Il Cristo
Sebbene in più luoghi de' miei scritti io
abbia detto e spiegato diffusamente chi è il
nostro Signor Gesù Cristo, tuttavia vuoi per
l'altezza e profondità dell'argomento, che sono
immense, vuoi perchè non può trovarsi il fine
di parlare di colui che non ha fine; vuoi per
la perfezione di questo libro, e vuoi special
mente ancora per coloro che non avessero letto
gli altri, bisogna permettermi che ne dica di
nuovo qualche cosa.
Doppio è il nome del nostro Signore; esso
suona Gesù e Cristo; il primo, come osserva
Agostino, è un nome proprio, Mosè, per esempio, Elia, Abramo; il secondo è un nome di
ufficio, di dignità, di onore, come Profeta,
Sacerdote. Iesus proprium nomen est, quomodo
Moyses, Elias, Abraham: Christus autem sacra
menti nomen est, quomodo si dicatur Propheta vel
Sacerdos, ossia il primo è un nome di persona, il secondo un sopranome (1). Il primo significa Salvatore, e il secondo Re consecrato:
essi vogliono essere dai veri Cristiani creduti e
confessati tutti e due. E chiunque ammettesse
solo il primo e negasse il secondo, e così dividesse il Signore, dice Giovanni, costui non
sarebbe da Dio, nè perciò un vero Cristiano,
che anzi ei sarebbe un Anticristo, o, come
legge il Greco, sarebbe dell'Anticristo, e ne
avrebbe, secondo Cipriano, lo spirito. Omnis
spiritus qui solvit Iesum, ea Deo non est: et hic
est Antichristus (I. Ioan. 4). E per verità, come
non crederlo e confessarlo per tale se lo è infatti ?
Ed ecco come. Iddio, come insegnano d'accordo la ragione e la fede, è l'Essere, e non
in una maniera qualunque, sibbene in un modo
assoluto: epperò l'Essere eterno, immenso, infinito, onnipotente, onnisciente e sommamente
beato. Ei si conosce da tutta l'eternità, e conoscendosi produce un'idea, che tutto il rappresenta, la quale perchè è a lui consustanziale è Dio; e perchè lo dice a se stesso appellasi Verbo, Parola, Sapienza; e perchè lo rappresenta e gli rassomiglia chiamasi Immagine, Figlio. Ora Gesù Cristo nella sua parte
più nobile è appunto questa idea a Dio con
sustanziale, epperò Dio, ed inoltre gli rassomiglia e lo rappresenta, epperò è suo Figlio.
Si Gesù Cristo è Figlio di Dio. Di questa verità io ci potrei arrecare molte prove, ma voglio limitarmi alla testimonianza degli antichi
i quali, vuoi per essere più vicini alla origine
della rivelazione; vuoi per essere prima della
venuta del Signore; sono, per gli uomini di
buona volontà, e che cercano schiettamente il
vero, una autorità irrefragabile.
In primo luogo viene l'autorità della Chiesa
primitiva. L'antichissimo Eschilo così fa parlare Mercurio a Promoteo incatenato, figura
dell' uomo decaduto : non credere già che un
tal supplizio abbia ad aver termine pria che
un Dio si offra per sottentrare ne' tuoi tormenti e voglia discendere per te lungi dalla
luce, nella dimora di Plutone nei tenebrosi profondi del tartaro. In China, scrive Roscelly, i
libri Likiyki annunziavano un eroe che dovea
stabilire ogni cosa nel primo stato, e distruggere i delitti co'suoi patimenti. Questi era detto
Kiun-tsé il Santo. Il Tsiung-yung, il Seium
King dicono che il Santo e non ha padre (terreno). Egli è concepito per opera di Tien (Dio
Padre). I Kings parlano pure di questo misterioso personaggio. Egli esisteva prima del cielo
e della terra. Benchè sì grande pure la sua
natura è simile alla nostra. Tien-gien sarà il
Dio-uomo ; sarà fra gli uomini, e gli uomini
(empi) non lo conosceranno (per Dio). Lo stesso
è dei Persiani. Mitra, scrive Antequil-Duper
ron è da Ormuzd stabilito sul mondo per governarlo. Egli procede da lui, e vedesi nei libri Zend la parola Verbum, che procede dal
primo principio che era prima del cielo, prima
dell'acqua, prima della terra, prima degli armenti, prima degli alberi, prima del fuoco,
prima di tutto il mondo esistente, prima di
tutti i beni, di tutti i germi dati da Ormuzd.
Il suo nome è Io sono (nome proprio di Dio).
Ai quali facendo eco gli Indiani ed i Romani
credevano i primi al gran Dio ed al Verbo, ed
i secondi al gran Dio ed al Genito di Dio,
cioè come i Cristiani al Padre Dio ed al Figliuolo di Dio.
La seconda testimonianza irrefragabile è della
Sinagoga, la quale sempre credette del Messia
il Salmo secondo di Davide dove è chiamato
generato da Dio e Figlio di Dio. Che questo
Salmo sia del Messia, scrive il Perrone, lo
professano con unanime consenso tutti i documenti dell'Antica Sinagoga, come vedesi dal
Talmud Trat. Succàh fogl. 52, dal Soar fogl.
94 sui Numeri, dal Midrax-Rabbà sulla Genes, e dal Midrax-Thehillim. Lo stesso parimenti confessano quasi tutti i dottori della Sinagoga, che anzi il vogliono. Hume Psalmum
de Messia esse, documenta omnia Veteris Syna
gogae unanimi consensu profitentur, ut patet ea
Talmude Tract. Succàh, ex Zoar in Numer.
fol 94, Midrax-Rabbà in Genes 15, et Midrax
Thehillim. Idipsum pariter plerique omnes Sy
nagogae doctores fatentur, immo, et contendunt.
(De Div. Ies. Chr. V. I. 54).
Ecco il Salmo:
E perchè mai tumultuano le genti?
E le tribù van meditando il nulla?
Collegansi li Regi della terra,
E fan consiglio secoloro i Prenci
Contro il Signore e contro il suo Cristo?
Spezziamo (van dicendo) i lor legami,
Ed iscotiamo da noi il lor giogo.
Di lor si ride chi nei cieli siede,
Ed il Signor si fa di loro beffa;
Allora parlerà lor pien di sdegno,
Ed ei li abbatterà nel suo furore;
« Io fui da Dio per Rege consacrato
»
Sovra il suo santo Monte di Sionne,
» Ed io sarò de' suoi voleri il Nunzio.
»
A me disse il Signor: Tu sei mio Figlio,
» Oggi l'ho generato; mi richiedi,
»
Richiedi pur tutte le genti, e queste »
Te le concederò per tuo retaggio,
» E tuoi saranno del mondo i confini,
»
E tu li guiderai con verga ferrea,
» Li triterai quali di creta un vaso; »
Adesso adunque l'intendete, o Regi,
O giudici del mondo l'imparate;
A Dio Signor servite con rispetto,
Ed il timor unite al gaudio vostro,
Ossequiate il Figlio, onde con voi
(Iddio) non entri in ira e voi periate
Dal ver cammin, quando fra breve accenda,
Il suo furor. Felici tutti quanti
Ripongono su lui la loro speme.
(Versione del Vignolo).
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DEL PADRE VIATORE C0MBA