcro del Signore.,. ».

(l) Il Pastor Angelicus di S. Malachia?

DIO È ORDINE



E vuole che mettiamo in ordine la nostra scala di valori. Tutto in noi sia in ordine. 
Anche questo è indicato nel titolo che Egli ha dato ai suoi Scritti sulla Divina Volontà: «Il richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio» 

Ogni cosa ha il suo posto, ogni cosa ha il suo valore, ogni cosa ha un suo bene, ogni cosa ha una sua importanza; ma non sono uguali, una non vale l’altra. Anche nelle cose, in tutto ciò che Dio ha creato, in tutto ciò che Egli fa esiste un ordine e una gerarchia. 
Tutte le cose sono stabilite da Dio, le une in vista e a motivo di altre, finalizzate al raggiungimento di uno scopo più importante, indirizzate verso lo scopo ultimo e supremo, sono mezzi in funzione del fine: 

“Tutto è vostro!  Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1 Cor 3,22-23) 
“Tutto mi è lecito!  Ma non tutto giova” (1 Cor 6,12) 
“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono del discernimento degli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.  Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. E se l'orecchio dicesse: «Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. 
Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le inter- pretano?  Aspirate ai carismi più grandi!  E io vi mostrerò una via migliore di tutte.” (1 Cor 12,4-31) 

“Cercate innanzi tutto il Regno di Dio e la sua Giustizia, e tutte le altre cose vi saranno date in aggiunta.” (Mt 6,33). Attenzione: questo non è più “una via migliore”, ma è “il fine di tutto”, “la mèta”. Tutte le altre cose dipendono da questo, esistono in funzione di questo. 

“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.” (Mt 23,23).  
“Tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non vuoi? O conservarsi se tu non l'avessi chiamata all'esistenza? Tu risparmi tutte le cose, perché tutte son tue, Signore, amante della vita, poiché il tuo Spirito incorruttibile è in tutte le cose”  (Sapienza 11,24-26 e 12,1) 

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Dio ha stabilito un posto ad ogni cosa. “Ipocrita” è chi si vuole mostrare tanto zelante di una cosa, da disprezzare un’altra, quando ognuna ha una sua ragione di essere. 
Quindi, ci sono due errori opposti da evitare: quello di dare più importanza a cose secondarie, ignorando le cose più importanti e necessarie (prendendo come fine a se stesso quello che è un mezzo, rendendo assoluto ciò che è solo relativo); e da un’altra parte disprezzare, quasi come se fossero cose ignobili e cattive, le cose secondarie. E tra queste mettiamo certe pie pratiche, le virtù, le cose varie della vita umana. Quasi che, siccome ciò che è divino è assolutamente superiore a ciò che è umano, il contrario di umano fosse perciò il divino (quando è invece ciò che è “disumano”!) e per tanto ciò che è umano e appartiene alla vita umana fosse da abominare e da combattere. Manicheismo! 
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“Voglio tanto che le mie creature prendano la mia Volontà; è la cosa che più M’importa,  che più Mi sta a cuore.  Tutte le altre cose non M’interessano ugualmente, anche le più sante, e quando ottengo che l’anima viva della mia Volontà ne vado trionfante, perché in ciò si racchiude il bene più grande che ci può essere in Cielo e in terra” (23-03-1910) 

“Figlia mia, sebbene sei piccola e neonata nella mia Volontà e vivi nel Regno del mio Volere, la tua piccolezza è il mio trionfo, e quando ti vedo operare in Esso Io mi trovo nel Regno della mia Volontà come un re che ha sostenuto una lunga guerra, e siccome il suo ideale era la vittoria, nel vedersi vittorioso si sente rinfrancato della sanguinosa battaglia, degli stenti sofferti e delle ferite tuttora impresse nella sua persona, e il suo trionfo viene formato nel vedersi circondato dalle conquiste che ha fatto. Il re vuole guardare tutto, il suo sguardo vuol bearsi del regno conquistato, e trionfante sorride e fa festa. Tale sono Io.  
Il mio ideale nella Creazione era il Regno della mia Volontà nell’anima della creatura; il mio primo scopo era di fare degli uomini altrettante immagini della Trinità Divina in virtù del compimento della mia Volontà su di loro, ma sottraendosi l’uomo da Essa, Io perdetti il mio regno in lui e per ben seimila anni ho dovuto sostenere una lunga battaglia, ma per quanto lunga, non ho smesso il mio ideale né il mio primo scopo, né lo smetterò; e se venni nella Redenzione, venni per realizzare il mio ideale ed il mio primo scopo, cioè il regno della mia Volontà nelle anime.  Tanto è vero, che per venire formai   il mio primo regno del Volere Supremo nel Cuore della mia Immacolata Mamma; fuori del mio regno mai sarei venuto sulla terra. Onde soffrii stenti e pene, restai ferito ed infine ucciso, ma il Regno della mia Volontà non fu realizzato. Gettai le fondamenta, vi feci dei preparativi, ma la battaglia sanguinosa tra la volontà umana e la Divina ha continuato ancora. Ora, mia piccola figlia, quando ti vedo operare nel regno della mia Volontà –e come operi, il regno di Essa si stabilisce sempre più in te–, Io mi sento vittorioso della mia lunga battaglia e tutto intorno a Me si atteggia a trionfo e a festa. Le mie pene, gli stenti, le ferite, mi sorridono, e la mia stessa morte ridona la vita alla mia Volontà in te. Sicché Io mi sento vittorioso della Creazione, della Redenzione; anzi, esse servono per formare i lunghi giri alla neonata della mia Volontà, i rapidi voli, le interminabili passeggiate nel Regno della mia Volontà, ed Io perciò ne meno trionfo, e beandomi seguo col mio sguardo tutti i passi e gli atti della mia piccola figlia.  
Vedi, tutti hanno il loro ideale, e quando lo realizzano, allora ne sono contenti. Anche il piccolo bambino ha il suo ideale, di attaccarsi al petto della mamma, e mentre piange e singhiozza, solo che la mamma gli apra il seno, il bambino cessa dal piangere, si atteggia a sorriso e slanciandosi si attacca al petto della mamma e vittorioso succhia, succhia fino a saziarsi; e mentre succhia, trionfante prende il suo dolce sonno. Tale sono Io: dopo lungo pianto, quando vedo il seno dell’anima che mi apre le porte per dar luogo al regno della Volontà Suprema, le mie lacrime si arrestano e slanciandomi al suo seno mi attacco a lei e, succhiando il suo amore e i frutti del regno del mio Volere, prendo il mio dolce sonno e vittorioso mi riposo.  
Fino il piccolo uccellino: il suo ideale è il seme e quando lo vede batte le ali, corre, si precipita sul seme, vittorioso lo imbecca e trionfante riprende il suo volo. Tale sono Io: volo e rivolo, giro e rigiro per formare il regno della mia Volontà nell’anima, affinché Essa mi formi il seme per cibarmi, perché Io non uso altro cibo che solo quello che viene formato nel mio Regno, e quando vedo questo seme celeste, più che uccellino Io volo per farne mio cibo. Sicché il tutto sta nel compiere ciascuno il suo ideale che si ha prefisso. Ecco perché quando ti vedo operare nel regno della mia Volontà, vedo il mio ideale realizzato e mi sento ricambiato dell’opera della Creazione e Redenzione e il trionfo della mia Volontà in te stabilito. Perciò sii attenta e fa’ che la vittoria del tuo Gesù sia in te permanente”. 
Onde, dopo ciò, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e tutto tenerezza mi ha detto:  “Figlia mia, dimmi, e il tuo ideale, il tuo scopo, qual è?”  
Ed io: “Amor mio, Gesù, il mio ideale è compiere la tua Volontà e tutto il mio scopo è di giungere a che nessun pensiero, parola, palpito ed opera mai esca fuori dal regno della tua Suprema Volontà, anzi, in Essa siano concepiti, nutriti, cresciuti e formino la loro vita e, se occorre, anche la loro morte, sebbene so che nel tuo Volere nessun atto muore, ma nati una volta vivono eternamente. Sicché, è il regno del tuo Volere nella povera anima mia che sospiro, e questo è tutto il mio ideale ed il primo e ultimo mio scopo”.  
E Gesù, tutto amore e facendo festa, ha soggiunto: “Figlia mia, sicché il mio ideale ed il tuo sono tutt’uno, quindi unico il nostro scopo; brava, brava alla figlia della mia Volontà!  E siccome l’ideale tuo e mio sono tutt’uno, anche tu hai sostenuto la battaglia  di lunghi anni per conquistare il Regno della mia Volontà; hai dovuto sostenere pene, privazioni, e sei stata perfino prigioniera nella tua stanzetta, legata nel tuo piccolo letto, per conquistare quel Regno da Me e da te tanto voluto e sospirato. A tutti e due ci è costato assai e ora siamo tutti e due trionfatori e conquistatori; sicché anche tu sei la pic-cola reginetta nel regno della mia Volontà e, sebbene piccola, sei sempre regina, perché sei la figlia del gran Re, del nostro Padre Celeste. Perciò, come conquistatrice di così gran Regno, prendi possesso di tutta la Creazione, di tutta la Redenzione e di tutto il Cielo. Tutto è tuo, perché dovunque regna la mia Volontà integra e permanente si stendono i tuoi diritti di possesso; tutti ti aspettano per darti gli onori che convengono alla tua vittoria.  
Anche tu sei la piccola bambina, che hai tanto pianto e sospirato il tuo Gesù, e non appena vistomi, le tue lacrime si sono arrestate e slanciandoti nel mio seno ti sei attaccata al mio petto e vittoriosa hai succhiato la mia Volontà ed il mio Amore, e come in trionfo hai preso riposo nelle mie stesse braccia; ed Io ti cullavo, perché fosse più lungo il tuo sonno e così potermi godere la mia neonata nelle mie stesse braccia, e trionfante estendevo in te il regno della mia Volontà.  
Come pure sei la piccola colombina, che hai girato e rigirato intorno a Me, e come Io ti parlavo del mio Volere e ti manifestavo le conoscenze di Esso, i suoi beni, i suoi prodigi e perfino il suo dolore, tu battevi le ali e precipitandoti sopra i tanti semi che Io ti mettevo davanti, li imbeccavi e trionfante riprendevi il tuo volo intorno a Me, aspettando altri semi del mio Volere che Io ti mettessi davanti, e tu, imbeccandoli, ti nutrivi e vittoriosa riprendevi il tuo volo, manifestando il regno della mia Volontà. Sicché le mie  prerogative  sono le tue, il mio Regno e il tuo sono uno solo. Abbiamo sofferto insieme: è giusto che insieme godiamo le nostre conquiste”. (20-06-1926) 

Grazie, Signore, che come la Grazia non annulla la natura, ma la suppone, così il lungo cammino della Creazione e della Redenzione sono stati necessari per raggiungere il tuo ideale, il tuo Regno. 

PREGHIERA PER LA GUARIGIONE INTERIORE



Signore Gesù, tu sei venuto a guarire i cuori feriti e tribolati: ti prego di guarire i traumi  che provocano turbamenti nel mio cuore. Ti prego, in particolar modo, di guarire quelli  che sono causa di peccato. Ti chiedo di entrare nella mia vita, di guarirmi dai traumi  psichici che mi hanno colpito in tenera età e da quelle ferite che me li hanno provocati  lungo tutta la vita. Signore Gesù, tu conosci i miei problemi, li pongo tutti nel tuo cuore di  buon Pastore. Ti prego, in virtù di quella grande piaga aperta nel tuo cuore, di guarire le  piccole ferite che sono nel mio. Guarisci le ferite dei miei ricordi, affinché nulla di quanto  mi è accaduto mi faccia rimanere nel dolore, nell'angustia, nella preoccupazione. 
Guarisci, Signore, tutte quelle ferite che, nella mia vita, sono state causa di radici di  peccato. Io voglio perdonare tutte le persone che mi hanno offeso; guarda a quelle ferite  interiori che mi rendono incapace di perdonare. Tu sei venuto a guarire i cuori afflitti,  guarisci il mio cuore. Guarisci, Signore, quelle mie intime ferite che sono causa di malattie  fisiche. Io ti offro il mio cuore: accettalo, Signore, purificalo e dammi i sentimenti del tuo  cuore divino. Aiutami ad essere umile e mite. Concedimi, Signore, la guarigione dal dolore  che mi opprime per la morte delle persone care. Fa' che possa riacquistare pace e gioia per  la certezza che tu sei la risurrezione e la vita. Fammi testimone autentico della Tua  Risurrezione, della Tua vittoria sul peccato e sulla morte, della Tua presenza di vivente in  mezzo a noi. Amen. 

La Bestia e il Falso Profeta già comunicano e agiscono tra di loro, ma un giorno, per il potere di Dio, saranno distrutti e lanciati nel lago di fuoco, dove saranno tormentati notte e giorno, per tutta l’eternità, secondo le Scritture.



MESSAGGIO DELLA REGINA DEL ROSARIO E DELLA PACE | Sabato 2 Maggio 2020

Pace al tuo cuore!

Figlio mio, Io tua Madre, la Regina del Rosario e della Pace, vengo dal Cielo portando tra le mie braccia Colui che è la Vita e la Pace, Colui che è il Vincitore della morte e di ogni peccato, Colui che è, che era e che viene.
Confidate nell’amore del mio Figlio Divino. Il suo Amore cura le vostre anime, i vostri cuori ed i vostri corpi. Dio Padre è con voi e per mezzo del mio Figlio Gesù, vi benedice, donandovi il suo amore e la sua grazia, attraverso l’azione dello Spirito Santo.
Figlio mio, dì ai Miei figli di non temere il male del vostro tempo né la morte.
Chi è unito all’amore di Mio Figlio non deve temere nulla.
Mio Figlio Gesù è vivo e risorto, e il suo regno glorioso è una realtà presente, viva e reale nella vita di tutti coloro che credono alle sue parole divine ed eterne. Dio non vi abbandona mai.
  • Io sono la Madre del Vero Cammino.
  • Io sono la Madre della Verità.
  • Io sono la Madre della Vita Eterna.
E questo Cammino, questa Verità e questa Vita, Io desidero donarli ad ognuno dei Miei figli che confidano nella Mia Intercessione Materna e che aprono i propri cuori a Dio, in questo giorno a Me dedicato.
Il Signore vi ha liberati dalla schiavitù e dal peccato. Non vogliate più vivere nel peccato, lontani dal Suo Amore, per non cadere nelle mani e non essere prigionieri di uomini maligni e senza cuore, dentro le vostre stesse case.
Intensificate le vostre preghiere, i vostri digiuni e riparazioni, supplicando il perdono del Signore e il Suo Aiuto Divino, e Dio agirà, facendo in modo che gli uomini guidati da satana siano smascherati e detronizzati, cadendo a terra accecati dalle loro stesse insidie.
Se i Ministri di Dio non agiranno subito e continueranno ciechi e sordi alle chiamate del Signore, giungerà il giorno in cui molti di loro avranno legati mani e piedi, e insieme ai loro fedeli saranno portati al martirio crudele.
Questo è il tempo di avere la forza e la fede dei martiri che non sono indietreggiati e che non si sono spaventati davanti alla Croce, né davanti ai grandi pericoli né davanti alla morte.
Questo è il tempo dei martiri della Fede e dell’Amore verso Mio Figlio, il vero Sposo delle vostre anime, Colui che asciugherà le vostre lacrime e che vi darà una nuova veste; e nel Suo Regno Divino non ci saranno più pianto, né lacrime, né morte perché Egli farà nuove tutte le cose.
Il Signore concederà una Grazia a tutti coloro che si sono preparati degnamente e che non hanno mai dubitato della Mia Presenza Materna, ma che hanno accolto e vissuto i Miei Messaggi con amore. Per una Mia Richiesta davanti al Suo Trono, prima che giungano i grandi castighi sul mondo, molti figli miei devoti saranno tolti da questo mondo e saranno trasformati, in un batter d’occhio, e saranno uniti a Lui per sempre nel Suo Regno d’Amore e nella Sua Gloria.
Fate di questo tempo il vostro ritiro di preghiera, di silenzio, di meditazione, del vostro esame di coscienza sincero e profondo, correggendovi dei vostri peccati e cambiando i vostri cuori nell’Amore di Mio Figlio.

La Bestia e il Falso Profeta già comunicano e agiscono tra di loro, ma un giorno, per il potere di Dio, saranno distrutti e lanciati nel lago di fuoco, dove saranno tormentati notte e giorno, per tutta l’eternità, secondo le Scritture.

Tutte le loro opere maligne e tutti coloro che hanno seguito i loro errori, oltraggiando il Santo Nome del Signore, disprezzando la sua divinità, combattendo contro la sua Santa Chiesa, saranno divorati dal fuoco che scenderà dal cielo e scompariranno per sempre dalla faccia della terra.

Insegna ai tuoi fratelli ad essere fedeli a Dio, a rimanere sempre uniti al Suo Divino Amore, a cercare rifugio sotto le Sue Ali, perché solamente il Signore potrà essere d’aiuto per ognuno di essi, nel giorno del Suo Grande e Santo Furore. Dio è Santo, figlio mio, ed Egli chiede la santità ed il rispetto verso le Sue Opere e verso la Sua Divina Maestà.
La Giustizia di Dio è Santa e questa Giustizia vi giudicherà, ricercando nella vostra vita, in ogni azione compiuta in questo mondo, opere di amore; e nel giorno in cui ognuno sarà giudicato dalla Giustizia, possa essa trovare le vostre azioni piene della Volontà Divina e piene d’amore. Solamente così, la Giustizia sarà placata e darà luogo alla Misericordia. Amate, amate, amate e vivete d’amore e dall’amore sarete giudicati e sarete ammessi nel Suo Regno.

Io ti Benedico e Benedico anche tutta l’umanità, unita al Mio Divin Figlio, l’Amore della vostra vita: nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen!

LETTERE D'UN EREMITA




 di J. E. DE CAMILLE